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L'ONERE IVA SULLE FAMIGLIE

L'onere Iva sulle famiglie

Una stilizzazione sulla base degli aumenti pregressi e di quelli ipotizzati dal DDL di Stabilità 2013 attualmente in discussione; in allegato le Tabelle di sintesi della Spesa ed imposizione indiretta (IVA) mensile per tipologia familiare

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In questo tempo di crisi, in cui le esigenze di risanamento dei conti pubblici hanno chiesto ai cittadini considerevoli sforzi per contenere gli effetti negativi sulla finanza statale della crisi internazionale e della speculazione finanziaria, può essere interessante cercare di quantificare l'ammontare delle imposte indirette che ogni famiglia versa allo stato, in quanto tributi incorporati nel prezzo d'acquisto di beni e servizi, il cui onere pertanto in gran parte sfugge alla immediata percezione del contribuente.

1) Quanto pesa l'aumento dell'Iva sulle famiglie

Il governo Monti ha varato il disegno di legge di Stabilità 2013 prevedendo l'aumento dell'Iva di un punto percentuale per l'aliquota ordinaria e per quella ridotta intermedia (rispettivamente dal 21 al 22% e dal 10 all'11%) a partire dal luglio 2013. Il successivo dibattito parlamentare, ancora in corso, ha annullato l'aumento previsto per l'aliquota del 10%, che quindi rimarrà invariata. Cercheremo quindi di misurare il costo dell'Iva sul portafoglio delle famiglie nel 2010 (prima dell'aumento dell'aliquota Iva ordinaria di un punto deliberato dal governo Berlusconi ed andato in vigore il 17/09/2011), poi nel 2012 ed infine quello che potrebbe essere a regime (cioè dal 2014 in poi), ipotizzando che il risultato attuale a cui è pervenuta la discussione parlamentare rimanga inalterato.

Attualmente l'Iva ha in vigore tre aliquote (ordinaria 21%; ridotte 4% e 10%) che convivono con un trattamento, per alcuni beni o servizi particolari, di non imponibilità, esclusione o esenzione; vi sono tuttavia alcuni beni di largo consumo per i quali non vi è né applicazione di alcuno dei citati regimi particolari, né applicazione di aliquota minima (es. energia elettrica e gas per usi domestici 10%; carni bovine e suine 10%; calzature e abbigliamento 21%; saponi comuni 21%).

Per il calcolo dell'imposizione indiretta dovuta su tale tributo faremo riferimento alle statistiche Istat sui consumi familiari (nuclei di 1, 2, 3, 4, 5 e più componenti) reperibili sul sito internet dell'istituto ( Spesa media mensile familiare per numero componenti, in http://dati.istat.it/ ) e relativa agli anni 2010 e 2011. Procederemo nel modo seguente: attraverso dette statistiche individueremo l'onere fiscale indiretto gravante sulla spesa mensile familiare per ciascuna tipologia di numerosità familiare, applicando le aliquote Iva vigenti nei vari anni ai generi di consumo indicati dall'Istat (1). Il 2010 fungerà da base di partenza, essendo precedente agli aumenti fiscali sopra ricordati. Poi tenteremo l'analisi per il 2012 ed il 2014. Le valutazioni sui consumi del 2012, in assenza di dati analitici Istat, saranno realizzate ipotizzando il valore dei consumi invariati rispetto al 2011 (considerando cioè che inflazione ed effetto recessivo possano all'incirca compensarsi (2)). Per lo stesso motivo, per il 2014 sarà prospettato per semplicità uno scenario analogo al 2012.

Per il 2010, il risultato del conteggio è quello risultante dalla tabella n. 1, con un carico mensile di Iva familiare compreso tra i 128 ed i 283 euro. Si precisa che i dati sui consumi Istat comprendono un fitto figurativo del valore medio di 511 euro/famiglia, che ovviamente non dà luogo a tributi indiretti ai fini di questa elaborazione. Togliendo questa voce di spesa dall'importo medio mensile, risulta che la spesa media è pari € 1.941/mese, con una imposizione indiretta calcolata come sopra descritto pari al 10,37% (€ 201).

