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LEGGE DI STABILITÀ 2013, L’IRPEF SCENDE E L’IVA SALE

Legge di stabilità 2013, l’Irpef scende e l’Iva sale

“Oggi possiamo vedere e toccare con mano che la disciplina bilancio paga e conviene perché ci si può permettere qualche moderato sollievo come un inizio di riduzione dell'Irpef". Queste le parole di Monti alla fine della conferenza stampa seguita alla riunione del CdM del 9 ottobre.

Ascolta la versione audio dell'articolo

Il Consiglio dei Ministri si è riunito ieri, 9 ottobre, a Palazzo Chigi ed ha approvato il disegno di legge contenente le disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge di stabilità 2013-2015) che consente, come previsto dagli impegni assunti in Europa, di raggiungere il pareggio di bilancio nel 2013. Queste le principali misure previste, secondo il comunicato stampa del Consiglio dei Ministri.

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1) Aumento Iva

L’Iva aumenterà ma solo di un punto percentuale: l’aliquota del 21 passerà al 22% e quella del 10 arriverà all’11%. Uno degli obiettivi del Governo, infatti, è quello di evitare l’aumento di due punti percentuali previsti dalla legislazione vigente.

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2) Taglio Irpef e riordino delle deduzioni e detrazioni

Si ridurranno le aliquote Irpef sui primi due scaglioni di reddito: l’aliquota del 23% si ridurrà al 22% per i redditi fino a 15.000 Euro, l’aliquota del 27% scenderà al 26% per i redditi da 15.000 a 28.000 Euro. Questa misura è stata decisa dal Governo per introdurre un elemento di equità nella revisione della tassazione sui redditi, e agevolare i consumi delle famiglie con redditi più bassi.
In tema di Irpef la legge di stabilità prevede un riordino delle agevolazioni ( c.d. 'tax expenditures'), per i redditi superiori a 15.000 Euro:

  • viene introdotta una franchigia di 250 Euro per alcune deduzioni e detrazioni Irpef e, per le sole detrazioni è previsto un tetto massimo di detraibilità di 3.000 Euro;
  • le pensioni di guerra e di invalidità saranno assoggettate ad Irpef.
     

Per conoscere i nuovi limiti alle detrazioni e deduzioni Irpef, fissate con il ddl stabilità, vai allo speciale del 17.10.2012 aggiornato alla versione "definitiva" del disegno di legge approvato dal Governo.

3) Spending review

La legge di stabilità prevede il secondo capitolo delle disposizioni per la revisione della spesa pubblica (c.d. spending review), finalizzate alla razionalizzazione della spesa pubblica, con un miglioramento dell’efficienza delle amministrazioni mantenendo inalterata la qualità dei servizi per i cittadini. Le voci di spesa su cui si basa l’intervento del Governo, con lo scopo di ridurne gli sprechi, sono: reingegnerizzazione della rete di illuminazione pubblica, acquisti di beni e servizi non sanitari, trasporto pubblico locale, le università, le consulenze per l’informatica, gli affitti e la gestione degli immobili dello Stato. L’intervento del Governo si è basato su un’analisi del Commissario straordinario per la spending review, Enrico Bondi, che si è avvalsa delle segnalazioni di oltre 135.000 cittadini e associazioni, che hanno partecipato alla consultazione pubblica di maggio, segnalando sprechi e inefficienze.

4) Controlli dei bilanci delle Pubbliche Amministrazioni

Altro tema affrontato dalla Legge di stabilità è quello dei controlli dei bilanci delle Pubbliche amministrazioni: verrà rafforzata la capacità dei controlli sui bilanci degli enti locali, che farà leva sulla Corte dei Conti, sui servizi ispettivi della Ragioneria Generale dello Stato e sulla Guardia di Finanza.

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Commenti

Roby - 17/10/2012

Grazie yassine. Lei conferma quanto io pensavo ma un dubbio mi era sorto quando i commenti indicavano validità per tutti solo con riferimento al primo scaglione. Trovando la cosa molto strana ho pensato che il beneficio fiscale potesse stralciare dalla vigente struttura SCAGLIONI - ALIQUOTE i primi due scaglioni lasciandola quindi inalterata ed applicabile per i redditi superiori a 28.000 euro.Un pensiero veramente contorto ma sa, dopo la mostruosità del retroattivo,tutto può succedere.Roby

