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La guida è un indispensabile ausilio per chi vuole apprendere le basi della tecnica contabile della partita doppia ed è scritta in modo comprensibile e semplice, ricca di esempi e casi pratici dettagliatamente commentati, ed è una indispensabile base per chi vuole successivamente approfondire ulteriori argomenti contabili.
eBook in pdf di 84 pagine + Eserciziario in excel
La guida è strutturata in 2 parti:
All’e-book è abbinato un “Eserciziario” in Excel con 46 esercizi ripartiti in ordine dei capitoli della seconda parte della guida, che l’utilizzatore può svolgere per approfondire e memorizzare i concetti appresi nella lettura. L’Eserciziario è realizzato in Excel e permette un immediato controllo della soluzione per ogni esercizio proposto direttamente dai pratici FOGLI SOLUZIONI.
Introduzione
PARTE PRIMA – Le rilevazioni aziendali
1. Breve sintesi di storia della ragioneria
2. Il sistema delle rilevazioni aziendali
2.1 Le rilevazioni prospettiche
2.2 Le rilevazioni inventariali
2.3 Le rilevazioni di esercizio
2.4 Le rilevazioni consuntive sintetiche (bilanci)
2.5 Le rilevazioni extracontabili
3. Le rilevazioni elementari e sezionali
PARTE SECONDA – Le rilevazioni complesse e la partita doppia
4. Le operazioni e gli aspetti della gestione aziendale
4.1 Le operazioni e gli aspetti della gestione
4.2 Aspetto finanziario della gestione
4.3 Aspetto economico della gestione
5. L’aspetto finanziario della gestione e il Patrimonio di funzionamento
5.1 Le fonti di finanziamento
5.2 Il Patrimonio
5.3 Le equazioni patrimoniali e il Patrimonio Netto
5.4 Il prospetto del Patrimonio
6. L’aspetto economico della gestione e il reddito di esercizio
6.1 I costi e i ricavi e il Reddito globale
6.2 Analisi dei fatti di gestione
6.3 La competenza economica
6.3.1 Ratei e risconti
6.3.2 Rimanenze
6.3.3 Ammortamenti
6.3.4 Fondi per rischi e oneri
6.3.5 TFR (Fondo per Trattamento Fine Rapporto di lavoro dipendente)
6.4 Il calcolo del reddito di esercizio
7. La contabilità generale e i conti
7.1 Le regole di registrazione
7.2 Le regole della partita doppia
7.3 Le rilevazioni in partita doppia sul libro giornale e nei conti di mastro
8. Le principali rilevazioni di esercizio
8.1 Gli acquisti e loro regolamento
8.2 Le vendite e loro regolamento
8.3 Le operazioni con le banche
8.4 Costituzione dell’azienda
8.5 Altre scritture di esercizio
8.6 Le scritture di chiusura di esercizio
8.7 Le scritture di riapertura di esercizio
Credits
ESERCIZIARIO contenente n. 46 esercizi.
Aspetti civilistici, contabili e fiscali delle perdite d'esercizio con esempi di scritture contabili.
Aggiornato al DL 84/2025 convertito dalla Legge 108 del 30 luglio 2025
eBook in pdf di 89 pagine.
Nel corso della vita aziendale, il manifestarsi di perdite di esercizio è un fenomeno abbastanza frequente, soprattutto in periodi di crisi. Dal punto di vista civilistico, la disciplina – racchiusa negli artt. 2446 e 2447 per le S.p.A. e artt. 2482-bis e 2482-ter per le S.r.l. – prevede, a seconda dell’impatto della perdita d’esercizio sul capitale sociale, l’adozione di adeguati provvedimenti diretti a riportare la gestione in una posizione di stabilità. La normativa richiamata riguarda però le mere società di capitali, in quanto per quelle di persone, che non hanno un limite minimo di capitale sociale, alcune di tali disposizioni non potrebbero essere attuate. Per queste ultime si fa riferimento alla disciplina generale della partecipazione agli utili e alle perdite dei soci dettata per la società semplice.
Indipendentemente dalla modalità in cui la perdita civilistica è ripianata, quella fiscale può essere portata – per i soggetti IRES – in diminuzione dal reddito complessivo dei periodi d’imposta successivi, senza limiti di tempo, in misura non superiore all’80% del reddito imponibile di ciascun periodo d’imposta e per l’intero importo che trova capienza in tale ammontare.
Se la perdita è rilevata nei primi tre periodi d’imposta può essere riportata in misura del 100% del reddito imponibile.
Grazie all’intervento del Legislatore della Legge di bilancio 2019, tali regole valgono, a partire dal periodo d’imposta 2021 “solare”, anche per i soggetti IRPEF in regime di impresa e per i soci di società di persone a prescindere dal regime contabile adottato.
Infine, il D.Lgs n. 192/2024, introdotto dal legislatore con l'obiettivo di contrastare l’elusione fiscale e di garantire una “certezza normativa”, ritocca e, in alcuni casi, introduce norme in tema di circolazione delle perdite.
Introduzione
Aspetti civilistici e contabili
1.1 Patrimonio netto, capitale sociale e risultato dell’esercizio
1.2 La disciplina civilistica delle perdite
1.2.1 Le perdite delle società di capitali
1.2.1.1 Perdita inferiore ad 1/3 del capitale sociale
1.2.1.1.1 Esempio
1.2.1.2 Perdita superiore ad 1/3 del capitale sociale
1.2.1.2.1 Esempio
1.2.1.3 Perdita superiore ad 1/3 del capitale sociale con riduzione al di sotto del minimo legale
1.2.1.3.1 Esempio
1.2.1.4 Schema riepilogativo
1.2.2 Il riporto a “nuovo” delle perdite
1.2.2.1 Esempio con scritture contabili
1.2.3 La copertura delle perdite
1.2.3.1 Utilizzo delle riserve disponibili
1.2.3.1.1 Schema riepilogativo
1.2.3.1.2 Esempio con scritture contabili
1.2.3.2 Copertura da parte dei soci
1.2.3.2.1 Esempio con scritture contabili
1.2.4 La riduzione del capitale sociale
1.2.4.1 Esempio con scritture contabili
1.2.5 Normativa COVID-19: la “sterilizzazione” delle perdite d’esercizio
1.2.5.1 Schema riepilogativo
1.2.5.2 Proroga bilanci 2021 e 2022
1.2.5.3 Disciplina ordinaria per i bilanci 2023
1.3 Partecipazioni agli utili e alle perdite società di persone
Aspetti fiscali
2.1 La disciplina fiscale delle perdite
2.1.1 I soggetti IRES
2.1.1.1 Riporto della perdita nei primi tre periodi d’imposta
2.1.1.2 Riporto della perdita nei periodi successivi al terzo
2.1.1.3 Il riporto delle perdite: schema riepilogativo
2.1.1.4 Assenza ordine di priorità del riporto
2.1.1.4.1 Assenza ordine di priorità del riporto: esempio
2.1.1.5 Le perdite d’impresa nel modello Redditi SC 2025
2.1.1.5.1 Le perdite d’impresa nel modello Redditi SC 2025 esempio
2.1.1.6 Divieto di riporto delle perdite
2.1.1.6.1 Disciplina ante D.Lgs n. 192/2024
2.1.1.6.2 Disciplina post D.Lgs n. 192/2024
2.1.1.6.3 Confronto tra le due normative
2.1.1.7 Cessione delle perdite fiscali a società quotate
2.1.1.8 Perdite derivanti dalla partecipazione in società di persone
2.1.1.9 Utilizzo delle perdite in sede di accertamento
2.1.1.9.1 Il modello IPEA
2.1.1.9.2 Utilizzo delle perdite in sede di accertamento: esempio
2.1.1.10 Il riporto delle perdite per le società di comodo
2.1.1.11 Il riporto delle perdite in ipotesi di operazioni straordinarie
2.1.1.11.1 La fusione ante D.Lgs n. 192/2024
2.1.1.11.2 La fusione post D.Lgs n. 192/2024
2.1.1.11.3 La scissione
2.1.1.11.4 Il conferimento
2.1.1.11.5 La trasformazione
2.1.1.11.6 La liquidazione della società
2.1.1.11.7 Il riporto delle perdite fiscali infragruppo
2.1.1.12 Le imposte anticipate
2.1.2 I soggetti IRPEF
2.1.2.1 Soggetti esercenti arti e professioni
2.1.2.2 Soggetti in regime d’impresa
2.1.2.2.1 Esempio
2.1.2.3 Tabella riepilogativa
2.1.2.4 Applicabilità delle norme e regime transitorio
2.1.2.5 Soggetti in regime di vantaggio
2.1.2.6 Soggetti in regime forfetario
2.1.2.7 Le perdite d’impresa nel modello Redditi PF 2025
2.1.2.8 Le perdite fiscali delle società di persone
2.1.2.8.1 Le perdite fiscali nella S.A.S
2.1.2.8.1.1 Le perdite fiscali nella S.A.S: esempio
2.1.2.9 Partecipazioni in società di capitali in regime di trasparenza fiscale
2.1.2.10 Perdite società di persone “di comodo”
2.1.2.11 Divieto riporto perdite
L’ebook “La Revisione del Bilancio degli ETS” è una guida operativa dedicata ai professionisti, agli organi di controllo e ai soggetti incaricati della revisione legale dei conti degli Enti del Terzo Settore (ETS).
