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Aggiornato con le novità 2018/2019 in materia di detrazione per l'acquisto di carburanti
Il sistema comune dell’IVA è volto a garantire la perfetta neutralità dell’imposizione fiscale per tutte le attività economiche, a prescindere dallo scopo o dai risultati di tali attività, purchè, naturalmente, esse siano, in linea di principio, di per sé soggette all’imposta sul valore aggiunto.
Nel raggiungimento di questo obiettivo, un ruolo fondamentale riveste l’istituto della detrazione, il quale consente di esonerare completamente il soggetto passivo dall’IVA addebitata o pagata nell’ambito delle attività economiche da lui svolte nella misura in cui i beni e i servizi acquistati sono impiegati per realizzare operazioni soggette ad imposta o a queste assimilate.
In tal modo, l'imposta pagata ai propri fornitori non costituisce un elemento di costo del soggetto passivo e il carico tributario viene sopportato interamente dal consumatore. Conseguentemente, tale diritto non può, in via di principio, essere limitato, e va esercitato immediatamente per tutte le imposte che hanno gravato sugli acquisti «a monte».
Infatti, se non si consentisse la detrazione dell’imposta che ha gravato a monte per beni o servizi utilizzati ai fini di operazioni imponibili a valle, si realizzerebbe una doppia imposizione.
Introduzione
1. Esistenza del diritto alla detrazione
1.1 IVA “dovuta”
1.2 Detraibilità dell’IVA in dogana
1.3 Condizioni per l’esistenza del diritto alla detrazione
2. La soggettività passiva
2.1 Soggettività passiva delle holding
2.2 Acquisti effettuati anteriormente all'avvio delle operazioni attive
2.3 Attività cessata
2.4 Casi particolari
3. Il presupposto dell’inerenza
3.1 Emissione di azioni
3.2 Beni di terzi
3.3 Nozione di afferenza
3.4 Dimostrazione dell’inerenza
3.5 “Inerenza successiva”
3.6 Operazioni indirettamente e funzionalmente ricollegabili ad altre operazioni imponibili
4. Operazioni senza applicazione dell’imposta e diritto alla detrazione
4.1 Operazioni senza applicazione dell’imposta con diritto a detrazione
4.2 Operazioni senza applicazione dell’imposta prive del diritto a detrazione
4.2.1 Altre operazioni non soggette ad imposta senza diritto a detrazione
4.3 Beni ad uso promiscuo
4.4 La normativa nazionale
5. Limitazioni del diritto alla detrazione
5.1 Carburanti e lubrificanti
5.1.1 Fatturazione elettronica
5.1.2 Pagamento attraverso mezzi tracciabili
5.2 Veicoli e beni di lusso
5.3 Veicoli stradali a motore
5.3.1 Veicoli in uso promiscuo ai dipendenti
5.3.2 Proroga UE per la detrazione IVA al 40% (decisione n. 2016/1982 del Consiglio UE)
5.4 Spese di trasporto di persone, spese per alimenti e bevande e spese di rappresentanza
5.5 Fabbricati a destinazione abitativa
6. Detrazione per gli enti pubblici
6.1 Detrazione IVA
7. Esercizio del diritto
7.1 Aspetti generali
7.2 Dimostrazione successiva dell’esistenza del diritto
7.3 Furto delle fatture
7.4 I tempi per l’esercizio della detrazione
7.4.1 Le novità della “manovra correttiva 2017”
7.4.2 La circolare n. 1/E/2018
7.4.3 Decorrenza delle nuove disposizioni
7.4.4 Detrazione dell’Iva pagata a seguito di accertamento
7.5 Condizioni sostanziali e formali
7.5.1 Genericità della fattura e fattura incompleta
7.5.2 Omessa registrazione delle fatture
7.5.3 Omessa dichiarazione
7.5.4 Mancanza di identificazione
7.5.5 Reverse charge
7.5.6 Rilevanza dei requisiti formali
7.6 Detrazione e abuso del diritto
7.6.1 L’ordinamento nazionale
7.7 Operazioni inesistenti
7.8 Antieconomicità
8. Pro-rata di detrazione
8.1 Sentenza 14 dicembre 2016, causa C-378/15
8.2 Pro rata delle stabili organizzazioni
8.3 Determinazione del pro-rata di detrazione
8.4 La normativa nazionale
8.5 Calcolo del pro-rata
8.6 Operazioni esenti di cui ai numeri da 1 a 9 dell’articolo 10 del DPR n. 633/1972
8.7 Operazioni escluse da IVA e senza diritto a detrazione
8.8 Pro-rata provvisorio
8.9 Il pro-rata in dichiarazione
9. Separazione delle attività
10. Rimborsi IVA
10.1 Rimborsi fino a 30.000 euro
10.2 Rimborsi di importo superiore a 30.000 euro
10.3 Rimborsi annuali
10.4 Rimborsi infrannuali
10.5 Rimborsi in via prioritaria
10.6 Procedura di “rimborso anomalo”
11. Rettifica detrazione
11.1 Aspetti generali
11.1.1 Furto di beni
11.1.2 Acconti per operazioni non effettuate
11.1.3 Periodo di rettifica
11.1.4 Rettifica della detrazione ed attività svolta
11.1.5 Modifica legislativa
11.2 La normativa nazionale
11.3 Beni ammortizzabili
11.4 Periodo di osservazione fiscale
11.5 Edifici o complessi di edifici acquistati, costruiti o ristrutturati unitariamente
11.6 Cambio di destinazione
11.7 Destinazione a finalità estranee
11.8 Mutamento di regime
11.9 Variazione del pro-rata di detraibilità
11.10 Cessione nel corso del periodo di rettifica
11.11 Adempimenti
Primi chiarimenti dopo la pubblicazione del decreto attuativo.
Il credito d’imposta per investimenti in pubblicità trova la sua genesi più di un anno fa, essendo stato inserito con l’articolo 57-bis del decreto-legge 24 aprile 2017, n. 50, successivamente convertito con modificazioni dalla legge 21 giugno 2017, n. 96, come modificato dall’articolo 4, comma 1, del decreto-legge 16 ottobre 2017, n. 148, convertito, con modificazioni, dalla legge 4 dicembre 2017, n. 172. Tale importante agevolazione di natura fiscale, nella forma del credito d’imposta, ha come obiettivo quello di incentivare gli investimenti pubblicitari incrementali programmati ed effettuati sulla stampa (giornali quotidiani e periodici, locali e nazionali, anche on-line) e sulle emittenti radio-televisive a diffusione locale, con l’effetto indiretto di sostenere tali settori fortemente in crisi soprattutto a seguito dall’avvento e della diffusione dei Media on-line e della pubblicità “solo” digitale.
Nell'ebook riepilogo della disciplina di tale agevolazione.
1. Premessa
2. Soggetti beneficiari
3. Misura del beneficio
3.1 Definizione di Microimpresa e PMI
3.2 Definizione di Startup Innovativa
3.3 Calcolo del beneficio
4. Investimenti ammissibili
5. Limiti e condizioni di ammissibilità
6. Domanda di ammissione al beneficio
7. Controlli
Bibliografia
Pdf di 580 pagine.
Una delle professioni più diffuse nel nostro Paese è quella degli agenti e rappresentanti di commercio: “ambasciatori” di imprese presso altre imprese, cerniera di collegamento tra produzione e commercio. Quindi, è naturale l'attenzione prestata nei confronti di questa categoria con diverse opere monografiche sul mercato librario.
Il presente manuale si distingue da analoghe pubblicazioni per il suo taglio eminentemente pratico.
Sono esaminati gli aspetti giuridici, amministrativi, previdenziali, contabili e fiscali per l'avvio e per la gestione di detta professione; non sono tralasciate esemplificazioni, formule, schemi, per rendere il più possibile semplice la comprensione delle disposizioni legislative.
È aggiornato con le recenti sentenze giurisprudenziali, con l’ultimo Regolamento dell'Enasarco, con le ultime disposizioni fiscali e con la procedura da seguire per la richiesta di rimborso dell'IRAP, resa più fattibile con le recenti sentenze della Corte di Cassazione.
È consigliato anzitutto agli agenti e rappresentanti, ai consulenti fiscali, nonché ai responsabili amministrativi delle aziende che si servono della collaborazione dei predetti professionisti.
Introduzione
1. Aspetti civilistici e contrattuali
1.1 Le forme giuridiche per l'esercizio dell'attività di agenzia
1.2 L'impresa individuale e quella familiare
Allegato A - Gradi di parentela e di affinità
Allegato B - Atto dichiarativo d'impresa familiare
1.3 Le differenze tra impresa familiare e società di persone
1.4 La normativa civilistica del contratto di agenzia
1.5 Gli elementi caratteristici del contratto di agenzia
1.6 Il contratto di agenzia ed il contratto di mediazione
1.7 Il contratto di agenzia ed il contratto di lavoro subordinato
1.8 Il contratto di agenzia ed il contratto di procacciamento d'affari
Allegato A - Lettera d'incarico a procacciatore d'affari
1.9 Il contratto di agenzia ed il contratto di concessione
Allegato A - Contratto di concessione
1.10 Il contratto di agenzia ed il contratto di commissione
1.11 Il contratto di agenzia ed il contratto di merchandising
1.12 L'agente di commercio ed il rappresentante di commercio
1.13 Il contratto di agenzia a tempo determinato
1.14 Il contratto di agenzia a tempo indeterminato
1.15 Il periodo di prova nel contratto di agenzia
1.16 L'esclusiva nel contratto di agenzia
1.17 Il contratto di agenzia e la mancata designazione della zona
1.18 Il contratto di agenzia e quello accessorio (di supervisione)
1.19 Il contratto di agenzia e quello di deposito
1.20 Il contratto di agenzia collegato ad altri contratti (contratto misto)
1.21 Gli obblighi dell’agente
1.22 La clausola sostitutiva dello star del credere nel contratto di agenzia
Allegato A - Contratto di garanzia
1.23 La riscossione dei crediti e/o degli insoluti per conto della casa preponente
1.24 L'indennità per il patto di non concorrenza
Allegato A – Formula di patto di non concorrenza
1.25 I diritti dell'agente
1.26 La prova del diritto alle provvigioni è un onere dell'agente
1.27 Gli obblighi del preponente
1.28 Il recesso nel contratto di agenzia
1.29 Il recesso “per giusta causa” nel contratto di agenzia
1.30 Il recesso dell’agente e il rifiuto del preavviso della preponente
1.31 Le indennità connesse alla risoluzione del rapporto di agenzia
1.32 L’indennità di scioglimento del contratto o di risoluzione del rapporto di agenzia
1.33 Le transazioni e le rinunzie
1.34 La prevalenza della legge sulla contrattazione collettiva nelle indennità di risoluzione del contratto di agenzia
1.35 La prevalenza della legge comunitaria e dell’interpretazione della Corte di Giustizia Europea
1.36 Il contratto di agenzia nella cessione d'azienda
1.37 L'attività del propagandista non sempre s’inquadra nel rapporto di agenzia
1.38 L'attività del subagente è regolata dal contratto di agenzia
1.39 Il foro e il giudice competenti nelle controversie in materia di contratto di agenzia e di iscrizione al ruolo agenti
