News Pubblicata il 20/09/2021

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Riforma fiscale: si punta all’abolizione delle imposte minori, come il superbollo

di Dott. Salvo Carollo

La riforma fiscale potrebbe prevedere l’abolizione del superbollo, della tassa di laurea, della tassa regionale per l’abilitazione all’esercizio professionale, e altre



Continua quel percorso di riorganizzazione dell’imposizione personale che ha assunto il nome, forse troppo altisonante, di riforma fiscale, considerando l’impatto, ogni giorno più limitato, che si ipotizza avrà poi concretamente.

Terminati i lavori della Commissione parlamentare, la palla è passata al governo, il quale aveva in programma di dare risposta concreta alla legge delega già in settembre, ma per la quale, invece, si dovrà attendere almeno il prossimo mese, a causa di alcune difficoltà.

Le difficoltà non sembrano essere di ordine ideale, né politico, ma materiale: per l’attuazione della riforma sono disponibili solo tre miliardi di euro, fatto che ne limita inevitabilmente il raggio d’azione. Motivo per cui sarà necessario fare delle scelte.

In risposta alla situazione, con ogni probabilità, la riforma fiscale sarà costituita da un insieme di interventi che delineeranno il quadro complessivo, ma la cui attuazione concreta, anche nelle linee analitiche, sarà poi delegata ai decreti attuativi.

Un approccio del genere presenta un rischio intrinseco: qualunque sia il sistema fiscale delineato da una legge quadro d’insieme, nel caso, affatto improbabile, in cui solo una parte degli interventi previsti sarebbe poi davvero realizzata, si snaturerebbe il quadro iniziale, con il rischio di arrivare a un risultato diverso da quello previsto.

In ogni caso, in attesa della realizzazione della riforma, si comincia a riflettere su quello che concretamente si può realizzare, in considerazione delle poche risorse disponibili.

Così negli ultimi giorni prende sempre più forza l’idea, già inserita tra gli interventi consigliati dalla Commissione parlamentare, di razionalizzare le imposte minori, quell’interminabile elenco di piccole e micro imposte, erariali e locali, che nel corso dei decenni si sono solo moltiplicate.

Tra le micro imposte più famose è possibile ricordare il superbollo, la tassa di laurea, l’imposta sugli intrattenimenti, la tassa regionale per l’abilitazione all’esercizio professionale, l’imposta sulla rivalutazione del Trattamento di fine rapporto, e tanto altro; oltre che addizionali locali di ogni tipo.

In termini di politica fiscale, le piccole imposte nascono per agevolare la riscossione: per un contribuente è più utile e più facile evadere una unica grande imposta, piuttosto che evaderne una moltitudine di piccolissime, operazione che può non portare ad un risparmio commisurato all’impegno richiesto.

Se ciò è vero in generale, quando le imposte minori diventano una moltitudine esagerata, queste si trasformano in un onere per i cittadini e per il sistema, non tanto in termini monetari, quanto per gli adempimenti che ogni imposta richiede.

Proprio per superare questa discrasia, l’idea che si sta concretizzando è quella di prevedere una razionalizzazione, con conseguente sfoltimento, delle imposte minori, anche locali, già in sede di riforma fiscale, al fine di realizzare una razionalizzazione del sistema.

Non tutte le micro imposte saranno abolite, ma alcune di queste, tra le quali alcune tra le più conosciute (come il superbollo, la tassa di laurea, l’imposta sugli intrattenimenti, la tassa regionale per l’abilitazione all’esercizio professionale) possibilmente lo saranno davvero.

Fonte: Italia Oggi



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