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Obblighi connessi agli scambi intracomunitari di beni e servizi - edizione 2024
Aggiornato con:
eBook in pdf di 95 pagine.
L'ebook contiene un fac-simile della dichiarazione da far compilare ai clienti UE ai fini delle prove intracomunitarie (necessaria dal mese di febbraio 2020).
Il presente approfondimento ha l’obiettivo di fornire una guida operativa alla gestione degli adempimenti connessi agli scambi intracomunitari di beni e servizi, rivolta a chi intende approfondire la materia o semplicemente avvicinarsi allo studio delle operazioni intracomunitarie, ambito denso d’insidie e adempimenti, soggetto a frequenti controlli da parte dell’Amministrazione finanziaria.
Ogni capitolo dell’e-book è stato redatto partendo da un’analisi tecnica/normativa dell’operazione che serva da guida allo studio dei vari casi pratici:
L’intento degli autori è di fornire una risposta aggiornata a queste “semplici” domande offrendo uno strumento utile all’attività quotidiana dell’area amministrativa, il tutto corredato da svariati casi pratici.
1. Territorio dell’Unione Europea
1.1 Brexit
1.2 Elenco dei paesi comunitari
1.3 Stati inclusi nel territorio comunitario ai fini IVA
1.3.1 A proposito di Cipro
1.4 Stati esclusi dal territorio comunitario ai fini IVA
1.5 Il territorio doganale comunitario
1.6 I paesi europei che non sono considerati comunitari ai fini IVA
1.7 Paesi black list europei
1.8 Esempi Stati comunitari ai fini IVA e ai fini doganali
2. Cessioni intracomunitarie di beni
2.1 Status di soggetto passivo IVA – Presupposto soggettivo
2.1.1 Archivio Vies
2.1.2 Cessione beni a “piccole imprese”
2.2 Movimentazione dei beni
2.2.1 Novità 2020
2.2.2 Esempi di prova di consegna in ambito UE
2.2.3 Fac-simile dichiarazione acquirente per ricevimento beni
2.2.4 Trasmissione dichiarazione scritta mediante connessione EDI
2.3 Effettuazione delle operazioni di cessione
2.4 Emissione e registrazione delle fatture di cessione
2.4.1 La fattura elettronica a partire dal 1° gennaio 2019
2.5 Sanzioni per mancata emissione fattura non imponibile
2.6 Casi pratici
2.6.1 Fatturazione e comunicazione operazione transfrontaliera
2.6.2 Compilazione del modello INTRA-1 bis
2.6.3 Indicazione in dichiarazione annuale IVA
3. Acquisti intracomunitari di beni
3.1 Effettuazione dell’acquisto intracomunitario di beni
3.2 Integrazione e registrazione degli acquisti intracomunitari di beni
3.3 Sanzioni per mancata integrazione
3.4 Casi pratici
3.4.1 Integrazione e registrazione della fattura
3.4.2 Compilazione del modello Intra-2 bis
3.4.3 Intrastat – Novità Milleproroghe, semplificazioni 2018 e novità 2022
3.4.4 Mancata ricezione della fattura del fornitore comunitario
3.4.5 Acquisto da soggetto “piccola impresa”
3.5 Dichiarazione annuale IVA
4. Prestazioni di servizi rese a soggetti comunitari
4.1 Regola generale sulla territorialità IVA dei servizi
4.2 Deroghe alla regola generale sulla territorialità dei servizi
4.3 Effettuazione dell’operazione
4.4 Emissione, registrazione della fattura per prestazione di servizi verso UE e comunicazione operazioni transfrontaliere
4.5 Soggettività passiva del committente
4.5.1 Prestazione di servizi verso una “piccola impresa”
4.6 Dicitura in fattura
4.7 Marca da bollo
4.8 Compilazione del modello Intra-1 quater
4.8.1 Caso pratico
4.8.2 Indicazione in dichiarazione annuale IVA
5. Prestazioni di servizi ricevute da prestatori comunitari
5.1 Effettuazione operazione
5.2 Integrazione della fattura e comunicazione operazioni transfrontaliere
5.2.1 Controvalore in euro degli importi in valuta estera
5.2.2 Cosa fare se la fattura non arriva entro i termini
5.2.3 Caso pratico
5.3 Registrazione della fattura
5.3.1 Registrazione fatture ricevute per servizi in deroga
5.4 Sanzioni per mancata integrazione
5.5 Il registro di carico e scarico per il trasferimento dei beni senza passaggio di proprietà
5.6 Beni in lavorazione comunitaria
5.6.1 Caso pratico – triangolazione IVA con lavorazione in UE
5.7 Le provvigioni passive – Casi pratici
5.7.1 Trattamento IVA della fattura ricevuta da un agente UE
5.7.2 Compilazione del modello INTRA-2 quater
5.7.3 Indicazione in dichiarazione IVA delle prestazioni di servizi ricevute da UE
5.8 Caso pratico - Acquisto di servizi da “piccola impresa”
5.9 Le prestazioni di servizi relative ai beni immobili dal 1° gennaio 2017
5.9.1 Caso pratico – Messa a disposizione spazio espositivo in fiera
5.10 Le prestazioni di trasporto merci
5.10.1 Caso pratico – Fatturazione spese di trasporto accessorie
5.10.2 Caso Pratico – Fatturazione spese di trasporto addebitate da spedizioniere UE
5.10.3 Caso Pratico – Omaggi da UE con addebito spese di trasporto
5.11 Le prestazioni di trasporto di persone
5.11.1 Caso Pratico – Fatturazione voli aerei da vettore UE ad azienda IT
5.12 Caso pratico: trattamento ai fini IVA dei servizi connessi alla partecipazione ad una fiera comunitaria
6. Le note di credito
6.1 Variazione in aumento
6.2 Variazione in diminuzione
6.3 Casi pratici
6.3.1 Reso del materiale dal cliente UE
6.3.2 Rifiuto della merce da parte del cliente UE e rivendita ad altro cliente all’interno dello stesso Paese UE
Testo Elaborato completamente con l’ausilio di ChatGPT
Questo documento è una sintesi del regolamento europeo sull’intelligenza artificiale (IA), che stabilisce un quadro giuridico per la regolamentazione, il monitoraggio e l’uso dei sistemi di IA nell’Unione Europea. Tratta di vari aspetti legati all’IA, come le pratiche vietate, i requisiti per i sistemi ad alto rischio, gli obblighi di trasparenza, e introduce un sistema di governance per l’IA, comprese le sanzioni per la non conformità. L’obiettivo del regolamento è di garantire che l’uso dell’IA nell’UE sia sicuro, rispettoso dei diritti fondamentali e conforme ai valori etici, promuovendo al contempo l’innovazione e l’adozione dell’IA.
Il nuovo regolamento europeo che stabilisce regole armonizzate sull'intelligenza artificiale è stato approvato dal Parlamento Europeo mercoledì 13 marzo 2024, con 523 voti favorevoli, 46 contrari e 49 astensioni.
Lo scopo del regolamento è migliorare il funzionamento del mercato interno istituendo un quadro giuridico uniforme in particolare per quanto riguarda lo sviluppo, l'immissione sul mercato, la messa in servizio e l'uso di sistemi di intelligenza artificiale (sistemi di IA) nell'Unione, in conformità dei valori dell'Unione, promuovere la diffusione di un'intelligenza artificiale (IA) antropocentrica e affidabile, garantendo nel contempo un livello elevato di protezione della salute, della sicurezza e dei diritti fondamentali sanciti dalla Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea (la "Carta"), compresi la democrazia, lo Stato di diritto e la protezione dell'ambiente, contro gli effetti nocivi dei sistemi di IA nell'Unione nonché promuovere l'innovazione.
