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FINANZIARE GLI ENTI DEL TERZO SETTORE: RICERCA E GESTIONE DELLE MISURE AGEVOLATIVE

Finanziare gli Enti del Terzo Settore: ricerca e gestione delle misure agevolative

Manuale operativo per i finanziamenti agli ETS e alle attività di cooperazione internazionale. Come ricercare e gestire i finanziamenti per gli ETS

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Il Manuale operativo per i finanziamenti agli ETS e alle attività di cooperazione internazionale,  è il quinto ed ultimo volume della collana "Guide operative per la finanza agevolata".

Il volume tratta un vasto argomento coinvolgendo la tematica degli Enti del Terzo Settore e delle attività di Cooperazione Internazionale. È uno strumento di consultazione per trovare nuove opportunità offerte dalle misure agevolative, sia in ambito europeo, sia da grandi organizzazioni che mettono a disposizione dotazioni finanziarie importanti (fondazioni bancarie, istituzioni pubbliche, fondi privati).

Ora l’obiettivo e focalizzare l’attenzione del lettore in questo ulteriore campo della finanza agevolata fornendo una panoramica operativa e quanto più possibile esaustiva sull’approccio metodologico propedeutico al raggiungimento dei fondi che consentono la sopravvivenza di moltissime attività meritevoli di sviluppo nel nostro “sistema paese” che tutela e nutre i professionisti del sociale che le giovani generazioni stanno guardando con crescente interesse.

Alcuni punti di rilievo dell’ebook sono:

  • Cenni sugli Enti del Terzo Settore (ETS);
  • Il Bilancio Sociale e la misurazione dell’Impatto Sociale per gli ETS;
  • I donatori istituzionali e la filantropia;
  • Come presentare un progetto sociale;
  • Le attività di rendicontazione degli interventi cofinanziati;

L’argomento è di interesse per tutti i giovani professionisti, gli studiosi, coloro che occupano un ruolo direttivo in azienda per avvicinarsi ad un modello di finanza etica, anche inseguendo i buoni esempi (peraltro citati in questo manuale).

Perfino il lettore non esperto dei meccanismi dei finanziamenti europei, con la lettura del manuale e della collana dedicata alla finanza agevolata, è messo nelle condizioni di partecipare ai bandi, attraverso la presentazione completa delle attività di descrizione progettuale, alla costruzione del Business Plan ed infine, ma non per ultimo in ordine di importanza, a seguire le fasi delicatissime della rendicontazione che partono sempre da un iniziale coordinamento di tutte le attività, senza tralasciare i tempi di realizzazione del cronoprogramma preventivato.

In questi ultimi tempi si parla ricorrentemente della “sostenibilità” come nuovo paradigma di sana crescita economica nel rispetto dell’ambiente, della responsabilità sociale e dei nuovi sistemi di governance aziendale sempre più in linea con la compatibilità tra lavoro e benessere, tra impresa e formazione. Perché farsi trovare impreparati?

Gli spunti di riflessione per “far bene il nostro lavoro” vengono continuamente stimolati dalle progettualità proprie degli Enti del Terzo Settore impegnati in prima linea alla diffusione di sistemi compatibili con le moderne esigenze di migliorare una società, che possa attenuare gli attriti esistenti.

Questa guida alla navigazione sarà uno strumento utile, attraverso esempi pratici e collegamenti ipertestuali, anche per riconoscere e approfondire tutte le opportunità che ad oggi non avevamo pensato.

L’autore e il dott. Marco Ginanneschi.

Di seguito un breve estratto rimandando per approfondimenti alla lettura completa dell’e-book.

1) Il corporate fundraising

Il corporate fundraising è una strategia che consente ad un’organizzazione non profit di raccogliere fondi collaborando con le imprese. Non si tratta semplicemente di chiedere un contributo ad un’azienda ma di entrarci in relazione, conquistarne la fiducia e strutturare una collaborazione che crei valore a tutti gli stakeholder (approccio win-win-win). È un’attività che il fundraiser (volontario o retribuito) deve programmare e pianificare anche in collaborazione con l’azienda. Più gli strumenti di corporate fundraising diventano sofisticati più le conoscenze tecniche del fundraiser dovrebbero essere adeguate.

