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Antiriciclaggio per prestatori di servizi di gioco.
L’opera è aggiornata al D.Lgs. 125/2019 che ha recepito la Direttiva 2018/843 del 30 maggio 2018 (la cd V direttiva Antiriciclaggio) e alla Direttiva n. 2018/822/UE (cd DAC6) approvata il 28 maggio 2018.
Il presente Fascicolo n. 9 in pdf fa parte anche della Collana "Atlante Antiriciclaggio" costituisce un focus dedicato agli “operatori di gioco on line […]”; “operatori di gioco su rete fisica […]” e “i soggetti che gestiscono case da gioco”, ovvero alla categoria di “Soggetti obbligati” di cui al comma 6 dell’art. 3 del decreto Antiriciclaggio.
Il Legislatore comunitario, già per effetto di quanto statuito dal contenuto della Direttiva 849/2015 (cd IV direttiva), ha mostrato una particolare attenzione verso il settore del gioco d’azzardo che come noto costituisce per le organizzazioni criminali un pericoloso canale di riciclaggio di denaro sporco. La quinta direttiva AML (Direttiva 843/2018 UE) in linea con la precedente direttiva, ha stabilito ulteriori misure di prevenzione e contrasto del riciclaggio da applicarsi alla suddetta categoria di destinatari degli obblighi.
Tali misure che puntano a garantire una maggiore trasparenza dei flussi finanziari sospetti sono state recepite dal D.Lgs. 125/2019 che ha modificato, ulteriormente, il D.Lgs. 231/2007.
Ecco quindi che il Titolo IV “Disposizioni specifiche per i prestatori di servizi di gioco” (artt. 52 54) del menzionato decreto Antiriciclaggio pone a carico dei prestatori di servizi di gioco l’obbligo di adottare misure per la mitigazione del rischio e di adeguata verifica della clientela, nonché di offrire idonee garanzie in ordine alla conservazione dei dati relativi ai clienti e alle operazioni da questi effettuate.
L’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli ha emanato, il 15 febbraio 2019, le “Linee guida ad ausilio dei concessionari di gioco in materia di antiriciclaggio, con disposizioni specifiche per i settori del bingo, del gioco a dist anza, delle scommesse a quota fissa ippiche e sportive e dei video lottery terminal”.
Si tratta di un documento che elenca una serie di adempimenti che si aggiungono a quelli già previsti dal D.Lgs. 231/2007 in via generale e che devono essere rispettati dai titolari di concessioni di gioco. In virtù di tali Linee guida vengono previste misure minime per lo svolgimento delle attività di prevenzione, lasciando al concessionario la possibilità di adottare misure integrative; vengono, inoltre, individuati i comportamenti da sottoporre a monitoraggio ai fini della rilevazione di possibili anomalie, fermo restando quanto disposto dagli indi catori e schemi di anomalia elaborati dalla UIF.
I concessionari di gioco sono tenuti ad adottare procedure e sistemi di controllo idonei a mitigare e gestire i rischi di riciclaggio e finanziamento del terrorismo, attuando procedure che devono consentire di verificare la corretta attività svolta anche per il tramite di distributori ed esercenti e devono essere adeguati ai rischi delle tipologie di gioco, delle aree geografiche nelle quali si svolge l’offerta di gioco, della specifica clientela dei punti vendita e dell’impossibilità o difficoltà nell’identificazione del cliente.
A ciò si aggiunge l’obbligo per i concessionari di curare la formazione e l’aggiornamento del personale preposto alle attività di adempimento degli obblighi Antiriciclaggio. Il settore del gaming, negli ultimi anni, ha mostrato di essere oggetto di concrete infiltrazioni da parte della criminalità organizzata a causa delle sue potenzialità di trasferimento monetario e di infiltrazione criminale.
Ciò se da una parte ha comportato un intensificarsi degli interventi ispettivi presso concessionari del comparto giochi e scommesse , dall’altra, - stando a quanto emerge dal Rapporto 2018 sull'attività svolta dall'Unità di Informazione Finanziaria per l’Italia – ha fatto registrare un’impennata del numero di Segnalazioni di Operazioni Sospette giunte dagli operatori di gioco che sono raddoppiate, rispetto al 2017 (da 2.600 a 5.067).
L’analisi di cui al presente Volume consentirà ai prestatori di servizi di gioco di rilevare i profili operativi per il corretto adempimento degli obblighi AML in termini di contributo proattivo all’azione di prevenzione e contrasto al fenomeno del riciclaggio che sono chiamati a svolgere in qualità di componenti del cd team Antiriciclaggio.
L’internazionalizzazione vede sempre più le imprese nazionali coinvolte in operazioni a cui partecipano più soggetti esteri, sia comunitari che extracomunitari. Talvolta le operazioni poste in essere pongono gli operatori di fronte a problematiche e dubbi operativi di non facile ed immediata soluzione.
Il presente ebook vuole essere una guida per quanti si trovano a dover gestire da un punto di vista fiscale operazioni con l’estero. Le risposte sono elaborate con lo scopo di offrire soluzioni ai più frequenti dubbi interpretativi che si hanno nella pratica quotidiana.
