Inserisci l'e-mail con la quale ti sei registrato su FISCOeTASSE.com
Entra con le tue credenziali BusinessCenter o SiteCenter. Password dimenticata?
Testo Unico delle Società partecipate commentato con la giurisprudenza
Accesso GRATUITO per un anno al Testo Unico degli ENTI LOCALI www.normepa.it
Il volume, aggiornato al Decreto Legislativo 23 dicembre 2022, n. 201 (Riordino dei servizi pubblici locali di rilevanza economica) e alla Legge 29 dicembre 2022, n. 197 (Legge di bilancio 2023) - giunto alla diciottesima edizione − offre una lettura coordinata del Testo Unico degli Enti locali e costituisce una guida completa alla sua interpretazione ed applicazione.
Tutti gli articoli del TUEL sono annotati con la giurisprudenza (amministrativa, civile, contabile e comunitaria); sono indicati, inoltre, gli orientamenti del Ministero dell’Interno, dell’ANAC, le soluzioni di alcuni casi pratici, oltre ai richiami alle altre norme del Testo Unico ed a quelle collegate.
Con un sistema già collaudato nelle precedenti edizioni vengono inseriti nell’articolato del TUEL – quasi un nuovo Testo Unico – le norme che ne hanno “integrato” la disciplina, come la Legge 56/2014 (Città metropolitane, Province, Unioni e Fusioni di Comuni), il D.Lgs. 235/2012 (Incandidabilità) e il D.Lgs. 39/2013 (Inconferibilità e incompatibilità). Ciò per fornire al lettore il sistema delle diverse norme, tra loro collegate, che rappresentano il tessuto normativo che regola la vita degli Enti locali.
Il volume contiene anche il Testo Unico delle Società partecipate, anche questo commentato con la giurisprudenza, riportando anche quella, sempre utile, relativa alla disciplina poi abrogata.
Il volume è corredato da un’ampia Appendice delle norme di maggior rilievo per gli operatori degli Enti locali che include anche il D.Lgs. 201/2022. Alla lettura di tutte le disposizioni fa da guida un ampio Indice analitico.
Il volume si rivela uno strumento di grande utilità ad uso di Amministratori locali, Segretari comunali e provinciali e Dirigenti che devono affrontare quotidianamente la disciplina che regola gli Enti locali.
È inoltre consigliato per la preparazione ai concorsi pubblici.
Riccardo Carpino
Consigliere di Stato. In qualità di Prefetto ha svolto l’incarico di Capo Ufficio legislativo del Ministero dell’Interno. È stato Direttore dell’Agenzia del Demanio, Commissario straordinario per le opere del G7 di Taormina, Commissario straordinario della Provincia di Roma, Direttore della Conferenza Stato-Regioni, della Conferenza Stato-Città e della Conferenza Unificata, Capo di Gabinetto del Ministro per gli Affari regionali e Commissario per il coordinamento delle iniziative di solidarietà per le vittime dei reati di tipo mafioso. È autore di numerose pubblicazioni in materia di Enti locali.
Quanti Registri sportivi esistono al momento, a quali devono iscriversi le ASD e le SSD, e a che fine? Cosa si intende per “attività sportiva”? È vero che acquisire la personalità giuridica da parte delle ASD comporta importanti vantaggi e sarà un procedimento semplice? Sarà davvero necessario modificare lo statuto dei sodalizi sportivi? Si potranno veramente distribuire utili nelle SSD?
Sono solo alcune delle tante domande che gli Enti Sportivi Dilettantistici, per i quali anche il perimetro definitorio è stato toccato dalla Riforma, si stanno ponendo da mesi, da quando cioè è entrata in vigore la Riforma dello sport, attuata dal “pacchetto” di decreti legislativi emanati nel 2022, operativi dal 1° luglio 2023 e già oggetto di due modifiche:
una dell’ottobre 2022 (d.lgs. n. 163/2022), l’altra preannunciata da tempo e pubblicata in Gazzetta Ufficiale solo il 4 settembre col decreto “Correttivo-bis” (d.lgs. 29 agosto 2023, n. 120).
Che il settore sportivo stia attraversando un periodo di grande fibrillazione è cosa ben nota a coloro che in (o di) questo mondo vivono: la Riforma dello sport, accanto alle inevitabili necessità di trasformazione che ogni novella porta con sè, ha originato infiniti dubbi e provocato accesi dibattiti interpretativi.
Senza entrare nel merito del lavoro sportivo – il cui impatto è tale da aver reso necessaria la pubblicazione di un volume di approfondimento a parte – i temi affrontati in questo libro costituiscono, ognuno per la parte di competenza, i pilastri su cui si andrà a definire l’assetto dello sport dilettantistico dei prossimi anni: studiarli, destreggiarsi tra le nuove norme e conoscerne le implicazioni pratiche farà la differenza tra essere protagonisti del cambiamento o subirlo senza riuscire a governarlo.
Autori Barbara Agostinis, Stefano Andreani, Gianpaolo Concari, Donato Foresta, Fabio Romei, Patrizia Sideri, Giuliano Sinibaldi, Maria Cristina Dalbosco
Introduzione alla riforma dello sport
1 Principi e obiettivi della riforma
1 Art. 1 - Delega al Governo per l’adozione di misure in materia di ordinamento sportivo
2 Art. 5 - Delega al Governo per il riordino e la riforma delle disposizioni in materia di enti sportivi professionistici e dilettantistici nonché del rapporto di lavoro sportivo
3 Art. 6 - Delega al Governo in materia di rapporti di rappresentanza degli atleti e delle società sportive e di accesso ed esercizio della professione di agente sportivo
4 Art. 7 - Delega al Governo per il riordino e la riforma delle norme di sicurezza per la costruzione e l’esercizio degli impianti sportivi e della normativa in materia di ammodernamento o costruzione di impianti sportivi
5 Art. 8 - Delega al Governo per la semplificazione di adempimenti relativi agli organismi sportivi
6 Art. 9 - Delega al Governo in materia di sicurezza nelle discipline sportive invernali
2 Le nuove definizioni, professionismo, dilettantismo
1 CONI e Federazioni
2 Società e associazioni sportive
3 Attività fisica e attività sportiva
4 Le varie suddivisioni dell’attività fisica e sportiva
5 I lavoratori sportivi
6 Gli impianti sportivi
7 Il settore dilettantistico e il settore professionistico
3 Le norme modificate e abrogate - La disciplina transitoria
1 Le norme abrogate
2 La disciplina transitoria
4 Il riconoscimento ai fini sportivi
5 Il tesseramento e l’abolizione del vincolo sportivo
1 Tesseramento e rapporto associativo
2 Il tesseramento degli atleti minorenni e stranieri
3 Il tesseramento di atleti paralimpici nell’ambito dei gruppi sportivi militari e dei Corpi civili dello Stato
4 L’abolizione del vincolo sportivo
6 Gli agenti sportivi
1 La legge delega
2 I regolamenti attualmente vigenti
3 Il decreto delegato - Articoli 1, 2 e 3 - Finalità, ambito, definizioni
4 Il decreto delegato - Art. 4 - Accesso alla professione e Registro nazionale degli agenti sportivi
5 Il decreto delegato - Art. 5 - Contratto di mandato sportivo
6 Il decreto delegato - Art. 6 - Incompatibilità e conflitto d’interessi
7 Il decreto delegato - Art. 7 - Obblighi nell’esercizio dell’attività
8 Il decreto delegato - Art. 8 - Compenso
9 Il decreto delegato - Art. 9 - Società di agenti sportivi
10 Il decreto delegato - Art. 10 - Tutela dei minori
11 Il decreto delegato - Art. 11 - Regime disciplinare e sanzioni
12 Il decreto delegato - Art. 12 - Fonte di normazione secondaria
13 Il decreto delegato - Articoli conclusivi
7 Il Registro nazionale delle attività sportive dilettantistiche
1 Gestione e struttura del Registro
2 Chi deve iscriversi nel Registro
3 Requisiti per l’iscrizione
4 Modalità di iscrizione al Registro
5 Dati da inserire nel Registro
6 Opponibilità ai terzi degli atti depositati
7 Controlli da parte di Sport e salute spa
8 Nullità, annullamento e cancellazione dal Registro
9 Il Registro CONI
10 Conclusioni
11 Riferimenti normativi
12 Le parole chiave del Registro
8 Le forme giuridiche degli enti sportivi dilettantistici
1 I soggetti che possono gestire attività sportive
9 I requisiti statutari e la disciplina delle società sportive di capitali
10 Il fine di lucro e la possibilità di distribuire utili di esercizio
11 Il riconoscimento della personalità giuridica
1 Cos’è la personalità giuridica
1.1 Le fondazioni
1.2 Le associazioni
1.3 I comitati
2 Il riconoscimento della personalità giuridica è un’ipotesi di trasformazione?
3 La responsabilità patrimoniale e le pretese fiscali
4 Evoluzione storica
5 La situazione attuale
6 Effetti del riconoscimento della personalità giuridica
7 I conferimenti: la bizzarra eterogeneità dei comportamenti degli uffici
8 Il limite del Registro delle persone giuridiche
9 Come istruire un procedimento di riconoscimento ex d.P.R. 361/2000
10 Il RUNTS
11 Il procedimento per gli ETS
12 Il riconoscimento della personalità giuridica delle associazioni sportive dilettantistiche
12.1 I rapporti con i registri ex d.P.R. 361/2000
12.2 I rapporti con il RUNTS
13 Il procedimento di riconoscimento per le a.s.d.
14 I margini di miglioramento per UTG, Regioni e Province autonome
La Riforma dello sport, in vigore dal 1° luglio 2023, ha già visto l’emanazione di due “correttivi”: il d.lgs. n. 163/2022 e il d.lgs. n. 120/2023.
Quest’ultimo, a lungo preannunciato e tanto atteso da tutti gli operatori del settore, è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale solo il 4 settembre 2023.
La nuova disciplina rappresenta una vera e propria rivoluzione all’interno dei rapporti di lavoro e di collaborazione: alle associazioni e alle società sportive dilettantistiche è richiesto di essere pronte e preparate in brevissimo tempo per affrontare l’impatto che l’adeguamento alla novità normativa comporterà.
Come inquadrare, dunque, i collaboratori? Quando applicare le norme sul lavoro sportivo, quando quelle di lavoro comune? Quale disciplina occorre applicare per il collaboratore amministrativo-gestionale? Chi è il volontario? E come calcolare e gestire i nuovi adempimenti?
A queste e alle tante altre richieste di chiarezza che la Riforma porta con sé risponde questo volume, pensato e scritto da esperti di lavoro sportivo che con un linguaggio efficace e concreto offrono ai dirigenti e ai loro consulenti un prezioso “filo d’Arianna” per accompagnarli in questa nuova sfida.
Autori: Massimiliano Matteucci, Giulia Ulivi, Biancamaria Stivanello, Barbara Garbelli, Maurizio Falcioni, Franca Fabietti, Maria Cristina Dalbosco
Introduzione (Massimiliano Matteucci)
1 Le fonti del diritto del lavoro sportivo (Massimiliano Matteucci)
1 Le fonti
2 La riforma dello sport
2 Il “lavoratore sportivo” (Biancamaria Stivanello)
1 Principi generali
2 La figura del lavoratore sportivo
3 I contratti di lavoro sportivo
4 Lavoro nel settore professionistico
5 Lavoro nell’area del dilettantismo
5.1 La presunzione di co.co.co. sportiva dilettantistica
5.2 Le collaborazioni rese per fini istituzionali
6 La certificazione dei contratti
7 Lavoro occasionale
8 Dipendenti pubblici
9 Il direttore di gara
3 Il lavoro autonomo (Franca Fabietti)
1 Premessa
2 Oneri fiscali e contributivi
2.1 Aspetto contributivo
2.2 Aspetto fiscale
4 Le collaborazioni coordinate e continuative (Franca Fabietti)
1 Le caratteristiche della collaborazione coordinata e continuativa nel settore sportivo
2 Oneri fiscali e contributi
2.1 Aspetto contributivo
2.2 Assicurazione contro gli infortuni - INAIL
2.3 Aspetto fiscale
3 Adempimenti e semplificazioni
3.1 Gli obblighi del committente
3.2 Le semplificazioni
4 Le collaborazioni amministrativo-gestionali
5 La gestione del lavoro subordinato (Maurizio Falcioni)
1 Principi generali
2 Il rapporto di lavoro nei settori professionistici
3 Gli aspetti previdenziali e assicurativi
3.1 Gli aspetti previdenziali
3.2 Gli aspetti assicurativi
4 Trattamento tributario
6 L’apprendistato (Franca Fabietti, Maurizio Falcioni, Biancamaria Stivanello)
1 Apprendistato per istruzione secondaria (art. 43 del d.lgs. 81/2015)
2 Apprendistato professionalizzante (art. 44 del d.lgs. 81/2015)
3 Apprendistato di alta formazione e di ricerca (art. 45 del d.lgs. 81/2015)
4 L’apprendistato nello sport
5 La disciplina dell’apprendistato nel settore sportivo e le deroghe alle norme di diritto comune
7 Il rapporto di lavoro con gli atleti di club paralimpici (Maurizio Falcioni)
8 Il volontario sportivo (Biancamaria Stivanello)
1 Definizione
2 La gratuità
2.1 Volontari e premi
3 L’incompatibilità
4 Gli obblighi assicurativi
5 Volontariato e lavoro gratuito
9 La sicurezza sul lavoro nel settore sportivo (Barbara Garbelli)
1 La normativa vigente in materia di salute e sicurezza sul lavoro e le associazioni sportive
1.1 Associazioni con o senza lavoratori: le differenze applicative
1.2 La nozione di datore di lavoro nelle società e associazioni sportive
1.3 La nozione di lavoratore nelle società e associazioni sportive
1.4 Lavoratori sportivi con compenso inferiore a 5.000 euro annui: le deroghe espresse in materia di salute e sicurezza
2 La valutazione dei rischi nelle associazioni sportive: rischi generali, specifici e relativa periodicità di valutazione
2.1 Esempi pratici di casistiche che prevedono l’aggiornamento del documento di valutazione dei rischi
3 Formazione, informazione e addestramento: tipologie di lavoratori e relativo percorso
4 L’attività di sorveglianza sanitaria nelle strutture sportive
5 Check list dei controlli periodici
6 Scadenzario degli adempimenti in capo alla struttura sportiva
10 Costituzione e gestione delle associazioni e società sportive dilettantistiche (Giulia Ulivi)
1 Le associazioni sportive dilettantistiche
2 Le società sportive dilettantistiche
2.1 Costituzione di una s.s.d.
3 Differenze tra a.s.d. e s.s.d
4 S.s.d. e a.s.d.: le agevolazioni fiscali
5 Figure all’interno delle a.s.d. e s.s.d.
6 Le società sportive professionistiche 158
7 Enti di promozione sportiva e Federazioni sportive.
7.1 Enti di promozione sportiva
7.2 Le Federazioni sportive
8 La riforma dello sport
8.1 La forma giuridica degli enti sportivi
8.2 Novità per gli atti costitutivi e gli statuti degli enti sportivi dilettantistici
8.3 Assenza fine di lucro e divieto di destinazione degli utili
8.4 Attività secondarie e strumentali
8.5 Riconoscimento ai fini sportivi e acquisizione della personalità giuridica: nuovo registro degli enti riconosciuti ai fini sportivi
8.5.1 Tenuta e gestione del registro
8.5.2 Struttura del registro
8.5.3 Requisiti di iscrizione
8.5.4 Modalità di iscrizione, gestione delle iscrizioni e conservazione del Registro
8.5.5 Cancellazione e annullamento delle iscrizioni
8.6 Doppio registro: CONI e nuovo Registro
8.7 Le modifiche del c.d. “correttivo bis” (d.lgs. n. 120/2023)
8.8 Incompatibilità
8.9 Disposizioni tributarie
11 Il lavoro sportivo e il terzo settore (Massimiliano Matteucci, Giulia Ulivi)
Gli Autori
La presente monografia nasce dall’idea di elaborare una guida pratica alla professione di Mediatore immobiliare traendo spunto dai seminari tenuti negli anni 2020-2021 dal Professor Michele Pizzullo, Mediatore immobiliare affermato, consulente legale di F.I.M.A.A. (Federazione Italiana Mediatori Agenti d’Affari) e docente di diritto privato immobiliare e diritto amministrativo-urbanistico edilizio.
