Al MUDEC di Milano ad inizio novembre, alla XIV edizione del Forum Fiscale organizzato da Wolters Kluwer Italia si è parlato essenzialmente di due grandi temi che orienteranno il futuro della professione del commercialista e del tributarista italiano. La diffusione della Cooperative Compliance e l’avanzata dell’intelligenza artificiale compongono infatti un binomio che spinge il sistema tributario verso un modello più collaborativo, digitale e basato sui dati.
Nel panel istituzionale di apertura, rappresentanti del MEF, dell’Agenzia delle Entrate, della Guardia di Finanza e delle professioni contabili hanno fatto il punto sull’attuazione della delega fiscale e sugli interventi ancora da completare.
L’obiettivo generale della riforma è una revisione organica del sistema tributario, con impatti significativi su IRPEF e IRES, IVA, tributi locali, accertamento e contenzioso.
In questo contesto, la Cooperative Compliance emerge come uno dei pilastri del nuovo modello fiscale. Si rileva un approccio basato sulla trasparenza e sul confronto preventivo, capace di ridurre incertezza e conflittualità.
Secondo Giulietta Lemmi, CEO di Wolters Kluwer Italia, questo modello trasforma l’amministrazione fiscale “da semplice organo di controllo a partner affidabile”, inserendosi in un contesto dove l’IA agisce come “alleato strategico per facilitare il dialogo” tra imprese e amministrazione.
1) Dalla logica del controllo al dialogo preventivo
La riforma fiscale conferma la Cooperative Compliance come pilastro del nuovo rapporto Fisco-contribuente. Le recenti innovazioni, quali le soglie di accesso ridotte, il Tax Control Framework certificato, il dialogo digitale e la premialità, si apprestano a trasformare questa disciplina da sperimentazione a infrastruttura stabile del sistema.
Il Tavolo Tecnico dell’importante e annuale evento di Wolters Kluwer Italia ha evidenziato come questa evoluzione migliori la certezza fiscale e aiuti l’amministrazione a concentrare le risorse sui casi davvero complessi.
2) Da supporto operativo alla consulenza evoluta
Parallelamente, l’intelligenza artificiale sta rivoluzionando processi e strumenti della fiscalità.
È emerso come l’AI generativa e l’AI agentica non solo automatizzano attività a basso valore, ma potenziano la capacità analitica dei professionisti.
Secondo il “Future Ready Accountant Report 2025”, una ricerca realizzata da Wolters Kluwer Tax & Accounting sulla professione del commercialista in Europa e in Italia, l’utilizzo quotidiano dell’IA negli Studi è quadruplicato in un anno. Rimane però centrale la supervisione umana. È importante essere consci che algoritmi e dati supportano, ma non sostituiscono, il giudizio professionale.
Gli impieghi dell’IA riguardano ormai tutte le aree, dalla tassazione dell’economia digitale alla predictive justice, dall’automazione dei controlli alla fiscalità delle multinazionali.
Per gli Studi professionali, la tecnologia diventa una leva strategica che consente di spostare il focus dalla mera compliance alla crescita delle imprese, rafforzando il ruolo consulenziale del commercialista.
3) Il Fisco che verrà
Il futuro si muove verso un ecosistema fiscale più trasparente, preventivo e basato su informazioni integrate. La sinergia tra dialogo collaborativo e strumenti intelligenti promette maggiore efficienza per l’amministrazione e nuove opportunità per imprese e professionisti.
Un cambiamento si profondo, ma con la consapevolezza che un fisco digitale resta efficace solo se costruito su responsabilità umana e fiducia reciproca.