Il regolamento garantisce la libera circolazione transfrontaliera di beni e servizi basati sull'IA, impedendo così agli Stati membri di imporre restrizioni allo sviluppo, alla commercializzazione e all'uso di sistemi di IA, salvo espressa autorizzazione del regolamento stesso.
Entrerà in vigore venti giorni dopo la pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'UE e inizierà ad applicarsi 24 mesi dopo l'entrata in vigore, salvo per quanto riguarda: i divieti relativi a pratiche vietate, che si applicheranno a partire da sei mesi dopo l’entrata in vigore; i codici di buone pratiche (nove mesi dopo); le norme sui sistemi di IA per finalità generali, compresa la governance (12 mesi) e gli obblighi per i sistemi ad alto rischio (36 mesi).
Premessa
I 180 considerando che portano all’emanazione del Regolamento sull’Intelligenza Artificiale
CAPO I - Disposizioni generali
CAPO II - Pratiche di intelligenza artificiale vietate
CAPO III - Sistemi di IA ad alto rischio
Sezione 1: Classificazione dei sistemi di IA come "ad alto rischio"
Sezione 2: requisiti per sistemi di IA ad alto rischio
Sezione 3: Obblighi dei fornitori e dei deployer dei sistemi di IA ad alto rischio e di altre parti
Sezione 4: Autorità di notifica e organismi notificati
Sezione 5: Norme, valutazione della conformità, certificati, registrazione
CAPO IV - Obblighi di trasparenza per i fornitori e i deployer di determinati sistemi di IA
CAPO V- Modelli di IA per finalità generali
Sezione 1: regola di classificazione
Sezione 2: Obblighi dei Fornitori di Modelli di IA per Finalità Generali
Sezione 3: Obblighi dei Fornitori di Modelli di IA per Finalità Generali con Rischio Sistemico
CAPO VI - Misure a sostegno dell'innovazione
CAPO VII - Governance
Sezione 1: Governance a livello dell'Unione
Sezione 2: Autorità nazionali competenti
CAPO VIII – Banca dati dell'UE per i sistemi di IA ad alto rischio
CAPO IX - Monitoraggio successivo all'immissione sul mercato, condivisione delle informazioni, vigilanza del mercato
Sezione 1: Monitoraggio Successivo all'Immissione sul Mercato
Sezione 2: Condivisione di Informazioni su Incidenti Gravi
Sezione 3: Applicazione
Sezione 4: Mezzi di Ricorso
Sezione 5: Supervisione, Indagini, Esecuzione e Monitoraggio in Relazione ai Fornitori di Modelli di IA per Finalità Generali
CAPO X - Codici di condotta e orientamenti
CAPO XI - Delega di potere e procedura di comitato
CAPO XII - Sanzioni
CAPO XIII - Disposizioni finali
Allegati
Guida sulla disciplina fiscale agevolata degli enti non commerciali e delle Onlus:
Aggiornato alla riforma della disciplina dell'IVA per gli enti non commerciali - Decreto Milleproroghe 2024
eBook in pdf di 138 pagine.
Questo e-book tratta la disciplina fiscale di base delle organizzazioni non profit, cioè di tutte quelle organizzazioni di diritto privato che non hanno scopo di lucro, escluse quelle che hanno forma giuridica di impresa, ma non hanno scopo di profitto e producono beni e servizi di utilità sociale, vale a dire le imprese sociali e le cooperative sociali. Questa disciplina fiscale di base è quella prevista specificamente per gli enti non commerciali dal TUIR (artt. 143 – 149) e dalle altre leggi fiscali. Gli “enti non commerciali” sono quegli enti pubblici e privati (essenzialmente: associazioni, fondazioni e comitati) che non hanno per oggetto esclusivo o principale l’esercizio di attività commerciali, come prevede la lettera c) del 1°comma dell’art. 73 del TUIR.
Oltre alla normativa fiscale degli enti non commerciali è trattata in questo e-book anche la disciplina delle ONLUS – Organizzazioni non lucrative di utilità sociale, qualifica tributaria che identifica quelle organizzazioni non profit (comprese le cooperative sociali, che sono trattate in un apposito e-book dello stesso autore) che maggiormente garantiscono l’assenza dello scopo di lucro e, di conseguenza, la serietà degli scopi solidaristici od altruistici e, pertanto, sono reputate dalla legge meritevoli di usufruire di un regime fiscale particolarmente agevolato, con agevolazioni maggiori rispetto a quello previsto per gli enti non commerciali (già abbastanza agevolato), che riguarda una pluralità di imposte ed a cui si accede attraverso l’adozione della qualifica fiscale di ONLUS.
La struttura del testo è la seguente:
Infine, oltre a non trattare gli ETS – Enti del terzo settore, che sono trattati nell’e-book sulla riforma del terzo settore dello stesso autore, questo e-book non esamina la particolare categoria di associazioni costituita dalle organizzazioni di volontariato, anch’essa trattata in un apposito e-book sempre dello stesso autore del presente testo.
1. La disciplina fiscale degli enti non commerciali che non hanno la qualifica di onlus o di ente del terzo settore
1.1 Gli enti non commerciali che non hanno la qualifica di ONLUS o di ETS: le associazioni non riconosciute e quelle riconosciute, le fondazioni ed i comitati
1.2 La definizione degli “enti non commerciali” e la loro disciplina tributaria ai fini dell’imposta sul reddito (IRES)
1.3 La disciplina tributaria degli enti non commerciali ai fini dell’Imposta sul Valore Aggiunto (IVA) e gli obblighi contabili per le attività commerciali eventualmente svolte
1.3.1 La disciplina tributaria degli enti non commerciali ai fini dell’IVA che viene abrogata il 31 Dicembre 2024
1.3.2 La riforma della disciplina dell'IVA per gli enti non commerciali che entra in vigore il 1° Gennaio 2025
1.3.3 Gli obblighi contabili per le attività istituzionali e per quelle commerciali eventualmente svolte dagli enti non commerciali
1.4 L’IRAP, l’IMU e l’Imposta comunale sulla pubblicità per gli enti non commerciali. La locazione a canone agevolato di immobili dello Stato. L’art. 2645-ter del Codice Civile
1.5 Le agevolazioni fiscali previste dal TUIR per le erogazioni liberali a favore di enti non commerciali che non hanno la qualifica di ONLUS o di ETS
1.5.1 Le agevolazioni fiscali previste dal TUIR per le erogazioni liberali a favore di enti non commerciali. In particolare: l’Art bonus e lo School bonus
1.5.2 La disciplina fiscale agevolata delle erogazioni liberali ai partiti ed ai movimenti politici
1.6 La disciplina delle cessioni gratuite di merce alle organizzazioni senza scopo di lucro: la Legge n° 166 del 2016 riformata dalla Legge n° 205 del 2017
2. Il regime fiscale agevolato delle onlus - organizzazioni non lucrative di utilità sociale
2.1 Le Organizzazioni non Lucrative di utilità sociale (ONLUS): definizione e caratteristiche. La sostituzione di esse da parte degli enti del terzo settore (ETS) disciplinati dal Dlgs 117/2017
2.2 Le ONLUS: il perseguimento esclusivo di finalità di solidarietà sociale ed il divieto di distribuzione degli utili
2.3 L’iscrizione nell’anagrafe unica delle ONLUS. La migrazione degli enti iscritti nell’anagrafe nel Registro unico nazionale del terzo settore (RUNTS)