Premessa
1. Territorialità dell’imposta
1. Vendita di un bene immobile estero
2. Acquisto da extra UE ed introduzione in un deposito doganale
3. Riparazione di un macchinario da operatore UE e territorialità IVA
4. Riparazione di un macchinario da operatore extra Ue e territorialità IVA
5. Cessione di beni effettuata a bordo di navi
6. Cessione di beni a bordo di un aereo
7. Cessione di un bene immobile in Italia da parte di soggetto estero
8. Cessione di un bene mobile non presente nel territorio dello Stato
9. Prestazione di consulenza
10. Trasporto merci da operatore UE verso soggetto passivo italiano
11. Trasporto merci da operatore italiano verso soggetto passivo italiano
12. Trasporto merci da operatore italiano verso soggetto passivo UE
13. Ristrutturazione di immobile situato in Italia
14. Trasporto passeggeri
15. Trasporto di beni per conto di un privato
16. Trasporto di beni per conto di un soggetto passivo
17. Trasporto di beni per conto di un soggetto passivo tra due Paesi extra UE
18. Assistenza tecnica a privato extra UE
19. Intermediazione su immobile in Italia
20. Intermediazione nel settore alberghiero
21. Intermediazione bene mobile
22. Intermediazione verso privato consumatore
23. Intermediazione internazionale
24. Noleggio a breve termine e utilizzo nella UE
25. Noleggio a breve termine ed utilizzo in Italia
26. Noleggio a lungo termine verso soggetto IVA UE
27. Noleggio a lungo termine verso privato
28. Noleggio a lungo termine verso privato extra UE
2. Scambi intracomunitari di beni
29. Acquisto intracomunitario e presupposti
30. Cessione intracomunitaria e presupposti
31. Acquisto intracomunitario da ente non commerciale
32. Reso in ambito intracomunitario
33. Fornitura di beni destinati a essere installati, montati o assiemati dal fornitore in un altro Stato membro dell’UE
34. Fornitura di impianto ad un operatore dell’UE
35. Trasferimento di beni in Italia da un altro Stato membro UE – lavorazione e successiva cessione all’esportazione dei beni
36. Consegna dei beni in garanzia nella UE
37. Acconti a fornitori UE
38. Acquisto e vendita di beni nello stesso Stato UE
39. Omaggi di beni ricevuti da Paesi comunitari
3. Esportazioni
40. Esportazione con e-fattura
41. Cessione all’esportazione con trasporto a cura del cessionario – prova di uscita dei beni dal territorio UE
42. Effetti delle note di credito sul plafond
43. Consegna dei beni in garanzia fuori dalla UE
44. Esportazione: cessionario esportatore abituale e plafond
45. Cessione di attività e subentro nel plafond
4. Le importazioni
46. Beni di provenienza extracomunitaria importati in Spagna per essere successivamente ceduti con trasporto in Svizzera
47. Base imponibile IVA nelle operazioni di importazione
48. Importazione in reverse charge
49. Importazione e detrazione IVA
50. Importazione con immissione in deposito
5. Le triangolazioni
51. Triangolazione con intervento di soggetto extra UE
52. Triangolazione comunitaria nazionale: IT1 – IT2 - UE
53. Triangolazione comunitaria nazionale: IT1 – UE – IT2
54. Triangolazione comunitaria nazionale: UE - IT1 – IT2
55. Triangolazione comunitaria: UE – UE – IT
56. Triangolazione comunitaria: UE –IT -UE
57. Triangolazione comunitaria: IT –UE-UE
58. Triangolazione EXTRA UE -IT-UE
59. Triangolazione UE-EXTRA UE -IT
60. Triangolazione EXTRA UE –UE-IT
61. Triangolazione IT-IT-EXTRA UE
62. Triangolazione IT-EXTRA UE-IT
63. Triangolazione IT-EXTRA UE-EXTRA UE
64. Triangolazione UE-IT-EXTRA UE
65. Triangolazione EXTRA UE – IT -IT
66. Triangolazione EXTRA UE – IT –EXTRA UE
67. Triangolazione EXTRA UE -EXTRA UE-IT
6. Scambi di beni con San Marino
68. Cessioni ad operatore economico di San Marino
69. Acquisti di beni da San Marino
70. San Marino e fattura elettronica
71. San Marino e prestazioni di servizi
7. Brexit
72. Conseguenze ai fini IVA della Brexit
73. Acquisti e cessioni di beni e Brexit
74. Prestazioni di servizi generiche e Brexit
75. Identificazione in Italia di operatore del Regno Unito e Brexit
76. Rimborso imposta assolta nel Regno Unito e Brexit
77. Cessioni a viaggiatori e Brexit
Riferimenti normativi
Legislazione
Prassi
Antiriciclaggio per Guardie giurate, trasporto e custodia denaro e titoli e recupero crediti.
L’opera è aggiornata al D.Lgs. 125/2019 che ha recepito la Direttiva 2018/843 del 30 maggio 2018 (la cd V direttiva Antiriciclaggio).
