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Detraibilità Iva e operazioni inesistenti: Il punto dell’evoluzione normativa e giurisprudenziale con particolare riferimento alle fatture in reverse charge.
eBook in pdf di 101 pagine.
In questo approfondimento si esaminerà, in particolare nel settore dell’IVA, l’aspetto tributario e sanzionatorio amministrativo delle false fatturazioni, per poi approfondire il particolarissimo ambito delle operazioni in inversione contabile o Reverse Charge. Risulterà quindi utile alla esposizione affrontare in generale la struttura degli illeciti con riferimento al “genere” degli “illeciti finanziari” per poi concentrarsi sulla “specie” degli “illeciti tributari”.
Lo scopo di questa trattazione è quello di affrontare nell’ambito amministrativo, il tema dell’illiceità dei comportamenti dichiarativi connessi all’utilizzo delle fatture per operazioni inesistenti e fornire una visione di insieme sull’evoluzione della normativa, della giurisprudenziale e della prassi in relazione al dibattuto diritto alla detrazione dell’IVA relativa a fatture per operazioni inesistenti in reverse charge, e sui relativi aspetti sanzionatori amministrativi.
Per esigenze di sintesi, nella descrizione della evoluzione della giurisprudenza, di seguito ci si concentrerà principalmente nell’esame delle operazioni fittizie passive e quindi sul destinatario/utilizzatore della fattura.
Sintesi
Introduzione
1. Le fatture e gli altri documenti per operazioni inesistenti
1.1 La fattura
1.2 Gli “altri documenti”
2. Il concetto di “inesistenza” delle operazioni rappresentate nelle fatture e negli “altri documenti”
2.1 Rilevanza del falso materiale e falso ideologico nelle fatture per operazioni inesistenti
2.2 Le operazioni simulate e le fatture per operazioni inesistenti
2.3 Le principali ipotesi di falsa fatturazione
2.3.1 Le operazioni oggettivamente inesistenti (in tutto o in parte)
2.3.1.1 Le operazioni antieconomiche e il caso del Transfer pricing (paragrafo di completamento)
2.3.1.2 Il concetto di inerenza: il legame tra i concetti di inerenza nell’ambito dei diversi settori delle II.DD. e dell’IVA
2.3.1.3 La rilevanza probatoria del giudizio di congruità dei costi
2.3.2 L’inesistenza giuridica
2.3.3 Le operazioni soggettivamente inesistenti
2.3.3.1 Il rapporto tra le fatture per operazioni soggettivamente inesistenti e gli illeciti amministrativi per erroneità ed incompletezza dei dati delle fatture
2.3.3.2 I soggetti apparenti ed effettivi delle operazioni: le ipotesi di interposizione reale e fittizia
2.3.3.3 Un approfondimento dell’ipotesi di interposizione reale
2.3.3.4 Gli schemi tipici dell’interposizione
3. L’onere della prova
3.1 Onere della prova alla luce del nuovo art. 7 c. 5 bis D. Lgs. 546/1992: Lineamenti generali
3.1.1 La valenza probatoria dei documenti contabili e delle fatture
3.2 Il nuovo art. 7 c. 5 bis D. Lgs. 546/1992
3.3 Il contenuto dell’onere probatorio
3.4 I mezzi di prova
3.5 La posizione processuale delle parti ed il principio di “vicinanza della prova”
3.6 L’attuale assetto dell’onere probatorio per le operazioni soggettivamente e soggettivamente inesistenti
3.6.1 L’introduzione della necessità di valutare l’elemento soggettivo della frode: la “consapevolezza della partecipazione al disegno fraudolento” e la “colpevole incoscienza” del cessionario
3.6.2 La giurisprudenza della Corte di Cassazione: la necessarietà della prova della consapevolezza della partecipazione alla frode o della “colpevole incoscienza”
3.6.2.1 Le ipotesi delle operazioni oggettivamente inesistenti e delle operazioni soggettivamente inesistenti con schema “triangolare"
3.6.2.1.1 L’elemento soggettivo nelle operazioni oggettivamente inesistenti
3.6.2.1.2 L’elemento soggettivo nelle frodi triangolari
3.6.2.2 Il concetto di “ordinaria diligenza”
3.7 Gli indici sintomatici delle operazioni soggettivamente inesistenti elaborati dalla prassi e dalla giurisprudenza
3.7.1 Indizi legati al profilo soggettivo dei partecipanti alla transazione
3.7.2 Indizi legati al profilo oggettivo dei soggetti coinvolti nella transazione
3.7.3 Il valore probatorio degli elementi indice
3.7.4 Il valore probatorio degli elementi indice alla luce della giurisprudenza
4. Detraibilità dell’Iva relativa a fatture per operazioni inesistenti in inversione contabile
4.1 I principi al diritto alla detrazione dell’imposta
4.2 Indetraibilità dell’IVA relativa a fatture per operazioni inesistenti in reverse charge
4.3 Orientamento dell’Amministrazione finanziaria – Circolare 16/E del 2017
4.4 Orientamento della giurisprudenza comunitaria
4.5 Orientamento della giurisprudenza di legittimità
4.5.1 I chiarimenti della sentenza n. 16679/2016 della Cassazione
4.5.2 I chiarimenti delle sezioni unite della Cassazione
4.5.3 Prime sentenze di legittimità post legge di bilancio 2023
4.5.4 Prime sentenze di merito post legge di bilancio 2023
4.6 Legge di bilancio 2023
4.7 L’interpretazione di ASSONIME
4.8 Circolare della Guardia di Finanza del 10 ottobre 2023
4.9 L’aspetto sanzionatorio chiarito durante l’incontro con la stampa specializzata
4.10 L’istituto del ravvedimento per le condotte fraudolente
Bibliografia
eBook in pdf sul regime fiscale in agricoltura di 232 pagine.
IVA, tassazione e aspetti contabili del settore agricolo, analizzati alla luce delle recenti novità normative e di prassi.
Aggiornato con la Legge di Bilancio 2023 e con Normativa e Prassi al mese di febbraio 2023.
Le imposte nell’agricoltura: è davvero un groviglio di norme, di non facile lettura.
L’IVA è oggetto di una disciplina speciale, presente, sì, in un solo articolo che, però, deve considerare anche le regole generali di applicazione del tributo. Ma il quadro normativo è davvero complesso: vi sono comprese le regole specifiche di applicazione e di detrazione dell’imposta, i regimi particolari (esonero, impresa mista, ecc.) e le opzioni (rinuncia al regime di esonero, ecc.). Il tutto, poi, si complica perché devono essere osservati anche gli obblighi strumentali, cioè la fatturazione, le scritture contabili, la liquidazione periodica, ecc.
In materia di imposte dirette, le regole specifiche sulla determinazione del reddito sul possesso dei terreni non sono più sufficienti. Spesso è necessario risolvere dubbi e perplessità operative poiché la linea di confine tra l’attività agricola e l’attività commerciale si è fatta più sfumata a causa delle innovazioni tecniche e gestionali, ma anche fiscali, intervenute. Allora non sempre va applicata la tariffa di reddito agrario poiché l’interprete può ravvisare la presenza di un reddito d’impresa o di un “reddito diverso”.
Il testo, utilizzando un linguaggio semplice, cerca di aiutare soprattutto l’imprenditore agricolo, ma anche il professionista, a risolvere dubbi e perplessità operative che la pratica quotidiana propone.