Prima di tutto, è opportuno valutare a quale impresa rivolgersi e parallelamente riflettere su quale collaborazione o strumento coinvolgere il partner prescelto. Sono tante le motivazioni che possono portare un’impresa a sostenere un’organizzazione non profit; i valori dell’imprenditore o dei manager, la promozione dell’immagine, le strategie di marketing e commercializzazione, il miglioramento del clima aziendale o l’identificazione di obiettivi comuni.

Il contributo economico è uno dei possibili obiettivi del corporate fundraising, non certamente l’unico e nemmeno quello determinante nella scelta.

Gli strumenti del corporate fundraising si raggruppano in 3 ambiti.

Donazioni generiche: 

  • Donazione, erogazione liberale
  • Acquisto di gadget legate a campagne 

Investimento nella comunità:

  • Filantropia aziendale 
  • Payroll e match giving
  • Coinvolgimento dei dipendenti 
  • Gift in kind
  • No gadget but donation 
  • Volontariato d’impresa

Iniziative di collaborazione commerciale:

  • Cause Related Marketing  
  • Sponsorizzazione 
  • Joint Promotion
  • Raccolte punti (GDO)
  • Acquisto di biglietti e hospitality 

2) Come presentare un progetto sociale

Negli ultimi 20 anni Il Terzo Settore ha visto un crescente riconoscimento del proprio ruolo di soggetto promotore e realizzatore di politiche culturali, ambientali e sociali nei territori. Tale riconoscimento ha portato con sé la delega alla realizzazione di interventi con conseguente crescente assegnazione di risorse economiche.

A fronte tuttavia di un aumento di risorse, sono cambiate le modalità di erogazione delle stesse: i cosiddetti “finanziamenti a pioggia” (riconoscimenti economici all’ordinaria attività che un’organizzazione era in grado a consuntivo di dimostrare) sono stati quasi integralmente sostituiti da erogazioni concesse a fronte di progetti che i finanziatori si riservano di valutare in termini di meritevolezza, innovazione degli interventi, sostenibilità nel tempo, ecc. 

Gli enti hanno dovuto strutturare e sistematizzare in modo logico le iniziative che intendono svolgere, individuando gli obiettivi che si propongono di conseguire, le azioni che intendono intraprendere e le risorse necessarie per svolgere tali azioni.

Nel caso in cui l’attività di progettazione sia finalizzata alla richiesta di fondi e contributi, l’Ente non può limitarsi ad effettuare una programmazione delle attività, ma deve essere in grado di collegare a questa la previsione economica (definizione dei costi e dei ricavi) e la pianificazione finanziaria (scansione temporale delle entrate e delle uscite di cassa) dell’intervento. 

La pianificazione economica e finanziaria degli interventi è essenziale per preventivare i costi delle risorse necessarie per realizzare le azioni utili a conseguire gli obiettivi che ci siamo posti di raggiungere con il progetto e individuare le modalità per coprire tali costi.

Per arrivare alla determinazione del Costo pieno di progetto, chi imposta dovrà infatti:

  1. quantificare le risorse (personale, materiale, attrezzature, ecc.) necessarie per la realizzazione di ogni fase dell’attività (costi diretti siano essi comuni che specifici) 
  2. imputare in quota parte le spese gestionali (relative alla gestione dell’intera struttura, costi indiretti)

3) La corretta quantificazione economica delle risorse

Le risorse umane

È possibile avere diverse tipologie di rapporti contrattuali con il personale impiegato nei progetti. In fase di elaborazione del budget è necessario fare una prima ipotesi su che tipologia di personale intendiamo impiegare.

Dipendenti, collaboratori, prestatori d’opera occasionale, liberi professionista con partita IVA, lavoratori occasionali con voucher, implicano costi diversi e diverse modalità di calcolo per la definizione del costo orario da inserire nei formulari economici. 

I volontari

I costi per i volontari sono solo quelli relativi ad eventuali rimborsi spese debitamente documentati e alle assicurazioni. Infatti, nel caso di volontari stiamo chiaramente parlando di personale non retribuito.