2.3.1 L’iscrizione nell’anagrafe unica delle ONLUS
2.3.2 La migrazione degli enti iscritti nell’anagrafe unica delle ONLUS al Registro unico nazionale del terzo settore (RUNTS)
2.4 Le ONLUS “ex lege” o “di diritto”
2.5 Le agevolazioni fiscali previste per le ONLUS: l’imposta sul reddito (IRES)
2.6 Le agevolazioni fiscali previste per le ONLUS in materia di IRAP e di IVA
2.7 Le altre agevolazioni fiscali previste per le ONLUS dal Dlgs 460/1997 e quelle che si applicano in via transitoria ad esse (per gli anni di imposta dal 2018 al 2021 e finché la qualifica di ONLUS sarà attiva) previste dall’art. 82 del Dlgs 117/2017. L’IMU. Gli obblighi contabili
2.7.1 Le altre agevolazioni fiscali previste per le ONLUS dal Dlgs 460/1997 e quelle che si applicano in via transitoria ad esse previste dall’art. 82 del Dlgs 117/2017
2.7.2 L’esenzione delle ONLUS dall’IMU
2.7.3 Gli obblighi contabili delle ONLUS 4
2.8 Le erogazioni liberali destinate alle ONLUS (negli anni dal 2018 al 2022) disciplinate dall’art. 83 del Dlgs 117/2017. Le lotterie filantropiche. Il Social bonus. Le cessioni gratuite di merce alle ONLUS. Il cinque per mille dell’IRPEF
2.8.1 Le erogazioni liberali destinate alle ONLUS (negli anni dal 2018 al 2022) disciplinate dall’art. 83 del Dlgs 117/2017
2.8.2 Le lotterie filantropiche degli ETS e delle ONLUS fino a quando saranno attive
2.8.3 Il Social Bonus previsto dall’art. 83 del Dlgs 117/2017
2.8.4 Le cessioni gratuite di merce alle ONLUS disciplinate dalla Legge n° 166 del 2016
2.8.5 Le erogazioni liberali destinate alle ONLUS: il cinque per mille dell’IRPEF
2.9 L’affidamento alle ONLUS (fino al 2021) di beneficienza di trust o di fondi speciali o di beni vincolati finalizzati a garantire l’assistenza a persone disabili prive del sostegno familiare: gli articoli 1 e 6 della Legge n° 112 del 2016 (c.d. Legge sul “dopo di noi”). Le relative agevolazioni fiscali
Allegati normativi
Manuale delle associazioni e società sportive dilettantistiche (ASD e SSD) dopo la riforma dello sport: profili amministrativi e fiscali.
eBook in pdf di 192 pagine.
Secondo Nelson Mandela “Lo sport ha il potere di cambiare il mondo. Ha il potere di ispirare, di unire le persone in una maniera che pochi di noi possono fare. Parla ai giovani in un linguaggio che loro capiscono. Lo sport ha il potere di creare speranza dove c’è disperazione. È più potente dei governi nel rompere le barriere razziali, è capace di ridere in faccia a tutte le discriminazioni”.
In linea con tale prospettiva, ritengo che il mondo sportivo dilettantistico debba essere considerato un importante strumento di educazione, inclusione sociale, aggregazione e, più in generale, di sviluppo sociale della comunità.
Questo giustifica il rinnovato interesse del Legislatore verso tale settore con l’intenzione di migliorarne e ampliarne la diffusione e la fruibilità.
L’attività sportiva dilettantistica, esercitata sia nella forma giuridica di associazioni che in quella di società è, infatti, un campo in continua espansione e ha raggiunto dimensioni simili a quelle del settore economico commerciale.
Permangono, invero, ancora talune criticità connesse alla mancata considerazione a livello legislativo della difficoltà per gli operatori del settore di reperire entrate e fonti di finanziamento, quali anche investimenti privati, atti sia a garantire il perseguimento dei predetti scopi di utilità sociale, sia a soddisfare le potenzialità di un settore che, invero, sotto alcuni profili trova ancora numerosi ostacoli burocratici, amministrativi e normativi sparsi nel nostro ordinamento.
Il passo in avanti fatto dal Governo è senz’altro teso a ridurre la complessità e la rigidità di un sistema fiscale che, troppo spesso, invero, è apparso estraneo alle logiche imprenditoriali che sottendono tale comparto.
In quest’ottica si vuole fornire una panoramica fiscale della legislazione di settore con l’auspicio di fornire un utile strumento di analisi e di discussione futura per aprire un dibattito valutativo e migliorativo del quadro normativo e regolamentare di riferimento.
Prefazione
1. Quadro normativo di riferimento delle ASD e delle SSD: le novità recate dalla riforma dello sport
1.1. Premessa
1.2. L’ordinamento sportivo nazionale ed i suoi principali attori (cenni)
1.3. La riforma dello sport: brevi cenni introduttivi
1.4. La definizione di sport. L’attività sportiva e le declinazioni dilettantistiche e professionistiche
1.5. Gli enti sportivi dilettantistici: le forme giuridiche ammesse
1.6. (Segue…) Gli enti del Terzo settore (cenni)
1.7. Riconoscimento ai fini sportivi
1.8. (Segue…) Certificazione della natura sportiva dilettantistica dell’ente: la struttura e le modalità di iscrizione al Registro nazionale delle attività sportive dilettantistiche
1.9. Il Registro CONI
2. Le associazioni sportive dilettantistiche (ASD)
2.1. L’associazione riconosciuta e l’associazione non riconosciuta: disciplina generale (cenni)
2.2. La responsabilità per gli atti compiuti dall’associazione e la responsabilità tributaria
2.3. Diritti ed obblighi dell’associato
2.4. Modalità di costituzione e requisiti statutari
2.4.1 Sede legale
2.4.2 Denominazione
2.4.3 Oggetto sociale
2.4.4 La rappresentanza legale dell’associazione
2.4.5 Assenza di fini di lucro
2.4.6 Le norme sull’ordinamento interno
2.4.7 I rendiconti economico-finanziari
2.4.8 Le modalità di scioglimento dell’associazione
2.4.9 La devoluzione ai fini sportivi del patrimonio
2.5. (Segue…) Ulteriori requisiti statutari
2.6. L’esercizio in via stabile e principale dell’organizzazione e gestione di attività sportive dilettantistiche, ivi comprese la formazione, la didattica, la preparazione e l’assistenza all’attività sportiva dilettantistica
2.7. (Segue…) la possibilità di svolgere attività secondarie e strumentali accanto all’attività principale
2.8. L’assenza di fini di lucro ed il divieto di distribuzione degli utili. La devoluzione ai fini sportivi del patrimonio in caso di scioglimento
2.9. Le incompatibilità
2.10. I locali utilizzabili
3. Gli adempimenti delle associazioni sportive dilettantistiche
3.1. La costituzione dell’associazione riconosciuta e la conformità degli statuti
3.2. (Segue…) La costituzione dell’associazione non riconosciuta
3.3. Il codice fiscale, la Partita Iva e l’iscrizione al Repertorio economico amministrativo
3.4. Richiesta di iscrizione al registro CONI
3.5. L’iscrizione al Registro nazionale delle attività sportive dilettantistiche (RASD): requisiti e procedura
3.6. L’istituzione e conservazione dei libri sociali e delle scritture contabili
3.7. L’obbligo di rendicontazione delle associazioni sportive dilettantistiche
3.8. La compilazione e l’invio del Modello EAS
4. Le società sportive dilettantistiche (SSD)
4.1. Le società in generale
4.2. (Segue…) le società a responsabilità limitata e le società a responsabilità limitata semplificata