L’opera vuole rappresentare un solido ed esaustivo vademecum al fine di soddisfare le necessità di tutti i soggetti che operano nel settore immobiliare, in particolare:
a) garantire un adeguato approfondimento della materia nonché il costante aggiornamento professionale nell’ottica di una formazione che perduri nel tempo;
b) offrire al Mediatore immobiliare una guida pratica all’esercizio della professione, mediante la ricostruzione dei singoli istituti e la chiarificazione degli aspetti controversi connessi all’evoluzione del dato normativo e giurisprudenziale;
c) coadiuvare il Professionista e i suoi collaboratori nell’espletamento degli adempimenti legati alla propria attività.
Le materie trattate riguardano gli aspetti di diritto civile, amministrativo e pubblico che regolano il settore immobiliare.
Al fine di facilitare la consultazione del testo, la trattazione degli argomenti è stata suddivisa in cinque Parti:
I. Disciplina della mediazione
II. Le vicende giuridiche relative lla circolazione dei beni
III. Disciplina della locazione dei beni immobili
IV. Elementi di diritto urbanistico
V. Il regime fiscale degli immobili. Le imposte indirette
Oltre alla menzione delle recenti novelle legislative, vengono riportate le più importanti sentenze di legittimità e di merito, nonché le principali circolari e risoluzioni dell’Agenzia delle Entrate che interessano il settore immobiliare.
La scelta di inserire tali riferimenti risponde all’esigenza di offrire un apporto chiarificatore e semplificatore nella ricostruzione delle norme e dei singoli istituti a fronte della complessità della materia.
Michele Pizzullo
Agente e consulente immobiliare in uno studio legale di Roma dal 1979. È docente, presso Forma Camera – Azienda Speciale della C.C.I.A.A. di Roma e presso la PRO.MOTER – Ente di formazione della Confcommercio di Roma, di Diritto civile, commerciale e amministrativo in materia edilizia ed urbanistica nei corsi di formazione per l’accesso all’esame di idoneità all’esercizio della professione di agente immobiliare. Responsabile del servizio di consulenza legale di F.I.M.A.A. (Federazione Italiana Mediatori Agenti d’Affari) di Roma e componente dell’Ufficio legale di F.I.M.A.A. Italia, aderente a Confcommercio; docente nei seminari di aggiornamento professionale. Autore di numerose pubblicazioni nelle materie di competenza.
Prefazione
Introduzione
Parte I – Disciplina della mediazione
1 Natura giuridica della mediazione. Diritti, responsabilità, obblighi e doveri del mediatore nell’esercizio della sua professione
Premessa
Sezione I – Lineamenti generali
1. Natura giuridica della mediazione
2. Mediazione tipica e mediazione atipica o unilaterale
2.1 L’attuale orientamento della giurisprudenza di legittimità
3. Sulla necessità di un preventivo conferimento di incarico al mediatore
4. Il diritto alla provvigione
5. L’efficacia dell’intervento del mediatore e la consapevolezza del suo ruolo
6. Identità soggettiva e oggettiva tra affare proposto e affare concluso
7. Il diritto alla provvigione in caso di prelazione legale
8. La prescrizione del diritto alla provvigione
9. Il preliminare di preliminare e il diritto alla provvigione
10. L’obbligo dell’iscrizione nel Registro imprese/REA quale presupposto per l’insorgere del diritto alla provvigione
11. Il diritto alla provvigione nei contratti condizionali e invalidi
12. Pluralità di mediatori e diritto alla provvigione
13. Procacciatore d’affari e diritto alla provvigione
14. Il doloso occultamento al mediatore della conclusione dell’affare
15. Il diritto al rimborso delle spese
16. Il diritto alla provvigione successivamente alla scadenza del patto di esclusiva a tempo
17. L’incidenza delle clausole vessatorie sul diritto del mediatore alla provvigione
Sezione II – La responsabilità
18. Il mancato rispetto del dovere di informazione
19. La responsabilità da contatto e la responsabilità extracontrattuale
Sezione III – Gli obblighi
20. L’obbligo di accertare l’autenticità delle scritture
21. Gli obblighi specifici del mediatore professionale
22. L’obbligo di non agire nell’interesse di persona notoriamente insolvente o della quale si conosca lo stato di incapacità
Sezione IV – I doveri
23. I doveri di buona fede e correttezza
24. Ulteriori doveri imposti da leggi speciali
2 Le norme del codice del consumo applicabili all’incarico di mediazione
1. Le clausole vessatorie
2. Rilevanza del codice del consumo sull’attività di mediazione immobiliare
3. Accertamento della vessatorietà delle clausole
4. Il diritto di recesso da parte del consumatore
5. I termini per l’esercizio del diritto di recesso
6. Le clausole vessatorie nella modulistica delle agenzie immobiliari
7. Le azioni promosse dall’antitrust
8. Il formulario di incarico di mediazione
8.1 La clausola di esclusiva
8.2 Il rinnovo tacito dell’incarico
8.3 La clausola penale
9. Il diritto alla provvigione in caso di revoca dell’incarico di mediazione prima della scadenza
10. Il modulo di proposta di acquisto
10.1 Profili di vessatorietà
11. Conclusioni
3 Antiriciclaggio. La normativa e le sue modificazioni, gli adempimenti in capo agli agenti immobiliari, aspetti giuridici e civilistici. Le sanzioni amministrative e penali
Premessa
1. Le norme introdotte dal decreto legislativo 25 maggio 2017, n. 90
2. Le nuove norme introdotte dal decreto legislativo 4 ottobre 2019, n. 125
3. Definizioni
4. Gli obblighi previsti dal decreto legislativo 21 novembre 2007, n. 231
5. Il cliente, il titolare effettivo e l’esecutore. I dati identificativi
6. Gli obblighi di adeguata verifica della clientela
7. Contenuto degli obblighi di adeguata verifica
8. Quando si effettuano le attività di identificazione e verifica
9. Criteri per la determinazione della titolarità effettiva di clienti diversi dalle persone fisiche
10. Comunicazione e accesso alle informazioni sulla titolarità effettiva di persone giuridiche e trust
11. Misure semplificate di adeguata verifica della clientela
12. Obblighi di adeguata verifica rafforzata della clientela
13. Le persone politicamente esposte
14. Il fascicolo della clientela
15. Obbligo di segnalazione delle operazioni sospette
16. Divieto di comunicazione delle segnalazioni di operazioni sospette
17. Limitazioni all’uso del contante e dei titoli al portatore
18. Le sanzioni in materia di antiriciclaggio
18.1 Le sanzioni amministrative pecuniarie
18.2 Le sanzioni penali in materia di antiriciclaggio
4 Privacy. La normativa e le sue modificazioni, gli adempimenti in capo agli agenti immobiliari, aspetti giuridici e civilistici. Le sanzioni amministrative e penali
1. La normativa comunitaria e internazionale di riferimento
2. La normativa italiana di riferimento
3. Registro delle attività di trattamento
4. Il Garante della privacy
5. I dati personali
6. L’identificazione di una persona
7. Il trattamento dei dati personali
8. Alcune procedure relative al trattamento dei dati personali
9. Le modalità di trattamento dei dati personali
10. I soggetti del trattamento dei dati personali
11. Finalità del trattamento
12. I diritti dell’interessato
13. Il consenso
14. La base giuridica e la liceità del trattamento
15. L’informativa sulla privacy
16. Il contenuto minimo dell’informativa2
17. Le linee guida del Garante in materia di trattamento di dati personali per la profilazione online
18. Data breach
19. I criteri generali per l’applicazione delle sanzioni amministrative pecuniarie
19.1 Sanzioni correttive
19.2 Impugnazioni
20. Le sanzioni amministrative pecuniarie
21. Le sanzioni penali
Parte II – Le vicende giuridiche relative alla circolazione dei beni
1 Dalla proposta di acquisto al contratto preliminare
1. Il processo formativo del contratto
2. La proposta e l’accettazione
3. La proposta irrevocabile
4. La presunzione di conoscenza dell’accettazione
4.1 La forma della comunicazione dell’accettazione
5. Cosa si intende per “conclusione del contratto”
5.1 Il contratto di opzione e la lettera di puntuazione
6. La caparra
6.1 La caparra confirmatoria e la caparra penitenziale
6.2 Particolari ipotesi
7. Il c.d. “preliminare di preliminare”
7.1 Le caratteristiche di un accordo che costituisca già esso stesso contratto
preliminare valido e suscettibile di conseguire effetti ex artt. 1351 e 2932 c.c.
2 Il contratto preliminare
1. La definizione di contratto preliminare
2. Il contratto preliminare ad effetti anticipati
3. Il contratto preliminare di vendita di nuda proprietà
4. Il contratto preliminare di vendita o di acquisto di bene in comunione legale stipulato da uno dei coniugi
4.1 Lo scioglimento della comunione legale per effetto della separazione personale e il suo ripristino automatico con la riconciliazione dei coniugi
5. Il contratto preliminare sottoscritto dal genitore esercente la responsabilità genitoriale sul figlio minore
6. Il contratto preliminare di immobile di nuova costruzione
7. Il contratto preliminare di posto auto
8. La sostituzione soggettiva nella sequenza preliminare-definitivo: rilascio della procura al promissario acquirente
3 La circolazione del contratto preliminare: cessione del contratto, dichiarazione di nomina, contratto a favore del terzo
1. La cessione del contratto preliminare
2. Il contratto per persona da nominare
3. Il contratto a favore di terzo
4 La compravendita immobiliare
1. Nozione, oggetto, requisiti e caratteristiche della compravendita
2. Le norme che prevedono la nullità formale degli atti tra vivi aventi ad oggetto diritti reali immobiliari
3. I requisiti formali richiesti per gli atti di trasferimento, costituzione o scioglimento di diritti reali immobiliari
4. Gli adempimenti preventivi per garantire la regolarità giuridica dell’atto
5. Considerazioni sulla nullità degli atti di compravendita per violazione delle norme in materia urbanistica ed edilizia
5.1 Lo schema della proposta di acquisto. La caparra e le altre clausole
6. Le obbligazioni delle parti del contratto
6.1 La garanzia dall’evizione
6.2 La garanzia dai vizi
6.3 La mancanza delle qualità promesse
6.4 Le obbligazioni del compratore
6.5 Gli ulteriori obblighi imposti da leggi speciali
6.5.1 La conformità delle planimetrie catastali allo stato dei luoghi
6.5.2 L’obbligo della dichiarazione del venditore sulla regolarità urbanistico-edilizia dell’immobile
6.5.3 La tracciabilità dei pagamenti e l’intervento di un mediatore
7. L’attestato di prestazione energetica
7.1 Gli obblighi di dotazione, informazione, consegna e allegazione dell’APE
7.2 Gli annunci pubblicitari
7.3 L’attestato di qualificazione energetica
7.4 Le sanzioni
7.5 La validità temporale dell’APE
8. L’identificazione delle parti del contratto
8.1 La comparizione nell’atto di vendita di un cittadino straniero
8.2 La comparizione in atto del cittadino extracomunitario
8.3 La comparizione in atto del cittadino comunitario
9. La rappresentanza volontaria
9.1 La c.d. “procura estera
10. I soggetti incapaci: rappresentanza legale e assistenza
11. L’atto posto in essere da una persona non vedente o ipovedente
12. La costituzione del trustee
13. Imprenditore individuale, società e altri enti
14. L’impresa individuale e l’institore
15. Le società
16. Le associazioni non riconosciute e quelle riconosciute. Le fondazioni
17. Gli enti ecclesiastici
17.1 La capacità negoziale
17.2 Enti ecclesiastici non riconosciuti
17.3 Enti per il sostentamento del clero
17.4 Profili urbanistici
17.5 Acquisti
17.6 Ente ecclesiastico imprenditore
17.7 Beni pervenuti all’ente ecclesiastico per successione a causa di morte
18. La vendita di immobile sottoposto a vincolo culturale o paesaggistico
18.1 La dichiarazione di interesse culturale di beni immobili
18.2 La denuncia di prelazione
19. La vendita di un immobile gravato da usi civici
20. La vendita di un terreno agricolo
21. La rivendita di alloggi di edilizia residenziale pubblica
21.1 Il prezzo da indicare in caso di rivendita
21.2 Le modifiche apportate dal “decreto semplificazioni-bis”
22. Il deposito del prezzo della compravendita a mani del notaio
22.1 C osa prevede la normativa
22.2 Efficacia della vendita e possibili clausole contrattuali. Il contenuto dell’incarico al notaio. Deposito e contratto preliminare
22.3 L’applicabilità della norma agli immobili da costruire
22.4 La quietanza di pagamento del prezzo
22.5 L’obbligo di informazione posto a carico dell’agente immobiliare
23. La conformità degli impianti alle norme in materia di sicurezza
24. In tema di validità dei trasferimenti immobiliari nell’ambito degli accordi di separazione e divorzio
5 Rilevanza in ambito immobiliare della successione a causa di morte
1. L’apertura della successione
2. Chi può ricevere per successione
3. In quali casi si è indegni di succedere
4. Il concetto di eredità e la sua devoluzione
5. Eredi legittimi ed eredi legittimari
6. La successione legittima, testamentaria e necessaria
7. La differenza tra successione universale e successione a titolo particolare. L’erede e il legatario
8. L’accettazione dell’eredità
8.1 L’accettazione con beneficio d’inventario
9. I modi di accettazione dell’eredità
10. La trascrizione dell’accettazione dell’eredità
11. La rinuncia all’eredità e la revoca della rinuncia
12. La decadenza dal diritto di rinunciare
13. La divisione ereditaria
14. La collazione
14.1 La dispensa dall’obbligo della collazione
15. L’imputazione ex se
15.1 La dispensa dall’imputazione ex se
16. Il diritto di abitazione nella successione mortis causa
17. Successione ereditaria e comunione legale dei beni
18. Diritto di prelazione e retratto successorio
19. Il divieto dei patti successori
20. L’acquisto dall’erede apparente
21. La dichiarazione di successione
22. I documenti da fornire al notaio rogante per la vendita
6 La donazione. Ipotesi di donazione indiretta. Prassi, aspetti giuridici e fiscali
1. Il contratto di donazione
2. La capacità di donare
3. La donazione di beni altrui e il preliminare di donazione
4. La revoca della donazione
5. L’azione di riduzione delle disposizioni testamentarie e delle donazioni
6. L’azione di restituzione
7. L’atto stragiudiziale di opposizione alla donazione
8. Le donazioni dirette e indirette: effetti sull’azione di riduzione e di restituzione
8.1 Alcune ipotesi di donazioni indirette
8.2 L’ipotesi del trasferimento del denaro sul conto corrente del beneficiario
8.3 L’ipotesi in cui il beneficiario sia in regime di comunione legale dei beni
8.4 Riflessi di natura fiscale
9. Le problematiche connesse alla provenienza dell’immobile per donazione
10. La risoluzione per mutuo dissenso dell’atto di donazione
10.1 Lo scioglimento parziale dell’atto di donazione
10.2 Considerazioni sull’applicazione dell’imposta di registro all’atto di risoluzione per mutuo dissenso
11. Il rimedio costituito dalla polizza assicurativa