L’ebook è aggiornato con le ultime novità, quali:
Premessa
Parte I L’imposta sul valore aggiunto nell’agricoltura
1. I regimi IVA in agricoltura
1.1. L’art. 34 del d.P.R. 26 ottobre 1972, n. 633
1.2. L’ambito soggettivo
1.3. L’ambito oggettivo
1.4. L’oggetto del regime speciale
2. L’impresa agricola tipica
2.1. I lineamenti dell’impresa agricola tipica
2.2. L’opzione per la detrazione dell’IVA in maniera ordinaria
2.3. Le operazioni con l’estero
3. Le regole particolari
3.1. Il regime di esonero
3.2. L’impresa agricola mista
3.3. L’impresa agricola in regime ordinario
3.4. Il regime di commissione
3.5. L’impresa agricola e l’esercizio di più attività
3.6. Le forfetizzazioni particolari
4. Le operazioni rilevanti ai fini dell’IVA
4.1. L’esigibilità dell’imposta
4.2. Il volume d’affari
4.3. Le operazioni non imponibili
4.4. Le operazioni esenti
4.5. I beni strumentali
4.6. Le cessioni di aree fabbricabili
4.7. Il trattamento fiscale degli acquisti di terreni
4.8. Le prestazioni di servizi
4.9. L’autoconsumo
4.10. Le cessioni gratuite
4.11. Le operazioni con limitazione alla detrazione
4.12. Le operazioni escluse dal computo della base imponibile
4.13. Le cessioni agli enti pubblici
4.14. La scissione dei pagamenti
4.15. L’affitto dell’azienda agricola
4.16. Gli «imballaggi a perdere»
4.17. Il contributo CONAI
4.18. Gli acquisti di tartufi
4.19. La cessione di tartufi
4.20. Gli acquisti di prodotti selvatici non legnosi e di piante officinali spontanee
4.21. I prodotti selvatici non legnosi non compresi nella classe ATECO 02.30
4.22. La produzione di energia elettrica
4.23. Le cessioni di diritti
4.24. L’integrazione della fattura di acquisto
4.25. La vendita al dettaglio
4.26. Le cessioni di materiali di scarto
4.27. La società semplice
4.28. I sacchetti di plastica
4.29. La regola di detrazione dell’IVA
4.30. La detrazione dell’IVA per gli acquisti di carburante
4.31. Le attività connesse
4.32. Le cessioni di oli vegetali
4.33. Vendita di confezioni di prodotti
4.34. La coltivazione di piante per conto terzi
4.35. La fattoria didattica
4.36. La terapia assistita con animali
4.37. Le cessioni di materiali litoidi e di vegetali
4.38. La “vendita su pianta"
4.39. Le cessioni di animali destinati all’alimentazione di rettili e rapaci
5. Gli obblighi contabili
5.1. La fattura
5.2. L’autofattura
5.3. L’imposta di bollo
5.4. La fattura elettronica
5.5. I problemi operativi della fattura elettronica
5.6. L'acquisto di carburanti
5.7. Il documento di trasporto
5.8. La certificazione fiscale
5.9. Le esportazioni
5.10. Gli acquisti intracomunitari
5.11. Le cessioni intracomunitarie
5.12. Le prestazioni di servizi resi da non residenti
5.13. La dichiarazione delle operazioni intracomunitarie
6. Le scritture contabili
6.1. Le regole generali
6.2. Il registro delle fatture
6.3. Il registro dei corrispettivi
6.4. Il registro di prima nota
6.5. Il registro degli acquisti
6.6. Il registro unico
6.7. Il registro riepilogativo
6.8. La tenuta e la conservazione dei registri
7. Gli adempimenti periodici e dichiarativi
7.1. Le comunicazioni sull’attività
7.2. Le liquidazioni periodiche ed il versamento
7.3. L’utilizzazione del credito IVA
7.4. L’acconto IVA
7.5. I rapporti società-soci
7.6. Lo “spesometro"
7.7. L’esercizio delle opzioni
7.8. L’applicazione dell’IVA in maniera ordinaria
7.9. Le modalità di esercizio delle opzioni
7.10. La dichiarazione annuale
Parte II Le imposte sui redditi in agricoltura
8. L’imprenditore agricolo
8.1. L’imprenditore agricolo nel codice civile
8.2. L’imprenditore agricolo ai fini fiscali
9. L’imposta sul reddito delle persone fisiche
9.1. I redditi fondiari
9.2. Il reddito dominicale
9.2.1. La qualifica e l’imputazione
9.2.2. La determinazione del reddito dominicale (nel testo aggiornato con l’art. 1, comma 909, della l. 28 dicembre 2015, n. 208)
9.2.3. Le variazioni del reddito dominicale
9.2.4. Le perdite dovute ad eventi naturali
9.2.5. I terreni concessi in affitto
9.3. Il reddito agrario
9.3.1. La qualifica e l’imputazione
9.3.2. La determinazione del reddito agrario
9.3.3. La coltivazione del fondo
9.3.4. Le attività «agricole connesse»
9.3.5. Le attività agricole comprese nel reddito agrario
9.3.6. Le attività con reddito d’impresa a determinazione forfetaria
9.3.7. I destinatari della norma agevolativa
9.3.8. La trasformazione e la conservazione dei prodotti agricoli
9.3.9. La conservazione, la manipolazione e la commercializzazione di prodotti
9.3.10. L’attività di trasformazione
9.3.11. Il concetto di prevalenza
9.3.12. Le prestazioni di servizi
9.3.13. I redditi forfetizzati
9.3.14. I redditi occasionali forfetizzati
9.3.15. L’attività di impollinazione e di apicoltura
9.3.16. L’acquisto di prodotti agricoli
9.3.17. La vendita al dettaglio
9.3.18. La coltivazione dei funghi
9.3.19. L’attività di vivaismo
9.3.20. Le case rurali
9.3.21. I redditi di fonte immobiliare
9.3.22. L’agriturismo
9.3.23. L’enoturismo
9.3.24. La produzione di vegetali
9.3.25. Le operazioni di carattere speculativo
9.3.26. L’esproprio e il risarcimento di danni
9.3.27. La produzione di energia elettrica
9.3.28. La mitilicoltura
9.3.29. I trasferimenti di diritti
9.3.30. I raccoglitori occasionali di prodotti selvatici non legnosi
9.3.31. La commercializzazione di prodotti della floricoltura
9.3.32. La produzione del micelio da fungo
9.3.33. Lo smaltimento di fanghi
9.3.34. L’attività di panificazione
9.3.35. La manipolazione su piante ornamentali
9.3.36. L’elicicoltura
9.3.37. I redditi della società semplice
10. L’imposta sul reddito delle società
10.2. La determinazione del reddito
10.3. Le società di capitali in agricoltura
10.4. Le società agricole
10.4.1. La qualifica di società agricola
10.4.2. L’opzione
10.4.3. La determinazione del reddito
10.5. Le società non operative
11. L’IRAP
11.1. I soggetti passivi
11.2. Il valore della produzione netta
11.2.1. Le società di capitali
11.2.2. Le società di persone e le imprese individuali
11.3. Le regole comuni per determinare il valore della produzione netta
11.4. L’imposta
11.5. La cessione di terreni edificabili
11.6. La società semplice che affitta i terreni
11.7. L’impresa agricola e il diritto annuale della CCIAA
11.8. Gli aiuti di Stato
11.9. Il contratto di soccida
12. Gli indici di affidabilità fiscale nell'agricoltura
13. Le agevolazioni per i giovani agricoltori
13.1. La qualifica
13.2 I trasferimenti tra familiari
13.3. Il reddito dei terreni
13.4. L’affitto dei terreni
13.5. La ricomposizione fondiaria
13.6. La detrazione per i canoni pagati per gli affitti dei terreni
13.7. I contributi INPS
13.8. Il contrato di affiancamento
13.9. L’equiparazione professionale
14. La dichiarazione dei redditi
14.1. Il domicilio fiscale
14.2. L’obbligo della dichiarazione dei redditi
14.3. La presentazione della dichiarazione
14.4. I casi pratici della dichiarazione
14.5. L’IRPEF e le addizionali
14.6. Gli oneri deducibili e detraibili
14.7. I versamenti delle imposte
15. Gli obblighi contabili
15.1. L’obbligo contabile
15.2. L’agricoltore esonerato ai fini IVA
15.3. Il produttore agricolo non esonerato ai fini dell’IVA
15.4. La semplificazione contabile
15.5. Le imprese di allevamento
15.6 L’imprenditore commerciale
15.7. La contabilità ordinaria
15.8. Le opzioni
15.9. Il registro dei cereali
APPENDICE NORMATIVA
L’argomento di questo e-book è la disciplina speciale dell’Imposta sul Valore Aggiunto (IVA) prevista per le agenzie di viaggio dall’articolo 74-ter del Decreto del Presidente della Repubblica n° 633 del 1972 e dal Decreto del Ministero delle Finanze di attuazione n° 340 del 1999.
