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La seconda edizione de Il regolamento di condominio e le tabelle millesimali offre un quadro aggiornato, chiaro e operativo su uno degli strumenti più delicati della vita condominiale. Il volume analizza in profondità la natura e la funzione del regolamento – vero e proprio “statuto interno” dell’edificio – e affronta in modo sistematico i criteri di ripartizione delle spese, gli obblighi dei singoli condomini, le limitazioni alle proprietà esclusive e l’uso delle parti comuni.
Questa nuova edizione si arricchisce delle più recenti evoluzioni normative e, soprattutto, dei contributi della giurisprudenza successiva alla riforma del condominio.
Ampio spazio è dedicato alle questioni oggi più controverse: opponibilità delle clausole contrattuali ai terzi acquirenti, limiti alla destinazione d’uso delle unità immobiliari, disciplina delle innovazioni sulle parti comuni, gestione delle immissioni, tutela del decoro architettonico e applicazione delle sanzioni.
Completano il manuale un’analisi aggiornata della disciplina delle tabelle millesimali – alla luce degli interventi delle Sezioni Unite – e un ricco repertorio di casistica pratica, utile per affrontare in modo consapevole i problemi ricorrenti nella gestione condominiale.
PRINCIPALI ARGOMENTI
IL VOLUME INCLUDE
› Foglio Excel per il calcolo delle tabelle
› Selezione di giurisprudenza significativa
› Schema di regolamento condominiale editabile
› Formulario e clausole
Giuseppe Bordolli
Consulente condominialista. Svolge attività di consulenza per amministrazioni condominiali e società di intermediazione immobiliare; è collaboratore delle maggiori riviste di diritto immobiliare. Autore e coautore di numerose monografie in materia di condominio, mediazione immobiliare, locazione, divisione ereditaria, privacy, nonché di articoli e commenti note a sentenza. È collaboratore di Diritto.it e di altri portali giuridici dedicati alle problematiche del settore immobiliare. È coordinatore della collana Condomino.
Introduzione
CAPITOLO I – Definizione e natura giuridica del regolamento
1.1 Premessa: il quadro normativo
1.2 Ambito di applicazione delle norme: condominio, supercondominio, condhotel
1.3 La definizione
1.4 La natura giuridica
1.4.1 Il regolamento come complesso di norme giuridiche: la tesi normativa
1.4.2 Il regolamento come contratto: la tesi contrattualistica
1.4.3 La natura giuridica del regolamento secondo la Cassazione
1.5 Quando il regolamento è obbligatorio
1.6 Quando il regolamento è facoltativo
1.6.1 Regolamento facoltativo in generale
1.6.2 Condominio di due soli partecipanti e regolamento di condominio
1.7 La forma del regolamento: l’obbligo di allegazione al registro dei verbali
CAPITOLO II – Il regolamento assembleare
2.1 L’approvazione del regolamento assembleare: il ruolo del costruttore
2.2 I limiti al potere regolamentare dell’assemblea
2.2.1 Il divieto di modificare i diritti di ciascun condomino attribuiti dalla legge
2.2.2 Le limitazioni al contenuto del regolamento di condominio previste nella prima parte dell’ultimo comma dell’art. 1138 c.c.: i limiti derivanti dagli atti d’acquisto
2.2.3 I limiti derivanti dalle convenzioni
2.3 Le limitazioni al contenuto del regolamento di condominio previste nella seconda parte dell’ultimo comma dell’art. 1138 c.c. e nell’art. 72 disp. att. c.c.: le novità dopo la riforma del condominio
2.3.1 Il secondo comma dell’art. 1118 c.c.
2.3.2 Art. 1119 c.c. e scioglimento del condominio: le differenze
2.3.3 Art. 1120 c.c.
2.3.4 Il nuovo art. 1129 c.c.: nomina e formazione dell’amministratore
2.3.4.1 Impugnazione della nomina dell’amministratore senza requisiti
2.3.5 Regolamento e scelta dell’amministratore
2.3.6 Art. 1131 c.c. Le attribuzioni dell’amministratore: le novità
2.3.7 Art. 1132 c.c.
2.3.7.1 Dissenso alla lite tra condomino e condominio
2.3.7.2 Condomino dissenziente e abbandono della lite
2.3.7.3 Dissenso alla lite e causa promossa dall’amministratore nell’ambito delle sue attribuzioni: il problema dell’assenza di una delibera
2.3.7.4 Dissenso alla lite e processo penale
2.4 Art. 63 disp. att. c.c. e clausole del regolamento invalide
2.5 Art. 69 disp. att. c.c.: la revisione delle tabelle millesimali
2.6 Limiti al potere regolamentare ed assemblea
2.6.1 La convocazione dell’assemblea: l’art. 1136, comma 6 c.c. e l’articolo 66 disp. att. c.c.
2.6.2 La sede in cui devono avere luogo le assemblee condominiali
2.6.3 La costituzione e le deliberazioni dell’assemblea: i nuovi quorum
2.6.4 L’intervento in assemblea
2.6.5 Regolamento e art. 67 disp. att. c.c.: la delega
2.6.6 I comproprietari o coeredi di un’unità immobiliare in assemblea
2.6.7 Usufruttuario e nudo proprietario: le novità
2.6.8 La verbalizzazione delle deliberazioni dell’assemblea
2.6.9 Modifica delle disposizioni relative alle impugnazioni della delibera assembleare: l’inderogabilità del nuovo art. 1137 c.c.
2.7 Approvazione e modifica del regolamento assembleare
2.8 La forma del regolamento assembleare e delle eventuali modifiche
2.9 Approvazione e modifica di clausole c.d. di natura contrattuale: la necessaria unanimità dei consensi
2.10 Revisione ed impugnazione ed efficacia del regolamento
CAPITOLO III – Regolamento di origine esterna
3.1 Premessa
3.2 L’accettazione del regolamento
3.3 Mandato al costruttore di redigere il regolamento
3.4 Mancata predisposizione del regolamento da parte del costruttore
3.5 Regolamento esterno e obbligo di rispettare una convenzione urbanistica nata in origine tra costruttore ed autorità comunale
3.6 Vessatorietà delle clausole contrattuali del regolamento che incidono nei confronti dei diritti dei singoli condomini
3.7 L’inderogabilità dell’ultimo comma dell’art. 1138 c.c. e disposizioni contenute nel regolamento contrattuale
CAPITOLO IV – Regolamento e autorità giudiziaria ordinaria
4.1 Mancata formazione del regolamento obbligatorio e ricorso all’autorità giudiziaria
4.2 L’iter per la formazione del regolamento da parte dell’autorità giudiziaria
4.3 Il contenuto del regolamento ex ricorso all’autorità giudiziaria
4.4 Gli effetti della sentenza che impone il regolamento
4.5 La natura volontaria o contenziosa del procedimento
CAPITOLO V – La fondamentale distinzione tra clausole contrattuali e clausole regolamentari
5.1 Premessa
5.2 Clausole regolamentari e loro modifica
5.3 Clausole contrattuali e loro modifica
5.4 Vincolatività delle clausole contrattuali nei confronti dei terzi acquirenti di unità immobiliari e regolamento di condominio: analisi delle possibili soluzioni
5.4.1 Vincolatività delle clausole contrattuali nei confronti dei terzi acquirenti e trascrizione del regolamento
5.4.2 Vincolatività delle clausole contrattuali nei confronti dei terzi acquirenti e accettazione delle clausole mediante richiamo del regolamento negli atti d’acquisto
5.5 Regolamento ed opponibilità di pesi, restrizioni e/o limiti agli aventi causa dal costruttore dell’edificio ovvero ai successivi sub-acquirenti dopo la riforma
5.6 Opponibilità delle clausole del regolamento di natura contrattuale che impongono divieti di determinate destinazioni all’utilizzo delle unità di proprietà esclusiva: le precisazioni della Cassazione
5.7 Opponibilità delle clausole del regolamento di natura contrattuale che impongono divieti di determinate destinazioni all’utilizzo delle unità di proprietà esclusiva: la menzione della clausola nel contratto
5.8 Opponibilità delle clausole del regolamento di natura contrattuale che derogano ai criteri di ripartizione delle spese
5.9 Le modifiche successive
CAPITOLO VI – Regolamento e parti comuni
6.1 Il nuovo articolo 1117 c.c.
6.2 Il titolo contrario
6.3 Destinazione obiettiva di un bene al servizio di una proprietà individuale come titolo contrario
6.3.1 Acquisto della comproprietà per accessione
6.4 Acquisto della comproprietà di cose non comprese nell’art. 1117 c.c. in base a regolamento condominiale
6.5 Riserva di parti condominiali a favore del costruttore
6.6 Regolamento condominiale e servitù a favore e contro parti comuni
6.7 Uso delle cose comuni
6.8 Modifica della cosa comune o innovazione: la distinzione
6.9 Regolamento ed uso delle parti comuni
6.9.1 Limiti alle modalità d’uso delle cose comuni
6.9.2 Regolamento e derogabilità dell’art. 1102 c.c.
6.9.3 Clausole che condizionano le innovazioni sulle cose comuni nell’interesse del singolo ex art. 1102 c.c. alla necessaria autorizzazione dell’assemblea per espressa previsione del regolamento
6.9.4 Allaccio di unità condominiale agli impianti e regolamento
6.9.5 Regolamento ed uso esclusivo di un bene comune a favore di un’unità immobiliare
6.9.6 Opponibilità a terzi acquirenti delle clausole che pongono limiti sulle parti comuni
6.10 Uso delle parti ed impianti comuni e norme del regolamento condominiale: casistica giurisprudenziale
6.10.1 Androne
6.10.2 Androne comune a due edifici limitrofi
6.10.3 Ascensore
6.10.4 Cortile
6.10.5 Parcheggi e divieti del regolamento
6.10.6 Tetto e antenne
6.10.7 Lastrico solare
6.10.8 Scale e pianerottoli
6.10.9 Muro perimetrale, insegne e targhe
6.10.10 Canna fumaria e regolamento
6.10.11 Giardini e gioco per i bambini
6.10.12 Impianto di riscaldamento: il problema del distacco dall’impianto centrale
6.10.13 Le condizioni per il distacco dal riscaldamento centralizzato
6.10.14 Distacco e regolamento
6.10.15 Servizio di portierato e regolamento
6.10.16 Impianto idrico
6.10.17 Il vespaio negli edifici condominiali
6.10.18 Sottotetto
6.10.19 Galleria condominiale e modifica al regolamento
6.10.20 Impianti sportivi
6.10.21 Campo da tennis
6.10.22 Porte in legno e recinzione per il gioco del calcio
6.11 Locali dismessi e regolamento di condominio: la modifica del vincolo di destinazione
CAPITOLO VII – Regolamento e spese
7.1 Premessa
7.2 Delibere condominiali e deroghe ai criteri regolamentari di ripartizione delle spese
7.3 Regolamento ed esonero totale o parziale dalle spese
7.4 Regolamento contrattuale ed esonero dalle spese a favore del costruttore
7.5 Regolamento e ripartizione delle spese per la conservazione e il godimento delle parti comuni dell’edificio in parti uguali
7.5.1 Regolamento e spese per un servizio (riscaldamento, ascensore, ecc.) a carico anche delle unità immobiliari che non usufruiscono di un servizio
7.6 Regolamento e ripartizione delle spese relative a beni e impianti comuni: casistica
7.6.1 Acqua potabile
7.6.2 Ascensore
7.6.3 Regolamento di condominio e scale
7.6.4 Androne
7.6.5 Le chiostrine
7.6.6 Lastrico solare ad uso esclusivo e regolamento
7.6.7 Servizio di portierato
7.6.8 Impianto di fognatura
7.6.9 Spese per la tassa comunale di occupazione del suolo pubblico
7.6.10 Spese per bar-ristorante del costruttore e regolamento
7.6.11 Spese per il rifacimento o la riparazione dei muri, che delimitino i giardini di singoli condomini e regolamento
7.6.12 Esclusività e partecipazione nel godimento dei beni: il caso del muro maestro in proprietà esclusiva per regolamento
CAPITOLO VIII – Limitazioni alle proprietà esclusive e regolamento
8.1 Premessa
8.2 Opponibilità ai terzi acquirenti delle clausole limitative delle proprietà esclusive
8.3 Il contenuto delle clausole che limitano i diritti sulle proprietà esclusive
8.4 Vincoli di destinazione
8.5 Vincoli di destinazione ed elenco di attività espressamente vietate
8.6 Vincoli di destinazione e indicazioni generiche del regolamento
8.7 Vincoli di destinazione e pregiudizi che si intendono colpire
8.7.1 Vincoli di destinazione e menzione di attività vietate e pregiudizi insieme
8.8 Vincoli di destinazione e casistica pratica
8.8.1 Studio medico – ambulatorio – poliambulatorio
8.8.2 Pediatra
8.8.3 Studio dentistico
8.8.4 Ortopedico
8.8.5 Gabinetto medico polispecialistico
8.8.6 Divieto di sanatori, gabinetti per la cura di malattie infettive o contagiose e gabinetti operatori
8.8.7 Divieti del regolamento e studio medico in una stanza dell’appartamento
8.8.8 La gelateria
8.8.9 La sala giochi in condominio: il problema regolamento di condominio
8.8.10 Il ristorante
8.8.11 Asili nido
8.9 Divieti che riguardano il decoro dell’edificio
8.9.1 Attività di affittacamere
8.9.2 Sexy shop
8.9.3 Pensione “ad ore”
8.9.4 Centro culturale o di pratica religiosa
8.9.5 Altri casi
8.9.6 Bed & breakfast
8.9.7 Casa vacanze in condominio e vincoli del regolamento di condominio
8.9.8 Divieto degli affitti brevi previsto dal regolamento di condominio
8.10 Divieto contrattuale di destinare le abitazioni ad uso diverso
8.11 Limiti all’esecuzione di qualsiasi opera interna nella proprietà esclusiva
8.12 Modifica alle strutture e ai servizi all’interno della proprietà esclusiva: il nuovo articolo 1122 c.c.
8.12.1 Impianti non centralizzati di ricezione radiotelevisiva e di produzione di energia da fonti rinnovabili: il nuovo articolo 1122-bis c.c.
8.13 Divieto di sopraelevazione ex art. 1127 c.c. e regolamento
8.14 Divieto di mutare la destinazione dei locali
8.15 Limitazioni relative ai posteggi di proprietà esclusiva
8.16 Regolamento di condominio ed esecuzione di opere interne previa autorizzazione assembleare
8.17 Divieto di collocare piante sui balconi
8.18 Divieto di stendere i panni
CAPITOLO IX – Immissioni e regolamento
9.1 Premessa
9.2 Immissioni e condominio
9.3 Il concetto di normale tollerabilità
9.4 Immissioni e condizione psicofisica del condomino
9.5 La soglia del rumore
9.6 Divieto di attività rumorose e/o contrarie all’igiene e regolamento di condominio
9.7 Bar e divieti regolamentari
9.8 Immissioni e centrale termica
9.9 Divieto di tenere animali e regolamento: la posizione della Cassazione
9.9.1 Divieto di tenere animali e regolamento: la posizione della giurisprudenza di merito
9.9.2 Divieto di tenere animali e regolamento: le novità dopo la riforma del condominio
9.10 Le reazioni possibili del danneggiato
CAPITOLO X – Decoro e regolamento
10.1 Premessa
10.2 Il concetto di decoro
10.3 Decoro e principi giurisprudenziali
10.4 Casistica pratica in tema di lesione del decoro
10.5 Decoro e regolamento di condominio: i divieti di qualsiasi opera modificatrice dell’originaria facies architettonica dell’edificio
10.6 Divieto di modifica della facciata e opere sulle parti comuni per sopravvenuti necessari adeguamenti di legge richiesti per svolgere attività determinate nella proprietà esclusiva
10.7 Decoro e violazione del regolamento
10.8 Decoro e zanzariere
10.9 Limiti al decoro nel regolamento e protezione da illegittime intrusioni di terzi malintenzionati: le grate
CAPITOLO XI – Sanzioni e regolamento
11.1 Premessa
11.2 Sanzione pecuniaria prevista in regolamento e art. 70 disp. att. c.c.
11.3 La recidiva
11.4 Il procedimento di accertamento e irrogazione della sanzione
11.5 Sospensione dei servizi comuni al condomino moroso
11.6 Ritardato pagamento e penalità
CAPITOLO XII – Regolamento e clausole per la risoluzione delle controversie in modo extragiudiziale
12.1 L’arbitrato nel condominio
12.2 L’atto di compromesso
12.3 La clausola compromissoria
12.4 La composizione “amichevole” della lite condominiale
CAPITOLO XIII – Interpretazione del regolamento
13.1 Premessa
13.2 I criteri per interpretare il regolamento
13.3 L’interpretazione del regolamento da parte dell’assemblea
13.4 L’interpretazione del giudice di merito
13.5 Esempi pratici dell’attività interpretativa del giudice
CAPITOLO XIV – Il rispetto del contenuto del regolamento
14.1 Premessa
14.2 Violazione del regolamento e i possibili rimedi dell’amministratore
14.3 Violazione del regolamento ed accesso dell’amministratore alle parti esclusive con urgenza
14.4 Inosservanza del regolamento e responsabilità dell’amministratore
14.5 La reazione del singolo condomino
14.6 Chi è tenuto a rispettare il regolamento
14.7 Conduttore e regolamento
14.8 Regolamento condominiale e conduttore straniero
14.8.1 Regolamento e conduttore rappresentato da uno Stato straniero
14.8.2 Regolamento e conduttore extracomunitario
14.9 Violazione del regolamento e comodato
14.10 Violazione del regolamento e leasing
14.11 Violazione del regolamento e comune
CAPITOLO XV – Regolamento e condominio atipico
15.1 Supercondominio
15.2 Regolamento e supercondominio
15.3 Regolamento, multiproprietà immobiliare, condhotel
CAPITOLO XVI – Le tabelle millesimali
16.1 L’art. 1123 c.c. in generale
16.2 La diversa convenzione: la deroga ai criteri legali
16.3 Delibere condominiali e deroghe ai criteri regolamentari di ripartizione delle spese
16.3.1 L’intervento delle Sezioni Unite (Cass. n. 9839/2021)
16.4 Il criterio di ripartizione delle spese in millesimi (o indici alternativi)
16.4.1 I valori non espressi in millesimi
16.5 La tabella dei millesimi di proprietà: definizione e funzione
16.6 Mancanza delle tabelle e rifiuto di pagare le spese condominiali
16.7 Approvazione e modifica della tabella di proprietà prima dell’intervento delle Sezioni Unite (Cass., sez. un., n. 18477/2010): il consenso unanime
16.8 L’intervento delle Sezioni Unite (Cass., sez. un., n. 18477/2010)
16.9 Approvazione, revisione e rettifica delle tabelle non contrattuali: la conferma dei principi delle Sezioni Unite
16.9.1 La tipologia di tabelle millesimali: i chiarimenti della Cassazione
16.10 Tabelle e modifica della destinazione d’uso di una unità immobiliare
16.11 Le tabelle “contrattuali”
16.12 Tabelle errate o da modificare e restituzione di somme pagate in eccesso
16.13 Tabelle approvate per facta concludentia
16.14 Ripartizione delle spese pregresse sulla base di tabelle non ancora in vigore
16.15 Autorizzazione assembleare preventiva all’approvazione di modifiche anche modeste alle tabelle millesimali
16.16 Tabella millesimale per la ripartizione delle spese di gestione delle scale e dell’ascensore
16.17 I criteri per la formazione della tabella di proprietà
16.18 Esempi pratici
Indice analitico
Materiali presenti on line
Guida operativa con tool di calcolo Excel (art. 79 CTS)
La piena attuazione delle disposizioni fiscali del Titolo X del Codice del Terzo settore dal 1° gennaio 2026 rende indispensabile per gli ETS un controllo puntuale sulla natura commerciale o non commerciale delle proprie attività e sulla forma giuridico-fiscale più conveniente. Questo volume di 80 pagine offre una guida aggiornata e di taglio operativo per affrontare con sicurezza la fase di transizione, in particolare per gli enti iscritti al RUNTS e per le ONLUS chiamate a completare il passaggio entro il 31 marzo 2026.
Tool Excel e contenuti digitali
Uno strumento operativo indispensabile per arrivare pronti alla piena applicazione del Titolo X dal 1° gennaio 2026, pianificare le scelte organizzative e fiscali degli enti del Terzo settore e accompagnare in modo consapevole la transizione delle ONLUS entro le scadenze previste.
IL VOLUME CONTIENE
- Tool Test Commercialità ETS
- Aggiornamenti online fino al 31 marzo 2026
Introduzione
1 Il contesto normativo di riferimento
2 Le tipologie di enti del Terzo settore
3 Attività di interesse generale e non commercialità
3.1 Natura delle attività di interesse generale (commi 2 e 2-bis, art. 79, CTS)
3.2 Natura dell’ETS
4 Il test di commercialità, art. 79, CTS
5 Il mutamento della natura dell’ente
5.1 Attività diverse o secondarie e natura commerciale
6 Attività commerciali e regime forfetario, art. 80, CTS
7 Profili di “specialità” normativa per ODV ed enti filantropici
8 Profili di “specialità” normativa per APS e società di mutuo soccorso
9 Regime forfetario ODV e APS
10 Passaggio dal regime forfetario a quello ordinario (e viceversa)
APPENDICE
Decreto legislativo 3 luglio 2017, n. 117 - Codice del Terzo settore, a norma dell’articolo 1, comma 2, lettera b), della legge 6 giugno 2016, n. 106 (Pubblicato nella G.U. 2 agosto 2017, n. 179, S.O.)(estratto)
Il presente codice fornisce uno strumento di agile consultazione, aggiornato alle ultimissime novità legislative (L. 3 ottobre 2025, n. 148, di conversione del decreto giustizia, L. 23 settembre 2025, n. 132, cd. legge AI e D.Lgs. 19 giugno 2025, n. 88, il decreto correttivo sulle operazioni transfrontaliere).