Il presente Fascicolo n. 8 in pdf fa parte anche della Collana "Atlante Antiriciclaggio" e costituisce un focus dedicato all’analisi tecnico operativa dell’impianto normativo Antiriciclaggio e, più specificamente, alla serie di obblighi che il Legislatore ha posto a carico di coloro che svolgono trasporto e custodia di denaro e titoli o valori a mezzo di guardie particolari giurate, nonché di soggetti che muniti della licenza ex art. 115 TULPS svolgono attività di recupero stragiudiziale crediti per conto di terzi.
Antiriciclaggio per mediatori creditizi, agenti in attività finanziaria, prestatori di servizi di cambio di valuta virtuale e di portafoglio digitale.
L’opera è aggiornata al D.Lgs. 125/2019 che ha recepito la Direttiva 2018/843 del 30 maggio 2018 (la cd V direttiva Antiriciclaggio).
Il presente Fascicolo n. 7 in pdf fa parte anche della Collana "Atlante Antiriciclaggio" costituisce un focus dedicato ai mediatori creditizi creditizi, agenti in attività finanziaria, prestatori di servizi cambio, compresi (novità 2020) i servizi di cambio tra valute virtuali e valute aventi corso legale, nonché ai prestatori di servizi di portafoglio digitale.
Per effetto dei suddetti interventi normativi il Legislatore comunitario ha voluto attribuire alla trasparenza del sistema finanziario un significato di fondamentale import anza, mostrando una crescente attenzione verso l’azione di prevenzione del riciclaggio più che a quella di contrasto al fenomeno. L’impianto normativo in materia di Antiriciclaggio punta, dunque, a intercettare in maniera tempestiva i flussi finanziari sospetti come metodo per l’efficace contrasto al riciclaggio di denaro sporco e al finanziamento del terrorismo.
È evidente che il successo di tale azione preventiva è determinato dal corretto adempimento degli obblighi posto a carico dei “Soggetti obbligati” tra i quali hanno trovato inserimento nuove categorie, ovvero: i Mercanti d’arte (oggetto di approfondimento nel Fascicolo n. 2 di questa Raccolta editoriale) e i prestatori di servizi di cambio tra valute virtuali e valute legali e i prestatori di servizi di portafoglio digitale (oggetto di approfondimento nel presente Fascicolo n. 7 dell’Atlante dell’Antiriciclaggio).
L’analisi di cui al presente Volume consentirà di porre in evidenza quanto decisivo sia il ruolo che i mediatori creditizi, gli agenti in attività finanziaria, i prestatori di servizi cambio, compresi i servizi di cambio tra valute virtuali e valute aventi corso legale (oltre che consulenti banche avvocati e commercialisti) sono chiamati a interpretare all’interno del c.d. team Antiriciclaggio.
Guida alla disciplina del funzionamento dei depositi IVA e alle nuove regole di assolvimento dell'Iva decorrenti dal 1° aprile 2017, aggiornata con l'entrata in vigore dal 1° gennaio 2020, delle novità introdotte con il regolamento di esecuzione (UE) 2018/1912 del Consiglio del 4 dicembre 2018 e della direttiva UE 2018/1919 del Consiglio del 7 dicembre 2018.
• Il deposito fiscale ai fini dell’IVA
• La rilevazione dei movimenti dei beni
• Le operazioni agevolate
• L’estrazione dei beni dal deposito IVA
• La garanzia per l’IVA sull’estrazione dei beni immessi in libera pratica dal deposito IVA
• L’applicazione dell’IVA
• L’estrazione dei beni dal deposito IVA con la dichiarazione d’intento
• Le prestazioni di servizi inerenti al deposito IVA
• I risvolti operativi ai fini dell’IVA
• L’attività del depositario quale rappresentante fiscale
• La disciplina speciale per benzina, gasolio e altri prodotti carburanti e combustibili
• Il contratto di call-off stock
• Il contratto di consignment stock
• La fattura elettronica
• Le nuove condizioni per effettuare la cessione intracomunitaria
• Le operazioni intracomunitarie a catena
• La prova del trasporto intracomunitario
• Appendice
Dal 1° aprile 2017, la disciplina del funzionamento dei depositi IVA segue le nuove regole fissate con l’art. 4, commi 7 e 8, del d.l. 22 ottobre 2016, n. 193. Talune regole sono semplificate in quanto nel deposito IVA possono essere introdotti beni senza alcuna distinzione di carattere merceologico né di carattere soggettivo tra operatori nazionali o comunitari o extracomunitari.
Inoltre, qualsiasi operatore può procedere all’estrazione dei beni essendo stati soppressi gli obblighi di essere iscritti alla CCIAA da almeno un anno e di attestare l’effettiva attività e la regolarità dei versamenti dell’IVA.
Restano invariate le regole da seguire per effettuare le estrazioni dei beni introdotti a seguito di acquisti intracomunitari (per cui la fattura deve essere integrata con l’IVA). Per i beni immessi in regime di libera pratica le regole procedurali sono diventate definitive con la pubblicazione del d.m. 23 febbraio 2017.