4.3. La società sportiva dilettantistica a responsabilità limitata: le modalità di costituzione e i requisiti statutari
4.4. L’assenza di fini di lucro e la deroga al divieto di distribuzione degli utili
5. Gli adempimenti delle società sportive dilettantistiche
5.1. La costituzione della società sportiva dilettantistica
5.2. Il codice fiscale, la Partita Iva e l’iscrizione al Repertorio economico amministrativo
5.3. Richiesta di iscrizione al Registro CONI e al RASD
5.4. L’istituzione e conservazione dei libri sociali e delle scritture contabili 0
5.5. L’obbligo di rendicontazione delle SSD
5.6. La compilazione e l’invio del Modello EAS
6. Imposizione diretta delle ASD e delle SSD tra TUIR e riforma del Terzo settore
6.1. Introduzione
6.2. Il regime fiscale del cd. “Terzo settore”. Cenni generali
6.2.1 Il regime forfetario degli enti non commerciali (art. 145 TUIR)
6.2.1.1 Connotazioni generali
6.2.1.2 L’opzione per il regime forfettario
6.2.1.3 Il nuovo regime forfettario previsto dal Codice per gli enti del Terzo settore
6.2.2 La de-commercializzazione dei corrispettivi specifici (art. 148 TUIR)
6.2.3 La perdita della qualifica di ente non commerciale: in particolare, nei casi di continuata prevalenza dell’attività commerciale
6.3. Il regime fiscale delle Associazioni sportive dilettantistiche (ASD) e delle Società sportive dilettantistiche (SSD)
6.3.1 Premessa
6.3.2 Il regime fiscale normale delle Associazioni sportive dilettantistiche
6.3.3 I requisiti di non lucratività ed effettività del rapporto associativo
6.3.4 La raccolta occasionale di fondi e le attività commerciali connessi a scopi istituzionali
6.3.5 (Segue…) le attività che secondo l’Amministrazione finanziaria non sono coerenti con gli scopi istituzionali
6.4. Il divieto di distribuzione degli utili in favore di dipendenti e collaboratori
6.5. Il corretto trattamento fiscale delle sponsorizzazioni
6.6. Estensione della disciplina delle ASD anche alle SSD
6.7. La disciplina IRAP delle ASD e delle SSD
7. Il regime forfetario di cui alla legge n. 398 del 1991
7.1. Profili generali del regime agevolativo
7.2. Adempimenti formali
7.3. Limiti reddituali per l’accesso al regime agevolato
7.4. La violazione della disciplina dei limiti al contante e l’ammissione al regime forfetario ex legge 398/1991
7.5. La possibile rilevanza penal-tributaria dell’indebita fruizione del regime “398”
7.6. Rapporto tra regime forfetario 398 e riforma del Terzo settore
8. La riforma del regime IVA delle ASD e delle SSD
8.1. Premessa
8.2. L’attuale assetto della disciplina IVA per gli enti non commerciali
8.2.1 Il regime di esclusione da IVA di cui all’art.4 del D.P.R. n. 633/1972
8.2.2 Il regime forfetario IVA di cui alla legge n. 398/1991
8.2.3 Il regime cd. “Super-forfetario IVA” per gli spettacoli sportivi in favore di soggetti con volume d’affari ridotto
8.3. Il nuovo regime di esenzione IVA per le attività sportive dilettantistiche
8.3.1 Il passaggio dal regime di esclusione a quello di esenzione IVA
8.3.2 Le disposizioni interpretative contenute nel decreto cd. “PA-bis”
8.3.3 Le “prestazioni di servizi strettamente connessi con la pratica dello sport”
8.3.4 I servizi didattici e formativi
8.3.5 Decorrenza e applicazione medio tempore del nuovo regime IVA
8.4 La cessione dei contratti sportivi
8.5 Tassazione del premio di addestramento e formazione tecnica
9. Altre agevolazioni e prescrizioni nel settore sportivo dilettantistico
9.1 Erogazioni liberali in favore dello sport: deduzioni e detrazioni fiscali
9.2 Il cd. “Social bonus”
9.3 Esenzione IRES e IRAP degli utili per le Federazioni riconosciute dal CONI
9.4 L’Imposta di registro nel settore dello sport
9.5 L’esenzione dell’Imposta di bollo
9.6 Esenzione dall’IVAFE
9.7 Possibilità di distribuire dividendi per le società sportive
9.8 Le scritture contabili: esoneri e prescrizioni sostituite
9.9 L’obbligo del rendiconto/bilancio degli enti sportivi dilettantistici
9.10 Il Modello EAS
10. L’esenzione IMU per gli immobili utilizzati in ambito sportivo dilettantistico
10.1 Quadro normativo generale di riferimento
10.2 Il problema dell’utilizzazione mista dell’immobile e il cd. “Decreto Grilli”
10.3 Criticità applicative della disciplina di esenzione nel caso di immobili utilizzati promiscuamente
10.4 La peculiare soluzione adottata dal Comune di ROMA CAPITALE
10.5 Considerazioni conclusive
Bibliografia
Guida completa agli interpelli con fac-simili in word personalizzabili
Disciplina aggiornata con il D.Lgs. 30 dicembre 2023 n. 219 in vigore dal 18 gennaio 2024 che modifica lo Statuto del contribuente.
La legge delega di riforma fiscale ha previsto tra i principi direttivi specifici per la revisione dello Statuto dei diritti del contribuente di cui alla legge 27 luglio 2000, n. 212, quale legge generale tributaria, quello di “valorizzare il principio del legittimo affidamento del contribuente e il principio di certezza del diritto”.
Tale obiettivo trova immediato conforto nella disposizione, contenuta nella prima frase dell’articolo 1, comma 1 dello Statuto, che prevede, tra i criteri direttivi generali, quello di “garantire l’adeguamento del diritto tributario nazionale ai principi dell’ordinamento tributario e agli standard di protezione dei diritti stabiliti dal diritto dell’Unione Europea, tenendo anche conto dell’evoluzione della giurisprudenza della Corte di Giustizia dell’Unione Europea in materia tributaria”, posto che proprio da tale giurisprudenza provengono impulsi significativi per una maggiore tutela dei principi della certezza del diritto e dell’affidamento.
Nel contesto di tale orientamento si inscrive la riforma della disciplina degli interpelli, attuata dal Governo mediante il decreto legislativo 30 dicembre 2023 n. 219. Com’è noto nelle istanze di interpello i contribuenti rappresentano una fattispecie concreta e riferita puntualmente alla propria posizione fiscale, a differenza delle richieste di consulenza giuridica che riguardano, invece, fattispecie di rilevanza generale, non immediatamente riferibili ad uno specifico soggetto. La consulenza giuridica, come l’interpello, assumono rilevanza anche esterna, in quanto costituiscono uno strumento di supporto a disposizione del contribuente al fine di agevolare la tax compliance.
La presente trattazione, rivolta in primis ai professionisti che saranno chiamati a fare ricorso alla procedura dell’interpello, si articola:
cercando di operare una sintesi tra le disposizioni della previgente disciplina che possono tuttora considerarsi applicabili (vedi in particolare il decreto legislativo 24 settembre 2015 n. 156) e le nuove disposizioni, tenendo altresì conto che per molti aspetti si è ancora in attesa di decreti ministeriali e/o provvedimenti del Direttore dell’Agenzia delle Entrate da emanare in attuazione della riforma.
