Speciale Pubblicato il 08/05/2012

Società che svolgono un’effettiva attività economica possono esser considerate di comodo? La giurisprudenza tributaria sembra dar ragione al contribuente

di Dott. Bertolaso Piero

Lo scopo del legislatore delle società di comodo è quello di colpire quelle società “senza impresa” in cui lo schermo societario è stato scelto per usufruire, attraverso la tassazione analitica del reddito di impresa, di un più mite regime fiscale, rispetto all’intestazione diretta dei beni in capo alle persone fisiche.



Su tale presupposto il legislatore ha inserito una tassazione presuntiva sui vari assets patrimoniali al fine di disincentivare un utilizzo “elusivo” delle società di comodo, tassando una ricchezza a volte surrettizia. Inoltre, l’aumento dell’Ires dal 27,5% al 38% va in questa direzione, in quanto si vuole assimilare la tassazione delle società di comodo a un’aliquota molto prossima all’Irpef relativa ai più elevati scaglioni di reddito delle persone fisiche, disincentivando di fatto l’uso improprio dello schermo societario, come se esso non esistesse.

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Società che svolgono un’effettiva attività economica possono esser considerate di comodo?

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