Tuttavia, le novità, non gradite, sono individuate con il fatto che l’estrazione fatta da un operatore nazionale comporta il versamento dell’IVA con il modello F24, ma senza la possibilità di beneficiare della compensazione con eventuali crediti. Tale regola comporta, quindi un’immediata entrata erariale, ma, contemporaneamente, anche il formarsi di una situazione creditoria. Va prestata attenzione al fatto che l’imposta è dovuta da chi procede all’estrazione dei beni ma deve essere versata dal gestore del deposito in suo nome e per suo conto, essendo solidalmente responsabile dell’adempimento, anche in ordine alle sanzioni. Qualora l’operatore utilizzi la c.d. “lettera d’intento”, il gestore deve effettuare il c.d. “riscontro telematico”.
L’inosservanza di tali incombenze è valutata ai fini della revoca dell’autorizzazione a gestire il deposito.
Dal 1° gennaio 2020 sono entrate in vigore le novità introdotte con il regolamento di esecuzione (UE) 2018/1912 del Consiglio del 4 dicembre 2018 e della direttiva UE 2018/1919 del Consiglio del 7 dicembre 2018. Sono norme di immediata applicazione, pur non essendo ancora recepite nella legislazione italiana, che apportano novità sostanziali quali l’efficacia sostanziale (e non formale) del codice identificativo IVA
del cessionario comunitario che deve essere indicato nella fattura emessa e nei modelli INTRASTAT relativi alla cessione intracomunitaria, la prova della cessione intracomunitaria ai fini della regola di “non imponibilità ai fini dell’IVA”.
A ciò vanno aggiunte le semplificazioni procedurali relative ai contratti in regime di call-off stock (che si aggiungono a quelle di “consignment stock), e alle “cessioni intracomunitarie a catena.”
Le novità non sono di poco conto, anche in relazione alle nuove procedure introdotte, che per la loro applicazione pratica hanno la necessità di ottenere opportuni e tempestivi chiarimenti ufficiali, valorizzando l’istituto dei depositi IVA e delle recenti novità.
Presentazione
Depositi fiscali IVA: la normativa dal 1° aprile 2017
1. Il deposito fiscale ai fini dell’IVA
1. L’istituto del deposito fiscale
2. La definizione di deposito IVA
3. I beni che possono essere immessi nel deposito IVA
4. I soggetti abilitati alla gestione dei depositi IVA
4.1. I depositi IVA per i quali non è prevista l’autorizzazione
4.2. I depositi IVA per i quali è richiesta l’autorizzazione
2. La rilevazione dei movimenti dei beni
1. La movimentazione dei beni
2. L’introduzione e l’estrazione dei beni
3. Il controllo sulla gestione del deposito
4. L’irregolare introduzione di beni nel deposito
3. Le operazioni agevolate
1. Le operazioni agevolate ammesse nei depositi IVA
2. Le operazioni che presuppongono la contestuale introduzione fisica dei beni nel deposito IVA
2.1. Gli acquisti intracomunitari di beni eseguiti mediante introduzione nel deposito IVA
2.2. L’immissione in libera pratica di beni destinati ad essere introdotti nel deposito IVA
2.3. Le cessioni di beni eseguite mediante introduzione nel deposito IVA
2.4. Le cessioni di beni elencati nella tabella A-bis allegata al d.l. 30 agosto 1993, n. 331
3. Le operazioni che sono eseguite sui beni che si trovano nel deposito IVA
3.1. Le cessioni di beni custoditi nel deposito IVA
3.2. Le prestazioni di servizi rese sui beni custoditi nel deposito IVA
3.3. Il trasferimento dei beni in altro deposito IVA
4. L’estrazione dei beni dal deposito IVA
1. Le modalità di estrazione dei beni dal deposito IVA
2. Le cessioni all’estero
2.1. Le cessioni intracomunitarie
2.2. Le cessioni all’esportazione
2.3. L’utilizzazione o la commercializzazione in Italia
3. Il consignment stock
4. Il destinatario della lettera d’intento
5. La garanzia per l’IVA sull’estrazione dei beni immessi in libera pratica dal deposito IVA
1. Le regole dell’estrazione
2. I requisiti di affidabilità
3. L’attestazione della garanzia
4. L’esclusione della garanzia
6. L’applicazione dell’IVA
1. Il momento rilevante per l’applicazione dell’IVA
2. La base imponibile
3. Le modalità di versamento dell’IVA
4. I beni di provenienza extracomunitaria immessi in libera pratica
5. I soggetti tenuti all’osservanza degli obblighi
6. Il soggetto interessato da più fattispecie
7. L’estrazione dei beni dal deposito IVA con la dichiarazione d’intento
8. Le prestazioni di servizi inerenti al deposito IVA
1. La rilevanza delle prestazioni di servizi
2. L’individuazione delle prestazioni di servizi
9. I risvolti operativi ai fini dell’IVA
1. La detrazione dell’IVA
2. La mancata introduzione di beni immessi in libera pratica
3. Le indicazioni nella dichiarazione annuale IVA
10. L’attività del depositario quale rappresentante fiscale
1. I soggetti passivi
2. La regola
3. La responsabilità solidale del gestore del deposito per il pagamento dell’IVA
11. La disciplina speciale per benzina, gasolio e altri prodotti carburanti e combustibili
12. Il contratto di call-off stock
1. Il quadro normativo
2. La qualificazione del contratto
3. L’esclusione del “trasferimento dei beni a se stesso”
4. La decadenza della condizione sospensiva
5. Il registro dei movimenti
13. Il contratto di consignment stock
1. I profili contrattuali
2. La gestione fiscale
2.1. La regola
2.2. Gli adempimenti per la gestione in ambito comunitario
2.3. La gestione degli adempimenti in ambito extracomunitario
3. La stabile organizzazione
14. La fattura elettronica
1. La regola operativa
2. Le autofatture
3. L’inversione contabile
4. I depositi IVA
5. L’esterometro
15. Le nuove condizioni per effettuare la cessione intracomunitaria
1. L’archivio VIES
16. Le operazioni intracomunitarie a catena
1. L’innovazione normativa
2. La c.d. “triangolazione comunitaria”
3. Le operazioni “a catena”
17. La prova del trasporto intracomunitario
1. La norma interna
2. La presunzione del trasporto intracomunitario
Appendice
Normativa e Prassi
Come pianificare e realizzare un’operazione di export o investimento estero.