Grazie a una selezione puntuale delle fonti, il volume è uno strumento indispensabile per avvocati e magistrati, studenti universitari e concorsisti.
Completa il codice una sezione online che mette a disposizione ulteriori leggi e gli aggiornamenti normativi fino al 30 aprile 2026.
NORME COMPLEMENTARI
> Adozione
> Assegni e cambiali
> Assicurazioni private
> Consumatori
> Diritto d’autore
> Divorzio
> Equo compenso
> Crisi d’impresa e dell’insolvenza
> Locazioni immobiliari e affitti brevi
> Responsabilità sanitaria
> Sovraindebitamento
> Testamento biologico
> Unioni civili e convivenze di fatto
AGGIORNAMENTI NORMATIVI
> L. 3 ottobre 2025, n. 148, di conversione del D.L. 117/2025 (decreto giustizia)
> L. 23 settembre 2025, n. 132 (legge AI)
> D.Lgs. 19 giugno 2025, n. 88 (correttivo operazioni transfrontaliere)
Giuseppe Cassano
Direttore del Dipartimento di Scienze Giuridiche della European School of Economics di Roma, Firenze e Milano, ha insegnato Istituzioni di Diritto Privato presso l’Università Luiss di Roma. Avvocato, studioso dei diritti della persona, del diritto di famiglia, della responsabilità civile e del diritto di Internet, ha pubblicato oltre 300 saggi in tema fra volumi, trattati, voci enciclopediche e note per le principali riviste giuridiche italiane ed estere. Direttore della Rivista Responsabilità sanitaria, rischio clinico e valore della persona e della Rivista Diritto di Internet e dell’Intelligenza Artificiale. Codirige gli Stati generali del Diritto di Internet e della IA in Luiss, e gli Stati Generali della Responsabilità Sanitaria in ESE. Membro del Comitato AgCOM per l’Intelligenza Artificiale.
SEZIONE I - COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA ITALIANA
1. Costituzione della Repubblica Italiana, approvata dall’Assemblea Costituente il 22 dicembre 1947, promulgata dal Capo provvisorio dello Stato il 27 dicembre 1947 ed entrata in vigore l’1 gennaio 1948
SEZIONE II - DISCIPLINA EUROPEA
1. Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali (versione consolidata) (Roma 4 novembre 1950)
2. Protocollo addizionale n. 1 alla Convenzione per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali (Parigi, 20 marzo 1952)
3. Protocollo addizionale n. 2 alla Convenzione per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali, l’attribuzione alla Corte della competenza europea dei diritti dell’uomo ad esprimere pareri consultivi (Strasburgo, 6 maggio 1963).
4. Protocollo addizionale n. 4 alla Convenzione per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali, che riconosce alcuni diritti e libertà oltre quelli che già figurano nella Convenzione e nel Protocollo addizionale alla Convenzione (Strasburgo, 16 settembre 1963).
5. Protocollo addizionale n. 6 alla Convenzione per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali, relativo all’abolizione della pena di morte (Strasburgo, 28 aprile 1983).
6. Protocollo n. 7 alla Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali, adottato a Strasburgo il 22 novembre 1984, reso esecutivo con L. 9 aprile 1990, n. 98 (G.U. del 2 maggio 1990, n. 100) ed entrato in vigore per l’Italia il 1º febbraio 1992.
7. Protocollo n. 12 alla Convenzione per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali (Roma, 4 novembre 2000).
8. Protocollo addizionale n. 13 alla Convenzione per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali, relativo all’abolizione della pena di morte in tutte le circostanze (Vilnius, 3 maggio 2002).
9. Protocollo addizionale n. 16 alla Convenzione per la salvaguardia dei Diritti dell’Uomo e delle Libertà fondamentali (Strasburgo, 2 ottobre 2013).
10. Carta dei diritti fondamentali dell’unione europea (2016/C 202/02).
11. Trattato sul funzionamento dell’Unione europea (versione consolidata) (estratto).
SEZIONE III - CODICE CIVILE
1. Disposizioni sulla legge in generale
2. Libro I – Delle persone e della famiglia
3. Libro II – Delle successioni
4. Libro III – Della proprietà
5. Libro IV – Delle obbligazioni
6. Libro V – Del lavoro
7. Libro VI – Della tutela dei diritti
8. Disposizioni di attuazione e transitorie
SEZIONE IV - LEGGI COMPLEMENTARI
ADOZIONE
1. L. 4 maggio 1983, n. 184. Diritto del minore ad una famiglia.
ASSEGNI E CAMBIALI
2. R.D. 21 dicembre 1933, n. 1736. Disposizioni sull’assegno bancario, sull’assegno circolare e su alcuni titoli speciali dell’Istituto di emissione, del Banco di Napoli e del Banco di Sicilia.
3. R.D. 14 dicembre 1933, n. 1669. Modificazioni alle norme sulla cambiale e sul vaglia cambiario.
ASSICURAZIONI PRIVATE
4. D.Lgs. 7 settembre 2005, n. 209. Codice delle assicurazioni private (rinvio).
CONSUMATORI
5. D.Lgs. 6 settembre 2005, n. 206. Codice del consumo, a norma dell’articolo 7 della legge 29
luglio 2003, n. 229.
DIRITTO D’AUTORE
6. L. 22 aprile 1941, n. 633. Protezione del diritto d’autore e di altri diritti connessi al suo
esercizio.
DIRITTO INTERNAZIONALE PRIVATO
7. L. 31 maggio 1995, n. 218. Riforma del sistema italiano di diritto internazionale privato.
DIVORZIO
8. L. 1 dicembre 1970, n. 898. Disciplina dei casi di scioglimento del matrimonio.
EQUO COMPENSO
9. L. 21 aprile 2023, n. 49. Disposizioni in materia di equo compenso delle prestazioni professionali..
FALLIMENTO E CODICE DELLA CRISI D’IMPRESA E DELL’INSOLVENZA
10. D.Lgs. 12 gennaio 2019, n. 14. Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza in attuazione della legge 19 ottobre 2017, n. 155.
11. R.D. 16 marzo 1942, n. 267. Disciplina del fallimento, del concordato preventivo e della liquidazione coatta amministrativa (rinvio).
LOCAZIONI IMMOBILIARI E AFFITTI BREVI
12. L. 27 luglio 1978, n. 392. Disciplina delle locazioni di immobili urbani.
13. L. 9 dicembre 1998, n. 431. Disciplina delle locazioni e del rilascio degli immobili adibiti ad uso abitativo.
14. D.Lgs. 14 marzo 2011, n. 23. Disposizioni in materia di federalismo fiscale municipale (estratto).
15. D.L. 18 ottobre 2023, n. 145, convertito in L. 15 dicembre 2023, n. 191. Misure urgenti in materia economica e fiscale, in favore degli enti territoriali, a tutela del lavoro e per esigenze indifferibili (estratto).
PROCREAZIONE MEDICALMENTE ASSISTITA
16. L. 19 febbraio 2004, n. 40. Norme in materia di procreazione medicalmente assistita.
RESPONSABILITÀ SANITARIA
17. L. 8 marzo 2017, n. 24. Disposizioni in materia di sicurezza delle cure e della persona assistita, nonchè in materia di responsabilità professionale degli esercenti le professioni sanitarie.
SOVRAINDEBITAMENTO
18. L. 27 gennaio 2012, n. 3. Disposizioni in materia di usura e di estorsione, nonchè di composizione delle crisi da sovraindebitamento (estratto).
TESTAMENTO BIOLOGICO
19. L. 22 dicembre 2017, n. 219. Norme in materia di consenso informato e di disposizioni anticipate di trattamento.
UNIONI CIVILI E CONVIVENZE DI FATTO
20. L. 20 maggio 2016, n. 76. Regolamentazione delle unioni civili tra persone dello stesso sesso e disciplina delle convivenze.
Indice analitico
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In una stagione segnata da cambiamenti rapidi e da una complessità crescente, questo volume racconta come è possibile trasformare una grande amministrazione pubblica in un’organizzazione capace di decidere, realizzare, innovare. Attraverso l’esperienza maturata in Regione Lombardia tra il 1995 e il 2013, gli autori propongono un metodo di leadership – le “7 C” e le “2 O” – che mette davvero le persone al centro del cambiamento.
Non è un manuale teorico, ma una raccolta ragionata di “appunti di viaggio”: riflessioni, strumenti, pratiche e casi concreti che mostrano come passare dalla logica del burocrate a quella del manager pubblico, coniugando visione strategica, concretezza operativa e responsabilità.
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Nicolamaria Sanese
Parlamentare per cinque legislature, poi Sotto- segretario di Stato all’industria e Segretario Generale della Regione Lombardia (1995-2013), ha guidato imprese private nel turismo e in altri ambiti.
Marco Carabelli
Manager con esperienza ai vertici della Regione Lombardia e di primarie società pubbliche e private, protagonista di importanti progetti di sviluppo e rigenerazione urbana.
Andrea Palomba
Funzionario di Regione Lombardia da oltre quindici anni, ha vissuto dall’interno gli ultimi sviluppi dell’esperienza narrata, lavorando a fianco dei suoi protagonisti.
Prefazione, di Giuseppe Bonomi
Premessa
I. Le 7 C – Un metodo per tutti, non solo per chi guida
Introduzione. Gli elementi abilitanti del contesto
1. Conoscenza
2. Coinvolgimento
3. Collegialità
4. Contestualità
5. Concretezza
6. Comunicazione
7. Creatività
II. Il metodo alla prova
A. Da burocrate a manager. I nuovi ospedali
B. Come riprendere il governo di un sistema complesso e frammentato. I tempi di pagamento della Pubblica Amministrazione
C. Progettare e realizzare un’organizzazione complessa. Il sistema dell’emergenza urgenza
D. Quando il metodo incontra opposizione: realizzare valore tra polemiche e ostacoli. Una nuova sede istituzionale
E. La forza del “noi”: gestire l’imprevedibile con spirito di appartenenza. L’incidente del Pirellone
F. Comporre la complessità: costruire alleanze operative per grandi trasformazioni. La Fiera di Milano
G. Governare un’integrazione impossibile: unire senza uniformare tra differenze e responsabilità. La nascita di Trenord
H. Sfruttare l’eccezionalità per innovare il metodo: quando la collaborazione diventa strategia. L’Expo e il post Expo
I. Riordinare per decidere meglio: il politico fa le leggi ma il manager può contribuire a renderle semplici. La semplificazione normativa
L. Riorganizzare senza rottamare: creare coerenza tra struttura, strategia e responsabilità. Dalla burocrazia a un’organizzazione problem solving
M. Accompagnare il coraggio: gestire l’emergenza costruendo una responsabilità condivisa. La gestione dei rifiuti
N. Imparare dai limiti: quando l’integrazione istituzionale non si realizza. Le case popolari
O. Non chiudersi nel palazzo: il confronto come strumento operativo, non come compromesso al ribasso. Il patto per lo sviluppo
P. Il valore del confronto e dell’apprendimento: il benchmarking come leva di innovazione pubblica. La Rete di Accompagnamento alle Aziende in Difficoltà (RAID)
Q. Il tempo: la moneta invisibile del management pubblico. Accordi di programma, risposte ai cittadini e presidio dei seguiti
R. Gestire la cosa pubblica non può prescindere dall’immedesimarsi nel beneficiario
S. Valutare per crescere: introdurre la responsabilità nel sistema del posto fisso
T. Collegialità tra chi decide e chi fa: condividere gli obiettivi per rendere possibile il cambiamento. Strumenti di dialogo tra politica e tecnica
U. Formare per trasformare: la crescita delle persone come leva del cambiamento organizzativo. La formazione
V. Le metafore del cambiamento: immagini per pensare e guidare un’organizzazione
Z. Il metodo operativo: fare bene le cose ogni giorno, senza perdere tempo né senso. Gli strumenti quotidiani di lavoro
Conclusione. Un metodo che fa stile
APPENDICE
1. Appunti di viaggio di un manager in prima linea
2. Il contesto storico-istituzionale
Guida operativa completa alle procedure statali e regionali di VIA, aggiornata alle più recenti novità legislative e giurisprudenziali, con focus su digitalizzazione, semplificazione e “fast track” per i progetti PNRR e PNIEC. Struttura pratica: schemi riassuntivi, modulistica, giurisprudenza commentata e box tecnici per un’applicazione immediata in ambito pubblico e privato.
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- VIA “fast track” per PNRR/PNIEC e nuova Commissione tecnica: tempi e iter accelerati spiegati passo passo.
- Schema completo delle fasi procedurali: pre-screening, screening, scoping, SIA – con termini, adempimenti e pubblicità degli atti.
- Coordinamento tra VIA, VAS, VINCA e AIA: integrazioni, differenze e prassi applicative per evitare errori e duplicazioni.
- Focus sulla VIA regionale: PAUR, screening e iter accelerati, oneri istruttori e competenze.
- Giurisprudenza commentata: casi recenti selezionati per chiarire ambito applicativo, termini e legittimità dei provvedimenti.
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- VIA “fast track” per i progetti PNRR e PNIEC
- Schemi dei vari procedimenti con il dettaglio delle singole fasi procedurali: Screening, VIA, PUA, PAUR
- Analisi dei più recenti orientamenti giurisprudenziali
- Coordinamento tra VIA, VAS, VINCA e AIA
- Modulistica operativa e box di approfondimento tecnico (a cura di Davide Geneletti)
CONTENUTI AGGIUNTIVI
Formulario e modulistica di riferimento
Alfredo Scialò
avvocato e consulente legale nel campo delle opere pubbliche, specializzato in diritto dell’ambiente con particolare riferimento alle procedure autorizzatorie ambientali e alle discipline settoriali da applicare nella realizzazione ed esercizio di infrastrutture, impianti ed attività potenzialmente inquinanti. In tali ambiti, assiste imprese e stazioni appaltanti, anche in sede giudiziale; è docente in corsi di formazione e partner esperto dello studio legale Safe Green (www.safegreen.it).
Davide Geneletti
professore ordinario di pianificazione e valutazione ambientale presso il Dipartimento di Ingegneria Civile, Ambientale e Meccanica dell’Università di Trento.
Prefazione
Capitolo I – Origini, principi e finalità della VIA
1. Le origini della “nuova” VIA
1.1 La VIA prima del Codice ambientale
1.2 La legge delega 15 dicembre 2004, n. 308 e il d.lgs. 152/2006 (Codice ambientale)
1.3 Dal correttivo 2008 alle novità introdotte dalla dir. 2014/52/UE
1.4 La legge delega n. 114/2015 e il d.lgs. 104/2017
1.5 Gli interventi successivi al d.lgs. 140/2017: i decreti legge 76/2020, 77/2021 e 153/2024
2. Principi e finalità della VIA
2.1 Le modalità per perseguire le finalità della VIA: gli impatti da considerare dopo il d.lgs. 104/2017
2.2 Il principio dello sviluppo sostenibile
2.3 Il principio di prevenzione
2.4 Il carattere “obbligatoriamente” preventivo della VIA
2.4.1 Le condizioni per l’ammissibilità di una VIA “postuma”
2.4.2 I riflessi normativi dell’evoluzione giurisprudenziale in tema di VIA postuma: l’introduzione del comma 3 dell’art. 29, del TUA
• Giurisprudenza – Sulla VIA “postuma”
2.5 La nuova definizione di VIA: da “procedimento” a “processo”
• Giurisprudenza – Sulla nozione e finalità della VIA
Capitolo II – Ambito applicativo e Autorità competente
1. I progetti sottoposti a VIA
1.1 Le categorie progettuali introdotte dal d.lgs. 104/2017
1.1.1 Le modifiche all’allegato II
1.1.2 L’allegato II-bis
1.1.3 Le modifiche all’allegato III
1.1.4 Le modifiche all’allegato IV
1.2 Il nuovo allegato I-bis introdotto dal d.l. 77/2021
1.3 Le modifiche agli allegati II-bis, III e IV introdotte dal d.lgs. 190/2024
1.4 Le ulteriori modifiche apportate all’allegato IV (screening regionale)
1.4.1 Il d.l. 13/2023
1.4.2 La legge 207/2024
1.4.3 Il d.l. 39/2023
1.5 Il livello di approfondimento progettuale degli elaborati da sottoporre a VIA o screening
1.5.1 Dal progetto preliminare al progetto di fattibilità ex d.lgs. 50/2016
1.5.2 Il progetto di fattibilità (tecnica ed economica) alla luce del nuovo Codice dei contratti pubblici
• Giurisprudenza – Sull’ambito applicativo della VIA
2. Le modifiche progettuali rilevanti ai fini VIA
• Giurisprudenza – Sulle modifiche progettuali rilevanti ai fini VIA
3. I progetti esplicitamente esclusi dalla VIA
3.1 Le opere di difesa nazionale e di protezione civile
3.2 Le esclusioni introdotte dal d.lgs. 104/2017
• Giurisprudenza – Sulle esclusioni dalla VIA
4. Il divieto di esclusioni fraudolente: il frazionamento dei progetti
• Giurisprudenza – Sul divieto di frazionamento dei progetti a fini elusivi della VIA
5. L’individuazione dell’Autorità competente
• Giurisprudenza – Sulle competenze in materia di VIA
Capitolo III – Il nuovo iter procedurale della VIA
Premessa. La complessiva articolazione delle procedure VIA
Sez. I – La fase preliminare
1. La procedura di “valutazione preliminare” (o “pre-screening”)
1.1 I criteri valutativi da seguire per l’individuazione degli interventi progettuali da sottoporre a screening
2. Il procedimento di verifica di assoggettabilità a VIA (o screening)
2.1 Fase introduttiva: la presentazione dell’istanza
2.2 La pubblicità dell’avvio di screening
2.3 Fase istruttoria: la presentazione di osservazioni da parte dei soggetti interessati
2.4 Fase conclusiva: la decisione finale
2.5 Le conseguenze del mancato rispetto del termine finale
2.6 Il provvedimento di verifica di assoggettabilità a VIA: contenuti e finalità
2.7 La pubblicità della decisione e il termine di efficacia
• Giurisprudenza – Sulle finalità dello screening e distinzione dalla VIA
• Giurisprudenza – Sulle procedure di screening regionali - l’ammissibilità di conferimenti di compiti e funzioni degli Enti locali per lo svolgimento della procedura
• Giurisprudenza – Sull’ambito di applicazione dello screening
• Giurisprudenza – Sull’esercizio della discrezionalità amministrativa in sede di screening
• Giurisprudenza – Sul provvedimento di screening
• Giurisprudenza – Sulla natura dei termini di conclusione della procedura
3. La definizione del dettaglio degli elaborati progettuali e dei contenuti del SIA: il cd. “scoping”
3.1 La definizione del livello di dettaglio degli elaborati progettuali ai fini del procedimento di VIA
3.2 La definizione dei contenuti dello studio di impatto ambientale
3.3 Le novità in tema di pubblicità dello scoping
3.4 La consultazione degli Enti e il parere finale
4. La redazione dello studio di impatto ambientale (SIA)
4.1 I criteri per la redazione dello studio di impatto ambientale: l’abrogazione del d.P.C.M. 27 dicembre 1988
• Giurisprudenza – Sulla fase di consultazione preventiva (scoping)
• Giurisprudenza – Sulla considerazione della “alternativa zero” e i contenuti del SIA
Sez. II – La fase introduttiva
1. La presentazione dell’istanza di VIA
2. La pubblicità dell’avvio della procedura di VIA
• Giurisprudenza – Sulla pubblicità dell’avvio del procedimento di VIA
Sez. III – La fase istruttoria
1. La consultazione del pubblico
1.1 Le forme di partecipazione alternative alla presentazione di osservazioni scritte
1.1.1 L’inchiesta pubblica
1.1.2 L’inchiesta pubblica su richiesta degli Enti territorialmente interessati e delle associazioni ambientaliste
1.1.3 La procedura di dibattito pubblico
1.1.4 I rapporti tra inchiesta pubblica ex art. 24-bis del Codice ambiente e dibattito pubblico ex art. 40 del Codice dei contratti pubblici
1.2 Le modifiche al progetto effettuate all’esito della fase di consultazione
• Giurisprudenza – Sulla partecipazione del pubblico alla procedura VIA
• Giurisprudenza – Sulla valutazione delle osservazioni del pubblico e delle altre risultanze istruttorie
2. La valutazione delle risultanze istruttorie
2.1 L’acquisizione dei pareri delle Amministrazioni interessate
2.2 La valutazione del progetto: il ruolo della rinnovata Commissione tecnica VIA/VAS
• Giurisprudenza – Sull’istituzione della Commissione VIA/VAS
• Giurisprudenza – Sulla natura ed effetti del parere della Commissione VIA/VAS
3. Gli oneri istruttori a carico del proponente
• Giurisprudgenza – Sulla giurisdizione in tema di pagamento degli oneri istruttori
Sez. IV – La fase conclusiva
1. Il provvedimento di compatibilità ambientale
1.1 Pubblicità e termine di efficacia del provvedimento VIA
1.2 I possibili profili di illegittimità del provvedimento di VIA e i limiti del sindacato giurisdizionale
1.3 L’integrazione della VIA nei successivi atti autorizzatori del progetto
• Giurisprudenza – Sul provvedimento di VIA: il sindacato giurisdizionale, limiti ed effetti
• Giurisprudenza – Sulle condizioni ambientali del provvedimento di VIA
• Giurisprudenza – Sulla proroga del provvedimento VIA
• Giurisprudenza – Sui termini efficaci della VIA
2. I termini per la conclusione del procedimento
• Giurisprudenza – Sulla natura dei termini di conclusione del procedimento VIA
3. La procedura autorizzatoria “unica”: il provvedimento unico in materia ambientale
3.1 La Conferenza di servizi per l’adozione del provvedimento unico
3.2 Le autorizzazioni ambientali ricomprese nel provvedimento unico ambientale
4. Le attività di controllo e monitoraggio
• Giurisprudenza – Sulle verifiche di ottemperanza delle condizioni di VIA
5. Il nuovo sistema sanzionatorio
• Giurisprudenza – Sulla sanzione pecuniaria per omesso svolgimento di VIA ex art. 29, comma 4 del TUA
• Giurisprudenza – Sui profili di responsabilità penale in caso di omissione di VIA
• Giurisprudenza – Sui profili civilistici “risarcitori” in caso di danni patrimoniali conseguenti all’omissione di VIA
Capitolo IV – La VIA statale per i progetti del PNRR e del PNIEC
1. Premessa
2. La nuova Commissione tecnica PNRR-PNIEC
3. La procedura VIA accelerata (“fast track”) per i progetti del PNRR e del PNIEC
• Giurisprudenza – Sul termine di conclusione della procedura VIA per i progetti PNRR-PNIEC
Capitolo V – La “nuova” VIA regionale
1. La VIA regionale dopo il d.lgs. 104/2017
2. La novità introdotta dal d.l. 77/2021: la nuova “fase preliminare del provvedimento autorizzatorio unico regionale”
3. L’iter procedurale della VIA regionale: la VIA ricompresa nel provvedimento autorizzatorio unico regionale
4. Lo screening regionale
5. Il procedimento autorizzatorio unico regionale accelerato
6. Gli oneri istruttori
• Giurisprudenza – Sul provvedimento autorizzatorio unico regionale
• Giurisprudenza – Sull’attribuzione di competenze per la verifica di assoggettabilità a VIA (screening) regionale
• Giurisprudenza – Sulla VIA avente ad oggetto opere di rilevanza strategica affidate ad un Commissario straordinario
Capitolo VI – L’integrazione tra la VIA e le altre procedure valutative di impatti ambientali
1. Introduzione
2. I rapporti tra la VIA e l’AIA
2.1 L’integrazione dell’AIA nella VIA nella precedente versione dell’art. 10
2.2 Il coordinamento tra VIA e AIA dopo il d.lgs. 104/2017
• Giurisprudenza – Sulle differenze tra VIA ed AIA
3. I rapporti tra la VIA e la VAS
• Giurisprudenza – Sulle diverse finalità di VIA e VAS
4. I rapporti tra la VIA e la valutazione di incidenza
• Giurisprudenza – Sulla valutazione di incidenza ambientale e i suoi rapporti con la VIA
Indice della giurisprudenza
Indice degli schemi
Indice dei box
Indice del materiale on-line
Il Manuale pratico per l’Esame di abilitazione per Commercialista si pone l’obiettivo di illustrare tutte le principali materie che il dottore commercialista affronta quotidianamente nella propria professione (diritto tributario, contabilità, diritto commerciale, diritto fallimentare, ecc.), aggiornate con le più recenti riforme e modifiche normative, attraverso una trattazione sintetica ma esaustiva.
