Il 20 settembre 2024 è il termine per l'invio a Bruxelles del piano di riduzione del debito italiano nel quale la spesa previdenziale ha sempre un posto estremamente rilevante. Nel vertice di Governo in programma il 30 agosto si è iniziato a parlare delle misure da mettere in campo con la legge di bilancio 2025 dato che Quota 103 in formato "contributivo", l'Ape sociale e l'Opzione donna in versione ristretta ,introdotti con la precedente legge di bilancio, sono in scadenza a fine anno
La via è ancora una volta molto stretta visto che che il debito pubblico ha raggiunto di recente il nuovo record di quasi 3mila miliardi di euro (2948,5) aumentando di 30,3 miliardi di euro a giugno.
Secondo il sottosegretario al lavoro Durigon il governo è ancora orientato a lavorare su una riforma strutturale del sistema pensionistico entro la fine della legislatura. Tuttavia, per il momento, non sono previste grandi rivoluzioni con la prossima Legge di Bilancio.
La decisione finale sulle misure di flessibilità in uscita sarà presa dopo la presentazione del Piano strutturale di bilancio, atteso per metà settembre.
Vediamo un riepilogo delle principali misure in discussione.
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1) Novità pensioni 2025: anticipi solo con sistema contributivo
Malgrado i recenti buoni risultati del gettito fiscale 2023, viste le necessità di riconfermare le misure di riduzione del cuneo fiscale per la classe media, Il Ministero dell'Economia e delle Finanze, come sempre non sembra incline a liberare molte risorse per la previdenza.
Si ricorda che lo scorso anno la spesa per le pensioni si è impennata di quasi l'8% per l'aumento dell'inflazione e il Ministro Giorgetti proprio in questa stagione aveva affermato : "con questa denatalità impossibile pensare ad aumentare la spesa pensionistica", né nel breve né nel medio periodo.
Leggi i dettagli delle proposte 2023 in Riforma pensioni 2024 Giorgetti frena
Rispetto alle prime indiscrezioni in cui si parlava di uscite anticipate solo per alcune categorie, come le forze armate , e di introdurre Quota 41, anche se in versione contributiva, chiesta dalla Lega, dal Ministero dell'Economia filtra invece l'intenzioni di una stretta sulle uscite anticipate.
Quota 41, si ricorda, richiederebbe una significativa copertura finanziaria (tra i 600 milioni e un miliardo di euro)
Anche Forza Italia si oppone all'introduzione di nuove quote e spinge invece per un innalzamento delle pensioni minime.
Si prevede dunque un intervento in continuità con le misure introdotte con l'ultima legge di bilancio, seguendo la linea tracciata con il bonus Maroni, che incentiva la permanenza al lavoro, ma con adattamenti come quelli applicati al bonus per i medici.
Per un tentativo di risparmio sulle risorse finanziarie, sono emerse anche le ipotesi di
- estendere ulteriormente le finestre di uscita per il pensionamento anticipato previsto dalla Legge Fornero. In particolare, si sta considerando di prolungare da 3 a 6-7 mesi la finestra per chi intende ritirarsi dal lavoro dopo 42 anni e 10 mesi di contributi (41 e 10 mesi per le donne),
- l’abbandono del sistema delle Quote e
- l'eliminazione di Opzione donna e Ape sociale ( considerata però nelle ultime ore meno probabile).
Per i lavoratori contributivi, ossia coloro che hanno iniziato a lavorare dal 1° gennaio 1996, non sono previsti cambiamenti significativi.
Il requisito per accedere all’uscita anticipata resterebbe fissato a 64 anni di età e 20 anni di contributi, con l'importo soglia dell'assegno pensionistico fissato a 3 volte l’assegno sociale, o leggermente inferiore per le donne (2,8 volte) e per le madri di due o più figli (2,6 volte).
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2) Novità pensioni 2025: TFR alla previdenza integrativa per i giovani
Una delle misure centrali e sulle quali sembra esserci accordo nella maggioranza riguarda il rafforzamento della previdenza integrativa per i giovani.
Il governo sta valutando un doppio intervento:
- sul Trattamento di Fine Rapporto (TFR) per i neoassunti, una quota compresa tra il 20 e il 25% dovrebbe essere destinata obbligatoriamente ai fondi pensione. Questa proposta mira a garantire una copertura previdenziale più solida per le nuove generazioni, in aggiunta alla previdenza obbligatoria.
- In parallelo, per tutti gli altri lavoratori potrebbe essere introdotta una fase di “silenzio-assenso” per la destinazione volontaria del TFR ai fondi pensione. Questo periodo di attesa prima della adesione automatica avrebbe una durata di circa sei mesi, come suggerito anche dal ministro del Lavoro, Marina Calderone.
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3) Novità pensioni 2025 Rivalutazione pensioni
Per quanto riguarda le pensioni già in essere, è probabile che nel 2025 venga confermato il meccanismo di rivalutazione per fasce già introdotto per il biennio 2023-24, mantenendo la piena indicizzazione solo per le pensioni fino a 4 volte il minimo. Al contempo, si ipotizza una possibile stretta sulle pensioni più alte, limitando ulteriormente l'indicizzazione per i trattamenti di importo elevato.
Le pensioni minime continueranno a beneficiare della super-rivalutazione già in vigore nel 2023, e se ci saranno risorse disponibili, potrebbero essere introdotti ulteriori ritocchi per sostenere chi percepisce i trattamenti più bassi.
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