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IMU, L'ACCONTO SEGUE LE DELIBERE 2012

1 minuto, Redazione , 27/05/2013

IMU, l'acconto segue le delibere 2012

Le delibere approvate dal Comune per il 2013 avranno, invece, valenza per i versamenti a saldo e conguaglio di dicembre

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Il Dipartimento delle Finanze ha pubblicato la circolare n. 2/DF del 23 maggio con la quale, ancor prima dell’approvazione definitiva della modifica normativa inerente la sospensione dell'IMU proposta al D.L. n. 35/2013, che dovrà essere convertito in legge entro il 7 giugno, fornisce alcuni chiarimenti sul calcolo della prima rata dell'IMU. In particolare, precisa che la prima rata potrà essere calcolata in base all’aliquota e alle detrazioni in vigore nel 2012. La precisazione era dovuta in quanto, attualmente, il D.L. n. 35/2013 prevede che le delibere approvate dal Comune per quest'anno influenzano anche la prima rata se sono state inviate al Dipartimento delle Finanze entro il 9 maggio e pubblicate sul sito istituzionale del Ministero entro il 16. Questa ipotesi, però, è superata dall'emendamento al decreto approvato dalla Camera che ha generalizzato il riferimento al 2012 per l'acconto, rimandando la valenza delle delibere 2013 ai conguagli della rata di dicembre. Il D.L. deve, però, ancora essere approvato dal Senato prima della sua conversione in legge entro il 7 giugno, soli 10 giorni prima del versamento (ordinario) dell'acconto IMU di giugno. I chiarimenti delle Finanze erano, pertanto, dovuti. In ogni caso, nell’ipotesi in cui i contribuenti versino la prima rata tenendo conto anticipatamente del contenuto dell’emendamento, varrà la regola prevista dallo Statuto del contribuente (articolo 10, comma 3, legge 212/2000), in base alla quale “le sanzioni non sono comunque irrogate quando la violazione dipende da obiettive condizioni di incertezza sulla portata e sull’ambito di applicazione della norma tributaria”.

Tag: VERSAMENTI DELLE IMPOSTE VERSAMENTI DELLE IMPOSTE IMU 2024 IMU 2024

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Miky - 27/05/2013

E' veramente difficile non tacere lo sdegno che suscita questo articolo, vessazioni che si aggiungono a vessazioni. Agli albori della spremitura dei cittadini italiani, ai tempi del mod. 740 (per intenderci), ogni cittadino, se proprietario di beni immobili, era obbligato a presentare la dichiarazione dei redditi, la rendita catastale del bene immobile veniva aggiunta al suo reddito e l'imposta veniva calcolata di conseguenza. Da allora, sono stati creati mille artifizi, mille leggi, mille regole e altrettante contro-leggi e contro-regole. Alla luce dell'attuale situazione, si può ben affermare che quella era di gran lunga più equa e semplice. Anche in considerazione del fatto che, nel frattempo, nulla è stato fatto in ordine al riordino degli estimi catastali. Lo Stato latita, in compenso i cittadini vengono doppiamente vessati, dalle tasse e dall'incertezza delle regole. LICENZIAMOLI TUTTI ! E' UNA QUESTIONE ORMAI VITALE PER NOI CITTADINI.

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