12. La rinuncia all’azione di restituzione da parte dell’erede legittimario con il donante in vita
12.1 Le ragioni a supporto della tesi in commento
12.2 Il contenuto dell’atto di rinuncia all’azione di restituzione
13. Riflessi sull’attività del mediatore: obbligo di informazione sulla provenienza per donazione di un immobile
13.1 Aspetti di natura civile
13.2 Aspetti di natura penale
14. Revocazione della donazione per ingratitudine
Parte III – Disciplina della locazione dei beni immobili
1 Le locazioni abitative: le diverse tipologie contrattuali. Locazioni brevi e locazioni
Turistiche
1. La disciplina della locazione in generale
1.1 A chi spetta il diritto di locare
2. Affitto e comodato: istituti sostanzialmente diversi dalla locazione
3. Le norme che regolano la locazione
4. La legge 9 dicembre 1998, n. 431
5. Le tipologie contrattuali
6. La convenzione nazionale
7. I tipi di contratto
8. L’inderogabilità della durata legale minima del contratto
9. La forma del contratto
9.1 Le diverse nullità del contratto di locazione stipulato non in forma scritta
10. La cessione del contratto di locazione
11. La risoluzione del contratto di locazione
12. Il diniego di rinnovo alla prima scadenza
13. La disdetta del contratto da parte del locatore
14. La vendita a terzi dell’immobile locato
15. Il diritto di recesso da parte del conduttore
16. I contratti di natura transitoria
17. I contratti per studenti universitari
18. I criteri generali per la stipula dei contratti di locazione a canone concordato
19. L’obbligatorietà di adottare i tipi di contratto
20. Il deposito cauzionale e la fideiussione
21. La successione nel contratto e la sublocazione
22. La registrazione del contratto: aspetti civilistici e fiscali
23. L’obbligo di registrare il contratto di locazione riguarda anche l’agente immobiliare
24. La locazione conclusa dall’usufruttuario o dal nudo proprietario
25. L’attestato di prestazione energetica
26. Regolarità urbanistica ed edilizia dell’immobile e sua agibilità: riflessi sul contratto
26.1 Gli obblighi del locatore e l’onere di conseguire le autorizzazioni amministrative indispensabili alla legittima utilizzazione del bene locato
27. I vizi della cosa locata
28. Determinazione, aggiornamento e aumento del canone: oneri, limiti e divieti tra locazioni abitative e locazioni ad uso diverso
29. La cedolare secca
30. La cessione di fabbricato
31. La certificazione degli impianti dell’immobile locato
32. Le clausole vessatorie
33. Le locazioni turistiche
34. Le locazioni brevi
35. Obblighi per i locatori e sublocatori di immobili locati con contratti inferiori a trenta giorni
2 La locazione commerciale. I peculiari aspetti contrattuali. Il diritto di prelazione e l’indennità per la perdita dell’avviamento commerciale
1. Le disposizioni di cui alla legge 27 luglio 1978, n. 392
2. Durata del contratto
3. Recesso del conduttore
4. Rinnovazione del contratto
5. Diniego del locatore di rinnovo del contratto alla prima scadenza
6. L’aggiornamento del canone di locazione
7. Sublocazione e cessione del contratto di locazione
8. Il diritto di prelazione
9. La prelazione urbana
10. Il soggetto passivo del diritto di prelazione
11. Il soggetto attivo del diritto di prelazione
12. Le ipotesi di esclusione dall’esercizio della prelazione
13. Il diritto di riscatto e il retratto successorio
14. Il diritto di prelazione nella locazione commerciale
15. I limiti sanciti dall’art. 35 della legge n. 392 del 1978
16. La comunicazione al conduttore quale invito ad esercitare la prelazione
17. La natura della denuntiatio e della dichiarazione di prelazione255
18. Conservazione, convalida, rettifica e revoca della denuntiatio
19. Il decorso del tempo dalla prima notificazione
20. Il diritto di prelazione in caso di sublocazione
21. Il diritto di prelazione in caso di cessione del contratto
22. L’indennità per la perdita dell’avviamento commerciale
23. La rinunzia preventiva del locatore ai diritti ad esso spettanti
Parte IV – Elementi di diritto urbanistico
1 Rilevanza del concetto di “stato legittimo dell’immobile” sugli effetti del contratto di compravendita di un immobile. Rilevanze dello stato legittimo dell’immobile sui contenuti dell’incarico di vendita e della proposta di acquisto
1. I presupposti: regolarità urbanistica ed edilizia dell’immobile
2. La definizione di “stato legittimo” del fabbricato
3. Legittimazione normativa e valenza pubblicistica della dichiarazione asseverata
4. L’allegazione della dichiarazione asseverata: facoltà od obbligo?
5. Rilevanza del concetto di “stato legittimo” dell’immobile
6. La “commerciabilità giuridica” e la “commerciabilità economica” dell’immobile negoziato
7. Rilevanze sui contenuti dell’incarico di vendita e della proposta di acquisto
8. Il ruolo del notaio e quello dell’agente immobiliare
2 L’agibilità degli edifici e la segnalazione certificata di agibilità
1. L’agibilità degli edifici
2. La normativa antecedente al d.P.R. n. 380 del 2001
3. La segnalazione certificata di agibilità
4. La modifica o aggiornamento del certificato di agibilità
5. Il parere della giurisprudenza
5.1 Considerazioni in termini di effetti
5.2 Riflessi sull’atto di compravendita
5.3 In tema di commerciabilità giuridica
5.4 In tema di locazione
5.5 L’agibilità per i vecchi edifici
Parte V – Il regime fiscale degli immobili. Le imposte indirette
1 Le imposte indirette nei trasferimenti di immobili
1. L’imposta di registro, bollo, Iva, ipotecaria e catastale, la tassa ipotecaria281
2. L’imposta di registro
2.1 La natura dell’imposta di registro
2.2 Le aliquote dell’imposta di registro
2.3 La determinazione della base imponibile per il calcolo dell’imposta di registro
3. La valutazione automatica degli immobili
4. Il “prezzo-valore”
4.1 Il regime del “prezzo-valore” per le pertinenze
5. La costituzione del diritto di usufrutto
5.1 La rinuncia al diritto di usufrutto
6. Incentivi per la valorizzazione edilizia
7. L’imposta sul valore aggiunto (Iva)
7.1 Le aliquote Iva
7.2 Le operazioni alle quali si applica l’Iva
7.3 Esercizio dell’opzione per l’imponibilità Iva nel contratto preliminare
7.4 L’alternatività Iva/imposta di registro
7.5 Il reverse charge
8. L’imposta di bollo
9. Le imposte ipotecaria e catastale
9.1 Presupposto e determinazione dell’imposta ipotecaria
9.2 Presupposto e determinazione dell’imposta catastale
10. La tassa ipotecaria
11. La voltura catastale
12. Le agevolazioni fiscali per l’acquisto della “prima casa
12.1 Il mutuo “prima casa” destinato ai giovani: come ottenere le agevolazioni e chi può accedervi
12.2 Le sanzioni in caso di dichiarazioni mendaci
12.3 Reiterazione delle agevolazioni con riferimento agli acquisti effettuati a titolo gratuito
12.4 Acquisto di nuovo immobile da accorpare ad altri immobili preposseduti
12.5 Possidenza di altra casa non idonea a soddisfare le esigenze abitative
12.6 Se l’immobile acquistato con le agevolazioni “prima casa” cambia destinazione d’uso
12.7 I casi in cui si perdono le agevolazioni “prima casa”
13. Il credito d’imposta per il riacquisto della “prima casa
14. Le dichiarazioni relative al possesso dei requisiti rese in sede di contratto preliminare
15. La sospensione dei termini con riguardo alle agevolazioni “prima casa” e al credito di imposta
16. La rilevanza della categoria catastale
16.1 Il parere della giurisprudenza
17. Le imposte applicabili alle cessioni di fabbricati abitativi
18. Le imposte applicabili alla cessione di fabbricati strumentali
19. Le imposte per i trasferimenti di immobili mortis causa o per donazione
19.1 I limiti all’applicazione della franchigia
19.2 La discendenza da cui deriva l’esenzione dall’imposta è solo quella in linea retta
20. La tassazione immobiliare in agricoltura
21. Le imposte per l’acquisto di terreni edificabili, agricoli, non edificabili e non agricoli
22. La rivalutazione del valore dei terreni e partecipazioni sociali
23. Le imposte per la registrazione del contratto preliminare
23.1 La registrazione degli allegati al contratto preliminare
24. L’obbligo di registrare la proposta di acquisto/preliminare di compravendita
24.1 Il momento in cui sorge l’obbligo di registrazione
24.2 A chi spetta, tra mediatore e notaio, l’obbligo della registrazione
24.3 Le ipotesi che possono verificarsi
24.4 La registrazione della proposta sottoposta a condizione
24.5 Come si procede al pagamento dell’imposta in caso di contratto sottoposto a condizione
25. Le sanzioni per omessa o tardiva registrazione della proposta di acquisto
26. La caparra confirmatoria: la corretta qualificazione delle somme
27. La trascrizione del contratto preliminare: effetti giuridici e imposizione fiscale
27.1 Gli effetti giuridici
27.2 Gli effetti fiscali
28. La risoluzione del contratto
29. La cessione del contratto preliminare
30. La tassazione della dichiarazione di nomina del contraente
31. La tassazione del contratto a favore di terzo
32. La tassazione del contratto di permuta
32.1 Permuta in cui entrambi i trasferimenti sono soggetti ad Iva
32.2 Permuta in cui un trasferimento è soggetto ad Iva e l’altro è soggetto ad imposta di registro
32.3 Permuta in cui entrambi i trasferimenti sono soggetti all’imposta di registro
33. I trasferimenti immobiliari nell’ambito delle vendite giudiziarie
34. Incentivi per la valorizzazione edilizia
2 Le imposte indirette sulle locazioni di immobili
1. L’applicazione delle imposte per i fabbricati strumentali e ad uso abitazione
2. L’imposta di registro
3. La registrazione del contratto di locazione
3.1 La registrazione in forma cartacea
3.2 La registrazione telematica
4. I codici tributo per il versamento tramite modello F24 Elide
5. L’obbligo di allegazione del contratto
5.1 La registrazione degli allegati
6. Riepilogo codici, tipologia del contratto e imposta di registro del modello RLI
7. La tassazione dei contratti pluriennali
8. La cessione con o senza corrispettivo di un contratto di locazione
9. Il deposito cauzionale
10. L’imposta di registro sulla fideiussione
11. Le imposte per l’affitto di terreni edificabili, agricoli, non edificabili e non agricoli
12. L’imposta di bollo
13. Il divieto di utilizzare il contante
14. La tassazione della clausola penale
15. La cedolare secca: principi generali e ambito di applicazione
15.1 Aspetti fiscali del contratto di locazione parziale
15.2 Gli effetti fiscali che derivano dall’applicazione della cedolare secca
15.3 Come si esercita la cedolare secca
15.4 Quando si può esercitare l’opzione
15.5 L’ipotesi di più locatori
15.6 Mancato esercizio dell’opzione nella prima annualità di durata del contratto
15.7 Contratti aventi ad oggetto immobili soggetti al regime della cedolare secca e altre unità immobiliari
15.8 Vincolatività dell’opzione, revoca e proroga della cedolare secca
15.9 La comunicazione al conduttore di rinuncia all’aggiornamento del canone
15.10 L’aliquota ridotta del 10%
15.11 Cedolare secca del 10% per i contratti transitori
15.12 Cedolare secca e contratto di locazione ad uso foresteria
15.13 La cedolare secca nelle locazioni brevi
15.14 L’applicazione della cedolare secca in caso di trasferimento di immobile locato
15.15 La cedolare secca e il fondo patrimoniale
15.16 La clausola contrattuale con la quale il locatore dichiara di volersi avvalere della cedolare secca
16. L’imposta sul valore aggiunto (Iva)
16.1 Il principio generale di esenzione dall’Iva
16.2 Le modalità di esercizio dell’opzione ad Iva
16.3 La locazione di fabbricati abitativi
16.4 La locazione di fabbricati strumentali
17. I contratti di locazione finanziaria
18. L’obbligo per gli agenti immobiliari di registrare il contratto di locazione
19. Le sanzioni per omessa registrazione del contratto di locazione
20. Gli accordi di riduzione del canone di locazione
Appendice
Bibliografia
ll Manuale è un ottimo strumento di preparazione per affrontare il nuovo programma di studio del concorso scuola per tutte le classi di concorso.
Con riferimento alle disposizioni sul reclutamento del personale scolastico connesse al PNRR (Legge n. 79/2022) il volume fornisce ai candidati una preparazione completa che va dall'ambito pedagogico, psicopedagogico e didattico-metodologico a quello normativo, con riferimento alle riforme ordinamentali. Il testo è suddiviso in
Nella prima parte sono illustrati tutti gli argomenti richiesti nelle prove:
La seconda parte del manuale contiene numerose batterie di quiz con risposta commentata e permette anche di approfondire le competenze digitali e della lingua inglese.
Il testo è aggiornato al PNRR scuola, alle nuove Linee guida sull'rientamento scolastico 2023 e alla Riforma del sostegno.
Disponibili nella sezione online collegata al volume: - simulatore di quiz; - quiz di informatica; - aggiornamenti normativi.
AUTORE Rosanna Calvino Docente di discipline giuridiche ed economiche, specializzata nell'attività didattica del sostegno, docente universitario a contratto. Ha svolto numerosi incarichi nello staff di dirigenza scolastica. Autrice di pubblicazioni di legislazione scolastica e metodologie didattiche.
Aggiornato alla Riforma Cartabia (d.lgs. 10 ottobre 2022, n. 149), il volume illustra le particolarità del rito di cognizione e delle impugnazioni alla luce delle recenti novità introdotte. Con schemi procedurali, tabella di raffronto della normativa e formule vuole essere uno strumento operativo di ausilio per i professionisti, al fine di semplificare il lavoro di aggiornamento e approfondire alcuni aspetti della Riforma.
Tra le principali novità introdotte dalla riforma in esame si segnalano:
- il rafforzamento dell’indipendenza e imparzialità degli arbitri, con conseguente potere di emanare provvedimenti cautelari;
- la semplificazione del procedimento civile e la definizione del thema decidendum e thema probandum già alla prima udienza;
- la semplificazione della fase decisoria;
- la riduzione dei casi in cui il Tribunale decide in composizione collegiale;
- l’utilizzo delle innovazioni telematiche, introdotte durante il periodo di emergenza da Covid-19 (udienze da remoto, deposito di note in luogo dell’udienza), con l’ampliamento e il rafforzamento del processo civile telematico;
- l’aumento della competenza per valore del giudice di pace;
- l’estensione della negoziazione assistita alle controversie di lavoro;
- il potenziamento della mediazione (d.lgs. 4 marzo 2010, n. 28, ampliamento delle materie obbligatorie e aumento dei relativi incentivi fiscali);
- l’estensione dell’ufficio del processo;
- l’introduzione del rinvio pregiudiziale in Cassazione nel caso in cui un giudice di merito debba decidere una questione di diritto di difficile interpretazione;
- il procedimento semplificato;
- la revocazione per contrarietà alla CEDU.
