Inserisci l'e-mail con la quale ti sei registrato su FISCOeTASSE.com
Entra con le tue credenziali BusinessCenter o SiteCenter. Password dimenticata?
Aggiornato con le semplificazioni contenute nel Provvedimento Agenzia delle entrate 5 febbraio 2018 (“spesometro light”) e con le novità previste dal decreto Dignità.
- Adempimenti e scadenze
- Comunicazioni trimestrali IVA
- Spesometro semestrale e trimestrale
- Casi particolari
- Ravvedimento operoso
Diventa sempre più rilevante la lotta per il contrasto all’evasione intrapresa dal fisco.
È difatti, questo l’obiettivo che si prefigge il legislatore attraverso la riscrittura dell’art. 21 del decreto legge n. 78/2018, meglio conosciuto come spesometro, il cui obbligo, con decorrenza dal 2018, non sarà più annuale bensì trimestrale. A dire il vero, per effetto del d.l. 22 ottobre 2016, n. 193, in vigore dal 24 ottobre 2016 e convertito nella legge 1° dicembre 2016, n. 225 i soggetti passivi IVA effettueranno l’invio telematico di tutte le fatture emesse e ricevute nel trimestre di riferimento, delle bollette doganali e delle note di variazione, con cadenza trimestrale, ossia il 31 maggio, 31 agosto, 30 novembre e 28 febbraio.
Contestualmente, a tale obbligo è inserito quello di comunicare trimestralmente anche le liquidazioni periodiche IVA, sia nell’ipotesi in cui l’IVA è a debito, sia nel caso in cui dalla liquidazione emerga un credito.
A seguito delle proteste delle associazioni professionali, in sede di conversione del decreto legge sopra citato era stata introdotta una prima deroga per l’anno 2017, consistente nel fatto che, solo per le fatture e non le liquidazioni, doveva essere effettuata una comunicazione al 25 luglio 2017 comprendente le fatture relative al primo semestre, una al 30 novembre 2017 per quelle del terzo trimestre e, infine, al 28 febbraio 2018 per quelle del 4 trimestre.
Il decreto legge 30 dicembre 2016, n. 244 convertito con modificazioni nella legge 27 febbraio 2017, n. 19 – meglio conosciuto come Milleproroghe – ricambia nuovamente le scadenze fiscali della comunicazione dei dati delle fatture d’acquisto ed emesse introducendo due scadenze a carattere semestrale e precisamente quella del 16 settembre 2017 (il termine si sposta al 18 settembre perché il 16 è festivo) per quelle relative al semestre 1° gennaio 2017-30 giugno 2017 e quella del mese di febbraio 2018 per quelle riferite al secondo semestre.
Si segnala che un apposito d.P.C.M. aveva prorogato la prima scadenza al 28 settembre 2017 mentre successivamente l’Agenzia delle entrate, con comunicato stampa del 19 gennaio 2018 ha anticipato che la scadenza del 28 febbraio 2018 per l’invio della comunicazione dati delle fatture del secondo semestre è spostata al 60° giorno successivo alla pubblicazione del provvedimento definitivo che recepisce le semplificazioni apportate dal decreto legge n. 148/2017. Tale data è stata fissata al 6 aprile 2018 u.s.
Difatti il d.l. n. 148/2017 ha previsto di inviare i dati del documento riepilogativo per le fatture d’importo inferiore a 300 euro, delle ulteriori fattispecie di esonero. Inoltre, al fine di venire incontro alle esigenze di tutti i professionisti che hanno riscontrato notevoli errori nella trasmissione dei dati delle fatture è consentito, di inviare i dati relativi al primo semestre, entro il termine del 6 aprile senza applicazione delle sanzioni.
Ma la vera novità che esplicherà i suoi effetti nel 2018 è quella relativa alla nuova versione dello spesometro light con possibilità di presentare, dietro opzione, lo spesometro con cadenza semestrale.
Rimane, tuttavia ferma, la facoltà di invio dei dati con cadenza trimestrale.
Il D.L. “Misure urgenti per la dignità dei lavoratori e delle imprese” approvato dal Consiglio dei Ministri il 02.07.2018 ricambia nuovamente il calendario fiscale introducendo due sole scadenze per quelli che hanno potato per l’invio semestrale I quali dovranno inviare i dati delle fatture emesse e ricevute relative al primo semestre entro il 30settembre 2018, mentre quelli riferiti al secondo semestre entro il 28 febbraio 2019. Diversamente i soggetti che adempiono a tale obbligo con cadenza trimestrale, avranno la possibilità d’inoltrare i dati riferiti al terzo trimestre 2018 entro il 28.02.2019. Il decreto dignità apporta delle novità anche in materia di redditometro e di split payment per I professionisti. Relativamente al redditometro il decreto prevede che il Mef possa emanare un apposito decreto che individua gli indici di capacità contributiva dopo aver sentito l’ISTAT e le associazioni maggiormente rappresentative dei consumatori per gli aspetti relativi alla capacità di spesa e alla propensione al risparmio del contribuente.
È abrogato il decreto ministeriale 16.09.2015 e di conseguenza sono sospesi tutti gli accertamenti ancora da eseguire sul periodo d’imposta 2016 e successivi. Inoltre è abrogate la disposizione prevista dal dl 50/2017 in materia di split payment per i professionisti.
Tornando sul tema dello spesometro si precisa che l’Agenzia attraverso tale meccanismo incrocia i dati delle due comunicazioni e provvede a metterli a disposizione del contribuente, segnalando eventuali incongruenze, anche in relazione ai versamenti effettuati. In tal caso, il contribuente potrà fornire chiarimenti, segnalare eventuali errori riscontrati o effettuare il versamento dell’IVA applicando l’istituto del ravvedimento operoso.
A ciò si aggiunga che nonostante l’ultimo appuntamento per la presentazione dello spesometro annuale 2017 sia scaduto alla data del 10 aprile 2017 per i soggetti con liquidazione IVA mensile e del 20 aprile 2017 per tutti gli altri vi è ancora la possibilità di eseguire l’adempimento mediante applicazione dell’istituto del ravvedimento operoso oppure in caso di errore può essere fatto un invio sostitutivo. La comunicazione per il 2017 è più analitica mentre diventerà light per il 2018. Saranno, però, esonerati dallo spesometro semestrale i soggetti passivi IVA che opteranno per la fattura elettronica.
Occorre segnalare che con l’avvio dell’obbligo della fatturazione elettronica anche per le operazioni con i privati, dal 1° gennaio 2019 sarà abrogato lo spesometro.
Per l’omessa o errata trasmissione dei dati di ogni fattura, prevista dall’articolo 21, del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito in legge, con modificazioni, dall’articolo 1, comma 1, della legge 30 luglio 2010, n. 122, si applica la sanzione di euro 2 per fattura, con un massimo di euro 1000 per ciascun trimestre. I citati limiti sono ridotti alla metà fino a 500 euro, qualora la trasmissione o la correzione è effettuata entro il termine di 15 giorni dalla scadenza. Non si applica l’articolo 12 del decreto legislativo 18 dicembre 1997, n. 472.
Per le liquidazioni periodiche omesse o errate la sanzione varia da euro 500 a euro 2000; tale limite è ridotto alla metà se la correzione avviene entro 15 giorni dalla scadenza.
L’Agenzia delle entrate, con risoluzione n. 104 del 28 luglio 2017 ha illustrato le varie possibilità di applicazione del ravvedimento operoso mitigando così il pesante regime sanzionatorio.
