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LE CAUSE DI ESCLUSIONE ISA 2023 PER L’ANNO D’IMPOSTA 2022

Le cause di esclusione ISA 2023 per l’anno d’imposta 2022

I modelli ISA 2023, per l’anno d’imposta 2022, non prevedono cause di esclusione legate all’emergenza sanitaria

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L’articolo 9-bis del DL numero 50 del 24 aprile 2017, convertito dalla Legge numero 96 del 21 giugno 2017, dispone le regole di funzionamento degli ISA, acronimo di Indici Sintetici di Affidabilità fiscale.

Il comma 6 dell’articolo 9-bis stabilisce le situazioni in cui, di norma, non si applicano gli indici:

  • l’inizio dell’attività;
  • la cessazione dell’attività;
  • il non normale svolgimento dell’attività;
  • il superamento del limite dei ricavi previsto per l’applicazione dei modelli statistici.

Va però ricordato anche che il comma 7 dell’articolo 9-bis del DL 50/2017 stabilisce che “con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze possono essere previste ulteriori ipotesi di esclusione dell'applicabilità degli indici per determinate tipologie di contribuenti”.

Proprio in base a quest’ultima previsione normativa, negli scorsi anni sono stati disposti numerosi casi di esclusione legati, in vario modo, all’emergenza sanitaria.

Con la pubblicazione dei modelli ISA 2023 e dei modelli Redditi SC 2023 sono definite le cause di esclusione in vigore per l’anno d’imposta 2022 e, tra queste, non si annoverano più quelle straordinarie di taglio pandemico.

Pur considerando che potrebbe ancora esserci la possibilità di un aggiornamento dell’ultimo minuto, allo stato attuale le cause di esclusione ISA tornano ad essere quelle ordinarie.

Con maggiore precisione, le istruzioni dei modelli ISA 2023 elencano 14 cause di esclusione, confermate poi dalle istruzioni del modello Redditi SC 2023, dal quale è possibile ricavare altrettanti codici di esclusione che dovranno essere indicate in colonna 2 del rigo RF1 del medesimo modello.

I codici di esclusione sono i seguenti, ognuno dei quali legato a una specifica situazione:

  1. inizio dell’attività nel corso del periodo di imposta: si applica al periodo di imposta in cui il contribuente ha aperto la partita IVA, a prescindere dall’effettivo inizio dell’attività aziendale e dall’attivazione dell’impresa in CCIAA.
  2. cessazione dell’attività nel corso del periodo d’imposta: per la persona fisica il periodo di cessazione dell’attività è quello in cui questi chiude la propria posizione IVA; per una società soggetta a liquidazione, in conseguenza della quale avviene la scissione del periodo di imposta, la questione è più articolata e si consiglia la lettura dell’approfondimento ISA: esclusione per le società in liquidazione.
  3. ammontare di ricavi superiore a 5.164.569 di euro.
  4. periodo di non normale svolgimento dell’attività.
  5. contribuenti in regime forfetario, contribuenti in regime dei minimi e, in generale, contribuenti che “che determinano il reddito con altre tipologie di criteri forfetari”: i contribuenti che dichiarano il reddito attraverso il quadro LM del modello Redditi PF non dovranno esporre un codice di esclusione ISA, in quanto il quadro non ne prevede la compilazione; codice che, invece, servirà agli altri contribuenti che determinano il reddito con modalità non analitiche.
  6. i contribuenti con categoria reddituale diversa da quella per la quale è stato approvato l’ISA e, quindi, da quella prevista nel quadro dei dati contabili contenuto nel modello ISA approvato per l’attività esercitata”.
  7. esercizio di due o più attività di impresa, non rientranti nel medesimo indice sintetico di affidabilità fiscale, qualora l’importo dei ricavi dichiarati relativi alle attività non rientranti tra quelle prese in considerazione dall’indice sintetico di affidabilità fiscale relativo all’attività prevalente superi il 30 per cento dell’ammontare totale dei ricavi dichiarati”: in questo caso deve essere compilato e trasmesso il modello ISA di riferimento.
  8. Enti del Terzo Settore non commerciali che optano per la determinazione forfetaria del reddito di impresa ai sensi dell’art. 80 del Decreto Legislativo numero 117 del 3 luglio 2017”.
  9. Organizzazioni di Volontariato e Associazioni di Promozione Sociale che applicano il regime forfetario ai sensi dell’articolo 86 del Decreto Legislativo numero 117 del 3 luglio 2017”.
  10. imprese sociali.
  11. società cooperative, società consortili e consorzi che operano esclusivamente a favore delle imprese socie o associate e società cooperative costituite da utenti non imprenditori che operano esclusivamente a favore degli utenti stessi”.
  12. imprese che esercitano, in ogni forma di società cooperativa le attività di Trasporto con taxi - codice attività 49.32.10 e di Trasporto mediante noleggio di autovetture da rimessa con conducente - codice attività 49.32.20”.
  13. corporazioni dei piloti di porto.
  14. soggetti partecipanti a un gruppo IVA: in questo caso deve comunque essere compilato e trasmesso il modello ISA di riferimento. 
  15. soggetti che hanno aperto la partita IVA a partire dal giorno 1 gennaio 2021: in questo caso deve, comunque,
    essere compilato il modello ISA di riferimento.

L’espressione “non normale svolgimento dell’attività” può presentare un certo livello di indeterminatezza, motivo per cui le medesime istruzioni dei modelli ISA 2023 propongono una elencazione di situazioni, si noti bene, “a titolo esemplificativo”, non esaustivo, indicative di uno svolgimento non normale dell’attività, che possono essere:

  • il periodo d’imposta in cui la società si trova in stato di liquidazione ordinaria, di liquidazione coatta amministrativa, o di fallimento;
  • il periodo d’imposta in cui l’impresa non ha ancora iniziato l’attività prevista dall’oggetto sociale;
  • il periodo d’imposta in cui l’attività non è stata esercitata in conseguenza della ristrutturazione dei locali aziendali;
  • il periodo d’imposta in cui l’imprenditore, persona fisica o società, cede in affitto l’unica azienda;
  • il periodo d’imposta in cui il contribuente sospende l’attività aziendale e ne dà pubblicità, in favore dei terzi, attraverso comunicazione in CCIAA;
  • la modifica in corso d’anno dell’attività esercitata, sempre che le due attività non siano ricomprese nel medesimo ISA;
  • per i professionisti il periodo d’imposta in cui l’attività è stata interrotta, per la maggior parte dell’anno, in conseguenza di provvedimenti disciplinari;
  • il periodo d’imposta in cui sono avvenuti eventi sismici.

 

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