La schematicità dell’esposizione (indispensabile per fornire un valido supporto al candidato nello studio della vastità delle nozioni e degli argomenti che possono essere oggetto della prova d’esame), unita alla possibilità di approfondire singole tematiche (seguendo le tracce delle norme di volta in volta indicate), rende il libro particolarmente adatto per chi deve affrontare l’esame di Stato per l’abilitazione professionale.
Il “Manuale” è un efficace strumento riassuntivo dei vari argomenti che potranno essere richiesti durante le prove; grazie ai continui richiami a normativa e prassi di riferimento, consente di avere immediata contezza dei provvedimenti da ricercare per ottenere ulteriori informazioni, soprattutto con riguardo a quegli aspetti della vita professionale che non si è avuto ancora modo di conoscere direttamente perché non visti concretamente applicati nel corso del praticantato.
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Libro di carta di 1118 pagine
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◾ Legge di Bilancio 2025 (L. n. 207/2024)
◾ Decreto Milleproroghe (D.L. n. 202/2024)
◾ Revisione del regime impositivo dei redditi (IRPEF-IRES) (D.lgs. n. 192/2024)
◾ Integrazioni e correzioni al codice della crisi d’impresa (D.lgs. n. 136/2024)
◾ Rendicontazione societaria di sostenibilità (D.lgs. n. 125/2024)
◾ Revisione del sistema sanzionatorio tributario (D.lgs. n. 87/2024)
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Claudio Orsi
Prefazione alla diciannovesima edizione
1 Diritto commerciale
1. Imprenditore
1.1 Disciplina dell’imprenditore commerciale
1.2 Piccolo imprenditore
1.3 Imprenditore agricolo
1.4 Impresa familiare
1.5 Artigiani
1.6 Lo Statuto delle imprese
1.7 La responsabilità delle persone giuridiche: il d.lgs. 231/2001
1.8 Liberalizzazione dell’avvio dell’attività
1.9 Tribunale delle imprese
2. Collaboratori dell’imprenditore
2.1 Lavoratore subordinato
2.2 Lavoratore autonomo
2.3 Institore
2.4 Procuratore
2.5 Commesso
2.6 Associato in partecipazione
3. Azienda
3.1 Trasferimento dell’azienda
3.1.1 Affitto e usufrutto d’azienda
3.2 Segni distintivi dell’azienda
3.2.1 Ditta
3.2.2 Insegna
3.2.3 Marchio
4. Diritti d’utilizzazione delle opere dell’ingegno
4.1 Diritto d’autore
4.2 Brevetti
4.2.1 Brevetto per invenzioni industriali
4.2.2 Brevetto per modelli di utilità e disegni ornamentali
5. Concorrenza fra imprenditori
5.1 Limiti alla concorrenza
5.1.1 Patto di non concorrenza
5.1.2 Limiti legali alla concorrenza
5.1.2.1 Limiti dettati dal codice civile
5.1.2.2 Regole antitrust
5.2 Consorzio
2 Titoli di credito
1. Profili generali
1.1 Caratteri del titolo di credito
1.2 Fasi
1.3 Ammortamento
2. Cambiale
2.1 Requisiti formali
2.1.1 Pagamento della cambiale
2.2 Bollo
2.3 Cambiale “in bianco”
2.4 Accettazione nella tratta
2.5 Avallo
2.6 Girata
2.7 Clausole della cambiale
2.8 Obbligazioni cambiarie
2.9 Tutela cambiaria
2.9.1 Azioni cambiarie
2.9.1.1 Protesto
2.9.2 Azioni extracambiarie
2.10 Cambiali finanziarie
3. Assegno
3.1 Assegno bancario
3.1.1 Requisiti dell’assegno bancario
3.1.1.1 Requisiti formali
3.1.1.2 Requisiti di regolarità
3.1.2 Disciplina della circolazione dell’assegno bancario
3.1.3 Pagamento dell’assegno bancario
3.1.4 Clausole dell’assegno bancario
3.1.5 Traveller’s cheque
3.1.6 Ammortamento dell’assegno bancario
3.2 Assegno circolare
3.2.1 Requisiti formali dell’assegno circolare
3.2.2 Requisiti di regolarità dell’assegno circolare
3.2.3 Pagamento dell’assegno circolare
3.2.4 Ammortamento dell’assegno circolare
3 Società di persone
1. Profili generali del contratto di società
1.1 Particolari tipologie societarie
1.2 Società tra professionisti
1.3 Società benefit
2. Società di persone
2.1 Società semplice
2.1.1 Costituzione e conferimenti
2.1.2 Amministrazione
2.1.3 Rappresentanza
2.1.4 Responsabilità
2.1.4.1 Responsabilità per le obbligazioni sociali
2.1.4.2 Responsabilità per le obbligazioni del socio
2.1.5 Utili
2.1.6 Scioglimento
2.1.6.1 Scioglimento della società semplice
2.1.6.1.1 Obblighi dei liquidatori
2.1.6.2 Scioglimento del rapporto sociale limitatamente a un singolo socio
2.2 Società in nome collettivo (“S.n.c.”)
2.2.1 Ragione sociale
2.2.2 Atto costitutivo
2.2.3 Amministrazione
2.2.4 Rappresentanza
2.2.5 Responsabilità
2.2.6 Utili
2.2.7 Scioglimento della S.n.c
2.3 Società in accomandita semplice (“S.a.s.”)
2.3.1 Amministrazione della S.a.s
2.3.2 Soci accomandanti
2.3.3 Cause di scioglimento della S.a.s
4 Società per azioni (S.p.A.)
1. Atto costitutivo e statuto
1.1 Soci della S.p.A.
1.1.1 S.p.A. unipersonale
1.1.2 Soci di società quotate
1.2 Iscrizione della S.p.A. e nullità
1.3 Costituzione per pubblica sottoscrizione
1.4 Patti parasociali
2. I conferimenti
2.1 Acquisti della società da promotori/fondatori/soci/amministratori
2.2 Socio moroso
2.3 Conferimenti senza perizia
3. Le azioni
3.1 Profili generali
3.2 Tipologie di azioni
3.2.1 Pegno/usufrutto/sequestro delle azioni
3.3 Gli strumenti finanziari partecipativi
3.4 Trasferimento delle azioni
3.5 Acquisti di azioni proprie
3.5.1 Sottoscrizione reciproca di azioni e sottoscrizione di azioni proprie
3.5.2 Acquisto di azioni della controllante da parte delle sue controllate
3.5.2.1 Definizione di società “controllata” e “collegata”
3.5.2.2 Disciplina dell’acquisto/sottoscrizione di azioni della controllante
3.5.3 Divieto concessione prestiti o garanzie per l’acquisto di azioni proprie
3.6 Partecipazioni in altre imprese
4. Assemblea
4.1 Convocazione
4.2 Assemblea ordinaria
4.2.1 Competenze
4.2.2 Quorum costitutivo
4.2.3 Quorum deliberativo
4.2.4 Riunione
4.3 Assemblea straordinaria
4.3.1 Competenze
4.3.2 Quorum costitutivo
4.3.3 Quorum deliberativo
4.4 Assemblee speciali
4.5 Nullità e annullabilità delle deliberazioni assembleari
4.5.1 Nullità
4.5.1.1 Termini per l’impugnazione
4.5.2 Annullabilità delle deliberazioni assembleari
4.5.3 Procedimento di impugnazione
4.6 Diritto di intervento
4.6.1 Conflitto di interessi
4.6.2 Lavori assembleari
4.7 Rappresentanza in assemblea
4.8 Società quotate
5. Organi sociali
5.1 Modello tradizionale
5.1.1 Amministratori
5.1.1.1 Nomina
5.1.1.2 Poteri
5.1.1.3 Cessazione dalla carica
5.1.2 C.d.A.
5.1.2.1 Comitato esecutivo/amministratore delegato
5.1.2.2 Deliberazioni del C.d.A.
5.1.2.3 Divieto di concorrenza
5.1.2.4 Conflitto d’interessi
5.1.2.5 Responsabilità dell’amministratore
5.1.2.5.1 Responsabilità verso la società
5.1.2.5.2 Responsabilità verso i creditori sociali
5.1.2.5.3 Responsabilità verso i singoli soci e terzi
5.1.2.6 Responsabilità dei direttori generali
5.1.3 Collegio Sindacale
5.1.3.1 Nomina dei sindaci
5.1.3.2 Cessazione dei sindaci
5.1.3.3 Doveri dei sindaci
5.1.3.4 Poteri dei sindaci
5.1.3.5 Riunioni del Collegio Sindacale
5.1.3.6 Responsabilità dei sindaci
5.1.3.7 Denunce dei soci
5.1.4 Revisione legale dei conti
5.1.4.1 Soggetti abilitati
5.1.4.2 Nomina e revoca
5.1.4.3 Compiti
5.1.4.4 Poteri
5.1.4.5 Responsabilità
5.2 Modello monistico
5.2.1 Assemblea
5.2.2 C.d.A.
5.2.3 Comitato per il Controllo sulla Gestione
5.2.3.1 Nomina
5.2.3.2 Cessazione
5.2.3.3 Poteri del CCG
5.2.3.4 Doveri del CCG
5.2.3.5 Riunioni del CCG
5.2.4 Revisione legale
5.3 Modello dualistico
5.3.1 Assemblea
5.3.2 Consiglio di Gestione
5.3.2.1 Nomina
5.3.2.2 Azione sociale di responsabilità
5.3.3 Consiglio di Sorveglianza
5.3.3.1 Nomina
5.3.3.2 Poteri del C.d.S
5.3.3.3 Doveri del C.d.S
5.3.3.4 Riunioni del C.d.S
5.3.3.5 Responsabilità
5.3.4 Revisione legale
6. Obbligazioni
6.1 Emissione
6.1.1 Competenza
6.1.2 Limiti
6.1.3 Diminuzioni patrimoniali
6.1.4 Contenuto del titolo
6.1.5 Obbligazioni con clausole di subordinazione e/o partecipazione agli utili
6.2 Organizzazione degli obbligazionisti
6.2.1 Assemblea degli obbligazionisti
6.2.1.1 Convocazione
6.2.1.2 Poteri
6.2.1.3 Funzionamento
6.2.1.4 Impugnazioni
6.2.2 Rappresentante comune degli obbligazionisti
6.2.2.1 Nomina
6.2.2.2 Obblighi
6.2.2.3 Diritti
6.3 Obbligazioni convertibili
6.3.1 Emissione
6.3.2 Variazioni del capitale sociale
7. Libri sociali
7.1 Obbligati
7.2 Ispezione
8. Utili della S.p.A.
8.1 Vincoli alla distribuzione
8.2 Procedimento di distribuzione
8.3 Acconti
9. Variazioni statutarie
10. Recesso
10.1 Motivi per il recesso
10.1.1 Cause inderogabili
10.1.2 Cause derogabili
10.1.3 Cause di recesso convenzionali
10.2 Adempimenti
10.2.1 Esercizio del diritto
10.2.2 Valore di recesso
10.2.3 Liquidazione delle azioni
10.2.4 Azioni riscattabili
11. Modifiche del capitale
11.1 Aumento di capitale
11.1.1 Aumento a pagamento
11.1.1.1 Diritto d’opzione
11.1.2 Aumento di capitale gratuito
11.1.3 Aumento di capitale senza perizia di stima
11.2 Riduzione del capitale sociale
11.2.1 Riduzione facoltativa
11.2.2 Riduzione per perdite
11.2.2.1 Perdite > 1/3 capitale sociale e capitale sociale ≥ minimo legale
11.2.2.2 Perdite > 1/3 capitale sociale e capitale sociale < minimo legale
12. Patrimonio destinato
12.1 Costituzione
12.2 Adempimenti operativi
13. Finanziamenti destinati
5 Società in accomandita per azioni (S.a.p.a.)
1. Profili generali
2. Accomandatari
2.1 Diritti
2.2 Doveri
6 Società a responsabilità limitata (S.r.l.)
1. Costituzione della S.r.l.
2. Conferimenti
2.1 Socio moroso
3. S.r.l. unipersonale
4. Quote
4.1 Circolazione delle quote
5. Postergazione dei finanziamenti dei soci
6. Recesso del socio
6.1 Cause di recesso
6.1.1 Cause inderogabili
6.1.2 Cause convenzionali
6.2 Valore di recesso
6.3 Liquidazione
7. Esclusione del socio
8. Decisioni dei soci
8.1 Assemblea dei soci
8.2 Invalidità delle decisioni dei soci
8.2.1 Decisioni annullabili
8.2.2 Decisioni nulle
8.3 Procedimento di impugnazione
9. Amministrazione
9.1 Responsabilità degli amministratori
9.2 Conflitto d’interessi
10. Controllo sulla gestione della S.r.l.
11. Libri sociali obbligatori
12. Bilancio
13. Modificazioni del capitale sociale
13.1 Aumento di capitale
13.1.1 Aumento a pagamento
13.1.1.1 Aumento a pagamento delegato
13.1.2 Aumento gratuito
13.2 Riduzione del capitale
13.2.1 Riduzione facoltativa
13.2.2 Perdite > 1/3 capitale sociale e capitale sociale > minimo legale
13.2.3 Perdite > 1/3 capitale sociale e capitale sociale < minimo legale
14. Titoli di debito
15. S.r.l. semplificata
16. S.r.l.-PMI
7 Società estere
8 Società cooperativa
1. Profili generali
2. Società cooperative a mutualità prevalente
2.1 Requisiti formali
2.2 Requisiti sostanziali
2.3 Perdita della qualifica di “cooperativa a mutualità prevalente”
3. Costituzione
4. Soci della cooperativa
4.1 Numero minimo
4.2 Categorie di soci
4.2.1 Soci cooperatori
4.2.2 Soci sovventori
4.2.3 Soci finanziatori
4.2.4 Titolari di strumenti finanziari partecipativi
4.3 Diritti dei soci
4.3.1 Utili
4.3.2 Ristorni
5. Organi sociali
5.1 Assemblea dei soci
5.2 Consiglio d’Amministrazione (C.d.A.)
5.3 Organo di controllo
5.3.1 Controllo interno
5.3.2 Controllo esterno
5.4 Gruppo cooperativo paritetico
6. Modificazioni dell’atto costitutivo e operazioni straordinarie
6.1 Operazioni straordinarie
6.1.1 Trasformazione della cooperativa
7. Trasferimento delle partecipazioni sociali
8. Scioglimento del rapporto sociale
8.1 Liquidazione della cooperativa
8.2 Scioglimento del rapporto sociale limitatamente a un socio
9. Mutue assicuratrici
10. Agevolazioni fiscali per le società cooperative
9 Direzione e coordinamento di società
1. Presunzione relativa
2. Obblighi pubblicitari
3. Tutela soci e terzi
3.1 Responsabilità
3.2 Diritto di recesso
3.3 Finanziamenti erogati dal soggetto che esercita D&C
3.4 Operazioni intragruppo
10 Contabilità industriale
1. Profili generali
2. Funzione della contabilità industriale
3. Costi aziendali
3.1 Break even point
3.2 Modalità di calcolo dei costi
3.2.1 Direct costing
3.2.2 Full costing
3.2.3 Activity based costing (ABC)
4. Pianificazione e controllo
4.1 Pianificazione
4.2 Programmazione
4.2.1 Budget
4.3 Reporting
11 Bilancio
1. Profili generali
1.1 Allegati
1.1.1 Relazione sulla gestione
1.1.2 Relazione del soggetto incaricato della revisione legale
1.2 Adempimenti
1.3 Bilancio in forma abbreviata
1.4 Responsabilità e impugnazioni
2. Principi di bilancio
2.1 Principi generali
2.2 Principi redazionali
2.3 Deroghe ai principi di bilancio
3. Bilancio delle micro-imprese
4. Principi contabili internazionali (IAS)
5. Principi contabili
6. Analisi di bilancio
6.1 Riclassificazione
6.1.1 Riclassificazione del Conto Economico
6.1.1.1 Schemi a disposizione dell’analista esterno
6.1.1.2 Schemi per l’analista interno
6.1.2 Riclassificazione dello Stato Patrimoniale
6.1.2.1 Criterio finanziario
6.1.2.2 Criterio della pertinenza gestionale
6.2 Analisi per indici
6.2.1 Legenda
6.2.2 Indici di solidità
6.2.3 Indici di redditività
6.2.4 Indici di liquidità
6.2.5 Indici di sviluppo
6.3 Analisi per flussi
12 Bilancio consolidato
1. Profili generali
1.1 Soggetti obbligati alla redazione del bilancio consolidato
1.2 Esoneri dall’obbligo di consolidamento
1.3 Contenuto del bilancio consolidato
1.3.1 Adattamenti
1.4 Area di consolidamento
1.5 Conversione saldi dei bilanci in valuta
2. Premesse per la redazione del bilancio consolidato
3. Processo di consolidamento
4. Casi particolari
4.1 Società quotate
4.2 Gruppi bancari
4.3 Bilancio dei gruppi finanziari
4.4 Bilancio consolidato dei gruppi assicurativi
5. Metodi di consolidamento
5.1 Consolidamento integrale
5.1.1 Analisi delle principali operazioni di consolidamento
5.2 Consolidamento proporzionale
5.3 Metodo del Patrimonio netto
5.4 Costo rettificato
13 La gestione della crisi d’impresa
1. Aspetti generali
1.1 Sovraindebitamento e soggetti non assoggettabili a liquidazione giudiziale
1.2 Obblighi degli interessati alla regolazione della crisi o dell’insolvenza
1.3 Prededucibilità dei crediti
1.4 Aspetti processuali
2 Composizione negoziata della crisi
2.1 Caratteri generali
2.1.1 Le misure premiali
2.2 L’esperto
2.3 La procedura di composizione negoziata
2.3.1 La procedura di segnalazione anticipata
2.3.2 Le misure protettive e cautelari e le altre tutele per l’imprenditore
2.3.3 La transazione fiscale
2.4 Gestione dell’impresa
2.5 Chiusura della procedura
2.6 Concordato semplificato per la liquidazione del patrimonio
2.7 L’esdebitazione
3. Strumenti di regolazione della crisi e dell’insolvenza
3.1 Competenza
3.1.1 Imprenditore cessato o defunto
3.1.2 Eredità giacente
3.2 Accesso alle procedure
3.2.1 Procedura
3.2.2 Strumenti di regolazione concordata (concordato preventivo/accordi di ristrutturazione del debito)
4. Gli strumenti di regolazione della crisi
4.1 Piano attestato di risanamento
4.1.1 Accordi di ristrutturazione dei debiti
4.1.2 Piano di ristrutturazione soggetto a omologazione
4.1.3 Convenzione di moratoria
4.1.4 Transazione fiscale-contributiva e accordi su crediti contributivi
4.2 Procedure di composizione delle crisi da sovraindebitamento
4.3 Liquidazione controllata
4.4 Concordato minore
4.5 Concordato preventivo
4.5.1 Concordato fiscale e contributivo
4.5.2 Figure del concordato
4.5.3 Effetti della presentazione della domanda di concordato preventivo
4.5.4 La prededuzione nel concordato
4.5.5 Procedura
5. La liquidazione giudiziale
5.1 Attori della liquidazione giudiziale
5.1.1 Il Tribunale e il giudice delegato
5.1.2 Il curatore
5.1.3 Il Comitato dei creditori
5.2 Gli effetti della liquidazione giudiziale
5.2.1 Gli effetti per il debitore
5.2.2 Effetti per i creditori
5.2.2.1 Crediti particolari
5.2.3 Effetti sugli atti pregiudizievoli ai creditori
5.2.4 Effetti sui contratti in corso
5.3 Custodia e amministrazione dei beni in liquidazione giudiziale
5.4 L’accertamento del passivo e dei diritti dei terzi
5.4.1 Domande tardive
5.5 Esercizio provvisorio dell’impresa e affitto di azienda
5.6 Liquidazione dell’attivo
5.6.1 Riparti parziali
5.7 Chiusura della liquidazione giudiziale
5.7.1 Riapertura della liquidazione giudiziale
5.8 Proposta di concordato nella liquidazione giudiziale
5.8.1 Risoluzione, annullamento e riapertura del concordato
5.9 Liquidazione giudiziale e concordato per le società
5.10 Gruppi di imprese
5.10.1 Concordato (o accordo di ristrutturazione) di gruppo
5.10.2 Liquidazione giudiziale di gruppo
5.10.3 Procedure di regolazione della crisi/insolvenza di gruppo
5.11 Liquidazione giudiziale e misure cautelari
5.12 Disposizioni penali
5.12.1 Reati del debitore
5.12.2 Reati del curatore
5.12.3 Reati di terzi
5.12.4 Reati in caso di concordato preventivo, accordi di ristrutturazione dei debiti e convenzione di moratoria
5.12.5 Reati del professionista incaricato di relazioni/attestazioni rilevanti
5.12.6 Reati nelle procedure di composizione delle crisi da sovraindebitamento e nella procedura di composizione della crisi