Enrico Sirotti Gaudenzi
Avvocato cassazionista, si occupa prevalentemente di consulenze legali nel settore commerciale e finanziario. Autore di numerosi testi giuridici, è formatore accreditato dal Ministero della giustizia con riferimento alla materia della mediazione. Svolge la propria attività professionale con particolare interesse per le operazioni bancarie e la tutela nel credito. Esperto in materia di negoziazione assistita e di strumenti alternativi di risoluzione delle controversie, con riferimento al contenzioso con gli istituti di credito. Docente di materie giuridiche presso l’Istituto regionale di studi giuridici del Lazio A.C. Jemolo, insegna presso UniTre di Milano e coordina corsi e convegni in tema di diritto bancario, finanziario e strumenti alternativi alla giustizia ordinaria. Ha ricevuto riconoscimenti a livello internazionale nel settore bancario e finanziario.
CAPITOLO I - La riforma
1. La riforma
1.1. Premessa
2. Il contenuto della delega al Governo: principi e criteri direttivi
2.1. Giudizio di primo grado
2.2. Giudizio di appello
2.3. Giudizio in Cassazione
2.4. Revocazione
3. Il contenuto della legge di bilancio
4. La legge di bilancio per l’anno finanziario 2023: criticità
5. Il d.lgs. 10 ottobre 2022, n. 149, nello specifico
6. Finalità della riforma. Sintesi sulle principali modifiche
CAPITOLO II - Le caratteristiche della riforma
1. Le caratteristiche della riforma
1.1. I principi fondamentali della riforma
2. Il giudizio davanti al giudice di pace, gli interventi in ambito di giurisdizione e competenza. La riduzione dei casi in cui il Tribunale giudica in composizione collegiale
3. I provvedimenti semplificati
4. La disciplina transitoria
5. Disposizioni di attuazione relative ai consulenti tecnici d’ufficio
6. Le notificazioni
CAPITOLO III - Il procedimento di primo grado
1. Il procedimento di primo grado
1.1. L’atto di citazione, la comparsa di costituzione e risposta e la costituzione delle parti
1.2. Le verifiche preliminari
1.3. Prima comparizione delle parti e la trattazione della causa
2. Il passaggio dal rito ordinario al rito semplificato di cognizione
3. La rimessione della causa al collegio
4. Il terzo interveniente e la chiamata di un terzo in causa
5. La fase decisoria
6. Il procedimento semplificato di cognizione
7. Cenni sulla nuova responsabilità aggravata
CAPITOLO IV - Le impugnazioni
1. L’appello e il ricorso in Cassazione
1.1. Le novità sul contenuto dell’appello: forma, improcedibilità, inammissibilità e appello incidentale
2. Il procedimento d’appello: il giudice istruttore e la prima udienza
3. Il procedimento d’appello: la decisione
4. La riforma del giudizio in Cassazione: motivi e casi di ricorso
4.1. Il rinvio pregiudiziale alla Corte di Cassazione
4.2. Il ricorso in Cassazione: contenuto del ricorso e controricorso
4.3. Il ricorso in Cassazione: la pronuncia
5. La revocazione per contrarietà alla Convenzione europea dei diritti dell’uomo
6. Il Protocollo d’intesa sul processo civile in Cassazione
TABELLA DI RAFFRONTO DELLA NORMATIVA
SCHEMI PROCEDURALI
a. Schema 1 Giudizio di primo grado
b. Schema 2 Rimessione al collegio
c. Schema 3 Rimessione della causa al giudice monocratico o al Tribunale in composizione collegiale
d. Schema 4 Il procedimento semplificato di cognizione
e. Schema 5 Il procedimento davanti al giudice di pace
f. Schema 6 Il giudizio in appello
g. Schema 7 Il ricorso in Cassazione
h. Schema 8 Procedimento per la decisione accelerata dei ricorsi inammissibili, improcedibili o manifestamente infondati
FORMULARIO
1. Dichiarazione ex art. 137, comma 7, c.p.c. e relata di notifica
2. Atto di citazione
3. Ricorso al giudice di pace, ex artt. 316 e 281 decies c.p.c.
4. Ricorso semplificato ex art. 281 decies c.p.c.
5. Atto di citazione in appello
6. Ricorso per cassazione
SCHEMA DEL DECRETO DEL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA CONTENENTE IL REGOLAMENTO, AI SENSI DELL’ART. 46 DELLE DISPOSIZIONI DI ATTUAZIONE AL CODICE DI PROCEDURA CIVILE
BIBLIOGRAFIA
Questa Guida operativa affronta le varie problematiche relative al regime Iva (e Imposta di Registro e Ipo-Catastali) nel settore dell’edilizia e immobiliare in genere, alla luce delle novità introdotte dalla Legge di Bilancio 2023 e delle più recenti circolari, risoluzioni e sentenze emanate nel corso del 2022.
Fulcro della trattazione sono gli Schemi riassuntivi, suddivisi per tipologie di immobili e di operazione, che sintetizzano il maggior numero di casistiche possibili in un unico schema facile da consultare.
Completato da una serie di facsimili per la richiesta, da parte dell’acquirente/committente, dell’applicazione dell’aliquota Iva agevolata, il testo esamina gli argomenti più significativi concernenti l’Iva in edilizia, senza tralasciare la normativa di riferimento.
Marco Righetti
Svolge la professione di Dottore Commercialista presso lo Studio dott. Righetti & Associati in Castelnuovo del Garda, in qualità di partner. È specializzato in consulenza societaria e fiscale con particolare riferimento alle imprese che operano nel settore edilizio, immobiliare e turistico. È iscritto all’Ordine dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili di Verona e ai Revisori Legali e collabora con la rivista telematica “Commercialista Telematico”.
PREMESSA E ISTRUZIONI PER L’USO
CAPITOLO 1 – AMBITI SOGGETTIVI
1.1. – Classificazione delle Imprese in Edilizia
1.2. – Cooperative
1.3. – Soggetti con i requisiti “Prima Casa”
1.4. – Soggetti senza i requisiti “Prima Casa”
1.5. – Professionisti
1.6. – Imprenditori agricoli
1.7. – Enti pubblici e privati
1.8. – Enti del terzo settore
1.9. – Parrocchie
1.10. – Soggetti con regime di detrazione Iva superiore o meno al 25%
CAPITOLO 2 – AMBITI OGGETTIVI
2.1. – Definizione di immobili
2.2. – Aree fabbricabili e non fabbricabili
2.3. – Piani particolareggiati, convenzionati, Peep, Pip, atti di trasformazione del territorio
2.4. – Unità abitative e unità strumentali
2.5. – Prima casa
2.6. – Unità abitativa di lusso (caratteristiche principali)
2.7. – Pertinenze
2.8. – Fabbricati costruiti con le caratteristiche “Legge Tupini”
2.9. – Edifici assimilati alle abitazioni non di lusso (“assimilati Tupini”)
2.10. – Residenze turistico alberghiere
2.11. – Abitazioni in residence
2.12. – Abitazioni non ultimate o al grezzo
2.13. – Alloggi sociali
2.14. – Immobili vincolati (immobili di interesse storico, artistico e archeologico)
2.15. – Immobili rurali
2.16. – Immobili c.d. “fantasma”
2.17. – Unità collabenti
2.18. – Materie prime e prodotti finiti (acquisto)
2.19. – Prestazioni di servizi (distinzione tra appalto e fornitura)
2.20. – Opere di urbanizzazione primaria e secondaria
2.21. – Interventi di recupero edilizio (manutenzioni e ristrutturazioni)
2.22. – Abbattimento delle barriere architettoniche
2.23. – Opere condominiali
2.24. – Piscine (acquisto e realizzazione)
2.25. – Lavori di giardinaggio
2.26. – Impianti fotovoltaici e pannelli solari
2.27. – Lavori di rimozione e smaltimento amianto
2.28. – Noleggio di ponteggi
2.29. – Fabbricati in legno
CAPITOLO 3 – OPERAZIONI VARIE
3.1. – Riforma del settore immobiliare D.L. 223/2006 e successive modifiche – cenni
3.2. – La variazione dell’aliquota Iva ordinaria
3.3. – Le modifiche introdotte dalla Legge di Stabilità 2011 e dal Decreto Sviluppo 2012
3.4. – Le variazioni in vigore dal 2014 riguardanti l’imposta di registro
3.5. – Momento di effettuazione delle operazioni ai fini Iva
3.6. – Iva e operazioni accessorie – cenni
3.7. – Locazioni di immobili
3.8. – Locazioni turistiche e locazioni brevi
3.9. – La cedolare secca sulle locazioni abitative e sui negozi
3.10. – Il “Rent to Buy” e altre forme alternative di stimolo delle compravendite immobiliari
3.11. – Credito d’imposta per riacquisto “Prima Casa”
3.12. – Operazioni immobiliari a causa o in occasione di separazione e divorzio
3.13. – Casi particolari assimilati o meno ai trasferimenti
3.14. – Cessione di fabbricato per atto della pubblica autorità, aste immobiliari
3.15. – Leasing immobiliari
3.16. – Donazioni e successioni di immobili
3.17. – Data di ultimazione lavori e cessione di fabbricato in corso di costruzione
3.18. – Appalti con operazioni soggette a diverse aliquote Iva
3.19. – Appalti: casi particolari
3.20. – Responsabilità solidale negli appalti
3.21. – Variazione di destinazione d’uso degli immobili
3.22. – Caparra e acconti
3.23. – Immobiliari, detrazione dell’Iva e pro-rata Iva
3.24. – Regime del reverse-charge
3.25. – Split payment
3.26. – Rimborso Iva in edilizia
3.27. – Accertamento, prezzo valore, valore normale, solidarietà Iva del cessionario
3.28. – Responsabilità del cedente e del cessionario per l’applicazione dell’Iva ridotta
3.29. – Acquisto di immobile in costruzione e tutela degli acquirenti – cenni
3.30. – Trasferimento di denaro e transazioni immobiliari – cenni
3.31. – Lavori edilizi e permessi – cenni
3.32. – Piano casa – cenni
3.33. – Attestato di prestazione energetica – cenni
3.34. – Durc e Durc di congruità – cenni
3.35. – Eventi sismici e calamità naturali – rimandi
3.36. – Imposte dirette nel settore immobiliare – cenni
3.37. – Territorialità Iva, trasferimenti immobiliari e prestazioni di servizi su immobili
CAPITOLO 4 – SCHEMI RIASSUNTIVI
Tabella 1 – Vendita di fabbricati abitativi a un privato
Tabella 2 – Vendita di fabbricati abitativi a una impresa
Tabella 3 – Vendita di fabbricati strumentali
Tabella 4 – Vendita di terreni
Tabella 5 – Locazione di fabbricati abitativi
Tabella 6 – Locazione di fabbricati strumentali
Tabella 7 – Leasing di fabbricati abitativi
Tabella 8 – Leasing di fabbricati strumentali
Tabella 9 – Locazione di terreni
Tabella 10 – Leasing di terreni
Tabella 11 – Prestazioni di servizi per fabbricati abitativi o a prevalente destinazione abitativa
Tabella 12 – Prestazioni di servizi per la realizzazione di immobili non abitativi
Tabella 13 – Vendita di beni e materiali per fabbricati abitativi o a prevalente destinazione abitativa
Tabella 14 – Vendita di beni e materiali per la realizzazione di immobili non abitativi
CAPITOLO 5 – MODULI PER LA RICHIESTA DELL’IVA AGEVOLATA
5.1. – Richiesta Iva agevolata, appalto per la costruzione prima casa
5.2. – Richiesta Iva agevolata, appalto per la costruzione di garage prima casa
5.3. – Richiesta Iva agevolata, acquisto immobile prima casa (anche se non ultimato – al grezzo)
5.4. – Richiesta Iva agevolata, acquisto di garage prima casa (anche se non ultimato – al grezzo)
5.5. – Richiesta Iva agevolata, appalto per la costruzione di abitazione rurale per agricoltore
5.6. – Richiesta Iva agevolata, acquisto da impresa costruttrice di abitazione rurale per agricoltore
5.7. – Richiesta Iva agevolata, assegnazione di immobile prima casa
5.8. – Richiesta Iva agevolata, impresa che costruisce fabbricati Tupini per la rivendita
5.9. – Richiesta Iva agevolata, opere finalizzate al superamento delle barriere architettoniche
5.10. – Richiesta Iva agevolata, acquisto beni finiti per la costruzione di immobile abitativo non di lusso
5.11. – Richiesta Iva agevolata, acquisto beni finiti per la realizzazione di abitazione rurale per agricoltore
5.12. – Richiesta Iva ridotta, appalto per la costruzione di abitazione non di lusso
5.13. – Richiesta Iva ridotta, appalto per la costruzione di fabbricati “Tupini”
5.14. – Richiesta Iva agevolata, opere di urbanizzazione e operazioni assimilate
5.15. – Richiesta Iva agevolata, interventi di recupero edilizio
5.16. – Richiesta Iva agevolata, manutenzioni ordinarie e straordinarie edilizia residenziale pubblica
5.17. – Richiesta Iva agevolata, allacciamento alle reti di teleriscaldamento per risparmio energetico
5.18. – Richiesta Iva agevolata, lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria su immobili abitativi
5.19. – Richiesta Iva agevolata, acquisto di garage pertinenza di abitazione non di lusso
CAPITOLO 6 – ALCUNI RIFERIMENTI NORMATIVI
Articolo 10 D.P.R. n. 633/1972 (Legge Iva) – stralcio
Articolo 17 D.P.R. n. 633/1972 (Legge Iva) – stralcio
Articolo 17-ter D.P.R. n. 633/1972 (Legge Iva)
Tabella A/2 – parte II – Beni e servizi soggetti all’aliquota del 4%
Tabella A/3 – parte III – Beni e servizi soggetti all’aliquota del 10%
Lopera tratta le quattro materie - chiamate impropriamente minori - che la maggior parte degli esaminandi sceglie per sostenere la prova orale. Con un taglio sistematico, funzionale alla preparazione della prova desame, gli Autori affrontano, nellordine: diritto internazionale privato, diritto dellUnione Europea, diritto ecclesiastico e, in conclusione, il sistema dellordinamento e la deontologia forensi. La scelta delle tematiche e del livello di approfondimento sono il frutto dellelaborazione delle domande poste nel corso delle precedenti sessioni desame, nonché della considerazione delle tematiche più attuali e più dibattute, rendendo dunque lopera aggiornata alla novità che hanno interessato ciascuna delle materie. Completa il volume una sezione on line contenente materiali di approfondimento aggiuntivi, che sarà tempestivamente aggiornata, qualora intervenissero novità rilevanti nei mesi successivi alla pubblicazione. Marco Zincani Avvocato patrocinatore in Cassazione, presidente e fondatore di Formazione Giuridica, scuola deccellenza nella preparazione allesame forense presente su tutto il territorio nazionale. Docente e formatore in venti città italiane, Ph.D., Autore di oltre quattrocento contributi diretti alla preparazione dellEsame di Stato. È lideatore del sito wikilaw.it e del gestionale Desiderio, il più evoluto sistema di formazione a distanza per esami e concorsi pubblici. È Autore della collana Esame Forense.
Scopo della presente Opera è agevolare il lettore nel suo percorso di approfondimento del mondo del non profit, della RIFORMA DEL TERZO SETTORE e della RIFORMA DELL'ORDINAMENTO SPORTIVO.
A questo proposito, la dodicesima edizione del Manuale si presenta completa e aggiornata in quanto, oltre ad offrire una puntuale disamina degli aspetti legali, civilistici, tributari, economici, pratici, organizzativi e gestionali degli enti non commerciali in generale e delle associazioni in particolare (costituzione, adempimenti dopo la costituzione, organi dell'associazione, bilancio, principi contabili, strumenti di responsabilità sociale, responsabilità amministrativa e gestione dei rischi, estinzione, fiscalità.). Contiene un'analisi accurata e dettagliata della RIFORMA DEL TERZO SETTORE e della RIFORMA DELL'ORDINAMENTO SPORTIVO.