Aggiornato con gli Incoterm 2020
L’internazionalizzazione delle imprese è, per l’economia italiana, una questione di fondamentale importanza.
Lo dimostra il fatto che ogni anno l’Italia esporta per circa 450 miliardi di euro (463 mld nel 2018), che rappresenta circa il 25% del Pil (1.765 mld nel 2018).
A questo risultato contribuiscono oltre 100.000 imprese (136.000 nel 2018, di cui però 77.445 con un export annuale non superiore a 75.000 euro).
Pur essendo questi dati confortanti, è probabile che l’export italiano possa crescere ancora se molti altri operatori economici sapessero come muoversi nei mercati internazionali. Inoltre è possibile che quegli 80.000 operatori, che sono oggi degli esportatori occasionali, possano sviluppare la loro presenza internazionale, se possedessero le necessarie competenze per operare con efficacia nei paesi esteri.
Questo ebook punta quindi a fornire agli operatori economici che non hanno mai esportato, o che lo hanno fatto episodicamente, e che sono intenzionati ad allargare la propria attività in altri mercati, delle informazioni di base, di natura essenzialmente pratica, per poter pianificare un’operazione di internazionalizzazione, che può essere rappresentata:
Dato che operare nei mercati esteri richiede una notevole preparazione ed organizzazione, il testo comincia con l’illustrazione di uno strumento, il Business Plan (BP), che può consentire un’efficace pianificazione delle operazioni estere, per passare poi ad illustrare le principali tecniche per realizzare operazioni di internazionalizzazione, ed in particolare quelle concernenti la vendita all’estero di proprie merci.
Più precisamente, il primo capitolo descrive il BP per l’internazionalizzazione, partendo dall’evidenziazione delle sue differenze rispetto ad un generico BP, che descrive iniziative imprenditoriali nel paese di residenza, per proseguire con il richiamo delle principali tipologie di operazioni di internazionalizzazione e dei principali destinatari di questo documento. Si passa poi ad esaminare i contenuti tipici di un BP per l’internazionalizzazione, per concludere con alcuni suggerimenti sulle modalità di redazione di questo documento.
Il secondo capitolo invece è una sorta di manuale basico di commercio estero, perché in sintesi spiega come attuare un BP per l’internazionalizzazione, partendo dall’analisi e valutazione dei mercati esteri, e dall’individuazione di potenziali partner locali, per proseguire con l’illustrazione di tutte le iniziative che occorre mettere in campo per effettuare un’operazione di esportazione, o di investimento estero, ossia la redazione di contratti internazionali, il disbrigo degli adempimenti doganali, l’organizzazione dei trasporti internazionali e la scelta dei metodi di pagamento internazionale.
