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PACE FISCALE: PRIME STIME TRA ALIQUOTE E CARTELLE

2 minuti, Redazione , 27/06/2018

Pace fiscale: prime stime tra aliquote e cartelle

Governo Conte: Salvini dà la precedenza alla pace fiscale 2018

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In occasione dell’anniversario della Guardia di Finanza, il ministro Salvini ha ribadito la volontà di voler procedere con la Pace Fiscale. Ad oggi sono state ipotizzate tre aliquote e diverse fasce di difficoltà economica in base alle quali verrà stabilita la misura del condono.

Potranno aderire i contribuenti le cui cartelle non superino i 100.000 euro, questo è quanto detto da Matteo Salvini recentemente mentre, al momento della stesura del contratto di governo, la pace fiscale aveva un tetto soglia di 200.000 euro e doveva andare a riscuotere debiti nei confronti dell’amministrazione finanziaria per 650 miliardi di euro.

Ad oggi invece, secondo le prime stime rese note dal quotidiano Repubblica, sarebbe possibile riuscire a riscuotere non più di 51 miliardi di euro.

La pace fiscale si fonda su un sistema di tre aliquote applicate a tre scaglioni differenti di contribuenti. La novità forse di maggiore spessore riguarda le modalità con cui le diverse aliquote verranno applicate: verranno infatti prese in considerazione la situazione reddituale dichiarata e le difficoltà economiche del contribuente. L’argomento è ovviamente ancora tutto da chiarire ma sembra che potrebbero essere presi in considerazione fattori quali:

  •  la presenza di figli minori
  •  possesso di un’abitazione a titolo di proprietà o di affitto
  •  l’eventuale stato di disoccupazione o di “cassaintegrato”

Indipendentemente dalla situazione economica in cui si contestualizza il debito, verrà conteggiato un “saldo a stralcio” che non includerà alcun tipo di sanzione o interesse ma esclusivamente il debito oggetto di regolarizzazione.  A seconda dello “scaglione economico”, i contribuenti potranno pagare da un minimo del 6% ad un massimo del 25% del dovuto con un'aliquota intermedia del 10%.

Immaginiamo di avere una cartella di 100.000 euro, i possibili scenari di rottamazione a seconda della situazione economica potrebbero rappresentare queste diverse situazioni:

Aliquota Valore rottamazione
6% 6.000 
10% 10.000
25% 25.000

In sostanza si aderirà alla rottamazione in funzione della capacità contributiva del debitore.

Il governo stima che la maggior parte delle cartelle verranno estinte da contribuenti che si posizionano nella fascia con l’aliquota più elevata. Ad oggi sembra che la rottamazione sarà rivolta esclusivamente alle cartelle emesse da Equitalia fino al 2014 e in base a ciò che è emerso, verrà fatta una distinzione tra chi non ha potuto pagare le cartelle per impossibilità economica e i c.d. “furbetti” che probabilmente non avranno diritto di accedere alla rottamazione. Sembra però piuttosto difficile dare concretezza ad una distinzione del genere e soprattutto avere la forza di essere coerenti con questo buon proposito, in virtù delle forti esigenze di coperture economiche necessarie per poter sviluppare altri obiettivi politici.

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