Per quanto riguarda la Riforma del Terzo settore, la dodicesima edizione indirizza il lettore verso gli argomenti del Codice del Terzo settore. Sono oggetto di approfondimento:
L'opera offre, altresì, una attenta disamina della disciplina delle Associazioni sportive dilettantistiche e delle Società sportive dilettantistiche, alla luce della Riforma dell'Ordinamento sportivo.
Completano la trattazione gli approfondimenti su Impresa sociale, Società benefit e Start up innovative a vocazione sociale.
Susanna Beretta È tra i maggiori esperti in diritto tributario delle associazioni, delle fondazioni e delle altre realtà del non profit, nonché consulente specializzata in amministrazione e gestione degli enti del Terzo settore, degli enti ecclesiastici e dei teatri. È iscritta all'Ordine dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili di Monza e Brianza ed esercita la libera professione dal 1991, occupandosi, inoltre, di imprese e società, bilanci sociali e responsabilità sociale delle imprese. È revisore legale dei conti. È presidente e componente di Commissioni istituzionali dedicate allo studio degli enti del Terzo settore. Già redattrice in settimanali, collabora con riviste giuridiche e fiscali ed è relatore in convegni di studio sul tema del Terzo settore e dell'ordinamento sportivo. Organizza ed è relatore in convegni presso i licei sul tema del Terzo settore e presso le scuole primarie sul tema dell'economia, del diritto e dell'educazione civica insegnato ai ragazzi. È ideatrice del progetto depositato "Lezioni di diritto, finanza ed economia", sulle modalità didattiche di insegnamento delle discipline fiscali ed economiche e dell'educazione civica nelle scuole primarie e secondarie di primo grado. È autrice, con Denise Beretta, del libro "Conoscere l'economia, la finanza e la civica", stampato da Maggioli editore ed è ideatrice del "Grande Gioco della Finanza" dedicato all'insegnamento dell'educazione civica, del diritto e dell'economia ai bambini e ai ragazzi. Ha pubblicato, sempre con Maggioli editore, opere che si annoverano tra le più complete nel settore giuridico ed economico delle associazioni e degli enti del Terzo settore, tra le quali "ENTI ECCLESIASTICI E RIFORMA DEL TERZO SETTORE".
Introduzione alla dodicesima edizione
Parte I – Disciplina civilistica delle associazioni
1 La Riforma del Terzo settore. Prima tappa: la legge delega e i principi di base
1.1 Premessa
1.2 Definizione di Terzo settore
1.3 Finalità della riforma del Terzo settore
1.4 Gli elementi qualificanti della riforma del Terzo settore
1.5 Riepilogo della riforma del Terzo settore
2 La riforma del Terzo settore. Le tappe successive alla legge delega: l’emanazione dei decreti legislativi. Gli ulteriori interventi
3 La riforma del Terzo settore. La nuova disciplina. Il codice del Terzo settore
3.1 Premessa e quadro generale operativo della riforma. Indicazioni riassuntive
3.2 La finalità del codice del Terzo settore
3.3 Principi alla base del codice del Terzo settore
3.4 Normativa applicabile
3.5 Gli enti del Terzo settore
3.5.1 Definizione di ente del Terzo settore
3.5.2 Enti esclusi dalla definizione di ente del Terzo settore
3.5.3 Disciplina per gli enti religiosi
3.5.4 La composizione della base associativa
3.5.5 Le organizzazioni non governative e il Registro unico nazionale del Terzo settore
3.5.6 Le Fondazioni nel Terzo settore
3.6 Le attività degli ETS
3.6.1 Premessa
3.6.2 L’attività di interesse generale
3.6.3 Le attività diverse
3.6.4 Altre attività esercitate: le attività di raccolta fondi
3.6.5 Il requisito dell’assenza dello scopo di lucro
3.7 Il Registro unico nazionale
3.8 La denominazione sociale
3.9 L’adeguamento dello statuto alle norme del Terzo settore. Chiarimenti e approfondimenti
3.9.1 Chiarimenti riguardanti le tre tipologie di norme contenute nel codice del Terzo settore e le modalità operative
3.9.2 Adeguamento dello statuto da parte delle cooperative sociali
3.9.3 Chiarimenti riguardanti l’atto costitutivo e lo statuto
3.9.4 Chiarimenti riguardanti la nomina dell’organo di amministrazione e i quorum assembleari
3.9.5 Chiarimenti riguardanti le associazioni non riconosciute costituite con atto pubblico
3.9.6 Chiarimenti riguardanti l’inserimento, nella denominazione, dell’acronimo ETS
3.9.7 Chiarimenti riguardanti le indicazioni nello statuto delle attività esercitate
3.10 Contributo del Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili
3.10.1 Inquadramento generale e ambito di applicazione della normativa
3.10.2 Attività esercitabili: attività d’interesse generale e altre attività
3.10.3 Attività secondarie e raccolta fondi
3.10.4 Il patrimonio
3.10.5 Distribuzione di utili e destinazione del patrimonio
4 La riforma del Terzo settore. La nuova disciplina. Le scritture contabili, il bilancio, il bilancio sociale, i libri obbligatori
4.1 Premessa
4.2 Scritture contabili, bilancio e relazione di missione
4.2.1 Le scritture contabili, il bilancio e la relazione di missione
4.2.2 Semplificazioni per gli enti di minori dimensioni
4.2.3 Disciplina per gli enti del Terzo settore – Imprese commerciali
4.2.4 Deposito del bilancio
4.2.5 Bilancio d’esercizio: elementi generali
4.2.6 Modulistica di bilancio degli enti del Terzo settore. Indicazioni del Ministero del lavoro e delle politiche sociali
4.2.7 Il principio contabile OIC 35 per gli ETS
4.2.8 Adozione nuovi modelli di bilancio e deposito presso il RUNTS
4.2.9 Adempimenti di deposito bilanci 2021 e 2022 – Deposito delle relazioni degli organi di controllo – Adempimenti di trasparenza delle raccolte fondi
4.3 Il bilancio sociale e gli ulteriori obblighi di informativa
4.3.1 Il bilancio sociale
4.3.2 Chiarimenti da parte del Ministero del lavoro e delle politiche sociali sull’obbligo di informativa
4.3.3 Adempimenti di redazione, deposito e pubblicazione del bilancio sociale
4.3.4 La valutazione dell’impatto sociale nella riforma del Terzo settore
4.3.5 Approvazione e deposito del bilancio sociale. I chiarimenti del Ministero
4.3.6 Redazione del bilancio sociale per gli enti non ancora iscritti nel RUNTS. I chiarimenti del Ministero
4.4 Libri sociali obbligatori
4.4.1 I libri sociali obbligatori
4.4.2 Diritto di disamina
5 La riforma del Terzo settore. La nuova disciplina. Il lavoro. Il volontariato. Le attività di volontariato
5.1 Premessa
5.2 Il lavoro negli enti del Terzo settore
5.2.1 Le regole in tema di lavoro negli enti del Terzo settore
5.2.2 Corresponsione di retribuzione e compensi. Parametri da rispettare
5.2.3 L’incompatibilità tra lo status di volontario e quello di lavoratore della medesima organizzazione
5.3 Il lavoro volontario
5.3.1 Il Registro dei volontari
5.3.2 Definizione di volontario
5.3.3 Divieto di retribuzione e rimborso delle spese
5.3.4 Incompatibilità
5.3.5 Assicurazione obbligatoria
5.4 La promozione della cultura del volontariato
5.5 Indicazioni del Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili. La figura del volontario
5.6 Indicazioni da parte del Ministero del lavoro e delle politiche sociali in tema di volontari
6 La riforma del Terzo settore. La nuova disciplina. Le associazioni e le fondazioni
6.1 Premessa
6.2 La costituzione dell’associazione
6.2.1 L’atto costitutivo
6.2.2 Lo statuto
6.3 Il riconoscimento
6.3.1 Procedura per l’acquisto della personalità giuridica
6.3.2 Mancata sussistenza delle condizioni
6.3.3 Il patrimonio minimo
6.3.4 Conseguenze del riconoscimento
6.3.5 Indicazioni del Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili. Contenuto dell’atto costitutivo e acquisto personalità giuridica
6.4 Gli associati
6.4.1 Procedura di ammissione
6.4.2 Categorie di associati. Indicazioni del Ministero
6.5 L’assemblea
6.5.1 Diritto di voto e deleghe
6.5.2 Le competenze dell’assemblea
6.5.3 Funzionamento e governance: associati e organo assembleare
6.5.4 Articolo 24 del d.lgs. n. 117/2017 (codice del Terzo settore). Numero massimo di deleghe conferibili ad ogni associato
6.5.5 Svolgimento delle assemblee mediante mezzi di telecomunicazione
6.6 L’organo di amministrazione
6.6.1 La nomina
6.6.2 La responsabilità degli amministratori
6.6.3 Funzionamento e governance: organo amministrativo e responsabilità
6.6.4 Ammissibilità di un organo di amministrazione monocratico all’interno degli enti del Terzo settore ex art. 26, codice del Terzo settore
6.6.5 Organo legittimato alla nomina del Presidente
6.6.6 Dimissioni, decesso, revoca di un componente dell’Organo di amministrazione
6.6.7 Svolgimento delle riunioni mediante mezzi di telecomunicazione
6.7 L’organo di controllo e la revisione legale dei conti
6.7.1 La nomina dell’organo di controllo
6.7.2 I requisiti dei componenti dell’organo di controllo
6.7.3 I compiti dell’organo di controllo
6.7.4 La revisione legale dei conti
6.7.5 La decorrenza dell’obbligo della nomina dell’organo di controllo. Chiarimenti del Ministero del lavoro e delle politiche sociali e del CNDCEC
6.7.6 La nomina dell’organo di controllo nelle fondazioni
7 La riforma del Terzo settore. La nuova disciplina. Particolari categorie di enti del Terzo settore: le organizzazioni di volontariato
7.1 Definizione di organizzazione di volontariato
7.2 La denominazione delle organizzazioni di volontariato
7.3 Il lavoro nelle organizzazioni di volontariato
7.3.1 Linee generali
7.3.2 Il limite del numero dei lavoratori impiegati
7.3.3 Nozione di lavoratore
7.3.4 Possibilità per gli associati di svolgere una prestazione lavorativa per conto della ODV
7.4 Le risorse delle organizzazioni di volontariato
7.5 L’organo di amministrazione nelle organizzazioni di volontariato
7.5.1 Linee generali
7.5.2 Nomina degli amministratori a soggetti esterni
7.6 Indicazione del Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili. Organizzazioni di volontariato
7.7 Chiarimenti del Ministero del lavoro e delle politiche sociali: costituzione di associazione ai sensi dell’art. 36 con numero di associati inferiore a quello minimo richiesto per ODV/APS
7.8 Contributi alle organizzazioni di volontariato. Indicazioni della Corte Costituzionale
8 La riforma del Terzo settore. La nuova disciplina. Particolari categorie di enti del Terzo settore: le associazioni di promozione sociale
8.1 Definizione e caratteristiche delle associazioni di promozione sociale
8.2 La denominazione delle associazioni di promozione sociale
8.3 Il lavoro nelle associazioni di promozione sociale
8.3.1 Linee generali
8.3.2 Il limite del numero dei lavoratori impiegati
8.4 Ulteriori indicazioni sulle associazioni di promozione sociale
9 La riforma del Terzo settore. La nuova disciplina. Particolari categorie di enti del Terzo settore: gli enti filantropici
9.1 Definizione di ente filantropico
9.2 La denominazione degli enti filantropici
9.3 Le caratteristiche degli enti filantropici
10 La riforma del Terzo settore. La nuova disciplina. Particolari categorie di enti del Terzo settore: le reti associative
10.1 Definizione di rete associativa e caratteristiche
10.2 Le reti associative nazionali
10.3 Altre attività esercitate
10.4 Regole particolari di ordinamento interno
10.5 Ulteriori indicazioni riguardanti le reti associative
10.6 Chiarimenti da parte del Ministero del lavoro e delle politiche sociali riguardanti le reti associative
11 La riforma del Terzo settore. La nuova disciplina. Particolari categorie di enti del Terzo settore: le società di mutuo soccorso
11.1 Inquadramento delle società di mutuo soccorso nel panorama normativo
11.2 Disciplina particolare
11.3 Iscrizione al registro regionale delle associazioni di promozione sociale da parte di una ex Società di mutuo soccorso (SOMS). Chiarimenti del Ministero del lavoro e delle politiche sociali
12 La riforma del Terzo settore. Il Registro unico nazionale del Terzo settore
12.1 Istituzione del Registro unico nazionale del Terzo settore
12.2 Il funzionamento del RUNTS
12.2.1 Sezioni del Registro e contenuti
12.2.2 Conseguenze del mancato adempimento
12.2.3 Cancellazione
12.3 Aggiornamenti sul funzionamento del RUNTS
12.3.1 Contenuto
12.3.2 La piattaforma informatica del RUNTS
12.3.3 L’istanza telematica
12.3.4 Tenuta del registro: istruttoria dell’istanza telematica di iscrizione
12.3.5 La Comunicazione al RUNTS dei dati degli enti iscritti nel Registro delle Imprese
12.3.6 La migrazione dalla sezione d) in altra sezione del RUNTS
12.3.7 La pubblicità e l’accesso ai dati del registro
12.3.8 Gestione degli adempimenti in caso di fermo imprevisto del sistema
12.3.9 La revisione e il monitoraggio
12.3.10 Trattamento dei dati personali
12.4 Procedimento di verifica dei requisiti per l’iscrizione al RUNTS
12.4.1 Caratteristiche dell’attività istruttoria nel procedimento di iscrizione
12.4.2 Ottenimento della personalità giuridica da parte di un’associazione non riconosciuta
12.4.3 L’iscrizione al RUNTS degli enti già esistenti
12.4.4 Casi particolari: il trust e il Terzo settore
12.4.5 La competenza degli uffici regionali del RUNTS e l’operatività territoriale degli ETS
12.4.6 Il procedimento di verifica post-trasmigrazione degli enti già iscritti nei registri precedenti
12.4.7 Presenza nei registri ODV/APS di posizioni relative ad articolazioni territoriali/sedi secondarie prive di autonomo codice fiscale
12.4.8 Enti iscritti ai registri ODV/APS al 22 novembre 2021 rispetto ai quali, in corso di trasmigrazione, si siano verificate modifiche degli atti e dei dati risultanti dai registri stessi
12.4.9 Enti iscritti ai registri ODV/APS al 22 novembre 2021 che senza attendere il perfezionamento post-trasmigrazione abbiano avviato una richiesta di iscrizione ex novo al RUNTS
12.4.10 Modifiche statutarie degli enti iscritti ai registri ODV/APS al 22 novembre 2021, in possesso della personalità giuridica
12.4.11 Enti iscritti ai registri ODV/APS al 22 novembre 2021 che intendono acquisire la personalità giuridica attraverso l’iscrizione nel RUNTS
12.4.12 Completamento delle informazioni presenti sul RUNTS con riferimento agli enti coinvolti nel procedimento di trasmigrazione
12.4.13 Trasmigrazione con silenzio assenso. Adempimenti conseguenti in capo all’ente trasmigrato per silenzio assenso
13 La riforma del Terzo settore. I rapporti con gli enti pubblici
13.1 Gli strumenti di coinvolgimento attivo degli enti del Terzo settore
13.2 Linee guida sul rapporto tra pubbliche amministrazioni ed enti del Terzo settore
14 La riforma del Terzo settore. La promozione e il sostegno degli enti del Terzo settore. Il Consiglio nazionale del Terzo settore. I Centri di servizio per il volontariato. Altre specifiche misure di sostegno e promozione