Fornisce un inquadramento completo delle disposizioni del Codice del Terzo Settore (D.Lgs. 117/2017), integrate dalle norme del Codice Civile e dalla prassi professionale, offrendo strumenti pratici per programmare, eseguire e documentare la revisione dei bilanci degli ETS in modo conforme alle disposizioni vigenti.
L’opera si focalizza in particolare su:
Aggiornato al DL 17 giugno 2025 n. 84 convertito dalla Legge 30 luglio 2025 n. 108
eBook in pdf di 231 pagine.
La trattazione è chiara e arricchita da tabelle, esempi pratici e schemi di sintesi, utili per applicare la normativa nella pratica quotidiana.
Il volume è articolato in tre parti, ognuna delle quali affronta un aspetto essenziale della revisione legale dei bilanci degli Enti del Terzo Settore (ETS), con particolare riferimento al D.Lgs. 39/2010, al Codice del Terzo Settore (D.Lgs. 117/2017) e alle più recenti modifiche normative (L. 104/2024).
Premessa
PARTE I - QUADRO NORMATIVO DI RIFERIMENTO
D.lgs. 39/2010: il codice del terzo settore e la revisione legale dei bilanci degli ETS
1.1 Il quadro normativo di riferimento fino ai nuovi principi di revisione ISA Italia
1.1.1 Il Codice del Terzo Settore e la revisione legale dei bilanci: obbligo di legge e volontarietà
1.2 La separazione tra controllo amministrativo, controllo contabile e controllo dei risultati ed il processo di aziendalizzazione
1.3 La revisione degli ETS ed il RUNTS: nodi interpretativi e chiarimenti applicativi
1.3.1 Il conferimento dell’incarico di revisione e governance degli Enti del Terzo Settore
1.3.2 Alcune casistiche
1.3.3 Il deposito della relazione di revisione al bilancio tra obbligo o facoltà: i chiarimenti della Nota MLPS n. 17146 del 15 novembre 2022
1.3.4 I presupposti per l’obbligo di nomina dell’organo di controllo: MLPS nota n. 14432, 22.12.2023
1.3.5 L’assurance del patrimonio minimo degli ETS con personalità giuridica
1.4 L’entrata in vigore delle disposizioni fiscali del CTS dal 1° gennaio 2026 e le novità da attuare
PARTE II - CONTENUTI E REGOLE DEI PRINCIPI DI REVISIONE 2022
2. Gli Enti del Terzo Settore e la metodologia dell’ISA ITALIA 315 (2022)
2.1 La revisione legale dei conti: dalle società agli ETS
2.2 L’ISA Italia 315 e l’attività di “confirming amendments”: i principi ISA ETS
2.3 L’identificazione e la valutazione del rischio
2.3.1 La valutazione dei rischi di errori significativi
2.3.2 Lo “spettro del rischio intrinseco” ed il rischio identificato
2.4 La scalabilità e le specificità dell’ente
2.5 L’imparzialità del revisore e le attività correlate
2.6 La comprensione del contesto dell’ente e il quadro normativo sull’informazione finanziaria
2.6.1 La natura e l’attività dell’ETS
2.7 La comprensione del sistema di controllo interno
2.8 I fattori di rischio intrinseco di natura qualitativa
2.9 La documentazione
Gli obiettivi generali del revisore ed il principio di indipendenza
3.1 Gli “obiettivi generali di revisione”: i contenuti e le regole dell’ISA Italia 200
3.1.1 La “ragionevole sicurezza”
3.2 La responsabilità del redattore del bilancio
3.3 La responsabilità del revisore
3.3.1 Lo scetticismo professionale
3.4 Il giudizio professionale
3.5 Gli elementi probativi sufficienti e appropriati e rischio di revisione
3.5.1 Il “rischio di revisione” e di “individuazione”
3.6 La natura dell’informativa finanziaria e le procedure di revisione
3.6.1 La tempistica e l’equilibrio tra costi e benefici della revisione
3.7 Il mancato raggiungimento di un obiettivo di revisione
Le verifiche della regolare tenuta della contabilità sociale
4.1 Il principio SA Italia 250B applicato agli ETS: maggiori responsabilità per il revisore
4.2 La pianificazione ed il contenuto delle verifiche periodiche
4.2.1 I risultati e la documentazione
4.3 Check list: disposizioni CTS e attività del revisore
La pianificazione dell’attività di revisione, la strategia ed il piano di revisione
5.1 La pianificazione adeguata dell’attività di revisione contabile del bilancio
5.1.1 La strategia generale di revisione
5.1.2 Le attività preliminari, l’indipendenza e i principi etici
5.1.3 Il piano di revisione e le procedure di valutazione
5.1.4 La modifica delle decisioni in sede di pianificazione durante lo svolgimento della revisione
Le risposte del revisore al rischio identificato e valutato
6.1 Le “risposte generali di revisione” e le “procedure conseguenti”: il principio ISA Italia 330
6.1.1 Le procedure di conformità
6.1.2 Alcune considerazioni sulle procedure di conformità
6.1.3 I controlli sui rischi significativi e le procedure di validità
6.1.4 La rilevanza e le considerazioni sulle conferme esterne tra le procedure di validità
6.2 L’adeguatezza della presentazione di bilancio
6.3 La documentazione
La formazione del giudizio e la relazione di revisione sul bilancio
7.1 La valutazione degli elementi probativi e della significatività
7.2 Le tipologie di giudizio
7.3 La forma ed il contenuto della relazione di revisione
7.3.1 Le altre sezioni e la responsabilità del redattore del bilancio
7.3.2 La responsabilità del revisore
7.4 Le informazioni supplementari e il giudizio di conformità
7.5 Alcune considerazioni sul giudizio di continuità aziendale
7.6 Uno schema di relazione di revisione al bilancio dell’ETS
PARTE III - IL BILANCIO E LA NORMA SULL’INFORMATIVA FINANZIARIA DEGLI ENTI DEL TERZO SETTORE
8. Le voci significative del bilancio degli ETS
8.1 L’articolo 13 e l’articolo 87 del Codice e l’obbligo della tenuta delle scritture contabili
8.2 La struttura del bilancio
8.2.1 Lo Stato Patrimoniale
8.2.2 Il rendiconto gestionale
8.2.3 La relazione di missione
8.3 Il principio di “rilevanza” delle informazioni nel Codice del Terzo Settore ed il principio di “rappresentazione veritiera e corretta”
8.3.1 L’identikit dell’ente
8.3.2 Le informazioni patrimoniali-finanziarie e l’OIC 28
8.3.3 Le informazioni su impegni e reinvestimento fondi
8.3.4 Le informazioni sul funzionamento sociale
8.3.5 L’obbligo di tenuta delle scritture contabili
8.3.6 Dal piano dei conti al bilancio
8.3.7 I libri contabili
8.4 L’informazione sull’andamento economico ed il raggiungimento dello scopo sociale
8.4.1 L’attività volontaristica, il peso dei costi e proventi figurativi: calcoli e criticità
I principi contabili nazionali e l’OIC 35: le poste contabili specifiche dell’ETS
9.1 OIC 35: criteri, postulati e finalità
9.2 La rilevazione ed il trattamento delle transazioni non sinallagmatiche
9.2.1 Le erogazioni liberali
9.3 La regola del fair value
9.4 Alcune considerazioni sulle transazioni non sinallagmatiche
9.4.1 Casi esemplificativi
9.5 I proventi del 5 per mille
9.6 La raccolta pubblica o privata di fondi
9.7 Raccolta pubblica di fondi (RF) e rendiconto separato
9.7.1 Compliance ed informativa sulla raccolta fondi: i chiarimenti della Nota MLPS n. 17146 del 15.11.2022
9.8 Le quote associative dei soci fondatori
9.9 La svalutazione delle immobilizzazioni materiali ed immateriali
9.10 La commercialità o non commercialità delle attività
9.11 Check list: specificità dell’ETS e disposizioni normative
9.11.1 Le norme: articoli 5, 8, 13, 14, 15 CTS, e successive modifiche
9.12 L’analisi di raccordo tra OIC 35, Decreto MLPS ed obbligo della revisione legale del bilancio d’esercizio
9.13 Rendiconto gestionale o rendiconto per cassa e vincoli sul patrimonio: dubbi applicativi e responsabilità dell’amministratore
La revisione legale delle poste di bilancio dell’ETS
10.1 Aspetti introduttivi e pratici per la definizione del programma di revisione
10.1.1 Le asserzioni
10.1.2 Le procedure di valutazione, di conformità e di validità
10.1.3 Le procedure di conferma esterna
10.2 Le aree di bilancio specifiche dell’ETS e le procedure di revisione
10.2.1 Riconoscimento dei ricavi/proventi
10.2.2 Le principali fasi e procedure
10.2.3 Valutazione del rischio
10.2.4 Valutazione del rischio di controllo
10.2.5 Conferma dei saldi dei crediti verso clienti/terzi
10.2.6 Esempio di lettera di circolarizzazione
10.3 Procedure di revisione degli acquisti
10.3.1 Rilevazione dei costi
10.3.2 Ciclo di acquisti: principali fasi e procedure
10.3.3 Valutazione del rischio inerente del ciclo acquisti
10.3.4 Valutazione del rischio di controllo nel ciclo acquisti
10.3.5 Conferma dei saldi dei debiti verso fornitori
10.3.6 Esempio di lettera di circolarizzazione
10.4 Procedure di revisione del ciclo di tesoreria
10.4.1 Rilevazione delle disponibilità liquide e dei debiti a medio lungo termine
10.4.2 Valutazione del rischio di controllo nel ciclo tesoreria
10.4.3 Verifiche di validità
10.4.4 Circolarizzazione degli istituti bancari e le verifiche sulle riconciliazioni bancarie
10.4.5 Esempio di lettera di circolarizzazione
10.5 La procedura di revisione del magazzino
10.5.1 La rilevazione delle rimanenze
10.5.2 Le principali fasi e procedure
10.5.3 La separazione delle funzioni
10.5.4 Valutazione del rischio
10.5.5 Valutazione del rischio di controllo
10.5.6 L’assistenza alle verifiche inventariali
10.6 Le immobilizzazioni e le altre voci dell’attivo circolante
10.6.1 La rilevazione contabile delle immobilizzazioni materiali
10.6.2 Valutazione del rischio inerente al ciclo degli investimenti
10.6.3 Valutazione del rischio di controllo nel ciclo delle immobilizzazioni
10.6.4 Analisi comparative nel ciclo immobilizzazioni
10.6.5 Le verifiche di validità
10.7 Valutazione del rischio nell’area titoli e partecipazioni
10.7.1 Verifica di titoli e partecipazioni
10.8 Verifica del patrimonio netto ed il risultato di gestione “avanzo/disavanzo”
10.8.1 Patrimonio netto: sistema dei controlli
10.8.2 Revisione delle voci del patrimonio netto
10.8.3 Le movimentazioni delle riserve
10.8.4 Procedure di revisione del rendiconto gestionale
Compliance: check list del revisore legale
Bibliografia
Fonti normative e prassi
Management della finanza strategica
Dinamiche dei flussi e sviluppo delle strategie
eBook in pdf di 293 pagine.