Roby - 15/10/2012

mi astengo da ogni commento, prima vorrei capire bene. Parliamo di IRPEF 2013. Reddito annuo imponibile pari a 30.000 euro. E' possibile conoscere quali saranno le aliquote applicate ai 3 scaglioni interessati? Grazie

yassine - 16/10/2012

Buongiorno, stiamo parlando di un disegno legge che dovrà ancora essere approvato dal parlamento. Le aliquote irpef fanno riferimento al reddito che lei percepirà nel 2013. Secondo le nuove aliquote Se lei percepisce 30.000 € le saranno applicate le seguenti aliquote: 22% sui primi 15.000 €, 26% sull'imponibile tra 15.000 e 28.000 €,38% sull'imponibile tra 28.000 e 30.000 €.

nemo az - 12/10/2012

Ormai non ho più dubbi. Con l' ultima manovra finanziaria il deo ex macchina Monti ha dimostrato di avere un' odio particolare per chi non può reagire, solo perché è lavoratore dipendente, pensionato, indigente, praticamente zavorra. Almeno smettesse di ghignare quando prova soddisfazione per il suo operato.

Luigi - 11/10/2012

Ma la riduzione dei compensi ai parlamentari?

salvatore - 10/10/2012

ci "regalano" 280 euro di irpef e con il tetto di soli 3.000 euro, praticamente esaurito tra figlio a carico 650 euro, coniuge a carigo 690 e lavoratore dipendente 700; Nel 2008 ho ristrutturato casa facemdomi fatturare tutto nonostante lo "sconto" derivante dal nero fosse notevole in cambio della possibilità di detrarre i costi e di affermare "io le tasse le pago, non rubo". Adesso grazie all'ennesima manovra assurda mi vedo cancellare circa 3.000 di detrazioni che sommate ai 1.650 euro di euro di IMU 1° casa (la cifra è reale e non vivo in un castello)praticamente mi costringeranno ad andare a rubare per mantenere la mia famiglia......il mio stipendio, tolto il mutuo è di 1.800 euro netti al mese compresi tutti premi aziendali possibili e mediamente 30 ore mensili di straordinario. Cerco suggerimenti, cosa dovrei fare oltre a migrare in uno Stato che rispetti coloro che pagano le tasse?

yassine - 12/10/2012

Buongiorno, le detrazioni per spese di ristrutturazione non dovrebbero essere soggette al tetto massimo dei 3.000 €.

Alessandro Saguatti - 10/10/2012

Per quanto riguarda l'ssoggettabilità delle pensioni di guerra e di invalidità, prevista dal DDL sulla stabilità al fine di introdurre un importante elemento di equità fiscale nella revisione della tassazione dei redditi sono indispensabili alcune considerazioni che vanno oltre il principio di equità fiscale.... 1- Chi ha servito la Patria offrendo la propria vita o subito menomazioni fisiche di qualsiasi natura in occasione di un evento bellico merita tutto il riconoscimento dell'intera comunità civile e sicuramente non deve al contrario diventare un obiettivo perverso per il risanamento delle finanze pubbliche da parte del ns. Governo. 2- Si tratterebbe in ogni caso di un pesante prelievo fiscale che penalizzerebbe oltre misura la pensione attualmente percepita con ulteriori problemi che a causa di fattori indipendenti dalla propria volontà hanno negli anni minato lo spirito e la serenità di quanti si sono sacrificati per il bene della Patria. 3- Pertanto auspico che queste se vogliamo pur brevi considerazioni inducano i ministri competenti ad un'attenta valutazione del problema in linea soprattutto con quella coscienza che tutti noi abbiamo e che ci faccia intuire quando si possono e quando non si possono perseguire obiettiovi che a mio avviso sono raggiungibili anche attraverso altre strade.

federico - 10/10/2012

...che amarezza!!!!

mrluke - 10/10/2012

che dire... per i disabili...appunto già disagiati di per se, saranno tempi durissimi. Chi percepisce una pensione di invalidità(accompagno) riesce a malapena a pagare le prestazioni che gli occorrono a compiere gli "atti delle vita quotidiana" ma come cazzo si fa a tassare un diritto riconosciuto e che serve a garantire un minimo di "qualità" di vita? E' una VERGOGNA. Sono nipote di una donna invalida al 100% e pure cieca e mi rendo conto che se non ci fosse una famiglia dietro a queste persone che ne sarebbe di loro? VERGOGNA, SIETE LI PER RAPPRESENTARE NOI CITTADINI PER FARE GLI INTERESSI DI TUTTI E NON PER FARE I COMODI VOSTRI. TOGLIETEVI LE PENSIONI E I PRIVILEGI.

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