E' stata predisposta dal Ministero dell’Economia la bozza di un decreto che modifica la disciplina Imu sui terreni. Attualmente, infatti, non pagano l'imposta tutti i proprietari di beni che si trovano nelle zone classificate come «montane» dall’Istat. Con il nuovo decreto in arrivo, l’esenzione Imu per i terreni sarà destinata a rimanere solo in 1.578 Comuni, invece dei 3.524 attuali: altri 2.568 saranno, invece, caratterizzati da un’esenzione parziale, limitata ai coltivatori diretti ed agli imprenditori agricoli professionali. Negli altri Comuni, invece, pagheranno tutti.
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Imu terreni, meno esenzione
In arrivo un decreto che modifica la disciplina IMU per i terreni nei Comuni montani, diversificandoli in base all'altitudine
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Miky - 19/11/2014
Per avere la qualifica di IAP c'è un requisito dirimente: quello del reddito. Nelle Società di capitali questo requisito viene applicato al singolo socio, e non alla persona giuridica (la SRL) come sarebbe logico. Visto che i redditi in agricoltura sono ormai risibili e non consentono la sopravvivenza (eslusi i grossi proprietari terrieri) ne deriva che tutti coloro che continuano a CURARE e COLTIVARE i terreni di loro proprietà sono costretti a pagare l'iniquo balzello. Iniquo perchè il terreno agricolo è "anche" lo strumento indispensabile alla produzione del reddito, tassare i terreni agricoli COLTIVATI è come tassare la proprietà di un macchinario industriale. Quindi, lo strumento dirimente per stabilire l'assoggettamento o meno alla tassazione non dovrebbe essere basato sulla qualifica di CHI LO POSSIEDE, ma sulla effettiva coltivazione. Questo in un Paese normale, dove la tassazione ha uno scopo, non certo in Italia, dove le tasse servono solo a rimpinguare le tasche di uno Stato sprecone e mai sazio.
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