Premessa
1. Regole generali degli interpelli previsti dallo Statuto dei diritti del contribuente
1.1 Soggetti che possono presentare l’istanza
1.2 Quando può essere presentata l’istanza
1.3 Contenuto e allegati dell’istanza
1.4 Modalità di presentazione dell’istanza
1.5 Versamento del contributo
1.6 Uffici competenti
1.7 Cause dell’inammissibilità dell’istanza
1.8 Risposta dell’Amministrazione finanziaria
1.9 Effetti dell’interpello
1.10 La consultazione semplificata
2. L’interpello interpretativo
2.1 Presupposti dell’interpello interpretativo
2.2 Esempi di interpello interpretativo
2.3 Fac-simile di interpello interpretativo
3. L’interpello qualificatorio
3.1 Presupposti dell’interpello qualificatorio
3.2 Esempi di interpello qualificatorio
3.3 Fac-simile di interpello qualificatorio
4. L’interpello antiabuso
4.1 Definizione di abuso del diritto
4.2 Contenuti specifici dell’istanza di interpello antiabuso
4.3 Esempi di abuso del diritto
4.4 Fac-simile di interpello antiabuso
5. L’interpello disapplicativo
5.1 Presupposti ed effetti dell’interpello disapplicativo
5.2 Esempi di interpello disapplicativo
5.3 Fac-simile di interpello disapplicativo
6. L’interpello probatorio
6.1 Presupposti e contenuto dell’interpello probatorio
6.2 L’interpello e il regime dell’adempimento collaborativo
6.2.1 La disciplina dell’adempimento collaborativo
6.2.2 L’interpello con procedura abbreviata e le varie forme di interpello ordinario
6.2.3 L’adozione del tax control framework (TCF) da parte delle imprese di minori dimensioni e le varie forme di interpello ordinario
6.3 L’interpello e i soggetti che intendono effettuare in Italia rilevanti investimenti
6.3.1 Premessa
6.3.2 L’interpello sui nuovi investimenti
6.3.3 Rapporto tra interpello sui nuovi investimenti e interpelli previsti dall’art. 11 dello Statuto
6.3.4 Rapporti tra interpello sui nuovi investimenti e accordi preventivi per le imprese con attività internazionale
6.4 L’interpello probatorio dei neoresidenti che optano per l’imposta sostitutiva
6.4.1 La disciplina di cui all’art. 24 bis del T.U.I.R.
6.4.2 Contenuto, caratteri e requisiti dello specifico interpello probatorio di cui all’art. 24 bis in disamina
6.4.3 Compilazione della check list
6.4.4 L’interpello probatorio in caso di estensione ai familiari dell’opzione per il regime di cui all’art. 24 bis.
6.5 Fac-simili di interpello probatorio
Manuale di difesa per i partecipanti alle gare di appalto.
Vademecum per l’operatore economico per gestire le criticità nei casi di:
eBook in pdf di 66 pagine.
La materia degli appalti è sicuramente complessa e spesso fonte di incertezze operative per gli operatori economici.
Detta complessità nasce dalle tecnicità della materia, dalla presenza di norme specifiche a volte di difficile interpretazione e dal ruolo che la giurisprudenza ha svolto e continua a svolgere sulle modalità di interpretazione ed applicazioni delle norme.
Abbiamo ritenuto opportuno, perciò, preparare un breve vademecum, dal taglio pratico e dallo stile agile e veloce, riguardante alcuni degli aspetti più problematici che un operatore economico deve affrontare nella gestione della partecipazione alla gara; ne abbiamo individuato quattro monografici ed uno omnicomprensivo di casistiche varie, sulla base della nostra esperienza professionale, e per ciascuno abbiamo cercato di indicare la soluzione, alla luce della recente giurisprudenza.
Un indice dettagliato consente una migliore facilità nell’individuare i punti di interesse.
Ci si potrebbe chiedere perché questo vademecum è utile agli operatori economici che intendono partecipare ad una gara di appalto; i motivi sono (almeno) due:
Premessa
1. Il soccorso istruttorio
1.1 Le quattro tipologie previste nel nuovo Codice dei contratti pubblici
1.2 L’aspetto operativo
1.3 Quali documenti sono oggetto di soccorso secondo il nuovo Codice
1.4 Casistica giurisprudenziale di soccorso istruttorio ammissibile
1.5 Casistica giurisprudenziale di soccorso istruttorio inammissibile
2. L’avvalimento
2.1 La nozione e la distinzione classica fra avvalimento di garanzia e avvalimento operativo
2.2 Il c.d. avvalimento esperienziale
2.3 Il c.d. avvalimento premiale
2.4 L’onerosità tipica del contratto di avvalimento
2.4.1 Presenza di un compenso minimo in un contratto di avvalimento di garanzia
2.4.2 Contratto di avvalimento a titolo gratuito
2.4.3 Valutazione complessiva e secondo buona fede del contratto di avvalimento
2.5 Contratto di avvalimento eccessivamente generico e non adeguatamente dettagliato
2.6 Contratto di avvalimento riportante ancora i riferimenti del previgente Codice dei contratti pubblici
2.7 La mancanza di una data certa del contratto di avvalimento
2.8 L’espresso impegno dell’ausiliaria verso la stazione appaltante
2.9 L’avvalimento della certificazione di qualità
2.10 Avvalimento fornito dall’affidatario uscente
2.11 Mancata presentazione del contratto di avvalimento
3. Le gare tramite procedure telematiche
3.1 Premessa e principi generali
3.2 Malfunzionamento della piattaforma telematica
3.3 Mancato invio dei documenti in assenza di malfunzionamenti
3.4 Caricamento dell’offerta telematica a ridosso della scadenza del termine
3.5 Sovraffollamento del sistema informatico e mancato upload totale dell’offerta
3.6 Offerta illeggibile per errore nel caricamento telematico
3.7 Allegazione dell’offerta tecnica in luogo di quella economica
3.8 File di trasmissione dell’offerta tecnica danneggiato
3.9 Caricamento di una relazione tecnico-illustrativa non firmata
3.10 Mancata sottoscrizione di ogni foglio del documento caricato nella procedura telematica
3.11 La corretta gestione dei tempi tecnici di caricamento
3.12 Malfunzionamento del sistema nel giorno di scadenza
3.13 Caricamento della scheda di sintesi in luogo del documento contenente l’offerta economica
3.14 Mancata allegazione del file specifico contenente l’offerta tempo
4. Esclusione dalla gara
4.1 Premessa
4.2 Competenza all’adozione del provvedimento di esclusione dalla gara
4.3 Casi di illegittima esclusione
4.4 Casi di legittima esclusione
4.5 Rilevanza di sanzioni e interessi nel caso di esclusione dalla gara per omesso pagamento imposte
5. Casistica varia
5.1 Offerta legata al rispetto dei criteri ambientali minimi
5.2 Clausola che consente la proroga dell’appalto nei “casi contemplati dall’ordinamento”
5.3 L’ammissibilità dei chiarimenti resi dalla stazione appaltante
5.4 L’ammissibilità della correzione materiale di un errore contenuto nell’offerta economica
5.5 Riconoscimento del punteggio per servizi resi in precedenza alla medesima stazione appaltante
5.6 Competenza alla valutazione dell'offerta tecnica
5.7 Interpretazione della lex specialis di gara e ruolo del bando
5.8 Precedente contatto professionale con il concorrente e conflitto di interesse del commissario di gara
5.9 Richiesta di requisiti di capacità economico-finanziaria ulteriori rispetto alle attestazioni SOA
5.10 Annullamento per violazioni tributarie definitivamente accertate
5.11 Referenza bancaria personale nel caso di offerta presentata da un’impresa individuale
5.12 Revoca della proroga del servizio motivata dall’esistenza di una indagine penale
5.13 RUP parente del mandante di un RTI
5.14 Contrasto fra percentuale di ribasso e cifra assoluta nell’offerta economica
5.15 Attestazione SOA in scadenza e partecipazione alla gara
5.16 Idoneità delle referenze bancarie
5.17 Referenze bancarie e dimostrazione del possesso del requisito del fatturato
5.18 Recesso dal contratto nel caso di informativa antimafia a carico dell’aggiudicatario
5.19 Obbligo dichiarativo per i reati estinti
5.20 Escussione della garanzia provvisoria
5.21 Rilevanza delle misure di self cleaning
5.22 Manomissione dei plichi custoditi dalla stazione appaltante
5.23 Comunicazione di avvio del procedimento ed annullamento dell’aggiudicazione
5.24 Contrasto tra bando e disciplinare
5.25 Clausole ambigue nel bando di gara
5.26 Appalto suddiviso in lotti e nomina di un’unica commissione giudicatrice
5.27 Partecipazione alla gara di appalto di una costituenda società in accomandita semplice
5.28 Revoca dell’affidamento per mancato pagamento di tributi locali definitivamente accertato
Le novità punto per punto del D.lgs. recante “Disposizioni in materia di accertamento tributario e di concordato preventivo biennale”
D.lgs. del 12 febbraio 2024 n. 13 pubblicato in GU n.43 del 21.02.2024.
