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L'INFORMATIVA DI BILANCIO SULLE IMMOBILIZZAZIONI MATERIALI SECONDO LO IAS 16

L'informativa di bilancio sulle immobilizzazioni materiali secondo lo IAS 16

Nell’ambito dei Principi Contabili Internazionali lo IAS 16 definisce l’informativa di bilancio da rendere in merito alle immobilizzazioni materiali

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Lo IAS 16 – Immobili, impianti e macchinari stabilisce i criteri di rilevazione e di ammortamento delle immobilizzazioni materiali, intendendo per tali quei beni che hanno un’utilità pluriennale e che vengono utilizzati nella produzione o vendita di merci o servizi effettuate dalla società a cui tali asset appartengono. Un bene materiale va classificato in bilancio tra le immobilizzazioni materiali se il management ritiene che sia probabile che la società riceverà dei benefici economici futuri generati dal bene stesso e se il relativo costo può essere determinato in modo attendibile.

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1) I criteri di rilevazioni dei beni materiali secondo lo IAS !6

E’ bene ricordare che lo IAS 16 non si applica alle seguenti fattispecie, che sono normate da altri Principi Contabili:

  1. impianti, immobili e macchinari classificati come posseduti per la vendita, conformemente all’IFRS 5 – Attività non correnti possedute per la vendita e attività operative cessate;
  2. attività biologiche connesse alla produzione agricola diverse dalle piante fruttifere per le quali trova applicazione lo IAS 41 – Agricoltura;
  1. riserve minerarie e attività relative all’esplorazione alle quali si applica l’IFRS 6 – Esplorazione e valutazione di risorse minerarie.

Lo IAS 16 inoltre indica in modo puntuale e preciso quali informazioni vanno riportate in bilancio per ogni classe di immobilizzazioni materiali. In particolare, vanno indicati nelle Note al Bilancio:

  1. i criteri che sono stati utilizzati nella determinazione del valore contabile lordo dell’asset iscritto: il management è tenuto ad effettuare una valutazione sulla base di tutte le informazioni di cui la società è a conoscenza al momento dell’iscrizione dell’asset in bilancio sia che sia stato acquisito da terzi sia che sia stato costruito internamente;
  2. i criteri di ammortamento adottati: a tal proposito si ricorda che i Principi Contabili Internazionali ammettono i metodi a quote costante, quello a scalare decrescente e quello a quantità prodotte e nelle Note al bilancio va specificato il criterio scelto per la ripartizione sistematica del valore ammortizzabile lungo la vita utile del bene;
  3. la vita utile del bene o le aliquote di ammortamento applicate, che vanno determinate tenendo conto di una serie di fattori quali il grado di deterioramento fisico, l’obsolescenza tecnica a seguito dell’immissione sul mercato di nuove tecnologie più avanzate che rendono quindi meno performante il bene, l’utilizzo che l’entità ne prevede, l’esistenza di vincoli o di restrizioni al suo utilizzo, come per esempio l’emanazione di una legge che ne proibisca l’uso a partire da una determinata data;
  4. il valore contabile lordo e l’ammortamento accumulato all’inizio e al termine dell’esercizio: più precisamente occorre indicare il fondo ammortamento accumulato e le perdite rilevate per riduzione di valore;
  5. il valore delle indennità che sono state ricevute da terzi a fronte di immobilizzazioni materiali oggetto di svalutazione, dismissione o che siano andate perdute; 
  6. l’importo delle spese che sono state incluse nel valore di iscrizione dei beni nel corso della loro costruzione;
  7. l’ammontare degli impegni esistenti alla data di bilancio per l’acquisizione di immobilizzazioni materiali;
  8. il valore di eventuali vincoli sulla proprietà a fronte delle garanzie reali rilasciate.

Bisogna inoltre riportare nelle Note al bilancio una riconciliazione del valore contabile all’inizio e al termine dell’esercizio che deve esplicitare le seguenti informazioni:

  1. l’ammortamento calcolato nell’esercizio;
  2. l’incremento o il decremento subito nel periodo a causa di svalutazioni o ripristini di valore così come disciplinate dallo IAS 36 – Riduzione di valore delle Attività;
  3. le differenze di cambio che nascono dalla conversione dei valori in valuta diversa da quella utilizzata per la redazione del bilancio d’esercizio;
  4. gli incrementi verificatisi nell’esercizio come nel caso degli investimenti;
  5. le acquisizioni conseguenti ad operazioni di aggregazione aziendale;
  6. gli aumenti o le diminuzioni derivanti dalle rideterminazioni dei valori;
  7. le immobilizzazioni materiali classificate come disponibili per la vendita o incluse in un gruppo in dismissione, in conformità all'IFRS 5 - Attività non correnti possedute per la vendita e attività operative cessate;
  8. ogni altro eventuale movimento intervenuto nel valore delle immobilizzazioni materiali.

Lo IAS 16 sancisce due trattamenti contabili da utilizzare per la rilevazione successiva a quella iniziale:

  1. modello del costo: gli asset vengono rilevati al costo, al netto di ammortamenti e perdite di valore;
  2. modello del fair value: gli asset vengono rilevati ad un valore periodicamente rideterminato pari al valore di mercato, al netto di ammortamenti e perdite di valore.

Nel caso in cui si sia optato per il secondo modello e conseguentemente le immobilizzazioni materiali siano iscritte a valori rideterminati occorre fornire le seguenti informazioni:

  1. la data in cui è intervenuta la rideterminazione;
  2. i metodi adottati nella stima del fair value e se per la sua determinazione ci si è avvalsi della perizia di un perito indipendente;
  3. l’eccedenza di rivalutazione, con le variazioni dell’esercizio ed eventuali limitazioni nella distribuzione del saldo agli azionisti;
  4. il valore contabile riferito a ciascuna classe di immobilizzazione materiale che sarebbe stato rilevato in bilancio nel caso in cui la società avesse deciso di adottare il criterio del costo.

Lo IAS 16 suggerisce alle imprese di dare anche le seguenti informazioni:

  1. il valore delle immobilizzazioni materiali temporaneamente inattive;
  2. il valore lordo di immobilizzazioni materiali completamente ammortizzate ma che risultano essere ancora in uso nell’attività produttiva della società che redige il bilancio;
  3. il valore contabile di immobili, impianti e macchinari ritirati dall'uso attivo e non classificati come posseduti per la vendita in conformità all'IFRS 5 - Attività non correnti possedute per la vendita e attività operative cessate;
  4. il fair value di attività materiali per le quali sia stato utilizzato il criterio del costo nel caso in cui tale fair value risulti essere di gran lunga differente rispetto al valore contabile.

Lo IAS 16 fa inoltre richiamo allo IAS 8 - Principi contabili, cambiamenti nelle stime contabili ed errori e precisa che in conformità a tale ultimo Principio occorre indicare in bilancio la natura e l'effetto di un cambiamento in una stima contabile che ha un effetto sull'esercizio corrente o che ci si attende che lo abbia sugli esercizi successivi. In  particolare per le Immobilizzazioni materiali vi possono essere cambiamenti nelle stime con riferimento a valori residui, costi stimati di smantellamento o ripristino, vite utili e criteri di ammortamento e per tali fattispecie bisogna ottemperare agli obblighi di informativa previsti dallo IAS 8.

Leggi anche l'articolo La rilevazione di immobili impianti e macchinari secondo lo IAS 16

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Fonte immagine: Foto di jacqueline macou da Pixabay
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