Sintesi
Premessa
Spesometro trimestrale o semestrale su opzione e comunicazioni IVA
1. Disposizioni normative
2. Il restyling del d.l. 193/2016 e le novità del d.l. 148/2017 e del decreto dignità
3. Obiettivi della comunicazione
4. Comunicazione trimestrale delle liquidazioni IVA
4.1 Contenuto del modello
4.2 Modalità di presentazione
4.3 Casi particolari
5. Ambito soggettivo
5.1 Soggetti obbligati
5.2 Soggetti esclusi
5.3 Operazioni straordinarie
6. Quali operazioni vanno comunicate
7. Operazioni incluse
8. Contenuto della comunicazione
8.1 Momento rilevante
8.2 Scadenze
8.3 Come si presenta e codifica dei documenti
9. Note di variazione
10. Regime sanzionatorio e ravvedimento dopo le modifiche del d.lgs. 158/2015 in materia di spesometro annuale
11. Spesometro e liquidazioni 2018 - sanzioni
12. Obblighi dell’intermediario
13. Novità dal 2017
14. Fatturazione elettronica tra privati
15. Credito d’imposta
16. Alcuni casi particolari alla luce del d.l 148/2017
16.1 Fatture di importo inferiore a 300 euro
16.2 Operazioni imponibili con IVA non esposta in fattura
16.3 Fattura emessa dai commercianti al dettaglio
16.4 Autotrasportatori
16.5 Contribuenti con contabilità separata
16.6 Split payment
17. Analisi di alcune casistiche secondo la risoluzione n. 87/E
18. Il ravvedimento operoso alla luce della risoluzione n.104/E del 28 luglio 2017
19. Altre novità del decreto dignità: il nuovo redditometro
20. Conclusioni
21. Esemplificazioni pratiche : 8 CASI PRATICI
Tutte le novità e gli incentivi introdotti dalla legge di stabilità 2016.
Lo scopo della presente guida è quello di orientare i contribuenti nella prima fase di valutazione di questa nuova opportunità, in attesa degli opportuni chiarimenti di prassi cui sarà demandato il compito di ridurre i profili di incertezza che inevitabilmente si accompagnano alla novità legislativa.
La Legge di stabilità 2016 ha introdotto nell’ordinamento una disciplina sostanziale del leasing finanziario di immobili abitativi, dettando una disciplina fiscale di favore tesa a incentivare l’utilizzo di tale contratto per l’acquisto dell’abitazione principale.
Oggi lo strumento non è utilizzato per l’acquisto della “prima casa” poiché privo sia delle opportune tutele legislative in capo alla società concedente – circostanza ostativa allo sviluppo della relativa offerta sul mercato – sia per l’assenza di benefici fiscali, in capo all’utilizzatore, equiparabili all’acquisto diretto finanziato con mutuo ipotecario.
La nuova disciplina, diminuendo i fattori di svantaggio del leasing rispetto al contratto di mutuo, rappresenta uno strumento innovativo per l’acquisto di un’abitazione, consentendo di acquisire l’immediata disponibilità dell’immobile a fronte del pagamento di canoni periodici, rinviando ad un momento futuro l’eventuale acquisto ad un prezzo ridotto.
L’intervento normativo poggia sostanzialmente su tre pilastri:
Affinché le misure possano effettivamente raggiungere gli scopi prefissati è tuttavia necessaria una presa di consapevolezza da parte dei contribuenti virtualmente interessati che, oltre ad un’attenta analisi dei costi e benefici connessi all’operazione, dovranno inevitabilmente fare i conti con fattori connessi alla tempestività” delle proprie scelte, considerata la natura transitoria delle suddette agevolazioni, le quali troveranno applicazione limitata nel tempo: dal 1° gennaio 2016 al 31 dicembre 2020.
L’e-book è aggiornato con le risposte fornite dall’Agenzia delle Entrate in occasione di Telefisco 2016 e con gli ulteriori chiarimenti contenuti nelle circolari n. 27/E/2016 e n. 7/E/2017.
1. Leasing abitativo tra conferme e novità
1.1 Parte generale
1.2 Il contratto di leasing (definizioni)
1.2.1 Caratteristiche
1.2.2 Soggetti coinvolti
1.3 Leasing immobiliare
1.3.1 Vantaggi
1.3.2 Rischi contrattuali per l’utilizzatore
1.3.3 Rischi per il concedente
1.4 Tipologie contrattuali
2. Detrazione IRPEF sul leasing “prima casa”
2.1 Requisiti soggettivi
2.1.1 Coniugi contitolari
2.2 Canoni e oneri accessori
2.3 Requisiti oggettivi
2.3.1 Nozione di “abitazione principale”
2.3.2 Immobili da costruire
2.4 Perdita della detrazione
2.5 Principio di “cassa”
2.6 Dichiarazione dei redditi
2.7 Analisi e valutazioni di convenienza
2.7.1 Confronto proposta mutuo e leasing abitativo
3. Leasing abitativo: disciplina civilistica
3.1 Parte generale
3.2 Protezione dalla revocatoria fallimentare
3.3 Risoluzione del contratto per inadempimento dell’utilizzatore
3.3.1 Restituzione dell’immobile
3.3.2 Applicabilità della procedura di sfratto
3.4 Richiesta di sospensione del pagamento dei canoni
4. Imposte indirette nel leasing “prima casa”
4.1 Parte generale
4.2 Imposte indirette sull’acquisto effettuato dalla società di leasing
4.2.1 Imposta di registro
4.2.2 Profili IVA
4.2.3 Imposte ipotecarie e catastali
4.3 Imposte indirette sul contratto di leasing (canoni e prezzo di riscatto)
4.4 Imposta di registro sulla cessione dei contratti di leasing abitativo
Glossario
Appendice
Risposte dell’Agenzia delle Entrate ai quesiti di Telefisco 2016
La materia del riparto delle spese condominiali è una delle più spinose e controverse. Se in condominio si litiga molto, non v'è dubbio che spesso ciò accade per via delle spese; i dubbi sono tanti: chi deve pagare? Cosa? Quando? E, soprattutto, quanto?
La conoscenza delle norme e delle principali sentenze sulla materia da parte di tutti, amministratore e condòmini, consentirebbe certamente una riduzione del contenzioso.
Il presente lavoro vuole essere una guida ad una corretta attività di riparto delle spese condominiali; l'obiettivo estremamente pratico caratterizza così l'intera stesura dell'ebook, il quale è suddiviso in tre parti:
Più in particolare, la prima parte è dedicata alle norme essenziali in materia di spese condominiali, propedeutiche a quelle specifiche in materia di riparto: partendo dall'esposizione delle ragioni giuridiche che giustificano l'obbligo di contribuzione delle spese condominiali, individueremo i soggetti obbligati, i modi, i tempi ed i luoghi del pagamento.
Individuati i soggetti cui imputare i pagamenti, è necessario capire secondo quali criteri si deve calcolare la quota loro spettante: la seconda parte del lavoro è dunque dedicata ai criteri di riparto previsti dalla legge, alle modalità per derogarvi nonché agli strumenti, in primis le tabelle millesimali, con cui agiscono i soggetti coinvolti (condominio, assemblea, ma anche, vedremo, singoli condòmini).
Infine, la terza ed ultima parte è dedicata all'attuazione pratica delle norme, cioè al riparto delle singole voci di spesa; in tale parte, premesse le principali nozioni in materia condominiale necessarie al fine di una migliore comprensione del testo, si affrontano i casi concreti più controversi e ricorrenti, dando altresì conto delle soluzioni più recenti e degli orientamenti maggioritari forniti dalla giurisprudenza (segnatamente quella di legittimità).
Il presente ebook, data la destinazione operativa e gli accenni alle principali nozioni sottese, si offre dunque come guida sia per chi effettua il riparto che per i condòmini, destinatari di quel riparto.
