News Pubblicata il 14/07/2021

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Contributi a fondo perduto per ristoranti alberghi bar e in genere il settore Horeca

di Redazione Fisco e Tasse

Contributi per i settori del wedding, dell’intrattenimento e dell’HORECA, no alla detrazione per gli sposi



La legge di conversione del decreto Sostegni bis prevede contributi a Fondo perduto per le imprese operanti nei settori del wedding, dell’intrattenimento, dell’organizzazione di feste e cerimonie e del settore dell’Hotellerie-Restaurant-Catering (HORECA).

Sarà un decreto del Ministro dello sviluppo economico, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, da adottare entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del  decreto, a stabilire i criteri e le modalità di applicazione del contributo che terrà conto della differenza tra il fatturato annuale del 2020 e il fatturato annuale del 2019.

Il contributo disposto per mitigare la crisi economica del settore derivante dall’emergenza epidemiologica  sarà di ammontare complessivo per il 2021 di 60 milioni di euro, che costituisce limite massimo di spesa. 

Di questo limite massimo10 milioni di euro saranno destinati alle imprese operanti nel settore dell’HORECA e 10 milioni di euro alle imprese operanti nel settore, diverso dal wedding, dell’intrattenimento e dell’organizzazione di feste e cerimonie.

L’efficacia delle disposizioni è subordinato all’autorizzazione della Commissione europea.

Ma quali sono le imprese del settore Horeca?

Horeca è l’ acronimo di Hotellerie-Restaurant-Café . Vi rientrano tutte le attività dedite all’ospitalità (alberghi, Bed & Breakfast, campeggi, ostelli, rifugi, pensionati, residence, ecc.), ristorazione (ristoranti, bar, pub, bistrot, pasticcerie, gelaterie, cafè, mense aziendali, ristoro collettivo, ecc.) e catering. 

Sempre nella conversione del decreto Sostegni bis viene inserito l’art. 9 bis che con lo scopo di sostenere il settore delle cerimonie colpito dalle restrizioni imposte  prevede che:

Non è stata confermata invece la detrazione per gli sposi che era stata proposta in un emendamento collegato che non risulta approvato.

L’emendamento non approvato riguarda la detrazione delle spese connesse ai matrimoni per il 2021, 2022 e 2023, ammesse in detrazione dall'imposta lorda nella misura del 25 per cento fino ad ammontare complessivo di 25.000 euro.

Si è voluto pertanto favorire le imprese e non i privati, che per sposarsi aspetteranno tempi migliori.



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