Il disegno di legge n. 1146, presentato dal Presidente del Consiglio dei ministri e dal Ministero della giustizia il 20 maggio 2024 e approvato dal Senato il 20 marzo 2025, rubricato “Disposizioni e deleghe al Governo in materia di intelligenza artificiale”, collegato alla manovra di finanza pubblica, sottolinea fin dall’inizio che l’intelligenza artificiale (IA), come ogni altro strumento creato dall’uomo, è per sua natura imperfetta, fallibile e condizionata da chi la sviluppa.
Per questo motivo, se da un lato l’IA può offrire importanti benefici in molteplici ambiti, dall’altro comporta rischi potenziali, soprattutto per i diritti fondamentali delle persone, la sicurezza e la coesione sociale.
L’obiettivo della proposta normativa è allora quello di equilibrare opportunità e minacce.
Si intende favorire uno sviluppo dell’IA che sia etico, sostenibile e conforme alla Costituzione, con attenzione al rispetto della dignità umana, alla trasparenza, all’inclusività e al controllo (comunque) umano in una visione antropocentrica del rapporto con l’IA.
Se, come e quando questi obiettivi saranno raggiunti è tutta un’altra storia, non potendosi prescindere – medio tempore – da una analisi ragionata, pur nella sua sinteticità, dei contenuti essenziali della proposta normativa.
In particolare, il Disegno di legge, suddiviso in sei Capi e 28 articoli, può essere racchiuso a grandi linee in tre parti.
Per approfondire leggi l'articolo di Marco Cramarossa su Blastonline.it
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