Premessa
1. Elementi in materia di obbligazioni condominiali
1.1 Le spese condominiali quali obbligazioni propter rem
1.2 L'obbligazione propter rem in condominio
1.3 Individuazione dei soggetti obbligati
1.3.1 Obbligazioni condominiali e passaggio di proprietà
1.3.1.1 Cambio di proprietà, opere straordinarie ed imputazione dei pagamenti
1.3.2 Nuda proprietà e usufrutto
1.3.2.1 Diritto di abitazione e diritto d'uso
1.3.3 Locazione
1.3.4 Comproprietà e successione
1.3.5 Fallimento di un condòmino
1.4 Tempi, luogo e imputazione del pagamento
1.4.1 Tempo e termine del pagamento
1.4.2 Luogo del pagamento
1.4.3 Imputazione dei pagamenti
1.4.4 Prescrizione delle quote condominiali
1.5 Spese condominiali e rapporti con i terzi: solidarietà previa escussione dei morosi
1.5.1 Morosità e fondo spese straordinario
1.5.2 Fondo spese condominiale
2. Criteri e strumenti di ripartizione delle spese condominiali
2.1 Criteri di ripartizione delle spese condominiali
2.1.1 Riparto per proporzione al valore della proprietà
2.1.2 Riparto delle spese in base all'uso
2.1.3 Riparto nel condominio parziale
2.1.4 Criteri normativi per casi specifici
2.1.5 Deroga ai criteri generali
2.2 Le tabelle millesimali
2.2.1 Formazione delle tabelle millesimali
2.2.1.1 Tabelle c.d. contrattuali
2.2.1.2 Tabelle c.d. assembleari
2.2.1.3 Tabelle giudiziali
2.2.2 Tabelle millesimali e condominio minimo
2.2.3 Revisione delle tabelle millesimali
2.3 Parametri per la realizzazione delle tabelle
2.4 I soggetti coinvolti nell'attività di riparto delle spese
2.4.1 I tecnici
2.4.2 Amministratore e riparto delle spese
2.4.3 Assemblea e riparto delle spese
2.4.4 Singoli condòmini e riparto delle spese
2.4.5 Consiglio di condominio, revisore contabile e riparto delle spese
2.5 Regolamento di condominio e riparto delle spese
2.6 Rendiconto e riparto delle spese
3. Ripartizione delle spese condominiali nei casi concreti
3.1 Compenso amministratore
3.2 Assicurazione dell'edificio
3.3 Innovazioni
3.3.1 Spese per l'installazione degli ascensori
3.4 Conservazione
3.5 Sostituzione e la manutenzione di scale e ascensori (art. 1124 c.c.)
3.5.1. Pulizia delle scale
3.6 Manutenzione e la ricostruzione dei soffitti, delle volte e dei solai (art. 1125 c.c.)
3.7 Balconi
3.8 Interventi sui muri
3.9 Facciata
3.10 Lastrici solari e tetti
3.10.1 Lastrici solari ad uso o proprietà esclusiva (art. 1126 c.c.)
3.11 Rifacimento piano di calpestio del cortile
3.12 Verde e alberi condominiali
3.13 Impianto di riscaldamento e consumi
3.14 Impianto idrico e consumi
3.15 Impianto fognario
3.16 Impianto elettrico e consumi
3.17 Spese legali
3.18 Servizi di portierato
3.19 Androne comune
3.20 Spese individuali
3.21 Automazione cancello
3.22 Opere antincendio
3.23 IMU e TOSAP
3.24 Attività fiscali del condominio
3.25 Fondo spese
3.26 Revisore contabile
I canali di finanziamento a disposizione delle piccole e medie imprese italiane sono molti e, a differenza di come è sempre stato in passato, ad oggi le PMI hanno la possibilità di avere accesso a fonti diversificate di capitali. Il crescente bisogno di accedere a nuovi finanziamenti e la necessità di ridurre la dipendenza dal canale bancario hanno fatto sì che, strumenti ad esclusiva disposizione di imprese più strutturate, siano oggi comunemente utilizzati in imprese di dimensioni più piccole.
La quasi totalità del tessuto industriale italiano è da sempre rappresentata dalle piccole e medie imprese il cui principale canale di finanziamento è identificato nel sistema bancario. La mancanza di diversificazione dei canali di finanziamento rappresenta un potenziale limite allo sviluppo e alla crescita delle nostre imprese; la possibilità di accedere ad una rete più ampia di canali è, per la realtà imprenditoriale del paese, una spinta importante al processo di sviluppo ed espansione.
Grazie ad alcune mirate azioni del Governo italiano, è stato semplificato da un punto di vista burocratico l’accesso a quegli strumenti di raccolta prima di esclusivo utilizzo di imprese maggiormente strutturate. Le PMI italiane possono oggi emettere mini bond o decidere di quotarsi sul mercato, in un segmento come l’AIM a queste specificatamente dedicato. I risvolti positivi dell’intero processo affiancano i piccoli e medi imprenditori nel processo di crescita a livello nazionale e rappresentano un’importante spinta per il generico processo di globalizzazione e sviluppo dell’economia del Paese.
I mini bond, strumenti di debito pensati per aiutare le PMI italiane nel duro periodo del credit crunch, ad oggi continuano ad essere in continua crescita. Le emissioni nel 2017 ammontano ad un totale di 170 contro le 110 realizzate nel 2016; l’utilizzo complessivo di questo strumento vede protagoniste non solo le piccole imprese ma anche quelle più strutturate con un fatturato tra i 50 e i 500 milioni. Sebbene sia nato con l’idea di sostituire il canale bancario come unica fonte di finanziamento, in virtù delle attuali statistiche, i mini bond risultano essere un canale parallelo al sistema bancario.
L’obiettivo principale delle imprese che utilizzano tali strumenti è diventato dunque quello di diversificare le proprie fonti di finanziamento e limitare il più possibile la dipendenza da un unico creditore. Grazie ai mini bond le PMI italiane possono avere un primo canale di accesso ad investitori istituzionali, funzionale non solo ad una maggiore strutturazione delle aziende stesse ma anche alla preparazione per un’eventuale quotazione futura.
Dai primi dati disponibili del 2018 sembra dunque che i mini bond, il cui numero di emissioni nei primi mesi dell’anno in corso si attesta intorno a 16, aiutino complessivamente ad una stabilizzazione del sistema imprenditoriale del nostro paese. I mini bond sono dunque il canale di accesso al mercato di capitali per le PMI che hanno così la possibilità di rendersi maggiormente indipendenti dal sistema bancario e reperire fondi per investimenti straordinari o per progetti di ampliamento, sviluppo e internazionalizzazione.
In parallelo alla possibilità per le imprese di avere un canale diretto di comunicazione con investitori istituzionali, da ormai 10 anni Borsa Italiana ha un mercato dedicato alle piccole medie imprese: l’AIM.
Grazie ad una procedura di ammissione più flessibile, le PMI italiane, tramite questo canale, possono ottenere una maggiore competitività e visibilità a livello internazionale. Il continuo sviluppo che ad oggi tale segmento di mercato ha vissuto, ha portato ad avere 98 società quotate ed un totale di 3,3 miliardi raccolti, valori a cui vanno ad aggiungersi 6 nuove imprese che hanno deciso di quotarsi nei primi mesi del 2018 per una raccolta totale di 856 milioni di euro. Il trend in continua crescita che è stato registrato nel 2017 si è concluso con un numero di quotazioni AIM superiore alle IPO registrate nel MTA per lo stesso anno
La possibilità di poter avere accesso a nuove fonti di finanziamento in aggiunta ad una regolamentazione meno stringente concede dunque alle imprese italiane una maggiore flessibilità operativa e strategica. La quotazione AIM ha rappresentato e rappresenta oggi più che mai un importante trampolino di lancio per le piccole e medie imprese ad alto potenziale di crescita e con significative prospettive di sviluppo e internazionalizzazione.
Un importante spinta allo sviluppo del mercato AIM è stata senza dubbio l’attività svolta dai PIR, piani individuali di risparmio introdotti in Italia con la legge di bilancio 2017. Tale forma di risparmio fiscalmente incentivato ha registrato nel 2017 una raccolta di quasi 10 miliardi di euro che, destinata in gran parte alle Pmi nazionali, offre ad oggi un’importante disponibilità di risorse per le nostre aziende.
Gli strumenti destinati al supporto e allo sviluppo dell’economia del paese sono dunque molti e rappresentano un’occasione di crescita per tutti i soggetti coinvolti, sia per i risparmiatori che ampliano e diversificano il proprio portafoglio di investimenti sia per le imprese che, vedendosi destinatarie di un ingente flusso di capitali, hanno l’occasione per crescere e attuare piani di sviluppo ed espansione.
