Compenso liberi professionisti: nuova proposta di legge

Ha iniziato il 24 settembre 2025 il suo Iter alla Camera dei deputati una nuova proposta di legge delega sulla definizione dei compensi ai liberi professionisti.

 Il  testo (AC 24 56 era stato depositato il 12 giugno 2025 , ed è ora all'esame della commissione Giustizia in sede referente. 

La proposta di legge, firmata da esponenti della maggioranza di Governo,    ha  l’obiettivo di predisporre una revisione organica e aggiornata delle tariffe professionali applicabili agli iscritti ad albi o ordini professionali.  

Gli aspetti di novità riguardano il ruolo rafforzato degli ordini  che potranno partecipare alla  predisposizione dei decreti attuativi e la possibilità di accordi  settoriali  derogatori  tra PA e ordini

Ricordiamo che la normativa di riferimento in materia è stata oggetto di importanti modifiche negli ultimi anni,  in particolare, con

1.  l’articolo 9 del decreto legge 24 gennaio 2012, n. 1 (cosiddetto « decreto liberalizzazioni »), convertito, con modificazioni, dalla legge 24 marzo 2012, n. 27  e  con  
2. la legge 49 2023  che disciplina  l'equo compenso delle prestazioni professionali rese nei confronti di particolari categorie di imprese, che risulta  però  ancora ampiamente inattuato  e oggetto di discussione.

Leggi in merito Equo compenso professionisti la legge in vigore  a che punto siamo 

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1) La struttura della proposta

Articolo 1 – Delega al Governo

Il Governo è delegato ad adottare, entro 6 mesi, uno o più decreti legislativi per la revisione dei criteri di determinazione dei compensi professionali.

La delega riguarda tutti i liberi professionisti iscritti ad albi o ordini.

Articolo 2 – Principi e criteri direttivi

 Nella definizione dovranno essere rispettati i seguenti principi :

• Equità e adeguatezza: i compensi devono tenere conto di inflazione (indici ISTAT), condizioni economiche e sociali, andamento del mercato.
• Parametri di riferimento ministeriali: ogni Ministro competente, entro 120 giorni dal decreto legislativo, dovrà fissare i parametri per la propria professione.
• Aggiornamento periodico: i parametri saranno aggiornati regolarmente, anche con meccanismi automatici legati agli indicatori economici.
• Commissioni tecniche: istituite con decreto ministeriale, saranno composte da esperti e rappresentanti degli ordini professionali per la revisione dei parametri.
• Trasparenza: i parametri dovranno essere pubblici, per garantire uniformità e certezza.
• Coinvolgimento obbligatorio degli ordini: i consigli nazionali o collegi professionali parteciperanno tramite consultazioni pubbliche all’elaborazione dei decreti.
• Funzioni di vigilanza: agli ordini professionali saranno attribuiti poteri disciplinari e sanzionatori contro pratiche scorrette (onorari sotto i minimi, violazioni delle regole di trasparenza).
• Accordi settoriali: in alcuni ambiti i parametri potranno essere definiti tramite accordi tra PA e rappresentanze professionali.

Articolo 3 – Procedura

I decreti legislativi saranno proposti dal Presidente del Consiglio e dai Ministri competenti e  trasmessi alle Commissioni parlamentari competenti, che avranno 40 giorni per esprimere parere. Se il termine cade vicino alla scadenza della delega, questa sarà prorogata di 90 giorni.

Articolo 4 – Clausola di invarianza finanziaria

La riforma non deve comportare nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica. Le amministrazioni useranno le risorse già disponibili.

2) Riforma compensi professionali: i punti chiave

La proposta si pone come riforma organica delle tariffe professionali, superando il vuoto lasciato dalla liberalizzazione del 2012.

Si evidenziano in particolare i punti seguenti 

1. tutela della dignità economica dei professionisti;
2. maggiore certezza  nei rapporti professionali con la pubblica amministrazione 
3. ruolo rafforzato degli ordini professionali come garanti della correttezza dei compensi.