Il Senato l’11 ottobre ha dato voto favorevole al DDL, già in precedenza approvato dalla Camera, con cui è stata disposto la delega al Governo per la modifica della disciplina inerente al fallimento. La Legge è ancora in attesa di pubblicazione in Gazzetta.
Il rinnovo ha come obiettivo quello di semplificare in maniera sostanziale l’accesso alle procedure di gestione della crisi d’impresa, incentivando la collaborazione tra imprenditore (titolare dell’impresa in crisi) e Organi preposti.
In particolare, secondo quanto disposto dall’art. 6 del DDL rubricato “procedure di concordato preventivo” e in riforma dell’art. 160 e ss. della legge fallimentare, il Governo è chiamato entro 12 mesi dall’entrata in vigore della legge, ad adottare decreti mediante cui:
La norma in esame prosegue al secondo comma individuando una serie di principi e criteri direttivi, cui il Governo in attuazione del ruolo che è chiamato a svolgere, dovrà attenersi nel riformare la disciplina del concordato preventivo riguardante le società. Il Governo, infatti, dovrà individuare in maniera chiara i presupposti, le legittimazioni e gli effetti dell'azione di responsabilità e dell'azione dei creditori della società, nonché gli effetti che eventuali trasformazioni, fusioni o scissione possano produrre in relazione alla procedura di adozione degli accordi preventivi
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