Introduzione
1. I Minibond
1.1 Normativa di riferimento
1.1.1 Decreto Sviluppo, Legge 22 giugno 2012, n. 83
1.1.2 Piano Destinazione Italia
1.1.3 Decreto Crescita e Competitività
1.2 Principali caratteristiche
1.2.1 Prezzo di emissione
1.2.2 Rimborso del capitale
1.2.3 Cedole e tasso di rendimento
1.2.4 Opzioni
1.2.5 Covenant
1.2.6 Garanzie
1.3 Vantaggi dei Minibond
1.4 Soggetti emittenti
1.5 I sottoscrittori
1.6 Principali soggetti coinvolti
1.6.1 Advisor finanziario
1.6.2 Advisor legale
1.6.3 Società di revisione
1.6.4 Arranger
1.6.5 Il Rating
1.7 Il regolamento del prestito
1.8 Documento di ammissione sul Segmento Professionale ExtraMOT Pro
1.9 ExtraMot Pro
1.10 Le principali fasi
1.11 Overview del mercato
1.12 Forme avanzate di obbligazioni - cenni
2. La quotazione su AIM Italia
2.1 L’AIM Italia/Mercato Alternativo del Capitale
2.1.1 Un mercato dedicato alle PMI
2.1.2 I requisiti e la documentazione prevista
2.1.3 AIM Italia e MTA
2.1.4 Il contesto di rifermento
2.2 La scelta di quotarsi
2.2.1 I vantaggi della quotazione
2.2.2 I limiti della quotazione
2.3 Il processo di quotazione su AIM Italia
2.4 I principali attori coinvolti
2.5 Le agevolazioni fiscali legate alla quotazione
2.5.1 PMI Innovative
2.5.2 PIR – Piani Individuali di Risparmio
2.6 La quotazione di imprese di piccole dimensioni – Alcuni casi pratici
2.6.1 Bio-on S.p.A.
2.6.2 Energica Motor Company S.p.A.
2.6.3 SMRE Engineering S.p.A.
Bibliografia
Questo nuovissimo ebook vuole affrontare la complessa casistica che ruota attorno alla disciplina successoria, con particolare riferimento alle ipotesi di diseredazione, quale figura discussa poiché contrastante con alcuni principi fondamentali dell’ordinamento.
Tuttavia, la società sembra richiedere una maggiore flessibilità da parte del diritto successorio, per far meglio fronte alle ultime volontà del soggetto, la cui libertà deve poter essere tutelata fino all’ultimo momento utile.
Con approccio sistematico e pratico, l’opera vuole fornire anche consigli operativi e soluzioni utili a casi concreti.
Capitolo I – La successione necessaria come limite invalicabile all’autonomia testamentaria
Capitolo II – La clausola di esclusione meramente negativa
1. Origini del fenomeno
2. L’ondivago excursus giurisprudenziale
3. L’attuale impianto normativo: il regolamento UE 650/2012
4. L’art. 448 bis c.c.: ipotesi tipizzata di diseredazione o ennesimo esempio di “imprecisione
legislativa”?
Appendice normativa
Guida agli interventi edilizi eseguibili senza titoli abilitativi, aggiornato al glossario pubblicato con il d.m. 2 marzo 2018. 58 pagine in pdf.
Quarta edizione della guida operativa "L'attività di edilizia libera", aggiornata al decreto 2 marzo 2018, pubblicato sulla G.U.7 aprile 2018, n. 81 (c.d. Glossario di Edilizia Libera) in formato ebook che si rivolge ai professionisti tecnici e gli operatori degli uffici tecnici comunali, illustrando gli interventi edilizi che non richiedono un vero titolo abilitativo (manutenzioni ordinarie, installazione di pannelli solari e fotovoltaici, posa di manufatti per esigenze temporanee, sistemazione delle aree pertinenziali, ecc.), alla luce delle ultime sentenze giurisprudenziali e delle 58 nuove definizioni di interventi liberi definiti dal glossario.
La quarta edizione dell’opera mantiene lo stile agile e il taglio pratico delle precedenti ed offre una panoramica sulle attività di natura edilizia che non abbisognano di un titolo abilitativo e di quelle per le quali è sufficiente una comunicazione inizio lavori asseverata.
Sono stati mantenuti ed aggiornati i riferimenti alla legislazione regionale, estremamente utili per definire correttamente l’operatività dell’attività edilizia libera ed alla casistica giurisprudenziale, di ausilio per la soluzione di eventuali dubbi.
L’ebook , suddiviso in capitoli tematici, illustra la nozione di “attività edilizia libera”, quali sono gli interventi realmente liberi e quelli eseguibili tramite comunicazione inizio lavori asseverata (CILA).
L'appendice contiene un quadro sinottico dei riferimenti normativi regionali in materia di attività di edilizia libera.
Prefazione alla quarta edizione
1. La nozione di attività edilizia libera e le norme di riferimento
1.1. Definizione
1.2. L’art. 6 del Testo Unico Edilizia
1.3. Il previgente testo dell’art. 6 del Testo Unico Edilizia
1.4. L’art. 6-bis del Testo Unico Edilizia
1.5. Ulteriori ipotesi di attività edilizia libera legislativamente previste
1.6. Il nuovo glossario dell’edilizia libera (d.m. 2 marzo 2018)
2. Gli interventi realmente liberi
2.1. Premessa
2.2. Gli interventi di manutenzione ordinaria
2.2.1. Le 25 opere principali di manutenzione ordinaria previste dal nuovo glossario dell’attività edilizia libera
2.2.2. Casistica
2.3. L’installazione delle pompe di calore di potenza termine utile nominale inferiore a 12 kW
2.4. L’eliminazione delle barriere architettoniche
2.5. Le opere temporanee di ricerca nel sottosuolo
2.6. I movimenti terra strettamente pertinenti l’attività agricola
2.7. Le serre mobili agricole stagionali sprovviste di strutture in muratura
2.8 Le opere dirette a soddisfare obiettive esigenze contingenti e temporanee
2.9. I manufatti leggeri in strutture ricettive
2.10. Le opere di pavimentazione e finitura di spazi esterni
2.11. L’installazione di pannelli solari e fotovoltaici
2.12. La realizzazione di aree ludiche senza fini di lucro e la posa di elementi di arredo delle aree pertinenziali
3. Gli interventi eseguibili tramite Comunicazione Inizio Lavori Asseverata (CILA)
3.1. Una categoria residuale
3.2. Il contenuto della CILA
3.3. Gli interventi di manutenzione straordinaria non riguardanti le parti strutturali dell’edificio
3.4. Il restauro ed il risanamento conservativo leggero
3.5. Gli interventi sui fabbricati adibiti ad esercizio di impresa non riguardanti parti strutturali
3.6. Altri interventi subordinati alla CILA
3.7. La sanzione per la mancata presentazione della CILA
3.8. Aspetti catastali
3.9. Quadro sinottico riassuntivo
4. L’attività edilizia libera nelle regioni a statuto ordinario
4.1. Premessa
4.2. Emilia Romagna
4.3. Marche
4.4. Liguria
4.5. Umbria
4.6. Piemonte
4.7. Toscana
5. L’attività edilizia libera nelle regioni a statuto speciale e nelle Province autonome di Trento e Bolzano
5.1. Premessa
5.2. Friuli Venezia Giulia
5.3. Valle d’Aosta
5.4. Sardegna
5.5. Sicilia
5.6. Provincia Autonoma di Trento
5.7. Provincia Autonoma di Bolzano
Appendice
1. Quadro sinottico legislativo-regionale
2. Quadro sinottico dei riferimenti normativi regionali in materia di attività edilizia libera
Aggiornato con il nuovo principio OIC 11 e con gli emendamenti del 29 Dicembre 2017.
Con la pubblicazione del decreto legislativo 18 agosto 2015, n. 139 sulla Gazzetta Ufficiale del 4 settembre 2015 si e? completato l’iter di recepimento della direttiva 2013/34/UE. Tale decreto ha aggiornato la disciplina del codice civile in merito ai bilanci d’esercizio e la disciplina del d.lgs. 127/1991 in tema di bilancio consolidato. Il Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) ha articolato il recepimento nell’ordinamento nazionale della attuale direttiva contabile conclusosi il 20 dicembre 2016 in due fasi:
Gli impatti più significativi delle nuove norme riguardano l’introduzione del costo ammortizzato per l’iscrizione dei crediti, dei debiti e dei titoli di debito, dalla valutazione al fair value dei derivati, dall’eliminazione dei costi di ricerca e pubblicità tra gli oneri pluriennali capitalizzabili nonché dall’eliminazione della sezione straordinaria del conto economico.
Nel testo non si e? tenuto conto delle ricadute fiscali delle nuove norme ma si e? dedicato l’ultimo capitolo a tali considerazioni.
Nel 2018 e? prevista l’emissione del principio contabile OIC 11 Finalità e postulati del bilancio che presta interessanti considerazioni.