In realtà più che per le agenzie questa disciplina speciale dell’IVA è prevista per alcune operazioni, cioè prestazioni di servizi (dato che le agenzie di viaggio sono imprese che producono e/o commercializzano servizi turistici) riservate dalla legge (in particolare dall’art. 9 della Legge n° 217 del 1983 e dalle leggi regionali che hanno attuato ed attuano questa norma) alle agenzie di viaggio e precisamente:
Questi servizi possono essere organizzati e venduti in proprio dalle agenzie di viaggio oppure essere venduti ai turisti – clienti finali da agenzie di viaggio diverse da quelle organizzatrici sulla base di un mandato senza o con rappresentanza conferito da queste ultime. In questi ultimi casi, le agenzie mandatarie ricevono come compenso delle provvigioni sul venduto che sono esenti dall’IVA se il contratto di mandato è senza rappresentanza.
Infine, dal momento che l’IVA è una imposta comunitaria che non esiste al fuori dell’UE, i servizi turistici che fanno parte di un pacchetto turistico sono esenti dall’IVA se sono resi ai turisti che partecipano al viaggio in tutto od in parte al di fuori dal territorio degli Stati che aderiscono all’Unione Europea.
Sintesi
1. Il regime speciale dell’Imposta sul Valore Aggiunto (IVA) per le agenzie di viaggio: l’articolo 74-ter del DPR n° 633 del 1972 e il Decreto del Ministero delle Finanze n° 340 del 1999 che lo attua.
2. Gli adempimenti formali previsti dal regime speciale dell’Imposta sul Valore Aggiunto (IVA) per le agenzie di viaggio
3. La definizione di pacchetto turistico contenuta nell’art. 33 del Codice del turismo riformata dal Decreto Legislativo n° 62 del 2018
Allegati
Breve panoramica della disciplina comunitaria e nazionale di riferimento dell'imposta sul valore aggiunto nell'e-commerce, con un attenzione particolare alle principali criticità già evidenziate dagli interpreti e sulle possibili soluzioni operative. eBook in pdf di 113 pagine.
Aggiornato con tutte le novità in vigore dal 1° luglio 2021
Nell’ultimo ventennio abbiamo assistito ad una crescita esponenziale delle nuove tecnologie Internet1 che ha contribuito a rimodulare l’economia globale favorendo la nascita e la diffusione di una nuova forma di commercio: il commercio elettronico (o e-commerce).
L’e-commerce si è evoluto negli anni, in sintonia con lo sviluppo del Web, passando da semplice supporto tecnologico, o meglio longa manus, delle transazioni commerciali, attraverso l’invio elettronico di ordini e fatture, alla versione attuale di un vero e proprio mercato virtuale.
Tale fenomeno si inquadra nel più generale contesto della new economy, ossia di quel mercato che utilizza le alte tecnologie o che da esse viene alimentato, tale per cui la trasformazione di attività economiche avviene in conseguenza della capacità delle tecnologie digitali di rendere meno cari e più facili l’accesso, l’elaborazione e l’archiviazione delle informazioni.
Una delle caratteristiche distintive del commercio elettronico è quella di consentire lo svolgimento di operazioni prescindendo da elementi materiali, come il bene ceduto o il luogo di svolgimento dell’attività, che, nelle forme di commercio “tradizionale”, collegano/ricollegano una transazione ad un determinato territorio.
Questo aspetto che si può definire come “dematerializzazione e delocalizzazione” ha rappresentato (rectius rappresenta) l’elemento potenzialmente in grado di rendere inapplicabili i tradizionali criteri di tassazione previsti dagli ordinamenti a livello internazionale e nazionale.
Gli organi comunitari, come meglio si esporrà nel prosieguo, hanno cominciato ben presto ad occuparsi di Internet e di commercio elettronico, elaborando documenti ed emanando una serie di comunicazioni e programmi, con l’obiettivo di adeguare le novità tecniche del commercio elettronico nei meccanismi di un mercato unico e globale.
Nel presente elaborato verranno partitamente analizzate le implicazioni di natura fiscale e tributaria.
In particolare, l’e-book vuole rappresentare un primo approccio alla tematica dei profili fiscali dell’e-commerce e, in questo senso, come si potrà notare attraverso la lettura dello stesso, ben è risaltata la riduttività della definizione stessa di commercio elettronico, quale tipologia di transazioni volte allo scambio di beni o servizi attraverso una rete elettronica, rispetto al complesso processo determinato dallo sviluppo delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione, che hanno modificato e migliorato i processi produttivi, innovando l’economia nei principali settori.
Come vedremo, l’indagine comunitaria sull’argomento, peraltro, ha confermato che le imprese digitali hanno la capacità di mantenere un certo livello di attività a prescindere dalla presenza di una stabile organizzazione in un paese, intrattenendo relazioni con i consumatori e gli utenti attraverso siti web o altri strumenti digitali; anche quando tali imprese stabiliscono una stabile organizzazione in una giurisdizione, le opportunità offerte dalla tecnologia facilitano l’adozione di strutture idonee a minimizzarne la presenza tassabile in un paese, attraverso una allocazione delle funzioni, dei rischi e delle attività che non riflette la sostanza economica delle operazioni svolte.
Nel testo viene soprattutto affrontato il tema dell’Imposta sul valore aggiunto per le operazioni di commercio elettronico con un focus particolare per le novità introdotte a partire dal gennaio 2015, posto che in tale ambito è di prioritaria importanza individuare i presupposti impositivi ai fini Iva con la consapevolezza, tuttavia, dell’assoluta peculiarità degli aspetti relativi alle cessioni e acquisizioni telematiche rispetto a quelle compiute attraverso l’economia tradizionale.
Tutto questo deve essere poi coniugato con quanto evidenziato dal Consiglio UE in tema di nuove regole di semplificazione degli adempimenti Iva nel settore del commercio elettronico.
Il pacchetto IVA e-commerce che entrerà in vigore dal 1° luglio 2021, come vedremo nella parte finale e conclusiva del presente lavoro, cambia le soglie di franchigia per le importazioni di beni di basso valore da Paesi terzi e le modalità per effettuare la dichiarazione in dogana. Mentre viene abolita la soglia di esenzione dall’IVA, pari a 22 euro per l’Italia, rimangono invariate l’esenzione daziaria e le esclusioni per alcune categorie di prodotti. Viene inoltre previsto un regime semplificato di importazione IOSS, che ha un impatto diretto per gli operatori economici (fornitori/marketplace), in termini di procedure di sdoganamento e modalità di pagamento dell’IVA e vantaggi per i destinatari delle spedizioni, che pagano l’IVA dovuta direttamente all’atto dell’acquisto del bene, con maggior trasparenza e certezza del prezzo finale dell’acquisto on-line.
