Nei giorni scorsi si è tenuto il primo incontro dei cinque tavoli di confronto promossi dalla Ministra del Lavoro Catalfo con i sindacati per iniziare a parlare di riforma delle pensioni . Il primo argomento proposto è quello della pensione di garanzia per i giovani .
La ministra ha ricordato i dati del Censis , per il quale nel 2050 circa 5,7 milioni di giovani oggi occupati con lavori precari e carriere discontinue , rischiano di avere assegni pensionistici al di sotto del minimo dell'attuale pensione sociale . Questo è dovuta anche la fatto che coloro che sono entrati nel mercato del lavoro dopo il 1995, anno della riforma Dini, sono soggetti al calcolo della futura pensione interamente con sistema contributivo per il quale l'assegno pensionistico è direttamente proporzionale ai contributi versati .
I sindacati hanno presentato la loro proposta condivisa di una "pensione di garanzia" e si sono detti soddisfatti che sia condivisa e venga riconosciuta come un «impegno politico » di tutto il Governo.
L'importo non dovrebbe essere inferiore ai 780 euro della pensione di cittadinanza. A questa soglia minima dovrebbero poi aggiungersi i contributi per gli anni lavorati . Inoltre dovrebbero essere previste coperture di contribuzione figurativa per i periodi di disoccupazione o di formazione.
Per definire in dettaglio la platea interessata e le misure chiaramente serve conoscere la volonta di intervento del MEF ovvero le risorse che intende mettere in campo , a partire dalla nota di aggiornamento del DEF attesa per aprile 2020 e soprattutto con la legge di bilancio per il 2021.