Gli accordi di Basilea 2 approvati a Basilea il 26 giugno 2004 hanno l'obiettivo di rendere le banche maggiormente sensibili al controllo dei rischi, e, dopo anni di trattative, entreranno in vigore il primo gennaio 2007, subentrando a quelli di Basilea 1 del 1988. Il Comitato di Basilea è nato per volontà dei governatori delle banche centrali dei dieci paesi più industrializzati alla fine del 1974.
BASILEA 2 APPLICATO ALLA REALTA' ITALIANA
Dal 2007, salvo proroghe, le banche dovranno quindi stimare la rischiosità (assegnando un rating) della controparte e dell'investimento, e quindi calibrare il tasso di interesse, con conseguente premio per le imprese virtuose e prevedibile innalzamento del tasso di interesse alle imprese più rischiose, ed effetti restrittivi nei confronti delle PMI dotate di minore qualità creditizia rispetto alle grandi imprese (Cfr., A. RANAVOLO, Imprese pronte al rating, il Sole 24 ore del 25 ottobre 2006, pag. 2 - Sezione Centro Nord) . Basilea 2 influirà notevolmente sulla politica di concessione del credito da banca a impresa, modificando strutturalmente il rapporto banche-aziende.
Il rating utilizzerà fondamentalmente le tecniche di analisi di bilancio con indici ratios patrimoniali, finanziari, ed economici, con attenzione anche a variabili importanti per il merito creditizio quali le dimensioni aziendali, il settore merceologico, l'organizzazione aziendale, la localizzazione, e l'analisi andamentale del rapporto. Strumento principe per formulare le valutazioni di rating è l'analisi di bilancio con il calcolo degli indici di bilancio ( ratios) che può essere integrata dal rendiconto finanziario, ovvero da analisi economico-finanziarie.
Nella logica bancaria il rating consiste nel classificare le imprese secondo la probabilità di insolvenza (Cfr, G. G. PECORELLA, Basilea 2 - Opportunità ed obbligo per le imprese , in La settimana fiscale n. 6 del 9 febbraio 2006, pag. 6 e ss) e, ad ogni impresa verrà attribuito un livello di rischio con scala crescente da 1 a 10:
RATING DI BASILEA DI VALUTAZIONE
La struttura finanziaria e patrimoniale dovrà quindi rispettare e mantenere un rating ottimale . Le imprese dovranno adattarsi al cambiamento, al fine di facilitare il reperimento di risorse finanziarie anche mediante le nuove opportunità offerte dalle recenti normative societarie, (es. patrimoni destinati ad uno specifico affare ex art. 2447- bis Cod. Civ.), utilizzo e implementazione dei criteri di valutazione ammessi dai principi contabili internazionali IAS/IFRS con valorizzazione delle poste contabili al valore corrente e non al costo storico (es. valutazioni degli asset aziendali con il criterio del fair-value). Le strategie di impresa così assumeranno importanza crescente, e saranno valorizzate solo se sopportate da idonei budget economico-finanziari.
L'utilizzo del sistema di " multiaffidamento con più istituti di credito", di prassi tutta italiana, mirato ad ottenere ampia riserva di liquidità, verrà rivisto e rimodulato.
Gli stessi modelli di governance saranno sempre più orientati a:
In questo contesto un ruolo chiave spetta al consulente legale e fiscale dell'impresa, nonché al direttore finanziario, che dovrà fornire le informazioni e i suggerimenti necessari per affrontare i suddetti cambiamenti, consigliare le strategie e gli interventi per migliorare il rating, nonché monitorare la previsione stimata, controllare e adeguare gli obiettivi intermedi.
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Basilea 2 riconosce all'istituto di credito la possibilità di utilizzare due metodi per valutare il rischio di credito (Vedi, G. G. PECORELLA, Basilea 2 - Il rating come effetto di una governance orientata dall'analisi del bilancio , in La settimana fiscale n. 20 del 18 maggio 2006, pag. 42 e ss):
Il Sistema di Rating Interno è un insieme strutturato e documentabile di metodologie e processi organizzativi che permettono la classificazione su scala ordinale del merito di credito di un soggetto, che consente la ripartizione di tutta la clientela in classi differenziate di rischiosità, cui corrispondono diverse probabilità di insolvenza. La finalità precipua è quindi quella di assegnare ogni macroclasse una determinata classe di rischio.