1.40 La prescrizione delle provvigioni e delle indennità di liquidazione
1.41 Il privilegio dei crediti per provvigioni ed indennità
1.42 L'agente di commercio può essere dichiarato fallito?
1.43 Il contratto di agenzia ed il fallimento del preponente
1.44 Le formule del contratto di agenzia e l’esenzione dall’imposta di registro
1.45 La competenza civilistica delle provvigioni
2. L’ex ruolo degli agenti e rappresentanti di commercio
2.1 L'iscrizione nel Registro delle imprese invece che nel ruolo agenti
2.2 I requisiti morali
2.3 I corsi professionali e i titoli di studio equipollenti
2.4 La coesistenza dell'attività di agente di commercio con l'esercizio dell'attività commerciale
2.5 La denuncia di variazione di dati
2.6 L'iscrizione agli elenchi nominativi degli esercenti attività commerciali
2.7 L'iscrizione nel registro delle imprese e la sua cancellazione, lasciando aperta la partita IVA
Allegato A – Autocertificazione per cancellazione dal registro delle imprese, lasciando aperta la partita IVA
2.8 La contraddittoria giurisprudenza della Cassazione sulle provvigioni spettanti o meno all’agente non iscritto all’ex ruolo
3. spetti costitutivi e contabili
3.1 Gli adempimenti costitutivi dell'impresa individuale
Allegato A - Dichiarazione di inizio attività, variazione dati o cessazione di attività all’Agenzia delle Entrate (per imprese individuali)
Allegato B – I codici ATECO dei vari settori d’intermediazione dell’agente di commercio
Allegato C – Adempimenti amministrativi, fiscali, previdenziali e pratici per l’apertura di un ufficio di agenzia di commercio
3.2 Gli adempimenti costitutivi dell'impresa societaria
Allegato A - Termini adempimenti costitutivi per tipo di società
3.3 Altri adempimenti costitutivi: la P.E.C.
3.4 La comunicazione unica
3.5 La segnalazione certificata di inizio attività (Scia)
3.6 Gli altri adempimenti costitutivi: i libri contabili obbligatori
Allegato A - Libri legali e fiscali obbligatori per imprese individuali e societarie
3.7. Le disposizioni civilistiche sulla bollatura e/o vidimazione, tenuta e conservazione dei libri contabili
Allegato A - Bollatura e/o numerazione dei libri legali e fiscali
3.8 I termini di accertamento fiscale e di conservazione dei registri e della documentazione contabile
Allegato A – Tabella termini di conservazione delle scritture contabili
Allegato B – Tabella termini di controllo dichiarazioni fiscali
3.9 Le semplificazioni contabili
3.10 La contabilità semplificata e quella ordinaria
3.11 I vantaggi della tenuta della contabilità ordinaria
3.12 I termini fiscali di registrazione dei documenti contabili anche in presenza di contabilità computerizzata
3.13 La tracciabilità dei pagamenti e la giustifica dei prelievi dal c/c bancario intestato all’impresa
3.14 Gli interessi automatici sui crediti commerciali e professionali
Allegato A - Saggio d'interesse sui crediti commerciali e professionali
Allegato B - Tabella sinottica del provvedimento legislativo (D.Lgs. 9 ottobre 2002, n. 231)
3.15 Il piano dei conti
3.16. Le scritture contabili di costituzione
3.17. Le scritture contabili di gestione
3.18 Il conto provvigioni
3.19 Il numeratore fisso per il calcolo delle provvigioni conoscendo il netto incassato
4. L’IVA
4.1 Generalità
4.2. Il momento impositivo ai fini dell'IVA
4.3 Il volume d’affari, le liquidazioni periodiche, lo spesometro e la dichiarazione annuale
Allegato A - Termini di registrazione delle fatture e modalità di liquidazione dell'imposta
Allegato B – Prospetto termini di liquidazione periodica dell’IVA e di trasmissione telematica dichiarazioni
Allegato C - Termini di liquidazione periodica dell’IVA
Allegato D – Schema di liquidazione periodica dell’IVA
4.4 Le opzioni fiscali per l'IVA e le imposte dirette
Allegato A - Quadro delle opzioni ai fini dell'IVA e delle II.DD
4.5 L'IVA esente
4.6. L'indetraibilità dell'IVA e le spese di partecipazione a congressi
4.7 La detrazione dell'IVA da parte delle società di agenzia sull'acquisto delle autovetture
4.8 L’uso promiscuo di beni e l’IVA
4.9 Gli agenti con deposito
4.10 L'agente di commercio, il rappresentante di commercio e il documento di trasporto
4.11 L'agente depositario ed il deposito presso terzi
4.12 La fatturazione dell'agente di commercio e la sua registrazione
Allegato A - Fac-simile fattura per provvigioni imponibili all’IVA
Allegato B - Fac-simile fattura per provvigioni esenti dall’IVA
4.13 La fatturazione a cura della casa mandante in nome e per conto dell'agente
4.14 L’IVA nelle prestazioni d’agenzia intracomunitarie
Allegato A – Applicazione dell’IVA nella fatturazione tra agente e preponente
Allegato B – Applicazione dell’IVA nella fatturazione tra subagente e agente, nonché tra agente e preponente per promozione delle vendite nei Paesi della UE
Allegato C - Fac-simile fattura per provvigioni a committente UE
4.15 L’IVA nelle prestazioni d’agenzia extracomunitarie
4.16 L’IVA nelle prestazioni di subagenzia intracomunitarie
4.17 Il patto di non concorrenza e gli aspetti fiscali
4.18 Gli aspetti fiscali del telefono fisso e mobile
4.19 Gli aspetti fiscali delle autovetture, dei motocicli, ecc.
4.20 L’autovettura ad uso ufficio
4.21 L’acquisto di autoveicoli e l’attività promiscua
4.22 Il rimborso delle spese, l’incasso di premi e l’addebito di penalità
4.23 Il trattamento fiscale degli omaggi
Allegato A - Prospetto sulla detraibilità dell’IVA sugli omaggi
4.24 L'autoconsumo dell’agente di commercio
Allegato A - L'autoconsumo degli agenti di commercio
4.25 Il versamento di acconto dell'IVA
4.26 L'insolvenza della casa mandante: l'IVA e le imposte dirette
Allegato A - Nota di variazione per autoprocedura concorsuale a carico casa mandante
Allegato B – Quesitario sul momento genetico per l’emissione della nota di variazione IVA nelle procedure concorsuali
4.27 Le agevolazioni per il regime forfetario di lavoro autonomo e d’impresa
Allegato A - Fattura di agente di commercio che adotta il regime forfetario
5. La fatturazione elettronica
5.1 L’ex scheda carburante
5.2 I mezzi di pagamento tracciabili per l’acquisto del carburante
5.3 Le modalità di fatturazione del carburante
5.4 La procedura da seguire per l’iscrizione al SdI gestito dal Ministero dell’Economia e delle Finanze
5.5 La fattura elettronica: le modalità della sua trasmissione
5.6 La fattura elettronica: la sua trasmissione al SdI e i controlli sui file
5.7 La fattura elettronica: la sua domiciliazione
5.8 La fattura elettronica: la sua data di emissione e di ricezione
5.9 La fattura elettronica: la nota di variazione e l’autofattura
5.10 La conservazione delle fatture elettroniche
5.11 I servizi ausiliari offerti dall’Agenzia delle Entrate
5.12 Gli incentivi per la fatturazione elettronica
5.13 La delega agli intermediari per la fatturazione elettronica ed i servizi delegabili
5.14 La riservatezza nel trattamento dei dati delle fatture elettroniche
5.15 La quietanza sulle fatture elettroniche
5.16 Le motivazioni della fattura elettronica nel Provvedimento dell’Agenzia delle Entrate del 30 aprile 2018
5.17 Gli acronimi ed altro in campo informatico
Allegato A – Tabella degli acronimi ed altro in campo informatico
6. L’imposizione diretta
6.1 Il momento di effettuazione delle operazioni: differenze tra IVA ed imposte dirette
Allegato A – Tabella momenti impositivi ai fini dell'IVA e delle II.DD
6.2 Il momento impositivo con pagamenti tracciabili, ovvero diversi dal contante
Allegato A – Tabella momento impositivo con pagamenti diversi dal contante
6.3 Il momento impositivo ai fini dell'imposizione diretta delle provvigioni: l'interpretazione ministeriale
Allegato A – Schema momento impositivo per la determinazione del reddito degli agenti di commercio
6.4 Il momento impositivo ai fini dell'imposizione diretta: l'interpretazione dell'A.D.C.
6.5 Il momento impositivo dei compensi dell’agente per l’esazione dei crediti del preponente
Allegato A – Schema momento impositivo per il compenso di esazione agli agenti di commercio (incasso con rilascio di assegno)
Allegato B – Schema momento impositivo per il compenso di esazione agli agenti di commercio (incasso con bonifico bancario)
6.6 Le spese promiscuamente sostenute per l'attività commerciale e per le necessità familiari
6.7 Il compenso al familiare collaboratore dell’agente di commercio e l'imposizione diretta
Allegato A – Ricevuta del familiare, non soggetto ad IVA, per prestazione di collaborazione coordinata ma saltuaria
6.8 Gli aspetti fiscali e contabili della ritenuta d'acconto sulle provvigioni degli agenti
6.9 La ritenuta d’acconto e le provvigioni in natura
Allegato A - Tabella delle ritenute sulle provvigioni
Allegato B – Richiesta di ritenuta di acconto in misura ridotta
6.10 Gli aspetti fiscali e contabili del contributo Enasarco
6.11 L'ammortamento dei beni strumentali
Allegato A – Coefficienti di ammortamento secondo il D.M. 31 dicembre 1988
6.12 Le spese di pubblicità e di propaganda
6.13 La deducibilità delle spese alberghiere e di ristorazione – le spese di rappresentanza
6.14 La deducibilità degli oneri fiscali e contributivi
Allegato A - La deducibilità dei tributi nella determinazione del reddito d'impresa
Allegato B – Prospetto dei termini di versamento dei tributi e dei contributi
6.15 Gli aspetti fiscali delle indennità di fine rapporto del contratto di agenzia
Allegato A – Trattamento tributario e previdenziale delle indennità di fine rapporto del contratto di agenzia
Allegato B – Fattura o ricevuta per indennità suppletiva di clientela
6.16 La contabilità semplificata, ovvero la contabilità delle imprese minori dal 2017
6.17 La contabilità semplificata degli agenti di commercio
Allegato A - Detraibilità ai fini dell’IVA e deducibilità ai fini delle II.DD. dei costi
Allegato A – Tabella momento impositivo con pagamenti diversi dal contante
6.18 I criteri che presiedono alla determinazione del reddito
6.19 La tassazione delle imprese individuali e delle imprese familiari
6.20 La tassazione dell'IRPEF delle società di persone
6.21 L'imposta regionale sulle attività produttive (IRAP)
Allegato A - Scheda tassazione reddito ai fini Irap
6.22 Il punto sull'IRAP per gli agenti di commercio
6.23 La richiesta di rimborso IRAP
Allegato A – Fac-simile della domanda di rimborso IRAP
6.24 Il ricorso avverso il rifiuto ovvero il silenzio-rifiuto di rimborso dell'IRAP
Allegato A – Ricorso avverso il silenzio-rifiuto di rimborso dell'Irap
6.25 Il canone di fitto di un locale utilizzato da più agenti di commercio ed in genere il riaddebito di costi tra imprenditori
Allegato A – Formula di contratto per la ripartizione delle spese fra agenti di commercio
7. L’Enasarco
7.1. La natura integrativa del Fondo di previdenza dell'Enasarco
7.2. L'obbligo di iscrizione all'Enasarco
7.3 Le prestazioni rese dal Fondo di previdenza dell'Enasarco
7.4 L'entità della contribuzione all'Enasarco
Allegato A – Contributi Enasarco dal 1973 ad oggi
Allegato B – Contributo assistenziale quando l’agente è una società di capitali
7.5 Il Fondo indennità risoluzione rapporto (FIRR)
Allegato A – Calcolo del contributo annuale FIRR
Allegato B – Scheda di controllo dei contributi Enasarco versati nell'anno
7.6 La polizza assicurativa stipulata dall’Enasarco per gli agenti
7.7 La polizza assicurativa stipulata dai preponenti per gli agenti
7.8 Le Prestazioni integrative di previdenza
7.9 La denuncia di cessazione all'Enasarco
Appendice
R.D. 16 marzo 1942, n. 262, artt. 1742-1753 del codice civile “Del contratto di agenzia”
eBook in pdf di 423 pagine.