Nell’ebook in pdf di 58 pagine, una prima analisi delle nuove misure.
In vigore il decreto legislativo sull'Accertamento che dà attuazione alle norme della legge delega di riforma fiscale consentendo l'immediata applicabilità delle disposizioni sul concordato biennale.
Il D.lgs. del 12 febbraio 2024 n. 13, in attuazione della delega per la riforma fiscale, è strutturato in due parti: la prima riguarda l'attività di accertamento", che ha tre forme, l'atto di accertamento, l'atto di recupero e quello automatizzato; la seconda introduce il concordato biennale.
Sull'atto di accertamento la novità è che l'amministrazione finanziaria non potrà emettere l'atto se non previo contraddittorio con il contribuente.
Per questo il testo del decreto viene strutturato in modo da coordinarlo con quello sullo statuto del contribuente.
Previste dunque disposizioni che garantiscano una migliore partecipazione del contribuente al procedimento accertativo, anche mediante l'utilizzo delle tecnologie digitali, con conseguente riduzione degli oneri amministrativi a carico dei contribuenti.
Nel rispetto della delega scattano poi la razionalizzazione e riordino delle disposizioni normative inerenti l’attività di analisi del rischio, nonché il potenziamento dell’utilizzo delle tecnologie digitali, anche con l'impiego di sistemi di intelligenza artificiale, al fine di ottenere, attraverso la piena interoperabilità tra le banche di dati, la disponibilità delle informazioni rilevanti e di garantirne il tempestivo utilizzo per la riduzione dei fenomeni di evasione ed elusione fiscale e per stimolare l’adempimento spontaneo dei contribuenti.
Si stabilisce poi che tutti gli atti, i provvedimenti, gli avvisi e le comunicazioni, compresi quelli che per legge devono essere notificati, potranno essere inviati tramite posta elettronica certificata. La nuova disciplina relativa al domicilio digitale si estende agli atti e alle comunicazioni dell’agente della riscossione.
Il D.lgs. introduce a seguire la revisione della disciplina generale degli atti finalizzati al recupero dei crediti non spettanti o inesistenti, utilizzati indebitamente in compensazione, per i quali scatterà un unico procedimento accertativo, indipendente dalla natura del credito indebitamente utilizzato in compensazione.
La seconda parte del provvedimento è invece destinata al concordato preventivo biennale. Potranno accedere i contribuenti di minori dimensioni, titolari di reddito di impresa e di lavoro autonomo, residenti nel territorio dello Stato, compresi i contribuenti forfettari. Entro il mese di aprile l'Agenzia delle entrate formulerà una proposta per la definizione biennale del reddito derivante dall’esercizio d’impresa, o dall’esercizio di arti e professioni, rilevante ai fini delle imposte sui redditi e del valore della produzione netta rilevante ai fini dell’imposta regionale sulle attività produttive. Il contribuente può aderire alla proposta di concordato entro i termini di presentazione della dichiarazione dei redditi.
Premessa
TITOLO I – DISPOSIZIONI IN MATERIA DI PROCEDIMENTO ACCERTATIVO
1. Contraddittorio obbligatorio
1.1 Invito al contraddittorio presente in tutti gli accertamenti
1.2 Adesione ai verbali di constatazione
1.3 Istanza del contribuente e termini
1.4 Competenza per gli accertamenti ai soci
1.5 Procedura unica di accertamento per crediti inesistenti o non spettanti
1.5.1 Termini di decadenza differenziati
1.6 Notificazioni e comunicazioni via PEC
1.7 Coordinamenti ed entrata in vigore delle nuove disposizioni
2. Analisi del rischio con intelligenza artificiale
2.1 Accesso a tutte le banche dati
2.2 Arriva l'intelligenza artificiale per l'analisi di rischio
2.3 Accessi a tutte le banche dati
2.4 Tutele per le sole analisi di rischio
2.5 Coordinamento attività di analisi del rischio
2.6 Attività congiunte tra Entrate e Finanza
3. Cooperazione internazionale per la lotta all'evasione
3.1 Più facile lo scambio di informazioni antievasione con amministrazioni estere
3.2 Verifiche congiunte con funzionari esteri
3.3 Controlli simultanei e verifiche congiunte
4. Prevenzione e contrasto all'evasione IVA per operazioni intracomunitarie
4.1 Garanzia obbligatoria per le operazioni intracomunitarie di soggetti esteri
4.2 Nuovi requisiti per il rappresentate fiscale
5. Revisione dei termini di prescrizione e decadenza per il recupero dell'imposta sui premi di assicurazione
5.1 Ammesse le dichiarazioni tardive
5.2 Rivisti i termini di prescrizione e decadenza
TITOLO II - DISCIPLINA DEL CONCORDATO PREVENTIVO BIENNALE
6. Finalità e ambito di applicazione del concordato biennale
6.1 Le regole previste nella legge delega di riforma fiscale
6.2 L'applicazione in dettaglio
6.3 Contribuenti e redditi
6.4 Regime sperimentale per i contribuenti forfettari
7. Acquisizione dei dati e elaborazione della proposta
7.1 Software per l'acquisizione dei dati
7.2 Profilazione del contribuente e oggetto della proposta
7.3 L'algoritmo di calcolo per i soggetti ISA
7.4 Altri dati e tutela della privacy
7.5 Tempistiche di adesione al concordato
8. Regole per i soggetti ISA e casi di esclusione
8.1 Concordato a prescindere dal punteggio di affidabilità
8.2 Requisiti per l'accesso
8.3 Casi di esclusione
9. Adempimenti e rinnovo della proposta
9.1 Concordato e pagamenti
9.2 Ammesso il ravvedimento operoso per mettersi in regola con i pagamenti
9.3 Confermati gli obblighi contabili e dichiarativi
9.4 Rinnovo della proposta di concordato
10. Redditi oggetto di concordato
10.1 I redditi da lavoro autonomo
10.2 Reddito minimo di 2.000 euro
10.3 I redditi d'impresa
10.4 Il valore della produzione netta oggetto di concordato
10.5 Nessun effetto del concordato sull'IVA
11. Imponibile e determinazione degli acconti
11.1 Niente imposte sui redditi aggiuntivi rispetto a quelli oggetto di concordato
11.2 Uscita dall'accordo in caso di perdite consistenti
11.3 Accesso ai benefici premiali
11.4 Il calcolo degli acconti
12. Cessazione e decadenza
12.1 Stop al concordato se si cambia attività
12.2 Quando si decade dall'accordo
12.3 La lista delle violazioni che fanno decadere dal concordato
13. Il concordato per i contribuenti forfettari
13.1 Regole di accesso
13.2 Accettazione della proposta e obblighi del contribuente
13.3 Reddito oggetto del concordato
13.4 Con il concordato nessun effetto sull'IVA
13.5 Niente imposte aggiuntive in caso di aumento dei ricavi
13.6 Uscita dal regime per circostanze eccezionali
13.7 Cessazione per chiusa dell'attività o irregolarità
14. Attività di accertamento
14.1 Niente controlli induttivi per chi aderisce
14.2 Più controlli su chi rifiuta l'accordo
14.3 No alla remissione in bonis per chi non risponde nei tempi alla proposta
14.4 Reddito effettivo da considerare per i benefici fiscali e l'ISEE
14.5 Commissione di esperti sul software con parere non vincolante
15. Termini di accettazione della proposta di concordato
15.1 Un mese in più per l'acconto e i termini per l'adesione al concordato
15.2 Nuove scadenze fiscali per gli anni 2024 e 2025
Guida completa alla redazione del Bilancio di esercizio 2023 e agli adempimenti 2024
Aggiornato con la Legge di Bilancio 2024.
