L'anticipo pensionistico " APE"prefigurato dal Governo per favorire l'uscita anticipata dal mondo del lavoro e inserito nella legge di Stabilità 2017, dovrebbe partire già nel prossimo mese di maggio. Per questo è già in preparazione un decreto del Presidente del Consiglio dei ministri con le specifiche modalità attuative . Indiscrezioni della stampa specializzata evidenziano alcuni aspetti importanti. Innanzitutto il prestito finanziato dalle banche e gestito dall'Inps che puo essere richiesto per anticipare la pensione ( riservato a chi ha già 63 anni e 20 anni di contributi minimi ) non potrà corrispondere al 100 per cento della pensione di vecchiaia maturato, ma avrà un tetto massimo del:
- 95% in caso di anticipo di un anno,
- 90% con anticipo di due anni e
- 85% per chi chiede di anticipare di tre anni
Inoltre non è prevista l'erogazione della tredicesima.
La motivazione è chiaramente finanziaria: il Governo tenta in questo modo di mantenere l'incidenza della rata di rimborso del prestito ventennale entro un tasso del 4,7% per assicurare che la pensione non ne risenta eccessivamente e resti sopra la soglia di 1,4 volte l'importo dell'assegno sociale .
Il DPCM dovrebbe anche dare indicazioni specifiche sul tasso di interesse concordato con le banche sull'anticipo finanziario e sul valore del premio assicurativo previsto per i casi di morte prima della scadenza del prestito.
Contemporaneamente a queste indicazioni restrittive per l'Ape volontaria (con il prestito a carico dei lavoratori in uscita), c'è da registrare una serie di emendamenti alla Legge di bilancio attualmente al vaglio del Parlamento. In sede di Commissioni parlamentari si chiede un allargamento dei requisiti per entrare nell'APE sociale, che come noto prevede l'anticipo a costo zero per i lavoratori , in cui lo Stato, tramite l'INPS, si fa totalmente carico del prestito. L' APE sociale è riservata , oltre che a disoccupati e a lavoratori con situazioni di disabilità personale o familiare , ai lavoratori occupati in mansioni particolarmente pesanti . Due distinti emendamenti ora chiedono:
- di abbassare la soglia di anzianità contributiva richeista per questi lavoratori da 36 a 35 anni e
- di allungare la lista dei lavori pesanti che danno diritto all'Ape sociale.
mentre i tecnici del Servizio Bilancio di Montecitorio chiedono maggiori delucidazioni al Governo sul reale impatto contabile e finanziario dell'APE sulle casse dello Stato.