14.1 Premessa
14.2 Il Consiglio nazionale del Terzo settore
14.3 I Centri di servizio per il volontariato
14.4 Altre specifiche misure di promozione e sostegno
15 La riforma del Terzo settore. I titoli di solidarietà e altre forme di finanza sociale
15.1 La finanza sociale a favore degli enti del Terzo settore
15.2 Titoli di solidarietà degli ETS ed altre forme di finanza sociale
15.3 Social lending
15.4 Ulteriori indicazioni riguardanti il finanziamento agli Enti del Terzo settore e nuove forme di finanza sociale
16 La riforma del Terzo settore. La nuova disciplina. Attività di monitoraggio, vigilanza e controllo sugli enti del Terzo settore
16.1 Premessa
16.2 I controlli sugli enti del Terzo settore
16.3 Le sanzioni a carico dei rappresentanti legali e dei componenti degli organi amministrativi
16.4 I controlli fiscali
16.5 L’attività di vigilanza sugli enti del Terzo settore
16.6 La “Cabina di regia”
17 La riforma del Terzo settore. Le modifiche al codice civile e le disposizioni abrogate
17.1 Premessa
17.2 Le modifiche al codice civile e le altre modifiche normative
17.3 Le disposizioni abrogate
17.4 Chiarimenti da parte del Ministero del lavoro e delle politiche sociali
18 La riforma del Terzo settore. La Fondazione Italia Sociale
18.1 Premessa
18.2 Profili giuridici della Fondazione Italia sociale
19 La riforma del Terzo settore. Le operazioni straordinarie
20 Inquadramento degli enti del Terzo settore nel panorama giuridico italiano
20.1 Premessa
20.2 Le ragioni che hanno contribuito ad aumentare il numero delle aziende non profit
20.3 Inquadramento sistematico delle aziende non profit nel panorama giuridico italiano prima della riforma
20.4 La disciplina degli enti non profit nel codice civile
20.5 La personalità giuridica. Le associazioni riconosciute e le associazioni non riconosciute
20.5.1 La personalità giuridica
20.5.2 L’autonomia patrimoniale
20.5.3 Le associazioni non riconosciute e le associazioni riconosciute
20.6 Il riconoscimento
20.6.1 Premessa
20.6.2 La procedura per ottenere il riconoscimento
20.6.3 La procedura per ottenere il riconoscimento stabilita dal codice del Terzo settore (d.lgs. 3 luglio 2017, n. 117)
21 Le associazioni nel panorama aziendale ed economico
21.1 Distinzione delle associazioni dal punto di vista dei settori di attività
21.2 Distinzione delle associazioni dal punto di vista economico-aziendale. Affinità con l’impresa e differenziazione rispetto ad essa
22 Le organizzazioni non lucrative di utilità sociale (Onlus): tratti distintivi
22.1 Premessa
22.2 I requisiti delle Onlus
22.3 Le clausole da inserire nello statuto
22.4 Deroghe al principio della esclusività dell’attività esercitata: le Onlus parziali
22.5 Le Onlus non tenute a conformarsi alle clausole statutarie: le Onlus di diritto
22.6 Ulteriori chiarimenti in merito alle attività delle Onlus
22.6.1 L’attività di beneficenza (art. 10, comma 1, lett. a), del d.lgs. n. 460 del 1997 – punto 3)
22.6.2 L’attività di ricerca scientifica (art. 10, comma 1, lett. a), del d.lgs. n. 460 del 1997 – punto 11)
22.6.3 La promozione della cultura e dell’arte (art. 10, comma 1, lett. a), del d.lgs. n. 460 del 1997 – punto 9)
22.6.4 Le Ong sono Onlus di diritto: non devono iscriversi all’Anagrafe
22.7 Le sanzioni
22.8 Il controllo sulle Onlus. Normativa di riferimento. Soppressione dell’Agenzia per il Terzo settore
22.9 Il percorso di costituzione della Onlus: la comunicazione e la dichiarazione sostitutiva
23 Le associazioni sportive dilettantistiche: inquadramento giuridico
23.1 Premessa
23.2 Inquadramento dell’associazione sportiva dilettantistica nel panorama giuridico italiano
23.3 Le associazioni nel codice civile
23.3.1 I soci fondatori dell’associazione sportiva dilettantistica
23.3.2 L’organo sovrano: l’assemblea degli associati
23.3.3 L’organo amministrativo: il Consiglio direttivo
23.3.4 L’organo di controllo
23.4 Le norme che disciplinano le associazioni sportive dilettantistiche in generale
23.4.1 La legge 16 dicembre 1991, n. 398: si delinea, per la prima volta, l’associazione sportiva dilettantistica
23.4.2 L’art. 90 della legge n. 289/2002: l’associazione sportiva dilettantistica diventa una nuova tipologia giuridica all’interno del panorama delle associazioni
23.5 Le disposizioni introdotte dall’art. 90 della legge n. 289/2002
23.5.1 Sintesi delle disposizioni
23.5.2 Le disposizioni che disciplinano, sotto il profilo giuridico, le associazioni sportive dilettantistiche
23.5.3 Le disposizioni in materia tributaria
23.6 Gli aspetti civilistici e di costituzione delle associazioni sportive dilettantistiche
23.6.1 Il profilo giuridico delle associazioni sportive dilettantistiche in generale
23.6.2 I requisiti preesistenti o “storici”
23.6.3 I requisiti civilistici introdotti dall’art. 90 della legge n. 289/2002
23.6.4 L’attivazione del Registro nazionale delle attività sportive dilettantistiche
23.7 Chiarimenti in tema di associazioni sportive dilettantistiche
23.8 L’obbligo di dotazione di defibrillatori semiautomatici
23.9 La riforma dell’ordinamento sportivo
23.9.1 La prima tappa: la legge delega
23.9.2 La seconda tappa della riforma dell’ordinamento sportivo: l’emanazione dei decreti legislativi
24 La costituzione dell’associazione. La forma e il contenuto dell’atto costitutivo e dello statuto
24.1 Premessa
24.2 La costituzione dell’associazione nel codice civile
24.3 La forma e il contenuto dell’atto costitutivo e dello statuto dell’associazione
24.4 La normativa tributaria in tema di forma e contenuto dell’atto costitutivo e dello statuto dell’associazione
24.5 La costituzione di una associazione sportiva dilettantistica
24.6 La costituzione di un’associazione culturale
24.7 La costituzione di un comitato
24.8 La costituzione di un “raggruppamento” tra associazioni
24.9 L’atto costitutivo e lo statuto nelle disposizioni del codice del Terzo settore
25 Gli adempimenti dopo la costituzione
25.1 Premessa
25.2 I libri sociali e la contabilità
25.3 L’ammissione di nuovi soci
25.3.1 Gli adempimenti dell’associazione
25.3.2 La domanda di ammissione a socio
25.3.3 La verifica da parte del Consiglio direttivo
25.3.4 La compilazione del libro degli associati
25.3.5 La procedura di ammissione stabilita dal codice del Terzo settore
25.4 Altri compiti del Consiglio direttivo subito dopo la costituzione
26 Gli organi dell’associazione: l’organo deliberativo, l’organo amministrativo, l’organo di controllo. Ammissione, recesso ed esclusione degli associati
26.1 Premessa
26.2 L’organo sovrano: l’assemblea degli associati
26.3 L’assemblea nel codice del Terzo settore
26.4 L’organo amministrativo: l’amministratore unico o il Consiglio direttivo
26.5 L’organo di amministrazione nel codice del Terzo settore
26.6 L’organo di controllo
26.6.1 Premessa
29.6.2 L’esigenza di controllare alcuni rilevanti aspetti della vita associativa
26.6.3 Le regole e i principi di controllo
26.6.4 L’organo di controllo nel codice del Terzo settore
26.7 L’ammissione degli associati. I diritti e i doveri dei soci
26.8 Il recesso del socio
26.9 L’esclusione del socio
26.10 Casi particolari: obblighi del legale rappresentante subentrante in una associazione non riconosciuta
27 Il bilancio d’esercizio
27.1 Premessa
27.2 Il bilancio degli enti che non si iscriveranno nel Registro unico nazionale del Terzo settore
27.3 Il bilancio delle associazioni nella normativa del codice civile e nelle leggi speciali
27.4 Le scritture contabili e il rendiconto
27.5 Lo schema del rendiconto contabile di una associazione
27.5.1 Il piano dei conti
27.5.2 Commento ai conti dello Stato patrimoniale
27.5.3 Commento al Rendiconto della gestione
27.5.4 Lo schema del Rendiconto di gestione applicato alle varie tipologie di associazioni
27.6 La Nota integrativa
27.7 La Relazione morale o Relazione di missione
27.8 Principi contabili per gli enti non profit. Quadro sistematico per la preparazione e la presentazione del bilancio degli enti non profit
27.8.1 Premessa
27.8.2 Ambito di applicazione
27.8.3 Il significato di “principi contabili”
27.8.4 Continuità e competenza economica
27.8.5 Le finalità prevalenti nella preparazione del bilancio
27.8.6 I principi generali di bilancio
27.8.7 I criteri di valutazione
27.9 Principi contabili per gli enti non profit. L’iscrizione e la valutazione delle liberalità nel bilancio d’esercizio degli enti non profit
27.9.1 Linee guida del processo di iscrizione e valutazione delle liberalità nel bilancio di esercizio
27.9.2 Definizione di liberalità
27.9.3 Rilevazione e valutazione iniziale
27.9.4 Liberalità non vincolate. Trattamento contabile
27.9.5 Liberalità vincolate. Trattamento contabile
27.9.6 Liberalità condizionate. Trattamento contabile
27.9.7 Liberalità destinate ad enti terzi. Trattamento contabile
27.9.8 Oggetti d’arte
27.9.9 Indicazioni nella Nota integrativa
27.9.10 La contabilizzazione delle liberalità nei sistemi di rilevazione articolati sulle entrate e sulle uscite di cassa
27.10 Gli schemi di bilancio stabiliti dalla Riforma del Terzo settore
27.11 Il principio contabile OIC 35 per gli ETS
27.12 Adozione nuovi modelli di bilancio e deposito presso il RUNTS
28 Gli strumenti della responsabilità sociale dell’ente non profit: la Relazione di missione, il bilancio sociale, il codice etico
28.1 Premessa
28.2 Il sistema dei documenti di accountability di un’organizzazione non profit
28.3 Il bilancio di esercizio e la Relazione di missione
28.3.1 Il bilancio di esercizio nelle imprese commerciali e negli enti non commerciali
28.3.2 La Relazione/bilancio di missione
28.4 Il bilancio sociale
28.4.1 Il processo di rendicontazione
28.4.2 Il bilancio sociale nella riforma del Terzo settore. Le linee guida del Ministero
28.5 Il codice etico
28.5.1 Gli strumenti della responsabilità sociale dell’ente non profit
28.5.2 Definizione di codice etico
28.5.3 Finalità del codice etico
28.5.4 La struttura
28.5.5 Ambito di applicazione
28.5.6 Dichiarazione di adozione del codice etico
28.5.7 I principi etici
28.5.8 Strumenti di attuazione
29 D.Lgs. n. 231/2001: responsabilità amministrativa e gestione dei rischi nel Terzo settore
29.1 Il d.lgs. n. 231/2001: ambito applicativo
29.2 I criteri di imputazione della responsabilità
29.3 I reati
29.4 Le sanzioni
29.5 La predisposizione del modello esimente. Fasi di costruzione
29.5.1 Le caratteristiche e i requisiti dei modelli organizzativi
29.5.2 Analisi e valutazione del sistema di controllo interno
29.5.3 Individuazione dei processi/attività a rischio di reato
29.5.4 Risk Assessment
29.5.5 Procedure di controllo
29.6 Il modello di organizzazione, gestione e controllo nel Terzo settore
29.7 Gli enti a rischio nel Terzo settore
29.7.1 I soggetti a rischio nel Terzo settore
29.7.2 Attività sensibili e reati potenziali nel Terzo settore
29.7.3 Reati potenziali e soggetti coinvolti
29.7.4 Strumenti di prevenzione e procedure di controllo. Un esempio pratico
30 L’estinzione dell’associazione
30.1 L’estinzione dell’associazione: cause e obbligo di devoluzione del patrimonio
30.2 La devoluzione del patrimonio nel codice del Terzo settore
31 Prestazioni di lavoro all’interno delle associazioni sportive dilettantistiche
31.1 Le prestazioni sportive dilettantistiche. Caratteristiche
31.2 Il contratto con lo sportivo dilettante
31.3 Le prestazioni amministrativo-gestionali. Caratteristiche
31.4 Il contratto per prestazioni amministrativo-gestionali
32 L’impresa sociale alla luce della riforma del Terzo settore. Profili civilistici
32.1 Premessa
32.2 Definizione di impresa sociale
32.3 Disposizioni particolari per taluni tipi di enti
32.4 Il primo requisito richiesto: l’attività di impresa di interesse generale
32.5 Il secondo requisito richiesto: l’esercizio in via stabile e principale
32.6 Il terzo requisito richiesto: l’assenza dello scopo di lucro
32.7 Il quarto requisito richiesto: modalità di gestione responsabili e trasparenti
32.8 Il quinto requisito richiesto: l’ampio coinvolgimento dei lavoratori
32.9 Problematiche interpretative relative alle imprese sociali. I chiarimenti del MISE
32.10 Indicazioni del Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili
32.11 Impresa sociale e società a responsabilità limitata semplificata: i chiarimenti del Ministero
32.12 Impresa sociale e start up innovativa a vocazione sociale. Esclusione cumulabilità di qualifiche
32.13 Impresa sociale e locali utilizzati. Inapplicabile la normativa dell’esercizio dell’attività in qualsiasi luogo agibile
32.14 Impresa sociale e tempistiche di redazione del bilancio sociale
32.15 Attività ispettiva sulle imprese sociali
33 Le Società Benefit e le Start Up innovative a vocazione sociale
33.1 Le Società Benefit
33.2 Indicazioni per qualificarsi come Società Benefit
33.3 Il “beneficio comune”
33.4 Il bilanciamento degli interessi
33.5 La relazione annuale da allegare al bilancio
33.6 L’organo vigilante sul corretto adempimento dell’oggetto sociale
33.7 I cinque aspetti caratteristici delle Società Benefit
33.8 Le Start Up innovative a vocazione sociale
Parte II – Disciplina fiscale delle associazioni
1 Le imposte sui redditi nell’ambito della disciplina fiscale dell’associazione
1.1 Il reddito fiscale delle associazioni
2 Il reddito di impresa nelle associazioni
2.1 Il reddito di impresa nelle associazioni
2.2 Definizione di attività non commerciale nel codice del Terzo settore
3 La commercialità nell’attività svolta dalle associazioni
3.1 Le associazioni quali “enti diversi dalle società”
3.2 Individuazione dell’oggetto principale dell’associazione
3.3 La perdita della qualifica di ente non commerciale
3.4 Le associazioni sportive dilettantistiche e l’esercizio di attività commerciale
4 La determinazione del reddito degli enti non commerciali in generale
4.1 L’esercizio di un’attività di prestazione di servizi da parte dell’ente non commerciale
4.2 La definizione di attività non commerciale nel codice del Terzo settore
4.3 L’esercizio dell’attività di reperimento fondi da parte dell’ente non commerciale
4.4 L’attività di reperimento fondi nel codice del Terzo settore
4.5 Il reddito complessivo degli enti non commerciali
4.6 La determinazione dei vari tipi di reddito degli enti non commerciali
4.7 Reddito di capitale degli enti non commerciali: il regime di tassazione dei dividendi
5 La riforma del Terzo settore. Il regime fiscale degli enti del Terzo settore. Le imposte sui redditi in base alla nuova disciplina