Nel 2016 dopo aver ricevuto i pareri del Ministero dell’Economia e delle Finanze, Banca d’Italia, Consob, Ivass ed Agenzia delle Entrate, l’OIC ha pubblicato i seguenti principi contabili, le cui novità sono esaminate successivamente:
• OIC 9 Svalutazioni per perdite durevoli di valore delle immobilizzazioni materiali e immateriali
• OIC 10 Rendiconto finanziario
• OIC 12 Composizione e schemi del bilancio d’esercizio
• OIC 13 Rimanenze
• OIC 14 Disponibilità liquide
• OIC 15 Crediti
• OIC 16 Immobilizzazioni materiali
• OIC 17 Bilancio consolidato e metodo del patrimonio netto
• OIC 18 Ratei e risconti
• OIC 19 Debiti
• OIC 20 Titoli di debito
• OIC 21 Partecipazioni
• OIC 23 Lavori in corso su ordinazione
• OIC 24 Immobilizzazioni immateriali
• OIC 25 Imposte sul reddito
• OIC 26 Operazioni, attività e passività in valuta estera
• OIC 28 Patrimonio netto
• OIC 29 Cambiamenti di principi contabili, cambiamenti di stime contabili, correzione di errori, fatti intervenuti dopo la chiusura dell’esercizio
• OIC 31 Fondi per rischi e oneri e trattamento di fine rapporto
• OIC 32 Strumenti finanziari derivati.
Sono stati inoltre abrogati l’OIC 22 Conti d’ordine e l’OIC 3 Le informazioni sugli strumenti finanziari da includere nella nota integrativa e nella relazione sulla gestione.
Nel testo non sono considerati il principio OIC 32 Strumenti finanziari derivati in quanto molto voluminoso e spesso poco applicato da medie e piccole imprese e tutte le agevolazioni previste per i bilanci redatti in forma abbreviata e per le micro-imprese. In tal caso si rimanda il lettore alla consultazione nei singoli principi degli aspetti applicabili ai bilanci in forma abbreviata e gli esempi acclusi e del principio OIC 32.
1. Introduzione: le novità dei principi contabili
1.1 Aspetti di generale applicazione e novità nei principi contabili
Parte I - Il bilancio d’esercizio e consolidato
2. OIC 11 Finalità e postulati del bilancio d’esercizio
2.1. Le novità
2.2 Determinazione del trattamento contabile delle fattispecie non previste dagli OIC
2.3 Rilevanza
2.4 Sostanza economica
3. OIC 12 Composizione e schemi del bilancio d’esercizio
3.1 Le novità dal 1° gennaio 2016 del d.lgs. 139/2015, come da direttiva 2013/34/UE
3.2 Altri aspetti di novità
4. OIC 10 Rendiconto finanziario
4.1 Le novità dal 1° gennaio 2016 del d.lgs. 139/2015, come da direttiva 2013/34/UE
4.2 Sintesi degli aspetti principali
4.3 Attività di investimento
4.4 Attività di finanziamento
5. OIC 17 Bilancio consolidato e metodo del patrimonio netto
5.1 Le novità dal 1° gennaio 2016 del d.lgs. 139/2015, come da direttiva 2013/34/UE
5.2 Nozioni di controllo e collegamento
Parte II - Le aree di bilancio
6. OIC 13 Rimanenze
6.1 Le novità dal 1° gennaio 2016 del d.lgs. 139/2015, come da direttiva 2013/34/UE
6.2 Sintesi degli aspetti principali
6.3 Oneri finanziari capitalizzati nelle rimanenze
6.4 Principi di valutazione delle rimanenze
7. OIC 14 Disponibilità liquide
7.1 Le novità dal 1° gennaio 2016 del d.lgs. 139/2015, come da direttiva 2013/34/UE
8. OIC 15 Crediti
8.1 Le novità dal 1° gennaio 2016 del d.lgs. 139/2015, come da direttiva 2013/34/UE
8.2 Cancellazione dei crediti
8.3 Definizioni
8.4 Fondo svalutazione crediti
9. OIC 16 Immobilizzazioni materiali
9.1 Le novità dal 1° gennaio 2016 del d.lgs. 139/2015, come da direttiva 2013/34/UE
9.2 Sintesi degli aspetti principali
10. OIC 9 Svalutazione per perdite durevoli di valore delle attività materiali e immateriali
10.1 Le novità del d.lgs. 139/2015, come da direttiva 2013/34/UE
10.2 Sintesi degli aspetti principali
10.3 Profili generali
10.4 Indicatori di potenziali perdite di valore
10.5 Determinazione del valore recuperabile
10.6 Determinazione del valore equo (fair value)
10.7 Determinazione del valore d’uso
10.8 Rilevazione della perdita durevole di valore per una UGC e per l’avviamento
10.9 Approccio semplificato alla determinazione delle perdite durevoli di valore
10.10 Valutazione della recuperabilità delle immobilizzazioni
10.11 Nota integrativa
11. OIC 18 Ratei e risconti
11.1 Le novità dal 1° gennaio 2016 del d.lgs. 139/2015, come da direttiva 2013/34/UE
11.2 Maxi canone
12. OIC 19 Debiti
12.1 Le novità dal 1° gennaio 2016 del d.lgs. 139/2015, come da direttiva 2013/34/UE
13. OIC 20 Titoli di debito
13.1 Le novità dal 1° gennaio 2016 del d.lgs. 139/2015, come da direttiva 2013/34/UE
14. OIC 21 Partecipazioni
14.1 Le novità dal 1° gennaio 2016 del d.lgs. 139/2015, come da direttiva 2013/34/UE
15. OIC 23 Lavori in corso su ordinazione
15.1 Le novità dal 1° gennaio 2016 del d.lgs. 139/2015, come da direttiva 2013/34/UE
16. OIC 24 Immobilizzazioni immateriali
16.1 Le novità dal 1° gennaio 2016 del d.lgs. 139/2015, come da direttiva 2013/34/UE
17. OIC 25 Imposte sul reddito
17.1 Le novità dal 1° gennaio 2016 del d.lgs. 139/2015, come da direttiva 2013/34/UE
17.2 Classificazione e contenuto delle voci
17.3 Compensazione di attività e passività tributarie
17.4 Rilevazione della fiscalità corrente e differita
17.5 Differenze permanenti e differenze temporanee
17.6 Imposte differite
17.7 Imposte differite attive e anticipate
17.8 Perdite fiscali
18. OIC 26 Operazioni, attività e passività in valuta estera
18.1 Le novità dal 1° gennaio 2016 del d.lgs. 139/2015, come da direttiva 2013/34/UE
18.2 Aspetti principali di OIC 26
18.3 Definizioni
18.4 Classificazione e contenuto delle voci
18.5 Rilevazione iniziale
18.6 Valutazione e rilevazioni successive
18.7 Conversione delle poste monetarie in valuta estera
18.8 Conversione delle poste non monetarie in valuta estera
19. OIC 28 Patrimonio netto
19.1 Le novità dal 1° gennaio 2016 del d.lgs. 139/2015, come da direttiva 2013/34/UE
19.2 Classificazione e contenuto delle voci
19.3 La destinazione dell’utile dell’esercizio
19.4 La rilevazione iniziale delle riserve
19.5 Utilizzazione delle riserve
19.6 La rinuncia del credito da parte del socio
20. OIC 31 Fondi per rischi ed oneri e trattamento di fine rapporto
20.1 Le novità dal 1° gennaio 2016 del d.lgs. 139/2015, come da direttiva 2013/34/UE
20.2 Sintesi degli aspetti rilevanti di OIC 31
21. OIC 29 Cambiamenti di principi, cambiamenti di stime contabili, correzione di errori, fatti intervenuti dopo la chiusura dell’esercizio
21.1 Le novità dal 1° gennaio 2016 del d.lgs. 139/2015, come da direttiva 2013/34/UE
21.2 Rilevazione in bilancio dei cambiamenti di principi contabili
21.3 Cambiamenti di stime contabili
21.4 Correzioni di errori
21.5 Classificazione degli effetti di nuovi principi contabili
21.6 Cambiamenti di stime contabili
21.7 Correzioni di errori
21.8 Fatti intervenuti dopo la chiusura dell’esercizio
Parte III - Effetti fiscali delle nuove norme
22. Ultime modifiche nei principi contabili
23. Gli effetti fiscali dei nuovi principi contabili
Raccolta di 60 Formule commentate, estraibili in word, sulle operazioni straordinarie delle società, cioè quelle operazioni che vengono poste in essere per riordinare, adeguare o razionalizzare la struttura stessa delle società o delle aziende o rami d'azienda per mezzo delle quali le società operano.
Le operazioni straordinarie prese in considerazione sono:
Per ognuna di queste operazioni oltre a fornire la formula vengono trattati gli aspetti civilistici e pratici che caratterizzano le operazioni straordinarie delle società di persone e di capitali.
