La Legge 91/2025 (Legge di delegazione europea 2024) dà il via libera al Governo per recepire le nuove norme europee in materia di antiriciclaggio, introducendo un ampio aggiornamento del quadro normativo che interessa direttamente anche i professionisti obbligati (tra cui notai, avvocati, commercialisti e consulenti del lavoro).
La delega riguarda il recepimento della VI Direttiva UE 2024/1640, del Regolamento 2024/1624 (cd. Single Rulebook, immediatamente applicabile) e del Regolamento 2024/1620 che istituisce l’AMLA, la nuova autorità europea antiriciclaggio.
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Ti consigliamo:
1) Il passaggio al nuovo sistema: cosa cambia
La vera svolta è il passaggio da un sistema normativo basato su direttive in corso di recepimento, a un impianto regolamentare europeo direttamente vincolante.
Per i professionisti questo comporterà un adattamento delle prassi e una maggiore uniformità nei controlli, ma anche nuovi obblighi operativi, con ricadute su procedure interne, valutazione del rischio e adeguata verifica della clientela.
Fondamentale, inoltre, sarà il rispetto delle norme sulla protezione dei dati personali, che diventano parte integrante del sistema antiriciclaggio.
La delega prevede, infatti, l’obbligo di sentire il Garante Privacy per i decreti attuativi e inserisce il principio della proporzionalità e della semplificazione degli oneri come criteri guida.
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2) Focus sui controlli: chi controllerà i professionisti? Le opzioni
Uno degli aspetti più rilevanti per i professionisti è la ridefinizione del sistema di supervisione. La legge delega lascia aperte tre possibilità: affidare i controlli a un’autorità pubblica (come oggi fa la Guardia di Finanza), attribuirli agli ordini professionali (modello autoregolamentato) o optare per una supervisione condivisa. Questa flessibilità consentirà, nei decreti attuativi, di modellare un sistema più coerente con le specificità del settore professionale.
Il nuovo modello punta a un controllo che non sia solo repressivo, ma anche formativo e migliorativo della compliance, con l’obiettivo di affiancare gli studi nella gestione del rischio di riciclaggio. In quest’ottica, il ruolo degli ordini potrebbe diventare più centrale, anche per la gestione dei procedimenti sanzionatori, che dovranno coordinarsi con i codici deontologici delle singole professioni. Il principio è chiaro: evitare doppie sanzioni sproporzionate e favorire un approccio proporzionato e graduale.
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3) Regolamento 2024 e recepimento norme tecniche entro il 2027
L’adeguamento al Regolamento Single Rulebook sarà inoltre inevitabile: si prevede l’abrogazione delle norme nazionali in contrasto o ridondanti e il recepimento delle future norme tecniche europee, che AMLA e Commissione UE adotteranno entro il 2026, anche su aspetti pratici come la valutazione del rischio o la segnalazione delle operazioni sospette, per essere recepite successivamente a livello nazionale.
Ad esempio, la Commissione entro il 10 luglio 2026) deve definire le integrazioni al Regolamento individuando
- le categorie di violazioni soggette a sanzioni e i relativi responsabili
- gli indicatori sul livello di gravità delle violazioni
- i criteri per definire le sanzioni.
AMLA invece deve fissare gli orientamenti su nuove procedure, controlli interni e valutazione del rischio entro il 10 luglio 2026;
Stessa scadenza per le norme tecniche sulla segnalazione di operazioni sospette,
La Commissione su questa base definira gli indicatori di attività o comportamenti sospetti entro il 10 luglio 2027.
Infine, è prevista una revisione della disciplina del Registro dei titolari effettivi, oggi sospesa in Italia in attesa del giudizio della Corte UE.
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