Il testo presenta alcune caratteristiche che è importante conoscere fin dall’inizio per valorizzarne al meglio il contenuto:
Introduzione
1. Il Business Plan per l’internazionalizzazione
1.1 Le differenze del Business Plan (BP) per l’internazionalizzazione rispetto al BP riferito al mercato interno
1.2 Le operazioni oggetto di un BP per l’internazionalizzazione
1.3 I destinatari di un BP per l’internazionalizzazione
1.4 I contenuti di un BP per l’internazionalizzazione
1.4.1 La descrizione dell’azienda che intende internazionalizzarsi
1.4.2 Le prospettive dell’azienda tramite l’analisi Swot
1.4.3 Le strategie aziendali
1.4.4 L’analisi del mercato estero
1.4.5 La descrizione dell’operazione di internazionalizzazione
1.4.6 Il piano di marketing
1.4.7 Il conto economico previsionale
1.4.8 Il piano degli investimenti
1.4.9 Il prospetto del cash flow atteso
1.4.10 Il piano finanziario
1.4.11 L’Executive summary
1.5 Le modalità di redazione del BP per l’internazionalizzazione
2. Le modalità di realizzazione di un’operazione di internazionalizzazione
2.1 Quadro generale delle operazioni per l’internazionalizzazione
2.2 Le tecniche di valutazione dei mercati internazionali
2.2.1 I criteri per la valutazione dei mercati esteri
2.2.2 Le modalità di reperimento delle informazioni sui criteri per la valutazione dei mercati esteri
2.3 Le tecniche di scouting dei potenziali partner nei mercati esteri
2.3.1 La ricerca dei potenziali partner in Europa e negli Usa
2.3.2 La ricerca dei potenziali partner nel resto del mondo
2.3.3 I suggerimenti per l’impostazione delle trattative con gli operatori esteri individuati
2.4 Le tecniche di redazione dei contratti internazionali
2.4.1 Le tipologie di contratti per le operazioni di internazionalizzazione
2.4.2 Le 2 versioni di contratti per le operazioni di internazionalizzazione
2.4.3 Il contenuto tipico di un ordine di vendita internazionale
2.4.4 Il contenuto tipico di un contratto internazionale
2.4.5 Le regole applicabili ai contratti internazionali
2.4.6 La procedura di redazione dei contratti internazionali
2.5 Le tecniche di gestione del passaggio doganale
2.5.1 La definizione di passaggio doganale delle merci e le ragioni della sua complessità
2.5.2 L’acquisizione delle informazioni per il passaggio doganale
2.5.3 Le modalità di acquisizione delle info per il passaggio doganale delle merci nei paesi extracomunitari
2.5.4 Le modalità per il passaggio doganale delle merci esportate
2.6 Le tecniche di organizzazione dei trasporti internazionali
2.6.1 La decisione sulla logistica
2.6.2 La scelta dell’Incoterm
2.6.3 L’individuazione dei fornitori di servizi di trasporto internazionale
2.6.4 La scelta della modalità di trasporto internazionale
2.6.5 I contenuti del contratto di trasporto internazionale
2.7 Le tecniche di gestione dei pagamenti internazionali
2.7.1 Le modalità di pagamento internazionale
2.7.2. Gli strumenti di pagamento internazionale
2.7.3 La lettera di credito
2.7.4 La standby letter of credit o payment guarantee
Conclusione
L’opera è aggiornata al D.Lgs. 125/2019 che ha recepito la Direttiva 2018/843 del 30 maggio 2018 (la cd V direttiva Antiriciclaggio).
Il presente Fascicolo n. 6 in pdf fa parte anche della Collana "Atlante Antiriciclaggio" costituisce un focus dedicato agli intermediari bancari e finanziari, nonché alle imprese di assicurazione.
Rispetto al settore bancario, l’analisi proposta nel presente Volume tiene conto delle disposizioni in materia di adeguata verifica della clientela pubblicate, in data 30/07/2019, da Banca d’Italia e in vigore già dal 1/01/2020. Banca d’Italia, nello stesso documento, precisa che in relazione ai clienti acquisiti prima dell’entrata in vigore delle nuove disposizioni, per i quali erano previste forme di esenzione dagli obblighi di adeguata verifica, i dati e i documenti identificativi eventualmente mancanti dovranno essere raccolti al primo contatto utile, e comunque non oltre il 30 giugno 2020.
Gli intermediari bancari e finanziari potranno così garantire l’identificazione e la valutazione dei rischi di riciclaggio e finanziamento del terrorismo terrorismo, per la mitigazione del rischio e per la corretta gestione del rischio di riciclaggio e di finanziamento del terrorismo già prima di procedere all'esecuzione del mandato conferitogli dal cliente.
La Legge n. 55 del 14 giugno 2019, di conversione con modifiche del Decreto legge n. 32/2019 (Sblocca Cantieri), è stata pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 92 del 17 giugno 2019.
Lo Sblocca Cantieri contiene "Disposizioni urgenti per il rilancio del settore dei contratti pubblici, per l'accelerazione degli interventi infrastrutturali, di rigenerazione urbana e di ricostruzione a seguito di eventi sismici" ed è in vigore dal 18 giugno 2019.
Nel dettaglio, il D.L. 32 si compone di 30 articoli, divisi in tre distinti capi:
Scopo di questo ebook è fornire un commento alla disciplina da ultimo introdotta con la conversione in legge del D.L. 32, con specifico riferimento agli affidamenti dei contratti pubblici e di infrastrutture, all'edilizia e all'assetto urbanistico e gestione del territorio. L'ebook è dunque dedicato solo al Capo I del decreto legge.
Stefano Bertuzzi
Avvocato in Roma.
Gianluca Cottarelli
Avvocato in Roma.