Ed inoltre, l’abolizione della soglia di 22 euro per l’esenzione dall’IVA all’importazione prevista nel pacchetto IVA e-commerce è la modifica con il maggiore impatto sugli adempimenti doganali per gli operatori economici e per i cittadini che effettuano acquisti tramite i canali di e-commerce. Come risultato di ciò, dal 1° luglio 2021 tutti i beni importati nell'UE, indipendentemente dal loro valore, saranno soggetti a IVA. Resta invece invariata la soglia di esenzione dal pagamento dei dazi all’importazione per spedizioni di valore intrinseco fino a 150 euro, definite anche spedizioni di basso valore.
Introduzione
1. Gli aspetti generali del commercio elettronico
1.1 Premessa. Le definizioni e le classificazioni (nazionali e comunitarie)
1.1.1 Profilo oggettivo
1.1.2 Profilo soggettivo
1.2 Il commercio elettronico in Italia. Genesi della normativa di riferimento
2. L’IVA nel commercio elettronico
2.1 La normativa e-commerce in aderenza ai presupposti vigenti in materia di imposta sul valore aggiunto
2.2 I (crescenti e diffusi) fenomeni di evasione e frode Iva nell’e-commerce
2.3 Il Mini One Stop Shop (c.d. MOSS)
2.3.1. Le modalità di applicazione
2.4 Tavole di sintesi
2.4.1 L’Iva nell’e-commerce indiretto. Inquadramento e adempimenti contabili
2.4.2 L’Iva nell’e-commerce diretto. Inquadramento e adempimenti contabili
2.4.3 Moss («Mini One Stop Shop»)
2.4.3.1 M.O.S.S. regime UE 45
2.4.3.2 M.O.S.S. regime EXTRAUE
2.4.3.3 Esclusioni
2.4.3.4 Dichiarazione e versamenti
2.4.3.5 Aliquote Iva
2.4.3.6 Le piattaforme digitali
2.4.3.7 Riepilogo commercio elettronico diretto
2.4.3.8 Riepilogo commercio elettronico indiretto
3. La Stabile organizzazione (S.O.): genesi e profili generali
3.1 Stabile organizzazione materiale
3.2 Stabile organizzazione personale
3.3 La Stabile organizzazione (S.O.) nel commercio elettronico
3.3.1 Web site, Server, ISP
3.3.2 Le novità introdotte dalla Legge di Bilancio 2018
3.3.3 La Stabile organizzazione nel comparto Iva. Brevi riflessioni
3.3.4 Le ultime indicazioni della Cassazione in tema di configurazione di S.O. in caso di sede delle riunioni in Italia
3.3.5 Tavola
3.3.6 Tavole di sintesi
4. E-commerce e General Data Protection Regulation (GDPR): il nuovo Regolamento europeo per la protezione dei dati
4.1 La figura del DPO – Data Protection Officer – e ulteriori adempimenti in tema di privacy
4.2 Direttiva NIS - Network and Information Security: il decreto legislativo di recepimento 18 maggio 2018, n. 65
5. Implementazioni in tema di servizi digitali
5.1 Modifiche nel perimetro della territorialità
5.2 l’allargamento delle maglie del MOSS
5.3 Novità in punto di trasmissione telematica dei corrispettivi e comunicazione delle vendite
5.4 La responsabilità dei marketplaces
6. Recenti novità in tema di servizi digitali (i regimi OSS/IOSS)
6.1 La fase di pre-registrazione ai regimi IVA OSS/IOSS sul sito dell’Agenzia delle Entrate
6.2 Schematizzazione delle novità emergenti
Il presente manuale, pdf di 272 pagine, vuole essere un compendio di consultazione per tutte quelle problematiche di tipo tecnico inerenti l’IVA.
Il presente manuale vuole essere un compendio di consultazione per tutte quelle problematiche di tipo tecnico inerenti l’IVA.
In questi ultimi anni, in particolare a partire dal luglio 2018, il campo di applicazione dell’IVA è stato fortemente modificato non tanto dal punto di vista concettuale, quanto dal punto di vista burocratico, da quella che è stata definita “una rivoluzione copernicana”. Stiamo parlando dell’introduzione della fattura elettronica.
Avremo modo di esporre in maniera dettagliata i tratti di tale nuova introduzione, che sotto certi versi ha indotto, a volte, a dover modificare il modo di concepire l’Imposta sul Valore Aggiunto, per ora ci vogliamo focalizzare sugli aspetti generali e di base di imposizione del tributo.
L’IVA riguarda tre soggetti:
Il fornitore deve addebitare al cliente il tributo, proporzionale al corrispettivo contrattuale, e a sua volta deve versarlo all’erario (IVA sulle vendite), al netto del tributo da lui stesso corrisposto ai propri fornitori (IVA sugli acquisti). L’IVA corrisposta ai fornitori di beni e servizi acquistati nell’esercizio di imprese, arti o professioni, può infatti essere detratta dall’IVA sulle operazioni attive, col diritto al rimborso di eventuali eccedenze.
In questo modo l’IVA colpisce il consumo finale, mostrandosi invece neutrale nei passaggi intermedi di beni e servizi tra produttori, commercianti e professionisti.
Premessa.
SEZIONE I - LE OPERAZIONI INTERNE.
