Dal 2026 il calendario civile italiano accoglierà la festività del 4 ottobre, giorno dedicato a San Francesco d’Assisi, patrono d’Italia.
La decisione è stata sancita con l’approvazione definitiva al Senato del relativo disegno di legge, che trasforma l’attuale solennità civile – già istituita dalla legge n. 132/1958 in onore di San Francesco e Santa Caterina da Siena – in una festività nazionale a tutti gli effetti, con piena equiparazione a quelle già previste dalla legge n. 260/1949. Cio significa in estrema sintesi che la giornata rientrera tra i giorni festivi con assenza retribuita.
La legge n. 151 2025 è stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale il 10 ottobre 2025, non senza qualche polemica per le imprecisioni normative evidenziate dal Presidente della Repubblica prima della promulga (e ancora non risolte)
Ricordiamo i quali sono gli effetti giuridici e retributivi concreti per lavoratori e imprese, in particolare per il 2026, anno in cui il 4 ottobre cadrà di domenica, con regole aggiuntive definiti dai contratti collettivi.
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1) Festività del 4 ottobre dal 2026
Dal punto di vista operativo, la festività del 4 ottobre seguirà le stesse regole generali già in vigore per le altre giornate festive.
Quando la data cade in un giorno lavorativo infrasettimanale, i dipendenti hanno diritto all’astensione dal lavoro con conservazione della retribuzione.
Se invece il dipendente presta servizio nella giornata festiva, il datore di lavoro deve corrispondere il trattamento economico previsto per il lavoro straordinario festivo, con o senza riposo compensativo, La disciplina si estende anche ai periodi di assenza per malattia o maternità e cassa integrazione .In questi casi le festività vengono indennizzate dall’INPS per alcune categorie (ad esempio impiegati e quadri del commercio), mentre in altri casi resta a carico del datore di lavoro. Anche in presenza di sospensione dell’attività per cassa integrazione, le festività sono indennizzate dall’INPS per i lavoratori mensilizzati, mentre per gli orariati l’onere è a carico del datore di lavoro entro limiti precisi. Dal punto di vista fiscale e contributivo, il trattamento economico riconosciuto per la nuova festività è soggetto alle regole ordinarie, concorre al calcolo del TFR e dei ratei di mensilità aggiuntive. Non subisce invece alcun effetto il sistema delle ex festività soppresse, il cui monte ore resta regolato unicamente dalla contrattazione collettiva.
Leggi le regole in dettaglio per il trattamento dei giorni festivi in Festività in busta paga
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2) Le criticità secondo il presidente
Nel promulgare la legge, il presidente Mattarella ha scritto ai presidenti di Camera e Senato indicando alcuni aspetti critici. In particolare, la norma rende il 4 ottobre, dedicato a San Francesco sia festività nazionale (per San Francesco) sia “solennità civile” (come già previsto anche Santa Caterina da Siena): due tipi di ricorrenze con effetti diversi e, secondo Mattarella, incompatibili.
Infatti la festa nazionale implica chiusura di scuole e uffici e tutele retributive per chi lavora; la solennità civile richiede invece cerimonie e iniziative, soprattutto nelle scuole, che però resterebbero chiuse. Mattarella segnala anche una scarsa chiarezza del testo e chiedeva correzioni per renderlo attuabile, unificando in un unica giornata le celebrazioni.
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