Il lavoro (Management della finanza strategica) deve considerarsi quale tentativo di interpretare la finanza aziendale come “sistema”.
Dello stesso autore ti segnaliamo il tool in Excel Management della finanza strategica (Excel) ideato per le imprese nella gestione strategica della loro finanza e utile strumento per la pianificazione finanziaria a lungo termine.
Per giungere a questo risultato si è ritenuto opportuno ridefinire le poste finanziarie in termini di flussi, elaborare un modello di circuitazione di questi e valutarne l’efficacia attraverso la rilevazione delle modalità della loro circolazione. L’obiettivo è stato quello di pervenire alla individuazione delle condizioni che rendono stabile un sistema finanziario utilizzando la composizione delle componenti dei flussi. Questo modello teorico ha reso possibile elaborare la configurazione ideale a cui deve tendere un sistema finanziario per considerarsi in equilibrio e risultare efficiente nel suo sviluppo.
L'originalità dell’opera consiste nell'interpretare la finanza aziendale in termini di flussi e non di indici. Ciò ha consentito di sviluppare un insieme di concetti nuovi e singolari nei loro contenuti come quello di flusso, di ciclo e di ricorsività.
Il concetto di flusso è stato elaborato considerando i differenziali tra entrate ed uscite di classi di poste di bilancio omogenee sotto il profilo temporale (medio-lungo periodo; breve periodo);
il concetto di ciclo è stato elaborato considerando due fasi del flusso: una prima in cui classi di poste di bilancio vengono espresse in termini di entrate ed uscite, una seconda in cui le medesime classi di bilancio valutate in entrata nella prima fase si rovesciano in classi di uscita nella seconda e le medesime classi valutate in uscita nella prima fase si rovesciano in classi di entrate nella seconda;
il concetto di ricorsività ciclica è stato elaborato considerando le condizioni che rendono possibile la perpetuità di un ciclo in seguito al riutilizzo completo delle risorse finanziarie di partenza.
Grazie a questa impostazione il lavoro è stato in grado di elaborare oltre al concetto di solvibilità, quello di reversibilità, di fluidità, di moneta reale ed apparente e di congruenza.
In virtù di queste concettualizzazioni è stato possibile sviluppare moduli strategici semplificati che consentono al management di gestire con efficacia il controllo finanziarioattraversolaformulazione quantitativa dei fattori finanziari.
Con essa si sono potuti formulare i fattori che costituiscono una struttura finanziaria. Questi sono stati individuati nel Margine di Struttura, nel Capitele Circolante Netto, nella Posizione Finanziaria Netta.
Un ulteriore analisi è stata sviluppata sulle dinamiche di sviluppo. A tal proposito sono state elaborate le condizioni di sostenibilità di uno sviluppo valutando le alternative possibili di supporto agli investimenti. La valutazione ha cercato di evidenziare il baricentro finanziario tra alternative distinte, quali i mezzi propri e i mezzi di terzi, in conseguenza della capacità reddituale espressa dal MOL e della sostenibilità del debito.
L’approfondimento della sostenibilità ha permesso di definire il concetto e l’algoritmo della vulnerabilità, ovvero la valutazione dei limiti di finanziamento sostenibili rispetto a ridimensionamento delle vendite e del MOL.
Il vantaggio di questo testo consiste nel fatto che esso sviluppa una mentalità strategica in cui si possano individuare i fattori di instabilità di un sistema e si possano di conseguenza elaborarne azioni di riequilibrio. Il testo espone infatti le dinamiche che attraversano un sistema finanziario e le cristallizza in condizioni da cui attingere per sviluppare azioni finanziarie. In altri termini giunge a formulare casistiche ben definite in cui può trovarsi finanziariamente una impresa e ne elabora soluzioni specifiche. Questo modo di procedere, oltre a formulare un metodo di analisi e di valutazione, consente di presentare un prontuario di azioni da svolgere a seconda del profilo finanziario rilevato.
Sotto il profilo operativo “Management della finanza strategica” è diretto a figure professionali che devono gestire all’interno di una azienda i processi finanziari e devono per questo acquisire una mentalità d’insieme in grado di coordinarne l’intero sistema. Per questo il testo è particolarmente indicato per manager ma può essere anche utilizzato da commercialisti che aggiungono o intendono aggiungere alla consulenza fiscale anche quella finanziaria.
Sotto il profilo formativo “Management della finanza strategica” è rivolto a studenti in economia, in ingegneria gestionale e a specializzandi in master in economia e finanza aziendale.
Prefazione
Premessa teorica e struttura dell’opera. Le teorie sono reti chi le utilizza pesca
1. La fenomenologia dei flussi
1.1 L’impresa come flusso finanziario
1.2 Il lungo-medio periodo e il breve periodo
1.3 La solvibilità e il tempo
1.4 La fonte interna
1.5 La dinamica finanziaria – moneta reale e moneta apparente
1.6 Il ciclo finanziario. Legge antisimmetrica dei flussi
1.7 L’equilibrio finanziario
1.8 La macchina finanziaria. Reversibilità e fluidità del ciclo
1.9 Parametri di valutazione di un sistema finanziario
1.10 Le strategie finanziarie
2. La struttura finanziaria interna
2.1 Il margine di struttura
2.2 Il calcolo del margine di struttura
2.3 Il capitale circolante netto
2.4 La posizione finanziaria netta
2.5 Il posizionamento competitivo
3. Lo sviluppo
3.1 I fattori della creazione monetaria
3.2 I flussi di cassa della gestione corrente
3.3 Lo sviluppo e la sostenibilità finanziaria dell’impresa
3.4 La scelta delle fonti finanziarie
3.5 Il posizionamento di sostenibilità
3.6 La vulnerabilità finanziaria
4. Finanziamento mediante i flussi
4.1 Il costo del finanziamento
4.2 L’interesse composto
4.3 Interesse anticipato e interesse posticipato
4.4 Applicazioni sul costo finanziario
4.5 L’ammortamento finanziario
4.6 Casi particolari di ammortamento finanziario
4.7 Il valore attuale
4.8 La valutazione dell’impresa
4.8.1 L’interpretazione economica
4.8.2 L’interpretazione finanziaria
Guida operativa per il controllo di gestione delle PMI
eBook in pdf di 74 pagine.
Questo e-book ha l’obiettivo di fornire all’imprenditore, al management, ai consulenti commercialisti e a chi si occupa della gestione aziendale, le informazioni e i suggerimenti operativi per poter progettare e implementare un completo Sistema di Controllo di Gestione Interno, come richiesto dalla consolidata normativa in merito (Art. 2086 del Codice Civile e D.Lgs. 14/2019 Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza).
Oltre che allineare l’impresa al dettato normativo degli Adeguati Assetti Amministrativi e Contabili e delle Misure Idonee, il Sistema di Controllo di Gestione Interno permette all’imprenditore di monitorare costantemente lo stato di salute dell’azienda mediante Report periodici anche al fine di prevenire la crisi d’impresa.
L’e-book ha un taglio prettamente pratico e operativo, in quanto illustra passo passo quali sono le diverse fasi per la progettazione e l’implementazione di un sistema di controllo interno, anche con l’ausilio di numerosi esempi numerici e alcuni schemi di fogli di calcolo che il lettore può facilmente realizzare in autonomia.
In Appendice il lettore può avvalersi di pratiche schede e di indispensabili check list pronti per l’uso che sono di ausilio alla realizzazione del Sistema di Controllo.
Questa guida operativa fornisce le basi teoriche e pratiche per comprendere e implementare in azienda un efficace sistema di controllo di gestione.