1. Aspetti comuni a tutte le operazioni IVA.
1.1 Requisiti formali delle operazioni IVA.
1.2 Requisito oggettivo.
1.3 Requisito territoriale – principio di destinazione.
1.4 Requisito soggettivo.
2. Le operazioni imponibili
2.1 Le cessioni di beni
2.1.1 Le cessioni assimilate.
2.2 Operazioni non considerate come cessioni di beni
2.3 Le prestazioni di servizi
2.4 Le operazioni assimilate alle prestazioni di servizio.
2.5 Le prestazioni gratuite.
2.6 Le operazioni non considerate prestazioni di servizi
3. Operazioni fuori campo IVA.
3.1 La mancanza del requisito soggettivo ed oggettivo.
3.2 Operazioni non considerate cessioni di beni
3.3 Casi risolti dalla prassi
3.4 Le operazioni ex art. 15 escluse dalla base imponibile.
4. Le operazioni esenti
4.1 aspetti generali delle operazioni esenti
4.1.1 Le operazioni finanziarie [art. 10, comma 1, nn. 1), 2)]
4.1.2 I gruppi bancari ed assicurativi che svolgono attività esenti
4.1.3 Le operazioni assicurative.
4.1.4 Le operazioni in valuta estera [art. 10, n. 3), d.P.R. 633/1972]
4.1.5 Le operazioni relative a quote ed azioni sociali [art. 10, n. 4), d.P.R. 633/1972]
4.1.6 La riscossione dei tributi [art. 10, n. 5), d.P.R. 633/1972]
4.1.7 I giochi e le scommesse.
4.1.8 Le operazioni di mandato relative a operazioni ex art. 10, da 1) a 7) [art. 10, n. 9), d.P.R. 633/1972]
4.1.9 Locazioni e cessioni di immobili [art. 10, nn. 8), 8-bis), 8-ter), d.P.R. 633/1972]
4.1.10 Le cessioni di oro da investimento [art. 10, n. 11), d.P.R. 633/1972.
4.1.11 Le operazioni benefiche [art. 10, n. 12), d.P.R. 633/1972.
4.1.12 Le cessioni a popolazioni colpite da calamità naturali [art. 10, n. 13), d.P.R. 633/1972]
4.1.13 I trasporti urbani [art. 10, n. 14), d.P.R. 633/1972]
4.1.14 I trasporti di malati e feriti [art. 10, n. 15), d.P.R. 633/1972]
4.1.15 I servizi postali [art. 10, n. 16), d.P.R. 633/1972]
4.1.16 Le prestazioni sanitarie rese dai professionisti [art. 10, n. 18), d.P.R. 633/1972]
4.1.17 Le prestazioni sanitarie rese da ospedali, cliniche ecc. [art. 10, n. 19), d.P.R. 633/1972]
4.1.18 Le prestazioni educative e didattiche [art. 10, n. 20), d.P.R. 633/1972]
4.1.19 Prestazioni di orfanotrofi, brefotrofi, case di riposo ecc. [art. 10, n. 21), d.P.R. 633/1972]
4.1.20 Le biblioteche, i musei e simili [art. 10, n. 22), d.P.R. 633/1972]
4.1.21 Le prestazioni previdenziali in favore dei dipendenti [art. 10, n. 22), d.P.R. 633/1972]
4.1.22 Le cessioni di organi e sangue, latte, plasma sanguigno umani [art. 10, n. 23), d.P.R. 633/1972]
4.1.23 Le pompe funebri [art. 10, n. 27), d.P.R. 633/1972]
4.1.24 Le prestazioni assistenziali rese in comunità protette [art. 10, n. 27-ter), d.P.R. 633/1972]
4.1.25 Le compagnie baracellari [art. 10, n. 27-quater), d.P.R. 633/1972]
4.1.26 Cessioni di beni per i quali all’atto dell’acquisto non è stata detratta l’IVA [art. 10, n. 27-quinquies), d.P.R. 633/1972]
4.1.27 La pesca marittima [art. 10, n. 27-sexies), d.P.R. 633/1972]
4.2 La detrazione in presenza di operazioni esenti
4.3 Detrazione in base a pro-rata.
4.4 Calcolo del pro-rata.
4.5 Indetraibilità dell’IVA inerente alle operazioni in esame.
4.6 I nuovi termini per l’esercizio della detrazione IVA.
4.7 Il diritto alla detrazione IVA fino al 31/12/2016.
4.8 Il diritto alla detrazione IVA dal 1/1/2017.
SEZIONE II - LE OPERAZIONI CON L’ESTERO.
5. Cessioni di beni o prestazioni di servizi a privati cittadini UE ed extra UE.
5.1 Cessione di beni
5.1.1 Cessioni a privati cittadini UE ed extra UE eseguite in Italia.
5.1.2 Cessioni a privati cittadini UE ed extra UE eseguite mediante trasporto o spedizione.
5.1.3 ll tax free shopping.
5.2 Prestazioni di servizi
5.2.1 L’identificazione dello “status di soggetto passivo”
6. Cessioni di beni e prestazioni di servizi a soggetti passivi UE non iscritti al VIES.
6.1 Modalità di richiesta dell’autorizzazione.
6.2 Soggetti che iniziano ex novo.
6.3 Cosa succede senza autorizzazione.
7. Le operazioni non imponibili
7.1 Le cessioni all’esportazione.
7.1.1 Regime di non imponibilità delle cessioni all’esportazione [art. 8, comma 1, lett. b-bis)]
7.2 Il plafond.
7.3 Le operazioni assimilate alle cessioni all’esportazione ex art. 8-bis, d.P.R. 633/1972 – Comparto navale.
7.4 I servizi internazionali connessi agli scambi internazionali ex art. 9, d.P.R. 633/1972.
7.5 Le operazioni con lo Stato di Città del Vaticano e San Marino ex art. 71, d.P.R. 633/1972.
7.6. Le operazioni non imponibili ex art. 72, d.P.R. 633/1972.
7.7 Le cessioni intracomunitarie ex art. 41, d.l. 331/1993.
7.8 Operazioni triangolari
8. Le importazioni
8.1 Importazioni definitive.
8.2 Operazione di immissione libera pratica.
8.3 Operazioni di perfezionamento attivo.
8.4 Operazioni di ammissione temporanea.
8.5 Reintroduzione di merci precedentemente esportate al di fuori della Comunità europea.
9. Le operazioni intracomunitarie.
9.1 Requisiti dell’acquisto intracomunitario.
9.2 Acquisti intracomunitari assimilati
9.3 Beni spediti e trasportati
9.4 Mezzi di trasporto nuovi
9.5 Altri casi
9.6 Acquisti intracomunitari non soggetti a IVA.
10. Il caso particolare della BREXIT.
SEZIONE III - GLI ASPETTI TECNICI E PRATICI.
11. La detrazione dell’IVA.
11.1 I nuovi termini per l’esercizio della detrazione IVA.
11.2 Quota imputabile a operazioni non soggette.
11.3 Utilizzo di beni e servizi per fini privati
eBook in pdf di 39 pagine sulla disciplina relativa alle operazioni più frequenti che sono documentate da bolla doganale, contenente un'analisi della normativa dal punto di vista IVA e, degli aspetti contabili di tali operazioni.
Le merci destinate ad essere vincolate a un regime doganale, con eccezione del regime di zona franca, devono essere oggetto di una dichiarazione in Dogana appropriata al regime in questione (art. 158 del regolamento UE 9.10.2013 n. 952 c.d. “Codice Doganale dell’Unione” in sigla “CDU”).
I regimi doganali, previsti dall’art. 5 punto 16 del CDU sono i seguenti:
Premessa
1. Importazioni: aspetti IVA
1.1 Quadro normativo
1.2 Nozione di importazione
1.2.1 L’immissione in libera pratica
1.2.2 Il perfezionamento attivo
1.2.3 Ammissione temporanea
1.3 Importazioni non soggette ad IVA
1.4 Momento di effettuazione delle importazioni
1.5 La base imponibile IVA
1.5.1 Elementi inclusi nel valore in Dogana
1.5.2 Elementi esclusi nel valore in Dogana
1.5.3 Limitazioni alla determinazione del valore doganale come valore della transazione
1.5.4 Determinazione del valore doganale come “valore normale”
1.5.5 Applicazione del c.d. “metodo dell’ultimo ricorso”
1.6 Documenti commerciali che attestano il valore in dogana
1.7 Importazioni di software
1.8 Aliquote IVA
1.9 Importazioni in reverse charge
1.10 Detrazione IVA
1.11 Un caso particolare: immissione in deposito IVA
1.12 Un caso particolare: omaggi e campionature
2. Importazioni: aspetti contabili
2.1 I documenti che intervengono in un’operazione di importazione
2.2 Registrazione della fattura del fornitore extra UE
2.3 Registrazione della bolla doganale
2.4 Registrazione della fattura dello spedizioniere
2.5 Chiusura dei conti fittizi
2.6 Operazioni in valuta: risvolti contabili
3. Esportazioni: aspetti IVA
3.1 Quadro normativo
3.2 Le esportazioni dirette
3.2.1 Esportazioni triangolari
3.2.2 Esportazioni indirette
3.3 Esportazioni assimilate
3.4 Le operazioni assimilate alle esportazioni
3.5 La prova dell’esportazione
4. Esportazioni: aspetti contabili
4.1 I documenti che intervengono in un’operazione di esportazione
4.2 Registrazione della fattura verso il cliente extra UE
4.3 Registrazione della fattura dello spedizioniere
4.4 Operazioni in valuta: risvolti contabili
5. L’angolo operativo: riflessioni e risposte ad alcune questioni
5.1 Contabilità semplificata e registrazioni
5.2 Fattura elettronica e bolla doganale
5.3 Immissione in libera pratica in Italia e successiva cessione intracomunitaria
5.4 Omaggi di beni della propria attività a soggetti extra UE
5.5 Beni importati in altro Paese membro con successiva destinazione verso l’Italia
5.6 Cessione di campioni gratuiti appositamente contrassegnati a soggetti ExtraUE
Riferimenti normativi
Legislazione
Prassi
L’internazionalizzazione vede sempre più le imprese nazionali coinvolte in operazioni a cui partecipano più soggetti esteri, sia comunitari che extracomunitari. Talvolta le operazioni poste in essere pongono gli operatori di fronte a problematiche e dubbi operativi di non facile ed immediata soluzione.
