News Pubblicata il 25/10/2017

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Riforma del fallimento 2017: gestione dei rapporti pendenti

La riforma della legge fallimentare integra la disciplina della gestione dei rapporti pendenti al momento dell'avvio della liquidazione giudiziale



Con l’approvazione del Disegno di legge, votato dal Senato l’11 ottobre 2017 e già in precedenza positivamente votato dalla Camera, ora in attesa di pubblicazione in GU, è stata data delega al Governo di adottare entro 12 mesi dall’entrata in vigore della legge, alcuni decreti legislativi volti a modificare l’attuale disciplina della legge fallimentare.
Uno dei punti che risulterà di sicuro interesse, riguarda la gestione dei rapporti ancora in essere nelle fasi di passaggio dalla ordinaria gestione dell’impresa, alla fase in cui la stessa sia dichiarata fallita. A tal proposito il Governo è chiamato ad adoperarsi, anche al fine di definire i principi e i criteri direttivi che regolino tali rapporti. Secondo l’attuale disciplina dei cd. rapporti giuridici pendenti, ex art. 72 L. fallimentare, ove sia stato dichiarato il fallimento a carico di una delle parti di un medesimo contratto che, al momento dell’apertura della procedura risulti ineseguito o eseguito solo in parte, l’esecuzione dello stesso rimane sospesa fino a quando il curatore, con l’autorizzazione del comitato dei creditori, dichiari di subentrare nel contratto in luogo del fallito, assumendo tutti i relativi obblighi ovvero di sciogliersi dal medesimo. Ma tale disposizione è destinata a mutare; infatti secondo le indicazioni dell’art. 7 del DDL 2681 la disciplina dei rapporti pendenti dovrà essere integrata; infatti ove l’impresa sia sottoposta a liquidazione giudiziale:

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Fonte: Fisco e Tasse



TAG: Codice della Crisi d'Impresa e dell'insolvenza