Per rendere ancora più immediata e operativa l’applicazione dei concetti esposti, si consiglia l’abbinamento con il Kit Controllo di Gestione delle PMI in Excel, che contiene file Excel pronti all’uso per analisi di bilancio, break-even, budget e altri strumenti gestionali.
L’ebook e il kit acquistati insieme, offrono un pacchetto completo che unisce teoria e pratica per supportare concretamente imprenditori, consulenti e responsabili amministrativi.
Sintesi
Introduzione
1. Il controllo di Gestione
1.1 Gli stili gestionali
1.2 Le fonti normative del controllo di gestione
2. La progettazione del sistema interno del Controllo di Gestione
2.1 Rilevanza della fase di progettazione
2.2 Come progettare un sistema di controllo interno
3. Il controllo Storico
3.1 Analisi dei bilanci e loro riclassificazione
3.2 Gli equilibri aziendali
3.3 L’equilibrio patrimoniale
3.4 L’equilibrio economico
3.5 L’equilibrio finanziario
3.6 Relazione tra gli equilibri
4. Il controllo Intermedio
4.1 Il bilancio infrannuale e prospetti di dettaglio
4.2 Gli indicatori di crisi
4.3 Gli indicatori gestionali (KPI)
4.4 Il controllo dei costi
5. Il controllo Prospettico
5.1 Le fasi del controllo prospettico
5.2 La pianificazione strategica e suoi strumenti operativi
5.3 La programmazione e suoi strumenti operativi
5.4 Verifica della sostenibilità dei debiti: il Budget di Tesoreria e il D.S.C.R.
5.5 Verifica delle prospettive di continuità
Appendice
Guida pratica al Bilancio per Società, revisori e sindaci, corredata da pratiche formule per nota integrativa e relazione sulla gestione.
Aggiornato al Ddl sulla responsabilità del collegio sindacale approvato in via definitiva dal Senato il 12.03.2025
eBook in pdf di 83 pagine.
Il bilancio del 2024 risente ancora in parte della disciplina emergenziale del 2020 e del 2021: la normativa sulla sterilizzazione delle perdite, per la quale si avvicina la prima scadenza improcrastinabile del 2025 e quella sulla sospensione degli ammortamenti, hanno ancora rilevante effetto sui conti delle società ed in particolare nelle note integrative.
Nel corso del 2024, il correttivo-ter del Codice della Crisi di Impresa e dell’Insolvenza ha integrato e modificato il corpus della disciplina della crisi di impresa e degli obblighi per le società, per gli amministratori, ausiliati dai loro consulenti e per i sindaci ed i revisori, con profondi incrementi degli obblighi di verifica, anche infrannuale, dell’equilibrio economico, finanziario e patrimoniale delle società e con precisazione delle responsabilità degli organi di controllo e di revisione. Il tutto in un panorama internazionale che resta fosco, con costi dell’energia che si stanno di nuovo innalzando e con il rischio concreto dell’imposizione di dazi per le merci prodotte dalle società italiane.
Vengono quindi esaminate le norme specifiche che impattano sul bilancio 2024 e le novità in termini di obblighi per le società e gli organi di controllo e di revisione, con cenni anche alle rilevanti novità dell’informativa non finanziaria con la rendicontazione di sostenibilità.
Verranno quindi esaminati i compiti, i doveri e le criticità che si trovano e si troveranno davanti le società di capitali, i loro consulenti, i sindaci ed i revisori.
Si procederà dapprima ad esaminare in generale il principio di continuità, per poi procedere ad esaminare le norme specifiche per il bilancio 2024 in tema di continuità, adeguati assetti, ammortamenti, perdite rilevanti e rendicontazione di sostenibilità.
Premessa – Le novità del bilancio 2024
1. Il principio di continuità – Obblighi e doveri di sindaci e revisori
1.1 La valutazione delle voci di bilancio nella prospettiva della continuazione dell’attività
1.2 I controlli del collegio sindacale sulla continuità aziendale
1.3 Le verifiche del revisore sulla continuità aziendale
2. Il ruolo dei sindaci e dei revisori nell’ipotesi di crisi, insolvenza e squilibrio patrimoniale o economico-finanziario
2.1 Gli adeguati assetti e lo squilibrio
2.2 Il ruolo del collegio sindacale dopo il Correttivo-ter
2.3 Il ruolo del revisore dopo il Correttivo-ter
3. La disciplina speciale degli ammortamenti – Effetti della sospensione sul bilancio 2024
3.1 La facoltà di deroga
3.2 Il documento interpretativo dell’OIC
3.3 La deroga sugli ammortamenti in più esercizi
3.4 Il ruolo del collegio sindacale per il bilancio 2024
3.5 Il ruolo del revisore per il bilancio 2024
4. La disciplina speciale delle perdite – Impatto sul bilancio 2024
4.1 La disciplina speciale delle perdite e la sua applicazione per l’esercizio 2020
4.2 La disciplina straordinaria delle perdite per gli anni 2021 e 2022
4.3 Le perdite nel bilancio 2024
4.4 Il ruolo dei sindaci
4.5 Il ruolo dei revisori
5. La rendicontazione di sostenibilità – Cenni
5.1 La rendicontazione di sostenibilità
5.2 Le responsabilità del collegio sindacale nella rendicontazione di sostenibilità
5.3 Le responsabilità del revisore nella rendicontazione di sostenibilità
6. La nuova disciplina della responsabilità dei sindaci
Tutte le novità del bilancio di esercizio 2024 e la procedura di formazione e di approvazione, eBook in pdf di 240 pagine.
Aggiornato al Decreto Milleproroghe 2025 in vigore dal 25.02.2025
Il manuale analizza, con taglio pratico e operativo, tutti i documenti del bilancio d’esercizio (lo stato patrimoniale, il conto economico, il rendiconto finanziario, la nota integrativa e la relazione sulla gestione) e tutti gli aspetti del processo di formazione del medesimo: dai primi controlli sul bilancio interno di verifica fino al deposito del bilancio nel Registro delle Imprese.
Grande attenzione viene posta alle regole di riclassificazione, indispensabili per la corretta predisposizione dello stato patrimoniale e del conto economico.
Per ogni voce del bilancio viene esaminata la normativa prevista dal codice civile, le disposizioni contenute nei principi contabili nazionali emanati dall’OIC nonché le principali norme di carattere fiscale.
L’opera è arricchita da numerose check list analitiche e da tabelle riassuntive.
1 Il bilancio di esercizio
1 La funzione del bilancio
2 Le fonti normative
3 L’applicazione dei principi contabili internazionali
4 I principi di redazione del bilancio
6 Il bilancio in forma abbreviata: limiti, schemi e struttura
7 Il bilancio delle micro-imprese
8 Limiti per il collegio sindacale, la contabilità di magazzino e il bilancio consolidato
2 La procedura di formazione e di approvazione
1 Il bilancio di verifica: primi controlli
2 Le scritture di assestamento
3 La redazione del progetto di bilancio
4 L’approvazione del bilancio
5 La destinazione degli utili
6 La perdita d’esercizio
7 La seconda convocazione e il ricorso al maggior termine
8 Il formato XBRL
9 Il deposito del bilancio presso il Registro delle Imprese
10 L’impugnazione del bilancio
3 Lo stato patrimoniale
1 La funzione del bilancio
2 A) Crediti verso soci per versamenti ancora dovuti
3 B I) Le immobilizzazioni immateriali
4 B II) Le immobilizzazioni materiali
5 B III) Le immobilizzazioni finanziarie
6 C I) Le rimanenze
7 C II) I crediti
8 C III) Le attività finanziarie che non costituiscono immobilizzazioni
9 C IV) Le disponibilità liquide
10 D) I ratei e i risconti attivi
11 A) Il patrimonio netto
12 B) I fondi per rischi e oneri
13 C) Fondo trattamento di fine rapporto
15 E) I ratei e i risconti passivi
16 I conti d’ordine
4 Il conto economico
1 La struttura generale del conto economico
2 A1) I ricavi delle vendite e delle prestazioni
3 A2) Variazione delle rimanenze di prodotti in corso di lavorazione, semilavorati e prodotti finiti
4 A3) Variazione dei lavori in corso su ordinazione
5 A4) Incrementi di immobilizzazioni per lavori interni
6 A5) Altri ricavi e proventi
7 B6) Costi per materie prime, sussidiarie, di consumo e di merci
8 B7) Costi per servizi
9 B8) Costi per godimento beni di terzi
10 B9) Costi per il personale
12 B11) Variazione delle rimanenze di materie prime, sussidiarie, di consumo e merci
13 B12) Accantonamenti per rischi
14 B13) Altri accantonamenti
15 B14) Oneri diversi di gestione
16 C15) Proventi da partecipazione
17 C16) Altri proventi finanziari
19 C17-bis) Utili e perdite su cambi
20 D18) Rivalutazioni di attività finanziarie
21 D19) Svalutazioni di attività finanziarie
23 20) Imposte sul reddito dell’esercizio, correnti, differite e anticipate
5 Il rendiconto finanziario
6 La nota integrativa
1 Il contenuto della nota integrativa ex art. 2427 c.c.
2 Altre informazioni da riportare nella nota integrativa
3 La nota integrativa abbreviata
4 La nota integrativa in formato XBRL
7 La relazione sulla gestione
1 Le nuove informazioni da fornire nella relazione sulla gestione
2 Le altre informazioni della relazione sulla gestione
8 Il bilancio di sostenibilità
1 Corporate Sustainability Reporting Directive (CRSD)
2 ESG, ESRS, doppia materialità e catena del valore
3 Il Decreto Legislativo n. 125 del 6 settembre 2024
4 Le piccole e medie imprese non quotate
Scritture di assestamento: aspetti civili, fiscali e contabili
Aggiornato al D.lgs. 192/2024 riforma IRPEF - IRES e agli emendamenti all’OIC 16 e all’OIC 31 approvati il 18 marzo 2024.
eBook in pdf di 289 pagine.