V edizione - eBook in pdf di 216 pagine.
Con la presente pubblicazione incentrata completamente sul bilancio d’esercizio, giunta oramai alla quarta edizione, si intende fornire al lettore una panoramica di sintesi relativamente ai principali obblighi e alle valutazioni da effettuare in sede di redazione del bilancio delle società di capitali.
In questa quinta edizione l’attenzione viene posta principalmente sulle novità introdotte, in sede di redazione del bilancio, relativamente agli ultimi provvedimenti normativi emanati e alle novità relative ai principi contabili da applicare.
L’obiettivo, speriamo non troppo ambizioso, dell’e-book è quello di rappresentare in forma sintetica e di facile lettura tutte le principali aree di interesse per il soggetto che si approccia alla redazione del bilancio d’esercizio (sia esso professionista che soggetto interno aziendale), anche e soprattutto in un difficile contesto di crisi economica come quello attuale.
L’e-book è organizzato in quattro sezioni principali:
Ci preme segnalare al lettore come nella terza parte, volutamente, sono stati rappresentati i contenuti dei principi contabili OIC in forma sintetica e anche mediante l’utilizzo di tabelle esemplificative proprio al fine di facilitarne la lettura e la relativa interpretazione.
Ovviamente il lavoro di sintesi fatto sui principi contabili OIC non risulterà sicuramente esaustivo di tutti i contenuti previsti nei testi di riferimento, pertanto, il lettore viene invitato per eventuali approfondimenti a consultare i singoli principi contabili reperibili sul sito della Fondazione OIC.
Infine, viene inserita un’appendice contenente alcuni riferimenti bibliografici utili al lettore in ottica di redazione del bilancio d’esercizio.
Introduzione
1. Disciplina civilistica: finalità e postulati del bilancio
1.1 I postulati di bilancio
1.1.1 Prudenza
1.1.2 Prospettiva della continuità aziendale
1.1.3 Rappresentazione sostanziale (sostanza dell’operazione o del contratto)
1.1.4 Competenza
1.1.5 Costanza nei criteri di valutazione
1.1.6 Rilevanza
1.1.7 Comparabilità
2. Tipologie di bilancio previste dalla normativa vigente
2.1 Il bilancio ordinario
2.1.1 Lo schema di stato patrimoniale
2.1.2 Lo schema di conto economico
2.1.2.1 Valore della produzione
2.1.2.2 Costi della produzione
2.1.2.3 Proventi e oneri finanziari
2.1.2.4 Rettifiche di valore di attività e passività finanziarie
2.1.2.5 Imposte sul reddito dell’esercizio, correnti, differite e anticipate
2.1.3 La nota integrativa
2.1.4 Il rendiconto finanziario
2.1.4.1 Esempio di rendiconto finanziario – Fonte OIC 10
2.1.5 La relazione sulla gestione
2.2 Il bilancio in forma abbreviata
2.2.1 Decadenza dalle semplificazioni
2.2.2 Schema di stato patrimoniale del bilancio in forma abbreviata
2.2.3 Schema di conto economico del bilancio in forma abbreviata
2.2.4 Il rendiconto finanziario e la nota integrativa
2.2.5 La relazione sulla gestione
2.2.6 Criteri di valutazione
2.3 Il bilancio delle micro imprese
2.3.1 Schema di stato patrimoniale delle micro imprese
2.3.2 Schema di conto economico delle micro imprese
2.3.3 Esonero dalla redazione del rendiconto finanziario e della nota integrativa
2.3.4 Relazione sulla gestione
2.3.5 Criteri di valutazione
2.4 Il bilancio consolidato
2.4.1 I presupposti per la redazione del bilancio consolidato e casi di esonero
2.4.2 Area di consolidamento
2.4.3 La redazione del bilancio consolidato
2.4.4 Metodi di consolidamento
2.4.4.1 Il metodo di consolidamento integrale nella teoria dell’entità (entity theory)
2.4.4.2 Metodo di consolidamento proporzionale nella teoria della proprietà (proprietary theory) 83
2.4.4.3 Metodo di consolidamento integrale nella teoria della “capogruppo” (parent company theory)
2.4.5 La struttura del bilancio consolidato
2.4.5.1 Lo stato patrimoniale e il conto economico
2.4.5.2 Il rendiconto finanziario
2.4.5.3 La nota integrativa
2.5 L'iter di approvazione del bilancio
2.6 Il deposito del bilancio presso la camera di commercio
2.7 Dichiarazioni di conformità da apporre in calce al bilancio e agli allegati Xbrl
2.7.1 Dichiarazioni di conformità del file Xbrl
2.7.2 Dichiarazioni di conformità degli altri allegati (verbale e relazioni) in formato PDF/A
2.7.3 Casistiche
2.7.3.1 Deposito effettuato dal legale rappresentante (amministratore o liquidatore) munito di dispositivo di firma digitale
2.7.3.2 Deposito effettuato dal professionista incaricato (dottore commercialista) munito di dispositivo di firma digitale
2.7.3.3 Deposito effettuato dal procuratore munito di dispositivo di firma digitale utilizzando il modello procura Unioncamere 0
2.7.4 Le sanzioni
3. Analisi comparata delle principali voci di bilancio
3.1 Immobilizzazioni materiali
3.1.1 Classificazione
3.1.2 Rilevazione iniziale
3.1.3 Ammortamento
3.1.4 Casi particolari
3.1.5 Esercitazione contabile: la rilevazione del contributo conto impianti
3.2 Immobilizzazioni immateriali
3.2.1 Rilevazione iniziale
3.2.2 Ammortamento
3.2.3 Casi particolari
3.2.4 Esercitazione contabile: rivalutazione costi di ricerca e sviluppo
3.3 Le immobilizzazioni finanziarie
3.3.1 Rilevazione iniziale
3.3.2 Valutazione
3.3.3 Casi particolari
3.3.4 Esercitazione contabile: la rilevazione delle partecipazioni
3.4 Rimanenze
3.4.1 Rilevazione iniziale 126
3.4.2 Valutazione
3.4.3 Esercitazione contabile: valutazione metodo fifo (fonte oic)
3.5 Crediti
3.5.1 Rilevazione iniziale
3.5.2 Valutazione dei crediti
3.5.3 Esercitazione contabile: svalutazione dei crediti
3.6 Disponibilità liquide
3.7 Ratei e risconti
3.8 Patrimonio netto
3.8.1 Rilevazione e movimentazioni successive del patrimonio netto
3.8.2 Prospetto di patrimonio netto in nota integrativa
3.9 Fondi per rischi e oneri e trattamento di fine rapporto
3.9.1 Fondi per rischi e oneri
3.9.1.1 Rilevazione iniziale
3.9.1.2 Valutazioni del fondo
3.9.2 Trattamento di fine rapporto
3.10 Debiti
3.10.1 Rilevazione iniziale
3.10.2 Valutazione dei debiti
3.11 Svalutazioni per perdite durevoli di valore delle immobilizzazioni materiali e immateriali