Obiettivo di questo testo è offrire una ampia panoramica degli dempimenti per l'avvio e delle agevolazioni per i servizi integrativi al nido, ludoteche e baby parking, individuando le normative nazionali e le differenti leggi regionali che li regolamentano con particolare riferimento:
In linea di massima, le normative regionali richiedono il rispetto di specifici standard strutturali e organizzativi, necessari per l'ottenimento dell'autorizzazione al funzionamento: il Comune competente acquisisce dal soggetto richiedente i dati comprovanti il possesso dei requisiti previsti dalla normativa e, esaminati gli atti, rilascia l'autorizzazione al funzionamento.
Per le strutture che garantiscono requisiti maggiori è previsto l'accreditamento dei servizi che presenta, di norma, una duplice finalità:
Altro aspetto da non sottovalutare è la formazione e l'aggiornamento del personale nonché il rapporto numerico tra personale e bambini. Le leggi regionali, infatti, richiedono il possesso di un titolo di studio idoneo alle funzioni educative svolte e prevedono la partecipazione a corsi di formazione e specializzazione degli operatori.
Il rapporto numerico tra bambini, personale educatore e personale addetto ai servizi generali, poi, è un elemento importante per la determinazione della qualità del servizio.
Di rilevante importanza sono i contributi erogati dalle Regioni: la carenza di finanziamenti statali, infatti, ha indotto le Regioni a investire risorse proprie al fine di sostenere lo sviluppo e la diffusione dei servizi integrativi all'infanzia. In tale ambito, il ruolo delle amministrazioni regionali può assumere un duplice aspetto: da una parte contribuire alla diffusione, alla creazione e all'implementazione di servizi integrativi per la prima infanzia ovvero all'adeguamento strutturale (messa a norma dei locali), professionale (conseguimento del titolo di studio necessario e del successivo aggiornamento degli educatori) e gestionale (acquisto dei materiali didattici, ludici e ricreativi necessari all'esercizio del servizio) attraverso la concessione di finanziamenti (a condizione che si provveda all'accreditamento del servizio presso il Comune competente); dall'altro sostenere la domanda di servizi per la prima infanzia da parte delle famiglie attraverso l'erogazione di buoni di acquisto dei servizi (voucher che contribuiscono alla copertura dei costi di gestione delle amministrazioni comunali e degli enti gestori) rivolti a famiglie a basso reddito o in condizioni di disagio sociale al fine di consentire alle giovani madri di inserirsi o reinserirsi nel mercato del lavoro.
Premessa ................................................................................................................................ 5
Introduzione ......................................................................................................................... 23
1. Avvio, autorizzazione al funzionamento e accreditamento .............................................. 51
1.1 Abruzzo .......................................................................................................................................... 52
1.1.1 Autorizzazione al funzionamento ......................................................................................53
1.1.2 Accreditamento ...............................................................................................................55
1.2 Basilicata ........................................................................................................................................ 56
1.2.1 Micronidi familiari ............................................................................................................57
1.2.2 Ludoteche ......................................................................................................................57
1.3 Calabria .......................................................................................................................................... 58
1.3.1 Autorizzazione al funzionamento ......................................................................................58
1.3.2 Accreditamento ...............................................................................................................62
1.4 Campania ....................................................................................................................................... 64
1.4.1 Autorizzazione al funzionamento ......................................................................................65
1.4.2 Servizi sperimentali .........................................................................................................66
1.4.3 Accreditamento ...............................................................................................................67
1.4.4 Vigilanza e controllo ........................................................................................................68
1.5 Emilia-Romagna ............................................................................................................................. 70
1.5.1 Servizi ricreativi ..............................................................................................................70
1.5.2 Servizi educativi ..............................................................................................................71
1.5.3 Autorizzazione al funzionamento ......................................................................................72
1.5.4 Accreditamento ...............................................................................................................76
1.5.5 Verifiche, vigilanza e sanzioni ..........................................................................................76
1.6 Friuli Venezia Giulia ........................................................................................................................ 77
1.6.1 Segnalazione Certificata di Inizio Attività ..........................................................................77
1.6.2 Accreditamento ...............................................................................................................78
1.6.2.1 Spazio gioco ..................................................................................................................... 80
1.6.2.2 Centro bambini e genitori ................................................................................................ 88
1.6.3 Servizio educativo domiciliare ..........................................................................................96
1.6.4 Servizio sperimentale .................................................................................................... 104
1.7 Lazio ............................................................................................................................................. 105
1.8 Liguria ........................................................................................................................................... 106
1.8.1 Autorizzazione al funzionamento .................................................................................... 106
1.8.2 Accreditamento ............................................................................................................. 107
1.9 Lombardia .................................................................................................................................... 110
1.9.1 Autorizzazione al funzionamento .................................................................................... 111
1.9.2 Accreditamento ............................................................................................................. 112
1.9.3 Comunicazione preventiva per l'esercizio (CPE) ............................................................... 114
1.10 Marche ....................................................................................................................................... 116
1.10.1 Autorizzazione al funzionamento .................................................................................. 116
1.10.2 Accreditamento ........................................................................................................... 117
1.11 Molise......................................................................................................................................... 118
1.11.1 Iscrizione all'Albo delle ludoteche ................................................................................. 118
1.11.2 Autorizzazione al funzionamento .................................................................................. 119
1.11.3 Accreditamento ........................................................................................................... 123
1.12 Piemonte .................................................................................................................................... 124
1.12.1 Nido in famiglia ........................................................................................................... 124
1.12.2 Baby parking .............................................................................................................. 125
1.13 Puglia .......................................................................................................................................... 126
1.13.1 Autorizzazione al funzionamento .................................................................................. 126
1.13.2 Accreditamento ........................................................................................................... 128
1.13.3 Carta dei servizi .......................................................................................................... 130
1.14 Sardegna .................................................................................................................................... 131
1.14.1 Carta dei servizi .......................................................................................................... 131
1.14.2 Autorizzazione al funzionamento .................................................................................. 132
1.14.3 Accreditamento ........................................................................................................... 133
1.15 Sicilia .......................................................................................................................................... 136
1.16 Toscana ...................................................................................................................................... 136
1.16.1 Autorizzazione al funzionamento .................................................................................. 137
1.16.2 Accreditamento ........................................................................................................... 138
1.17 Trentino Alto Adige .................................................................................................................... 139
1.17.1 Provincia Autonoma di Bolzano .................................................................................... 139
1.17.1.1 Avvio dell'attività ......................................................................................................... 140
1.17.1.2 Accreditamento ........................................................................................................... 140
1.17.2 Provincia Autonoma di Trento ...................................................................................... 140
1.17.2.1 Autorizzazione al funzionamento ................................................................................ 141
1.17.2.2 Accreditamento ........................................................................................................... 141
1.18 Umbria ....................................................................................................................................... 144
1.18.1 Autorizzazione al funzionamento .................................................................................. 144
1.18.2 Accreditamento ........................................................................................................... 146
1.18.3 Vigilanza e controllo .................................................................................................... 147
1.19 Valle d'Aosta .............................................................................................................................. 147
1.19.1 Autorizzazione al funzionamento .................................................................................. 147
1.20 Veneto ........................................................................................................................................ 148
1.20.1 Centro infanzia............................................................................................................ 148
1.20.1.1 Autorizzazione all'esercizio .......................................................................................... 149
1.20.1.2 Accreditamento ........................................................................................................... 149
1.20.2 Servizi ludico-ricreativi/ludoteche ................................................................................. 151
1.20.3 Servizi integrativi e sperimentali per la prima infanzia .................................................... 151
2. Requisiti strutturali ......................................................................................................... 152
2.1 Abruzzo ........................................................................................................................................ 152
2.1.1 Centri per bambini e genitori ......................................................................................... 153
2.1.2 Centro gioco ................................................................................................................. 155
2.1.3 Servizio domiciliare ....................................................................................................... 158
2.2 Basilicata ...................................................................................................................................... 158
2.2.1 Micronidi familiari .......................................................................................................... 159
2.2.2 Ludoteche .................................................................................................................... 159
2.3 Calabria ........................................................................................................................................ 161
2.3.1 Educatore familiare ....................................................................................................... 163
2.3.2 Educatore domiciliare .................................................................................................... 163
2.3.3 Centri per bambini e famiglie ......................................................................................... 163
2.3.4 Spazi gioco ................................................................................................................... 164
2.4 Campania ..................................................................................................................................... 165
2.4.1 Spazio bambini e bambine ............................................................................................. 166
2.4.2 Centro per i bambini e le famiglie .................................................................................. 166
2.4.3 Ludoteca per la prima infanzia ....................................................................................... 167
2.5 Emilia-Romagna ........................................................................................................................... 167
2.5.1 Spazio bambini ............................................................................................................. 169
2.5.2 Centro per bambini e famiglie ........................................................................................ 170
2.5.3 Servizi domiciliari .......................................................................................................... 171
2.5.4 Servizi sperimentali ....................................................................................................... 172
2.5.5 Servizi ricreativi ............................................................................................................ 172
2.5.6 Iniziative di conciliazione ............................................................................................... 172
2.6 Friuli Venezia Giulia ...................................................................................................................... 172
2.6.1 Centro per bambini e genitori ........................................................................................ 175
2.6.2 Spazi gioco ................................................................................................................... 175
2.6.3 Servizio educativo domiciliare ........................................................................................ 177
2.6.4 Servizi sperimentali ....................................................................................................... 177
2.6.5 Servizi ricreativi ............................................................................................................ 178
2.7 Lazio ............................................................................................................................................. 178
2.8 Liguria ........................................................................................................................................... 179
2.8.1 Servizi integrativi .......................................................................................................... 180
2.8.1.1 Centro bambini-genitori ................................................................................................ 181
2.8.1.2 Centro bambine-bambini ............................................................................................... 182
2.8.2 Servizi domiciliari .......................................................................................................... 182
2.8.2.1 Educatore domiciliare .................................................................................................... 182
2.8.2.2 Genitore accogliente ...................................................................................................... 183
2.8.3 Spazi ricreativi occasionali ............................................................................................. 183
2.9 Lombardia .................................................................................................................................... 183
2.9.1 Centro prima infanzia .................................................................................................... 184
2.9.2 Nido famiglia ................................................................................................................ 185
2.9.3 Ludoteche e baby parking ............................................................................................. 185
2.10 Marche ....................................................................................................................................... 186
2.10.1 Centri per l'infanzia ..................................................................................................... 186
2.10.2 Spazi per bambini, bambine e per famiglie .................................................................... 187
2.10.3 Centri di aggregazione per bambini, bambine e adolescenti ........................................... 188
2.10.4 Servizi itineranti .......................................................................................................... 189
2.11 Molise......................................................................................................................................... 189
2.11.1 Spazio gioco ............................................................................................................... 190
2.11.2 Centro per bambini e famiglie ...................................................................................... 191
2.11.3 Servizi e interventi in contesto domiciliare .................................................................... 192
2.11.3.1 Educatrice familiare ..................................................................................................... 192
2.11.3.2 Educatrice domiciliare ................................................................................................. 192
2.11.4 Ludoteca .................................................................................................................... 193
2.12 Piemonte .................................................................................................................................... 193
2.12.1 Nido in famiglia ........................................................................................................... 193