PARTE I - LA RIFORMA DEGLI APPALTI E DEI CONTRATTI PUBBLICI
1. La sospensione parziale e temporanea del codice dei contratti pubblici
2. Disposizioni speciali per il biennio 2019-2020
3. Il collegio consultivo tecnico
4. Il sistema delle fonti in materia di appalti pubblici
5. Modifiche in tema di pianificazione, programmazione e progettazione
5.1. Il progetto di fattibilità tecnica ed economica
5.2. Le spese strumentali
5.3. Affidamento di concessioni agli affidatari di incarichi di progettazione
5.4. Verifica preventiva della progettazione
5.5. Pubblicità legale dei contratti pubblici
6. Modifiche in ordine all’affidamento di contratti pubblici “sotto soglia”
6.1. Calcolo del valore stimato degli appalti
6.2. Anticipazione del prezzo all’appaltatore
6.3. Affidamento diretto
6.4. Aggiudicazione dei contratti sotto-soglia
6.5. I Mercati elettronici
7. Modifiche in tema di modalità comuni alle procedure di affidamento
7.1. Gli archeologi possono essere affidatari dei servizi di architettura e ingegneria
7.2. I consorzi stabili
8. L’affidamento congiunto di progettazione ed esecuzione (c.d. appalto integrato)
9. Modifiche in materia di svolgimento delle procedure per i settori ordinari
9.1. I Motivi di esclusione
9.2. I requisiti di partecipazione
9.3. Il sistema di attestazione della qualificazione degli esecutori di lavori
9.4. Regolamento di attuazione in relazione allo schema per la certificazione dell’esecuzione dei lavori
9.5. Validità di certificati e altri documenti
9.6. Casi di divieto di avvalimento
9.7. I Criteri di aggiudicazione dell’appalto – OEPV e minor prezzo
9.8. L’anomalia delle offerte
10. Altre modifiche al codice dei contratti pubblici
10.1. 10.1 Disciplina transitoria del subappalto
10.2. Differimento della disciplina relativa agli affidamenti dei concessionari
10.3. Qualificazione contraente generale
10.4. Misure per il partenariato pubblico-privato (la finanza di progetto)
10.5. Soppressione albo direttori dei lavori e dei collaudatori (appalti a contraente generale)
10.6. Le concessioni autostradali
10.7. Disciplina transitoria
11. Modifiche al codice del processo amministrativo
12. Disposizioni sulle procedure di affidamento in caso di crisi di impresa
13. Norme urgenti in materia di soggetti coinvolti negli appalti pubblici
14. Commissari straordinari, interventi sostitutivi e responsabilità erariali
14.1. Nomina dei Commissari straordinari (commi 1 e 5)
14.2. Il Commissario straordinario del D.L. n. 67/1997
14.3. Poteri dei Commissari straordinari (commi 2 e 3)
14.4. InvestItalia e comunicazioni dei Commissari straordinari (comma 4)
15. Norme applicabili in materia di procedimenti di localizzazione di opere di interesse statale
16. Disposizioni urgenti in materia di infrastrutture
PARTE II – NOVITÀ IN MATERIA DI ATTIVITÀ EDILIZIA
1. La nuova disciplina dei controlli
2. La denuncia dei lavori
3. L’attività edilizia nelle zone sismiche
PARTE III – L’ASSETTO URBANISTICO E LA GESTIONE DEL TERRITORIO
1. Norme in materia di rigenerazione urbana
2. La messa in sicurezza di edifici e territorio
3. Misure per l’accelerazione degli interventi di edilizia sanitaria
4. Disposizioni in materia di ciclovie interurbane
5. Disposizioni urgenti per gli edifici condominiali degradati o ubicati in aree degradate
Questo ebook nasce con l’intento di fornire al tecnico libero professionista in edilizia, una sorta di mini guida in ambito fiscale.
La prima parte costituisce una panoramica generale sulle voci di spesa che possono ricorrere nello svolgere la professione soggette a deducibilità ridotta ai fini delle imposte sui redditi, o a detraibilità limitata ai fini dell’imposta sul valore aggiunto (IVA). Per ogni tipologia di spesa presa in considerazione, dunque, si cercherà sempre di fornire la doppia visuale, IVA e redditi, con anche un estratto delle relative norme fiscali, oppure, ove non utile alla trattazione, la mera citazione delle fonti.
Nella seconda parte si tratteranno invece tre aspetti pratici come l’inquadramento fiscale del libero professionista, alcuni aspetti relativi alla fatturazione ovvero le ritenute d’acconto e la rivalsa dei contributi, e in fine un tema che non interessa in maniera diretta il tecnico libero professionista nella propria fatturazione attiva, ma che potrebbe tornare utile quale consulenza da fornire ai propri clienti (si tratti di Ditte che commissionano lavori in edilizia, o di Ditte che eseguono lavori edili): il reverse charge in edilizia.
A parte il capitolo dedicato alla scelta del regime fiscale IRPEF/forfettario, tutte le considerazioni fatte in questo volume riguardano i soggetti in regime IRPEF, non tiene in considerazione i soggetti ancora rientranti nel vecchio regime dei minimi di cui all’art. 27 commi 1 e 2 DL 98/2011, soppresso dal regime forfettario ex legge 190/2014, commi da 54 a 89, ma in vigore, per chi vi rientrava nel 2015, fino ad esaurimento delle condizioni di permanenza (5 anni per chi lo aveva adottato da over 35, oppure fino al compimento del trentacinquesimo anno di età per chi lo aveva adottato da under 35).