Ricordiamo che tra le spese rimborsabili possono rientrare:

  • le spese di viaggio relative a spostamenti effettuati per prestare l’attività 
  • le spese per vitto, alloggio e trasporto in presenza di trasferta 
  • i rimborsi per spese di trasporto per spostamenti connessi con l’attività del volontario a condizione che siano documentati 
  • altri importi anticipati dal volontario in nome e per conto dell’organizzazione per acquisto di beni e servizi a favore della stessa 

Tra le spese non rimborsabili rientrano invece quelle non documentate e i rimborsi forfetari. In alcuni bandi è possibile quantificare e valorizzare l’impegno volontario; ciò non significa che sarà erogata una retribuzione, ma solo che il finanziatore riconosce il valore e l’apporto dei volontari all’interno di attività e progetti e che consente di valorizzare tale contributo considerandolo come cofinanziamento da parte dell’Ente che presenta il progetto.

Naturalmente la valorizzazione del lavoro volontariato sarà possibile solo e soltanto se esplicitamente ammesse tra le regole del finanziamento.

Le attrezzature, gli immobili e gli altri beni durevoli

Questa tipologia di voce di costo è trattata in modo differente da bando a bando. Tale peculiarità deriva dal fatto che stiamo parlando di beni e risorse che, una volta acquisiti, verranno utilizzati anche oltre il termine naturale dei progetti per cui sono stati acquistati.

In alcuni formulari economici di bandi è consentito inserire l’intero costo di acquisto e/o noleggio di tali beni; in sede di rendicontazione dovrà essere fornita copia della fattura di acquisto o di noleggio con la relativa quietanza.

Non è possibile, quindi, valorizzare il contributo di beni già in possesso dell’organizzazione. In altri, al contrario, è possibile inserire il solo valore dell’utilizzo secondo criteri ben definiti da chi eroga il finanziamento o contributo e non quindi l’intero costo di acquisto.

I criteri per la determinazione della quota parte del valore del bene indicabile nel formulario sono in genere determinati nelle linee guida e fanno riferimento alle aliquote di ammortamento che consentono di ripartire il costo di un bene durevole in più anni.

4) Coerenza del budget rispetto ai vincoli dei bandi

Dopo aver quantificato economicamente le risorse necessarie per realizzare il progetto, occorre verificare se il piano economico così determinato sia coerente con eventuali vincoli e/o parametri previsti dal finanziatore. Una delle competenze richieste, a chi si appresta alla redazione di un budget di progetto, è certamente la capacità di leggere ed interpretare i bandi, soprattutto in chiave economica.

In particolare si dovrà porre attenzione all’eventuale presenza di alcuni vincoli, tra i quali:

  1. costi ammissibili e costi non ammissibili: può essere che alcune voci di spesa non vengano considerate ammissibili e quindi non possano entrare a far parte del piano dei costi del progetto;
  2. percentuali previste per alcune voci di costo (ad esempio “il costo delle risorse umane non può essere superiore al 30% del costo totale di progetto”, “il costo per acquisto e/o noleggio di beni strumentali e materiale didattico non deve essere superiore al 20%”, ecc.)
  3. massimali indicati dal bando per la quantificazione di alcune voci di spesa (ad esempio: costo orario di docenti pari ad un massimo di 80,00 Euro)
  4. costo massimo previsto per il progetto da presentare
  5. eventuale cofinanziamento richiesto e modalità per garantirlo; generalmente, gli enti erogatori, a fronte di un progetto presentato, erogano solo una parte del costo totale delle risorse necessarie per realizzarlo e richiedono, all’ente attuatore, di garantire una parte delle risorse. In alcuni casi i bandi indicano anche attraverso quali modalità è possibile garantire il cofinanziamento: raccolte fondi, contributi da privati, autofinanziamento con risorse già a disposizione dell’organizzazione, valorizzazione lavoro volontario.

Una volta verificata la presenza nel bando di tali vincoli e/o parametri, occorre analizzare il piano economico elaborato per capire se le eventuali prescrizioni sono rispettate.