5.1 Premessa
5.2 Normativa applicabile agli enti del Terzo settore in materia di imposte sui redditi
5.3 Definizione generale di non commercialità
5.4 Attività specifiche considerate non commerciali
5.5 Le entrate che non concorrono alla formazione del reddito
5.6 La qualifica di ente non commerciale
5.7 La qualifica di ente commerciale
5.8 L’attività delle associazioni del Terzo settore nei confronti degli associati
5.9 Riassunto sui lineamenti generali del nuovo regime fiscale
6 La riforma del Terzo settore. Il regime fiscale degli enti del Terzo settore. La determinazione del reddito di impresa
6.1 Premessa
6.2 La determinazione forfetaria del reddito di impresa
6.3 Disposizioni del Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili. Regime forfetario
6.4 Le disposizioni introdotte dalla legge di bilancio 30 dicembre 2020, n. 178: detassazione degli utili
7 La riforma del Terzo settore. Il regime fiscale degli enti del Terzo settore. Le imposte indirette e i tributi locali
7.1 Premessa
7.2 I soggetti destinatari della disciplina
7.3 Imposte sulle successioni e donazioni
7.4 Imposte di registro, ipotecarie e catastali
7.5 Imposta di bollo
7.6 Imposta municipale propria e tributo per i servizi indivisibili
7.7 Tributi diversi dall’imposta municipale propria e dal tributo per i servizi indivisibili
7.8 Imposta regionale sulle attività produttive IRAP
7.9 Imposta sugli intrattenimenti
7.10 Tasse sulle concessioni governative
7.11 Esenzione dall’imposta di registro per gli atti costitutivi delle organizzazioni di volontariato
7.12 Organizzazioni di volontariato: esenzione da imposta di bollo e registro. Risposta Agenzia delle entrate
7.13 Modifiche alla disciplina Iva degli enti associativi
8 La riforma del Terzo settore. Il regime fiscale degli enti del Terzo settore. Le erogazioni liberali agli enti del Terzo settore
8.1 Premessa
8.2 Social bonus
8.3 Disciplina fiscale delle erogazioni liberali agli enti del Terzo settore
9 La riforma del Terzo settore. Il regime fiscale degli enti del Terzo settore. Disciplina fiscale delle organizzazioni di volontariato e degli enti filantropici
9.1 Premessa
9.2 Le attività non commerciali delle organizzazioni di volontariato
9.3 Agevolazioni in tema di reddito degli immobili
9.4 Chiarimenti riguardanti il regime fiscale delle organizzazioni di volontariato nel periodo transitorio di Riforma del Terzo settore
10 La riforma del Terzo settore. Il regime fiscale degli enti del Terzo settore. Disciplina fiscale delle associazioni di promozione sociale e delle società di mutuo soccorso
10.1 Premessa
10.2 Le attività non commerciali delle associazioni di promozione sociale
10.3 Le attività sicuramente commerciali delle associazioni di promozione sociale
10.4 Le attività non commerciali rese da talune tipologie di associazioni di promozione sociale
10.5 Altre disposizioni fiscali relative alle associazioni di promozione sociale
10.6 Adeguamento statuto ed effetti sul patrimonio. Chiarimenti del Ministero del lavoro e delle politiche sociali
11 La riforma del Terzo settore. Il regime fiscale degli enti del Terzo settore. Organizzazioni di volontariato e associazioni di promozione sociale: il regime contabile per le attività commerciali
11.1 Premessa
11.2 Il regime forfetario
11.3 Le conseguenze della scelta del regime forfetario
12 La riforma del Terzo settore. Il regime fiscale degli enti del Terzo settore. Le scritture contabili
12.1 Premessa
12.2 Gli obblighi contabili degli enti del Terzo settore
12.3 Disposizioni del Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili. Scritture contabili ai fini tributari
13 La riforma del Terzo settore. Il regime fiscale degli enti del Terzo settore. Il coordinamento normativo
13.1 Premessa
13.2 Enti iscritti ed enti non iscritti nel Registro unico nazionale del Terzo settore
13.3 La normativa che non si applica agli enti del Terzo settore non commerciali
14 La disciplina tributaria delle associazioni non iscritte nel Registro unico nazionale del Terzo settore
14.1 Premessa
14.2 La disciplina tributaria degli enti associativi non iscritti nel Registro unico nazionale del Terzo settore
14.3 La disciplina tributaria degli enti di tipo associativo nell’art. 148 del t.u.i.r. in generale
14.4 Le attività “non commerciali”
14.5 Le attività “commerciali”
14.6 Le attività non commerciali rese da talune tipologie di associazioni
14.7 Le attività “sicuramente commerciali”
14.8 La disciplina tributaria specifica per alcune attività “sicuramente commerciali”
14.9 Le condizioni per poter usufruire della disciplina fiscale agevolata
15 La disciplina tributaria delle organizzazioni non lucrative di utilità sociale (Onlus)
15.1 Premessa
15.2 Le attività “istituzionali” e le attività “direttamente connesse”
15.2.1 Premessa
15.2.2 Le attività istituzionali
15.2.3 Le attività direttamente connesse
15.3 La disciplina tributaria delle attività istituzionali e delle attività connesse
15.3.1 Premessa
15.3.2 La disciplina tributaria delle attività istituzionali
15.3.3 La disciplina tributaria delle attività direttamente connesse
15.4 Gli adempimenti contabili
15.5 Semplificazione per talune categorie di Onlus
15.6 Gli altri redditi conseguiti dalle Onlus
15.7 Le ritenute alla fonte
15.8 La disciplina tributaria in tema di imposta sul valore aggiunto
15.8.1 La disciplina Iva in generale
15.8.2 Le attività svolte dalle Onlus esenti da imposta
15.8.3 Le attività svolte nei confronti delle Onlus esenti da imposta
15.8.4 Altre particolari previsioni agevolative: acquisto di ambulanze
15.8.5 Le imposte e la disciplina nei confronti delle Onlus
15.9 Onlus: chiarimenti su alcune tematiche rilevanti
15.9.1 Le strutture federative e le componenti delocalizzate
15.9.2 La detenzione da parte di una Onlus di una partecipazione di maggioranza o totalitaria in una società di capitali
15.9.3 La partecipazione di società commerciali ed enti pubblici nelle Onlus
15.9.4 Perdita della qualifica di Onlus e devoluzione del patrimonio
15.9.5 Le retribuzioni e i compensi degli amministratori e dei lavoratori dipendenti delle Onlus
15.9.6 Beneficenza e raccolta fondi: le modalità di raccolta dei fondi e le proporzioni tra costi e ricavi
15.9.7 Aiuti umanitari per collettività estere
15.10 Quesiti riguardanti le Onlus
15.10.1 Consultori familiari
15.10.2 Tutela e valorizzazione della natura e dell’ambiente
15.10.3 Solidarietà sociale e socio-sanitaria. Beneficenza
15.10.4 Cancellazione (o rifiuto di iscrizione) dall’Anagrafe delle Onlus
15.10.5 Istruzione, formazione, promozione della cultura e dell’arte
15.11 Chiarimenti in tema di Onlus
15.11.1 Premessa
15.11.2 Esenzione dall’imposta di registro per gli atti costitutivi delle organizzazioni di volontariato
15.11.3 La partecipazione di società commerciali ed enti pubblici nelle Onlus
15.11.4 La partecipazione di una Onlus in un’impresa sociale
16 La disciplina tributaria delle associazioni sportive dilettantistiche
16.1 Premessa
16.2 La normativa che disciplina le associazioni sportive dilettantistiche
16.3 I requisiti soggettivi e oggettivi delle associazioni sportive dilettantistiche
16.3.1 Premessa
16.3.2 I requisiti preesistenti
16.3.3 I requisiti civilistici introdotti dall’art. 90 della legge n. 289/2002
16.3.4 I requisiti di carattere contabile e fiscale
16.3.5 I requisiti ai fini della tracciabilità dei pagamenti: entrate e uscite su conti correnti bancari o postali
16.4 Il regime contabile e fiscale di cui alla legge 16 dicembre 1991, n. 398
16.4.1 Il regime forfetario in generale
16.4.2 La disciplina Iva
16.4.3 Riassunto del regime fiscale agevolato di cui alla legge n. 398/1991
16.4.4 La Corte di Cassazione in merito alla legge 16 dicembre 1991, n. 398
16.5 La disciplina tributaria dei compensi corrisposti a terzi. I compensi per esercizio diretto di attività sportiva dilettantistica e per prestazioni amministrativo-gestionali. Normativa in vigore (salvo proroghe) fino al 30 giugno 2023
16.5.1 Premessa. La normativa di riferimento
16.5.2 La dichiarazione dei redditi del percipiente
16.5.3 Disciplina previdenziale dei compensi corrisposti per attività sportiva dilettantistica e per attività amministrativo-gestionale
16.5.4 Chiarimenti riguardanti “l’esercizio diretto di attività sportiva dilettantistica”
16.5.5 Chiarimenti in tema di addizionali sui compensi corrisposti
16.5.6 Chiarimenti in tema di compensi all’amministratore-dirigente e distribuzione indiretta di utili
16.5.7 Chiarimenti in tema di compensi ai custodi, addetti al giardino o a mansioni di pulizia allenatori non iscritti al CONI
16.5.8 La nuova disciplina sul lavoro sportivo
16.6 La disciplina tributaria dei compensi corrisposti a terzi. I compensi corrisposti a direttori tecnici, massaggiatori, istruttori. Normativa in vigore (salvo proroghe) fino al 30 giugno 2023
16.6.1 Premessa
16.6.2 Gli indici di “professionalità”
16.7 Le sponsorizzazioni e le spese pubblicitarie
16.7.1 Premessa
16.7.2 La prestazione pubblicitaria in ambito sportivo dilettantistico
16.7.3 La sponsorizzazione
16.7.4 L’aliquota Iva da applicare alle prestazioni di pubblicità e sponsorizzazione
16.7.5 La tassazione ai fini delle imposte sui redditi del provento derivante dalle attività di sponsorizzazione e pubblicità
16.7.6 Proventi derivanti dalle attività di sponsorizzazione e pubblicità esclusi dall’imposizione ai fini dell’imposta sul reddito
16.7.7 I benefici fiscali del soggetto che corrisponde il compenso a fronte delle prestazioni di pubblicità e sponsorizzazione
16.7.8 Chiarimenti sulla deducibilità delle spese di pubblicità e sponsorizzazione
16.7.9 Chiarimenti della Cassazione sul tema dell’inerenza delle spese di sponsorizzazione
16.8 Esenzione da ritenuta
16.9 Gli atti posti in essere dalle associazioni sportive dilettantistiche: imposta di registro, imposta di bollo, tasse di CC.GG
16.10 Perdita della qualifica di ente non commerciale
16.11 La certificazione dei corrispettivi per assistere alle manifestazioni sportive dilettantistiche
16.12 Il Fondo di garanzia
16.13 Attività dei dipendenti pubblici nell’ambito delle società e associazioni sportive dilettantistiche
16.14 Uso e gestione degli impianti sportivi
16.15 La detraibilità dell’iscrizione ad associazioni sportive dilettantistiche
16.15.1 Onere detraibile
16.15.2 Le associazioni interessate
16.15.3 Scopo della norma
16.15.4 I soggetti giuridici interessati
16.15.5 L’attività di palestre, piscine e altre strutture e impianti sportivi
16.15.6 La certificazione della spesa
16.16 Associazioni sportive dilettantistiche: chiarimenti su alcune tematiche rilevanti
16.16.1 Il superamento del limite di 400 mila euro
16.16.2 Associazione affiliata a un ente di promozione sportiva: regime Iva dei corsi didattici sportivi
16.16.3 Le attività a favore dei soci
16.16.4 Le attività decommercializzate: destinatari e caratteristiche delle attività
16.16.5 Le attività “decommercializzate”. Il bagno turco e l’idromassaggio
16.16.6 I compensi erogati e la distribuzione indiretta degli utili
16.17 Questioni fiscali di interesse delle associazioni sportive dilettantistiche, emerse nell’ambito del Tavolo tecnico tra l’Agenzia delle entrate ed il Comitato Olimpico Nazionale Italiano
16.17.1 Premessa
16.17.2 Breve riassunto della disciplina applicabile alle associazioni sportive dilettantistiche
16.17.3 La decommercializzazione di talune attività
16.17.4 La riforma del Terzo settore e gli effetti sull’applicabilità del regime di cui alla legge n. 398/1991
16.17.5 Quesiti risolti dall’Agenzia delle entrate: le questioni connesse all’applicazione del regime fiscale di cui alla legge n. 398/1991
16.17.6 Quesiti risolti dall’Agenzia delle entrate: le questioni connesse all’applicazione dell’art. 148, comma 3, del t.u.i.r.
16.17.7 Quesiti risolti dall’Agenzia delle entrate: le questioni connesse all’esenzione dall’imposta di bollo
16.18 Le disposizioni introdotte dal d.l. 23 ottobre 2018, n. 119. La regolarizzazione con versamento volontario e l’esonero dalla fatturazione elettronica
16.19 Le disposizioni introdotte dalla legge di bilancio 2019: esenzione da imposta di bollo
16.20 Chiarimenti della Cassazione civile: agevolazioni tributarie e ASD
17 Disciplina tributaria di alcune attività associative
17.1 Associazioni sportive dilettantistiche: sponsorizzazione e spettacoli sportivi
17.1.2 Associazioni sportive dilettantistiche: indennità di trasferta e rimborsi forfetari di spesa
17.2 Il bar interno al circolo
17.2.1 Premessa
17.2.2 Un breve excursus sulla disciplina fiscale dell’esercizio del bar interno al circolo
17.2.3 Le associazioni affiliate ad enti di carattere nazionale
17.2.4 Le associazioni non affiliate
17.2.5 Schema riepilogativo della disciplina fiscale del bar interno al circolo
17.2.6 Gli orientamenti della Corte di Cassazione in tema di bar interno al circolo
17.3 Attività di sostegno e assistenza a donne vittime di violenza. Trattamento Iva
18 Disciplina tributaria delle società sportive dilettantistiche
18.1 Premessa
18.2 I requisiti soggettivi delle società sportive dilettantistiche
18.3 Le società sportive dilettantistiche e la forma giuridica
18.4 Linee generali sulla disciplina fiscale delle società sportive dilettantistiche
18.5 La disciplina Iva e imposte sul reddito a seguito dell’opzione per la legge n. 398/1991
18.6 La certificazione dei corrispettivi per assistere alle manifestazioni sportive dilettantistiche
18.7 I proventi esclusi dal reddito imponibile
18.8 La disciplina fiscale dei compensi corrisposti a terzi
18.9 Disciplina delle ritenute d’acconto su contributi erogati alle società sportive dilettantistiche
18.10 Le agevolazioni concernenti le spese di pubblicità
18.11 Questioni fiscali di interesse delle società sportive dilettantistiche senza fini di lucro, emerse nell’ambito del Tavolo tecnico tra l’Agenzia delle entrate ed il Comitato Olimpico Nazionale Italiano
18.11.1 Premessa
18.11.2 Breve riassunto sulla disciplina applicabile alle società sportive dilettantistiche senza fini di lucro
18.11.3 La decommercializzazione di talune attività (agevolazione di cui all’art. 148, comma 3, del t.u.i.r.)
18.11.4 La riforma del Terzo settore e gli effetti sull’applicabilità del regime di cui alla legge n. 398/1991
18.11.5 Quesiti risolti dall’Agenzia delle entrate: le questioni connesse all’applicazione del regime fiscale di cui alla legge n. 398/1991
18.11.6 Quesiti risolti dall’Agenzia delle entrate: le questioni connesse all’applicazione dell’art. 148, comma 3, del t.u.i.r.
