Il concetto di Creazione di Valore Condiviso (CSV) propone di integrare la sostenibilità ambientale e sociale nella strategia aziendale, passando dalla semplice conformità normativa (compliance) a una vera e propria leva strategica. In un contesto dove l'economia circolare e l’efficienza delle risorse sono essenziali per la competitività, le imprese sono spinte a gestire proattivamente rischi ambientali e sociali, armonizzando il successo economico con lo sviluppo sociale. Questo approccio è supportato dall’adozione di obiettivi di sostenibilità misurabili e indicatori ESG, che collegano i risultati aziendali agli impatti esterni e interni, promuovendo un “modello di business sostenibile” per la crescita nel lungo termine
Di seguito un estratto dal libro Sostenibilità e Valore ESG di A. Botti, G. Felici, M. Peta, F. Santori, V. Valla
2° parte - LA SOSTENIBILITÀ NEL RAPPORTO BANCA E IMPRESA - La sostenibilità nel sistema bancario, gli orientamenti EBA, il valore d’azienda e la finanza per lo sviluppo sostenibile
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1) La creazione di valore condiviso (CSV), dalla compliance alla strategia
La transizione ad una economia più sostenibile dal punto di vista ambientale e sociale, più efficiente in termini di risorse e circolare, sono elementi fondamentali per garantire la competitività a lungo termine dell’economia; è ormai quindi condiviso anche dai vertici decisionali aziendali il ruolo fondamentale che l’impresa ricopre nella sostenibilità.
L’informativa da fornire sui temi ambientali, sociali, attinenti al personale, al rispetto dei diritti umani e alla lotta contro la corruzione, ha evidenziato la necessità di un cambiamento culturale verso questi aspetti, al fine sia di valorizzare l’attività di compliance sia, soprattutto, di cogliere la valenza strategica della sostenibilità sociale e ambientale, oltre a quella della sostenibilità economica, integrando strategia e governance.
“La strategia aziendale e il piano industriale triennale devono essere integrati con obiettivi che prevedano aspetti di sostenibilità al fine di cogliere le nuove opportunità di business che scaturiranno sia dal mercato sia dal nuovo orientamento imposto dalle istituzioni europee e assunto dagli attori pubblici e privati, in rapporto alla necessità della redistribuzione o di un nuovo orientamento dei flussi finanziari verso una crescita sostenibile e inclusiva. Gestire i rischi derivanti dai cambiamenti climatici, dall’esaurimento delle risorse, dal degrado ambientale, dalle questioni sociali, dal mancato rispetto dei diritti umani, in particolare, diventa un aspetto imprescindibile al fine di limitare le ineludibili ricadute negative tanto nell’ottica di sostenibilità operativa, con riguardo a valutazioni ed effetti reputazionali e di continuità aziendale, quanto nella prospettiva di sostenibilità sistemica, con riguardo ai conflitti tra regioni, etnie, popoli, società, Paesi (taluni solo potenziali, talaltri da tempo reali o addirittura, a memoria d’uomo, mai sopiti).
Individuare obiettivi raggiungibili definiti nel piano industriale, concordare gli indicatori di performance e misurarli periodicamente con conseguente valorizzazione negativa o positiva sui bonus delle funzioni-chiave in azienda costituiscono le attività e gli strumenti idonei a supportare il percorso che, muovendo dalla compliance, giunge fino alla strategia per la creazione di valore nel lungo termine.
Le organizzazioni con il maggior potenziale di crescita perseguono strategie orientate alla Corporate Sustainability, che oggi trova la sua evoluzione nel concetto di Corporate Shared Value (CSV). La creazione di valore condiviso comporta l’integrazione delle pratiche convenzionali di sostenibilità, ampiamente adottate dalle imprese, nella strategia aziendale complessiva, tramutando le prime in un veicolo per la creazione di valore sia economico sia sociale.
Considerata l’interdipendenza tra il successo aziendale e il contributo sociale dell’impresa, il CSV si delinea come la capacità di creare valore economico con modalità che consentano di ottenere benefici, contemporaneamente, sia per l’azienda sia per la società, in maniera tale da riconciliare il successo economico-finanziario con lo sviluppo sociale”[1].
Occorre quindi una metodologia per individuare i progetti che creano valore economico per le società e al tempo stesso offrono un apporto sociale e ambientale, ossia un modello che consenta alle aziende di comprendere il potenziale strategico di business su cui investire per creare “valore condiviso”, integrando le tematiche sociali nelle proprie strategie d’impresa a vantaggio della competitività di lungo termine e del benessere sociale. Le variabili ESG influiscono significativamente sul processo di creazione di valore aziendale e tale effetto può essere concretamente rappresentato attraverso strumenti e pratiche di rendicontazione, attraverso le quali rilevare i collegamenti delle stesse con l’ambiente esterno e interno all’azienda e la loro valorizzazione all’interno del processo produttivo. Nei modelli di gestione aziendale è quindi possibile individuare e valorizzare gli elementi di sostenibilità, integrandoli con quelli finanziari, attraverso un approccio volto all’implementazione di un “Sustainable Business Model”, sulla base del quale pianificare le strategie per un “successo sostenibile”.
[1] Corporate Reporting Forum, Creazione di valore e sustainable business model - approccio strategi[1]co alla sostenibilità, ottobre 2020, pagg. 1 e ss.
Leggi il libro libro Sostenibilità e Valore ESG
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