HOME

/

COMPRO ORO E PREZIOSI USATI: COME GESTIRE IL CONTO VENDITA

Compro oro e preziosi usati: come gestire il conto vendita

Compro oro e commercio dei preziosi usati: aspetti fiscali e contabili del conto vendita con esempi pratici

Ascolta la versione audio dell'articolo
A seguito del fenomeno del Compro Oro e del boom di cessioni di gioielleria e di oggetti preziosi usati che, in una prima fase, ha riguardato principalmente i beni irrimediabilmente rotti, in disuso e fuori moda, allo stato attuale, gli oggetti preziosi rimasti nella disponibilità dei privati cittadini posseggono un valore commerciale che spesso supera di gran lunga il valore dell’oro in essi contenuto; da ciò consegue, con sempre maggior frequenza, il ricorso al “Conto vendita” piuttosto che alla vendita diretta a commerciante, giacché la valutazione dell’usato spesso è discrezionale e anche perché i commercianti di gioielleria nuova e/o usata (Gioiellerie e Compro Oro) non si mostrano propensi ad incrementare ulteriormente il valore del proprio magazzino.

1) Come gestire il conto vendita di oggetti preziosi ai fini Iva

Il “Conto vendita” a cui si fa riferimento, è un mandato senza rappresentanza di cui all’art. 1731 c.c., con il quale il privato/committente conferisce al commerciante/commissionario il mandato a vendere i beni che restano di proprietà del soggetto privato fino all’alienazione da parte del commerciante a soggetti terzi consumatori finali.
Tale attività per il commerciante si configura come servizio di intermediazione per il quale è prevista una provvigione che, in accordo tra le controparti, può essere determinata commisurandola in percentuale al valore dell’oggetto da vendere oppure può essere rappresentata dalla differenza tra prezzo realizzato nella vendita dal commerciante e il prezzo chiesto dal mandante.
Dal punto di vista civilistico è bene stipulare, con scrittura privata, un atto di conferimento d’incarico dal committente/privato al commerciante degli oggetti preziosi usati che giustifichi la detenzione dell’oggetto nel negozio, la cui presenza sarà tracciata con registrazione sul registro dei preziosi.
Dal punto di vista fiscale, ai fini documentali IVA, per effetto della finzione giuridica, l’operazione si palesa con il doppio trasferimento del bene oggetto di commissione, cioè dal committente al commissionario e da quest’ultimo all’acquirente consumatore finale.
Alle cessioni finali, naturalmente, sarà applicata l’imposta indiretta facendo riferimento alla natura e qualifica fiscale del committente (es. operatore economico IVA: regime ordinario o regime del margine – persona fisica: operazione esclusa IVA, art. 1, 2, 4), ribaltando a valle il regime IVA del rapporto a monte.
La provvigione, invece, a seconda della qualifica fiscale del committente, deve essere contenuta nella fattura relativa primo passaggio ovvero documentata con fattura e assoggettata alla normale aliquota IVA.
L’applicazione della disciplina IVA, inoltre, nel caso in cui (come spesso avviene) il soggetto committente agisca in veste di privato denota la particolarità rappresentata dall’esclusione dall’imposta per carenza del presupposto soggettivo (artt.1, 2 e 4 del DPR 633/72), la quale si ripercuoterà nella successiva vendita a consumatore finale, in cui il commerciante assume il ruolo di mero intermediario.
In detta fattispecie dovrà essere assoggettato a fatturazione il passaggio dal commerciante (commissionario) al consumatore finale con applicazione degli artt. 1,2 e 4 del DPR 633/’72 e la successiva provvigione con aliquota IVA al 22%, oltre al fatto di non poter godere della semplificazione disposta dal comma 2 lett. b), dell’art. 13 DPR 633/72 prevista nel rapporto tra due soggetti IVA. Va da sé che il trasferimento del bene dal privato al commissionario non potrà essere documentato con alcuna fattura in quanto il soggetto committente, è per sua natura, escluso dall’applicazione dell’imposta.
Contrariamente, se il committente è un operatore economico IVA che ha commissionato in c/vendita un bene nuovo, si applicherà il regime ordinario con aliquota di riferimento, oppure, il regime del margine dei beni usati (art. 36, Dl. 41/95) se il bene ceduto risulta usato.
Si segnala, inoltre, che nella cessione effettuata dal commerciante al consumatore non è possibile applicare l’esonero dall’obbligo di emissione della fattura a favore dell’emissione di scontrino o ricevuta fiscale di cui all’art. 22 del DPR 633/’72.

