Un rapporto di lavoro può concludersi non solo per decisione del datore di lavoro, ma anche per volontà del lavoratore, che ha la facoltà di interrompere il contratto di lavoro in modo unilaterale presentando le dimissioni. Questo processo necessita di attenzione e il rispetto di alcune regole fondamentali.
Di seguito, una guida dettagliata su come il lavoratore deve comportarsi se decide di dimettersi.
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1) Tipologie di Dimissioni e rispetto del preavviso
Le dimissioni possono essere volontarie o per giusta causa. In entrambi i casi, il lavoratore ha la facoltà di recedere dal contratto senza dover fornire particolari motivazioni, a meno che il contratto collettivo di settore o il contratto individuale non dispongano diversamente.
Una delle principali responsabilità del lavoratore che si dimette è quella di rispettare il periodo di preavviso previsto dal contratto collettivo di settore o dal contratto individuale. Il preavviso è essenziale per consentire al datore di lavoro di organizzare la sostituzione del lavoratore dimissionario. Tuttavia, esiste un'eccezione: nel caso di dimissioni per giusta causa, il lavoratore non è tenuto a rispettare il periodo di preavviso.
Se il lavoratore o il datore di lavoro decidono di non rispettare il preavviso, la parte che recede dal rapporto di lavoro deve compensare l’altra con un'indennità sostitutiva, che equivale alla retribuzione che il lavoratore avrebbe percepito durante il periodo di preavviso.
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2) Obbligo di dimissioni telematiche
A partire dal 12 marzo 2016, per contrastare il problema delle cosiddette "dimissioni in bianco", è stato reso obbligatorio comunicare le dimissioni esclusivamente tramite modalità telematica. Questo obbligo si applica sia alle dimissioni volontarie che a quelle per giusta causa, oltre che alla risoluzione consensuale del contratto di lavoro. Se la comunicazione telematica non viene effettuata, le dimissioni risultano prive di validità.
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3) Dimissioni e modalità di comunicazione telematica
Le modalità di comunicazione telematica delle dimissioni sono regolate dal Decreto Ministeriale del 15 dicembre 2015. È importante notare che non tutte le tipologie di lavoro sono soggette a questo obbligo. Sono esenti:
- Il lavoro domestico.
- Le risoluzioni a seguito di conciliazione stragiudiziale.
- Le convalide presso l'Ispettorato Territoriale del Lavoro (ITL) per i genitori lavoratori, come previsto dall’art. 55, comma 4, del D.Lgs. n. 151/2001.
- I rapporti di lavoro nelle pubbliche amministrazioni.
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4) Dimissioni telematiche: a chi rivolgersi e come procedere
Il lavoratore può presentare le dimissioni telematiche autonomamente o avvalendosi di soggetti abilitati, come:
- Patronati.
- Organizzazioni sindacali.
- Commissioni di certificazione.
- Enti bilaterali.
- Consulenti del lavoro.
- Sedi territoriali dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro.
Per procedere alla trasmissione delle dimissioni, il lavoratore può accedere all’applicativo informatico disponibile su Servizi Lavoro, dove sono presenti anche guide e manuali che facilitano il processo.
Per chiarimenti o assistenza nella procedura di dimissioni telematiche, il lavoratore può rivolgersi alle commissioni di certificazione, che offrono supporto, come indicato dalla Nota direttoriale del 24 marzo 2016.
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