Durante l'iter di conversione in legge del Decreto Legge 84/2025 (cosiddetto “DL fiscale”), è stata proposta una modifica che riguarda il regime fiscale agevolato per i lavoratori impatriati. La proposta introduce una possibilità di proroga delle agevolazioni fiscali per altri tre anni, ma solo a condizione che il beneficiario effettui congrui investimenti in Italia.
La proroga si applicherebbe:
- sia ai nuovi beneficiari del regime previsto dal Decreto Legislativo 209/2023,
- sia a chi usufruiva ancora del vecchio regime (DLgs. 147/2015) alla data del 31 dicembre 2024.
Si ricorda che la conversione in legge è attesa entro il 16 agosto, potrebbero quindi esservi ulteriori modifiche all'emendamento prima dell'approvazione. Vediamo meglio di cosa si tratta.
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1) Investimenti o donazioni per la proroga di tre anni al regime impatriati
Per ottenere la proroga, la possibile modifica al regime impatriati 2023 prevede che l’interessato debba:
- fare richiesta entro sei mesi dall’entrata in vigore della legge (o entro un anno dal trasferimento in Italia);
- effettuare almeno uno dei seguenti investimenti:
- acquisto di azioni quotate su Euronext Growth Milan per almeno 100.000 euro;
- investimento in piani di risparmio a lungo termine per almeno 100.000 euro;
- acquisto di BTP con durata residua di almeno 10 anni per 500.000 euro;
- sottoscrizione di quote di fondi OICR per almeno 100.000 euro;
- investimento in start-up innovative per almeno 100.000 euro;
- donazione di almeno 50.000 euro a enti che promuovono la ricerca scientifica.
ATTENZIONE L'importo minimo da investire si riduce se il beneficiario ha figli a carico, come segue :
- -25% con almeno un figlio,
- -50% con almeno tre figli.
È inoltre previsto il pagamento di una “fee” pari allo 0,5% del reddito agevolato dell’anno precedente.
Inoltre, il lavoratore deve impegnarsi a mantenere la residenza fiscale in Italia per almeno quattro anni, pena la perdita dei benefici.
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