Il rating bancario si basa fondamentalmente su quattro variabili:
PD = probabilità di fallimento ( probability of default)
LGD = probabilità di perdita in caso di fallimento ( loss given default)
EAD = esposizione al momento del fallimento ( exposition of default)
M = durata residua ( maturity)
PD è fondamentalmente una variabile interna all'azienda e deriva dalle scelte gestionali operate, mentre le altre tre variabili statistiche subiscono anche l'influenza del mercato e di fattori esterni. L'accordo di Basilea 2 prevede il calcolo di algoritmi statistici da parte delle banche al fine di stimare la PD, con un processo di valutazione che analizza gli indicatori economico/finanziari, gli indicatori gestionali e gli indicatori qualitativi di una azienda.
La stima della probabilità di default o EDF ( Expected Default Frequency ) rappresenta l'obiettivo cui deve tendere un sistema di rating che abbia per oggetto la valutazione della controparte.
Vi sono vari modi di affrontare la questione della definizione di un metodo per derivare i rating delle controparti appartenenti a comparti di un portafoglio. Come prima approssimazione si consideri la grande bipartizione in due famiglie di metodologie costituite da metodi statistici e da quelli basati su sistemi di apprezzamento soggettivo. Nel caso di un segmento numeroso costituito da controparti di piccole dimensioni ( small business ) per le quali si hanno a disposizione quasi esclusivamente i dati di bilancio e andamentali , la ricerca di regolarità empiriche attraverso l'utilizzo di modelli statistici può aumentare l'oggettività dell'analisi e ridurre i tempi e i costi unitari di definizione di rating .
Per contro, nell'ipotesi di un segmento costituito da poche " large corporate ", dove l'informazione è meno omogenea da caso a caso, risulta molto difficile sostituire la sensibilità dell'analista e la sua capacità di valutare in modo complessivo la potenzialità di una controparte.
Esistono casi in cui una delle due alternative è preferibile, si può ritenere che il modello standard di rating applicato ad uno specifico segmento di portafoglio sia generalmente un metodo ibrido che può presentare quali casi estremi:
Con il termine Override (in inglese override significa passare sopra) si fa riferimento al processo di rettifica del Rating di controparte, sulla base di predefinite casistiche (eccezioni) che giustifichino una revisione della classificazione effettuata dal modello.
L'accordo di Basilea 2 infatti prevede specificatamente la necessità di considerare:
L'analisi di bilancio ha lo scopo di approfondire la conoscenza sull'assetto economico, finanziario, e patrimoniale delle poste contabili di bilancio. L'analisi preventiva e consuntiva del bilancio prevede la riclassificazione del conto economico e dello stato patrimoniale, infatti è necessario stratificare e analizzare i risultati intermedi. Il bilancio viene redatto sulla base di strutture formali e logiche sostanziali e giuridiche differenti (struttura a sezioni contrapposte, strutture di bilancio a scalare, strutture rigide previste da norme di legge con macroclassi spesso omnicomprensive), che non forniscono tutte le informazioni necessarie per una corretta analisi aziendale e fiscale. Inoltre come ha affermato autorevole dottrina, per ogni giudizio di validità nei procedimenti di ragioneria, non si può non prescindere dalle esigenze conoscitive che ne hanno promosso l'adozione , è quindi necessario riuscire ad ottenere poste contabili il più possibile omogenee per natura al fine di ottenere un quadro di sintesi chiaro, per limitare la soggettività nella valutazione dell'azienda in funzionamento. Gli indici di collegamento fra la dinamica economica e la struttura patrimoniale, nella prassi contabile, hanno subito uno sviluppo notevole nella teoria ragionieristica in evoluzione continua, dove la partita doppia e le tecniche tradizionali di bilancio vengono incrementate dalla febbre conoscitiva delle nuove analisi (WACC - Weighted Averaged Cost of Capital - e NOPAT - Net Operating Profit After Taxes, EVA Economic Value Added, etc) per non rendere obsoleta ogni preparazione precedente.
