BasileaII è alle porte. La sua entrata in vigore è prevista per il 1° gennaio 2007.
Guida pratica al finanziamento bancario per le piccole e medie imprese è un Documento, in cui vengono proposte sei regole fondamentali, che le PMI possono applicare per gestire con successo il processo di affidamento bancario nel mutato scenario finanziario. Le regole, esposte costituiscono un valido aiuto per orientarsi nella gestione della relazione di credito ma, naturalmente, non rappresentano una garanzia di successo.
La guida intende offrire alle PMI consigli pratici su come adattarsi preventivamente alle trasformazioni in corso nell'attività creditizia, al fine di fruire dei vantaggi potenziali, e di ridurre al minimo gli eventuali svantaggi generati dalla maggiore attenzione delle banche per il rischio.
Nella parte inziale, la guida presenta le recenti tendenze nel settore bancario; segue una descrizione delle possibili strategie che una PMI potrà utilizzare per negoziare utilmente le condizioni di accesso al credito con le banche.
La guida è stata redatta dalla McKinsey & Company, Inc., e dalla System Consulting Network S.r.l., in particolare dal Prof. Riccardo De Lisa, che si sono avvalsi dei validi contributi e degli aiuti del Prof. Edward I. Altman e della Confindustria italiana.
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Regola 1. Chiedere informazioni
Le informazioni che le banche forniscono alla clientela sui propri sistemi di rating e processi di affidamento, così come l'informativa che le stesse banche richiedono alle imprese - clienti possono variare notevolmente da un istituto di credito all'altro. Conviene, pertanto, chiedere alla propria banca che tipo di documentazione fornisca sul proprio sistema di rating, quale sia la documentazione necessaria per l'istruttoria di fido e se intenda comunicare il rating assegnato alla propria clienetela.
Regola 2: Fornire una documentazione chiara, completa e puntuale
Assicurarsi che tutti i documenti che si consegnano alla banca siano corretti, completi, di qualità elevata e siano consegnati rispettando le scadenze previste dalla stessa banca.
A. Fornire informazioni di qualità elevata
Accertarsi che tutte le informazioni siano corrette e aggiornate. Se non si possono fornire cifre puntuali, indicare che si tratta di stime e fornire i relativi campi di variazione. Anche se non vi sono stati cambiamenti espliciti nelle informazioni richieste, molte banche esamineranno i documenti forniti dalla propria clientela in modo più dettagliato rispetto al passato. Poiché il referente della banca esplica il ruolo più importante nell'istruttoria, e di norma il suo giudizio ha un certo peso nel procedimento di rating, occorre consegnargli la documentazione in un formato chiaro e di agevole lettura.
B. Consegnare tutte la documentazione rispettando le scadenze
Seguendo la logica della gestione prudente del rischio, in caso di mancanza di informazioni sull'effettiva situazione del cliente molte banche tendono a presumere il peggio. Nel presentare le informazioni è quindi essenziale evitare ritardi o omissioni, che potrebbero avere conseguenze sul rating ed essere anche considerate un "segnale d'allarme". Occorre pertanto tenersi pronti a fornire le informazioni richieste, anche dopo l'attribuzione del rating iniziale.
Regola 3: Verificare il prezzo del prestito e le altre condizioni contrattuali
Nel determinare il prezzo e le altre condizioni contrattuali di un prestito, le banche tengono conto di vari fattori, elencati nel seguito in ordine decrescente di importanza. Poiché vi possono essere notevoli differenze tra le banche, occorre sempre chiedere al proprio istituto se e come attribuisca importanza a questi fattori, nonché come si possa operare sui medesimi al fine di diminuire l'onerosità complessiva del prestito.
Regola 4: Gestire attivamente il proprio rating
Nel gestire la propria azienda, tenere presenti i principali fattori che determinano il rating.
I fattori quantitativi (Tasso d'indebitamento, Liquidità, Redditività Etc.) sono costituiti soprattutto da indici di bilancio. Il rapporto di indebitamento, o leverage di un'impresa, rimane probabilmente il fattore quantitativo di maggiore incidenza nei sistemi di rating, seguito dagli indicatori di liquidità e di redditività.
La "qualità della gestione" e la "situazione di mercato" rimangono i più importanti fattori qualitativi. Dalle interviste condotte nell'indagine è emerso che in futuro si presterà maggior attenzione anche alla forma giuridica dell'impresa cliente.
Poiché la "situazione di mercato" si riferisce al settore in cui si opera, conviene accertarsi con la propria banca che l'impresa sia stata classificata correttamente. Occorre illustrare la propria posizione all'interno del settore industriale, e comunicare alla banca i propri punti di forza. Nel caso di prestiti d'importo elevato alcune banche verificano anche la dipendenza della proria impresa cliente dai suoi principali fornitori e clienti. Secondo i risultati dell'indagine, nell'attribuzione del rating ad una
PMI i fattori qualitativi incidono mediamente nella misura del 20 - 30%. Ma per le imprese in fase di avviamento la loro incidenza media è di circa il 60%, perché queste imprese non hanno informazioni storiche.