L’opera esamina, con un taglio pratico e funzionale, gli aspetti civilistici, fiscali e contabili di tutte le categorie di scritture di assestamento che sono predisposte dalle imprese di qualunque dimensione operanti, per obbligo o per scelta, in regime di contabilità ordinaria.
Si tratta delle scritture di completamento, di integrazione, di rettifica, di ammortamento e di accantonamento che vengono approfondite in dettaglio negli aspetti contabili, civilistici e fiscali.
Ampio e approfondito risalto viene dato, in tutte le loro sfaccettature e applicazioni concrete, ai ratei, ai risconti, alle fatture da emettere e da ricevere, alle fatture anticipate, al leasing finanziario, al sale and lease back, alle rimanenze di magazzino, agli accantonamenti ai fondi rischi e spese, agli ammortamenti dei beni materiali e immateriali.
Sono inseriti in ogni capitolo pratici schemi, tabelle e schemi di sintesi, oltre a utili esemplificazioni concrete. Ricca e variegata è la casistica delle scritture contabili di assestamento che devono redigere a fine esercizio le imprese operanti in regime di contabilità ordinaria.
All’opera sono allegati utili prospetti editabili in word da inserire in nota integrativa:
Sintesi
Premessa
1. Le scritture di assestamento
1.1 Le scritture di completamento
1.2 Le scritture di integrazione
1.3 Le scritture di rettifica
1.4 Le scritture di ammortamento
1.5 Le scritture di accantonamento
2. Le fatture da emettere e le fatture da ricevere
2.1 Definizione e valutazione delle fatture da emettere
2.2 Definizione e valutazione delle fatture da ricevere
2.3 Rappresentazione in bilancio delle fatture da emettere e da ricevere
3. Gli altri debiti e crediti da liquidare
3.1 Definizione e valutazione delle fatture anticipate
3.2 Definizione e valutazione delle note di variazione da liquidare
3.3 Definizione e valutazione delle provvigioni da liquidare
3.4 Definizione e valutazione dei premi sul fatturato
4. I ratei e i risconti
4.1 Definizione, classificazione e valutazione dei ratei
4.1.1. I canoni di locazione e leasing
4.2 Definizione, classificazione e valutazione dei risconti
4.2.1 I disaggi di emissione sui prestiti
4.3 Rappresentazione in bilancio dei ratei
4.4 Rappresentazione in bilancio dei risconti
4.5 I requisiti per l’iscrizione in bilancio dei ratei e dei risconti
4.6 La posizione dell’Amministrazione finanziaria sui ratei e risconti
4.7 I criteri di suddivisione temporale dei ratei e risconti
4.8 Le poste non classificabili tra i ratei e i risconti
4.9 Le rettifiche di valore
5. Le operazioni di leasing finanziario
5.1 Definizione, classificazione e valutazione del leasing
5.2 Metodi di rilevazione dei beni acquisiti in leasing
5.3 Rappresentazione in bilancio del leasing con il metodo patrimoniale
5.4 Rappresentazione in bilancio del leasing con il metodo finanziario
5.5 Il sale and lease back
5.6 La posizione della giurisprudenza e dell’Amministrazione finanziaria sul sale and lease back
5.7 Disciplina fiscale del sale and lease back
5.7.1 Cessione del bene alla società di leasing
5.7.2 Concessione del bene in leasing
5.7.3 Riscatto del bene al termine del contratto
5.8 Rappresentazione contabile del lease back
5.8.1 Cessione del bene alla societa’ di leasing
5.8.2 Concessione del bene in leasing
5.8.3 Riscatto del bene al termine del contratto
6. Le operazioni in valuta estera
6.1 Definizione, classificazione e valutazione delle operazioni in valuta estera
6.2 Definizione di differenze di cambio
6.3 Distinzione tra le attività e passività monetarie e quelle non monetarie
6.3.1 Attività e passività regolate entro la chiusura dell’esercizio
6.3.2 Attività e passività non regolate entro la chiusura dell’esercizio
6.4 Composizione delle attività e passività monetarie
6.4.1 Crediti e debiti in moneta estera
6.4.2 Titoli e partecipazioni in valuta
6.5 Accantonamento alla riserva adeguamento cambi
6.6 Composizione delle attività e passività non monetarie
6.6.1 Criteri di valutazione
6.7 Rappresentazione in bilancio delle attività e passività in valuta
6.8 Disciplina fiscale delle attività e delle passività in valuta
6.8.1 Cambio di riferimento per la conversione
6.8.2 Acquisto di valuta e di titoli in valuta
6.8.3 Incasso di dividendi in valuta
6.8.4 Cessione di titoli in valuta
6.8.5 Valutazione a fine esercizio dei titoli in valuta
7. Le rimanenze di magazzino
7.1 Definizione e classificazione delle rimanenze di magazzino
7.2 Inventariazione delle rimanenze di magazzino
7.3 Criteri di valutazione civilistica delle rimanenze di magazzino
7.3.1 Criteri base di valutazione
7.3.2 Il metodo del costo specifico
7.3.3 Il metodo del costo medio ponderato
7.3.4 Il metodo FIFO
7.3.5 Il metodo LIFO
7.3.6 Effetti dell’utilizzo del CMP, del FIFO e del LIFO
7.3.7 Ulteriori metodi di valutazione del magazzino
7.3.8 Criteri di valutazione dei beni fungibili
7.4 Revisione della valutazione civilistica del magazzino
7.5 Rappresentazione in bilancio delle rimanenze di magazzino
7.6 Criteri di valutazione fiscale delle rimanenze di magazzino
7.6.1 Criterio base di valutazione fiscale
7.6.2 Metodo del LIFO a scatti annuale
7.6.3 Ulteriori metodi di valutazione consentiti dal Fisco
7.6.4 Metodo del dettaglio per i commercianti al minuto
7.7 Valore fiscale minimo delle rimanenze
7.8 Disciplina fiscale speciale delle rimanenze per particolari categorie di imprese
7.9 Rimanenze di lavori in corso su ordinazione
7.9.1 Valutazione civilistica dei lavori in corso su ordinazione
7.9.2 Incentivi e richieste di corrispettivi aggiuntivi
7.9.3 Determinazione delle perdite probabili
7.9.4 Rappresentazione in bilancio dei lavori in corso su ordinazione
7.9.5 Valutazione fiscale dei lavori in corso su ordinazione
7.10 Rimanenze di titoli
7.10.1 Valutazione civilistica dei titoli non immobilizzati
7.10.2 Deroga al criterio di valutazione civilistica dei titoli
7.10.3 Svalutazione dei titoli
7.10.4 Rappresentazione in bilancio dei titoli
7.10.5 Valutazione fiscale dei titoli non immobilizzati
8. Gli accantonamenti a fondi rischi e a fondi oneri
8.1 Definizione di fondi rischi e fondi oneri
8.2 Confronto tra fondi rischi e fondi oneri
8.3 Normativa civilistica dei fondi rischi e dei fondi oneri
8.3.1 Utilizzazione dei fondi eccedenti
8.4 Rappresentazione in bilancio dei fondi rischi e dei fondi oneri
8.5 Disciplina fiscale dei fondi rischi e dei fondi oneri
9. Il trattamento di fine rapporto di lavoro subordinato
9.1 Definizione di trattamento di fine rapporto di lavoro subordinato
9.2 Calcolo dell’accantonamento al TFR
9.3 Scelta del dipendente sulla destinazione del TFR
9.4 Rappresentazione in bilancio del TFR
9.5 Disciplina fiscale del TFR
9.5.1 Rivalutazione del TFR trasferito al fondo di tesoreria INPS
9.5.2 Deducibilità fiscale dell'accantonamento al TFR
9.5.3 Deducibilità fiscale dell’accantonamento al TFR destinato a fondi pensione
10. Il trattamento di fine mandato per gli amministratori
10.1 Definizione di trattamento di fine mandato
10.2 Normativa civilistica del TFM
10.3 Rappresentazione in bilancio del TFM
10.4 Trattamento fiscale del TFM erogato direttamente dalla società
10.5 Trattamento fiscale della rinuncia al TFM
10.6 Trattamento fiscale in capo all’amministratore del TFM variato
10.7 Trattamento fiscale del TFM erogato tramite polizza assicurativa
10.8 Trattamento fiscale del TFM di importo superiore a euro 1.000.000,00
11. Gli accantonamenti ai fondi rischi su crediti
11.1 Definizione di accantonamento per rischi su crediti
11.2 Normativa civilistica degli accantonamenti per rischi su crediti
11.2.1 Il criterio del costo ammortizzato
11.2.2 Il criterio dell’interesse effettivo
11.2.3 Svalutazioni e ripristini di valore per i crediti valutati al costo ammortizzato
11.2.4 Svalutazioni e ripristini di valore per i crediti non valutati al costo ammortizzato
11.2.5 Il criterio del presumibile realizzo
11.2.6 Il fondo svalutazione crediti
11.2.7 Differenza tra il fondo svalutazione crediti e il fondo rischi su crediti