3.11.1 Semplificazione nella determinazione della perdita durevole di valore delle immobilizzazioni
3.12 Operazioni, attività e passività in valuta estera
3.12.1 Rilevazione inziale
3.12.2 Valutazione
3.12.3 Casi particolari per attività e passività in valuta estera
3.13 Cambiamenti di stime, principi contabili, correzione di errori e fatti intervenuti dopo la chiusura dell’esercizio
3.13.1 I cambiamenti intervenuti nei principi contabili
3.13.2 I cambiamenti intervenuti nelle stime contabili
3.13.3 Correzione di errori
3.13.4 Fatti intervenuti dopo la chiusura dell’esercizio
3.14 Lavori in corso su ordinazione
3.14.1 Rilevazione iniziale e valutazioni successive
3.15 Imposte sul reddito
3.15.1 Classificazione delle voci in bilancio
3.15.2 Rilevazione e valutazione in bilancio della fiscalità differita
3.15.3 La rilevazione delle imposte differite
3.16 Strumenti finanziari derivati
3.16.1 Classificazione delle voci in bilancio
3.16.2 Valutazione degli strumenti finanziari derivati
3.17 Leasing
3.18 Il nuovo OIC 34 relativo ai RICAVI
4. Alcune questioni di particolare interesse nella predisposizione del bilancio d’esercizio.
4.1 Sospensione degli ammortamenti relativi al bilancio 2020, 2021, 2022 e 2023
4.1.1 Aspetti operativi
4.2. Modifica alla disciplina delle perdite d’esercizio
4.2.1 Analisi di alcuni aspetti operativi connessi alla disciplina suddetta
4.3 Modifiche intervenute a seguito della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della L.238/2021
4.4 Nuova deroga alla valutazione dei titoli non immobilizzati
4.5 Applicazione della derivazione rafforzata su opzione per le Micro imprese
4.6 La disciplina delle erogazioni pubbliche nel bilancio d’esercizio
4.7. Le nuove soglie dimensionali applicabili ai bilanci delle imprese
Appendice bibliografica
Le attività di social eating e home restaurant stanno assumendo un’importanza sempre maggiore nel panorama economico italiano. Sono molteplici gli aspetti che investono questo settore: dalle questioni di carattere amministrativo a quelle sanitarie, passando per le tematiche del diritto fiscale.
Questo contributo intende illustrare gli aspetti teorico-pratici relativi allo svolgimento delle predette attività.
In ogni caso, il contenuto della presente guida non costituisce in alcun modo consulenza giuridica sulle specifiche questioni trattate, ma semplice informazione e divulgazione dottrinale.
eBook in pdf di 40 pagine con Appendice Normativa.
Sintesi
1. Introduzione
1.1 La sharing economy
1.2 Home restaurant e social eating: definizioni e differenze
1.3 I disegni di legge sull'home restaurant depositati in Parlamento
2. Il social eating
2.1 Cenni generali sull’attività di social eating
2.2 Come funziona
2.3 Normativa applicabile
3. L’home restaurant
3.1 Introduzione e disciplina a livello nazionale
3.2 L’attività di home restaurant nella Provincia Autonoma di Trento
3.3 L’attività di home restaurant in altre Regioni d’Italia
3.4 Apertura dell’attività: s.c.i.a. e altri adempimenti amministrativi, fiscali e previdenziali (ComUnica)
3.4.1 La segnalazione certificata di inizio attività (s.c.i.a.)
3.4.2 I singoli adempimenti contenuti in ComUnica
3.5 Il corso HACCP
4. I profili tributari e fiscali: nozioni generali
4.1 Il reddito prodotto dal gestore dell’home restaurant
4.1.1 Regime contabilità semplificata
4.1.2 Regime forfettario
4.2 La fattura
Allegati normativi
DDL A.C. 918 del 12 luglio 2018
MISE Risoluzione n. 493338 del 6 novembre 2017
Circolare Industria Artigianato Commercio e Cooperazione della Provincia Autonoma di Trento, n. 645754 del 30 ottobre 2018
Sentenza Giudice di Pace di San Miniato n, 139/2019
Sentenza Cons. Stato, Sez. VI, Sent., 8 marzo 2023, n. 2437
La quotazione in Borsa come strategia di crescita per la PMI: guida alla scelta di apertura del capitale attraverso l’IPO, comprensiva del glossario ECM.
La pubblicazione ha l’obiettivo di illustrare i vantaggi dello strumento in termini di crescita delle imprese, nonché le potenzialità dello strumento “finanza privata” a favore dello sviluppo del nostro paese in un contesto in cui la sostenibilità sta convogliando grandi masse di capitali sull’economia reale.
eBook in pdf di 38 pagine.
La quotazione in Borsa rappresenta per le PMI italiane una fase evolutiva nel ciclo di vita aziendale che va ben oltre la mera operazione di finanza straordinaria volta alla raccolta di capitali per la crescita. L'esperienza positiva di Euronext Growth Milan e degli imprenditori delle società quotate dimostra che l’accesso al mercato azionario è fulcro di un modello di crescita alternativo e sostenibile, che si inserisce in maniera equilibrata nelle logiche di ricambio generazionale per facilitare il passaggio di testimone nelle imprese familiari.
Lo sviluppo del mercato dei capitali dedicato alle PMI rappresenta una sfida cruciale per il futuro dell’economia italiana e per la competitività delle nostre imprese.
Euronext Growth Milan, ex AIM Italia, è costantemente cresciuto dalla sua nascita nel 2009, portando nelle casse di 304 società una raccolta complessiva di circa 6 miliardi di euro di capitale in equity da investitori privati istituzionali. La dimensione del listino dedicato alle PMI si consolida registrando un giro d’affari complessivo 2022 pari a 9,3 miliardi di euro (in crescita del 47% rispetto a 6,4 miliardi di euro nel 2021) e un numero complessivo di dipendenti pari a 31,1 migliaia (+18% rispetto a 26,3 migliaia nel 2021), rappresentando un forte volano per l’occupazione e la crescita economica
Introduzione
1. Perché quotarsi: impatto sulla crescita delle imprese
2. Requisiti formali e sostanziali per l’ammissione su Euronext Growth Milan
3. Processo di quotazione su Euronext Growth Milan
4. La quotazione tramite la SPAC
5. 5 casi di IPO di successo: FOPE, GIBUS, GPI, FINLOGIC, PITECO
6. Vita da quotata: disclosure e Investor Relations
7. Prassi di Governance su Euronext Growth Milan
8. PMI e Sostenibilità
9. Glossario ECM
Bibliografia