2) Imposte dirette e aspetti contabili nel commercio di oggetti preziosi

Ai fini delle imposte dirette l’operazione rileverà solo per l’aspetto sostanziale, per cui alla vendita dell’oggetto prezioso il commerciante/mandatario in luogo del ricavo di vendita registrerà il debito verso il mandante che, successivamente, chiuderà con il pagamento, mentre rileverà come ricavi la fattura emessa per la provvigione.
Contabilmente con il committente privato:
- Vendita dell’oggetto del valore di € 1.000,00 da parte del Mandatario
Credito v/cliente      a      Debito v/Mandante   € 1.000,00
(esclusa IVA art. 1 e 4 DPR 633/’72)
incasso
Cassa contanti /Banca c.c.     a     Credito v/cliente   € 1.000,00
- Emissione di fattura per la provvigione del 10% al Committente privato
Crediti v/Committente      a      Diversi    € 122,00
                                                 Provvigioni   € 100,00
                                                 IVA c/vendite € 22,00
 - Finanziariamente
Debito v/Mandante      a      Diversi € 1.000,00
                                            Crediti v/mandante € 122,00
                                              Cassa/Banca c.c. € 878,00
Diverso è il caso in cui sia il mandante che il mandatario siano due soggetti passivi IVA, poiché, sia il passaggio “interno” (tra mandante e mandatario) che il secondo (tra mandatario e cessionario finale) devono essere documentati con fattura, mentre la provvigione giova della semplificazione di cui al co. 2 dell’art. 13 del DPR 633/72; per cui la fattura di vendita a consumatore finale è una normale fattura, mentre l’imponibile nella fattura emessa dal committente al commissionario sarà scorporato della provvigione.
In conclusione, se nel rapporto di commissione tra due soggetti passivi IVA la normativa prevede l’accorpamento nella fattura di cessione interna della fattura per provvigioni, nel rapporto di commissione tra privato e commerciante, il primo passaggio interno è escluso da fattura mentre la provvigione dovrà essere fatturata.
La tua opinione ci interessa

Accedi per poter inserire un commento

Sei già utente di FISCOeTASSE.com?
ENTRA
Commenti

A.b. Arezzo - 23/05/2016

Gent. Dr Ragno, ho letto con interesse il suo articolo, ma aldilà della fiscalità le volevo chiedere su quale base ritiene lecito poter fare il conto vendita di preziosi in quanto l'attività del compro oro è un'attività di commercio al dettaglio quindi solo acquisto e rivendita. La ringrazio anticipatamente

Gaetano - 12/07/2015

Salve, vorrei capire come viene applicata l'iva nel conto vendite. Sono un privato che ha portato una macchina fotografia in un negozio per metterla in conto vendita. Il negozio ha una commissione di 30 euro sul venduto. La macchina è perciò messa in vendita a 150 EUR dove Io mi aspetto di incassare 120 EUR. Il cliente che passa in negozio e compra la macchina, pagherà 150 o 150 + 22% IVA? Se il cliente pagherà 150 EUR, il negoziante che IVA dovrà pagare? Rischio di prendere meno di 120 EUR?

Registrarsi, conviene.

Tanti vantaggi subito accessibili.
1

Download gratuito dei tuoi articoli preferiti in formato pdf

2

Possibilità di scaricare tutti i prodotti gratuiti, modulistica compresa

3

Possibilità di sospendere la pubblicità dagli articoli del portale

4

Iscrizione al network dei professionisti di Fisco e Tasse

5

Ricevi le newsletter con le nostre Rassegne fiscali

I nostri PODCAST

Le novità della settimana in formato audio. Un approfondimento indispensabile per commercialisti e professionisti del fisco

L'abbonamento adatto
alla tua professione

L'abbonamento adatto alla tua professione

Fisco e Tasse ti offre una vasta scelta di abbonamenti, pensati per figure professionali diverse, subito accessibili e facili da consultare per ottimizzare i tempi di ricerca ed essere sempre aggiornati.

L'abbonamento adatto alla tua professione

Fisco e Tasse ti offre una vasta scelta di abbonamenti, pensati per figure professionali diverse, subito accessibili e facili da consultare per ottimizzare i tempi di ricerca ed essere sempre aggiornati.

Maggioli Editore

Copyright 2000-2024 FiscoeTasse è un marchio Maggioli SPA - Galleria del Pincio 1, Bologna - P.Iva 02066400405 - Iscritta al R.E.A. di Rimini al n. 219107- Periodico Telematico Tribunale di Rimini numero R.G. 2179/2020 Registro stampa n. 12 - Direttore responsabile: Luigia Lumia.

Pagamenti via: Pagamenti Follow us on:

Follow us on:

Pagamenti via: Pagamenti

Maggioli Editore

Copyright 2000-2021 FiscoeTasse è un marchio Maggioli SPA - Galleria del Pincio 1, Bologna - P.Iva 02066400405 - Iscritta al R.E.A. di Rimini al n. 219107- Periodico Telematico Tribunale di Rimini numero R.G. 2179/2020 Registro stampa n. 12 - Direttore responsabile: Luigia Lumia.