11.2.8 Stralcio dei crediti
11.3 Rappresentazione in bilancio dei crediti
11.4 Deducibilità fiscale delle perdite su crediti
11.5 Deducibilità fiscale delle svalutazioni dei crediti e degli accantonamenti per rischi su crediti
12. Gli accantonamenti per interessi di mora
12.1 Effetti del mancato o ritardato pagamento dei corrispettivi di operazioni commerciali
12.2 Determinazione degli interessi di mora
12.3 Nullità delle clausole contrattuali gravemente inique
12.4 Normativa civilistica dell’accantonamento al fondo rischi per interessi di mora
12.5 Rappresentazione in bilancio degli interessi di mora
12.6 Disciplina fiscale degli interessi di mora
13. L’accantonamento per beni gratuitamente devolvibili e per beni d’azienda ricevuti in affitto
13.1 Beni gratuitamente devolvibili
13.2 Normativa civilistica dei fondi manutenzione e ripristino dei beni gratuitamente devolvibili
13.3 Rappresentazione in bilancio degli accantonamenti dei beni gratuitamente devolvibili
13.4 Disciplina fiscale degli accantonamenti per beni gratuitamente devolvibili
13.4.1 Ammortamento finanziario
13.4.2 Accantonamento per spese di ripristino
14. L’accantonamento al fondo operazioni e concorsi a premio
14.1 Definizione di operazioni e concorsi a premio
14.2 Normativa civilistica dell’accantonamento al fondo per operazioni e concorsi a premio
14.3 Rappresentazione in bilancio dell’accantonamento al fondo per operazioni e concorsi a premio
14.4 Disciplina fiscale dell’accantonamento al fondo per operazioni e concorsi a premio
15. L’ammortamento dei cespiti in generale
15.1 Definizione di ammortamento
15.2 Disciplina civilistica dell’ammortamento dei cespiti
15.3 Ammortamento dei cespiti secondo i principi contabili
16. L’ammortamento delle immobilizzazioni materiali
16.1 Caratteristiche delle immobilizzazioni materiali
16.2 Normativa civilistica sul valore ammortizzabile
16.2.1 Altri oneri capitalizzabili
16.2.2 Immobilizzazioni materiali acquisite a titolo gratuito
16.2.3 Perdite durevoli di valore e svalutazioni
16.2.4 Rivalutazioni
16.2.5 Perdite per eventi extraaziendali
16.2.6 Contributi conto impianti
16.2.7 Pezzi di ricambio da riutilizzarsi o immobilizzati
16.3 Contenuto delle singole poste di immobilizzazioni materiali
16.4 Normativa civilistica sull’ammortamento delle immobilizzazioni materiali
16.4.1 La procedura di ammortamento
16.4.2 I metodi di ammortamento
16.4.3 La vita utile
16.4.4 Il metodo di rilevazione contabile
16.4.5 Beni temporaneamente inutilizzati
16.4.6 Beni completamente ammortizzati
16.4.7 Ammortamento nel primo esercizio
16.4.8 Momento di avvio dell’ammortamento
16.4.9 Beni ceduti nel corso dell’esercizio
16.4.10 Beni di costo unitario non superiore a euro 516,46
16.4.11 Attrezzature di scarsa importanza
16.4.12 Ammortamento delle immobilizzazioni materiali presso terzi
16.4.13 Ammortamento degli immobili non strumentali
16.5 Rappresentazione in bilancio delle immobilizzazioni materiali
16.6 Disciplina fiscale dell’ammortamento delle immobilizzazioni materiali
16.6.1 Criteri di deducibilità degli ammortamenti
16.6.2 Momento di avvio dell’ammortamento
16.6.3 Coefficienti di ammortamento
16.6.4 Il valore ammortizzabile
16.6.5 Beni ceduti nel corso dell’esercizio
16.6.6 Beni di costo unitario non superiore a euro 516,46
16.6.7 Ammortamento in misura ridotta
16.6.8 Ammortamento dei beni svalutati in misura inferiore al tetto massimo previsto
16.6.9 Beni non presenti nelle tabelle di cui al D.M. 31 dicembre 1988
16.6.10 Alcune ipotesi specifiche di rilievo
16.7 Disciplina civilistica e fiscale dell’ammortamento dei terreni e dei fabbricati
16.7.1 Irrilevanza fiscale dell’ammortamento dei terreni
16.7.2 La regola dello scorporo del valore dell’area
16.7.3 Soggetti interessati
16.7.4 Tipologie di fabbricati coinvolti
16.7.5 Determinazione del costo fiscale dell’area non ammortizzabile
16.7.6 Raccordo tra la normativa civilistica e quella fiscale
16.7.7 Conseguenze della cessione a titolo oneroso dell’area comprensiva del fabbricato
16.8 Disciplina fiscale dell’ammortamento degli autoveicoli strumentali
16.8.1 Identificazione degli autocarri considerati strumentali
16.8.2 Disciplina fiscale dell’ammortamento dei beni materiali ad uso promiscuo
16.9 Disciplina civilistica e fiscale dell’ammortamento per le aziende concesse in affitto/usufrutto
16.9.1 Deducibilità fiscale ai fini IRPEF/IRES dell’ammortamento per l’affittuario/usufruttuario
16.9.2 Obblighi posti a carico dell’affittuario/usufruttuario
16.9.3 Obblighi posti a carico del locatore/concedente
16.9.4 Deroga convenzionale agli artt. 2561 e 2562 del codice civile
16.9.5 Tipologie di accordo convenzionale
16.9.6 Disciplina fiscale ai fini IRAP dell’ammortamento
16.9.7 Manutenzioni ordinarie e straordinarie 194
16.9.8 Disciplina fiscale ai fini delle imposte indirette dell’ammortamento
16.9.9 Usufrutto e comodato gratuito di beni strumentali singoli
16.9.10 Confronto tra l’affitto di azienda e la locazione immobiliare
16.9.11 Rivalutazione
16.9.12 Casi particolari di rilievo
17. L’ammortamento delle immobilizzazioni immateriali
17.1 Definizione delle immobilizzazioni immateriali
17.2 Caratteristiche delle immobilizzazioni immateriali
17.3 Contenuto delle singole poste di immobilizzazioni immateriali
17.4 Il valore ammortizzabile
17.5 Altri oneri capitalizzabili
17.6 Alcune ipotesi particolari di rilievo
17.6.1 Immobilizzazioni acquisite a titolo gratuito
17.6.2 Perdite durevoli di valore e svalutazioni
17.6.3 Ripristini di valore
17.6.4 Rivalutazioni
17.6.5 Contributi pubblici commisurati al costo delle immobilizzazioni immateriali
17.7 Rappresentazione in bilancio delle immobilizzazioni immateriali
17.8 Normativa civilistica dell’ammortamento delle immobilizzazioni immateriali
17.8.1 La procedura di ammortamento
17.8.2 I metodi di ammortamento
17.8.3 La vita utile
17.8.4 Metodo di rilevazione contabile
17.9 Disciplina fiscale dell’ammortamento delle immobilizzazioni immateriali
18. La costruzione della check list di bilancio
18.1 La check list prima delle scritture di assestamento
18.2 La check list dopo le scritture di assestamento
19. Le scritture contabili di assestamento
A) RATEI E RISCONTI
B) FATTURE ANTICIPATE, FATTURE DA RICEVERE E FATTURE DA EMETTERE
C) ALTRI DEBITI E CREDITI DA LIQUIDARE
D) LEASING FINANZIARIO E LEASE BACK
E) OPERAZIONI IN VALUTA ESTERA
F) RIMANENZE DI MAGAZZINO
G) ACCANTONAMENTI AI FONDI RISCHI E ONERI
H) ACCANTONAMENTO AL TFR
20. Gli allegati
20.1 Il prospetto relativo ai contratti di leasing in essere al 31/12/n (allegato 1)
20.2 Il prospetto relativo alle operazioni di locazione finanziaria (allegato 2)
20.3 Il prospetto relativo alle operazioni di locazione finanziaria – effetto sul patrimonio netto (allegato 3)
20.4 Il prospetto relativo alle operazioni di locazione finanziaria – effetto sul risultato d’esercizio (allegato 4)
20.5 La check list di bilancio – le rettifiche (allegato 5)
20.6 I prospetti relativi ai ratei e ai risconti attivi e ai ratei e risconti passivi (allegato 6)
20.7 Il prospetto relativo alle rimanenze (allegato 7)
20.8 Il prospetto relativo al tfr (allegato 8)
20.9 Il prospetto relativo ai fondi per rischi ed oneri (allegato 9)
eBook in pdf di 261 pagine, sulla determinazione delle imposte sul Bilancio d'esercizio delle società di capitali - edizione 2023, ricco di schemi ed esempi che lo fanno da padrone, semplificando il lavoro del contabile d’azienda e del commercialista.
Questa guida non ha la pretesa di offrire tutte le informazioni propedeutiche e/o contestuali alla determinazione delle imposte sul bilancio d’esercizio delle società di capitali, ma ha il pregio di offrire quasi tutti gli spunti fondamentali per il raggiungimento di questo obiettivo.
Si parte, nel 1° capitolo, dalla redazione del bilancio civilistico, attingendo dai Principi contabili nazionali e, prima ancora, dai principi e dai postulati previsti per la predisposizione del bilancio CEE.
