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Prestazione occasionale o libera professione?

L

Luigi

Ospite
Vi racconto la mia vicenda.

Mi laureo in ingegneria elettrotecnica nel luglio 1997.
Arriva la chiamata al servizio militare e parto nel novembre 1997.
Ad agosto 98, durante ancora il servizio militare, trovo lavoro in uno studio di ingegneria. Avendo il pernottamento fuori caserma inizio a lavorare nello studio (dalle 17 alle 24) per un paio di mesi fino al congedo.
Al termine del servizio militare inizio a lavorare con regolarità presso questo studio.
Complessivamente nel 98 lavoro per cinque mesi e mi pagano l’equivalente pattuito di tre mesi, e qui arriva il problema: la prestazione occasionale!
Inizia il 1999 (anno della discordia): continuo a lavorare nello studio (e con me molti altri) cercando di ottenere una posizione lavorativa riconosciuta (l’assunzione!). Mi si dice che non è possibile e che tutti gli studi professionali hanno un rapporto di questo genere…eventualmente è possibile aprire partita iva e figurare come prestazione professionale una prestazione che in realtà è di lavoro subordinato. Ci penso un poco ma non mi decido in quanto la mia speranza è di trovare lavoro come dipendente. A maggio dello stesso anno mi iscrivo all’ordine degli ingegneri e a settembre, dietro soprattutto le pressanti considerazioni dei genitori mi convinco ad aprire partita iva, iscrivermi ad inarcassa e cominciare a versare contributi ai fini pensionistici (ed ad avere diritto come lavoratore che contribuisce e non come figlio di lavoratore all’assistenza sanitaria!). Le retribuzioni durante l’anno si dividono quindi in due gruppi: prestazione occasionale e fatturazione professionale. Il primo, complessivamente di circa 47 milioni di lire lordi, presi come si dice a roma “ a mozzichi e bocconi” in quanto si prendevano soldi quando la società riusciva a sua volta a riscuotere una parcella e il secondo di circa 5 e mezzo milioni di lire lordi (relativo a quanto mi diedero nel periodo settembre-dicembre 99). Iniziai quindi a fatturare fittiziamente lavori da dipendente come prestazioni professionali da ingegnere e andai avanti fino a settembre 2000, mese in cui trovai lavoro, tramite una selezione, presso una società pubblica delle Ferrovie dello Stato. Iniziai quindi a lavorare come dipendente e chiusi la partita iva. A maggio 2003 cambiai lavoro, sempre come dipendente, e, sempre tramite una selezione pubblica, entrai a lavorare in un ente pubblico (ora SpA) dello stato.

A marzo di quest’anno mi arriva una lettera dell’agenzia delle entrate in cui mi invita a presentare la documentazione fiscale relativa all’anno 1999. Tramite commercialista presentai la documentazione e nulla più fino ai primi di giugno in cui mi arriva un avviso di accertamento che mi contesta l’uso della prestazione occasionale in quanto:
“la parte ha intrattenuto rapporti di lavoro con il committente” e aggiungo io, solo con la committente
“l’importo percepito per il 1999 è decisamente incompatibile con una natura occasionale dell’attività”
“lo studio svolge attività di ingegneria integrata, stessa natura dell’attività svolta dal contribuente”
“i compensi iva dell’anno sono anch’essi percepiti dallo stesso studio di ingegneria”
Pertanto, si conclude, “La parte ha posto in essere con regolarità, sistematicità e ripetitività una pluralità di fatti economici coordinati e finalizzati al raggiungimento dello scopo”.
L’agenzia vorrebbe, interessi compresi:
325,14 euro di Irpef in più
4,36 euro di addizionale regionale in più
1301,16 euro di Irap in più
5993,70 euro di IVA in più
spese di notifica 5,16 euro
e mi irroga ulteriormente una sanzione di euro 7388,18 (che se pago subito riduco ad un quarto!).

Ho fatto la seguente constatazione: non ho avuto contributi versati, non avevo diritto all’assistenza sanitaria, ho lavorato come un negro (non meno di 12 ore al giorno in quel periodo) e ne pago pure le conseguenze! Se dovessi pagare tutto (circa 10.000 euro subito o circa 15.000 euro nel caso peggiore ho calcolato che nel 1999 avrei guadagnato di praticamente niente.

Evviva l’Italia!

[%sig%]
 
A

alberto

Ospite
Purtroppo l'agenzia entrate ha ragione nelle sue considerazioni..
considerare occasionale un rapporto ove si son presi 47.000€, ove si lavorava continuativamente presso quel committente e sotto le direttive dello stesso ove anche in presenza di partita iva si fatturava solo a quel committente.
Praticamente ti ha ricondotto il tutto a reddito professionale.. pensa invece se avessero disconosciuto il tutto per ricondurti il rapporto a quello di lavoro dipendente..
 
L

Luigi

Ospite
Non credo cambi la cosa ma sono 47 milioni di lire e non 47.000 euro
 
L

Luigi

Ospite
Non credo cambi la cosa ma sono 47 milioni di lire e non 47.000 euro
 
A

alberto

Ospite
al limite potresti far presente la cosa allo studio ove lavoravi per vedere se contribuiscono alla sanzione.. il rapporto fu definito cosi anche perchè così volevan loro.. nonostante tu fossi libero di accettare o meno..
 
M

Marlin

Ospite
se decido di farmi l'impianto idraulico della mia casa probabilmente allago tutto il palazzo.
Il fisco da una parte è incapace di scovare i veri evasori o meglio per ragioni di lobbie non li può scovare.
Dall'altra è uno squalo con i poveri contribueni che non possono difendersi.
Per il tuo caso vai da un commercialita che sia esperto in contenzioso tributario e proponi un accertamento con adesione al fine di guadagnare 90 giorni per inoltrare l'eventuale ricorso.
Se i compensi occasionali sono stati percepiti prima di aprire la partita iva il fisco non può pretendere nulla da te
Se i compensi occasionali sono stati percepiti dopo la partita iva sostieni la tesi che erano retribuzioni di lavoro subordinato e gira la palla al sostituto di imposta.
Ps: hai fatto malissimo a consegnare la documentazione richiesta.
 
A

alberto

Ospite
"Se i compensi occasionali sono stati percepiti prima di aprire la partita iva il fisco non può pretendere nulla da te"

ma scusa, gli contestano proprio l'occasionalità..
 
M

Marlin

Ospite
in assenza di partita iva quelli sono retribuzioni di lavoro subordinato e il fisco può solo segnalare il tutto agli enti previdenziali.
 
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