5.13 Aspetti fiscali della liquidazione giudiziale
5.13.1 Determinazione del reddito della procedura
5.13.2 Obblighi del sostituto d’imposta
5.13.3 Revoca della liquidazione giudiziale
5.13.4 IVA
6. La liquidazione coatta amministrativa
6.1 Concordato della liquidazione coatta amministrativa
7. Amministrazione straordinaria
7.1 Presupposti
7.2 Procedura
7.3 Effetti della sentenza dichiarativa di insolvenza
7.4 Effetti dell’apertura dell’amministrazione straordinaria
7.5 Cessione dell’azienda
7.6 Gruppo insolvente
7.7 Acconti e riparti
7.8 D.l. 347/2003 (c.d. “decreto Marzano”)
7.8.1 Concordato nel decreto Marzano
14 IRPEF
1. Profili generali
1.1 Presupposto tributario
1.1.1 Proventi e costi derivanti da attività illecite
1.1.2 Redditi in natura e in valuta
1.1.3 Valore normale
1.1.3.1 I conferimenti d’opera/servizi nella S.r.l.
1.2 Soggetti passivi
1.2.1 Residenza fiscale
1.2.1.1 Regime dei neo-domiciliati
1.2.1.2 Tassazione dei non residenti
1.2.1.2.1 Redditi prodotti in Italia
1.2.2 Trasferimento all’estero della residenza
1.2.2.1 Trasferimento di residenza (civilistica) all’estero
1.2.2.2 Trasferimento dell’azienda all’estero
1.2.3 Coniugi
1.2.4 Società di persone e assimilate
1.2.4.1 Determinazione dei redditi delle società di persone e assimilate
1.2.4.2 Determinazione della base imponibile per gli enti collettivi di persone
1.2.5 Impresa familiare
1.2.6 Eredi
2 Imponibile e imposta
2.1 Processo di determinazione della base imponibile
2.1.1 Perdite
2.2 Determinazione dell’IRPEF dovuta
2.2.1 Regime sostitutivo degli impatriati
2.2.2 Pensionati impatriati al Sud
2.3 Tassazione separata
2.3.1 Modalità di tassazione
2.3.2 Redditi soggetti a tassazione separata
2.3.2.1 Redditi soggetti a tassazione separata per obbligo
2.3.2.2 Redditi che possono essere esclusi da tassazione separata per opzione
2.3.2.3 Redditi soggetti a tassazione separata per opzione
2.4 Attività detenute nei paradisi fiscali
3. Tipologie di reddito
3.1 Redditi fondiari
3.1.1 Redditi dei terreni
3.1.1.1 Norme agevolative
3.1.1.2 Casi particolari
3.1.2 Redditi dei fabbricati
3.1.2.1 Variazione del reddito dei fabbricati
3.1.2.2 Casi particolari
3.1.3 Cedolare secca sugli affitti
3.2 Redditi di capitale
3.2.1 Tipologie di reddito di capitale
3.2.1.1 Redditi soggetti a imposta sostitutiva/ritenuta a titolo d’imposta
3.2.2 Esclusioni dal reddito di capitale
3.2.2.1 Redditi incerti
3.2.2.2 Redditi appartenenti alla sfera dell’impresa
3.2.2.3 Recesso dei soci di società di persone
3.2.2.4 Redditi diversi finanziari
3.2.2.5 Somme non costituenti reddito
3.2.3 Determinazione del reddito di capitale
3.2.4 Presunzioni in tema di redditi di capitale
3.2.4.1 Presunzione assoluta di distribuzione di riserve di utili
3.2.4.2 Presunzioni relative in tema di mutui
3.2.5 Redditi di capitale di fonte estera
3.3 Redditi di lavoro dipendente
3.3.1 Base imponibile
3.3.1.1 Beni/servizi erogati al dipendente
3.3.1.2 Rimborsi spese
3.3.1.3 Dipendenti all’estero
3.3.1.4 Frontalieri
3.3.1.5 Mance
3.3.2 Redditi assimilati a quelli di lavoro dipendente
3.4 Redditi di lavoro autonomo
3.4.1 Base imponibile
3.4.1.1 Componenti positivi del reddito professionale
3.4.1.2 Spese deducibili dal reddito professionale
3.4.1.3 Esclusioni dal computo della base imponibile
3.4.2 Regimi di imposizione differenti da quello ordinario
3.4.3 Redditi equiparati al lavoro autonomo
3.5 Redditi d’impresa
3.5.1 Determinazione del reddito d’impresa
3.5.1.1 Reti d’impresa
3.5.1.2 Aziende trasferite per successione/donazione
3.5.2 Regimi di imposizione differenti da quello ordinario
3.5.2.1 Contabilità semplificata
3.5.2.2 Regime forfetario
3.5.2.3 Imprese di allevamento
3.5.2.4 Reddito delle attività agricole eccedenti i limiti fiscali
3.5.2.5 Reddito forfetario delle società agricole
3.6 Redditi diversi
3.6.1 Plusvalenze da cessione di partecipazioni
3.6.2 Determinazione dei redditi diversi
4. Addizionale regionale e comunale all’IRPEF
4.1 Addizionale regionale
4.2 Addizionale comunale
15 IRES
1. Profili generali
1.1 La qualificazione dei soggetti passivi
1.2 Trust
1.3 Global minimum tax
2. Società di capitali ed enti commerciali residenti
2.1 Base imponibile
2.1.1 Proventi e oneri da attività illecite
2.1.2 Perdite fiscali
2.2 Derivazione rafforzata
2.2.1 Competenza fiscale
2.2.2 Imprese con bilanci IAS
2.2.3 Cambiamento dei principi contabili adottati
2.3 Norme generali sulle valutazioni fiscali
2.4 Incentivi per il reshoring8
2.5 Componenti positivi del reddito d’impresa
2.5.1 Ricavi
2.5.2 Plusvalenze
2.5.3 Sopravvenienze attive
2.5.4 Dividendi
2.5.5 Interessi attivi
2.5.6. Proventi esclusi dal reddito imponibile
2.5.7 Rimanenze finali
2.6 Componenti negativi del reddito d’impresa
2.6.1 Costo del lavoro
2.6.2 Imposte e contributi associativi
2.6.3 Oneri di utilità sociale
2.6.4 Minusvalenze
2.6.5 Sopravvenienze passive
2.6.6 Perdite di beni e su crediti
2.6.7 Ammortamento beni materiali
2.6.8 Ammortamento beni immateriali
2.6.9 Ammortamento finanziario
2.6.10 Spese di rappresentanza
2.6.11 Accantonamento per TFR e simili
2.6.12 Svalutazione crediti
2.6.13 Altri accantonamenti
2.6.14 Interessi passivi
2.6.15 Spese per alberghi e ristoranti
2.7 Istituti IRES
2.7.1 Trasparenza fiscale
2.7.2 Consolidato nazionale
2.7.3 Consolidato mondiale
2.7.4 Tonnage tax
2.8 Rapporti con l’estero
2.8.1 Transfer price
2.8.2 Costi con Paesi non collaborativi/black list
2.8.3 Credito d’imposta estero
2.8.4 Trasferimento all’estero di un imprenditore residente
2.8.5 Trasferimento in Italia di un’impresa non residente
2.8.6 Branch exemption
2.8.7 Disciplina CFC
2.8.8 Applicazione delle convenzioni internazionali
2.8.9 IVIE e IVAFE
2.9 Disposizioni di contrasto ai disallineamenti da ibridi
3. Società di comodo
3.1 Profili generali
3.2 Verifica della società di comodo
3.3 Determinazione del reddito imponibile minimo
3.4 Accertamento
16 Ritenute alla fonte
1. Sostituti d’imposta
1.1 Adempimenti dei sostituti d’imposta
1.2 Classificazione delle ritenute alla fonte
1.3 Base imponibile della ritenuta alla fonte
2. Redditi soggetti alla ritenuta alla fonte
2.1 Redditi di lavoro dipendente
2.1.1 Ritenute di lavoro dipendente in appalti e subappalti
2.1.2 Ritenute su redditi da pensione
2.2 Redditi assimilati a quelli di lavoro dipendente
2.3 Redditi di lavoro autonomo
2.4 Redditi di agenzia e simili
2.5 Premi e vincite
2.6 Indennità per la perdita dell’avviamento in caso di cessione di esercizi commerciali
2.7 Contributi non statali a imprese
2.8 Redditi di capitale (diversi dai dividendi)
2.8.1 Interessi su prestiti obbligazionari
2.8.2 Interessi su c/c e certificati di deposito emessi da banche e posta
2.8.3 Interessi e proventi da riporti e pronti contro termine
2.8.4 Proventi da OICR
2.8.5 Altri redditi di capitale
2.8.6 Imposta sostitutiva
2.8.7 Redditi di capitale esteri
2.8.8 Ritenuta su royalty a soggetti non residenti
2.8.9 Interessi e royalty a società non residenti
2.8.9.1 Interessi e royalty a società comunitarie
2.8.9.2 Interessi, dividendi e royalty con società svizzere
2.9 Dividendi
2.9.1 Ritenuta a titolo di imposta
2.9.2 Non applicazione della ritenuta
2.9.3 Dividendi corrisposti da società o enti non residenti
2.9.4 Applicazione della direttiva UE c.d. “madre-figlia”
2.9.5 Azioni in deposito presso “Monte Titoli S.p.A.”
2.9.5.1 Non residenti
2.10 Redditi corrisposti dallo Stato o altri enti pubblici
2.11 Ritenute di condominio
2.12 Pignoramento presso terzi
2.13 Ritenute su bonifici per oneri deducibili/detraibili
2.14 Allegati al d.P.R. 600/1973
17 Accertamento delle imposte sui redditi
1. Profili generali
1.1 Domicilio fiscale
1.1.1 Domicilio d’ufficio
1.2 Notificazioni
1.2.1 Notificazioni via PEC
1.3 Rappresentanza del contribuente
1.4 Eredi del contribuente
1.5 Divieto di doppia imposizione
1.6 Segreto d’ufficio
1.7 Elenchi tributari
1.8 Sito internet
1.9 Cooperazione internazionale
2. Scritture contabili
2.1 Tipologie
2.2 Termini e modalità di registrazione
2.2.1 Termini di annotazione sui registri meccanografici
2.2.2 Conservazione in formato elettronico
2.2.2.1 Oggetto
2.2.2.2 Procedure
2.2.2.3 Norme fiscali
2.3 Soggetti obbligati alla tenuta delle scritture contabili
2.3.1 Imprese minori
2.4 Sostituti d’imposta
3. Altri obblighi dei contribuenti
3.1 Dichiarazione dei redditi
3.1.1 Dichiarazione integrativa
3.2 Documentazione
3.3 Certificazioni
4. Controlli dell’Amministrazione finanziaria sul comportamento dei contribuenti
4.1 Compiti degli Uffici
4.2 Motivazione degli atti impositivi e diritti del contribuente
4.3 Tipologie di controlli
4.3.1 Liquidazione automatizzata
4.3.1.1 Anticipazione della liquidazione delle imposte
4.3.2 Controllo documentale
4.3.3 Controlli sostanziali
4.3.3.1 Interazione con il contribuente
4.3.3.2 Richieste ad altri soggetti
4.3.3.3 Accessi/ispezioni/verifiche sul posto
4.3.3.4 Norme specifiche in tema di accertamento ai fini IVA
4.3.3.5 Compartecipazione dei Comuni all’attività di accertamento
4.3.4 Dichiarazioni omesse
4.3.5 Interposizione fittizia
4.3.6 Norma antielusiva e abuso del diritto
4.3.7 Adempimento collaborativo
5. Rettifica delle dichiarazioni
5.1 Accertamento delle persone fisiche (non imprenditori)
5.2 Accertamento delle imprese individuali
5.3 Accertamento di società ed enti
6. Tipologie di accertamento
6.1 Accertamento analitico
6.2 Accertamento sintetico
6.2.1 Redditometro
6.2.2 ISA
6.2.3 Regime premiale per la trasparenza
6.3 Accertamento d’Ufficio
6.4 Accertamento parziale e integrativo
6.4.1 Accertamento parziale
6.4.2 Accertamento integrativo
6.5 Altri casi
6.5.1 Accertamento con adesione
6.5.2 Avviso di accertamento senza imposta
6.6 Indici di affidabilità fiscale
7. Avviso di accertamento
7.1 Avvisi di accertamento esecutivi
7.2 Avvisi di accertamento nel consolidato fiscale nazionale
8. Termini per l’accertamento
8.1 Principi generali
8.2 Atti di recupero di crediti d’imposta
8.3 Eventi eccezionali
9. L’interpello
9.1 Tipologie di interpello
9.2 Obblighi dei contribuenti
9.3 Procedura di interpello
9.4 I tempi di risposta
9.5 Altri aspetti delle procedure di interpello
9.6 Interpelli speciali
9.6.1 Ruling internazionale
9.6.2 Interpello per nuovi investimenti
9.6.3 Branch tax
9.6.4 Regime di adempimento collaborativo (“Cooperative compliance”)
10. Concordato preventivo biennale
18 Riscossione delle imposte (sui redditi)
1. Profili generali
2. Modalità di riscossione delle imposte
2.1 Compensazione ex d.lgs. 241/1997
2.1.1 Divieto di compensazioni orizzontali per crediti tributari scaduti
2.2 Termini di versamento delle imposte
2.2.1 Ritenute
2.2.2 Imposte sui redditi e IRAP
2.2.2.1 Misura degli acconti delle imposte sui redditi e dell’IRAP
2.2.2.2 Esonero dall’obbligo degli acconti d’imposta sui redditi
2.2.2.3 Operazioni straordinarie
2.2.3 IVA
2.2.4 L’autoliquidazione del debito d’imposta
2.2.4.1 Rateizzazione del pagamento delle imposte
2.2.4.2 Differimento del pagamento delle imposte
2.2.5 Contributi INPS
2.3 L’iscrizione a ruolo
2.3.1 Tipologie di ruolo
2.3.2 Elementi del ruolo
2.3.3 Somme iscritte a ruolo
2.3.3.1 Richiesta di dilazione/sospensione del pagamento delle somme iscritte a ruolo
2.3.3.2 Avviso bonario
2.3.3.2.1 Rateazione avviso bonario
2.3.4 Cartella di pagamento
2.3.4.1 Termine di notifica delle cartelle di pagamento
2.3.4.2 Pagamento della cartella
2.3.4.3 Solidarietà nel pagamento delle imposte
2.3.4.4 Pagamenti delle pubbliche amministrazioni
2.3.4.5 Cartelle infondate
2.3.5 Rimborso delle somme indebitamente iscritte a ruolo
2.3.5.1 Rimborso versamenti eccedenti
2.3.6 Compensazione di crediti verso la Pubblica Amministrazione con debiti iscritti a ruolo
2.3.6.1 Certificazione dei crediti commerciali nei confronti delle Regioni, enti locali ed enti del servizio sanitario nazionale
2.3.6.2 Compensazioni di crediti verso la Pubblica Amministrazione con sanzioni e interessi per omessi versamenti di imposte su redditi regolarmente dichiarati
3. Riscossione coattiva
3.1 Profili generali
3.2 Espropriazione forzata
3.2.1 Vendita all’asta
4. Credito d’imposta
4.1 Rimborso d’imposta
4.1.1 Modalità di rimborso
4.1.2 Interessi sui rimborsi d’imposta
4.2 Cessione del credito d’imposta
4.2.1 Cessione ordinaria del credito d’imposta
4.2.2 Cessione del credito IVA
4.2.3 Cessione infragruppo del credito IRES
4.3 Credito tributario da dichiarazioni omesse
19 IRAP - Imposta regionale sulle attività produttive
1. Caratteri generali
2. Soggetti passivi
2.1 Rilievo della stabile organizzazione
2.2 La qualificazione dei soggetti passivi
3. Base imponibile
3.1 Determinazione della base imponibile dei vari soggetti passivi
3.2 Riduzioni forfetarie della base imponibile
4. Aliquote
5. Versamenti
6. Accertamento e riscossione
20 IVA - Imposta sul valore aggiunto
1. Profili generali
2. Schema delle operazioni in base alla normativa IVA
2.1 Operazioni rientranti nel campo di applicazione dell’imposta
2.2 Operazioni fuori campo IVA
2.3 Differenze fra operazioni rientranti ed escluse dal campo di applicazione
3. Requisiti per l’applicazione dell’IVA
3.1 Requisito oggettivo
3.2 Requisito soggettivo
3.3 Requisito territoriale
4. Operazioni con l’estero
4.1 Operazioni effettuate con soggetti comunitari (d.l. 331/1993)
4.1.1 Call off stock
4.2 Operazioni effettuate con soggetti extracomunitari
4.2.1 Importazioni
4.2.2 Operazioni non imponibili
4.2.3 Regime transfrontaliero di franchigia
5. Effettuazione delle operazioni
5.1 IVA per cassa
5.2 Split payment
6. Separazione delle attività
7. Autofatturazione (reverse charge)
7.1 Rappresentante fiscale
7.2 Identificazione diretta
8. Base imponibile
8.1 Esclusioni dalla base imponibile
8.2 Prestazioni accessorie
9. Aliquote
10. Operazioni esenti
10.1 Dispensa da adempimenti per operazioni esenti
11. Volume d’affari (fatturato)
12. Rivalsa
12.1 Rivalsa da accertamento
13. Detrazione
13.1 Requisiti per l’esercizio del diritto alla detrazione
13.2 Limitazioni alla detraibilità
13.2.1 Pro-rata
13.2.2 Indetraibilità ex lege
13.2.3 Detrazione IVA per prestazioni alberghiere e di ristorazione
13.3 Rettifica della detrazione
13.3.1 Modalità di esecuzione della rettifica
13.3.2 Cessione di beni ammortizzabili
13.3.3 Operazioni straordinarie
14. Adempimenti IVA
14.1 Comunicazione variazione dati
14.2 Fatturazione
14.2.1 Fattura elettronica
14.2.2 Fattura semplificata
14.2.3 Richiesta di fattura
14.2.4 Commercianti al minuto/dettaglianti
14.2.5 Eredi
14.2.6 Note di variazione
14.2.6.1 Nota di credito
14.3 Registrazione
14.3.1 Tenuta dei registri
14.4 Liquidazione periodica dell’IVA
14.4.1 Comunicazione telematica liquidazioni periodiche IVA
14.4.2 Ventilazione dei corrispettivi
14.4.2.1 Soggetti ammessi
14.4.2.2 Applicazione del metodo di ventilazione dei corrispettivi
14.4.3 Regimi speciali
14.4.3.1 Regimi forfetari
14.4.3.2 IVA monofase
14.4.3.3 IVA delle agenzie viaggi
14.4.3.4 IVA di gruppo
14.4.3.5 Gruppo IVA
14.4.3.6 MOSS
14.5 Versamento periodico dell’IVA
14.6 Acconto IVA
14.7 Dichiarazioni annuali
14.8 Adempimenti in caso di liquidazione giudiziale
15. Rimborsi IVA
15.1 Rimborso in dichiarazione IVA annuale
15.1.1 Garanzie
15.1.2 Rifiuto del rimborso IVA
15.2 Rimborso infra-annuale
15.3 Rimborso a soggetti passivi non residenti
15.3.1 Soggetti ammessi
15.3.2 Condizioni per il rimborso
15.3.3 Rimborso dell’IVA comunitaria per gli operatori residenti in Italia
15.4 Sgravio dell’IVA per privati cittadini extracomunitari
15.5 Rimborso dell’IVA indebitamente applicata
16. Presunzioni IVA di cessione/acquisto
16.1 Presunzione di cessione
16.2 Presunzione d’acquisto
16.3 Scarti di lavorazione
17. Pubblicità on line
21 Imposta di registro
1. Profili generali
2. Applicazione dell’imposta
2.1 Oggetto dell’imposta
2.2 Misura dell’imposta
2.2.1 Cessioni e locazioni di immobili
2.2.2 Atti societari
2.2.3 Agevolazioni c.d. “prima casa”
2.2.3.1 Pertinenze
2.2.3.2 Decadenza dal beneficio
2.2.3.3 Credito d’imposta per il riacquisto della “prima casa”
2.2.4 Agevolazioni per la proprietà contadina
2.3 Interpretazione dell’atto
2.4 Soggetti obbligati al pagamento dell’imposta
2.5 Tipologie particolari di atti
3. Tipologie di imposta
4. Termini di registrazione
4.1 Ufficio competente
5. Casi di non applicazione dell’imposta di registro
5.1 Principio di alternatività IVA-registro
5.2 Atti formati per corrispondenza
6. Accertamento
6.1 Accertamento sulla cessione di beni immobili
6.2 Accertamento sugli atti di trasferimento d’azienda
6.3 Avviso di accertamento e avviso di liquidazione
6.4 Termini per l’accertamento
7. Imposta sulle successioni e donazioni
22 IMU - Imposta municipale propria e riscossione dei tributi comunali
1. Presupposto del tributo
1.1 Esenzioni IMU
1.1.1 Esenzione IMU per enti religiosi e non commerciali
1.2 Abitazione principale
2. Soggetti passivi
2.1 La dichiarazione IMU
3. Soggetto attivo e accertamento dell’imposta
3.1 Liquidazione dell’imposta
3.2 Controllo sostanziale
3.2.1 Poteri del Comune
3.3 Riscossione dell’imposta
3.4 Sanzioni
3.5 Rimborso
3.6 Impugnazioni
4. Base imponibile
5. Aliquota dell’imposta
5.1 Abitazione principale
6. Versamenti
7. Disposizioni concernenti la riscossione dei tributi locali
23 Il processo tributario
1. Profili generali
2. Corti di Giustizia Tributaria
2.1 Competenza
2.2 Ricusazione del giudice tributario
2.3 Poteri delle Corti di Giustizia Tributaria
3. Le parti del processo tributario
3.1 Procura
3.2 Assistenza tecnica
3.3 Litisconsorzio
3.4 Spese del giudizio
4. Comunicazioni nel processo tributario
4.1 Modalità
4.2 Efficacia
4.3 Luogo delle notificazioni
5. Il ricorso
5.1 Elementi da indicare nel ricorso
5.2 Oggetto del ricorso
5.3 Procedura di ricorso
5.4 Parte resistente
5.5 Altri documenti
5.6 Fascicoli
6. Esame preliminare del ricorso
7. Trattazione della controversia