E' necessario inserire correttamente le poste ideali del netto (Molti studiosi hanno cercato invano di scoprire l'inventore della partita doppia, considerata una delle manifestazioni più elevate della genialità umana; probabilmente la sua scoperta è stata il compimento di un processo remoto al quale hanno contribuito sconosciuti maestri contabili, assillati dalla necessità di misurare il patrimonio netto, quale fondo di valori o entità astratta contrapposto alle entità concrete delle attività e delle passività), quindi i finanziamenti soci o versamenti a fondo perduto devono essere inseriti nelle macroclassi del passivo secondo i corretti principi contabili, ovvero tra le poste del netto (Vedi principio contabile n. 28 CNDC-CNR, Il Patrimonio Netto), al fine di confrontare immediatamente le percentuali del netto, delle passività a breve e delle passività a medio lungo, rispetto al totale delle fonti di finanziamento.
Il conto economico di tradizione italiana a costi, ricavi e rimanenze strutturato a sezioni contrapposte, è stato riscritto (art. 2425 Cod. Civ.) con un conto economico a scalare di matrice tedesca (Cfr., CNDR-CNR, Principio contabile n. 12, Composizione e schemi di bilancio di esercizio di imprese mercantili, industriali e di servizio), con una diversa concezione di ricavo (di produzione) e di costo (di consumo), e con una separazione dei componenti ordinari e straordinari di reddito.
L'analista finanziario dovrà sempre porre attenzione alle regole di partita doppia e del rendiconto finanziario, in particolare:
Tali rettifiche possono essere espressione di in una politica di bilancio livellatrice dei ricavi rispetto all'anno precedente (Cfr. S. FOTI, Analisi di bilancio: indici e moderne tecniche di valutazione, L'informatore Pirola, Il sole 24 ore, Milano, 3 ottobre 2002).
IL ROE È LEGATO AL ROI, E AL TASSO DI INCIDENZA DEL RISULTATO NETTO SUL RISULTATO OPERATIVO DALLA SEGUENTE RELAZIONE MATEMATICA: ROE = RN/N = RO/K x K/N x RN/RO = ROI x LEVERAGE x INCIDENZA DEL REDDITO NETTO SU REDDITO OPERATIVO (ROI) RN = REDDITO NETTO *** N = PATRIMONIO NETTO *** RO = REDDITO OPERATIVO *** K = TOTALE ATTIVITÀ |
La leva finanziaria comunemente denominata leverage facendo leva sul capitale di terzi, imprime un effetto incrementativo sulla redditività netta del ROE.
Il rapporto tra il reddito netto risultante dal conto economico e il patrimonio netto viene spesso inteso come indice generale di capacità di amministrazione dell'impresa, e la manovra di spin-off delle attività di bilancio poco redditizie, dove i rami di azienda poco produttivi sono scorporati dal core business, permette spesso di incrementare il ROE. Inoltre l'aumento del capitale di terzi rispetto al totale delle fonti di finanziamento, con relativo incremento degli interessi passivi, può produrre un incremento percentuale del ROE (L'effetto prodotto dalla presenza di due componenti negativi di reddito: gli oneri finanziari e le imposte, è definito effetto paratasse di scudo contro le imposte o con il termine inglese tax-shield) noto col termine di tax shield .
Le tecniche matematiche per incrementare il ROE sono relative:
Il risultato operativo ROI dato dal rapporto tra il reddito operativo (ossia quello derivante dalla gestione caratteristica al netto degli oneri finanziari), e il totale dell'attivo dello stato patrimoniale esprime la convenienza generale ad investire mezzi finanziari nell'azienda, indipendentemente dalle modalità di finanziamento adottate. Il ROI costituisce un indicatore assai valido per valutare l'efficienza economica della gestione caratteristica e degli investimenti accessori complessivi.
History case di un'impresa del settore ristorazione |