La cedolare secca è il regime facoltativo, che prevede il pagamento di un’imposta sostitutiva dell’Irpef e delle addizionali oltre alla esclusione del pagamento dell’imposta di registro e dell’imposta di bollo, ordinariamente dovute per registrazioni, risoluzioni e proroghe dei contratti di locazione.
La cedolare secca non si sostituisce all’imposta di registro per la cessione del contratto di locazione.
Possono optare per il regime della cedolare secca:
- le persone fisiche titolari del diritto di proprietà o del diritto reale di godimento (per esempio, usufrutto),
- che non locano l’immobile nell’esercizio di attività di impresa o di arti e professioni.
L’opzione può essere esercitata per unità immobiliari appartenenti alle categorie catastali da A1 a A11 (esclusa l’A10 - uffici o studi privati) locate a uso abitativo e per le relative pertinenze, locate congiuntamente all’abitazione.
Ai sensi del del comma 59 dell'art.1 della Legge n 145/2018 l’opzione per la cedolare secca può essere fatta anche per i contratti di locazione di tipo strumentale stipulati nel 2019.
In questo caso, i locali commerciali devono essere classificati nella categoria catastale C/1 e avere una superficie fino a 600 metri quadrati, escluse le pertinenze.
L’aliquota applicabile è del 21%.
Il nuovo esecutivo prevederebbe, secondo le prime anticipazioni, la reintroduzione di questa agevolazione per le locazioni commerciali rimasta circoscritta all'anno 2019. Vediamo alcuni dettagli.
Cedolare secca locazioni commerciali: tra le proposte del Governo Meloni
Nel cantiere fiscale del Governo Meloni si parla di reitrodurre la tassazione con cedolare del 21% anche sui locali commerciali, una misura nata appunto nel 2019 e li rimasta circoscritta.
Ha anticipato le intenzioni del Governo il viceministro all’Economia, Maurizio Leo, che ha recentemente dichiarato "Non vedo perché se concedo in affitto l’unità immobiliare posso applicare la cedolare al 21% o 10%, se invece vado a dare in locazione un immobile commerciale devo pagare l’aliquota progressiva".
La fattibilità dell’operazione, come tutte le prossime manovre fiscali al vaglio dell'esecutivo, necessita delle coperture in quanto la cedolare secca “assorbe” oltre all’Irpef anche le addizionali (comunali e regionali) e l’imposta di registro.
E' bene ricordare che il testo del comma 59 dell'art 1 citato nella previsione della cedolare secca sui negozi introduceva anche una norma antielusiva, infatti l'opzione era preclusa ai contratti stipulati nel 2019 se alla data 15 ottobre 2018 risultava un contratto non scaduto, tra gli stessi soggetti e per lo stesso immobile, interrotto anticipatamente rispetto alla scadenza naturale.
Si attendono ulteriori dettagli sulla cedolare secca per le locaizoni commerciali nel prossimo in Consiglio dei Ministri in programma per lunedì.
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