18.11.7 Quesiti risolti dall’Agenzia delle entrate: le questioni connesse all’esenzione dall’imposta di bollo
18.12 Le disposizioni introdotte dalla legge di bilancio 2019: esenzione da imposta di bollo
19 Gli adempimenti contabili delle associazioni
19.1 Premessa
19.2 Obbligo di redazione del rendiconto annuale economico e finanziario
19.3 Obbligo delle scritture contabili in caso di esercizio di attività commerciale
19.4 Obbligo di rendiconto in caso di raccolta pubblica di fondi
19.5 Assolvimento degli obblighi contabili in modo forfetario
19.6 Le scritture contabili delle Onlus
19.6.1 Premessa
19.6.2 Scritture contabili per l’attività complessivamente svolta
19.6.3 Scritture contabili per le attività direttamente connesse
19.6.4 Semplificazione in tema di scritture contabili per l’attività complessivamente svolta
19.6.5 Scritture contabili per le Onlus di grandi dimensioni
19.7 Gli adempimenti contabili delle associazioni sportive dilettantistiche
19.7.1 Gli adempimenti contabili delle associazioni sportive dilettantistiche
19.7.2 Chiarimenti in tema di adempimenti contabili delle associazioni sportive dilettantistiche
20 Disposizioni particolari per talune associazioni
20.1 Premessa
20.2 Associazioni che realizzano manifestazioni storiche, artistiche e culturali
20.3 Associazioni che realizzano spettacoli musicali, di divertimento o di celebrazione di tradizioni popolari folkloristiche
20.4 Cori, bande musicali, filodrammatiche
20.5 Associazioni che realizzano concerti vocali e strumentali, attività circensi, spettacoli viaggianti di burattini e marionette
20.6 La fiscalità dei soggetti della cooperazione allo sviluppo
20.6.1 I soggetti della cooperazione allo sviluppo
20.6.2 La verifica delle competenze
20.6.3 Le attività dei soggetti del sistema di cooperazione italiana allo sviluppo
20.6.4 La fiscalità delle attività
21 Erogazioni liberali. Aspetti fiscali
21.1 Premessa
21.2 La deducibilità e la detraibilità delle erogazioni liberali
21.3 Erogazioni liberali per le quali spetta una detrazione dall’imposta lorda
21.4 Art bonus: il credito di imposta per favorire le erogazioni liberali a sostegno della cultura
21.4.1 Aspetti generali
21.4.2 Alcuni casi particolari
21.5 Erogazioni liberali in natura a favore degli enti del Terzo settore
21.6 Trasmissione all’Agenzia delle Entrate dei dati riguardanti le erogazioni liberali agli enti del Terzo settore
21.6.1 Premessa e riferimenti normativi
21.6.2 La trasmissione telematica dei dati riguardanti le erogazioni liberali
21.6.3 Risposte alle domande più frequenti
22 I rapporti con la Pubblica Amministrazione: contributi, fattura elettronica, Split Payment
22.1 I contributi erogati da Amministrazioni pubbliche
22.1.1 Premessa. Normativa comunitaria e orientamenti di prassi
22.1.2 Definizione giuridica e tributaria delle erogazioni
22.1.3 Definizione di contributo in base a norme di legge e a norme comunitarie
22.1.4 Definizione di corrispettivo sulla base dello schema contrattuale
22.1.5 Criteri sussidiari per qualificare la natura delle erogazioni
22.1.6 Obblighi di trasparenza e pubblicità nei rapporti con la pubblica amministrazione
22.2 Fatturazione elettronica nei confronti delle Amministrazioni pubbliche
22.2.1 Premessa
22.2.2 Estensione dell’obbligo della fatturazione elettronica
22.3 Lo “Split Payment” nei rapporti con gli enti pubblici
22.3.1 Il meccanismo dello Split Payment
22.3.2 Effetti sui soggetti passivi fornitori (anche enti non commerciali)
22.3.3 Scissione dei pagamenti nel regime di cui alla legge n. 398/1991
23 Il cinque per mille alla luce della riforma del Terzo settore
23.1 Premessa
23.2 Definizione dell’istituto del cinque per mille
23.3 Finalità alle quali il contribuente può destinare il cinque per mille
23.4 Regole per gli enti beneficiari
23.5 La pubblicazione
23.6 Linee guida per la rendicontazione del contributo del cinque per mille destinato agli enti del Terzo settore
23.7 Disciplina cinque per mille per Onlus e Associazioni sportive dilettantistiche
23.8 Il 2 per mille
24 L’impresa sociale alla luce della riforma del Terzo settore. Profili fiscali
24.1 Premessa
24.2 Destinazione e disciplina fiscale degli utili e degli avanzi di gestione
24.3 Disciplina fiscale delle somme investite nel capitale sociale delle imprese sociali
24.4 Indicazioni del Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili. Profili fiscali delle imprese sociali
24.5 Disciplina di alcune attività delle imprese sociali
24.5.1 Gestione di servizi e attività socio-formative
24.5.2 Prestazioni nell’ambito di una struttura RSA
24.5.3 Attività socio-sanitarie
25 Il modello EAS: la comunicazione dei dati rilevanti ai fini fiscali
25.1 Coordinamento normativo con la riforma del Terzo settore
25.2 La comunicazione dei dati rilevanti ai fini fiscali da parte degli enti associativi
25.3 Lo scopo della comunicazione
25.4 Modalità di trasmissione e contenuti della comunicazione
25.5 Contenuto della comunicazione: enti associativi i cui dati sono disponibili presso pubblici Registri o Amministrazioni pubbliche
25.6 Omesso invio del modello EAS – Remissione in bonis
26 Prevenzione e contrasto dell’evasione degli enti non commerciali
26.1 Linee direttive per contrastare l’evasione
26.2 I fattori di rischio
26.3 Indizi di falsa associazione: ulteriori chiarimenti
26.3.1 Decadenza dai benefici fiscali per violazione dell’obbligo di democraticità. Chiarimenti dell’Agenzia delle entrate
26.3.2 Decadenza dai benefici fiscali per violazione dell’obbligo di democraticità. Chiarimenti delle Commissioni tributarie regionali
26.3.3 L’iscrizione al Coni non è sufficiente a dimostrare l’esistenza di una associazione sportiva dilettantistica. Chiarimenti della Commissione tributaria della Lombardia
26.4 Gli indirizzi operativi e le linee guida dell’Agenzia delle entrate sulla prevenzione e contrasto all’evasione fiscale degli enti non commerciali
27 Enti non commerciali e rapporti con l’estero
27.1 Premessa
27.2 Il concetto di “soggetto passivo”
27.3 Il “momento di effettuazione delle prestazioni”: regola generale e deroghe
27.4 Gli obblighi del committente nazionale
27.5 Il momento di effettuazione delle prestazioni di servizi culturali, artistici, sportivi, scientifici, educativi, ricreativi e simili
27.6 Le attività accessorie alle prestazioni di servizi culturali, artistici, sportivi, scientifici, educativi, ricreativi e simili
27.7 Comunicazione dei dati delle operazioni transfrontaliere
Bibliografia
Riferimenti di normativa, giurisprudenza e prassi
Indice dei materiali riportati online
L'Italia è l'ordinamento di Civil Law in cui l'istituto del Trust si è più radicato rispetto a tutti gli altri ordinamenti similari. Il volume, giunto con successo alla sua II edizione, intende fornire, con il consueto approccio operativo, delle nozioni di base a chi voglia approcciarsi alla materia, senza tralasciare alcuni spunti innovativi come la gestione della compliance da parte degli operatori del sistema dei trust.
L'opera è suddivisa in due parti: una prima parte che tratta delle nozioni dell'istituto e una seconda parte che si occupa della conformità operativa, richiesta dalle normative di riferimento (in primis normativa 231, antiriciclaggio, trattamento dei dati personali).
Un focus particolare è dedicato ai principali aspetti fiscali connessi ai diversi momenti di vita dell'istituto alla luce della recente Circolare dell'Agenzia delle Entrate (Circ. n. 34/E del 20 ottobre 2022). Completano la consultazione la proposizione di modelli standard autogenerati, le più recenti massime giurisprudenziali, i protocolli di compliance più utili a cui l'operatore deve conformarsi nella istituzione e gestione di un Trust.
Nicola Tilli, Avvocato in Milano dal 1996, Cassazionista, Founding Partner del network di studi legali internazionalistici Novastudia Professional Alliance. Autore di varie pubblicazioni per primarie case editrici giuridico-professionali. Ha collaborato negli ultimi venticinque anni con l'Istituto di diritto civile (cattedra di diritto comparato) Università Statale di Milano, Libera Università di Castellanza (LUIC), Università Bocconi di Milano, Università del Piemonte Orientale e con incarichi di docenza o lecturer presso Università degli Studi "Carlo Bo" di Urbino, LUISS di Roma, Università di Parma. Trainer di Business School Il Sole 24 Ore, IKN, AIIA (Ass. Internal Auditors). È consulente e DPO per primarie imprese.
Stefano Mingardi, Dottore in giurisprudenza, dal 2011 è full-member di STEP (Society of Trustee and Estate Pratictioners) e dal 2014 dirige la Divisione Trusts - Pianificazione Patrimoniale e Attività Fiduciarie dello Studio Legale Associato Martinez & Novebaci di Milano.
Prefazione, di Nicola Tilli
Introduzione, di Stefano Mingardi
Capitolo I – Origini storiche dell’istituto, di Nicola Tilli
Capitolo II – Le fonti per il riconoscimento dei trust, di Stefano Mingardi
2.1. La Convenzione de l’Aja e l’ordinamento interno
2.2. I trust interni
2.3. Trust e trascrizioni nel sistema tavolare
Capitolo III – Cosa si intende per trust, di Stefano Mingardi
Capitolo IV – Istituire un trust, di Stefano Mingardi
4.1. Gli attori del trust
4.2. La forma dell’atto istitutivo
4.3. L’effetto giuridico – la segregazione patrimoniale
4.4. Il trust autodichiarato
Capitolo V – L’atto istitutivo, di Stefano Mingardi
5.1. Le premesse
5.2. Istituzione del trust
5.3. Durata
5.4. Il guardiano: figura facoltativa o obbligatoria?
5.5. Il Fondo in trust
5.5.1. I sottofondi
5.5.2. Fondo in trust e il compito
5.5.3. Quali beni possono costituire il Fondo in trust
5.5.4. Fondo in trust e obbligazioni
Capitolo VI – Il trustee, di Stefano Mingardi
6.1. Nozione di trustee
6.2. I poteri generali del trustee
6.3. Istituente e riserva di poteri: limiti ed opportunità
6.4. L’avvicendamento nell’ufficio di trustee
6.4.1. Dimissioni o rinuncia
6.4.2. Revoca
6.4.3. Decadenza
6.4.4. Morte del trustee
6.4.5. Pluralità di trustee
6.4.6. Fallimento o incapacità del trustee
Capitolo VII – Il guardiano, di Stefano Mingardi
7.1. Le funzioni del guardiano
7.2. Il guardiano: ufficio necessario o opzionale
7.3. Avvicendamento nell’ufficio di guardiano
Capitolo VIII – I beneficiari, di Stefano Mingardi
8.1. Nozione di beneficiario
8.2. La posizione giuridica del beneficiario
Capitolo IX – La riservatezza, di Stefano Mingardi
Capitolo X – Il Regolamento del trust, di Stefano Mingardi
Capitolo XI – Quando impiegare un trust, di Stefano Mingardi
11.1. Trust per la famiglia
11.2. Trust per la tutela del patrimonio familiare
11.3. Trust per la tutela di soggetti deboli
11.4. Trust per coppie di fatto
11.5. Il trust per l’impresa e l’imprenditore
11.5.1. Il trust per la detenzione di partecipazioni societarie
11.5.1.1. Il trust holding
11.5.1.2. Il trust per l’attuazione di patti parasociali e/o di sindacato
11.5.1.3. Il trust per il passaggio generazionale
11.5.1.4. Il trust per la gestione di “stock options”
11.5.1.5. Il trust nelle operazioni di M&A
11.5.2. Il trust per la liquidazione: il trust a supporto dei piani di risanamento ex art. 67 lett. d) L.F.
11.6. Il trust a scopo di garanzia
11.6.1. Il trust come strumento di garanzia delle obbligazioni e la particolare figura dell’escrow o trust account
11.6.2. Le ragioni della preferibilità del trust rispetto al pegno (e al pegno rotativo)
11.6.3. Le ragioni della preferibilità del trust rispetto all’ipoteca
11.6.4. Trust e operazioni immobiliari: i vantaggi connessi al suo utilizzo nell’ipotesi di contratto di mutuo
11.6.5. Il trust a scopo di garanzia nelle operazioni di commercio internazionale: trust e credito documentario e l’indenture trust
11.6.6. Il trust nelle operazioni di emissione di prestiti obbligazionari: il rapporto con la cartolarizzazione dei crediti
11.7. Trust e crowdfunding – Club deal – Spac
Capitolo XII – Il trust e gli altri strumenti di pianificazione patrimoniale, di Stefano Mingardi
12.1. Trust e fondo patrimoniale
12.2. Trust e polizze assicurative
12.3. Trust e Fondazione
12.4. Trust e patto di famiglia
12.5. Trust e patti parasociali e/o di voto
12.6. Trust e mandato fiduciario
12.7. Trust e vincolo di destinazione ex art. 2645 ter c.c.
12.8. Trust e patrimonio destinato ad uno specifico affare ex art. 2447 bis c.c.
12.9. Trust e contratto di affidamento fiduciario
Capitolo XIII – Cenni sulla fiscalità dei trust, di Stefano Mingardi
Premessa
13.1. Inquadramento fiscale del trust, soggettività passiva
13.2. Residenza fiscale del trust
13.3. Imposte dirette. Adempimenti tributari e tassazione del trust
13.4. Imposte dirette. Trasferimento di beni al trust
13.5. Imposte dirette. I trasferimenti operati dal trust
13.6. Imposte dirette. Natura e tassazione dei redditi attribuiti ai beneficiari
13.7. La disciplina ai fini delle imposte dirette secondo la Circolare Agenzia delle Entrate n. 34/E del 20 ottobre 2022
13.8. Le imposte indirette
13.9. Il monitoraggio fiscale
13.10. L’imposta sul valore degli immobili esteri e delle attività finanziarie estere
13.11.Imposta municipale sugli immobili
13.12. Aspetti patologici del trust: l’interposizione
13.13. La rendicontazione
Capitolo XIV – Introduzione alla compliance d’impresa nella gestione di un trust, di Nicola Tilli
14.1. Il Documento Duty of Care contenente i doveri e le policies del trustee
14.2. Protocollo antiriciclaggio
Capitolo XV – La compliance in materia di data protection, di Nicola Tilli
15.1. Un esempio di master policy in materia di privacy
Capitolo XVI – Modello di organizzazione, gestione e controllo ex D.Lgs. 231/2001, di Nicola Tilli
16.1. Modello di organizzazione, gestione e controllo ex D.Lgs. 231/2001
Capitolo XVII – Alcuni atti istitutivi di trust e un atto di dotazione, di Nicola Tilli
17.1. Introduzione ai modelli standard di un atto istitutivo di trust
Capitolo XVIII – Alcune massime di giurisprudenza sul trust, di Nicola Tilli
