I prestiti personali sono finanziamenti destinati alle persone fisiche e sono proposti da società finanziarie e banche. Possiamo suddividerli in due grandi categorie: finalizzati e non finalizzati. I primi sono noti anche come contratti di credito collegato e sono destinati all’acquisto di un determinato bene o di uno specifico servizio: per esempio un’auto, un elettrodomestico o un corso in palestra. I secondi, invece, non sono associati a uno specifico acquisto e il richiedente potrà disporre del denaro ricevuto come meglio crede.
In entrambi i casi, il rimborso del debito contratto avviene di norma tramite l’addebito di rate mensili che comprendono una quota capitale e una quota relativa a interessi e spese.
Tralasciando i finanziamenti finalizzati, in genere proposti da commercianti, può essere interessante capire meglio come funzionano i prestiti personali non finalizzati, sempre più diffusi tra i consumatori.
Prestiti personali non finalizzati: importo, durata e tasso
I prestiti personali non finalizzati sono pensati per la realizzazione di piccoli e grandi progetti. Le proposte degli istituti di credito sono molto flessibili e, a seconda delle specifiche necessità, è possibile richiedere importi di varia entità: da piccole cifre per acquistare alcuni elettrodomestici a importi più elevati per realizzare determinati progetti, come ad esempio un prestito di 60000 euro per effettuare dei lavori di ristrutturazione della casa.
Per quanto riguarda la durata, nella maggior parte dei casi è possibile richiedere di dilazionare il finanziamento fino a 10 anni. Il tasso d’interesse, poi, di norma è fisso. Ciò significa che la rata mensile sarà sempre costante e non vi saranno mai variazioni, a prescindere da quello che è l’andamento dei mercati finanziari.
Ovviamente, ogni istituto di credito ha specifiche proposte che è importante analizzare nel dettaglio per verificare quale sia quella più adeguata alle proprie necessità.
Prestito personale: un impegno da non sottovalutare
A prescindere dall’importo che si intende richiedere, è importante capire che un prestito personale è un impegno che non deve essere sottovalutato. Le rate previste dal contratto devono infatti essere rimborsate con puntualità. In caso contrario, si avrebbe una penalizzazione del proprio merito creditizio, ovvero quel parametro che indica l’affidabilità finanziaria di una persona e a cui banche e finanziarie danno grande importanza quando decidono se concedere o no un finanziamento.
È quindi fondamentale che l’importo della rata mensile non sia superiore alla propria capacità di rimborso. A questo scopo, risulta di grande aiuto il ricorso alla simulazione del prestito, una procedura grazie alla quale si ottengono tutte le informazioni necessarie: importo della rata mensile, tassi d’interesse applicati, ammontare di spese e interessi ecc.
Come funziona un simulatore di prestito?
Un simulatore di prestito è un software che finanziarie e banche mettono a disposizione dei propri clienti per verificare nel dettaglio le caratteristiche di un prestito e, in particolare, quale sarà l’impegno mensile che dovranno assumersi.
Al di là di alcune differenze, tutti i simulatori funzionano in modo analogo: si inserisce l’importo di cui si ha necessità e si sceglie il numero di rate.
Inseriti questi due dati, il simulatore mostrerà i dettagli del prestito, fra cui rata mensile, TAN (Tasso Annuo Nominale) e TAEG (Tasso Annuo Effettivo Globale).
È possibile fare più simulazioni, magari modificando la durata, fino a quando non si ottiene una rata mensile in linea con la propria capacità di rimborso. Se, per esempio, la rata sembra eccessiva, si può aumentare la durata del prestito (ovviamente entro il limite massimo concesso, che di norma è 10 anni).
L’importanza del TAEG
Nell’ambito di qualsiasi finanziamento, piccolo o grande che sia, il TAEG è un parametro di fondamentale rilevanza. È noto anche come ISC (Indice Sintetico di Costo) e la sua importanza sta nel fatto che indica, in termini percentuali, l’effettivo costo del prestito. Infatti, mentre il TAN fa riferimento ai soli interessi, il TAEG prende in considerazione non solo questi ultimi, ma anche tutte le altre spese correlate al finanziamento.
Quindi, se vogliamo conoscere il peso degli interessi, dobbiamo riferirci al TAN, ma se intendiamo sapere qual è il costo reale del prestito, è necessario fare riferimento al TAEG.
Questo parametro risulta particolarmente utile per effettuare i confronti tra le diverse proposte di finanziamento: a parità di importo concesso e di durata, l’offerta più conveniente è quella con il TAEG inferiore.
I requisiti necessari per la richiesta di prestito
I principali requisiti per la richiesta di un prestito personale sono la maggiore età e la residenza italiana. Ha poi notevole importanza anche il merito creditizio del richiedente, che l’istituto di credito può verificare accedendo ad apposite banche dati. Un ottimo credit score (punteggio di credito) ha un peso favorevole nelle richieste di finanziamento.
Oltre a quelli precedentemente ricordati, è possibile che siano richiesti anche determinati requisiti di reddito.
Prestiti personali e polizze assicurative
Vi sono alcune particolari forme di finanziamento in cui è richiesta obbligatoriamente la sottoscrizione di polizze assicurative. Per esempio, nel caso di cessione del quinto dello stipendio, la legge stabilisce che il debitore stipuli una polizza sul rischio vita e una sul rischio impiego.
Nella grande maggioranza dei prestiti personali non finalizzati, però, la sottoscrizione di tali polizze non è obbligatoria. Tuttavia, si tratta di un’opzione che molte banche consigliano poiché tutela il debitore e i suoi familiari.
Come si richiede un prestito personale?
È possibile richiedere un prestito personale recandosi presso la sede fisica di una finanziaria o di una banca oppure tramite una comoda e rapida procedura completamente digitale: in questo caso si parla di prestito personale online.
I prestiti online sono sempre più diffusi e la richiesta può essere effettuata da PC, tablet o smartphone, in ogni momento della giornata e da qualsiasi luogo.
La procedura, da effettuarsi dopo la simulazione di prestito, è di solito piuttosto rapida e snella: di solito viene richiesto di caricare le copie della propria carta d’identità e della tessera sanitaria. Saranno richiesti i dati anagrafici e di contatto e di norma anche alcuni documenti relativi ai propri redditi e alla propria situazione lavorativa (CUD, buste paga ecc.).
Una volta inoltrata la richiesta, l’istituto a cui si è fatta domanda analizzerà la documentazione e, nel giro di pochi giorni lavorativi, comunicherà l’esito della domanda di prestito. Se l’esito è positivo, il richiedente riceverà l’importo richiesto sul proprio conto corrente.