7.1 Notifica della sentenza
8. Vicende straordinarie del processo
8.1 Sospensione del processo
8.1.1 Effetti della sospensione del giudizio
8.2 Interruzione del processo
8.2.1 Effetti dell’interruzione del giudizio
8.3 Estinzione del processo
9. Sospensione dell’atto impugnato
10. Impugnazioni
10.1 Appello
10.1.1 Contenuto dell’appello
10.1.2 Notifica e deposito dell’appello
10.1.3 Rimessione
10.1.4 Decisione CT2
10.2 Corte di Cassazione
10.2.1 Rinvio a CT1/CT2
10.2.2 Ricorso “per saltum”
10.3 Revocazione
11. Esecuzione delle sentenze della Corte di Giustizia Tributaria
11.1 Rimborso delle spese di giudizio del contribuente
11.2 Giudizio di ottemperanza
12. Strumenti per deflazionare il contenzioso
12.1 Autotutela
12.2 Definizione agevolata (c.d. “acquiescenza”)
12.3 Accertamento con adesione (c.d. “concordato”)
12.3.1 Procedura
12.3.2 Effetti del concordato
12.3.3 Accertamento con adesione nel consolidato fiscale nazionale
12.3.4 Adesione al pvc
12.4 Conciliazione giudiziale
24 Sanzioni amministrative tributarie
1. Disposizioni generali sulle sanzioni amministrative
1.1 Definizione e caratteri della sanzione amministrativa tributaria
1.2 Principio di legalità
1.2.1 Principio del favor rei
1.3 Principio di colpevolezza
1.3.1 Persone giuridiche
1.3.2 Concorso di persone
1.4 Commisurazione della sanzione
1.4.1 Cumulo giuridico
1.4.2 Ravvedimento operoso
1.5 Cause di non punibilità
1.6 Sanzioni amministrative e cessione d’azienda
1.7 Fusione/trasformazione/scissione
1.8 Irrogazione delle sanzioni
1.9 Prescrizione
1.10 Ipoteca/sequestro conservativo
1.11 Sospensione del rimborso
1.12 Riscossione delle sanzioni
2. Misura delle sanzioni
2.1 Sanzioni in tema di imposte dirette e IRAP
2.1.1 Omessa dichiarazione
2.1.2 Dichiarazione infedele/incompleta
2.1.3 Sanzioni per rettifiche del transfer price
2.1.4 Sanzioni per indebita fruizione dell’agevolazione “patent box”
2.1.5 Sanzioni per omessa comunicazione variazione carichi di famiglia
2.1.6 Attività detenute nei paradisi fiscali
2.1.7 Sanzioni per deduzione costi oggettivamente inesistenti
2.1.8 Sanzioni per omesso interpello
2.1.9 Sanzioni per omessa indicazione CFC
2.1.10 Sanzioni per omessa comunicazione interpello sfavorevole
2.1.11 Sanzioni per omessa indicazione costi black list in dichiarazione
2.1.12 Sanzioni da disallineamento strumenti ibridi
2.1.13 Sanzioni per rappresentante fiscale
2.2 Sanzioni in tema di sostituti d’imposta
2.2.1 Omessa dichiarazione (mod. 770)
2.2.2 Compensi dichiarati nel mod. 770 < compensi accertati
2.2.3 Omessa esecuzione di ritenute fiscali
2.2.4 Infedele dichiarazione dell’agente
2.3 Sanzioni in tema di redditi fondiari
2.4 Sanzioni in tema di IVA
2.4.1 Omessa dichiarazione annuale
2.4.2 Dichiarazione infedele
2.4.3 Eccedenza detraibile o a rimborso/rimborso non dovuti
2.4.4 Base imponibile dichiarata < corrispettivo pattuito
2.4.5 Omessa/incompleta comunicazione variazione dati IVA ex art. 35, d.P.R. 633/1972/omessa identificazione IVA del non residente
2.4.6 Violazione obblighi di documentazione/registrazione delle operazioni imponibili
2.4.7 Violazione obblighi relativi alle operazioni non imponibili/esenti/ non soggette
2.4.8 Illegittima detrazione IVA
2.4.9 Mancata regolarizzazione fatture omesse/irregolari
2.4.10 Esportazioni ex art. 8, comma 1, lett. b), con mancato trasferimento, nei 90 gg. dalla fattura, della merce fuori dal territorio UE e cessioni intracomunitarie con trasporto a carico dell’acquirente senza spostamento fisico in altro Stato UE
2.4.11 Dichiarazione fraudolenta in dogana
2.4.12 Dichiarazione d’intento (ovvero dichiarazione di “navigazione in alto mare”)
2.4.13 Omessa installazione di apparecchi per l’emissione di scontrini fiscali
2.4.14 Mancata emissione scontrino/ricevuta fiscale/documento di trasporto o trasmissione telematica corrispettivi; intempestività manutenzione strumenti di memorizzazione/trasmissione telematica corrispettivi
2.4.15 Sanzioni in tema di trasferimenti immobiliari
2.4.16 Sanzioni per reverse charge
2.4.17 Sanzioni per prestazioni di telecomunicazione
2.4.18 Omessa/errata fatturazione elettronica delle operazioni transfrontaliere
2.5 Disposizioni comuni
2.5.1 Dichiarazioni nulle/irregolari
2.5.2 Omessa tenuta della contabilità (compresa la contabilità tenuta con irregolarità gravi e ripetute)
2.5.3 Violazioni degli operatori finanziari
2.5.4 Violazioni dei revisori contabili
2.5.5 Violazioni degli intermediari incaricati della trasmissione telematica
2.6 Altre violazioni
2.7 Sanzioni accessorie comuni
2.8 Omissione in tema di versamenti d’imposta
2.8.1 Omessi (o tardivi) versamenti del tributo
2.8.2 Mod. F23/F24 incompleto/inesatto
2.8.3 Utilizzo in compensazione di crediti d’imposta inesistenti
2.8.4 Indebita compensazione per esistenza di debiti tributari
25 Sanzioni penali tributarie
1. Principi generali
1.1 Norme procedimentali
1.2 Produzione di documenti o testimonianze mendaci
2. Reati in materia di dichiarazione
2.1 Dichiarazione fraudolenta tramite fatture false
2.2 Dichiarazione fraudolenta mediante altri artifizi
2.3 Dichiarazione infedele
2.4 Dichiarazione omessa
3. Reati documentali o di versamento
3.1 Emissione di fatture false
3.2 Occultamento o distruzione di documenti contabili
3.3 Sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte
3.4 Omesso versamento di ritenute dovute o certificate
3.5 Omesso versamento IVA
3.6 Indebita compensazione
4. Sanzioni accessorie
5. Attenuanti
6. Personalità della sanzione e persone giuridiche
7. Sequestro e custodia giudiziale
26 Valutazione d’azienda
1. Profili teorici
1.1 Metodi di valutazione
1.1.1 Metodi patrimoniali
1.1.2 Metodi reddituali
1.1.3 Metodi finanziari
1.1.4 Metodi misti
1.1.5 Valori di mercato
2. Metodi patrimoniali: profili teorici
2.1 Metodo patrimoniale semplice
2.2 Metodo patrimoniale complesso
3. Metodi reddituali: profili teorici
3.1 Metodo reddituale semplice
3.1.1 Reddito annuo prospettico (R)
3.1.2 Tasso di capitalizzazione (i)
3.2 Metodo reddituale complesso
4. Metodi finanziari
4.1 Metodo dei flussi monetari netti disponibili
4.2 Altri metodi finanziari
5. Metodi misti
5.1 Metodo della stima autonoma dell’avviamento
5.2 Metodo del valore medio
6. Avviamento
6.1 Considerazione dell’avviamento nei vari metodi di valutazione
7. Confronto fra i vari metodi di stima
7.1 Metodi patrimoniali
7.2 Metodi reddituali
7.3 Metodi finanziari
7.4 Metodi misti
8. Prassi
27 Operazioni straordinarie. Aspetti civilistici, contabili e fiscali
1. Trasformazione
1.1 Aspetti civilistici
1.1.1 Trasformazione da società di persone a società di capitali
1.1.2 Trasformazione da società di capitali in società di persone
1.1.3 Trasformazione eterogenea
1.2 Aspetti contabili
1.3 Imposte sui redditi e IRAP
1.3.1 Trasformazione omogenea (da società di capitali a società di persone e viceversa)
1.3.2 Trasformazioni eterogenee
2. Fusione
2.1 Aspetti civilistici
2.1.1 Leveraged buyout - LBO
2.1.2 Fasi della fusione
2.1.2.1 Progetto di fusione
2.1.2.2 Deposito atti e delibera di fusione
2.1.2.3 Pubblicità della delibera e opposizione dei creditori
2.1.2.3.1 Obbligazionisti
2.1.2.4 Atto di fusione
2.1.2.5 Effetti della fusione
2.1.2.6 Semplificazioni procedurali
2.1.2.6.1 Società possedute al 100%
2.1.2.6.2 Società possedute al 90%
2.1.2.6.3 Fusione cui non partecipano S.p.A./S.a.p.a./ società cooperative per azioni
2.1.3 Fusione inversa
2.2 Aspetti contabili
2.2.1 Ricostituzione riserve
2.3 Imposte sui redditi e IRAP
2.3.1 Imposta sostitutiva
3. Scissione
3.1 Aspetti civilistici
3.1.1 Fasi della scissione
3.1.1.1 Progetto di scissione
3.1.1.1.1 Esoneri dall’obbligo di redazione dei documenti propedeutici alla scissione
3.1.1.2 Deposito atti
3.1.1.3 Delibera di scissione
3.1.1.4 Deposito delibera di scissione e opposizione dei creditori sociali
3.1.1.5 Atto di scissione
3.1.1.6 Effetti della scissione
3.1.1.7 Semplificazioni procedurali
3.2 Aspetti contabili
3.3 Imposte sui redditi e IRAP
3.3.1 Scissione mediante scorporo
3.3.2 Imposta sostitutiva
4. Conferimento d’azienda
4.1 Aspetti civilistici - Conferimento in società di capitali
4.1.1 Semplificazioni
4.2 Aspetti contabili
4.3 Imposte sui redditi e IRAP
4.3.1 Regime ordinario (art. 86, d.P.R. 917/1986)
4.3.2 Regime a valori storici (art. 175, d.P.R. 917/1986)
4.3.3 Regime di neutralità (art. 176, d.P.R. 917/1986)
4.3.3.1 Imposta sostitutiva
5. Cessione d’azienda
5.1 Aspetti civilistici
5.1.1 Effetti della cessione d’azienda
5.1.1.1 Divieto di concorrenza
5.1.1.2 Successione nei contratti
5.1.1.3 Debiti
5.1.1.4 Crediti aziendali antecedenti la cessione
5.1.1.5 Locazione di immobili
5.1.1.6 Azienda familiare
5.1.2 I patti di famiglia
5.2 Aspetti contabili
5.3 Imposte sui redditi e IRAP
5.3.1 Regime ordinario
5.3.2 Tassazione separata
6. Affitto d’azienda
6.1 Aspetti civilistici
6.1.1 Obblighi delle parti
6.1.2 Crediti e debiti aziendali
6.2 Aspetti contabili
6.3 Aspetti fiscali
7. Liquidazione di società
7.1 Aspetti civilistici
7.1.1 Cause di scioglimento ed effetti
7.1.2 Liquidatori
7.1.3 Revoca della liquidazione
7.2 Aspetti contabili
7.2.1 OIC 5
7.3 Imposte sui redditi e IRAP
8. Imposte indirette nelle operazioni straordinarie
8.1 Trasformazione/fusione/scissione/conferimento d’azienda
8.1.1 IVA
8.1.1.1 Tratti comuni
8.1.1.2 Trasformazione
8.1.1.3 Fusione (per incorporazione)
8.1.1.4 Scissione
8.1.1.5 Conferimento d’azienda
8.1.2 Imposta di Registro
8.1.3 Imposta ipotecaria e catastale
8.2 Cessione d’azienda
8.2.1 IVA
8.2.2 Imposta di Registro
8.2.3 Imposta ipotecaria e catastale
8.3 Affitto d’azienda
8.4 Liquidazione volontaria dell’azienda
8.4.1 IVA
8.4.2 Imposta di Registro
8.4.3 Imposta ipotecaria e catastale
9. Scambi di partecipazioni
9.1 Regime ordinario
9.2 Scambio a valori storici
9.3 Permuta neutrale
10. Operazioni di riorganizzazione aziendale transnazionali
10.1 Operazioni straordinarie transnazionali: disciplina civilistica
10.1.1 Fusione transnazionale
10.1.2 Trasformazione transnazionale
10.1.3 Scissione transnazionale
10.2 Disciplina fiscale
11. Operazioni di aggregazione/riorganizzazione fra professionisti
Le Società tra Professionisti (STP) rappresentano oggi uno degli strumenti più efficaci per esercitare in forma associata attività professionali, coniugando competenze multidisciplinari e nuove opportunità di crescita per studi commerciali, legali e tecnici. Alla luce delle ultime disposizioni legislative, prima il “Decreto IRPEF-IRES” (D.Lgs. 192 del 13 dicembre 2024), poi l’attualissimo correttivo D.L. 84/2025, il quadro normativo sembra ora completo e propedeutico alla valorizzazione delle specificità organizzative e delle dinamiche evolutive degli studi professionali.
Questo volume offre un’analisi esaustiva e aggiornata della disciplina civilistica, fiscale e previdenziale delle STP. Grazie all’ esperienza ultradecennale nelle operazioni di M&A tra studi professionali, gli autori propongono una guida concreta per affrontare ogni fase: dalla scelta della forma societaria alla redazione dello statuto, dagli adempimenti iniziali alle regole di funzionamento, alle vicende straordinarie di aggregazione e trasformazione finanche allo scioglimento o liquidazione.
Particolare attenzione è riservata alla disciplina delle Società tra Avvocati (S.T.A.) e alle perduranti criticità in capo a coloro i quali vogliano aggregarsi con altre figure professionali affini (ad es. commercialisti e consulenti del lavoro). Ampio spazio è dedicato ai più recenti interventi di riforma, che hanno inciso profondamente sulla normativa di riferimento, introducendo novità in materia di partecipazioni, governance e rapporti con gli ordini professionali.
Attraverso un approccio pratico e ricco di esempi, il testo accompagna il lettore nella comprensione delle nuove regole e delle implicazioni operative tra cui:
Un’opera indispensabile dunque per interpretare il cambiamento e valorizzare il futuro delle professioni.
PRINCIPALI ARGOMENTI
IL VOLUME INCLUDE
Libro di carta di 160 pagine.
MPO & PARTNERS SRL
è una società di consulenza fondata da Dottori Commercialisti, Revisori Legali e Avvocati, specializzata nella strutturazione e facilitazione di operazioni di aggregazione e acquisizione di studi professionali. È stata la prima realtà in Italia a sviluppare un metodo valutativo e un modello contrattuale specificamente dedicati all’M&A delle attività professionali, oggi riconosciuti a livello nazionale. Affianca studi e professionisti dei settori economico-giuridico-contabili, legali e sanitari, fornendo una consulenza integrata su tutti gli aspetti strategici, economico-finanziari e legali delle operazioni di aggregazione. Collabora, inoltre, con le principali testate economiche italiane e promuove in tutta Italia convegni e pubblicazioni specialistiche sul tema.
Prefazione
Ringraziamenti
1 La costituzione di una Società Tra Professionisti
Premessa
1.1 Le modalità di costituzione di una Società Tra Professionisti (S.T.P.)
1.2 Le S.T.P. multidisciplinari: caratteristiche e problematiche
1.2.1 L’iscrizione della S.T.P. multidisciplinare
1.2.2 Il “caso” degli avvocati
1.2.3 Il “caso” dei notai
1.3 Gli adempimenti
1.3.1 Iscrizione presso l’Ordine di appartenenza
1.3.2 Le verifiche del Registro delle Imprese
1.3.3 Verifiche e adempimenti da parte della Segreteria e del Consiglio dell’Ordine
1.3.4 Pubblicazione dati nella sezione speciale dell’Albo professionale
1.3.5 Controlli successivi: variazioni e cancellazioni
1.3.6 Gli adempimenti in sintesi
1.4 La composizione del capitale sociale
1.5 Lo statuto di una S.T.P.: le prescrizioni di cui ai commi 4 e 5 dell’art. 10 L. 183/2011
1.5.1 L’oggetto sociale e l’esecuzione delle attività professionali
1.5.2 La denominazione sociale
1.5.3 Il conferimento e l’esecuzione dell’incarico professionale
1.5.4 Gli obblighi assicurativi
1.5.5 L’esclusione del socio che sia stato cancellato definitivamente dall’Albo - rinvio ai capitoli successivi
1.6 Le S.T.P. e i patti parasociali
2 Aspetti fiscali e previdenziali delle Società Tra Professionisti
Premessa
2.1 La natura del reddito della S.T.P.
2.2 Regime forfetario
2.3 Aspetti previdenziali
3 Disciplina della concorrenza e altri rapporti tra soci nelle S.T.P
Premessa
3.1 La concorrenza del socio
3.2 L’esclusione del socio
3.2.1 Esclusione di diritto ed esclusione “facoltativa”
3.2.2 Ipotesi di esclusione facoltativa nei vari modelli societari
3.2.3 Le eventuali cause di esclusione statutaria con riferimento alle S.T.P.
3.2.4 Le modalità di esclusione
3.3 La morte del socio
3.3.1 Il decesso del socio in una società di persone
3.3.2 Il decesso del socio in una società di capitali e, in particolare, in una s.r.l.
3.4 Recesso del socio
3.4.1 Il recesso del socio in una società di persone
3.4.2 Il recesso del socio in una società di capitali
3.4.3 Recesso e durata della società
3.5 Trasferimenti inter vivos delle partecipazioni societarie
3.5.1 Disciplina legale per le società di persone
3.5.2 Norme di riferimento per le società di capitali
3.5.3 Clausole statutarie: lock-up, gradimento, prelazione, tag/dragalong. Normativa (per le società di capitali) e prassi
3.5.4 Osservazioni conclusive con riferimento al mondo delle S.T.P./ S.T.A.
4 Le Società Tra Professionisti nell’ambito delle operazioni di aggregazione tra professionisti
Premessa
4.1 Il ruolo delle S.T.P. nelle operazioni di aggregazione
4.2 Differenze tra l’M&A tra studi professionali e il classico M&A aziendale
4.2.1 Principali differenze in sintesi
4.2.2 L’attività di affiancamento/canalizzazione della clientela e la struttura finanziaria dell’operazione
4.2.3 Il principio di continuità gestionale
4.3 La valutazione dello studio professionale in ottica di cessione
4.3.1 La valutazione dello studio del commercialista/consulente del lavoro con il metodo finanziario
4.3.2 La valutazione dello studio del commercialista/consulente del lavoro con il metodo dei multipli di transazioni comparabili e l’analisi di regressione
4.3.3 La valutazione dello studio legale
4.3.4 La valutazione dello studio odontoiatrico
4.4 La due diligence nell’M&A di studi professionali
4.4.1 Obiettivi e peculiarità della due diligence negli studi professionali
4.4.2 Verifica finanziaria
4.4.3 Verifica legale e fiscale
4.4.4 Due diligence negli studi di commercialisti e consulenti del lavoro: focus sull’analisi della clientela
4.4.5 Due diligence negli studi dentistici: focus su compliance e pending
4.5 Focus: l’M&A professionale nel settore dentale
4.5.1 Il contesto in cui operano gli studi dentistici e i vantaggi delle operazioni M&A
4.5.2 Lo stato attuale del mercato del M&A di studi dentistici
4.6 Focus: l’M&A professionale nel settore legale
5 La riorganizzazione degli studi professionali
Premessa
5.1 La riforma (D.Lgs. n. 192 del 27 dicembre 2024)
5.1.1 D.Lgs. n. 192 del 27 dicembre 2024
5.1.2 Il costo di acquisizione della clientela
5.1.3 La cessione di partecipazioni in associazioni professionali
5.1.4 L’art. 177-bis T.U.I.R. e la neutralità fiscale
5.2 Il conferimento/la trasformazione dello studio professionale in una S.T.P.
5.2.1 Abuso del diritto
6 La liquidazione e lo scioglimento della S.T.P. (Cenni)
Premessa
6.1 Profili civilistici
6.1.1 Cause di scioglimento della S.T.P.
6.1.2 Prosecuzione dell’attività durante la liquidazione
6.2 Profili fiscali
6.3 Profili operativi
Gli Autori
Il volume rappresenta una guida completa e operativa per un efficace passaggio di patrimoni tra generazioni, rivolgendosi a tutti i professionisti che a vario titolo possono essere coinvolti in tali operazioni (tipicamente commercialisti e avvocati), ma anche a coloro che si occupano esclusivamente di wealth management, fornendo un quadro esaustivo dal punto di vista civilistico e fiscale.