2.12.2 Centri di custodia oraria – Baby parking ....................................................................... 194
2.13 Puglia .......................................................................................................................................... 196
2.13.1 Ludoteca .................................................................................................................... 197
2.13.2 Centro ludico per la prima infanzia ............................................................................... 197
2.14 Sardegna .................................................................................................................................... 198
2.14.1 Servizi educativi in contesto domiciliare ........................................................................ 200
2.14.2 Spazi bambini ............................................................................................................. 201
2.14.3. Ludoteche e Centri per bambini e genitori ................................................................... 201
2.15 Sicilia .......................................................................................................................................... 202
2.15.1 Spazio gioco per bambini ............................................................................................. 202
2.15.2 Centri per bambini e famiglie ....................................................................................... 204
2.16 Toscana ...................................................................................................................................... 205
2.16.1 Spazio gioco ............................................................................................................... 206
2.16.2 Centro per bambini e famiglie ...................................................................................... 207
2.16.3 Servizio educativo in contesto domiciliare ..................................................................... 208
2.16.4 Centro zerosei ............................................................................................................. 209
2.17 Trentino Alto Adige .................................................................................................................... 209
2.17.1 Provincia Autonoma di Bolzano .................................................................................... 209
2.17.2 Provincia Autonoma di Trento ...................................................................................... 211
2.17.2.1 Centro per bambini e genitori...................................................................................... 211
2.17.2.2 Spazio gioco e di accoglienza ....................................................................................... 212
2.17.2.3 Servizi sperimentali ...................................................................................................... 212
2.18 Umbria ....................................................................................................................................... 212
2.18.1 Centri per bambine e bambini ...................................................................................... 213
2.18.2 Centri per bambine e bambini e famiglie ....................................................................... 214
2.18.3 Spazi gioco ................................................................................................................. 216
2.18.4 Centri ricreativi ........................................................................................................... 217
2.19 Valle d'Aosta .............................................................................................................................. 217
2.20 Veneto ........................................................................................................................................ 220
2.20.1 Servizi ludico-ricreativi/ludoteche ................................................................................. 220
2.20.2 Servizi integrativi e sperimentali per la prima infanzia .................................................... 221
3. Gestione e organizzazione .............................................................................................. 222
3.1 Abruzzo ........................................................................................................................................ 222
3.1.1 Ludoteca ...................................................................................................................... 222
3.1.2 Servizi integrativi .......................................................................................................... 222
3.1.2.1 Centro dei bambini e dei genitori .................................................................................. 225
3.1.3 Centro gioco ................................................................................................................. 227
3.1.4 Servizio domiciliare ....................................................................................................... 229
3.2 Basilicata ...................................................................................................................................... 229
3.2.1 Micronidi familiari .......................................................................................................... 230
3.2.2 Ludoteca ...................................................................................................................... 230
3.3 Calabria ........................................................................................................................................ 231
3.3.1 Educatore familiare ....................................................................................................... 234
3.3.2 Educatore domiciliare .................................................................................................... 234
3.3.3 Centri per bambini e famiglie ......................................................................................... 235
3.3.4 Spazi gioco ................................................................................................................... 235
3.4 Campania ..................................................................................................................................... 235
3.4.1 Spazio bambini e bambine ............................................................................................. 238
3.4.2 Centro per i bambini e le famiglie .................................................................................. 240
3.4.3 Ludoteca per la prima infanzia ....................................................................................... 243
3.5 Emilia-Romagna ........................................................................................................................... 245
3.5.1 Spazio bambini ............................................................................................................. 249
3.5.2 Centro per bambini e famiglie ........................................................................................ 249
2.5.3 Servizi domiciliari .......................................................................................................... 250
3.5.4 Servizi sperimentali ....................................................................................................... 250
3.5.5 Servizi ricreativi ............................................................................................................ 251
3.5.6 Iniziative di conciliazione ............................................................................................... 251
3.6 Friuli Venezia Giulia ...................................................................................................................... 252
3.6.1 Centro per bambini e genitori ........................................................................................ 254
3.6.2 Spazio gioco ................................................................................................................. 255
3.6.3 Servizio educativo domiciliare ........................................................................................ 256
3.7 Lazio ............................................................................................................................................. 257
3.8 Liguria ........................................................................................................................................... 258
3.8.1 Servizi integrativi .......................................................................................................... 261
3.8.1.1 Centro bambini-genitori ................................................................................................ 262
3.8.1.2 Centro bambine-bambini ............................................................................................... 262
3.8.2 Servizi domiciliari .......................................................................................................... 262
3.8.2.1 Educatrice/educatore domiciliare ................................................................................. 262
3.8.2.2 Genitore accogliente ...................................................................................................... 263
3.8.3 Servizi sperimentali ....................................................................................................... 263
3.8.4 Spazi ricreativi occasionali ............................................................................................. 263
3.9 Lombardia .................................................................................................................................... 263
3.9.1 Centro di prima infanzia ................................................................................................ 264
3.9.2 Nido famiglia ................................................................................................................ 265
3.10 Marche ....................................................................................................................................... 266
3.10.1 Centri per l'infanzia ..................................................................................................... 268
3.10.2 Spazi per bambini, bambine e per famiglie .................................................................... 268
3.10.3 Centri di aggregazione per bambini, bambine e adolescenti ........................................... 268
3.11 Molise......................................................................................................................................... 269
3.11.1 Spazio gioco ............................................................................................................... 272
3.11.2 Centro per bambini e famiglie ...................................................................................... 273
3.11.3 Servizi e interventi in contesto domiciliare .................................................................... 273
3.11.3.1 Educatrice familiare ..................................................................................................... 273
3.11.3.2 Educatrice domiciliare ................................................................................................. 274
3.12 Piemonte .................................................................................................................................... 274
3.12.1 Nido in famiglia ........................................................................................................... 274
3.12.2 Centro di custodia oraria – Baby parking ...................................................................... 275
3.13 Puglia .......................................................................................................................................... 276
3.13.1 Ludoteca .................................................................................................................... 277
3.13.2 Centro ludico prima infanzia......................................................................................... 277
3.14 Sardegna .................................................................................................................................... 278
3.14.1 Servizi educativi in contesto domiciliare ........................................................................ 285
3.14.1.1 Mamma accogliente .................................................................................................... 285
3.14.1.2 Educatore familiare ...................................................................................................... 285
3.14.2 Spazi bambini ............................................................................................................. 285
3.14.3 Ludoteche e Centri per bambini e genitori .................................................................... 286
3.15 Sicilia .......................................................................................................................................... 286
3.15.1 Spazio gioco per bambini ............................................................................................. 287
3.15.2 Centri per bambini e famiglie ....................................................................................... 288
3.16 Toscana ...................................................................................................................................... 288
3.16.1 Spazio gioco ............................................................................................................... 291
3.16.2 Centro per bambini e famiglie ...................................................................................... 292
3.16.3 Servizio educativo in contesto domiciliare ..................................................................... 293
3.16.4 Centri zerosei .............................................................................................................. 294
3.17 Trentino Alto Adige .................................................................................................................... 294
3.17.1 Provincia Autonoma di Bolzano .................................................................................... 294
3.17.2 Provincia Autonoma di Trento ...................................................................................... 300
3.17.2.1 Centri per bambini e genitori ....................................................................................... 301
3.17.2.2 Spazio gioco e di accoglienza ....................................................................................... 302
3.18 Umbria ....................................................................................................................................... 303
3.19 Valle d'Aosta .............................................................................................................................. 306
3.19.1 Spazio gioco ............................................................................................................... 308
3.19.2 Servizio educativo in contesto domiciliare (tata familiare) .............................................. 309
3.19.3 Centro per bambini e famiglie ...................................................................................... 310
3.20 Veneto ........................................................................................................................................ 310
3.20.1 Servizi ludico-ricreativi/ludoteche ................................................................................. 311
3.20.2 Servizi integrativi e sperimentali per la prima infanzia .................................................... 311
4. Agevolazioni, finanziamenti e contributi ........................................................................ 313
4.1 Abruzzo ........................................................................................................................................ 313
4.2 Basilicata ...................................................................................................................................... 316
4.3 Calabria ........................................................................................................................................ 317
4.4 Campania ..................................................................................................................................... 317
4.5 Emilia-Romagna ........................................................................................................................... 319
4.6 Friuli-Venezia Giulia ..................................................................................................................... 320
4.6.1 Fondo per l'abbattimento delle rette a carico delle famiglie .............................................. 320
4.6.2 Fondo per le spese di investimento ................................................................................ 325
4.7 Lazio ............................................................................................................................................. 328
4.8 Liguria ........................................................................................................................................... 328
4.9 Lombardia .................................................................................................................................... 328
4.10 Marche ....................................................................................................................................... 328
4.11 Molise......................................................................................................................................... 329
4.12 Piemonte .................................................................................................................................... 329
4.13 Puglia .......................................................................................................................................... 330
4.14 Sardegna .................................................................................................................................... 333
4.15 Sicilia .......................................................................................................................................... 333
4.16 Toscana ...................................................................................................................................... 334
4.17 Trentino Alto Adige .................................................................................................................... 334
4.17.1 Provincia Autonoma di Bolzano .................................................................................... 334
4.17.1.1 Centri genitori-bambini (Elki) ....................................................................................... 340
4.17.1.2 Gruppi di gioco ............................................................................................................. 341
4.17.2 Provincia Autonoma di Trento ...................................................................................... 342
4.18 Umbria ....................................................................................................................................... 342
4.19 Valle d'Aosta .............................................................................................................................. 342
4.20 Veneto ........................................................................................................................................ 343
5. Normativa nazionale ....................................................................................................... 345
6. Normativa regionale ....................................................................................................... 355
6.1 Abruzzo ........................................................................................................................................ 355
6.1.1 L.R. 66/1997 - Tutela del diritto al gioco dei bambini e promozione e sviluppo delle ludoteche
6.1.2 L.R. 76/2000 - Norme in materia di servizi educativi per la prima infanzia......................... 356
6.1.2.1 Centri per bambini e genitori ......................................................................................... 357
6.1.2.2 Centri gioco .................................................................................................................... 357
6.1.2.3 Servizi domiciliari ........................................................................................................... 358
6.1.3 DGR 565/2001 - Approvazione direttive generali di attuazione ......................................... 358
6.1.3.1 Centri dei bambini e dei genitori ................................................................................... 358
6.1.3.2 Centro gioco ................................................................................................................... 359
6.1.3.3 Servizio domiciliare ........................................................................................................ 359