PARTE PRIMA: SCIOGLIMENTO E LIQUIDAZIONE SOCIETA’ DI PERSONE
(Società semplici, società in nome collettivo e società in accomandita semplice)
FORMULA 1 - ATTO PUBBLICO DI SCIOGLIMENTO CON MESSA IN LIQUIDAZIONE DI SOCIETÀ SEMPLICE CON INTERVENTO DEL NOTAIO
FORMULA 2 - ATTO PUBBLICO NOTARILE DI SCIOGLIMENTO SENZA AVVIO DELLA FASE LIQUIDATORIA DI SOCIETÀ SEMPLICE
FORMULA 3 - ISTANZA AL PRESIDENTE DEL TRIBUNALE IN CASO DI DISACCORDO DEI SOCI PER LA NOMINA DI LIQUIDATORE DI SOCIETÀ SEMPLICE
FORMULA 4 - VERBALE ASSEMBLEARE REDATTO DAL NOTAIO PER LO SCIOGLIMENTO DELLA SOCIETÀ IN NOME COLLETTIVO PER CONSEGUIMENTO OGGETTO SOCIALE
FORMULA 5 – ATTO NOTARILE DI DELIBERA DI SCIOGLIMENTO DELLA SOCIETÀ IN NOME COLLETTIVO PER DECORSO DEL TERMINE
FORMULA 6 – ATTO NOTARILE PUBBLICO CONTENENTE LA DELIBERA DI SCIOGLIMENTO DELLA SOCIETÀ IN NOME COLLETTIVO PER MANCATA RICOSTITUZIONE DELLA PLURALITÀ DI SOCI
FORMULA 7 – ATTO PUBBLICO NOTARILE CONTENENTE LA DELIBERA DI SCIOGLIMENTO ANTICIPATO DELLA SOCIETÀ IN NOME COLLETTIVO SENZA LIQUIDAZIONE MEDIANTE ASSEGNAZIONE DEI BENI AI SOCI
FORMULA 8 – ATTO NOTARILE PUBBLICO CONTENENTE DELIBERA DI SCIOGLIMENTO ANTICIPATO SENZA LIQUIDAZIONE MEDIANTE ASSEGNAZIONE DI BENI SOCIALI CON ACCOLLO DI PASSIVITÀ DELLA SOCIETÀ IN NOME COLLETTIVO
FORMULA 9 - DICHIARAZIONE RESA DAI SOCI DELLA SOCIETÀ IN NOME COLLETTIVO CHE CHIEDONO LA CANCELLAZIONE AL REGISTRO DELLE IMPRESE SENZA AVER PROCEDUTO ALLA LIQUIDAZIONE
FORMULA 10 – DICHIARAZIONE (DA PRESENTARE AL REGISTRO DELLE IMPRESE) RESA DAL SOCIO UNICO DI SOCIETÀ DI PERSONE, CHE NON HA RICOSTITUITO LA PLURALITÀ DEI SOCI AL TERMINE DEI SEI MESI MA INTENDE PROSEGUIRE L’ATTIVITÀ IN FORMA DI IMPRESA INDIVIDUALE (ART. 2272, COMMA 1, N. 4, C.C.)
FORMULA 11 – DICHIARAZIONE (DA PRESENTARE AL REGISTRO DELLE IMPRESE) RESA DAL SOCIO UNICO DI SOCIETÀ DI PERSONE, CHE NON HA RICOSTITUITO LA PLURALITÀ DEI SOCI AL TERMINE DEI SEI MESI MA NON INTENDE PROSEGUIRE L’ATTIVITÀ (ART. 2272, COMMA 1, N. 4, C..)
Parte seconda: Scioglimento e liquidazione di società di capitali (Srl e Spa)
FORMULA 12 - VERBALE DI ASSEMBLEA A SEGUITO DI SCIOGLIMENTO DI SOCIETÀ CON NOMINA DI LIQUIDATORI RIMESSA AL TRIBUNALE (ART. 2487 C.C.)
FORMULA 13 - RICORSO AL TRIBUNALE PER ACCERTAMENTO DELLA SUSSISTENZA DI CAUSA DI SCIOGLIMENTO DI UNA SOCIETÀ A RESPONSABILITÀ LIMITATA (ART. 2485, SECONDO COMMA, C.C.)
FORMULA 14 – VERBALE DI ASSEMBLEA ORDINARIA (SENZA INTERVENTO NOTARILE) DI SRL PER SOSTITUZIONE DI LIQUIDATORE (ART. 2487 C.C)
FORMULA 15 - VERBALE DI ASSEMBLEA ORDINARIA (SENZA INTERVENTO NOTARILE) PER MESSA IN LIQUIDAZIONE DI SOCIETÀ A RESPONSABILITÀ LIMITATA E NOMINA LIQUIDATORE (ARTT. 2484, 1 COMMA, N. 6 C.C. E 2487 C.C.)
FORMULA 16 - VERBALE DI CONSEGNA DI LIBRI SOCIALI E DEI BENI AI LIQUIDATORI DI SRL (ART. 2487 BIS C.C.)
FORMULA 17 - VERBALE DI REVOCA (CON INTERVENTO NOTARILE) DELLO STATO DI LIQUIDAZIONE DELLA SOCIETÀ A RESPONSABILITÀ LIMITATA (ART. 2487 TER C.C.)
FORMULA 18 - RICORSO AL TRIBUNALE PER LA NOMINA DI UN LIQUIDATORE DI UNA SOCIETÀ PER AZIONI (ART. 2487, SECONDO COMMA, C.C.)
FORMULA 19 - RELAZIONE DEL LIQUIDATORE AL BILANCIO FINALE LIQUIDAZIONE (ART. 2492, 2 COMMA, C.C.)
FORMULA 20 - RELAZIONE DEL COLLEGIO SINDACALE SUL BILANCIO FINALE LIQUIDAZIONE (ART. 2492, SECONDO COMMA, C.C.)
FORMULA 21 - BILANCIO DI LIQUIDAZIONE DI SOCIETÀ A RESPONSABILITÀ LIMITATA (ART. 2492 C.C.)
FORMULA 22 – REVOCA DEI LIQUIDATORI PER GIUSTA CAUSA DI SOCIETÀ PER AZIONI (ART. 2487, QUARTO COMMA, C.C.) FORMULA 23 - REVOCA DEI LIQUIDATORI PER GIUSTA CAUSA DI SOCIETÀ A RESPONSABILITÀ LIMITATA (ART. 2487, QUARTO COMMA, C.C.)
FORMULA 24 - ISTANZA DI CANCELLAZIONE DELLA SOCIETÀ PER AZIONI DAL REGISTRO DELLE IMPRESE PER MANCANZA DELLE AUTORIZZAZIONI DI CUI ALL’ART. 2329 C.C.
FORMULA 25 - ISTANZA DI CANCELLAZIONE DELLA SOCIETÀ PER AZIONI DAL REGISTRO DELLE IMPRESE PER L’INVALIDITÀ DELLE AUTORIZZAZIONI DI CUI ALL’ART. 2436, SECONDO COMMA, C.C.
PARTE TERZA LE OPERAZIONI STRAORDINARIE
FORMULA 26 – TRASFORMAZIONE DI SOCIETÀ A RESPONSABILITÀ LIMITATA IN SOCIETÀ SEMPLICE (ART. 2500 TER C.C.)
FORMULA 27 - TRASFORMAZIONE DI SOCIETÀ SEMPLICE IN SOCIETÀ PER AZIONI (ART. 2500 TER C.C.)
FORMULA 28 - ISTANZA PER LA NOMINA DEL PERITO IN CASO DI TRASFORMAZIONE DI SOCIETÀ SEMPLICE IN SOCIETÀ PER AZIONI O IN ACCOMANDITA PER AZIONI (ARTT. 2498, 2500 TER E 2343 C.C.)
FORMULA 29 - COMUNICAZIONI AI CREDITORI SOCIALI DI SOCIETÀ SEMPLICE NEL CASO DI TRASFORMAZIONE IN UNA SOCIETÀ DI CAPITALI (ART. 2500 QUINQUIES, SECONDO COMMA, C.C.)
FORMULA 30 - COMUNICAZIONE DI CONSENSO NEGATO NEL CASO DI TRASFORMAZIONE DI UNA SOCIETÀ SEMPLICE IN UNA SOCIETÀ DI CAPITALI (ART. 2500 QUINQUIES, SECONDO COMMA, C.C.)