L’eventuale ridefinizione del budget

Nel caso in cui anche uno solo dei vincoli previsti dall’ente erogatore non sia rispettato occorre porre rimedio, pena l’inammissibilità del progetto.

Potremmo ad esempio trovarci nella condizione di dover diminuire le ore del personale o potremmo essere costretti ad eliminare alcune voci di spesa ritenute indispensabili per poter realizzare le attività ipotizzate. Ciò può quindi comportare la ridefinizione degli obiettivi di progetto o, nei casi più estremi, può comportare anche la rinuncia alla presentazione del progetto su “quel” bando.

5) Indice: Manuale operativo finanziamenti ETS e attività di cooperazione internazionale

Introduzione alla Collana
 Introduzione al V Volume
 Prefazione
1. Enti del Terzo Settore (ETS) Chi sono e quali caratteristiche hanno. (a cura della Dott.ssa Nicole Conte e del Dott. Vincenzo Saverio Parisi)
 1.1 Le Organizzazioni di Volontariato (Odv)
 1.2 Le Associazione di Promozione Sociale
 1.3 Impresa Sociale
 1.4 Ente Filantropico
 1.5 Come si costituisce un ETS?
 1.6 Bilanci e rendiconti degli ETS
 1.7 L’Atto Costitutivo e lo Statuto
 1.8 Le ONLUS
 1.9 Le Associazioni con personalità giuridica
 1.10 Le Fondazioni
 1.10.1 Fondazioni, RUNTS e Riforma del Terzo Settore
 1.11 I Comitati
 1.11.1 Comitati, RUNTS e Riforma del Terzo Settore
 1.12 Le Cooperative Sociali
 1.12.1 Cooperative Sociali, RUNTS e Riforma del Terzo Settore
 1.13 Le ONG
 1.13.1 Quale differenza c'è tra ONG e NGOs?
 1.13.2 Le Organizzazioni della società civile
 1.13.3 Come si costituiscono le Organizzazioni della Società Civile (OSC)?
 1.13.4 Come iscriversi all'elenco delle Organizzazioni della Società Civile (OSC)?
 1.13.5 Come mantenere i requisiti e l'iscrizione all'elenco delle Organizzazioni della Società Civile (OSC)?
 1.13.6 Quale differenza c'è tra ONG e OSC?
2. La riforma del Terzo Settore
 2.1 Ordinamento e vita associativa
 2.2 Il RUNTS
 2.2.1 L’iscrizione degli enti senza personalità giuridica
 2.2.2 L’iscrizione degli Enti con personalità giuridica
3. Il Bilancio Sociale e la misurazione dell’Impatto Sociale per gli ETS
 3.1 Il Bilancio Sociale
 3.2 La valutazione di Impatto Sociale
 3.3 Casi aziendali
4. La Teoria del Cambiamento per gli ETS
 4.1 Definizione e origini
 4.2 La Teoria del Cambiamento e il Quadro Logico
5. I donatori istituzionali e la filantropia
 5.1 Il corporate fundraising
 5.2 L’esempio virtuoso dei progetti in Sri Lanka, della Protezione Civile Italiana, con le donazioni per le vittime dello tsunami del 2004
6. Come presentare un progetto sociale
 6.1 La corretta quantificazione economica delle risorse
 6.2 La verifica della coerenza del nostro budget rispetto ai vincoli dei bandi
7. Esempi pratici
 7.1 Bando Enel Cuore
 Formulario di Progetto
 7.2 Bando per la Transizione Digitale Organismi Culturali e Creativi
 7.3 Bando Comunità Solidali – Regione Lazio
 7.4 Bando europeo “EuropeAid” Cooperazione culturale Egitto-Europa: per rafforzare le capacità e la cooperazione culturale in Egitto
8. Le attività di rendicontazione e controllo degli interventi cofinanziati agli ETS (a cura dell’Avv. Barbara Togna)
 8.1 Rendicontazione, trasparenza e controlli
 8.2 La rendicontazione del contributo
 Sitografia/Bibliografia

Fonte immagine: Fisco e Tasse
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