A questo fine vengono illustrati non solo gli aspetti e le strutture giuridiche alla base del trasferimento dei beni, ma anche gli strumenti più adeguati e fiscalmente convenienti.
Il libro esamina i principali istituti per il trasferimento e la tutela del patrimonio, dai più “consolidati” come la successione legittima e la donazione, a quelli meno tradizionali come holding e trust. Relativamente a questi due ultimi strumenti, il testo è aggiornato con le novità e modifiche introdotte dal D.Lgs. 192/2024, che ha notevolmente rivoluzionato la disciplina del conferimento di partecipazioni, dell’aggregazione di professionisti e di altre operazioni straordinarie, e dal D.Lgs. 139/2024 che ha inserito nel nostro TUSD la fiscalità indiretta del trust.
Ampio spazio è stato riservato al patto di famiglia e alle riorganizzazioni societarie tenendo conto anche della più recente prassi dell’Agenzia delle Entrate.
Un capitolo è stato dedicato altresì alla gestione della c.d. “eredità digitale”, una “nuova” modalità attraverso la quale il de cuius può lasciare dei beni, appunto digitali, sia online che offline.
› Strumenti operativi
› Aspetti giuridici
› Risvolti fiscali
PRINCIPALI ARGOMENTI
◾ Successione legittima e testamentaria
◾ Donazione
◾ Patto di famiglia
◾ Diritti reali su cosa altrui utili al ricambio
◾ Contratto di affidamento fiduciario
◾ Fondo patrimoniale
◾ Holding
◾ Operazioni straordinarie per aziende e professionisti
◾ Trust
◾ Successione e gestione di opere d’arte e di criptoattività
◾ Il passaggio dell’eredità digitale
◾ Società semplice
IL VOLUME INCLUDE
Materiali online: eventuali aggiornamenti normativi verranno commentati, nell’estensione online del testo, fino al 30 aprile 2026.
ENNIO VIAL
Dottore commercialista, opera nel settore della consulenza in materia di fiscalità internazionale, di operazioni straordinarie, di riorganizzazione di patrimoni familiari e di trust.
È relatore per svariati enti di formazione. Pubblica da oltre 20 anni articoli e libri su temi di sua competenza.
SILVIA BETTIOL
Dottore commercialista, si dedica alla consulenza in materia di fiscalità internazionale, di operazioni straordinarie e di trust. Ha maturato una significativa esperienza in tema di comunicazioni delle holding. È relatrice e autrice di pubblicazioni su temi di sua competenza.
LIBRO PRIMO - DIRITTO AMMINISTRATIVO
PARTE PRIMA - ORGANIZZAZIONE AMMINISTRATIVA
Introduzione
A) Caratteristiche del diritto amministrativo
B) La pubblica amministrazione e la cura degli interessi pubblici
C) La funzione politica e la funzione amministrativa
1) Nozione e distinzioni
2) La differenza tra gli atti politici e gli atti di alta amministrazione
3) Le leggi-provvedimento
4) Le fonti del diritto (rinvio)
Capitolo 1
Il Governo. Pluralismo istituzionale, organi e competenze della P.A.
1.1 Quadro generale dell’organizzazione statale centrale
1.1.1 Lo Stato-amministrazione e le formule organizzatorie
1.1.2 Il Governo, i Ministeri e la Governance per il PNRR
1.1.2.1 Il ruolo del Governo nell’ordinamento italiano
1.1.2.2 Nomina, operatività e caduta del Governo
1.1.2.2.1 Il ruolo del Capo dello Stato nella procedura di nomina del Governo
1.1.2.2.2 Il voto di fiducia
1.1.2.2.3 La crisi del Governo: crisi parlamentare
1.1.2.2.4 La crisi del Governo: crisi extraparlamentare
1.1.2.3 La struttura del Governo: disciplina costituzionale e legislativa
1.1.2.4 Il Presidente del Consiglio
1.1.2.5 I Ministri ed i Ministeri
1.1.2.5.1 I Ministri
1.1.2.5.2 I sottosegretari di Stato e i vice Ministri
1.1.2.6 II Consiglio dei Ministri
1.1.2.7 Altri organi e strutture governative
1.1.2.8 La responsabilità degli organi di Governo
1.1.2.9 Governo e pubblica amministrazione
1.1.2.10 Gli organi ausiliari
1.1.2.11 La Governance per l’attuazione del PNRR
1.1.2.11.1 Cabina di regia per il Piano nazionale di ripresa e resilienza
1.1.2.11.2 Poteri sostitutivi e superamento del dissenso
1.1.2.11.3 Cabine di coordinamento a sostegno degli enti locali per l’attuazione e monitoraggio del PNRR
1.1.2.11.4 Esclusione dal controllo concomitante della Corte dei conti dei piani, programmi e progetti previsti o finanziati dal PNRR e dal PNIC
1.1.3 Le società partecipate, l’affidamento in house e le società a partecipazione mista
1.2 L’organizzazione statale periferica
1.2.1 Premessa
1.2.2 Il Prefetto e gli Uffici territoriali di Governo (UTG)
1.3 Gli enti pubblici nel pluralismo istituzionale
1.3.1 Nozione e classificazione
1.3.2 I caratteri degli enti pubblici
1.3.3 Le Agenzie
1.4 Le Autorità amministrative indipendenti
1.5 L’influenza del diritto europeo
1.5.1 L’organismo di diritto pubblico
1.5.2 L’impresa pubblica
1.6 Enti territoriali – Amministrazione regionale e locale (rinvio)
1.7 Gli organi e gli uffici
1.7.1 Definizioni
1.7.2 La classificazione degli organi
1.7.3 Rapporto organico e rapporto di servizio
1.8 Attribuzione e competenza: definizioni e tipologie
1.9 Il trasferimento di competenza
1.9.1 Premessa
1.9.2 La delega
1.9.3 L’avocazione
1.9.4 La sostituzione
1.9.5 Il difetto di competenza
1.10 Le relazioni tra gli organi
1.10.1 La gerarchia
1.10.2 La direzione ed il coordinamento
1.11 Il controllo
1.11.1 Nozione e funzione di controllo
1.11.2 Il controllo sugli organi
1.11.3 Il controllo sugli atti
1.11.4 Il controllo sull’attività
1.11.5 I controlli interni sull’attività
1.12 I principi generali dell’azione e dell’organizzazione amministrativa
1.12.1 Il principio di legalità
1.12.2 L’imparzialità
1.12.3 Il buon andamento
1.12.4 Il principio di ragionevolezza
1.12.5 Il principio di pareggio del bilancio
1.12.6 Il principio di sussidiarietà
1.12.7 I principi comunitari
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Capitolo 2
Pubblico impiego e codice di comportamento dei pubblici dipendenti.
Responsabilità, diritti, doveri e sanzioni
Rinvio
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PARTE SECONDA - AZIONE AMMINISTRATIVA
Capitolo 3
L’esercizio della funzione amministrativa: attività discrezionale e provvedimentale
3.1 Discrezionalità amministrativa
3.2 Discrezionalità tecnica, accertamento tecnico e discrezionalità mista
3.3 Il merito
3.4 Le posizioni soggettive
3.4.1 Concetto di situazione giuridica soggettiva
3.4.2 Definizione e tipologie dell’interesse legittimo
3.4.3 La posizione giuridica di diritto soggettivo
3.5 Interessi diffusi e collettivi
3.6 La class action nei confronti della P.A.
3.7 Gli atti e i provvedimenti amministrativi (rinvio)
3.7.1 Nozione
3.7.2 Gli elementi essenziali
3.7.3 Gli elementi accidentali
3.7.4 La struttura formale dell’atto
3.7.5 I caratteri
3.7.6 L’efficacia
3.7.7 L’esecutività e l’eseguibilità
3.8 L’autorizzazione e le figure affini
3.9 La segnalazione certificata di inizio attività (SCIA) (rinvio)
3.10 II silenzio assenso in luogo dell’autorizzazione espressa (rinvio)
3.11 La concessione
3.12 Il permesso di costruire e la CILA
3.13 I provvedimenti restrittivi: gli atti ablatori
3.14 Gli atti sanzionatori
3.15 L’espropriazione
3.16 I certificati
3.17 Le autocertificazioni
3.17.1 Le dichiarazioni sostitutive di certificazioni
3.17.2 L’oggetto delle dichiarazioni sostitutive di certificazioni
3.17.3 Le dichiarazioni sostitutive di atti di notorietà
3.18 Informatizzazione, digitalizzazione e intelligenza artificiale
3.18.1 II Codice dell’amministrazione digitale
3.18.1.1 I diritti dell’amministrazione digitale
3.18.2 La dematerializzazione dei documenti
3.18.2.1 Il documento informatico
3.18.2.2 Il fascicolo informatico
3.18.2.3 Il protocollo informatico
3.18.3 Firma digitale
3.18.4 Le copie di atti e documenti informatici
3.18.5 Il Sistema pubblico di connettività (SPC)
3.18.6 II Sistema pubblico di identità digitale (SPID)
3.18.7 Cybersecurity
3.18.8 I pagamenti alla P.A. con modalità informatiche
3.18.8.1 II sistema PagoPA
3.18.9 Sistema di portafoglio digitale italiano - Sistema IT-Wallet
4 I diritti reali su cosa altrui utili al ricambio
4.1 Introduzione
4.2 L’usufrutto
4.2.1 Aspetti civilistici
4.2.2 L’usufrutto: la fiscalità indiretta
4.2.3 Usufrutto: imposte dirette
4.2.4 Usufrutto e partecipazioni societarie
4.2.5 La rinuncia al diritto di usufrutto
4.2.6 La perdita dell’usufrutto per morte dell’usufruttuario
4.2.7 L’usufrutto a tempo
4.2.8 Il diritto di abitazione: aspetti civilistici
4.2.9 Il profilo dell’aggressione
4.2.10 Diritto di usufrutto, diritto di abitazione e trust
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5 I vincoli di destinazione ex art. 2645-ter
5.1 Introduzione
5.2 I lineamenti dell’istituto
5.3 La segregazione del patrimonio
5.4 Casi di utilizzo dell’istituto
5.4.1 Il vincolo è il trust italiano?
5.4.2 La creazione di servitù atipiche
5.4.3 Il fondo patrimoniale atipico
5.5 Aspetti critici
5.5.1 Introduzione
5.5.2 Il disponente vincola beni immobili e si assume gli oneri gestori per il perseguimento dello scopo
5.5.3 Il disponente trasferisce la proprietà ad un terzo (fiduciario) che si assume l’onere di perseguire lo scopo
5.5.4 Il disponente conserva la proprietà dei beni su cui iscrive il vincolo ma ne affida il perseguimento dello scopo ad un terzo (fiduciario)
5.6 Profili fiscali
5.6.1 Fiscalità indiretta
5.6.2 Fiscalità diretta
5.7 Lo studio del Notariato sui vincoli di destinazione
5.7.1 Atto di destinazione
5.7.2 Interessi meritevoli di tutela
5.7.3 I soggetti
5.7.4 Oggetto del vincolo di destinazione
5.7.5 Cessazione della destinazione
5.7.6 La segregazione del patrimonio
5.7.7 Sovrapposizione con altri istituti
5.7.8 Alcune clausole dell’atto di destinazione
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6 Il contratto di affidamento fiduciario
6.1 Introduzione all’istituto
6.2 I lineamenti fiscali
6.2.1 Imposizione indiretta e diretta
6.2.2 L’interpello 903-31/2011 del 21 febbraio 2011 Agenzia delle Entrate, Direzione Regionale della Liguria e le imposte indirette
6.2.3 L’interpello 903-134/2012 Agenzia delle Entrate, Direzione Regionale della Liguria, del 23 maggio 2012 e le imposte indirette
6.2.4 L’interpello 903-151/2012 del 3 luglio 2012 Agenzia delle Entrate, Direzione Regionale Liguria e le imposte dirette
6.2.5 Alcune osservazioni in tema di fiscalità diretta
6.3 I disegni di legge
6.3.1 La proposta di legge del 2006
6.3.2 La proposta di legge del 2019
6.4 L’affidamento fiduciario e il “Dopo di noi” per la tutela dei soggetti deboli
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7 Il fondo patrimoniale
7.1 Lineamenti
7.2 La responsabilità
7.3 Costituzione del fondo patrimoniale
7.4 I beni del fondo patrimoniale
7.4.1 Inquadramento della questione
7.4.2 La gestione dei beni nel fondo
7.4.3 I bisogni della famiglia
7.4.4 Debiti tributari
7.4.5 Casi giurisprudenziali
7.4.6 Lo scioglimento del fondo patrimoniale
7.5 La fiscalità del fondo patrimoniale
7.5.1 Introduzione
7.5.2 Fiscalità diretta: l’art. 4 del TUIR
7.5.3 La nuda proprietà
7.5.4 Opportunità di pianificazione fiscale
7.5.5 Fondo patrimoniale e cedolare secca
7.5.6 Le istruzioni del Modello Redditi
7.5.7 La soggettività fiscale
7.5.8 IMU
7.5.9 Fiscalità indiretta: la C.M. 221/2000
7.5.10 Caso a) Fondo costituito con beni di proprietà di entrambi i coniugi
7.5.11 Caso b) Fondo costituito con beni di proprietà di uno solo dei coniugi che se ne riserva la proprietà
7.5.12 Caso c) Fondo costituito con beni di proprietà di uno solo dei coniugi che non se ne riserva la proprietà
7.5.13 Caso d) Fondo costituito con beni di un terzo che non se ne riserva la proprietà
7.5.14 Caso e) Fondo costituito con beni di un terzo che se ne riserva la proprietà
7.5.15 La riforma del 2006 e la C.M. 3/2008
7.5.16 Imposte ipotecarie e catastali
7.5.17 Imposta di registro
8 La holding quale strumento di passaggio del patrimonio
8.1 Considerazioni introduttive
8.2 Le affermazioni attribuite alla holding tra falsi miti e verità
8.2.1 La holding per non pagare le imposte
8.2.2 La holding per risolvere ogni problema generazionale
8.2.3 La holding per prelevare gli utili senza pagare le imposte
8.2.4 Le affermazioni “parzialmente” veritiere
8.2.5 La holding per occultare il socio
8.2.6 La holding per ridurre i costi amministrativi
8.2.7 La holding per blindare il patrimonio
8.2.8 Le affermazioni veritiere sulla holding
8.2.9 La holding per investire liquidità senza intralcio
8.2.10 La holding per favorire il passaggio generazionale
8.2.11 La holding per evitare di pagare il 26% sulla liquidità che non voglio avere in tasca
8.2.12 La holding per gestire meglio eventuali conflitti
8.2.13 La holding per apparire più solidi nel mercato bancario
8.2.14 La holding per affidare il ruolo di amministratore a terzi
8.3 Il percorso evolutivo che ci porta alla holding
8.3.1 Considerazioni introduttive
8.3.2 La fase della holding comune
8.3.3 Le personal holding
8.3.4 Le subholding
8.3.5 Le due holding
8.4 I vari tipi di holding
8.4.1 Introduzione
8.4.2 La holding società di capitali: i punti di forza
8.4.2.1 Considerazioni introduttive
8.4.2.2 Regimi fiscali di favore
8.4.2.3 Maggior vocazione internazionale
8.4.2.4 Ottima gestione della liquidità
8.4.2.5 Offrire un’immagine migliore di fronte ai terzi
8.4.2.6 Implementabilità attraverso l’operazione di conferimento a realizzo controllato di cui all’art. 177, c. 2 e c. 2-bis del TUIR
8.4.2.7 Possibilità di amministratori non soci
8.4.3 I punti critici della holding società di capitali
8.4.3.1 Introduzione
8.4.3.2 Maggiori adempimenti pubblicitari
8.4.3.3 Il bilancio consolidato
8.4.3.4 Il cash buy out
8.4.3.5 Possibile obbligo di nomina dell’organo di controllo
8.4.3.6 Possibile pignorabilità delle quote
8.4.4 La holding società di persone: i punti di debolezza
8.4.5 La holding società di persone: i punti di forza
8.4.5.1 Introduzione
8.4.5.2 Non è soggetta all’obbligo di depositare il bilancio
8.4.5.3 Beneficia di una maggiore riservatezza
8.4.5.4 È assoggettata a minori adempimenti
8.4.5.5 Minori costi di gestione
8.4.5.6 Beneficia dell’impignorabilità delle quote
8.5 La creazione della holding
8.5.1 Le modalità di creazione
8.5.2 La cessione delle quote
8.5.2.1 La cessione al nominale
8.5.2.2 La cessione al valore di mercato senza rivalutazione
8.5.2.3 La cessione al valore di mercato con rivalutazione
8.5.2.4 Società di persone e cash buy out
8.5.2.5 Un quadro di sintesi
8.5.2.6 La creazione mediante donazione
8.5.3 Il conferimento di partecipazioni
8.5.3.1 I vari tipi di conferimento
8.5.3.2 Inquadramento generale del conferimento a realizzo controllato
8.5.3.3 Il nuovo conferimento a realizzo controllato ex art. 177, c. 2 del TUIR: un confronto tra la vecchia e nuova normativa