FORMULA 31 - TRASFORMAZIONE DI SOCIETÀ PER AZIONI IN SOCIETÀ IN NOME COLLETTIVO (ART. 2500 SEXIES C.C.)
FORMULA 32 - VERBALE DI ASSEMBLEA DI SOCIETÀ IN ACCOMANDITA PER AZIONI PER TRASFORMAZIONE IN SOCIETÀ IN NOME COLLETTIVO (ART. 2500 SEXIES C.C.)
FORMULA 33 – DELIBERA ASSEMBLEARE DI TRASFORMAZIONE DI SOCIETÀ A RESPONSABILITÀ LIMITATA IN SOCIETÀ IN NOME COLLETTIVO (ART. 2500 SEXIES C.C.)
FORMULA 34 – RICORSO PER LA NOMINA DEL PERITO IN CASO DI TRASFORMAZIONE DI SOCIETÀ IN NOME COLLETTIVO IN SOCIETÀ PER AZIONI O IN ACCOMANDITA PER AZIONI (ARTT. 2498, 2500 TER E 2343 C.C.)
FORMULA 35 - RELAZIONE DI STIMA DEL PATRIMONIO SOCIALE DELLA SOCIETÀ IN CASO DI TRASFORMAZIONE DI SOCIETÀ DI PERSONE IN SOCIETÀ PER AZIONI O IN ACCOMANDITA PER AZIONI (ARTT. 2500 TER E 2343 C.C.) 3
FORMULA 36 - VERBALE DI ASSEVERAZIONE DELLA RELAZIONE DI STIMA DEL PATRIMONIO DELLA SOCIETÀ
FORMULA 37 - VERBALE DI TRASFORMAZIONE DI SOCIETÀ IN NOME COLLETTIVO IN SOCIETÀ PER AZIONI (ART. 2500 TER C.C.)
FORMULA 38 – DELIBERA ASSEMBLEARE DI TRASFORMAZIONE DI SOCIETÀ IN NOME COLLETTIVO IN SOCIETÀ A RESPONSABILITÀ LIMITATA (ART. 2500 TER C.C.)
FORMULA 39 - COMUNICAZIONI AI CREDITORI SOCIALI DI SOCIETÀ IN NOME COLLETTIVO (NEL CASO DI TRASFORMAZIONE DI UNA SOCIETÀ IN NOME COLLETTIVO IN UNA SOCIETÀ DI CAPITALI) (ART. 2500 QUINQUIES, SECONDO COMMA, C.C.)
FORMULA 40 - COMUNICAZIONE DI CONSENSO NEGATO NEL CASO DI TRASFORMAZIONE DI UNA SOCIETÀ IN NOME COLLETTIVO IN UNA SOCIETÀ DI CAPITALI (ART. 2500 QUINQUIES, SECONDO COMMA, C.C.)
FORMULA 41 – DELIBERA ASSEMBLEARE DI FUSIONE DI SOCIETÀ IN NOME COLLETTIVO (ART. 2501 E SEGUENTI C.C.)
FORMULA 42 - ATTO DI COSTITUZIONE MEDIANTE FUSIONE DELLA SOCIETÀ (ART. 2504 C.C.)
FORMULA 43 - TRASFORMAZIONE DELLA SOCIETÀ IN ACCOMANDITA SEMPLICE IN SOCIETÀ A RESPONSABILITÀ LIMITATA
FORMULA 44 - VERBALE DI TRASFORMAZIONE DI SOCIETÀ PER AZIONI IN SOCIETÀ IN ACCOMANDITA SEMPLICE (ART. 2500 SEXIES C.C.)
FORMULA 45 - VERBALE DI TRASFORMAZIONE DI SOCIETÀ A RESPONSABILITÀ LIMITATA IN SOCIETÀ IN ACCOMANDITA SEMPLICE (ART. 2500 SEXIES C.C.)
FORMULA 46 - VERBALE DI TRASFORMAZIONE DI SOCIETÀ IN ACCOMANDITA SEMPLICE IN SOCIETÀ IN ACCOMANDITA PER AZIONI (ART. 2500 TER C.C.)
FORMULA 47 - COMUNICAZIONI AI CREDITORI SOCIALI DI SOCIETÀ DI PERSONE (NEL CASO DI TRASFORMAZIONE DI UNA SOCIETÀ IN ACCOMANDITA SEMPLICE IN UNA SOCIETÀ DI CAPITALI) (ART. 2500 QUINQUIES, SECONDO COMMA, C.C.)
FORMULA 48 - VERBALE DI ASSEMBLEA STRAORDINARIA DI SOCIETÀ PER AZIONI PER TRASFORMAZIONE IN SOCIETÀ A RESPONSABILITÀ LIMITATA (ART. 2500 C.C.)
FORMULA 49 - VERBALE DI TRASFORMAZIONE DI SOCIETÀ A RESPONSABILITÀ LIMITATA IN SOCIETÀ PER AZIONI (ART. 2500 C.C.)
FORMULA 50 - VERBALE DI ASSEMBLEA DI SOCIETÀ IN ACCOMANDITA PER AZIONI PER TRASFORMAZIONE IN SOCIETÀ PER AZIONI (ART. 2500 C.C.)
FORMULA 51 - VERBALE DI ASSEMBLEA STRAORDINARIA DI SOCIETÀ PER AZIONI PER TRASFORMAZIONE IN SOCIETÀ IN ACCOMANDITA PER AZIONI (ART. 2500 C.C.)
PARTE QUARTA: FUSIONE E SCISSIONE
FORMULA 52 - VERBALE DI ASSEMBLEA STRAORDINARIA DI SOCIETÀ PER AZIONI PER DELIBERA DI FUSIONE (ARTT. 2501, 2502, 2502 - BIS C.C.)
FORMULA 53 - VERBALE DI ASSEMBLEA DI FUSIONE DI SOCIETÀ IN NOME COLLETTIVO (ART. 2501 E SEGUENTI C.C.)
FORMULA 54 - ATTO DI COSTITUZIONE MEDIANTE FUSIONE DELLA SOCIETÀ (ART. 2504 C.C.)
FORMULA 55 - RICHIESTA DESIGNAZIONE ESPERTO PER OPERAZIONE DI SCISSIONE
FORMULA 56 - RELAZIONE DEL COLLEGIO SINDACALE
FORMULA 57 - PROGETTO DI SCISSIONE
FORMULA 58 - PROGETTO DI SCISSIONE PARZIALE PROPORZIONALE MEDIANTE TRASFERIMENTO D’AZIENDA
FORMULA 59 - ATTO ASSEMBLEARE STRAORDINARIO DI SOCIETÀ PER AZIONI PER DELIBERA DI SCISSIONE MEDIANTE TRASFERIMENTO DI PARTE DEL PATRIMONIO AD UNA SOCIETÀ DI NUOVA COSTITUZIONE (ART. 2506 C.C.)
FORMULA 60 – ATTO DI SCISSIONE (ART. 2506 TER C.C.)
Una Legge di bilancio orientata quest'anno principalmente alla crescita.
Confermato l'impianto nel passaggio parlamentare anche se il testo è stato arricchito di numerose novità e si compone ora di un unico articolo con ben 1.247 commi.
Le misure fiscali contenute nella manovra sono dunque per la gran parte incentivi agli investimenti di privati ed imprese. Nutrito il pacchetto di detrazioni in favore della casa, con l'ampliamento della possibilità di cessione dell'ecobonus, il neo arrivato “bonus verde” e la detrazione Irpef del 19% per i premi pagati in relazione a polizze assicurative contro alluvioni e terremoti. Arrivano poi una serie di nuovi crediti d'imposta per favorire gli investimenti, mentre sono confermati super e iper ammortamento ancora per un anno, e arrivano incentivi per la quotazione delle piccole e medie imprese. Per quel che riguarda la lotta all'evasione vera e propria la principale novità, peraltro ampiamente annunciata, è l'obbligo di fattura elettronica anche nei confronti dei privati, ma a partire dal 2019, mentre dal luglio 2018 arriva lo stop al pagamento degli stipendi in contanti. Introdotta anche la web tax con aliquota al 3%, ma di fatto l'imposta è ancora in fase di definizione e in ogni caso riguarderà solo le grandi imprese, ad esclusione dei colossi dell'e-commerce. Sterilizzato l'aumento dell'Iva ancora per un anno, e si conferma anche il blocco per i tributi locali. Sul fronte del lavoro diventa strutturale la riduzione del cuneo fiscale per le nuove assunzioni di giovani a tempo indeterminato, mentre per i professionisti vengono in parte riscritte le misure appena varate sull'equo compenso. Per quel che riguarda invece la previdenza, cambieranno, ma solo dal 2021, le modalità di adeguamento dei requisiti pensionistici alle attese di vita, mentre sono resi più flessibili i requisiti per l'accesso all'APE sociale per le donne e i dipendenti a tempo determinato. Infine per la prima volta, si prevede un pacchetto di misure dedicate esclusivamente allo sport.