Detto capitolo prosegue con l’indicazione del contenuto del bilancio nei suoi distinti componenti e si completa con la procedura relativa alla sua approvazione (si vedano la scheda degli adempimenti e la loro rappresentazione grafica) e con due approfondimenti in merito alla destinazione vincolante dell’utile d’esercizio nonché agli adempimenti stringenti sulla copertura delle perdite d’esercizio.
Quindi, nel secondo capitolo, si entra nel vivo della questione, affrontando le tematiche comuni alle società di capitali, in particolare alle S.r.l., sciorinando le relative disposizioni previste dal T.U.I.R. Si esaminano, tra l’altro in particolare, gli argomenti sulla trasparenza fiscale, sulle perdite pregresse, sulla fiscalità differita e sul calcolo del ROL. Uno sguardo attento è rivolto, ovviamente, alla tassazione delle società di capitali in capo alla società erogante ed ai soci, siano essi persone fisiche o giuridiche.
Infine, si sottolineano due argomenti:
Infine, schemi ed esempi la fanno da padrone, semplificando il lavoro del contabile d’azienda e del commercialista.
Introduzione
1. Il bilancio civilistico
1.1. Il bilancio d’esercizio
• Allegato A – Società obbligate ad adottare gli IAS/IFRS
1.2. I soggetti interessati alla redazione del bilancio CEE
1.3. La composizione del bilancio CEE
1.4. I postulati o principi generali del bilancio e i principi contabili
• Allegato A – I documenti emessi dall’OIC
• Allegato B – I documenti interpretativi
1.5. I postulati del bilancio: la chiarezza ovvero l’osservanza della struttura del bilancio
• Allegato A – Schema sulla modificabilità delle voci dello stato patrimoniale e sulla loro presenza nel bilancio in forma abbreviata
1.6. I postulati del bilancio: la rappresentazione veritiera e corretta
1.7. I principi di redazione del bilancio: la prudenza, la prospettiva della continuità aziendale e la funzione economica
1.8. I principi di redazione del bilancio: la realizzazione e la costanza dei criteri di valutazione
1.9. I principi di redazione del bilancio: la competenza
1.10. I principi di redazione del bilancio: di separazione delle valutazioni, di neutralità e di preminenza della sostanza
1.11. I principi di redazione del bilancio: di comparabilità e di rilevanza
1.12. La priorità di taluni principi contabili rispetto agli altri
• Allegato A – La prevalenza di alcuni principi contabili su altri
1.13. La deroga alle regole di redazione del bilancio
1.14. Le condizioni e il contenuto del bilancio in forma abbreviata
• Allegato A – Stato patrimoniale in forma abbreviata
• Allegato B – Conto economico in forma abbreviata (art. 2435-bis del D.Lgs. 6/2003)
• Allegato C – Clausole generali e principi di redazione del bilancio
1.15. Le condizioni e il contenuto del bilancio delle micro-imprese
• Allegato A – Parametri ed obblighi connessi alle classi dimensionali delle imprese
1.16. Il contenuto della nota integrativa
1.17. La comunicazione delle sovvenzioni, contributi ecc. ricevuti, nella nota integrativa
1.18. La relazione sulla gestione
1.19. Il rendiconto finanziario
1.20. Approvazione del bilancio nella S.r.l
• Allegato A – Scheda adempimenti da osservare per l’approvazione del bilancio nella S.r.l. (questa tabella è redatta supponendo che la decisione dei soci sia stata adottata secondo il metodo assembleare)
• Allegato B – Rappresentazione grafica degli adempimenti connessi al bilancio d’esercizio delle S.r.l
• Allegato C – Prospetto compensazione negli anni di utili civilistici e fiscali - Società
1.21. L’azione individuale o sociale di responsabilità contro gli amministratori e i sindaci
1.22. La mancata pubblicazione del bilancio impedisce il decorso della prescrizione per mala gestione
1.23. La destinazione vincolante dell’utile d’esercizio
Allegato A – Scheda adempimenti da osservare nella distribuzione di utili o di riserve ai soci
1.24. La copertura delle perdite d’esercizio
1.24.1. Concetto di capitale
1.24.2. Concetto di perdita
1.24.3. Riduzione del capitale sociale per perdita al di sopra del limite legale
1.24.4. Opzioni sulla copertura della perdita da parte dell’assemblea
1.24.5. Riduzione del capitale sociale per perdita al di sotto del limite legale
1.24.6. Giurisprudenza
2. Il bilancio fiscale
2.1. Il momento di effettuazione delle operazioni ai fini delle imposte dirette
• Allegato A – Tabella differente momento impositivo ai fini dell’IVA e delle imposte dirette
• Allegato B – Tabella momento impositivo con pagamenti diversi dal contante
2.2. I costi di gestione e il criterio di inerenza
2.3. La sindacabilità sulla convenienza economica della spesa e l’indeducibilità fiscale della refusione di spese legali sostenute dall’amministratore o per conto di dipendenti in azioni giudiziarie
2.4. I criteri di competenza, di certezza, di determinabilità e di imputabilità al conto economico
• Allegato A – Prospetto di decorrenza della deducibilità di costi e spese secondo il T.U.I.R. (D.P.R. n. 917/1986) e il codice civile
2.5. La deducibilità delle tasse e delle imposte
• Allegato A – Prospetto sulla deducibilità dei tributi
2.6. Le plusvalenze e le minusvalenze
2.7. Le sopravvenienze attive e passive
2.8. La valutazione delle rimanenze
2.8.1. Primo periodo di formazione della rimanenza
2.8.2. Secondo periodo di formazione delle rimanenze
2.8.3. Terzo periodo di formazione della rimanenza
2.9. Gli aspetti civilistici della valutazione delle rimanenze di opere e di servizi su ordinazione
2.10. Gli aspetti fiscali della valutazione delle rimanenze di opere e di servizi su ordinazione
2.11. I costi black list
2.12. Le spese di pubblicità, di sponsorizzazione e di rappresentanza
2.13. L’ammortamento dei beni materiali
2.14. I costi di manutenzione, riparazione, ammodernamento e trasformazione
2.15. Gli acconti delle imposte
2.16. I termini di versamento delle imposte
2.17. La modifica dei criteri civilistici e fiscali di valutazione
• Allegato A – Comunicazione di mutamento del criterio di valutazione
2.18. La trasparenza fiscale delle società di capitali
2.19. La trasparenza fiscale delle società di capitali a ristretta base proprietaria
2.20. Le perdite pregresse
2.21. Le interferenze fiscali nel bilancio civilistico e le imposte differite
2.22. La fiscalità differita
• Allegato A – Tavola differenze permanenti e temporanee e relative imposte differite
2.23. Interessi passivi e calcolo del ROL
2.23.1. Normativa propedeutica da osservare
2.23.2. Soggetti obbligati ed esonerati dalla normativa
2.23.3. Deducibilità degli interessi passivi
2.23.4. Interessi rilevanti ai fini del ROL
2.20.4.1. Interessi passivi inclusi nel costo dei beni
2.23.5. Gestione caratteristica e ROL
2.23.6. L’eccedenza degli interessi passivi a riporto e le imposte anticipate
2.23.7. L’eccedenza del ROL a riporto
• Allegato A – Calcolo degli interessi deducibili e del ROL
• Allegato B – La deducibilità degli interessi passivi
• Allegato C – Gli interessi ed altri oneri finanziari secondo l’OIC – Composizione e schemi del bilancio d’esercizio – Documento dicembre 2016, n. 12
• Allegato D – Gli interessi passivi e gli oneri finanziari assimilati, nella prassi dell’Agenzia delle Entrate (Art. 96, del D.P.R. 22 dicembre 1986, n. 917)
• Allegato E – Evoluzione negli anni dei dati per la deducibilità degli interessi passivi
2.24. L’aiuto alla crescita economica (ACE)
• Allegato A – Cronoprogramma del credito d’imposta
• Allegato B – La super ACE in sintesi
2.25. La derivazione semplice e la derivazione rafforzata
• Allegato A – La derivazione semplice e rafforzata estensibile alle microimprese
2.26. Le norme applicative per il principio della derivazione rafforzata per i soggetti OIC Adopter
2.27. La qualificazione, l’imputazione temporale e la classificazione in bilancio della derivazione rafforzata
2.28. La giurisprudenza di legittimità e la derivazione
2.29. La derivazione rafforzata e gli interventi dell’Agenzia delle Entrate
2.30. La priorità nella distribuzione delle riserve e loro annotazione nella dichiarazione dei redditi
2.31. La distribuzione di riserve in sospensione d’imposta
2.32. La tassazione delle società di capitali in capo alla società erogante ed ai soci
• Allegato A1 – Tassazione utili prodotti a partire dall’esercizio successivo a quello in corso al 31 dicembre 2007, corrisposti da società di capitali residente a società di capitali (per partecipazioni qualificate e non)
• Allegato A2 – Tassazione utili prodotti a partire dall’esercizio successivo a quello in corso al 31 dicembre 2016, corrisposti da società di capitali residente a società di capitali (per partecipazioni qualificate e non)
• Allegato B1 – Tassazione utili prodotti a partire dall’esercizio successivo a quello in corso al 31 dicembre 2007 e sino al 31 dicembre 2011, corrisposti da società di capitali residente a persona fisica, in possesso di partecipazioni non qualificate