6.1.4 L.R. 2/2005 - Disciplina delle autorizzazioni al funzionamento e dell’accreditamento di soggetti eroganti servizi alla persona
6.2 Basilicata ...................................................................................................................................... 360
6.2.1 - DCR 1280/1999 – Piano Socio Assistenziale per il triennio 2000/2002 ............................ 360
6.2.1.1 – Micronidi familiari ....................................................................................................... 360
6.2.1.2 – Ludoteche.................................................................................................................... 361
6.3 Calabria ........................................................................................................................................ 361
6.3.1 L.R. 15/2013 – Norme sui servizi educativi per la prima infanzia ...................................... 361
6.3.2 Reg. Reg. 9/2013 – Regolamento di attuazione L.R. 15/2013 .......................................... 363
6.3.2.1 Educatore familiare ........................................................................................................ 363
6.3.2.2 Educatore domiciliare .................................................................................................... 363
6.3.2.3 Centri per bambini e famiglie ........................................................................................ 363
6.3.2.4 Spazi gioco...................................................................................................................... 364
6.4 Campania ..................................................................................................................................... 364
6.4.1 L.R. 11/2007 - Legge per la dignità e la cittadinanza sociale ............................................ 364
6.4.2 Reg. reg. 4/2014 - Regolamento di attuazione L.R. 11/2007 ............................................ 364
6.4.3 DGR 107/2014 - Approvazione catalogo dei servizi Reg. reg. 4/2014 ................................ 365
6.4.3.1 Spazio bambini e bambine ............................................................................................. 365
6.4.3.2 Centro per i bambini e le famiglie .................................................................................. 366
6.4.3.3 Ludoteca per la prima infanzia ....................................................................................... 366
6.5 Emilia-Romagna ........................................................................................................................... 366
6.5.1 L.R. 19/2016 – Servizi educativi per la prima infanzia ...................................................... 366
6.5.2 DGR 1564/2017 - Regolamento di attuazione L.R. 19/2016 ............................................. 367
6.6 Friuli Venezia Giulia ...................................................................................................................... 368
6.6.1 L.R. 20/2005 - Sistema educativo integrato dei servizi per la prima infanzia ...................... 368
6.6.2 DPReg 230/2011 – Regolamento di attuazione della L.R. 20/2005 ................................... 370
6.6.2.1 Centro per bambini e genitori ........................................................................................ 370
6.6.2.2 Spazi gioco...................................................................................................................... 371
6.6.2.3 Servizi educativo domiciliare ......................................................................................... 371
6.6.2.4 Baby sitter locale ............................................................................................................ 371
6.6.2.5 Servizi sperimentali e ricreativi ...................................................................................... 371
6.6.2.5.1 Servizi sperimentali ................................................................................................. 372
6.6.2.5.2 Servizi ricreativi ....................................................................................................... 372
6.7 Lazio ............................................................................................................................................. 372
6.7.1 L.R. 18/2002 - Tutela del gioco infantile e disciplina delle ludoteche................................. 372
6.8 Liguria ........................................................................................................................................... 373
6.8.1 L.R. 6/2009 - Promozione delle politiche per i minori e i giovani ....................................... 373
6.8.1.1 Servizi integrativi ............................................................................................................ 374
6.8.1.2 Servizi domiciliari ........................................................................................................... 374
6.8.1.3 Servizi ricreativi .............................................................................................................. 374
6.8.1.4 Servizi sperimentali ........................................................................................................ 375
6.8.2 DGR 222/2015 – Decreto attuativo della L.R. 6/2009 ...................................................... 375
6.8.2.1 Servizi integrativi ............................................................................................................ 375
6.8.2.1.1 Centro bambini-genitori ......................................................................................... 376
6.8.2.1.2 Centro bambine-bambini ........................................................................................ 376
6.8.2.2 Servizi domiciliari ........................................................................................................... 376
6.8.2.2.1 Educatore domiciliare ............................................................................................. 376
6.8.2.2.2 Genitore accogliente ............................................................................................... 377
6.8.2.3 Spazi ricreativi occasionali ............................................................................................. 377
6.9 Lombardia .................................................................................................................................... 378
6.9.1 DGR 7/20588/2005 – Requisiti minimi dei servizi sociali per la prima infanzia ................... 378
6.9.1.1 Centro di prima infanzia ................................................................................................. 378
6.9.1.2 Nido famiglia .................................................................................................................. 379
6.9.2 Circ. reg. 35/2005 – Primi indirizzi in materia di autorizzazione, accreditamento e contratto in ambito socio assistenziale
6.9.3 DGR 4/20943/2005 – Criteri per l'accreditamento dei servizi ............................................ 379
6.9.4 Circ. 45/2005 – Indicazioni, chiarimenti e ulteriori specificazioni in materia di requisiti minimi
6.9.4.1 Centri di prima infanzia .................................................................................................. 380
6.9.4.2 Nidi famiglia ................................................................................................................... 381
6.10 Marche ....................................................................................................................................... 382
6.10.1 L.R. 9/2003 - Disciplina per la realizzazione e gestione dei servizi per l'infanzia ............... 382
6.10.1.1 Centri per l'infanzia ...................................................................................................... 382
6.10.1.2 Spazi per bambini, bambine e per famiglie ................................................................. 383
6.10.1.3 Centri di aggregazione per bambini, bambine e adolescenti ...................................... 383
6.10.1.4 Servizi itineranti ........................................................................................................... 383
6.10.1.5 Nidi domiciliari ............................................................................................................. 383
6.10.2 Reg. reg. 13/2004 – Regolamento attuativo della L.R. 9/2003 ....................................... 383
6.10.2.1 Centri per l'infanzia ...................................................................................................... 384
6.10.2.2 Spazi per bambini, bambine e per famiglie ................................................................. 384
6.10.2.3 Centri di aggregazione per bambini, bambine e adolescenti ...................................... 384
6.10.2.4 Servizi itineranti ........................................................................................................... 384
6.11 Molise......................................................................................................................................... 384
6.11.1 L.R. 29/2000 - Tutela del diritto al gioco dei bambini e sviluppo delle ludoteche.............. 384
6.11.2 L.R. 13/2014 - Riordino del sistema regionale integrato degli interventi e servizi sociali ... 385
6.11.3 Reg. reg. 1/2015 - Regolamento di attuazione della legge regionale n. 13 del 6 maggio 2014 “Riordino del sistema regionale integrato degli interventi e servizi sociali” ......................... 385
6.11.3.1 Spazio gioco ................................................................................................................. 386
6.11.3.2 Centro per bambini e famiglie ..................................................................................... 386
6.11.3.3 Servizi e interventi educativi in contesto domiciliare .................................................. 386
6.11.3.3.1 Educatrice familiare .............................................................................................. 387
6.11.3.3.2 Educatrice familiare .............................................................................................. 387
6.12 Piemonte .................................................................................................................................... 387
6.12.1 DGR 48-14482/2004 - Nido in famiglia - Individuazione dei requisiti minimi del servizio ... 387
6.12.2 DGR 31-5660/2013 - Servizio per la prima infanzia denominato centro di custodia oraria. 389
6.13 Puglia .......................................................................................................................................... 390
6.13.1 L.R. 19/2006 - Disciplina del sistema integrato dei servizi sociali per la dignità e il benessere delle donne e degli uomini in Puglia
6.13.1.1 Ludoteche .................................................................................................................... 391
6.13.1.2 Centro ludico per la prima infanzia .............................................................................. 391
6.13.2 Reg. reg. 4/2007 – Attuazione L.R. 19/2006 ................................................................. 391
6.13.2.1 Ludoteca....................................................................................................................... 392
6.13.2.2 Centro ludico prima infanzia ........................................................................................ 392
6.14 Sardegna .................................................................................................................................... 393
6.14.1 D.P.Reg 4/2008 Regolamento di attuazione L.R. 23/2005 .............................................. 393
6.14.1.1 Servizi educativi in contesto domiciliare ..................................................................... 394
6.14.1.1.1 Mamma accogliente ............................................................................................. 395
6.14.1.1.2 Educatore familiare ............................................................................................... 395
6.14.1.2 Spazi bambini ............................................................................................................... 395
6.14.1.3 Ludoteche .................................................................................................................... 396
6.14.2 Delib.G.R. 50/12/2008 - Requisiti per l’autorizzazione al funzionamento delle strutture e dei servizi educativi per la prima infanzia
6.14.3 Delib.G.R. 62/24/2008 - Requisiti per l’autorizzazione al funzionamento delle strutture e dei servizi educativi per la prima infanzia
6.14.3.1 Servizi educativi in contesto domiciliare ..................................................................... 397
6.14.3.1.1 Mamma accogliente ............................................................................................. 397
6.14.3.1.2 Educatore familiare ............................................................................................... 397
6.14.3.2 Spazi bambini ............................................................................................................... 397
6.14.3.3 Ludoteche e centri per bambini e genitori .................................................................. 398
6.14.4 Delib.G.R. 33/36/2013 - Requisiti specifici per le singole tipologie di strutture sociali ....... 398
6.15 Sicilia .......................................................................................................................................... 399
6.15.1 DPRS 16/05/2013 - Nuovi standards strutturali ed organizzativi per i servizi di prima infanzia
6.15.1.1 Spazio gioco per bambini ............................................................................................. 399
6.15.1.2 Centri per bambini e famiglie ...................................................................................... 400
6.16 Toscana ...................................................................................................................................... 400
6.16.1 L.R. 32/2002 Testo unico della normativa della Regione Toscana in materia di educazione, istruzione, orientamento, formazione professionale e lavoro ..................................................... 400
6.16.2 DPGR 41/R/2013 Regolamento di attuazione di cui all'art. 4 bis L.R. 32/2002 ................. 401
6.16.2.1 Spazio gioco ................................................................................................................. 402
6.16.2.2 Centro per bambini e famiglie ..................................................................................... 402
6.16.2.3 Servizio educativo in contesto domiciliare .................................................................. 402
6.16.2.4 Centri zerosei ............................................................................................................... 403
6.17 Trentino Alto Adige .................................................................................................................... 403
6.17.1 Provincia Autonoma di Bolzano .................................................................................... 403
6.17.1.1 L.P. 8/2013 - Sviluppo e sostegno della famiglia in Alto Adige .................................... 403
6.17.1.1.1 Assistenza domiciliare all'infanzia......................................................................... 404
6.17.1.1.2 Microstrutture per la prima infanzia .................................................................... 404
6.17.1.2 DGP 482/2017 - Criteri per la concessione di contributi per il sostegno precoce alle famiglie, ai sensi della L.P. n. 8/2013 - Revoca della deliberazione n. 1282 del 4 novembre 2014 ................................................................................................................................................... 405
6.17.1.2.1 Centri genitori-bambini (Elki) ................................................................................ 405
6.17.1.2.2 Gruppi di gioco ..................................................................................................... 405
6.17.1.3 DGP 1180/2017 - Standard qualitativi per l’attività pedagogica nei servizi di assistenza alla prima infanzia
6.17.2 Provincia Autonoma di Trento ...................................................................................... 406
6.17.2.1 L.P. 4/2002 - Nuovo ordinamento dei servizi socio-educativi per la prima infanzia ... 406
6.17.2.1.1 Centri per bambini e genitori .............................................................................. 406
6.17.2.1.2 Spazi gioco e di accoglienza .................................................................................. 406
6.17.2.1.3 Servizi sperimentali ............................................................................................... 407
6.17.2.2 DGP 1891/2003 – Approvazione dei requisiti strutturali e organizzativi, dei criteri e delle modalità per la realizzazione e per il funzionamento dei servizi, nonché delle procedure per l'iscrizione all'albo provinciale dei soggetti di cui alla lettera b) del comma 1 dell'articolo 7 della legge provinciale 12 marzo 2002, n. 4 in materia di nuovo ordinamento dei servizi socio-educativi per la prima infanzia
6.17.2.2.1 Centri per bambini e genitori ................................................................................ 407
6.17.2.2.2 Spazio gioco e di accoglienza ................................................................................ 408
6.17.2.2.3 Servizi sperimentali ............................................................................................... 408
6.18 Umbria ....................................................................................................................................... 408
6.18.1 L.R. 30/2005 - Sistema integrato dei servizi socio-educativi per la prima infanzia ........ 408
6.18.1.1 Servizi integrativi al nido .............................................................................................. 409
6.18.1.2 Sperimentazione di nuove tipologie di servizi ............................................................. 409
6.18.2 Reg. reg. 13/2006 – Norme di attuazione della L.R. 30/2005 ......................................... 410
6.18.2.1 Servizi integrativi al nido .............................................................................................. 410
6.18.2.1.1 Centri per bambini e bambine .............................................................................. 411
6.18.2.1.2 Centri per bambine e bambini e famiglie ............................................................. 411
6.18.2.2 Sperimentazione di nuove tipologie di servizi ............................................................. 412
6.18.2.2.1 Spazi gioco ............................................................................................................ 412
6.18.2.2.2 Centri ricreativi ..................................................................................................... 412
6.19 Valle d'Aosta .............................................................................................................................. 413
6.19.1 L.R. 11/2006 - Disciplina del sistema regionale dei servizi socio-educativi per la prima infanzia
6.19.1.1 Spazi gioco.................................................................................................................... 413
6.19.1.2 Servizi educativi in contesto domiciliare – Tata familiare ........................................... 414
6.19.2 DGR 3086/2007 - Approvazione delle disposizioni regionali in materia di servizio di tata familiare
6.19.4 DGR 1564/2015 - Disposizioni in attuazione della L.R. 11/2006 ...................................... 415
6.19.4.1 Spazio gioco (garderie d'enfance) ................................................................................ 416
6.19.4.2 Servizio educativo in contesto domiciliare (tata familiare) ......................................... 416
6.19.4.3 Centro per bambini e famiglie ..................................................................................... 419
6.19.3 DGR 1127/2017 - Certificazione degli apprendimenti ai fini dell'iscrizione al registro regionale delle tate familiari
6.20 Veneto
6.20.1 L.R. 32/1990 - Disciplina degli interventi regionali per i servizi educativi alla prima infanzia: asili nido e servizi innovativi
6.20.2 L.R. 22/2002 - Autorizzazione e accreditamento delle strutture sanitarie, socio-sanitarie e sociali
6.20.3 DGR 84/2007 – Requisiti, standard e accreditamento per le strutture sociosanitarie e sociali
6.20.3.1 Servizi ludico-ricreativi/ludoteche ............................................................................... 422
6.20.3.2 Servizi integrativi e sperimentali per la prima infanzia ................................................ 423
Diventa legge il primo decreto di carattere economico del governo dopo la sua approvazione definitiva da parte dell'Assemblea di Palazzo Madama avvenuta martedi 7 agosto con 155 voti favorevoli, 125 contrari e un astenuto.
