I vantaggi fiscali dell’impresa familiare sono dovuti alla possibilità per l’imprenditore di imputare ai collaboratori familiari fino al 49% del reddito prodotto.
Per far questo occorre formalizzare in un atto la costituzione dell’impresa familiare con scrittura privata autenticata dal notaio o atto pubblico prima dell’inizio del periodo di imposta.
L’istituto dell’impresa familiare è stato voluto dal legislatore che ha riformato il Diritto di Famiglia per tutelare il lavoro familiare che prima non veniva considerato e non aveva alcuna tutela giuridica.
Quando si parla di impresa familiare sono previste due ipotesi:
1) il familiare presta la propria attività in modo continuativo nell’impresa stessa;
2) il familiare presta la propria attività non all’interno dell’impresa, bensì nella famiglia.
Nell'impresa familiare possono collaborare il coniuge, i parenti entro il terzo grado o affini entro il secondo del titolare; il rapporto che si instaura tra l’imprenditore e i suoi familiari, è un qualcosa di intermedio tra il rapporto di lavoro subordinato e il rapporto di società, senza però essere né l’uno, né l’altro.
Al familiare spetta il diritto ad una quota di utili fino a un massimo del 49% e incrementi proporzionati alla quantità e qualità del lavoro che presta, come anche il diritto a partecipare ai beni acquistati e agli utili conseguiti.
Le perdite invece restano sempre a carico unicamente del titolare dell’impresa e non del collaboratore familiare.
Vantaggi dell’impresa familiare sono: costi abbastanza bassi per la sua costituzione, possibilità di dividere il reddito con i familiari in relazione alla quantità e qualità di lavoro prestata, copertura previdenziale degli stessi se prestano il lavoro nell’impresa. Da valutare l’incidenza dei contributi previdenziali fissi, tenendo tuttavia presente che gli stessi serviranno anche a far maturare il diritto alla pensione.