Poiché i fattori qualitativi (Qualità della gestione, Situazione di mercato, Forma giuridica Etc.) incidono in modo consistente sul rating, conviene prestare loro attenzione e prepararsi a presentarli in modo adeguatamente dettagliato. Nella sostanza occorre persuadere la banca della buona gestione dei rischi da parte dell'impresa.
Regola 5: Assicurarsi di riuscire a mantenere il prestito
Nell'ambito delle attività di controllo costante dei prestiti in essere, le banche osservano l'evolversi della situazione di ciascuna impresa affidata. Conformemente alla formulazione del contratto, esse possono intervenire qualora sorgano preoccupazioni sullo stato di salute dell'impresa.
Regola 6: Considerare le alternative
Anche se il credito bancario rappresenta tradizionalmente la forma più comune di finanziamento, vi sono anche altre soluzioni operative. Nella ricerca delle migliori condizioni finanziarie conviene informarsi su tutte le alternative al momento disponibili.
Nella parte che segue si presentano due principali azioni: le"misure" per ridurre il fabbisogno di credito e le "alternative" al credito bancario tradizionale.
Misure per ridurre il fabbisogno di credito
A. Leasing
Questa combinazione di "affitto" e "acquisto" è oggi sempre più disponibile per tutti i tipi di apparecchi, non solo autoveicoli, ma anche macchinari e beni di dimensioni relativamente ridotte, come le stampanti e i fax. Secondo i risultati dell'indagine, più del 50% delle banche progetta di aumentare la propria attività di leasing indirizzata alle PMI.
B. Factoring
Questa fonte di capitale è collegata alla propria clientela. Cedendo i propri crediti esigibili ad una società di factoring si può ottenere un pagamento più rapido e affidabile delle fatture, ma per un importo inferiore a quello pieno. La maggior parte delle grandi banche propone servizi di factoring. Secondo i risultati dell'indagine, circa la metà delle banche progetta di aumentare la propria offerta di servizi di factoring.
C. Incrementi di efficienza
La stessa produzione con minor impiego di capitale si può ottenere in modi diversi, che rinviano in gran parte a soluzioni interne. Molte PMI dei settori manifatturiero e commerciale possono, ad esempio, "risparmiare" capitale mediante l'ottimizzazione delle scorte, perché scorte ridotte richiedono meno capitale.
Alternative al credito tradizionale
A. Finanziamento "mezzanino"
Le banche offrono numerose altre forme di finanziamento indirizzate alle PMI. Il finanziamento "mezzanino" è una forma ibrida di prestito, che combina elementi sia di partecipazione che di prestito. Secondo i risultati dell'indagine, entro il 2007 circa la metà delle banche offrirà questo tipo di finanziamento.
B. Partecipazioni private e capitale di rischio
Alle imprese con prospettive di crescita elevata conviene informarsi sui finanziamenti da parte di società di partecipazioni private o di capitale di rischio. In cambio del loro apporto di capitale queste società acquisiscono una partecipazione nell'impresa. In molti casi, le banche maggiori propongono questo tipo di finanziamento per il
tramite di società controllate specializzate. Secondo i risultati della ricerca, questo tipo di finanziamento viene già proposto da svariate banche, che nei prossimi anni potrebbero aumentare di numero.
C. Fonti di finanziamento pubblico
Oltre ai finanziamenti "mezzanini" alle partecipazioni private, si possono prendere in considerazione anche le fonti di finanziamento pubblico o di finanziamento agevolato, che in molti paesi europei vengono di norma proposti da istituti bancari semipubblici.
L'allegato 4.3 (del Documento) fornisce, a titolo d'esempio, un elenco di istituti che propongono tali prestiti alle PMI in gran parte dei paesi europei. Occorre tuttavia sottolineare che questo tipo di finanziamento viene spesso chiamato in modo diverso, e che quasi tutti sono subordinati all'osservanza di determinate condizioni o criteri di ammissibilità. In alcuni casi vengono proposti da banche private, che operano come intermediari dell'amministrazione pubblica. Conviene quindi verificare se esistano eventuali opportunità che possono essere sfruttate dalla propria impresa.
Misure per ridurre il fabbisogno di credito e Alternative al credito: pro e contro
PRO
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CONTRO
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DI NORMA: L'IMPRESA
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Factoring |
Pagamenti puntuali e prevedibili |
Sconto sull'importo dovuto |
...ha scarsa liquidità |
Ottimizzazione delle scorte |
Meno capitale immobilizzato in scorte |
Richiede potenzialmente notevoli sforzi di ottimizzazione |
...ha scarsa liquidità |
Leasing |
Acquisizioni senza consistenti investimenti |
Talvolta più caro di un prestito bancario |
...intende ottimizzare il bilancio |
Finanziamenti pubblici |
Programmi su misura per speciali esigenze di finanziamento |
Soggetti a criteri di ammissibilità |
...possiede i requisiti di ammissibilità |
Capitale intermedio (mezzanine) |
Flessibile (in termini di rimborso strutturato) |
Costo potenzialmente superiore ad un |
...presenta una bassa capitalizzazione |
Capitale di rischio |
Base di capitale più solida |
Struttura azionaria potenzialmente complessa |
...ha un potenziale di crescita elevato |