Il presente ebook vuole essere una guida per quanti si trovano a dover gestire da un punto di vista fiscale operazioni con l’estero. Le risposte sono elaborate con lo scopo di offrire soluzioni ai più frequenti dubbi interpretativi che si hanno nella pratica quotidiana.
Premessa
1. Territorialità dell’imposta
1. Vendita di un bene immobile estero
2. Acquisto da extra UE ed introduzione in un deposito doganale
3. Riparazione di un macchinario da operatore UE e territorialità IVA
4. Riparazione di un macchinario da operatore extra Ue e territorialità IVA
5. Cessione di beni effettuata a bordo di navi
6. Cessione di beni a bordo di un aereo
7. Cessione di un bene immobile in Italia da parte di soggetto estero
8. Cessione di un bene mobile non presente nel territorio dello Stato
9. Prestazione di consulenza
10. Trasporto merci da operatore UE verso soggetto passivo italiano
11. Trasporto merci da operatore italiano verso soggetto passivo italiano
12. Trasporto merci da operatore italiano verso soggetto passivo UE
13. Ristrutturazione di immobile situato in Italia
14. Trasporto passeggeri
15. Trasporto di beni per conto di un privato
16. Trasporto di beni per conto di un soggetto passivo
17. Trasporto di beni per conto di un soggetto passivo tra due Paesi extra UE
18. Assistenza tecnica a privato extra UE
19. Intermediazione su immobile in Italia
20. Intermediazione nel settore alberghiero
21. Intermediazione bene mobile
22. Intermediazione verso privato consumatore
23. Intermediazione internazionale
24. Noleggio a breve termine e utilizzo nella UE
25. Noleggio a breve termine ed utilizzo in Italia
26. Noleggio a lungo termine verso soggetto IVA UE
27. Noleggio a lungo termine verso privato
28. Noleggio a lungo termine verso privato extra UE
2. Scambi intracomunitari di beni
29. Acquisto intracomunitario e presupposti
30. Cessione intracomunitaria e presupposti
31. Acquisto intracomunitario da ente non commerciale
32. Reso in ambito intracomunitario
33. Fornitura di beni destinati a essere installati, montati o assiemati dal fornitore in un altro Stato membro dell’UE
34. Fornitura di impianto ad un operatore dell’UE
35. Trasferimento di beni in Italia da un altro Stato membro UE – lavorazione e successiva cessione all’esportazione dei beni
36. Consegna dei beni in garanzia nella UE
37. Acconti a fornitori UE
38. Acquisto e vendita di beni nello stesso Stato UE
39. Omaggi di beni ricevuti da Paesi comunitari
3. Esportazioni
40. Esportazione con e-fattura
41. Cessione all’esportazione con trasporto a cura del cessionario – prova di uscita dei beni dal territorio UE
42. Effetti delle note di credito sul plafond
43. Consegna dei beni in garanzia fuori dalla UE
44. Esportazione: cessionario esportatore abituale e plafond
45. Cessione di attività e subentro nel plafond
4. Le importazioni
46. Beni di provenienza extracomunitaria importati in Spagna per essere successivamente ceduti con trasporto in Svizzera
47. Base imponibile IVA nelle operazioni di importazione
48. Importazione in reverse charge
49. Importazione e detrazione IVA
50. Importazione con immissione in deposito
5. Le triangolazioni
51. Triangolazione con intervento di soggetto extra UE
52. Triangolazione comunitaria nazionale: IT1 – IT2 - UE
53. Triangolazione comunitaria nazionale: IT1 – UE – IT2
54. Triangolazione comunitaria nazionale: UE - IT1 – IT2
55. Triangolazione comunitaria: UE – UE – IT
56. Triangolazione comunitaria: UE –IT -UE
57. Triangolazione comunitaria: IT –UE-UE
58. Triangolazione EXTRA UE -IT-UE
59. Triangolazione UE-EXTRA UE -IT
60. Triangolazione EXTRA UE –UE-IT
61. Triangolazione IT-IT-EXTRA UE
62. Triangolazione IT-EXTRA UE-IT
63. Triangolazione IT-EXTRA UE-EXTRA UE
64. Triangolazione UE-IT-EXTRA UE
65. Triangolazione EXTRA UE – IT -IT
66. Triangolazione EXTRA UE – IT –EXTRA UE
67. Triangolazione EXTRA UE -EXTRA UE-IT
6. Scambi di beni con San Marino
68. Cessioni ad operatore economico di San Marino
69. Acquisti di beni da San Marino
70. San Marino e fattura elettronica
71. San Marino e prestazioni di servizi
7. Brexit
72. Conseguenze ai fini IVA della Brexit
73. Acquisti e cessioni di beni e Brexit
74. Prestazioni di servizi generiche e Brexit
75. Identificazione in Italia di operatore del Regno Unito e Brexit
76. Rimborso imposta assolta nel Regno Unito e Brexit
77. Cessioni a viaggiatori e Brexit
Riferimenti normativi
Legislazione
Prassi
Guida alla disciplina del funzionamento dei depositi IVA e alle nuove regole di assolvimento dell'Iva decorrenti dal 1° aprile 2017, aggiornata con l'entrata in vigore dal 1° gennaio 2020, delle novità introdotte con il regolamento di esecuzione (UE) 2018/1912 del Consiglio del 4 dicembre 2018 e della direttiva UE 2018/1919 del Consiglio del 7 dicembre 2018.
• Il deposito fiscale ai fini dell’IVA
• La rilevazione dei movimenti dei beni
• Le operazioni agevolate
• L’estrazione dei beni dal deposito IVA
• La garanzia per l’IVA sull’estrazione dei beni immessi in libera pratica dal deposito IVA
• L’applicazione dell’IVA
• L’estrazione dei beni dal deposito IVA con la dichiarazione d’intento
• Le prestazioni di servizi inerenti al deposito IVA
• I risvolti operativi ai fini dell’IVA
• L’attività del depositario quale rappresentante fiscale
• La disciplina speciale per benzina, gasolio e altri prodotti carburanti e combustibili
• Il contratto di call-off stock
• Il contratto di consignment stock
• La fattura elettronica
• Le nuove condizioni per effettuare la cessione intracomunitaria
• Le operazioni intracomunitarie a catena
• La prova del trasporto intracomunitario
• Appendice
Dal 1° aprile 2017, la disciplina del funzionamento dei depositi IVA segue le nuove regole fissate con l’art. 4, commi 7 e 8, del d.l. 22 ottobre 2016, n. 193. Talune regole sono semplificate in quanto nel deposito IVA possono essere introdotti beni senza alcuna distinzione di carattere merceologico né di carattere soggettivo tra operatori nazionali o comunitari o extracomunitari.
Inoltre, qualsiasi operatore può procedere all’estrazione dei beni essendo stati soppressi gli obblighi di essere iscritti alla CCIAA da almeno un anno e di attestare l’effettiva attività e la regolarità dei versamenti dell’IVA.
Restano invariate le regole da seguire per effettuare le estrazioni dei beni introdotti a seguito di acquisti intracomunitari (per cui la fattura deve essere integrata con l’IVA). Per i beni immessi in regime di libera pratica le regole procedurali sono diventate definitive con la pubblicazione del d.m. 23 febbraio 2017.