8.5.3.4 Il conferimento a patrimonio netto
8.5.3.5 I requisiti delle società conferita e conferitaria
8.5.3.6 Il controllo rilevante
8.5.3.7 Il realizzo controllato in caso di incremento del patrimonio netto inferiore al costo fiscale
8.5.3.8 Il nuovo conferimento a realizzo controllato ex art. 177, c. 2-bis: le partecipazioni qualificate
8.5.3.9 Le caratteristiche essenziali del nuovo comma 2-bis
8.5.3.10 La residualità rispetto al comma 2
8.5.3.11 La qualificazione della partecipazione conferita
8.5.3.12 Le nuove deroghe alla unipersonalità
8.5.3.13 I conferimenti minusvalenti
8.5.3.14 Il “long holding period”
8.5.3.15 Le nuove regole per le holding: il problema della demoltiplicazione
8.5.3.16 Come definire la holding
8.5.3.17 Il livello della demoltiplicazione
8.5.3.18 Il dramma del calcolo della demoltiplicazione
8.6 La holding società semplice
8.6.1 Lineamenti fiscali
8.6.2 Fiscalità e tassazione dei dividendi
8.6.3 Le opportunità della holding società semplice
8.7 La società semplice sotto la holding
8.7.1 Inquadramento
8.7.2 Il caso Ferragni
8.7.3 Esempi di utilizzo della società semplice sotto la holding
8.8 La holding patrimonio
8.9 Il trust holding
8.9.1 Inquadramento
8.9.2 Aspetti giuridici del trust holding
8.9.3 Redditi del trust derivanti da partecipazioni societarie
8.9.3.1 Introduzione
8.9.3.2 Il trust socio di società di capitali
8.9.3.3 Il confronto con la persona fisica socia di società di capitali
8.9.3.4 Il caso del trust trasparente
8.9.3.5 Il trust socio di società di persone
8.9.3.6 La società di persone holding con socio il trust
8.9.3.7 Il trust socio di società estere
8.9.3.8 I dividendi percepiti dal socio trust derivanti da società estere
8.9.3.9 Il confronto ipotizzando la tassazione sul netto frontiera per le persone fisiche
8.9.3.10 Il trust holding può essere un ente commerciale?
8.9.3.11 Il trust holding ente commerciale e non commerciale a confronto
8.9.4 Un caso di applicazione del trust holding
8.9.4.1 Dove non arriva lo statuto societario
8.9.4.2 La soluzione della holding
8.9.4.3 La soluzione del trust
8.9.4.4 La logica delle quote minoritaria lasciate ai disponenti
8.10 Gli errori frequenti che si riscontrano nella creazione della holding
8.10.1 Introduzione
8.10.2 Creare la holding cedendo le quote al nominale
8.10.3 Creare la holding cedendo le quote al prezzo di mercato previa rivalutazione
8.10.4 Conferire a realizzo controllato in una società di persone senza le dovute valutazioni
8.10.5 Pensare che la holding eviti la tassazione sui dividendi del 26%
8.10.6 Pensare che la holding possa sostenere spese personali dei soci
8.10.7 Pensare che la società semplice sotto la holding sia abusiva tout court
8.10.8 Conferire una partecipazione non di controllo in una holding personale per avere l’esenzione da imposta di successione e donazione senza le dovute valutazioni
8.10.9 Pensare di non potere donare una holding a seguito di conferimento ex art. 177, c. 2-bis del TUIR
8.10.10 Non considerare le priorità nella applicazione delle norme sul conferimento
8.10.11 Non calcolare il costo fiscalmente riconosciuto del socio in modo accurato
8.10.12 Confondere il regime di realizzo controllato con un regime di neutralità
8.10.13 Conferire usufrutto e nuda proprietà credendo di ricevere analoghi diritti nella conferitaria
8.10.14 Conferire un diritto di usufrutto pensando di usufruire del regime di realizzo controllato
8.10.15 Conferire nuda proprietà senza diritti di voto
8.10.16 Conferire solo una quota di maggioranza in luogo dell’intera partecipazione (superato con la riforma)
8.10.17 Conferire quote di minoranza in presenza di un socio che conferisce quote di maggioranza (superato con la riforma)
8.10.18 Il conferimento imputato esclusivamente a riserva
8.10.19 Il conferimento non proporzionale
8.10.20 Il conferimento di quote di società di persone
8.10.21 La creazione di una holding a socio ed amministratore unico coincidenti
8.10.22 Creare la holding pura attraverso una scissione mediante scorporo (superata dalla riforma della scissione mediante scorporo)
8.10.23 Ritenere abusivo l’accumulo dei dividendi nella holding
8.10.24 Considerare la holding come una alternativa al trust
9 Le operazioni straordinarie utili al ricambio generazionale
9.1 Introduzione
9.2 La creazione della holding attraverso il conferimento o la nuova scissione mediante scorporo
9.2.1 Lineamenti dell’operazione
9.2.2 Lineamenti dell’operazione di conferimento di partecipazioni
9.2.3 Lineamenti dell’operazione di scissione mediante scorporo
9.2.3.1 Aspetti civilistici
9.2.3.2 Aspetti fiscali
9.2.4 La creazione della holding pura e della subholding: approfondimenti
9.2.4.1 La creazione della holding
9.2.4.2 La creazione della sub holding
9.3 La scissione societaria
9.3.1 Gli utilizzi della scissione
9.3.2 Lo spin off immobiliare mediante scissione
9.3.2.1 Inquadramento dell’operazione
9.3.2.2 La successiva cessione delle quote della società operativa
9.3.2.3 La successiva donazione delle quote della società operativa
9.3.2.4 La successiva cessione o donazione delle quote della società immobiliare
9.3.3 La scissione asimmetrica
9.3.3.1 Inquadramento dell’operazione
9.3.3.2 La scissione asimmetrica avente ad oggetto compendi immobiliari
9.3.3.2.1 Introduzione
9.3.3.2.2 Il caso della risposta n. 36 del 12 ottobre 2018
9.3.3.2.3 Il caso dell’interpello n. 40 del 19 ottobre 2018
9.3.3.3 La scissione asimmetrica di liquidità
9.3.3.3.1 Il giudizio di non abusività
9.3.3.3.2 Un caso particolare di scissione asimmetrica: la risposta n. 263/2023
9.3.4 La scissione mediante scorporo per creare la holding e la sub holding
9.3.4.1 Introduzione
9.3.4.2 La creazione della holding immobiliare
9.3.4.3 La creazione della holding pura
9.3.4.4 La creazione della sub holding con top holding immobiliare
9.3.4.5 La creazione della sub holding con top holding pura
9.3.5 La scissione mediante scorporo per avviare nuovi business immobiliari
9.3.6 La scissione mediante scorporo per separare i soci
9.3.6.1 Introduzione
9.3.6.2 La scissione asimmetrica totale
9.3.6.3 La scissione asimmetrica, ma non per tutti
9.3.6.4 La scissione mediante scorporo “liberatoria”
9.3.6.5 La risoluzione dei conflitti attraverso il trust
9.3.7 La scissione ascensore
9.3.7.1 Introduzione
9.3.7.2 La scissione a favore della società figlia
9.3.7.3 La scissione a favore della società madre
9.4 La trasformazione
9.4.1 Considerazioni generali
9.4.2 Lineamenti della trasformazione e responsabilità dei soci
9.4.2.1 Trasformazione progressiva
9.4.2.2 Trasformazione regressiva
9.4.3 La trasformazione di società in trust
9.5 La donazione di quote societarie
9.5.1 La donazione di nuda proprietà
9.5.2 La donazione della piena proprietà
9.5.3 La disposizione di quote in trust
9.6 Il conferimento di azienda
9.6.1 La logica dell’operazione
9.6.2 Lineamenti fiscali
9.6.3 Il conferimento dell’azienda affittata
9.7 Il trust coinvolto nelle operazioni straordinarie
9.7.1 I termini del problema
9.7.2 Il trust socio di società interessate da operazioni straordinarie
---
10 Le operazioni straordinarie dei professionisti
10.1 Introduzione
10.2 La difficile situazione dei professionisti
10.3 Le nuove aperture del legislatore
10.4 Analisi delle diverse fattispecie
---
11 Il trust
11.1 Inquadramento dell’istituto
11.2 Gli aspetti civilistici dell’istituto
11.2.1 Il trust e la sua legge regolatrice
11.2.2 Le figure del trust, l’atto di trust e il diritto di informativa
11.2.3 Il disponente
11.2.4 Atto istitutivo e atto dispositivo
11.2.5 Il trustee
11.2.6 Il guardiano
11.2.7 I beneficiari
11.2.8 Il diritto di informativa dei beneficiari
11.3 La fiscalità dell’istituto
11.3.1 La fiscalità diretta
11.3.2 La differenza tra trust fiscalmente opachi e fiscalmente trasparenti
11.3.3 Un quadro di sintesi
11.3.4 La tassazione dei dividendi percepiti dal trust socio di società di capitali
11.4 Trust e imposta di donazione
11.4.1 Introduzione
11.4.2 L’operatività delle nuove disposizioni
11.4.3 La tassazione nella fase finale del trust
11.4.4 Come si conteggia l’imposta di successione e donazione
11.4.5 Il tema dell’arricchimento
11.4.6 I nuovi principi di territorialità
11.4.7 L’opzione per la tassazione anticipata
11.4.8 L’opzione per la tassazione anticipata per gli altri trust
11.4.9 L’ambito applicativo del provvedimento attuativo
11.4.10 La mancata previsione del trust nella esenzione di cui all’art. 3, c. 4-ter
11.5 Il trust per i soggetti deboli
11.5.1 I requisiti per le agevolazioni fiscali del trust “Dopo di noi”
11.5.2 Il requisito della disabilità grave
11.5.3 L’agevolazione relativa all’imposta di donazione
11.5.4 L’agevolazione connessa alle imposte ipotecaria e catastale e di registro
11.5.5 La premorienza del beneficiario disabile tutelato dal trust “Dopo di noi”
11.5.6 Le criticità delle condizioni ex art. 6 c. 3 ed il trust
11.6 Il trust di garanzia
11.7 La trasformazione della società in trust
11.7.1 Introduzione
11.7.2 Le finalità della trasformazione
11.7.3 Profili tributari
11.7.4 Una sentenza sulla trasformazione da Srl in trust
11.8 Trust e normativa antiriciclaggio
11.8.1 Lineamenti generali
11.8.2 Il titolare effettivo
11.8.3 Le novità a seguito del D.Lgs. 90/2017
11.8.4 Le modifiche apportate dal D.Lgs. 125/2019
10.8.5 Il registro dei titolari effettivi
11.9 Il trust estero
11.9.1 Introduzione
11.9.2 Quando il trust è non residente
11.9.3 Il trust non commerciale non residente
11.9.4 L’applicazione delle convenzioni contro le doppie imposizioni
11.9.5 La tassazione dei beneficiari italiani in caso di trust esteri
11.9.6 L’intervento normativo sulla tassazione dei beneficiari (art. 13 D.L. 124/2019)
11.10 Il trust interposto
11.10.1 Introduzione
11.10.2 Le conseguenze dell’interposizione
11.10.2.1 Introduzione
11.10.2.2 L’incertezza fiscale
11.10.2.3 Le criticità a livello di gestione bancaria
11.10.2.4 L’estensione al tema della fiscalità indiretta
11.10.3 L’interposizione secondo l’Agenzia delle Entrate
11.10.4 Il caso della risposta n. 237/2023
11.10.5 Il caso della risposta n. 251/2023
11.10.6 Recenti casi di interposizione
11.10.6.1 Introduzione
11.10.6.2 Risposta ad interpello n. 267/2023
11.10.6.3 La risposta ad interpello n. 145/2025: un caso di non interposizione e alcune riflessioni di chiusura
11.10.6.4 La risposta ad interpello n. 239/2025: un caso di interposizione per un trust americano
11.10.7 Casi pratici di interposizione
11.11 Casi pratici di utilizzo del trust
11.11.1 Il trust holding
11.11.2 Trust per il Dopo di noi
11.11.3 Trust per le opere d’arte
11.11.4 Tust per la gestione di immobili
11.11.4.1 Introduzione
11.11.4.2 La fiscalità diretta del trust immobiliare
11.11.4.3 La fiscalità indiretta del trust immobiliare
11.11.4.4 Trust e cedolare secca
11.11.4.5 La disposizione di immobili in trust con riserva del diritto di abitazione o di usufrutto
11.11.4.6 La gestione dell’IMU in caso di trust
11.11.4.7 Immobili gravati da mutuo
11.11.4.8 La disciplina del prezzo valore per il trust
11.11.4.9 La detenzione di immobili all’estero
11.11.5 Trust per la gestione della liquidità
11.11.5.1 Introduzione
11.11.5.2 La disposizione della liquidità in trust
11.11.5.3 La gestione di attività finanziarie
11.12 Il trust testamentario
11.12.1 Profili di criticità dell’istituto
11.12.2 Trust e testamento
11.12.3 Compatibilità con le norme di diritto interno
11.12.4 Interventi di giurisprudenza sul tema
11.12.5 Il trust testamentario nella risposta n. 371/2019
11.13 Il trust che dona ad altro trust
12 Il passaggio generazionale delle opere d’arte
12.1 Introduzione
12.2 La gestione di opere d’arte
12.2.1 Imposte dirette: inquadramento
12.2.2 La recente pronuncia della Cassazione n. 19363 del 15 luglio 2024
12.2.3 Imposte indirette
12.2.3.1 La cessione da parte del privato: l’imposta di registro
12.2.3.2 La cessione di opere soggetta ad IVA: considerazioni introduttive
12.2.3.3 La nuova aliquota IVA del 5%
12.2.3.4 La cessione del quadro da parte di una galleria italiana
12.2.3.5 La galleria comunitaria
12.2.3.6 La galleria extracomunitaria
12.2.3.7 La cessione da parte dell’artista
12.2.3.8 La detraibilità dell’IVA sugli acquisti
12.2.3.9 L’immissione dell’opera d’arte in un porto franco
12.3 La fiscalità della successione e della donazione
12.3.1 Introduzione
12.3.2 Lineamenti dell’imposta di donazione e successione: le aliquote
12.3.3 La base imponibile in relazione alle opere d’arte in caso di donazione
12.3.4 L’esenzione da imposta di successione e donazione dei beni culturali
12.3.5 La presunzione del 10%, in ipotesi di successione
12.3.6 Il pagamento dell’imposta di successione con opere d’arte
12.3.7 L’esenzione per successioni e donazioni a favore dello Stato
12.3.8 L’esenzione di cui all’art. 3 c. 4-ter nel contesto del patto di famiglia
12.3.9 L’imposta di donazione
12.4 I veicoli per la gestione delle opere d’arte
12.4.1 Introduzione
12.4.2 La società semplice
12.4.2.1 Introduzione
12.4.2.2 L’apporto delle opere d’arte
12.4.2.3 La gestione delle opere d’arte nel corso della “vita” della società semplice
12.4.2.4 Il trasferimento delle quote della società semplice
12.4.2.5 La norma agevolativa del trasferimento per successione delle opere d’arte
12.4.2.6 La cessione di opere d’arte da parte della società semplice
12.4.2.7 La scissione della società semplice che detiene opere d’arte
12.4.3 Il trust
12.4.3.1 Introduzione
12.4.3.2 La figura del trustee
12.4.3.3 La fiscalità del trust che gestisce opere d’arte
12.4.3.4 Varie fiscalità del trust
12.4.3.5 Trust residente opaco con collezione in Italia
12.4.3.6 Trust residente trasparente con collezione in Italia
12.4.3.7 Trust residente opaco con collezione all’estero
12.4.3.7.1 Introduzione
12.4.3.7.2 Reddito qualificato come attività di impresa
12.4.3.7.3 Reddito diverso
12.4.3.7.4 Non qualificazione del provento come reddito
12.4.3.8 Trust residente trasparente con collezione all’estero
12.4.3.9 Trust non residente opaco con collezione all’estero
12.4.3.10 Trust non residente trasparente con collezione all’estero
12.4.3.11 Trust non residente opaco con collezione in Italia
12.4.3.12 Trust non residente trasparente con collezione in Italia
12.4.3.13 Trust, opere d’arte e imposta di donazione: il momento impositivo
12.4.3.14 Principi di territorialità nella tassazione
12.4.3.15 Le modalità di tassazione ai fini della imposta di donazione
12.4.4 La fondazione
12.4.4.1 Introduzione
12.4.4.2 La gestione delle opere attraverso un trust di scopo
12.4.4.3 La gestione delle opere attraverso un trust familiare donatorio con i beneficiari individuati
12.4.4.4 La fondazione: esiste la fondazione di famiglia?
12.4.4.5 Un caso di fondazione
12.4.4.6 Il trust e la fondazione a confronto nella gestione di opere d’arte
12.5 Le opere d’arte detenute all’estero
12.5.1 Introduzione
12.5.2 Beni oggetto di monitoraggio
12.5.3 Monitoraggio e produzione di reddito imponibile
12.5.4 IVIE, IVAFE e IC
12.5.5 Il valore da indicare
12.5.6 Le modalità di compilazione
12.5.7 La detenzione attraverso veicoli
12.5.7.1 Introduzione
12.5.7.2 Detenzione attraverso una società semplice italiana
12.5.7.3 Detenzione attraverso una società commerciale italiana
12.5.7.4 Detenzione attraverso una società estera non interposta non paradisiaca
12.5.7.5 Detenzione attraverso una società estera non interposta paradisiaca
12.5.7.6 Detenzione attraverso una società estera interposta
12.5.7.7 Detenzione attraverso un trust interposto
12.5.7.8 Detenzione attraverso un trust residente in Italia
12.5.7.9 Detenzione attraverso un trust residente all’estero
12.6 La tassazione dei proventi da alienazione
12.7 La detenzione dell’opera d’arte in Paesi paradisiaci
13 La gestione della liquidità all’estero
13.1 Introduzione
13.2 Il monitoraggio fiscale
13.3 La polizza estera
13.3.1 Lineamenti
13.3.2 Polizze assicurative e IVAFE
13.4 Alcuni casi di compilazione del quadro RW
13.4.1 Alcuni esempi pratici
13.4.2 È davvero necessario dichiarare gli investimenti che si detiene all’estero?
14 Il passaggio generazionale delle criptoattività
14.1 Introduzione
14.2 La gestione delle criptovalute durante la nostra vita
14.3 La gestione delle criptovalute dopo la nostra morte
14.3.1 I termini del problema
14.3.2 La detenzione di criptovalute attraverso strumenti finanziari ortodossi
14.3.3 La detenzione attraverso intermediari centralizzati
14.3.4 La detenzione diretta
14.3.5 Strumenti giuridici in caso di detenzione diretta
14.3.6 Le soluzioni di alcuni exchange
14.4 Il passaggio attraverso veicoli
14.5 Criptovalute e imposta di successione e donazione
14.6 La riforma del 2023
14.6.1 La disciplina fiscale delle criptoattività
15 L’eredità digitale
15.1 Introduzione
15.2 Cosa sono i beni digitali
15.3 Cosa muore con noi e cosa sopravvive alla nostra morte
15.4 I possibili beni digitali
15.4.1 Introduzione
15.4.2 L’account
15.4.3 Le credenziali
15.4.4 La firma elettronica
15.4.5 Le criptovalute
15.4.6 I conti on line
15.4.7 I beni digitali piratati
15.4.8 Contenuti concessi in licenza
15.4.9 Gli account di identità digitale
15.4.10 I dati personali
15.5 Strumenti per gestire il passaggio dei beni digitali
16 La società semplice
16.1 Introduzione
16.2 Le caratteristiche della società semplice
16.3 Le opportunità della società semplice
16.4 La società semplice holding
16.5 La società semplice può essere una reale alternativa al trust?
16.6 Alcuni limiti della holding società semplice
16.7 La complessa tassazione dei dividendi percepiti da una società semplice
16.8 Aggravi IVIE e IVAFE
16.9 La società di persone estera
16.10 Spunti di riflessione sulla società semplice
16.11 Società semplice nell’operazione di scissione
Nel corso degli ultimi anni la questione della sostenibilità delle organizzazioni sportive ha iniziato a diffondersi, anche se ancora oggi permangono interrogativi circa gli strumenti di policy utili per sostenerla concretamente.
Come si individuano le opportunità che la cultura della responsabilità sociale per lo sviluppo sostenibile può offrire al mondo dello sport? In che modo è possibile aiutare le diverse tipologie di organizzazioni sportive a perseguire il successo sostenibile, ossia la creazione di valore nel lungo termine tenendo conto delle aspettative degli stakeholder e dell’impatto generato? Esistono delle “modalità semplici” in chiave ESG per misurare e valutare fattivamente la performance sportiva, sociale, economica e ambientale? Come si integra agevolmente la sostenibilità nella strategia per organizzare eventi sportivi sostenibili?
Questi sono solo alcuni degli interrogativi a cui si vuole rispondere con il presente volume che, oltre al prezioso contributo di Valter Borellini sulle competenze chiave per affrontare la sfida dello sviluppo sostenibile, contiene anche diversi esempi operativi di buone pratiche di sostenibilità a livello nazionale e internazionale e uno specifico apparato bibliografico e di approfondimento online, utili per ulteriori applicazioni e per gli sviluppi di successive ricerche che possano favorire la disseminazione di innovazione e competitività nel mondo dello sport. Un testo indispensabile non solo per professionisti della sostenibilità, ma anche per manager e dirigenti sportivi, atleti, allenatori, policy maker, consulenti e ricercatori, che vogliono coniugare etica, benessere e responsabilità in un settore in profonda trasformazione.
Impreziosiscono l’opera le prefazioni del Ministro per lo Sport e i Giovani Andrea Abodi, del Sottosegretario all’Ambiente e alla Sicurezza Energetica Claudio Barbaro e dell’Equity Partner di PTS Spa Alberto Miglietta.
Giovanni Esposito
Dottore di Ricerca in Critica Storica Giuridica ed Economica dello Sport, iscritto all’albo dei Dottori commercialisti, dei Revisori contabili e dei Giornalisti pubblicisti, è autore di numerose pubblicazioni in tema di responsabilità sociale per lo sviluppo sostenibile delle organizzazioni sportive. Attualmente è Segretario Generale della Federazione Italiana Canottaggio.
Matteo Esposito
Docente al Corso di Alta Formazione per il Manager della Sostenibilità nello Sport (Manager Sportivi Associati e Università eCampus). Co-fondatore di CMA Srl e Studio Nivola Srl., Partner di PTS Sport, è consulente di organizzazioni sportive ed Enti del Terzo settore, con focus sulla rendicontazione sociale e sulla gestione di eventi sostenibili.
Prefazione:
– a cura di Andrea Abodi, Ministro per lo Sport e i Giovani
– a cura di Claudio Barbaro, Sottosegretario all’Ambiente e alla Sicurezza
Energetica
– a cura di Alberto Miglietta, Equity Partner PTS S.p.A
Introduzione
1 Il contesto internazionale e nazionale
1.1 Il ruolo dello sport nell’Agenda 2030 dell’ONU per lo sviluppo sostenibile
1.1.1 I Sustainable Development Goals (SDGs)
1.1.2 Le competenze per lo sviluppo sostenibile: gli Inner Development Goals
1.2 La sostenibilità del Comitato Olimpico Internazionale
1.3 L’evoluzione della funzione sociale dello sport in Europa
1.4 La Riforma dello Sport in Italia: un’opportunità verso lo sviluppo sostenibile
1.5 Le strategie di sostenibilità nel calcio: dalla UEFA alla FIGC
2 Il Green Table per lo sviluppo sostenibile delle organizzazioni sportive
2.1 Il successo sostenibile
2.2 L’applicazione della Linea guida ISO 26000 sulla responsabilità sociale
2.2.1 Le caratteristiche della responsabilità sociale nello sport
2.2.2 I principi e le attività connesse alla responsabilità sociale delle organizzazioni sportive
2.2.3 I sette Temi per il successo sostenibile
2.3 L’integrazione della sostenibilità nella Governance dello sport: doppia E (Economic, Environmental) e doppia S (Sport, Social)
2.4 Una proposta di strategia ESG nello sport
3 Il panorama della rendicontazione e della valutazione
3.1 Accountability e rendicontazione sociale delle organizzazioni sportive
3.2 Linee guida e Standard di rendicontazione: le opportunità per lo sport
3.2.1 Linee guida per la redazione del Bilancio sociale degli Enti del Terzo Settore (d.m. 4 luglio 2019)
3.2.2 GRI – Global Reporting Initiative
3.2.3 IR – Integrated Reporting
3.3 La nuova rendicontazione di sostenibilità nell’Unione europea e le opportunità per lo sport
3.3.1 La Corporate Sustainability Reporting Directive - CSRD
3.3.2 Le novità rispetto alla normativa precedente, NFRD
3.3.3 Il decreto legislativo 125/2024 di attuazione della CSRD
3.3.4 Gli ESRS: European Sustainability Reporting Standards
3.3.5 La rendicontazione volontaria della sostenibilità: la VSME
3.3.6 La rendicontazione volontaria della sostenibilità nello sport
3.4 La Valutazione dell’Impatto Sociale nello sport: una inderogabile esigenza
3.4.1 L’impatto sociale e la sua valutazione
3.4.2 Le principali tecniche utilizzate nelle Valutazioni d’Impatto Sociale
3.4.3 Linee guida per la Valutazione dell’Impatto Sociale degli Enti del Terzo Settore: una opportunità anche per lo sport dilettantistico
3.4.4 Proposte per l’implementazione della VIS nel mondo sportivo
3.5 La rendicontazione di sostenibilità nello sport: una proposta operativa
3.5.1 Le cinque fasi per la redazione di una reportistica di sostenibilità nello sport
3.5.2 Le dieci macro-sezioni di un documento volontario di sostenibilità nello sport
4 La sostenibilità degli eventi sportivi
4.1 Eventi sportivi e sostenibilità
4.2 Gli strumenti per gestire gli eventi sostenibili
4.2.1 Gli strumenti strategici
4.2.2 Gli strumenti di relazione
4.2.3 Gli strumenti di supporto
4.3 Le Linee guida per eventi sportivi sostenibili – Dipartimento per lo Sport – Presidenza del Consiglio dei Ministri
4.4 I Criteri Ambientali Minimi (CAM) del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica
4.4.1 Destinatari e mezzi di verifica
4.4.2 Le 23 clausole contrattuali
4.4.3 I 13 criteri premianti
4.5 Athletics for a Better World – Lo standard di World Athletics per la sostenibilità degli eventi sportivi di atletica leggera
4.5.1 La strategia di sostenibilità 2020-2030 di World Athletics
4.5.2 Il 68° Campaccio, quando la tradizione locale incontra l’atletica internazionale
5 Le competenze chiave strategiche per un successo sostenibile delle organizzazioni sportive (a cura di Valter Borellini)
5.1 Soluzioni innovative che possono proiettare le organizzazioni sportive nel futuro
5.2 Competenze necessarie per supportare uno sviluppo sostenibile delle organizzazioni sportive in un contesto complesso
5.3 La professionalizzazione delle risorse: i profili professionali necessari
Bibliografia e sitografia
La gestione delle spese condominiali è il terreno più delicato e conflittuale dell’attività dell’amministratore. La corretta applicazione dei criteri di ripartizione è essenziale per prevenire contestazioni, tutelare i diritti dei condomini e garantire una gestione equilibrata e trasparente.