Nel passaggio parlamentare è stato confermato e rafforzato l'impianto del provvedimento soprattutto sul fronte della lotta al precariato, con l'aggiunta di ulteriori sanzioni in caso di applicazione indebita di questi contratti, e il limite del 30% rispetto al totale dei dipendenti. Per favorire le assunzioni a tempo indeterminato arriva poi l'agevolazione contributiva per il prossimo biennio per chi assume a tempo pieno lavoratori under 35, agevolazioni sono estese per la prima volta anche all'ambito del lavoro domestico.
Nel testo definitivo c'è anche l'ampliamento delle possibilità di utilizzo dei nuovi voucher per le piccole imprese dei settori agricolo e turistico e la possibilità per i percettori di ottenere il pagamento in contanti alla Posta.
Confermate tutte le altre misure a partire dalla limitazione all’utilizzo dei contratti di lavoro a tempo determinato per i quali si prevede che, fatta salva la possibilità di libera stipula del primo contratto a tempo determinato, di durata comunque non superiore a 12 mesi di lavoro in assenza di specifiche causali, l’eventuale rinnovo dello stesso sarà possibile esclusivamente a fronte di esigenze temporanee e limitate. Come stabilito nel corso dell'esame parlamentare le nuove disposizioni si applicheranno ai contratti in scadenza a partire dal 31 ottobre 2018.
Al fine di indirizzare i datori di lavoro verso l’utilizzo di forme contrattuali stabili, inoltre, si prevede l’aumento dello 0,5% del contributo addizionale – attualmente pari all’1,4% della retribuzione imponibile ai fini previdenziali, a carico del datore di lavoro, per i rapporti di lavoro subordinato non a tempo indeterminato – in caso di rinnovo del contratto a tempo determinato, anche in somministrazione.
Al via anche le misure per contrastare la delocalizzazione delle aziende che abbiano ottenuto aiuti dallo Stato, e il blocco della pubblicità per i giochi e le scommesse, fatte salve ancora per un anno le campagne in corso. Infine sul fronte fiscale arriva lo stop all'attuale redditometro per i controlli sugli anni dal 2016 in poi, e la riscrittura dei parametri in chiave di contrasto all’economia sommersa.
Previsto quindi il rinvio della prossima scadenza per lo “spesometro”, e l’abolizione dello split payment per le prestazioni di servizi rese alle pubbliche amministrazioni dai professionisti i cui compensi sono assoggettati a ritenute alla fonte. Entra poi nel decreto lo slittamento al 1° gennaio 2019 della fattura elettronica per i benzinai, e viene confermata la possibilità di compensazione tra debiti fiscali e crediti nei confronti della PA anche per il 2018 in riferimento ai carichi affidati fino al 31 dicembre 2017.
Tra le altre misure modificate nel corso dell'esame parlamentare un concorso “dedicato” per gli insegnati con il solo diploma magistrale e il rafforzamento delle norme per combattere la dipendenza dal gioco d'azzardo.
Indice
Premessa.
1. Misure per il contrasto al precariato.
1.1 Stretta sui contratti a termine - Articolo 1.
1.1.1 Ridotta da 36 a 24 mesi la durata massima dei contratti a tempo determinato.
1.1.2 Le causali obbligatorie.
1.2 Esonero contributivo per favorire l'occupazione giovanile – Articolo 1-bis.
1.2.1 Taglio per tutti i datori di lavoro privati
1.2.2. Agevolazioni anche per la trasformazione dei contratti
1.3 Nuovi vincoli per lo staff leasing – Articolo 2.
1.3.1 Tetto del 30% per i contratti a tempo determinato.
1.3.2 Durata massima di 24 mesi anche per i contratti di somministrazione a tempo determinato.
1.3.3. Arriva il reato di somministrazione fraudolenta.
1.4 Novità per il lavoro occasionale – Articolo 2-bis.
1.4.1 Autocertificazione per le agevolazioni sul limite del compenso massimo annuo.
1.4.2 Le innovazioni per agricoltura e turismo.
1.4.3. Torna il pagamento anche in contanti
1.5 Indennità licenziamento ingiustificato e incremento contribuzione contratto tempo determinato – Articolo 3
1.5.1 Indennità più alta per i licenziamenti ingiustificati
1.5.2 Contributi più alti di 0,5 punti per i rinnovi dei contratti a termine.
1.6 Disposizioni in materia di diplomati magistrali - Articolo 4.
1.6.1 Concorso ad hoc con riserva.
2. Misure per il contrasto alla delocalizzazione e la salvaguardia dei livelli occupazionali
2.1 Stop alla delocalizzazione produttiva – Articolo 5.
2.1.1 Sanzioni pesanti per arginare un fenomeno in crescita.
2.1.2 Divieti ad ampio raggio.
2.1.3 In caso di trasferimento fuori dall'ambito dell'Unione europea.
2.1.4 In caso di delocalizzazione in ambito UE.
2.1.5 I controlli alle amministrazioni che hanno concesso il beneficio.
2.1.6 Confermata la normativa attuale di recupero per i benefici già concessi
2.1.7 Privilegio di Stato sui crediti
2.1.8 Le regole per le imprese controllate.
2.2 Stop ai licenziamenti per le imprese che hanno avuto aiuti di Stato – Articolo 6.
2.2.1 Gli aiuti all'occupazione.
2.2.2 Decadenza dal benefico per chi taglia l'occupazione del 50%..
2.2.3 Recupero da parte delle amministrazioni che hanno concesso i benefici
2.2.4 I fondi restituiti finalizzati al sostegno di nuova occupazione.
2.2.5 Le nuove regole solo per i nuovi finanziamenti
2.3 Recupero dell’iper ammortamento in caso di cessione o delocalizzazione degli investimenti - Articolo 7
2.3.1 Il passaggio all'industria 4.0.
2.3.2 Solo strutture produttive in Italia.
2.3.3 Recupero senza sanzioni e interessi
2.3.4 Solo investimenti futuri
2.3.5 Confermata la validità degli investimenti “sostitutivi”
2.4 Limiti all'utilizzo del credito d’imposta ricerca e sviluppo per gli acquisti di brevetti infra gruppo - Articolo 8
2.4.1 Le agevolazioni per marchi e brevetti
2.4.2 La stretta sugli acquisti infragruppo.
3. Misure per il contrasto alla ludopatia.
3.1 Niente più pubblicità per giochi e scommesse - Articolo 9.
3.1.1 La lotta alla ludopatia.
3.1.2 Le maxi sanzioni
3.1.3 Le sanzioni per finanziare il fondo contro le ludopatie.
3.1.4 Salve le campagne in corso.
3.1.5 Aumento del PREU in più step.
3.1.6 Formule di avvertimento e stop ai giochi per i minori
4. Misure in materia di semplificazione fiscale.
4.1 Stop al vecchio redditometro per i controlli dal 2016 in poi– Articolo 10.
4.1.1 Potenziare la lotta all'evasione.
4.1.2 Aggiornamento dei parametri
4.1.3 Il decreto abrogato.
4.2 A febbraio 2019 l'ultima scadenza dello spesometro – Articolo 11.
4.2.1 Le date per la trasmissione delle fatture.
4.2.2 Appuntamento a febbraio.
4.2.3 Stop ai registri IVA per chi è obbligato allo spesometro.
4.2.4 Proroga al 1° gennaio 2019 per la fatturazione elettronica per le cessioni di carburante.
4.3 Professionisti fuori dallo split payment - Articolo 12.
4.3.1 Torna l'IVA sulle fatture.
4.4 Proroga della compensazione delle cartelle esattoriali con i crediti nei confronti della pubblica amministrazione - Articolo 12-bis.
4.4.1 Compensabili i carichi affidati fino a fine 2017.
5. Disposizioni finali e di coordinamento.
5.1 Stop alle società dilettantistiche lucrative – Articolo 13.
5.1.1 Niente più forma societaria.
6. Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 12 luglio 2018, n. 87, recante disposizioni urgenti per la dignità dei lavoratori e delle imprese.
Aggiornato con le semplificazioni contenute nel Provvedimento Agenzia delle entrate 5 febbraio 2018 (“spesometro light”) e con le novità previste dal decreto Dignità.
- Adempimenti e scadenze
- Comunicazioni trimestrali IVA
- Spesometro semestrale e trimestrale
- Casi particolari
- Ravvedimento operoso
Diventa sempre più rilevante la lotta per il contrasto all’evasione intrapresa dal fisco.
È difatti, questo l’obiettivo che si prefigge il legislatore attraverso la riscrittura dell’art. 21 del decreto legge n. 78/2018, meglio conosciuto come spesometro, il cui obbligo, con decorrenza dal 2018, non sarà più annuale bensì trimestrale. A dire il vero, per effetto del d.l. 22 ottobre 2016, n. 193, in vigore dal 24 ottobre 2016 e convertito nella legge 1° dicembre 2016, n. 225 i soggetti passivi IVA effettueranno l’invio telematico di tutte le fatture emesse e ricevute nel trimestre di riferimento, delle bollette doganali e delle note di variazione, con cadenza trimestrale, ossia il 31 maggio, 31 agosto, 30 novembre e 28 febbraio.
Contestualmente, a tale obbligo è inserito quello di comunicare trimestralmente anche le liquidazioni periodiche IVA, sia nell’ipotesi in cui l’IVA è a debito, sia nel caso in cui dalla liquidazione emerga un credito.
A seguito delle proteste delle associazioni professionali, in sede di conversione del decreto legge sopra citato era stata introdotta una prima deroga per l’anno 2017, consistente nel fatto che, solo per le fatture e non le liquidazioni, doveva essere effettuata una comunicazione al 25 luglio 2017 comprendente le fatture relative al primo semestre, una al 30 novembre 2017 per quelle del terzo trimestre e, infine, al 28 febbraio 2018 per quelle del 4 trimestre.
Il decreto legge 30 dicembre 2016, n. 244 convertito con modificazioni nella legge 27 febbraio 2017, n. 19 – meglio conosciuto come Milleproroghe – ricambia nuovamente le scadenze fiscali della comunicazione dei dati delle fatture d’acquisto ed emesse introducendo due scadenze a carattere semestrale e precisamente quella del 16 settembre 2017 (il termine si sposta al 18 settembre perché il 16 è festivo) per quelle relative al semestre 1° gennaio 2017-30 giugno 2017 e quella del mese di febbraio 2018 per quelle riferite al secondo semestre.
Si segnala che un apposito d.P.C.M. aveva prorogato la prima scadenza al 28 settembre 2017 mentre successivamente l’Agenzia delle entrate, con comunicato stampa del 19 gennaio 2018 ha anticipato che la scadenza del 28 febbraio 2018 per l’invio della comunicazione dati delle fatture del secondo semestre è spostata al 60° giorno successivo alla pubblicazione del provvedimento definitivo che recepisce le semplificazioni apportate dal decreto legge n. 148/2017. Tale data è stata fissata al 6 aprile 2018 u.s.