Tuttavia, le novità, non gradite, sono individuate con il fatto che l’estrazione fatta da un operatore nazionale comporta il versamento dell’IVA con il modello F24, ma senza la possibilità di beneficiare della compensazione con eventuali crediti. Tale regola comporta, quindi un’immediata entrata erariale, ma, contemporaneamente, anche il formarsi di una situazione creditoria. Va prestata attenzione al fatto che l’imposta è dovuta da chi procede all’estrazione dei beni ma deve essere versata dal gestore del deposito in suo nome e per suo conto, essendo solidalmente responsabile dell’adempimento, anche in ordine alle sanzioni. Qualora l’operatore utilizzi la c.d. “lettera d’intento”, il gestore deve effettuare il c.d. “riscontro telematico”.
L’inosservanza di tali incombenze è valutata ai fini della revoca dell’autorizzazione a gestire il deposito.
Dal 1° gennaio 2020 sono entrate in vigore le novità introdotte con il regolamento di esecuzione (UE) 2018/1912 del Consiglio del 4 dicembre 2018 e della direttiva UE 2018/1919 del Consiglio del 7 dicembre 2018. Sono norme di immediata applicazione, pur non essendo ancora recepite nella legislazione italiana, che apportano novità sostanziali quali l’efficacia sostanziale (e non formale) del codice identificativo IVA
del cessionario comunitario che deve essere indicato nella fattura emessa e nei modelli INTRASTAT relativi alla cessione intracomunitaria, la prova della cessione intracomunitaria ai fini della regola di “non imponibilità ai fini dell’IVA”.
A ciò vanno aggiunte le semplificazioni procedurali relative ai contratti in regime di call-off stock (che si aggiungono a quelle di “consignment stock), e alle “cessioni intracomunitarie a catena.”
Le novità non sono di poco conto, anche in relazione alle nuove procedure introdotte, che per la loro applicazione pratica hanno la necessità di ottenere opportuni e tempestivi chiarimenti ufficiali, valorizzando l’istituto dei depositi IVA e delle recenti novità.
Presentazione
Depositi fiscali IVA: la normativa dal 1° aprile 2017
1. Il deposito fiscale ai fini dell’IVA
1. L’istituto del deposito fiscale
2. La definizione di deposito IVA
3. I beni che possono essere immessi nel deposito IVA
4. I soggetti abilitati alla gestione dei depositi IVA
4.1. I depositi IVA per i quali non è prevista l’autorizzazione
4.2. I depositi IVA per i quali è richiesta l’autorizzazione
2. La rilevazione dei movimenti dei beni
1. La movimentazione dei beni
2. L’introduzione e l’estrazione dei beni
3. Il controllo sulla gestione del deposito
4. L’irregolare introduzione di beni nel deposito
3. Le operazioni agevolate
1. Le operazioni agevolate ammesse nei depositi IVA
2. Le operazioni che presuppongono la contestuale introduzione fisica dei beni nel deposito IVA
2.1. Gli acquisti intracomunitari di beni eseguiti mediante introduzione nel deposito IVA
2.2. L’immissione in libera pratica di beni destinati ad essere introdotti nel deposito IVA
2.3. Le cessioni di beni eseguite mediante introduzione nel deposito IVA
2.4. Le cessioni di beni elencati nella tabella A-bis allegata al d.l. 30 agosto 1993, n. 331
3. Le operazioni che sono eseguite sui beni che si trovano nel deposito IVA
3.1. Le cessioni di beni custoditi nel deposito IVA
3.2. Le prestazioni di servizi rese sui beni custoditi nel deposito IVA
3.3. Il trasferimento dei beni in altro deposito IVA
4. L’estrazione dei beni dal deposito IVA
1. Le modalità di estrazione dei beni dal deposito IVA
2. Le cessioni all’estero
2.1. Le cessioni intracomunitarie
2.2. Le cessioni all’esportazione
2.3. L’utilizzazione o la commercializzazione in Italia
3. Il consignment stock
4. Il destinatario della lettera d’intento
5. La garanzia per l’IVA sull’estrazione dei beni immessi in libera pratica dal deposito IVA
1. Le regole dell’estrazione
2. I requisiti di affidabilità
3. L’attestazione della garanzia
4. L’esclusione della garanzia
6. L’applicazione dell’IVA
1. Il momento rilevante per l’applicazione dell’IVA
2. La base imponibile
3. Le modalità di versamento dell’IVA
4. I beni di provenienza extracomunitaria immessi in libera pratica
5. I soggetti tenuti all’osservanza degli obblighi
6. Il soggetto interessato da più fattispecie
7. L’estrazione dei beni dal deposito IVA con la dichiarazione d’intento
8. Le prestazioni di servizi inerenti al deposito IVA
1. La rilevanza delle prestazioni di servizi
2. L’individuazione delle prestazioni di servizi
9. I risvolti operativi ai fini dell’IVA
1. La detrazione dell’IVA
2. La mancata introduzione di beni immessi in libera pratica
3. Le indicazioni nella dichiarazione annuale IVA
10. L’attività del depositario quale rappresentante fiscale
1. I soggetti passivi
2. La regola
3. La responsabilità solidale del gestore del deposito per il pagamento dell’IVA
11. La disciplina speciale per benzina, gasolio e altri prodotti carburanti e combustibili
12. Il contratto di call-off stock
1. Il quadro normativo
2. La qualificazione del contratto
3. L’esclusione del “trasferimento dei beni a se stesso”
4. La decadenza della condizione sospensiva
5. Il registro dei movimenti
13. Il contratto di consignment stock
1. I profili contrattuali
2. La gestione fiscale
2.1. La regola
2.2. Gli adempimenti per la gestione in ambito comunitario
2.3. La gestione degli adempimenti in ambito extracomunitario
3. La stabile organizzazione
14. La fattura elettronica
1. La regola operativa
2. Le autofatture
3. L’inversione contabile
4. I depositi IVA
5. L’esterometro
15. Le nuove condizioni per effettuare la cessione intracomunitaria
1. L’archivio VIES
16. Le operazioni intracomunitarie a catena
1. L’innovazione normativa
2. La c.d. “triangolazione comunitaria”
3. Le operazioni “a catena”
17. La prova del trasporto intracomunitario
1. La norma interna
2. La presunzione del trasporto intracomunitario
Appendice
Normativa e Prassi
Aggiornato con il D.Lgs. n 62/2018.
Nello svolgimento di alcune attività è prevista l’applicazione di regole speciali ai fini IVA.
In particolare sono previsti regimi speciali IVA:
Nel presente ebook analizzeremo i regimi che, appunto, hanno delle regole particolari di applicazione dell’IVA.