Le tabelle n. 2 e n. 3 riguardano i dati presuntivi del 2012 e del 2014, con un'aliquota impositiva indiretta che arriva rispettivamente al 11,03% ed al 11,31%. Se consideriamo che il numero di componenti medio della famiglia è 2,4 (3), possiamo dire che oggi mediamente si pagano circa 6,4 euro/persona/mese di Iva più del 2010 (77 euro/persona annui), con una previsione per il 2014 (se l'ulteriore adeguamento previsto diverrà effettivo) di circa 8,7 euro/persona/mese (105 euro/persona annui) per il 2014. Rispetto al 2012, l'aumento sulla famiglia media previsto per il 2014 è pari a circa 2,3 euro/persona/mese (28 euro/persona annui)

Si tratta ovviamente, come abbiamo già detto, di una fotografia volutamente stilizzata (4) ove per semplicità di conteggio presupponevano invariati – per il 2012 e 2014 - i valori imponibili degli acquisti del 2010.

Si può fare un'ulteriore considerazione: dai dati del 2011 (utilizzati per la simulazione 2012 e 2014) si riscontra una sostanziale equiparazione dei consumi tra i nuclei con quattro componenti e quelli con cinque e più membri. Ciò potrebbe essere letto come il segnale di una certa incomprimibilità delle spese familiari all'aumentare del numero dei membri del nucleo.

In effetti i nuclei da cinque e più membri sono, secondo l'Istat e la Banca d'Italia (5), quelli con minore spesa e minore reddito equivalenti, cioè in sostanza quelle meno abbienti; il giudizio sulla condizione economica percepita registra i valori massimi proprio per questi nuclei (affermazioni di “difficoltà” e “grande difficoltà” nel 54,2% dei casi contro il 35,4% della media nazionale (6)). E' pertanto ragionevole ritenere che in tal caso i consumi siano in larga misura incomprimibili, e di conseguenza gli importi di imposizione indiretta stimati per la tipologia familiare di cinque e più componenti siano applicabili come quota minima a tutte le famiglie. Di conseguenza possiamo considerare che già oggi si pagano almeno circa 2,8 euro/persona/mese (34 euro/persona annui) quale maggiore Iva rispetto al 2010 sugli acquisti incomprimibili, e che tale aumento potrebbe divenire nel 2014 almeno pari a circa 4,4 euro/persona/mese (53 euro/persona annui).

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(1) Per i generi di spesa che non vengono individuati in modo analitico dall'Istat si adotterà un'aliquota virtuale che tiene conto delle varie aliquote presenti all'interno del gruppo merceologico di riferimento. Per il carburante si prenderà a riferimento il gasolio.

(2) Secondo l'Istat a settembre 2012 l'inflazione era il 3,2%, mentre il Pil del 2° trim. 2012 aveva subìto un calo del 2,6%, cfr. www.istat.it . Stesso criterio di compensazione adotteremo per l'Iva sul carburante, tenuto presente che, secondo i dati del Ministero per lo Sviluppo economico, la variazione dell'Iva sul gasolio nel periodo dicembre 2011 – settembre 2012 è +8%, mentre il consumo di gasolio per autotrazione del periodo gennaio - settembre 2012 ha subito una contrazione del 9,9% rispetto allo stesso periodo del 2011 (cfr. MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO - Dipartimento per l'Energia - Statistiche ed analisi energetiche e minerarie, in http://dgerm.sviluppoeconomico.gov.it/dgerm ).

(3) ISTAT, L'Italia che emerge dai primi risultati del censimento , 27/04/2012, in http://censimentopopolazione.istat.it/i-risultati/default.html

(4) Oltretutto, con la forte incognita della variabilità dei prezzi del carburante.

(5) Cfr. BANCA D'ITALIA, Supplementi al bollettino statistico – Indagini campionarie - I bilanci delle famiglie italiane nel 2008, Anno XX, n. 8, 10/02/2010, pag. 64; ISTAT, I consumi delle famiglie – anno 2009, Annuari, n. 16, Roma, 2011, pag. 25; ISTAT, La povertà in Italia – anno 2011 , Statistiche Report, 17 luglio 2012, Roma, pag. 4-5.

(6) Cfr. ISTAT, Giudizio sulla condizione economica percepita per numero di componenti, in http://dati.istat.it/

2) In Allegato le Tabelle di sintesi della Spesa ed imposizione indiretta (IVA) mensile per tipologia familiare

Tab. 1 – Spesa ed imposizione indiretta (Iva) mensile 2010 per tipologia familiare
Tab. 2 – Spesa ed imposizione indiretta (Iva) mensile 2012 per tipologia familiare: simulazione
Tab. 3 – Spesa ed imposizione indiretta (Iva) mensile 2014 per tipologia familiare: simulazione
Tab. 4 – Imposizione indiretta familiare (Iva), situazione annuale anni 2010 e simulazioni 2012 e 2014.

Allegato

Tabelle di sintesi della Spesa ed imposizione indiretta (IVA) mensile per tipologia familiare
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