Difatti il d.l. n. 148/2017 ha previsto di inviare i dati del documento riepilogativo per le fatture d’importo inferiore a 300 euro, delle ulteriori fattispecie di esonero. Inoltre, al fine di venire incontro alle esigenze di tutti i professionisti che hanno riscontrato notevoli errori nella trasmissione dei dati delle fatture è consentito, di inviare i dati relativi al primo semestre, entro il termine del 6 aprile senza applicazione delle sanzioni.
Ma la vera novità che esplicherà i suoi effetti nel 2018 è quella relativa alla nuova versione dello spesometro light con possibilità di presentare, dietro opzione, lo spesometro con cadenza semestrale.
Rimane, tuttavia ferma, la facoltà di invio dei dati con cadenza trimestrale.
Il D.L. “Misure urgenti per la dignità dei lavoratori e delle imprese” approvato dal Consiglio dei Ministri il 02.07.2018 ricambia nuovamente il calendario fiscale introducendo due sole scadenze per quelli che hanno potato per l’invio semestrale I quali dovranno inviare i dati delle fatture emesse e ricevute relative al primo semestre entro il 30settembre 2018, mentre quelli riferiti al secondo semestre entro il 28 febbraio 2019. Diversamente i soggetti che adempiono a tale obbligo con cadenza trimestrale, avranno la possibilità d’inoltrare i dati riferiti al terzo trimestre 2018 entro il 28.02.2019. Il decreto dignità apporta delle novità anche in materia di redditometro e di split payment per I professionisti. Relativamente al redditometro il decreto prevede che il Mef possa emanare un apposito decreto che individua gli indici di capacità contributiva dopo aver sentito l’ISTAT e le associazioni maggiormente rappresentative dei consumatori per gli aspetti relativi alla capacità di spesa e alla propensione al risparmio del contribuente.
È abrogato il decreto ministeriale 16.09.2015 e di conseguenza sono sospesi tutti gli accertamenti ancora da eseguire sul periodo d’imposta 2016 e successivi. Inoltre è abrogate la disposizione prevista dal dl 50/2017 in materia di split payment per i professionisti.
Tornando sul tema dello spesometro si precisa che l’Agenzia attraverso tale meccanismo incrocia i dati delle due comunicazioni e provvede a metterli a disposizione del contribuente, segnalando eventuali incongruenze, anche in relazione ai versamenti effettuati. In tal caso, il contribuente potrà fornire chiarimenti, segnalare eventuali errori riscontrati o effettuare il versamento dell’IVA applicando l’istituto del ravvedimento operoso.
A ciò si aggiunga che nonostante l’ultimo appuntamento per la presentazione dello spesometro annuale 2017 sia scaduto alla data del 10 aprile 2017 per i soggetti con liquidazione IVA mensile e del 20 aprile 2017 per tutti gli altri vi è ancora la possibilità di eseguire l’adempimento mediante applicazione dell’istituto del ravvedimento operoso oppure in caso di errore può essere fatto un invio sostitutivo. La comunicazione per il 2017 è più analitica mentre diventerà light per il 2018. Saranno, però, esonerati dallo spesometro semestrale i soggetti passivi IVA che opteranno per la fattura elettronica.
Occorre segnalare che con l’avvio dell’obbligo della fatturazione elettronica anche per le operazioni con i privati, dal 1° gennaio 2019 sarà abrogato lo spesometro.
Per l’omessa o errata trasmissione dei dati di ogni fattura, prevista dall’articolo 21, del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito in legge, con modificazioni, dall’articolo 1, comma 1, della legge 30 luglio 2010, n. 122, si applica la sanzione di euro 2 per fattura, con un massimo di euro 1000 per ciascun trimestre. I citati limiti sono ridotti alla metà fino a 500 euro, qualora la trasmissione o la correzione è effettuata entro il termine di 15 giorni dalla scadenza. Non si applica l’articolo 12 del decreto legislativo 18 dicembre 1997, n. 472.
Per le liquidazioni periodiche omesse o errate la sanzione varia da euro 500 a euro 2000; tale limite è ridotto alla metà se la correzione avviene entro 15 giorni dalla scadenza.
L’Agenzia delle entrate, con risoluzione n. 104 del 28 luglio 2017 ha illustrato le varie possibilità di applicazione del ravvedimento operoso mitigando così il pesante regime sanzionatorio.
Sintesi
Premessa
Spesometro trimestrale o semestrale su opzione e comunicazioni IVA
1. Disposizioni normative
2. Il restyling del d.l. 193/2016 e le novità del d.l. 148/2017 e del decreto dignità
3. Obiettivi della comunicazione
4. Comunicazione trimestrale delle liquidazioni IVA
4.1 Contenuto del modello
4.2 Modalità di presentazione
4.3 Casi particolari
5. Ambito soggettivo
5.1 Soggetti obbligati
5.2 Soggetti esclusi
5.3 Operazioni straordinarie
6. Quali operazioni vanno comunicate
7. Operazioni incluse
8. Contenuto della comunicazione
8.1 Momento rilevante
8.2 Scadenze
8.3 Come si presenta e codifica dei documenti
9. Note di variazione
10. Regime sanzionatorio e ravvedimento dopo le modifiche del d.lgs. 158/2015 in materia di spesometro annuale
11. Spesometro e liquidazioni 2018 - sanzioni
12. Obblighi dell’intermediario
13. Novità dal 2017
14. Fatturazione elettronica tra privati
15. Credito d’imposta
16. Alcuni casi particolari alla luce del d.l 148/2017
16.1 Fatture di importo inferiore a 300 euro
16.2 Operazioni imponibili con IVA non esposta in fattura
16.3 Fattura emessa dai commercianti al dettaglio
16.4 Autotrasportatori
16.5 Contribuenti con contabilità separata
16.6 Split payment
17. Analisi di alcune casistiche secondo la risoluzione n. 87/E
18. Il ravvedimento operoso alla luce della risoluzione n.104/E del 28 luglio 2017
19. Altre novità del decreto dignità: il nuovo redditometro
20. Conclusioni
21. Esemplificazioni pratiche : 8 CASI PRATICI
Tutte le novità e gli incentivi introdotti dalla legge di stabilità 2016.
Lo scopo della presente guida è quello di orientare i contribuenti nella prima fase di valutazione di questa nuova opportunità, in attesa degli opportuni chiarimenti di prassi cui sarà demandato il compito di ridurre i profili di incertezza che inevitabilmente si accompagnano alla novità legislativa.
La Legge di stabilità 2016 ha introdotto nell’ordinamento una disciplina sostanziale del leasing finanziario di immobili abitativi, dettando una disciplina fiscale di favore tesa a incentivare l’utilizzo di tale contratto per l’acquisto dell’abitazione principale.
Oggi lo strumento non è utilizzato per l’acquisto della “prima casa” poiché privo sia delle opportune tutele legislative in capo alla società concedente – circostanza ostativa allo sviluppo della relativa offerta sul mercato – sia per l’assenza di benefici fiscali, in capo all’utilizzatore, equiparabili all’acquisto diretto finanziato con mutuo ipotecario.
La nuova disciplina, diminuendo i fattori di svantaggio del leasing rispetto al contratto di mutuo, rappresenta uno strumento innovativo per l’acquisto di un’abitazione, consentendo di acquisire l’immediata disponibilità dell’immobile a fronte del pagamento di canoni periodici, rinviando ad un momento futuro l’eventuale acquisto ad un prezzo ridotto.
L’intervento normativo poggia sostanzialmente su tre pilastri:
Affinché le misure possano effettivamente raggiungere gli scopi prefissati è tuttavia necessaria una presa di consapevolezza da parte dei contribuenti virtualmente interessati che, oltre ad un’attenta analisi dei costi e benefici connessi all’operazione, dovranno inevitabilmente fare i conti con fattori connessi alla tempestività” delle proprie scelte, considerata la natura transitoria delle suddette agevolazioni, le quali troveranno applicazione limitata nel tempo: dal 1° gennaio 2016 al 31 dicembre 2020.
L’e-book è aggiornato con le risposte fornite dall’Agenzia delle Entrate in occasione di Telefisco 2016 e con gli ulteriori chiarimenti contenuti nelle circolari n. 27/E/2016 e n. 7/E/2017.
1. Leasing abitativo tra conferme e novità
1.1 Parte generale
1.2 Il contratto di leasing (definizioni)
1.2.1 Caratteristiche
1.2.2 Soggetti coinvolti
1.3 Leasing immobiliare
1.3.1 Vantaggi
1.3.2 Rischi contrattuali per l’utilizzatore
1.3.3 Rischi per il concedente
1.4 Tipologie contrattuali
2. Detrazione IRPEF sul leasing “prima casa”
2.1 Requisiti soggettivi
2.1.1 Coniugi contitolari
2.2 Canoni e oneri accessori
2.3 Requisiti oggettivi
2.3.1 Nozione di “abitazione principale”
2.3.2 Immobili da costruire
2.4 Perdita della detrazione
2.5 Principio di “cassa”
2.6 Dichiarazione dei redditi
2.7 Analisi e valutazioni di convenienza
2.7.1 Confronto proposta mutuo e leasing abitativo
3. Leasing abitativo: disciplina civilistica
3.1 Parte generale
3.2 Protezione dalla revocatoria fallimentare
3.3 Risoluzione del contratto per inadempimento dell’utilizzatore
3.3.1 Restituzione dell’immobile
3.3.2 Applicabilità della procedura di sfratto
3.4 Richiesta di sospensione del pagamento dei canoni
4. Imposte indirette nel leasing “prima casa”
4.1 Parte generale
4.2 Imposte indirette sull’acquisto effettuato dalla società di leasing
4.2.1 Imposta di registro
4.2.2 Profili IVA
4.2.3 Imposte ipotecarie e catastali
4.3 Imposte indirette sul contratto di leasing (canoni e prezzo di riscatto)
4.4 Imposta di registro sulla cessione dei contratti di leasing abitativo
Glossario
Appendice
Risposte dell’Agenzia delle Entrate ai quesiti di Telefisco 2016
La materia del riparto delle spese condominiali è una delle più spinose e controverse. Se in condominio si litiga molto, non v'è dubbio che spesso ciò accade per via delle spese; i dubbi sono tanti: chi deve pagare? Cosa? Quando? E, soprattutto, quanto?
La conoscenza delle norme e delle principali sentenze sulla materia da parte di tutti, amministratore e condòmini, consentirebbe certamente una riduzione del contenzioso.
Il presente lavoro vuole essere una guida ad una corretta attività di riparto delle spese condominiali; l'obiettivo estremamente pratico caratterizza così l'intera stesura dell'ebook, il quale è suddiviso in tre parti:
Più in particolare, la prima parte è dedicata alle norme essenziali in materia di spese condominiali, propedeutiche a quelle specifiche in materia di riparto: partendo dall'esposizione delle ragioni giuridiche che giustificano l'obbligo di contribuzione delle spese condominiali, individueremo i soggetti obbligati, i modi, i tempi ed i luoghi del pagamento.
Individuati i soggetti cui imputare i pagamenti, è necessario capire secondo quali criteri si deve calcolare la quota loro spettante: la seconda parte del lavoro è dunque dedicata ai criteri di riparto previsti dalla legge, alle modalità per derogarvi nonché agli strumenti, in primis le tabelle millesimali, con cui agiscono i soggetti coinvolti (condominio, assemblea, ma anche, vedremo, singoli condòmini).
Infine, la terza ed ultima parte è dedicata all'attuazione pratica delle norme, cioè al riparto delle singole voci di spesa; in tale parte, premesse le principali nozioni in materia condominiale necessarie al fine di una migliore comprensione del testo, si affrontano i casi concreti più controversi e ricorrenti, dando altresì conto delle soluzioni più recenti e degli orientamenti maggioritari forniti dalla giurisprudenza (segnatamente quella di legittimità).
