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GLI INDICATORI DI NORMALITA' ECONOMICA PER LE IMPRESE

Gli indicatori di normalita' economica per le imprese

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Come per i professionisti anche per le imprese sono stati approvati con DM 23/12/2008 differenti indicatori di normalità economica, spesso diversi da studio a studio in relazione alle specifiche particolarità che caratterizzano ognuno di essi.

Gli indicatori che si applicano alla maggior parte degli studi sono i seguenti:

1. “Incidenza degli ammortamenti per beni strumentali mobili rispetto al valore storico degli stessi”;
2. “Incidenza dei costi per beni mobili acquisiti in dipendenza di contratti di locazione finanziaria rispetto al valore storico degli stessi”;
3. “Incidenza dei costi per beni mobili acquisiti in dipendenza di contratti di locazione non finanziaria rispetto al valore storico degli stessi”;
4. “Durata delle scorte”;
5. “Incidenza del costo del venduto e del costo per la produzione di servizi sui ricavi”;
6. “Incidenza dei costi residuali di gestione sui ricavi”.

Altri indicatori invece sono specifici solo di alcuni studi.

Rispetto a quelli utilizzati per il periodo d’imposta 2007, i nuovi indicatori presentano due novità essenziali:
a) la suddivisione dell’indicatore relativo all’incidenza dei costi di disponibilità dei beni strumentali mobili in tre distinti indicatori, al fine di tener conto della diversa entità e natura delle variabili di costo da cui questi possono essere costituiti;

b) l’introduzione di un nuovo indicatore di normalità sull’incidenza del costo del venduto e di produzione dei servizi sui ricavi.


Ecco le principali modalità applicative dei tre nuovi indicatori in parola.

1) Incidenza degli ammortamenti per beni strumentali mobili rispetto al valore storico degli stessi

L’analisi di normalità economica effettuati con questo indicatore, segnala i valori non normali riscontrati nei dati dichiarati ai fini dell’applicazione degli studi di settore prendendo in considerazione unicamente il rapporto tra gli ammortamenti indicati ed il valore dichiarato dei beni strumentali mobili in proprietà.

Se ci si discosta dai valori massimi previsti dall’indicatore scatta il parametro che determina i maggiori ricavi presunti.

2) Incidenza dei costi per beni mobili acquisiti in dipendenza di contratti di locazione finanziaria rispetto al valore storico degli stessi

Serve a verificare la coerenza tra i costi relativi a beni mobili acquisiti in dipendenza di contratti di locazione finanziaria ed il valore dei beni medesimi (quest’ultimo rappresentato dal costo storico dei beni stessi).

Se l’ammontare dei canoni per beni mobili acquisiti in dipendenza di contratti di locazione finanziaria dichiarato dal contribuente risulta superiore al valore massimo ammissibile, l’eccedenza rispetto a tale soglia costituisce parametro di riferimento per la determinazione dei maggiori ricavi da normalità economica.

3) Incidenza dei costi per beni mobili acquisiti in dipendenza di contratti di locazione non finanziaria rispetto al valore storico degli stessi

Il nuovo indicatore di normalità relativo ai beni acquisiti in dipendenza di contratti di locazione non finanziaria si applica solo qualora, a fronte dell’indicazione di un valore positivo dei beni strumentali mobili acquisiti a nolo, non venga indicato alcun importo relativo al corrispondente costo.

I maggiori ricavi da normalità economica, in tal caso, vengono determinati attribuendo il valore dichiarato dei beni strumentali acquisiti a nolo ai beni in proprietà e riapplicando la funzione di regressione con l’importo così rideterminato.

4) Incidenza del costo del venduto e del costo per la produzione di servizi sui ricavi

L’indicatore di normalità sull’incidenza del costo del venduto e di produzione dei servizi sui ricavi ha l’obiettivo di contrastare i fenomeni più marcati di manipolazione dei dati attinenti i costi variabili di produzione, quali quelli delle materie prime, delle merci, di produzione dei servizi, della consistenza del magazzino, e così via.

L’analisi della normalità economica individua il valore normale di riferimento della variabile “Costo del venduto + Costo per la produzione di servizi”, moltiplicando i ricavi dichiarati dal contribuente per il valore mediano dell’indicatore “Incidenza del costo del venduto e del costo per la produzione di servizi sui ricavi”, individuato per ogni gruppo omogeneo (cluster).

L’ammontare del “Costo del venduto + Costo per la produzione di servizi” così rideterminato costituisce parametro di riferimento per la riapplicazione dell’analisi di congruità e per la determinazione dei maggiori ricavi da normalità economica.

5) Applicazione dell’indicatore “Incidenza dei costi residuali di gestione sui ricavi”

All’interno della voce “Oneri diversi di gestione” vanno computate anche le “perdite su crediti” di natura commerciale o minusvalenze patrimoniali relative alla cessione di beni strumentali.

Non essendo tali elementi di costo direttamente correlabili ai ricavi da congruità, in presenza, di una eventuale segnalazione di non normalità del dato dichiarato il contribuente potrà rimodulare il valore relativo al denominatore, depurandolo dei valori riferibili alle citate voci di natura finanziaria e straordinaria.

Di ciò è opportuno che sia dato riscontro nell’apposito riquadro “note aggiuntive” di GE.RI.CO.
In tal modo si sterilizzeranno gli effetti delle “perdite su crediti” di natura commerciale o minusvalenze patrimoniali relative alla cessione di beni strumentali sull’indicatore in argomento.
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