Premessa
1. Regime speciale del “Mini One Stop Shop” (MOSS)
1.1 Ambito soggettivo
1.2 Ambito oggettivo
1.3 Regime UE
1.4 Regime non UE
1.5. Esonero da adempimenti IVA
1.6 Dichiarazione trimestrale e versamento
1.7 MOSS e regimi fiscali agevolati
1.8 Registrazione, cancellazione ed esclusione dal regime
1.9 Riforma della disciplina
2. Regime speciale per i produttori agricoli
2.1 Definizione di produttore agricolo ai fini IVA
2.2 Regime speciale
2.3 Prodotti agricoli per i quali non si applica la detrazione forfetaria
2.4 Esportazioni e cessioni intracomunitarie
2.5 Imprese agricole “miste”
2.6 Adempimenti contabili
2.7 Separazione delle attività
2.8 Attività agricole connesse
2.9 Regime di esonero
2.10 Cessazione del regime di esonero
2.11 Opzione per il regime ordinario
2.12 Rettifica della detrazione
2.13 Le percentuali di compensazione
3. Il regime speciale delle agenzie di viaggio
3.1 Ambito soggettivo
3.2 Ambito oggettivo
3.3 Ambito territoriale
3.4 Momento impositivo
3.5 Fatturazione e registrazione
3.5.1 Registrazione della fattura riepilogativa delle provvigioni
3.6 Liquidazione e versamento
3.7 Detrazione dell’IVA
3.8 Operazioni escluse dal regime speciale
4. Il regime speciale dell’editoria
4.1 Ambito oggettivo
4.2 Ambito soggettivo
4.3 Operazioni con l’estero
4.4 Modalità di determinazione dell’imposta
4.4.1 Sistema delle copie vendute
4.4.2 Sistema di forfetizzazione della resa
4.5 Prodotti editoriali elettronici
4.6 Aliquota d’imposta
5. Rottami e altri materiali di recupero
5.1 Ambito soggettivo
5.2 Ambito oggettivo
5.2.1 Definizione di rottame, di cascame e di avanzi
5.2.2 Definizione di semilavorati non ferrosi
5.2.3 Rottami oggetto di lavorazione
5.2.4 Prestazioni di trasporto
5.2.5 Rottami e rifiuti
5.3 Obblighi del cedente
5.4 Obblighi del cessionario
5.5 Operazioni tra soggetti non stabiliti in Italia
5.6 Esportazioni e importazioni
5.7 Priorità nei rimborsi IVA
6. Il regime del margine
6.1 Ambito oggettivo
6.2 Ambito soggettivo
6.3 Requisito territoriale
6.4 Metodo di applicazione
6.4.1 Metodo analitico
6.4.2 Metodo forfetario
6.4.3 Metodo globale
6.5 Detrazione IVA
6.6 Fatturazione
6.7 Obblighi di registrazione
6.8 Operazioni con l’estero
6.8.1 Operazioni intracomunitarie
6.8.2 Operazioni extra UE
7. Attività spettacolistiche
7.1 Presupposto oggettivo e aliquote IVA applicabili
7.2 Servizi accessori
7.3 Momento impositivo
7.4 Consumazioni nei locali da ballo – aliquota IVA
7.5 Certificazione dei corrispettivi
7.6 Adempimenti IVA
7.7 Regime IVA forfettario
7.8 Contabilità separata
Riferimenti normativi
Legislazione
Prassi
Aggiornato con le novità 2018/2019 in materia di detrazione per l'acquisto di carburanti
Il sistema comune dell’IVA è volto a garantire la perfetta neutralità dell’imposizione fiscale per tutte le attività economiche, a prescindere dallo scopo o dai risultati di tali attività, purchè, naturalmente, esse siano, in linea di principio, di per sé soggette all’imposta sul valore aggiunto.
Nel raggiungimento di questo obiettivo, un ruolo fondamentale riveste l’istituto della detrazione, il quale consente di esonerare completamente il soggetto passivo dall’IVA addebitata o pagata nell’ambito delle attività economiche da lui svolte nella misura in cui i beni e i servizi acquistati sono impiegati per realizzare operazioni soggette ad imposta o a queste assimilate.
In tal modo, l'imposta pagata ai propri fornitori non costituisce un elemento di costo del soggetto passivo e il carico tributario viene sopportato interamente dal consumatore. Conseguentemente, tale diritto non può, in via di principio, essere limitato, e va esercitato immediatamente per tutte le imposte che hanno gravato sugli acquisti «a monte».
Infatti, se non si consentisse la detrazione dell’imposta che ha gravato a monte per beni o servizi utilizzati ai fini di operazioni imponibili a valle, si realizzerebbe una doppia imposizione.
Introduzione
1. Esistenza del diritto alla detrazione
1.1 IVA “dovuta”
1.2 Detraibilità dell’IVA in dogana
1.3 Condizioni per l’esistenza del diritto alla detrazione
2. La soggettività passiva
2.1 Soggettività passiva delle holding
2.2 Acquisti effettuati anteriormente all'avvio delle operazioni attive
2.3 Attività cessata
2.4 Casi particolari
3. Il presupposto dell’inerenza
3.1 Emissione di azioni
3.2 Beni di terzi
3.3 Nozione di afferenza
3.4 Dimostrazione dell’inerenza
3.5 “Inerenza successiva”
3.6 Operazioni indirettamente e funzionalmente ricollegabili ad altre operazioni imponibili
4. Operazioni senza applicazione dell’imposta e diritto alla detrazione
4.1 Operazioni senza applicazione dell’imposta con diritto a detrazione
4.2 Operazioni senza applicazione dell’imposta prive del diritto a detrazione
4.2.1 Altre operazioni non soggette ad imposta senza diritto a detrazione
4.3 Beni ad uso promiscuo
4.4 La normativa nazionale
5. Limitazioni del diritto alla detrazione
5.1 Carburanti e lubrificanti
5.1.1 Fatturazione elettronica
5.1.2 Pagamento attraverso mezzi tracciabili
5.2 Veicoli e beni di lusso
5.3 Veicoli stradali a motore
5.3.1 Veicoli in uso promiscuo ai dipendenti
5.3.2 Proroga UE per la detrazione IVA al 40% (decisione n. 2016/1982 del Consiglio UE)
5.4 Spese di trasporto di persone, spese per alimenti e bevande e spese di rappresentanza
5.5 Fabbricati a destinazione abitativa
6. Detrazione per gli enti pubblici
6.1 Detrazione IVA
7. Esercizio del diritto
7.1 Aspetti generali
7.2 Dimostrazione successiva dell’esistenza del diritto
7.3 Furto delle fatture
7.4 I tempi per l’esercizio della detrazione
7.4.1 Le novità della “manovra correttiva 2017”
7.4.2 La circolare n. 1/E/2018
7.4.3 Decorrenza delle nuove disposizioni
7.4.4 Detrazione dell’Iva pagata a seguito di accertamento
7.5 Condizioni sostanziali e formali
7.5.1 Genericità della fattura e fattura incompleta
7.5.2 Omessa registrazione delle fatture
7.5.3 Omessa dichiarazione
7.5.4 Mancanza di identificazione
7.5.5 Reverse charge
7.5.6 Rilevanza dei requisiti formali
7.6 Detrazione e abuso del diritto
7.6.1 L’ordinamento nazionale
7.7 Operazioni inesistenti
7.8 Antieconomicità
8. Pro-rata di detrazione
8.1 Sentenza 14 dicembre 2016, causa C-378/15
8.2 Pro rata delle stabili organizzazioni
8.3 Determinazione del pro-rata di detrazione
8.4 La normativa nazionale
8.5 Calcolo del pro-rata
8.6 Operazioni esenti di cui ai numeri da 1 a 9 dell’articolo 10 del DPR n. 633/1972
8.7 Operazioni escluse da IVA e senza diritto a detrazione
8.8 Pro-rata provvisorio
8.9 Il pro-rata in dichiarazione
9. Separazione delle attività
10. Rimborsi IVA
10.1 Rimborsi fino a 30.000 euro
10.2 Rimborsi di importo superiore a 30.000 euro
10.3 Rimborsi annuali
10.4 Rimborsi infrannuali
10.5 Rimborsi in via prioritaria
10.6 Procedura di “rimborso anomalo”
11. Rettifica detrazione
11.1 Aspetti generali
11.1.1 Furto di beni
11.1.2 Acconti per operazioni non effettuate
11.1.3 Periodo di rettifica
11.1.4 Rettifica della detrazione ed attività svolta
11.1.5 Modifica legislativa
11.2 La normativa nazionale
11.3 Beni ammortizzabili
11.4 Periodo di osservazione fiscale
11.5 Edifici o complessi di edifici acquistati, costruiti o ristrutturati unitariamente
11.6 Cambio di destinazione
11.7 Destinazione a finalità estranee
11.8 Mutamento di regime
11.9 Variazione del pro-rata di detraibilità
11.10 Cessione nel corso del periodo di rettifica
11.11 Adempimenti