• Allegato B2 – Tassazione utili, corrisposti dal 2012 al 30 giugno 2014, da società di capitali residente a persona fisica, in possesso di partecipazioni non qualificate
• Allegato B3 – Tassazione utili, corrisposti dal 1° luglio 2014, al 31 dicembre 2016 da società di capitali residente a persona fisica, in possesso di partecipazioni non qualificate
• Allegato B4 – Tassazione utili, prodotti dal 1° gennaio 2017 al 31 dicembre 2017, da società di capitali residente a persona fisica, in possesso di partecipazioni non qualificate
• Allegato B5 – Tassazione utili, prodotti dal 1° gennaio 2018, da società di capitali residente a persona fisica, in possesso di partecipazioni qualificate e non
• Allegato C1 – Tassazione utili prodotti a partire dall’esercizio successivo a quello in corso al 31 dicembre 2007 sino al 31 dicembre 2016, corrisposti da società di capitali residente a persona fisica, in possesso di partecipazioni qualificate
• Allegato C2 – Tassazione utili prodotti a partire dall’esercizio successivo a quello in corso al 31 dicembre 2016 sino al 31 dicembre 2017, corrisposti da società di capitali residente a persona fisica, in possesso di partecipazioni qualificate
• Allegato D – Tassazione reddito proveniente da società di capitali in capo ai soci residenti in Italia
• Allegato E – Tassazione stratificata per anno degli utili di società di capitali
2.33. Il calcolo dell’imposta IRES
• Allegato A – Prospetto per il calcolo dell’imponibile IRES (espresso in €)
• Allegato B – Prospetto di liquidazione dell’IRES (espresso in €)
2.34. La ritenuta sugli utili
• Allegato A – Attestato di possesso dei requisiti per l’applicazione della ritenuta a titolo d’imposta ovvero richiesta di esonero dall’effettuazione della ritenuta
• Allegato B – Schema delle ritenute operate sui dividendi corrisposti dalle S.r.l
2.35. La certificazione delle ritenute fiscali
• Allegato A – Certificazione degli utili e dei proventi equiparati - CUPE
2.36. Il cronoprogramma degli adempimenti per la distribuzione di utili nella S.r.l
• Allegato A – Cronoprogramma adempimenti dettagliati da osservare nella distribuzione di utili o di riserve ai soci, nelle S.R.L
2.37. L’imposta regionale sulle attività produttive (IRAP)
2.38. Il diritto al rimborso della maggiore imposta versata per l’ascrivibilità di maggiori costi in un periodo d’imposta rivenienti dal loro disconoscimento in altro periodo d’imposta
2.39. L’emendabilità della dichiarazione dei redditi
2.40. Le novità nel bilancio del 2021 e del 2022
2.41. La nuova regolamentazione del Patent Box
• Allegato A – Le definizioni contenute nel patent box (Agenzia delle Entrate - Provvedimento 15 febbraio 2022)
• Allegato B – Le attività di ricerca industriale e sviluppo sperimentale, le attività di innovazione tecnologica e le attività di design e ideazione estetica
• Allegato C – Le informazioni da riportare, per ciascun periodo d’imposta di applicazione del nuovo regime patent box, nella sezione A del documento (Punto 7.3)
• Allegato D – Le informazioni da riportare, per ciascun periodo d’imposta di applicazione del nuovo regime patent box, nella sezione B del documento (Punto 7.4)
• Allegato E – Il nuovo patent box in sintesi
3. Le scritture contabili
3.1. Le scritture di chiusura: i ratei ed i risconti
3.2. Le scritture di chiusura: il TFR e le rimanenze
3.3. Le scritture di chiusura: le differenze di cambio e il fondo svalutazione crediti
3.4. Le scritture di chiusura: la contabilizzazione delle imposte, la destinazione dell’utile e la copertura delle perdite
Appendice
• Allegato A – Schema n. 1: Flusso dell’attività operativa determinato con il metodo indiretto
• Allegato B – Schema n. 2: Flusso dell’attività operativa determinato con il metodo diretto
eBook in pdf di 111 pagine sul budget e la pianificazione strategica per la sostenibilità dell'impresa.
La Piccola e Media Impresa è stata, e forse lo è, ancora oggi, la forza trainante dell'economia italiana, nonostante la forte accelerazione al cambiamento che i mercati internazionali hanno subito dagli accadimenti degli ultimi decenni.
Di sovente, in queste piccole strutture, il controllo viene fatto soltanto a consuntivo sulla base delle risultanze di un metodo contabile generalmente pensato per assolvere agli obblighi fiscali di determinazione del reddito d'esercizio.
In verità sarebbe finanche possibile adattare, con qualche accorgimento, il sistema contabile per ottenere, anche in corso d'anno, dei dati significativi, ma ciò sarebbe possibile solo a patto di effettuare periodicamente alcune registrazioni integrative che simulino quelle di chiusura dell'esercizio.
Partendo dai dati rilevabili dalle scritture contabili obbligatorie e da un numero limitato di altre informazioni si potrebbe giungere alla determinazione di valori utili per definire un programma da riversare, poi, in un budget.
Tra le varie informazioni ve ne sono alcune di natura extra-contabile che potrebbero consentire di delineare meglio i punti di forza e quelli di debolezza dell'azienda oltre che individuarne la posizione all'interno del mercato. Si tratta di informazioni che gli imprenditori, istintivamente, prendono già in considerazione, ma che, generalmente, ritengono superflue o difficili da codificare o da esporre in maniera strutturata e analitica.
L'utilizzo di questi elementi classificabili generalmente come "segnali deboli" possono consentire alla PMI di avere una visione molto più chiara delle proprie performance favorendo nel contempo l'individuazione di azioni correttive e/o migliorative da intraprendere (ricordate le analisi post partita di cui ti ho raccontato?) . Se costruito in maniera organica e funzionale alle esigenze ed alla tipicità dell'azienda, è possibile estendere quindi il bilancio d'esercizio, trasformandolo da mero strumento programmatico a strumento di gestione e di analisi economico e semplificato, da cui pianificare una strategia d'azione e finanche un budget.
Per semplificarne la trattazione, l'ebook è stato diviso in sezioni che possono essere oggetto di consultazione in maniera autonoma ed anche non consequenziale.
Nella prima parte viene trattato per grandi linee, il controllo di gestione e la programmazione partendo dai dati disponibili dalla contabilità.
La seconda parte descrittivo/qualitativa punta a mettere il lettore nelle condizioni di costruire una serie di indicatori per controllare tra gli altri aspetti relativi al mercato, all'organizzazione interna ed alla distribuzione della conoscenza.
La terza ed ultima parte partendo dalle conoscenze acquisite nei precedenti capitoli approcceremo allo strumento base della programmazione: “il Budget”, come strumento per comprendere meglio i risultati delle azioni correttive che si sono intraprese nel tempo. Dall'analisi delle variazioni mese per mese e dal confronto dei dati a consuntivo con i dati inseriti nel budget, si avrà immediatamente la corrispondenza tra le strategie pianificate e quelle realizzate.
Introduzione
Di cosa parliamo?
1. Controllo e programmazione
1.1 Gli strumenti tradizionali utilizzati
1.2 Gli strumenti progettuali
1.2.1 La pianificazione
1.3 Definizione della strategia: la programmazione
1.3.1 Gli obiettivi
1.4 il budget
1.4.1 Le funzioni del budget
1.4.2 I limiti del budget
1.5 Le classificazioni del budget
1.6 Fasi propedeutiche alla redazione del budget
1.6.1 La calenderizzazione del budget
1.7 Il processo di budgeting
1.7.1 I budget dell’area commerciale
1.7.2 Il Budget delle vendite
1.7.2.1 Il periodo di riferimento
1.7.2.2 Analisi interne ed esterne
1.7.2.2.1 L’analisi SWOT: breve accenno
1.7.2.2.2 Le analisi esterne
1.7.2.2.3 Le analisi interne
1.7.2.3 Valutazione dei vincoli
1.7.2.4 Sintesi delle previsioni specifiche
1.7.3 L’articolazione del budget delle vendite
1.7.4 Budget dei costi commerciali
1.7.5 il programma di produzione
1.7.5.1 La politica delle scorte
1.7.6 Budget dei costi di produzione
1.7.6.1 Il budget dei costi diretti
1.7.6.2 Determinazione dei costi standard
1.7.6.3 Costi standard delle materie prime
1.7.6.4 Costi standard di manodopera
1.7.6.5 Standard dei costi indiretti
1.7.7 Budget degli acquisti
1.7.8 Budget del personale
1.7.9 Il budget dei costi indiretti
1.7.10 Budget dei costi generali
1.7.11 Budget degli investimenti
1.7.11.1 Valutazione dal punto di vista strategico
1.7.11.2 Valutazione dal punto di vista economico/finanziario
1.7.12 Budget del conto economico
1.7.12.1 Conto economico a Valore della produzione e Valore aggiunto
1.7.12.2 Conto economico a Ricavi e Costi del venduto
1.7.12.3 Conto economico a margine di contribuzione
1.7.13 Budget dello stato patrimoniale
1.7.13.1 il criterio finanziario
1.7.13.2 il criterio funzionale
1.7.14 Il budget finanziario
1.7.15 Budget di cassa
2. Analisi degli scostamenti
2.1 Quando, come, chi e cosa
2.1.1 Scostamento dei costi variabili
2.1.2 Scostamento dei volumi. Incidenza sui costi fissi
2.1.3 Scostamento dei ricavi
2.2 i rischi nel processo di analisi
3. Conclusioni
