Il Voluntary Sustainability Reporting Standards for Non-listed SMEs o VSME che in italiano vuol dire standard volontario di rendicontazione della sostenibilità, è stato elaborato da EFRAG per le piccole e medie imprese (PMI) non quotate che non hanno l'obbligo di reporting della Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD).
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1) Rendicontazione sostenibilità: cosa sono i VSME?
Al fine di coinvolgere le PMI nella transizione verso un'economia sostenibile, EFRAG, associazione privata fondata su impulso della Commissione Europea per fornirle consulenza sulla sostenibilità, ha elaborato gli standard VSME per rispondere alla necessità di sviluppare un sistema di rendicontazione accessibile alle stesse imprese.
Lo standard VSME consente di gestire in modo efficiente e proporzionato le crescenti richieste di dati sulla sostenibilità da parte di banche, investitori e grandi aziende, di cui spesso sono fornitori.
Scopo principale dello standard VSME è quello di ridurre gli oneri amministrativi per le PMI con meno di 250 dipendenti, con un framework che migliora trasparenza e gestione della sostenibilità.
Tra gli altri obiettivi dello standard VSME vi sono:
- promuovere un'economia più sostenibile e inclusiva;
- supportare la competitività e la resilienza delle imprese;
- fornire informazioni a finanziatori, investitori e grandi imprese, anche al fine di agevolare l'accesso al credito;
- rispondere agli standard europei di rendicontazione di sostenibilità (ESRS), con approccio semplificato e proporzionato alle dimensioni aziendali.
Lo standard VSME, che prevede una adozione volontaria da parte delle imprese non obbligate (per carenza del requisito dimensionale richiesto), può essere utilizzato da microimprese e PMI (piccole e medie imprese) non quotate sui mercati regolamentati.
Queste imprese non sono sottoposte agli obblighi previsti dalla Direttiva sulla rendicontazione societaria di sostenibilità (CSRD), ma sono incoraggiate a utilizzare lo standard VSME, come un primo step verso una rendicontazione di sostenibilità più strutturata, in linea con i principi della CSRD ma senza l’onere di un sistema complesso come gli ESRS.
Il 30 luglio 2025 la Commissione Europea ha divulgato una Raccomandazione che incoraggia la rendicontazione volontaria secondo il VSME: l’obiettivo è limitare il rischio che requisiti di preparazione e divulgazione della sostenibilità non proporzionati alle dimensioni aziendali si riversino onerosamente sulle microimprese e sulle PMI non quotate.
A tal riguardo il contesto normativo di riferimento è la proposta Omnibus, con la quale la Commissione UE il 26 febbraio 2025:
- ha ridotto la platea dei soggetti obbligati alla CSRD, alle sole grandi imprese e ai gruppi con oltre 1.000 dipendenti;
- ha postergato la data dell’obbligo CSRD di due anni;
- ha eliminato alcuni requisiti futuri, come l’assurance ragionevole e gli standard settoriali.
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2) Come si applica lo standard VSME?
Con l’obiettivo di aiutare i lettori a capire, approfondire e applicare lo standard VSME per la redazione della rendicontazione della sostenibilità delle PMI non quotate e delle microimprese, abbiamo pubblicato il nuovo eBook, teorico e pratico, “Rendicontazione volontaria di sostenibilità - lo standard VSME nel dialogo tra PMI e banche” della dottoressa Monica Peta già autrice di numerose pubblicazioni sull’argomento.
L’eBook illustra il contesto normativo di riferimento, anche alla luce delle più recenti Raccomandazioni dell’Unione Europea, spiega il processo di rendicontazione che sta alla base dello standard VSME e ne agevola l’applicazione attraverso numerose tabelle con finalità pratica. Per maggiori informazioni sul contenuto dell’ebook è possibile leggere la nostra rubrica RECENSITI PER VOI oppure leggere la scheda di approfondimento alla pagina “Rendicontazione volontaria di sostenibilità - lo standard VSME nel dialogo tra PMI e banche”
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