Nell'ebook tutte le principali novità del ddl sottoposto all'esame del Parlamento suddivise in quatto macroaree: misure per la casa, sostegno alle imprese, nuove detrazioni IRPEF e lotta all'evasione, lavoro e previdenza.
Sommario
1. MISURE PER LA CASA
1.1 Ecobonus tra conferme e restrizioni
1.1.1 Le misure previste dalla manovra
1.1.2 La riduzione della detrazione per infissi e caldaie
1.1.3 Le regole per le detrazioni in condominio
1.1.4 L'ecobonus per i micro-coogeneratori in condominio
1.1.5 Il bonus per consolidamento e risparmio energetico
1.1.6 In arrivo nuovi requisiti tecnici
1.1.7 Cessione dell'ecobonus anche per i lavori sui singoli immobili
1.1.8 Detrazione interventi di efficienza energetica IACP e cooperative a proprietà indivisa
1.2 Ristrutturazioni e sismabonus
1.2.1 Lavori con aliquota al 50% fino al 31 dicembre 2018
1.2.2 Bonus mobili anche nel 2018
1.2.3 Detrazione interventi antisismici estesa agli IACP
1.2.4 Interpretazione autentica per l'applicazione dell'IVA sui i beni significativi
1.3 La detrazione per il verde.
1.3.1 Il bonus per i giardini
1.3.2 Le modalità di pagamento
1.4 Cedolare e imposte locali
1.4.1 I contratti agevolati dalla cedolare ridotta
1.4.2 Stop agli aumenti per IMU e TASI anche per il 2018
1.4.3 Per la TARI rinvio di un anno delle nuove regole
1.4.4 Stop all'IMU per i rigassificatori
1.4.5 Nuovo accatastamento per le strutture portuali
2. SOSTEGNO ALLE IMPRESE
2.1 Gli aumenti IVA slittano al 2019
2.2 Proroga del super-ammortamento per l'innovazione
2.2.1 Agevolazione con aliquota ridotta al 30%
2.2.2 Iper ammortamento per l'innovazione tecnologica
2.2.3 Ammessa la sostituzione dei beni senza perdita di agevolazioni
2.3 Rifinanziata la “Nuova Sabatini”
2.3.1 A disposizione 330 milioni in più
2.4 Credito d'imposta per la formazione 4.0.
2.4.1 Agevolazione fiscale per tre anni ma solo per corsi specifici
2.4.2 Obbligo di certificazione dei costi
2.5 Bonus per il sostegno di attività produttive e commerciali
2.5.1 Credito d'imposta per la riqualificazione delle strutture termali
2.5.2 Credito d'imposta per le imprese culturali
2.5.3 Credito d’imposta per acquisti di prodotti di plastiche provenienti da raccolta differenziata
2.5.4 Credito d'imposta per le librerie
2.6 Bonus fiscale per sostegno alla quotazione delle pmi
2.6.1 Credito d'imposta per le spese di consulenza finalizzate all'ingresso in Borsa
2.6.2 Un decreto per l'attuazione delle norme
2.7 Agevolazioni per il settore agricolo
2.7.1 Deducibilità IRAP per i lavoratori stagionali
2.7.2 Per l'enoturismo stesso regime fiscale agevolato dell'agroturismo
2.7.3 Sconti fiscali per l'apicultura in zone montane
2.8 Interventi per il risparmio gestito
2.8.1 Le società immobiliari entrano nei PIR
2.8.2 Niente IRES per le SIM
2.9 Agevolazioni per lo sport e le società sportive
2.9.1 Fiscalmente incentivato l'ammodernamento degli impianti
2.9.2 Attività a scopo di lucro
2.9.3 Sale la soglia dei redditi esclusi da imposta
2.10 Più soldi per le imprese del Sud
2.10.1 Al via nuovo un Fondo pluriennale aperto ai privati
3. NUOVE IMPOSTE E LOTTA ALL'EVASIONE
3.1 Fattura elettronica dal 1019 con dichiarazioni precompilate da parte dell'Agenzia
3.2 Dichiarazione precompilata e altre agevolazioni per professionisti e imprese in contabilità semplificata che optano da subito per la fattura elettronica
3.2.1 Anticipo al 1° luglio della e-fattura per appalti e settore dei carburanti
3.3 Disposizioni di contrasto alle frodi nel settore degli olii minerali
3.3.1 Nuove sanzioni per le violazioni IVA
3.3.2 Modifiche al gruppo IVA
3.3.3 Web tax dal 2019 ma solo per i grandi operatori
3.3.4 Imposta la 26% sui guadagni da prestiti su piattaforme on line
3.3.5 Slitta di un anno l'addio agli studi di settore
3.3.6 Scende la soglia per la verifica dei debiti fiscali dei creditori della Pubblica Amministrazione
3.3.7 Riallineamento valori contabili operazioni su partecipate estere
3.3.8 Nuove regole per la tassazione degli utili da partecipazione in società residenti in Stati regime fiscale privilegiato
3.3.9 Stretta sulle società cooperative
4. IRPEF, DETRAZIONI E SCADENZE FISCALI
4.1 Detrazione affitto per studenti fuori sede
4.2 Detrazione trasporto pubblico
4.3 Aumento detrazione per i figli a carico e bonus bebè
4.4 Detrazione del 19% delle spese per studenti con disturbo specifico di apprendimento
4.5 Al via lo sconto per le polizze a tutela dei danni sugli immobili
4.6 Credito d'imposta per gli strumenti musicali nuovi
4.7 Al 26% la tassazione di tutte le plusvalenze anche relative a partecipazioni qualificate
4.8 Nuovo regime fiscale per le plusvalenze derivanti da vendita di azioni in sostituzione di premi di produttività
4.9 Rivalutazione terreni
4.10 Imposta di registro ridotta per gli atti di trasformazione del territorio
4.11 Più tempo per i versamenti IRPEF per le popolazioni colpite dagli eventi sismici del 2016
4.12 Stop al contante per gli stipendi
4.13 La Comunicazione Unica slitta al 31 ottobre
4.14 Scadenza al 23 luglio per il 730
5. LAVORO E PREVIDENZA
5.1 Più tutele nelle norme sull'equo compenso
5.2 Ridotti i termini di pagamento degli acconti per gli appalti pubblici
5.3 Si amplia la platea per il bonus da 80 euro
5.3.1 Sgravi contributivi per i neo assunti
5.4 Contributo ad hoc per le cooperative sociali
5.5 Adeguamento dei requisiti pensionistici agli incrementi della speranza di vita
5.6 Stabilizzazione e semplificazione "Rendita integrativa temporanea anticipata"
Il 5 dicembre scorso Il Consiglio dell’Unione Europea ha pubblicato una lista nera concernente le giurisdizioni giudicate non collaborative sul piano fiscale.
La lista, che è di grande interesse perché è la prima volta che l’Unione Europea si dota di un elenco di tal genere, è la logica prosecuzione dell’impegno dell’OCSE a combattere le pratiche fiscalmente elusive, che spesso le imprese multinazionali pongono in essere per erodere la base imponibile dei Paesi a più alta tassazione.
Introduzione
1. I tre pilastri della lotta UE alle giurisdizioni non cooperative
1.1 LA TRASPARENZA FISCALE
1.2 L’EQUA IMPOSIZIONE
1.3 L’ATTUAZIONE DELLE MISURE CONTRO I BEPS
2. La lista delle giurisdizioni non cooperative
2.1 ORIGINE DELLA LISTA E CRITERI DIRETTIVI
2.2 STRUTTURA E CONTENUTI DELLA LISTA
2.2.1 Struttura della lista
2.2.2 Contenuti della lista
2.3 VERSO QUALE ORDINE FISCALE MONDIALE?
Appendice