Il presente ebook, data la destinazione operativa e gli accenni alle principali nozioni sottese, si offre dunque come guida sia per chi effettua il riparto che per i condòmini, destinatari di quel riparto.
Premessa
1. Elementi in materia di obbligazioni condominiali
1.1 Le spese condominiali quali obbligazioni propter rem
1.2 L'obbligazione propter rem in condominio
1.3 Individuazione dei soggetti obbligati
1.3.1 Obbligazioni condominiali e passaggio di proprietà
1.3.1.1 Cambio di proprietà, opere straordinarie ed imputazione dei pagamenti
1.3.2 Nuda proprietà e usufrutto
1.3.2.1 Diritto di abitazione e diritto d'uso
1.3.3 Locazione
1.3.4 Comproprietà e successione
1.3.5 Fallimento di un condòmino
1.4 Tempi, luogo e imputazione del pagamento
1.4.1 Tempo e termine del pagamento
1.4.2 Luogo del pagamento
1.4.3 Imputazione dei pagamenti
1.4.4 Prescrizione delle quote condominiali
1.5 Spese condominiali e rapporti con i terzi: solidarietà previa escussione dei morosi
1.5.1 Morosità e fondo spese straordinario
1.5.2 Fondo spese condominiale
2. Criteri e strumenti di ripartizione delle spese condominiali
2.1 Criteri di ripartizione delle spese condominiali
2.1.1 Riparto per proporzione al valore della proprietà
2.1.2 Riparto delle spese in base all'uso
2.1.3 Riparto nel condominio parziale
2.1.4 Criteri normativi per casi specifici
2.1.5 Deroga ai criteri generali
2.2 Le tabelle millesimali
2.2.1 Formazione delle tabelle millesimali
2.2.1.1 Tabelle c.d. contrattuali
2.2.1.2 Tabelle c.d. assembleari
2.2.1.3 Tabelle giudiziali
2.2.2 Tabelle millesimali e condominio minimo
2.2.3 Revisione delle tabelle millesimali
2.3 Parametri per la realizzazione delle tabelle
2.4 I soggetti coinvolti nell'attività di riparto delle spese
2.4.1 I tecnici
2.4.2 Amministratore e riparto delle spese
2.4.3 Assemblea e riparto delle spese
2.4.4 Singoli condòmini e riparto delle spese
2.4.5 Consiglio di condominio, revisore contabile e riparto delle spese
2.5 Regolamento di condominio e riparto delle spese
2.6 Rendiconto e riparto delle spese
3. Ripartizione delle spese condominiali nei casi concreti
3.1 Compenso amministratore
3.2 Assicurazione dell'edificio
3.3 Innovazioni
3.3.1 Spese per l'installazione degli ascensori
3.4 Conservazione
3.5 Sostituzione e la manutenzione di scale e ascensori (art. 1124 c.c.)
3.5.1. Pulizia delle scale
3.6 Manutenzione e la ricostruzione dei soffitti, delle volte e dei solai (art. 1125 c.c.)
3.7 Balconi
3.8 Interventi sui muri
3.9 Facciata
3.10 Lastrici solari e tetti
3.10.1 Lastrici solari ad uso o proprietà esclusiva (art. 1126 c.c.)
3.11 Rifacimento piano di calpestio del cortile
3.12 Verde e alberi condominiali
3.13 Impianto di riscaldamento e consumi
3.14 Impianto idrico e consumi
3.15 Impianto fognario
3.16 Impianto elettrico e consumi
3.17 Spese legali
3.18 Servizi di portierato
3.19 Androne comune
3.20 Spese individuali
3.21 Automazione cancello
3.22 Opere antincendio
3.23 IMU e TOSAP
3.24 Attività fiscali del condominio
3.25 Fondo spese
3.26 Revisore contabile
I canali di finanziamento a disposizione delle piccole e medie imprese italiane sono molti e, a differenza di come è sempre stato in passato, ad oggi le PMI hanno la possibilità di avere accesso a fonti diversificate di capitali. Il crescente bisogno di accedere a nuovi finanziamenti e la necessità di ridurre la dipendenza dal canale bancario hanno fatto sì che, strumenti ad esclusiva disposizione di imprese più strutturate, siano oggi comunemente utilizzati in imprese di dimensioni più piccole.
La quasi totalità del tessuto industriale italiano è da sempre rappresentata dalle piccole e medie imprese il cui principale canale di finanziamento è identificato nel sistema bancario. La mancanza di diversificazione dei canali di finanziamento rappresenta un potenziale limite allo sviluppo e alla crescita delle nostre imprese; la possibilità di accedere ad una rete più ampia di canali è, per la realtà imprenditoriale del paese, una spinta importante al processo di sviluppo ed espansione.
Grazie ad alcune mirate azioni del Governo italiano, è stato semplificato da un punto di vista burocratico l’accesso a quegli strumenti di raccolta prima di esclusivo utilizzo di imprese maggiormente strutturate. Le PMI italiane possono oggi emettere mini bond o decidere di quotarsi sul mercato, in un segmento come l’AIM a queste specificatamente dedicato. I risvolti positivi dell’intero processo affiancano i piccoli e medi imprenditori nel processo di crescita a livello nazionale e rappresentano un’importante spinta per il generico processo di globalizzazione e sviluppo dell’economia del Paese.
I mini bond, strumenti di debito pensati per aiutare le PMI italiane nel duro periodo del credit crunch, ad oggi continuano ad essere in continua crescita. Le emissioni nel 2017 ammontano ad un totale di 170 contro le 110 realizzate nel 2016; l’utilizzo complessivo di questo strumento vede protagoniste non solo le piccole imprese ma anche quelle più strutturate con un fatturato tra i 50 e i 500 milioni. Sebbene sia nato con l’idea di sostituire il canale bancario come unica fonte di finanziamento, in virtù delle attuali statistiche, i mini bond risultano essere un canale parallelo al sistema bancario.
L’obiettivo principale delle imprese che utilizzano tali strumenti è diventato dunque quello di diversificare le proprie fonti di finanziamento e limitare il più possibile la dipendenza da un unico creditore. Grazie ai mini bond le PMI italiane possono avere un primo canale di accesso ad investitori istituzionali, funzionale non solo ad una maggiore strutturazione delle aziende stesse ma anche alla preparazione per un’eventuale quotazione futura.
Dai primi dati disponibili del 2018 sembra dunque che i mini bond, il cui numero di emissioni nei primi mesi dell’anno in corso si attesta intorno a 16, aiutino complessivamente ad una stabilizzazione del sistema imprenditoriale del nostro paese. I mini bond sono dunque il canale di accesso al mercato di capitali per le PMI che hanno così la possibilità di rendersi maggiormente indipendenti dal sistema bancario e reperire fondi per investimenti straordinari o per progetti di ampliamento, sviluppo e internazionalizzazione.
In parallelo alla possibilità per le imprese di avere un canale diretto di comunicazione con investitori istituzionali, da ormai 10 anni Borsa Italiana ha un mercato dedicato alle piccole medie imprese: l’AIM.
Grazie ad una procedura di ammissione più flessibile, le PMI italiane, tramite questo canale, possono ottenere una maggiore competitività e visibilità a livello internazionale. Il continuo sviluppo che ad oggi tale segmento di mercato ha vissuto, ha portato ad avere 98 società quotate ed un totale di 3,3 miliardi raccolti, valori a cui vanno ad aggiungersi 6 nuove imprese che hanno deciso di quotarsi nei primi mesi del 2018 per una raccolta totale di 856 milioni di euro. Il trend in continua crescita che è stato registrato nel 2017 si è concluso con un numero di quotazioni AIM superiore alle IPO registrate nel MTA per lo stesso anno
La possibilità di poter avere accesso a nuove fonti di finanziamento in aggiunta ad una regolamentazione meno stringente concede dunque alle imprese italiane una maggiore flessibilità operativa e strategica. La quotazione AIM ha rappresentato e rappresenta oggi più che mai un importante trampolino di lancio per le piccole e medie imprese ad alto potenziale di crescita e con significative prospettive di sviluppo e internazionalizzazione.
Un importante spinta allo sviluppo del mercato AIM è stata senza dubbio l’attività svolta dai PIR, piani individuali di risparmio introdotti in Italia con la legge di bilancio 2017. Tale forma di risparmio fiscalmente incentivato ha registrato nel 2017 una raccolta di quasi 10 miliardi di euro che, destinata in gran parte alle Pmi nazionali, offre ad oggi un’importante disponibilità di risorse per le nostre aziende.
Gli strumenti destinati al supporto e allo sviluppo dell’economia del paese sono dunque molti e rappresentano un’occasione di crescita per tutti i soggetti coinvolti, sia per i risparmiatori che ampliano e diversificano il proprio portafoglio di investimenti sia per le imprese che, vedendosi destinatarie di un ingente flusso di capitali, hanno l’occasione per crescere e attuare piani di sviluppo ed espansione.
Introduzione
1. I Minibond
1.1 Normativa di riferimento
1.1.1 Decreto Sviluppo, Legge 22 giugno 2012, n. 83
1.1.2 Piano Destinazione Italia
1.1.3 Decreto Crescita e Competitività
1.2 Principali caratteristiche
1.2.1 Prezzo di emissione
1.2.2 Rimborso del capitale
1.2.3 Cedole e tasso di rendimento
1.2.4 Opzioni
1.2.5 Covenant
1.2.6 Garanzie
1.3 Vantaggi dei Minibond
1.4 Soggetti emittenti
1.5 I sottoscrittori
1.6 Principali soggetti coinvolti
1.6.1 Advisor finanziario
1.6.2 Advisor legale
1.6.3 Società di revisione
1.6.4 Arranger
1.6.5 Il Rating
1.7 Il regolamento del prestito
1.8 Documento di ammissione sul Segmento Professionale ExtraMOT Pro
1.9 ExtraMot Pro
1.10 Le principali fasi
1.11 Overview del mercato
1.12 Forme avanzate di obbligazioni - cenni
2. La quotazione su AIM Italia
2.1 L’AIM Italia/Mercato Alternativo del Capitale
2.1.1 Un mercato dedicato alle PMI
2.1.2 I requisiti e la documentazione prevista
2.1.3 AIM Italia e MTA
2.1.4 Il contesto di rifermento
2.2 La scelta di quotarsi
2.2.1 I vantaggi della quotazione
2.2.2 I limiti della quotazione
2.3 Il processo di quotazione su AIM Italia
2.4 I principali attori coinvolti
2.5 Le agevolazioni fiscali legate alla quotazione
2.5.1 PMI Innovative
2.5.2 PIR – Piani Individuali di Risparmio
2.6 La quotazione di imprese di piccole dimensioni – Alcuni casi pratici
2.6.1 Bio-on S.p.A.
2.6.2 Energica Motor Company S.p.A.
2.6.3 SMRE Engineering S.p.A.
Bibliografia
Questo nuovissimo ebook vuole affrontare la complessa casistica che ruota attorno alla disciplina successoria, con particolare riferimento alle ipotesi di diseredazione, quale figura discussa poiché contrastante con alcuni principi fondamentali dell’ordinamento.
Tuttavia, la società sembra richiedere una maggiore flessibilità da parte del diritto successorio, per far meglio fronte alle ultime volontà del soggetto, la cui libertà deve poter essere tutelata fino all’ultimo momento utile.
Con approccio sistematico e pratico, l’opera vuole fornire anche consigli operativi e soluzioni utili a casi concreti.
Capitolo I – La successione necessaria come limite invalicabile all’autonomia testamentaria
Capitolo II – La clausola di esclusione meramente negativa
1. Origini del fenomeno
2. L’ondivago excursus giurisprudenziale
3. L’attuale impianto normativo: il regolamento UE 650/2012
4. L’art. 448 bis c.c.: ipotesi tipizzata di diseredazione o ennesimo esempio di “imprecisione
legislativa”?
Appendice normativa