I temi affrontati sono:
1. Spese di telefonia: Detraibilità IVA e deducibilità dei costi
2. Ri-addebito in fattura delle spese: spese sostenute in proprio e spese “sostenute in nome e per conto del cliente”
3. Spese alberghiere e/o di somministrazione: detraibilità IVA, deducibilità dei costi, spese a carico del cliente e spese a carico del professionista
4. Spese di viaggio/trasporto: trasferte con mezzi pubblici e trasferta in auto
5. Spese per automezzi: detraibilità IVA e deducibilità dei costi
6. Spese di rappresentanza: detraibilità IVA e deducibilità dei costi
7. Spese per omaggi ai clienti: detraibilità IVA e deducibilità dei costi
8. Regime fiscale: IRPEF (contabilità ordinaria, contabilità semplificata) e Forfettario
9. Fatturazione: Ritenute d’acconto e rivalsa contributi
10. Vecchio reverse charge: subappalti in edilizia. Nuovo reverse charge: finiture e impianti.
Renzo Semprini Cesari, Ragioniere Commercialista, iscritto all’ODCEC di Rimini.
1 Spese di telefonia
1.1 Detraibilità IVA
1.2 Deducibilità dei costi
2 Ri-addebito in fattura delle spese
2.1 Spese sostenute in proprio
2.2 Spese “sostenute in nome e per conto del cliente”
3 Spese alberghiere e/o di somministrazione
3.1 Detraibilità IVA
3.2 Deducibilità dei costi
3.3 Spese a carico del cliente
3.4 Spese a carico del professionista
4 Spese di viaggio/trasporto
4.1 Trasferte con mezzi pubblici
4.2 Trasferta in auto
5 Spese per automezzi
5.1 Detraibilità IVA
5.2 Deducibilità dei costi
6 Spese di rappresentanza
6.1 Detraibilità IVA
6.2 Deducibilità dei costi
7 Spese per omaggi ai clienti
7.1 Detraibilità IVA
7.2 Deducibilità dei costi
8 Regime fiscale: IRPEF/forfettario
8.1 IRPEF (contabilità ordinaria, contabilità semplificata)
8.2 Forfettario
9 Fatturazione
9.1 Ritenute d’acconto
9.2 Rivalsa contributi
10 Reverse charge
10.1 Vecchio reverse charge: subappalti in edilizia
10.2 Nuovo reverse charge: finiture e impianti
La crescente importanza del settore energia e delle relative fonti ha generato una smisurata produzione legislativa e regolamentare che ha finito per dilatare i tempi di approvazione e realizzazione dei relativi progetti, anche sugli aspetti relativi alle procedure di esproprio con serio danno delle collettività interessate.
Si è rivelato insufficiente, allo scopo, l'inserimento – nel 2004 – di un mini sistema (dall’articolo 52-bis all’articolo 52-nonies) nel corpo del più ampio testo unico sugli Espropri (D.P.R. 327/2001) in quanto non solo sono state fatte salve leggi precedenti ma bensì sono state ignorate altre disposizioni normative che, in un modo o nell'altro, rifluiscono con la materia delle infrastrutture lineari energetiche trattate nella presente pubblicazione (gasdotti; elettrodotti; oleodotti e reti di trasporto di fluidi termici; opere, gli impianti e i servizi accessori connessi e funzionali all'esercizio degli stessi; gasdotti e oleodotti necessari per la coltivazione e lo stoccaggio degli idrocarburi).
L'opera è un commento analitico, articolo per articolo, comma per comma, dell'articolato nel testo unico degli espropri relativo alle infrastrutture lineari energetiche con indicazioni pratiche per interpretare correttamente i passaggi e tenere conto di tutta la normativa "di contorno", ma nondimeno essenziale, ancora in vigore e non espressamente ricordata dal T.U. Espropri.
Lo sforzo degli autori è rivolto, pertanto, verso un primo coordinamento delle varie normative, sparse qua e là, nell'ordinamento al fine di poter aiutare gli operatori a districarsi in tale groviglio una volta chiamati a perseguire finalità di approvazione ed esproprio in materia.
Antonino Cimellaro
Avvocato in Roma, patrocinante in Cassazione, opera e lavora nel campo delle opere pubbliche con particolare riferimento alle procedure ambientali e autorizzatorie (Conferenza di servizi, Accordi di programma, ecc.) nonché in tema di espropriazioni per pubblica utilità. Autore di pubblicazioni in materia e collaboratore di riviste di settore.
Pierluigi Rotili, Avvocato in Roma, consulente in materia di opere pubbliche con particolare riferimento alle procedure ambientali e autorizzatorie (Conferenza di servizi, VIA, ecc.), appalti e subappalti, espropriazioni per pubblica utilità. In tali ambiti è autore di numerose pubblicazioni e collabora con riviste specializzate.
