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DIRETTIVA CASE GREEN: APPROVATA IL 12 APRILE DALL' ECOFIN

Direttiva case green: approvata il 12 aprile dall' Ecofin

L'UE approva la Direttiva anti inquinamento con regole per le ristrutturazioni. Tra gli altri stop al bonus caldaie a gas dal 2025

Il Consiglio Ecofin (Consiglio Economia e Finanza dell’Unione europea) ha approvato la Direttiva case green in data 12 aprile, attesa ora in Gazzetta UE.

La direttiva sulla prestazione energetica nell’edilizia, nota come Direttava “Case Green” verrà pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale dell’Ue ed entrerà in vigore decorsi venti giorni dalla sua pubblicazione. 

Dalle nuove norme arriva un forte impatto sui bonus casa,ad esempio, nel 2025 le prescrizioni europee entreranno nel nostro sistema, obbligando lo stato a togliere qualsiasi bonus per le installazioni di caldai a gas.

Per quanto rivela una interrogazione parlamentare del 20 marzo, il Governo italiano è già al lavoro per l’attuazione della direttiva in questione.

Vediamo cosa contiene la direttiva UE cui l'Italia e gli altri paesi dovranno attenersi.

1) Bonus caldaie a gas: stop dal 2025 con la Direttiva case green

La Direttiva, attesa nella gazzetta UE, dovrà essere recepita da ciascun paese appartenente all'Unione, e prevede un piano di ristrutturazioni per gli edifici residenziali.

Si prevede una incentivazione delle installazione di sistemi ibridi ad esempio o caldaie con pompe di calore e lo stop agli incentivi per le caldaie alimentate solo a metano. Incentivati anche i sistemi solari con regole più chiare.

I punti principali della nuova normativa sono:

  • raggiungimento nel 2050 di zero emissioni. Ogni Stato membro dovrà adottare un piano nazionale che preveda la riduzione progressiva del consumo di energia degli edifici residenziali con un taglio del 16% entro il 2030 e del 20-22% entro il 2035. Ciascun paese potrà decidere su quali edifici concentrarsi, con il vincolo di garantire che almeno il 55% della riduzione del consumo medio di energia primaria sia ottenuto attraverso la ristrutturazione degli edifici con le peggiori prestazioni (energivori).
  • impatto sui bonus casa. La direttiva avrà un forte impatto sui bonus casa in quanto gli sconti attualmente in vigore scadranno alla fine del 2024, già nel 2025 in vigore le prescrizioni europee con la previsione che gli apparecchi che funzionano solo a metano, infatti, non saranno più incentivabili dal 2025. Si vuole consentire, con le nuove regole di accedere agli incentivi fiscali, con apparecchi che funzioni almeno in modo prevalente con gas verdi.
  • dal 2040 stop ai combustibili fossili. Dal 2040 le caldaie a metano dovranno essere totalmente eliminate, ma la scadenza non viene intesa come un termine stringente, ma più come un obiettivo verso il quale tendere, con qualche possibilità di ritardi.

2) Direttiva Case green: le principali novità

Come specifica il Sito Ait Europa vediamo le principali novità che ci aspettano per un futuro più green secondo le regole della direttiva appena approvata e attesa in gazzetta europea:

  • Edifici nuovi: dovranno essere a emissioni zero a partire dal 2030. Per quelli di proprietà pubblica la scadenza è fissata al 2028.
  • Ristrutturazioni: non ci sarà più l'idea delle classi energetiche armonizzate, almeno il 16% - rispetto al 2020 - degli edifici pubblici con le peggiori prestazioni andrà ristrutturato entro il 2030 e il 26% entro il 2033. Per le case si applicherà un obiettivo di riduzione del consumo energetico del 16% dal 2030 e del 20-22% entro il 2035.
  • Pannelli solari: l'obbligo di installarli riguarderà i nuovi edifici pubblici e sarà progressivo, dal 2026 al 2030. 
  • Caldaie a gas: i paesi avranno tempo fino al 2040 per dire addio alle caldaie a combustibili fossili, mentre dal 2025 saranno aboliti tutti i sussidi per le caldaie autonome a combustibili fossili. Previsti anche incentivi per incoraggiare il passaggio a sistemi di riscaldamento e raffreddamento alimentati da energie rinnovabili.
  • Flessibilità: le misure di ristrutturazione adottate dal 2020 saranno conteggiate ai fini dell'obiettivo di efficienza.
  • Esenzioni: i governi potranno esentare gli edifici storici e agricoli, le chiese e i luoghi di culto, gli immobili a uso militare e quelli utilizzati solo temporaneamente.
  • Piani nazionali: i 27 paesi appartenenti all'UE avranno due anni di tempo per adeguarsi presentando a Bruxelles le loro tabelle di marcia per indicare la via che intendono seguire per centrare gli obiettivi di effiencientamento.
  • Investimenti: la Commissione europea stima che entro il 2030 saranno necessari 275 miliardi di euro di investimenti annui per la svolta energetica del parco immobiliare, ovvero 152 miliardi di euro di investimenti all'anno in più rispetto alle risorse attuali. Non sono previsti finanziamenti dedicati, ma i Paesi potranno attingere ai fondi Ue per sostenere la svolta: tra questi, il Fondo sociale per il clima, il Recovery fund e i Fondi di sviluppo regionale.
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