Questa II edizione aggiornata della Guida alla ripartizione delle spese condominiali, curata da Giuseppe Bordolli, offre un quadro completo e pratico delle regole civilistiche, delle novità legislative e dei più recenti orientamenti giurisprudenziali.
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Un manuale operativo e di immediata consultazione, che unisce rigore giuridico ed esempi pratici, diventando uno strumento indispensabile per l’amministratore di condominio che voglia gestire in modo efficace, sicuro e conforme alla normativa ogni aspetto legato alle spese.
PRINCIPALI ARGOMENTI
◾ Principi generali e criteri di ripartizione
◾ Parti comuni, scale, ascensori, balconi e lastrici solari
◾ Impianti condominiali: idrico, elettrico, riscaldamento, fognario
◾ Termoregolazione e contabilizzazione del calore
◾ Clausole contrattuali e deroghe ai criteri legali
◾ Recupero crediti e gestione dei condomini morosi
◾ Novità introdotte dal Decreto Bollette 2025
Libro di carta di 342 pagine
Giuseppe Bordolli
Consulente condominialista. Svolge attività di consulenza per amministrazioni condominiali e società di intermediazione immobiliare; è collaboratore delle maggiori riviste di diritto immobiliare. Autore e coautore di numerose monografie in materia di condominio, mediazione immobiliare, locazione, divisione ereditaria, privacy, nonché di articoli e commenti note a sentenza. È collaboratore di Diritto.it e di altri portali giuridici dedicati alle problematiche del settore immobiliare. È coordinatore della collana Condomino.
Introduzione
CAPITOLO I – Le spese: i principi generali
1.1 L’obbligo dei condomini di contribuire alle spese: il fondamento
1.2 La distinzione tra le spese
1.2.1 Spese (necessarie) di manutenzione ordinaria
1.2.2 Spese (necessarie) di manutenzione straordinaria
1.2.3 Manutenzione e riparto di competenze
1.2.4 Spese e commissioni lavori o consigli di condominio
1.2.5 Spese straordinarie di notevole entità
1.2.6 Spese (utili) per le innovazioni. Le innovazioni gravose e voluttuarie
1.2.7 Il fondo spese per le opere straordinarie
1.2.8 Spese legali: il dissenso alla lite
1.3 Le spese sostenute dal singolo condomino: l’articolo 1134 c.c.
1.3.1 L’urgenza
1.3.2 Articolo 1134 c.c. e casistica pratica
1.3.3 Onere della prova ed articolo 1134 c.c.
1.4 Impianti sportivi costruiti dal condominio e diritto al rimborso
1.5 Le spese anticipate dall’amministratore
1.5.1 Amministratore di condominio e spese straordinarie non autorizzate
1.5.2 La ratifica delle spese straordinarie non autorizzate
1.6 Le spese fra venditore ed acquirente
1.6.1 La nascita dell’obbligo delle spese ordinarie
1.6.2 La nascita dell’obbligo delle spese straordinarie
1.6.3 Spese e rapporto tra alienante ed acquirente
1.6.4 La nuova solidarietà tra alienante ed acquirente
1.6.5 Recupero crediti del terzo e art. 63 disp. att. c.c.
1.7 Danni e compravendita
1.8 Gli altri soggetti obbligati: premessa
1.8.1 Locatori e conduttori
1.8.2 Usufruttuari e nudi proprietari
1.8.3 Utilizzatore, società di leasing e condominio
1.8.4 Eredi del condomino. La rinuncia all’eredità
1.8.5 L’aggiudicatario: l’appartamento acquistato all’asta
1.9 Il luogo del pagamento delle spese
1.10 Il tempo del pagamento. Il ritardo nel pagamento in attesa della risoluzione del contratto con l’appaltatore
1.10.1 Il pagamento in contanti: il rifiuto dell’amministratore
1.11 La prescrizione
1.12 Il pagamento dei terzi: la sussistenza o meno del vincolo di solidarietà
1.12.1 Il contrasto giurisprudenziale
1.12.2 La soluzione delle Sezioni Unite: la parziarietà
1.12.3 La nuova solidarietà attenuata dopo la riforma
1.12.4 Il risarcimento dei danni derivanti dalla gestione condominiale
1.13 Esonero dalle spese e clausola contrattuale del regolamento di condominio
1.14 L’eccezione d’inadempimento: condomino che non paga se il condominio non ripara un impianto o una parte comune
1.15 Il legittimo rifiuto: spese per opere abusive
1.16 Le spese personali
1.17 I danni da custodia
1.18 Crediti e debiti verso il condominio: la compensazione
1.19 Spese condominiali e rent to buy
1.20 Spese condominiali e separazione e divorzio
1.21 Spese condominiali e leasing abitativo
1.22 Le transazioni sulle spese
1.23 Agevolazioni fiscali, morosità, spese condominiali
1.24 Prestazioni dei condomini ed esenzione dalle spese
CAPITOLO II – I criteri legali di ripartizione delle spese condominiali
2.1 L’art. 1123 c.c. in generale
2.1.1 La diversa convenzione: la deroga ai criteri legali
2.1.2 Delibere condominiali e deroghe ai criteri regolamentari di ripartizione delle spese
2.1.3 L’intervento delle Sezioni Unite (Cass., n. 9839/2021)
2.1.4 Il criterio di ripartizione delle spese in millesimi (o indici alternativi)
2.1.5 I valori non espressi in millesimi
2.1.6 La tabella dei millesimi di proprietà: definizione e funzione
2.1.7 Mancanza delle tabelle e rifiuto di pagare le spese condominiali
2.1.8 Approvazione e modifica della tabella di proprietà prima dell’intervento delle Sezioni Unite (Cass., sez. un., n. 18477/2010): il consenso unanime
2.1.9 L’intervento delle Sezioni Unite (Cass., sez. un., n. 18477/2010)
2.1.10 Approvazione, revisione e rettifica delle tabelle non contrattuali: la conferma dei principi delle Sezioni Unite
2.1.11 Tabelle e modifica della destinazione d’uso di una unità immobiliare
2.1.12 Le tabelle “contrattuali”
2.1.13 Tabelle errate o da modificare e restituzione di somme pagate in eccesso
2.1.14 Tabelle approvate per facta concludentia
2.2 L’art. 1123, comma 2, in generale
2.3 L’art. 1123, comma 3, in generale
2.3.1 Il condominio parziale in generale
2.3.2 Condominio parziale e conseguenze sulla ripartizione delle spese
2.3.3 L’applicazione pratica dell’art. 1123, comma 3, c.c.
2.3.4 Condominio parziale e delibera adottata da un’assemblea condominiale alla quale partecipano tutti i condomini
2.3.5 La scissione dal condominio maggiore: un’operazione non consentita
CAPITOLO III – Parti comuni e spese
3.1 Opere sottostanti al piano terreno
3.1.1 Suolo e sottosuolo
3.1.2 Terrapieni ed opere di rafforzamento
3.1.3 L’intercapedine
3.1.4 Il vespaio
3.1.5 Piani cantinati
3.1.6 Fondazioni
3.2 Le parti comuni di accesso al condominio: androne o andito e portoni d’ingresso
3.2.1 Spese per l’androne e proprietari dei locali terranei dello stabile condominiale
3.2.2 Cassette postali
3.2.3 Vestiboli
3.3 Le spese per gli elementi strutturali del caseggiato: i muri perimetrali
3.3.1 Muro perimetrale che delimita il condominio da un altro
3.3.2 Muro di proprietà del singolo condomino e muro che delimita i giardini
3.3.3 Facciate e contorni lapidei
3.3.4 Pannelli frangisole e pensiline
3.3.5 Spese ponteggi
3.3.6 Pilastri, architravi e pannelli di riempimento
3.4 Le coperture dell’edificio
3.4.1 Tetto o lastrico comune
3.4.2 Tetto che non è sovrastante ad alcune unità immobiliari del caseggiato ma è destinato anche alla protezione dell’atrio comune
3.4.3 Tetto costituito da due corpi distinti
3.4.4 Tetto condominio orizzontale
3.4.5 Abbaini e lucernari
3.4.6 Gronde e pluviali: il problema della riparazione dei tratti pluviali posti nel giardino di uno dei condomini
3.4.7 Sottotetto
3.5 Le spese per gli spazi esterni comuni: il cortile
3.5.1 Il giardino condominiale
3.5.2 Muri di contenimento di giardini pensili
3.6 La spesa per l’attività di custodia e vigilanza delle parti comuni: il servizio di portierato
3.6.1 Locale per la portineria e alloggio del portiere
3.6.2 Il servizio di guardiania
CAPITOLO IV – Scale e ascensore: le spese
4.1 Premessa
4.2 Il criterio di ripartizione delle scale
4.3 Tabelle scale
4.4 La titolarità delle scale: il problema dei proprietari dei negozi, botteghe o locali con accesso dalla strada
4.5 Il sottoscala
4.6 I pianerottoli
4.7 Lucernario, controlucernario, finestre delle scale ed altri accessori
4.8 La “cassa” delle scale e murature
4.9 Il prolungamento della scala
4.10 I torrini delle scale
4.11 Condominio multiscale
4.12 Scale di accesso alle cantine
4.13 La spesa per la pulizia ed illuminazione delle scale
4.14 Spesa per le scale e diversa convenzione
4.15 La pulizia delle scale a turno
4.16 Pulizia extra delle scale per colpa del condomino
4.17 Esempio tabella scale
4.18 Le spese per la gestione dell’ascensore
4.19 Spese per l’adeguamento a norma di legge
4.20 La sostituzione dell’ascensore
4.21 Installazione ex novo dell’ascensore e successiva manutenzione: i criteri di spesa
4.22 Installazione dell’ascensore da parte di uno condomino
4.23 Installazione dell’ascensore e abbattimento delle barriere architettoniche
4.24 Spesa per la gestione dell’ascensore e diversa convenzione: l’esenzione dalle spese
4.25 Condomini con unità immobiliari al piano terreno e spese per le scale e l’ascensore
4.26 I condomini del piano terra con accesso autonomo dalla strada
4.27 Il prolungamento dell’ascensore
CAPITOLO V – L’art. 1125 c.c. e il problema dei balconi
5.1 Premessa
5.2 L’ambito di applicazione dell’articolo 1125 c.c.
5.3 La comproprietà della soletta: conseguenze
5.4 Le spese spettanti in parti uguali
5.5 Le spese a carico del proprietario del piano superiore
5.6 Le spese gravanti sul proprietario del piano inferiore
5.7 Il solaio che divide la proprietà del singolo da una parte comune
5.8 Cortile o giardino posto a copertura di box o altri locali interrati
5.9 Solaio divisorio tra proprietà del singolo e parte comune (porticato, androne, ecc.)
5.10 I balconi incassati e l’articolo 1125 c.c.
5.11 I balconi aggettanti: inapplicabilità dell’articolo 1125 c.c.
5.12 Balconi aggettanti, caduta pezzi d’intonaco e spese per mantovana
5.13 Le componenti comuni dei balconi: gli elementi decorativi della facciata
5.14 Le spese per la sostituzione dei divisori e delle ringhiere dei balconi che contribuiscono al decoro del caseggiato
5.15 Derogabilità del criterio stabilito dall’art. 1125 c.c.
CAPITOLO VI – Lastrici solari e terrazze a livello: le spese
6.1 Premessa
6.2 Lastrico solare di proprietà o uso esclusivo e titolo valido
6.3 Lastrico solare ad uso esclusivo e manutenzione: la competenza a decidere dell’assemblea
6.4 Lastrico solare e terrazza a livello: le differenze
6.5 Porzione aggettante di terrazza
6.6 Lastrico e tetto di proprietà esclusiva
6.7 L’uso esclusivo
6.8 La rinuncia al diritto esclusivo sul lastrico
6.9 La ripartizione della quota-parte di spesa di 1/3
6.10 La ripartizione della quota-parte di spesa di 2/3
6.11 Lastrici solari di proprietà esclusiva: ipotesi particolari
6.12 La doppia contribuzione
6.13 Unità immobiliari coperte solo parzialmente da lastrico o terrazza
6.14 La necessità del calcolo dell’incidenza: la sentenza della Cassazione n. 1451/2014
6.15 Le parti comuni coperte dal lastrico solare
6.16 Le spese di riparazione o ricostruzione del lastrico
6.17 La spesa riferita al sistema di canalizzazione o di raccolta delle acque di un lastrico solare o terrazza solare
6.17.1 Le pilette dei lastrici
6.18 I danni da infiltrazioni
6.18.1 La vecchia tesi (oggi superata) delle Sezioni Unite nel 1997
6.18.2 Altre opinioni
6.18.3 La tesi attuale delle Sezioni Unite e giurisprudenza successiva conforme
6.19 Risarcimento dei danni da infiltrazioni in occasione di lavori di ristrutturazione che hanno interessato il lastrico solare
6.20 Le spese escluse dalla ripartizione ex art. 1126 c.c.
6.21 Nuove terrazze a tasca e applicazione dell’art. 1126 c.c.
6.21.1 Uso lecito del tetto comune
6.21.2 La realizzazione di una terrazza a tasca: la tesi tradizionale
6.21.3 L’ammissibilità di “ragionevoli” demolizioni del tetto: un nuovo crescente orientamento
6.21.4 Uso illecito del tetto
6.21.5 Le conseguenze sulla ripartizione delle spese
6.22 La diversa convenzione
CAPITOLO VII – Gli impianti: le spese
7.1 Premessa
7.2 L’impianto idrico
7.2.1 Impianto idrico e condominio parziale
7.2.2 Autoclave
7.2.3 Le spese per l’erogazione dell’acqua (fredda)
7.2.4 La delibera assembleare che impone l’installazione dei contatori dell’acqua negli appartamenti: una scelta obbligata
7.2.5 Agevolazioni tariffarie
7.2.6 La controversia sulla quantità di acqua consumata
7.3 Impianto elettrico
7.4 L’impianto citofonico ed il videocitofono
7.5 Impianto di videosorveglianza
7.6 Impianto fognario
7.6.1 Tubatura comune all’interno di una proprietà esclusiva
7.6.2 Le fosse biologiche
7.6.3 Tubazioni di scarico e condominio parziale
7.6.4 Allaccio nuovo bagno del singolo e spesa per modifiche all’impianto fognario
7.6.5 Impianto fognario non utilizzato e spese
7.6.6 Condutture private e braga
7.7 Impianto di riscaldamento e canne fumarie
7.7.1 Spese ordinarie e tabelle di gestione: la situazione prima del passaggio definitivo alla termoregolazione e contabilizzazione di calore
7.7.2 La termoregolazione e contabilizzazione: il quadro normativo ante riforma del condominio
7.7.3 La termoregolazione e contabilizzazione dopo il d.lgs. 4 luglio 2014, n. 102
7.7.4 I tipi di contabilizzazione: la contabilizzazione indiretta e i ripartitori
7.7.4.1 La contabilizzazione diretta
7.7.5 La spesa per l’installazione dei dispositivi per la contabilizzazione deve essere fatturata al singolo condomino o è una questione condominiale?
7.7.6 Criterio di ripartizione della spesa del riscaldamento e acqua calda a seguito dell’adozione dei sistemi di contabilizzazione: la norma UNI 10200
7.7.7 I criteri correttivi
7.7.8 Contabilizzazione e tabelle riscaldamento contenute nel regolamento
7.7.9 Nuovo criterio ex d.lgs. 141/2016: il declino della UNI 10200
7.7.10 La revisione della UNI 10200
7.7.11 Le novità introdotte dall’art. 9 d.lgs.73/2020: la UNI 10200 non obbligatoria
7.7.12 Rottura del ripartitore
7.7.13 La ripartizione delle spese (lett. d) del comma 5 dell’articolo 9 del d.lgs. 102/2014: il dibattito sviluppatosi dopo il d.lgs. n. 73/2020
7.7.14 Come ripartire le spese in concreto
7.7.15 La quota volontaria e involontaria nella contabilizzazione diretta
7.7.16 La quota volontaria ed involontaria nella contabilizzazione diretta
7.7.17 Criteri per ripartire il consumo involontario
7.8 Il distacco dal riscaldamento centralizzato e spese
7.8.1 Il notevole squilibrio termico: l’opinione della Cassazione
7.8.2 Quando si verificano i notevoli squilibri di funzionamento dal punto di vista tecnico
7.8.3 Gli aggravi di spesa
7.8.4 Il consumo involontario
7.8.5 Le spese che rimangono a carico del distaccato
7.8.6 La prova termotecnica
7.8.7 La preventiva comunicazione all’amministratore: l’articolo 1122 c.c.
7.8.8 Distacco e regolamento di condominio
7.8.9 Installazione di nuova caldaia dimensionata ed esclusione dei condomini distaccati dalla comproprietà e dalle spese
7.8.10 Distacco dal riscaldamento per taglio dei tubi da parte del condominio e restituzione delle spese di riscaldamento pagate e non dovute
7.9 Impianti obsoleti e inutili
7.10 Gli impianti sportivi nel condominio
7.11 Le antenne centralizzate
7.11.1 L’antenna analogica
7.11.2 Antenna satellitare condominiale: l’innovazione necessaria
7.12 I pannelli solari in condominio
7.13 Pannelli solari e vincolo paesaggistico
CAPITOLO VIII – Recupero crediti
8.1 Il recupero coattivo delle rate condominiali inevase
8.2 Premessa
8.3 Il ruolo dell’amministratore e dell’assemblea
8.4 Il fondo spese per la morosità
8.5 L’individuazione del debitore e il principio dell’apparenza
8.6 L’inapplicabilità del principio di apparenza
8.7 La definitiva negazione dell’apparentia iuris nel condominio. Il problema dei comproprietari
8.8 La mancata richiesta del decreto ingiuntivo. La dispensa dell’assemblea
8.9 La messa in mora
8.10 Il decreto ingiuntivo immediatamente esecutivo: il problema della mancanza di un piano di riparto
8.11 I presupposti per il decreto ingiuntivo
8.12 Mancanza di prove documentali sulla spesa
8.13 Le soluzioni bonarie dopo il decreto ingiuntivo
8.14 Opposizione a decreto ingiuntivo e mediazione
8.15 Opposizione a decreto ingiuntivo e impugnazione della delibera annullabile
8.16 Opposizione a decreto ingiuntivo e delibera nulla
8.17 Opposizione a decreto ingiuntivo e questioni di competenza
8.18 Opposizione a decreto ingiuntivo e tabelle errate: una necessaria precisazione
8.19 Opposizione a decreto ingiuntivo del comproprietario o coerede
8.20 Opposizione a decreto ingiuntivo e simulazione delle quietanze relative all’avvenuto pagamento delle spese condominiali
8.21 Decreto ingiuntivo e spese legali
8.22 Terzo creditore e comunicazione dei morosi
8.22.1 Dati specifici da comunicare sui condomini morosi
8.22.2 Inottemperanza all’obbligo di comunicare i nomi dei morosi
8.22.3 Questione privacy: il tribunale di Roma fornisce un chiarimento
8.22.4 I possibili danni a carico del condominio
8.22.5 Misure coercitive per inadempimento: la nuova disciplina della legge n. 69 del 2009
8.23 Creditore del condominio procedente e condomino esecutato
8.24 Il pignoramento del conto corrente condominiale
8.25 Sospensione dei servizi comuni al condomino moroso
8.25.1 Il ruolo dell’amministratore di condominio
8.25.2 Il problema della sospensione della fornitura di acqua potabile
8.25.3 Il problema della sospensione della fornitura del riscaldamento
8.26 Ritardato pagamento e penalità
8.27 Condominio e sovraindebitamento
8.28 Condominio e Decreto Bollette
Indice analitico
