Il Ministero del lavoro ha annunciato qualche settimana fa che la Commissione Europea ha autorizzato una nuova la proroga della decontribuzione Sud fino al 30 giugno 2024,
Il 28 dicembre INPS ha fornito le istruzioni aggiornate con il messaggio 4695/2023, in cui precisa che i massimali sono piu alti (v. ultimo paragrafo)
Ricordiamo che la possibilità di utilizzare lo sgravio contributivo per i contratti di lavoro subordinato nelle regioni del Sud prevista dal DL 104 2020 doveva scadere a dicembre 2023 mentre la legge di bilancio 2021 aveva già previsto i finanziamenti per far proseguire il beneficio fino al 2029 anche se in misura progressivamente decrescente. Si attendeva l'ok della UE sulla deroga alla normativa sugli aiuti di stato.
Di nuovo la deroga è molto limitata per ora, solo ulteriori 6 mesi. Rivediamo le principali aspetti dell'agevolazione .
Decontribuzione Sud, cos'è
La misura consiste in una sgravio sui contributi previdenziali per i datori di lavoro privati con sede in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia.
Sono esclusi i premi e contributi INAIL. Non è previsto un massimale di sgravio contributivo individuale.
Si tratta di una agevolazione sui rapporti di lavoro dipendente tra le piu utilizzate (Secondo i dati dell'Osservatorio INPS nel 2022 da gennaio ad agosto la misura ha interessato quasi un milione di rapporti di lavoro) .
Va anche precisato che non si applica solo alle nuove assunzioni ma a tutti i rapporti in essere nel periodo agevolato.
Sono esclusi il settore del lavoro domestico, della finanza e dell'agricoltura.
Come detto,
- dal 2022 e fino al 31 dicembre 2025 l’esonero è pari al 30% della contribuzione previdenziale a carico del datore di lavoro;
- per gli anni 2026 e 2027 l’esonero scende al 20%;
- per gli anni 2028 e 2029 lo sgravio scende 10%
Decontribuzione SUD: massimali 2024
L'inps ha fornito le istruzioni operative per la fruizione dell'esonero fino a dicembre 2022 con la circolare 90 del 27 luglio 2022, riconfermate poi a dicembre 2022 con il messaggio 4593 2022.
Veniva anche ricordato che erano stati innalzati i massimali applicabili fino al mese di competenza dicembre 2023 che ammontavano a:
- - 300.000 euro per le imprese attive nei settori della pesca e dell'acquacoltura;
- - 2 milioni di euro per tutte le altre imprese ammissibili al regime di aiuti esistente.
Le nuove istruzioni precisano che i Temporary framework innalza nuovamente i massimali, come segue:
- per i settori della pesca e dell’acquacoltura passano da 300mila a 335mila euro;
- per le altre imprese ammissibili all’aiuto, il massimale sale da 2 milioni a 2,25 milioni di euro.
Per i datori di lavoro che operano in più settori con massimali diversi, si devono rispettare i relativi limiti e non superare complessivamente il tetto di 2,25 milioni di euro.