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pizzerie da asporto,gelaterie e iva corrispettivi

E

enzo

Ospite
chiedo un Vs. parere circa la % iva da applicare ai corrispettivi delle suddette attività, che come ben sappiamo, non necessitano di autorizzazione commerciale alla vendita e/o alla somministrazione in quanto "attività artigianali di produzione e vendita".
L'Iva sui corrispettivi è al 10% oppure è da ventilare??

[%sig%]
 
E

enzo

Ospite
x BICIA:

ma ne sei proprio sicura??? quando ho posto la domanda (e attualmente) ero convinto del contrario!!
puoi citarmi normativa in proposito??
attendo..
 
B

Bicia

Ospite
DPR 633/'72, ossia istituzione e disciplina Iva-Tabella A - Aliquote Iva ridotte
Parte III - Beni e servizi soggetti all'aliquota del 10% tra i quali rientra la somministrazione di alimenti e bevande presso pubblici esercizi.
se ti può "rassicurare" ho una gelateria, la cui attività prevalente è appunto la produzione con annesso punto vendita, per cui No..."esercizio di vicinato"; non era dello stesso parere il vigile polizia amm.va che ad inizio attività ha svolto controllo, subito da me contestato ed avvallato dallo stesso ufficio commercio del comune.ciao...e buon...gelato.
 
E

enzo

Ospite
Re: pizzerie da asporto, x BICIA 2

....risoluzione ministeriale 20 agosto 1998 n.107/E dice: "sono assogettate all'aliquota propria dei beni ceduti le VENDITE PER ASPORTO in quanto non rientranti nel concetto di somministrazione alimenti e bevande.
cosa ne pensi??
 
T

turi

Ospite
Le cessioni da asporto costituiscono “cessioni” e non prestazioni di servizi, quali sono le somministrazioni di alimenti e bevande… Pertanto, l’aliquota iva applicabile per i prodotti asportati è quella propria del bene così come stabilita nella tabella alla corrispondente voce…
 
B

Bicia

Ospite
Re: pizzerie da asporto, x BICIA 2

pensierino: nell'originario quesito chiedi: 10% o ventilazione?
puntualizzo che la mia risposta era riferita prettamente all'attività di produzione e contestuale vendita del gelato - pizze da asporto l'ho colto adesso, dal titolo - poi, giustamente, da una prima insicurezza "sfoderi" PRECISI riferimenti: e allora lo sapevi fin dall'inizio che sono al 10!!!ciao.
 
A

alberto

Ospite
Re: pizzerie da asporto, x BICIA 2

se posso dire la mia.. (lo stavo facendo mezz'ora ma poi qui è andata via la luce e siam rimasti al buio...)

la questione va letta cosi:
Secondo la R.M. 107/E/1998 per
l’individuazione dell’aliquota IVA applicabile occorre, in primo luogo, stabilire la tipologia del pasto alimentare da cedere in funzione dei (principali) ingredienti che qualificano il pasto
stesso, per poi verificare se:
a) per il pasto preparato esista una corrispondente (e specifica) voce all’interno della tabella A allegata al D.P.R. 633/1972, nel qual caso si adotterà l’aliquota per essa fissata, ovvero;
b) per detta tipologia di pasto non sia rinvenibile alcuna corrispondente (e specifica voce) all’interno della medesima tabella; pertanto, resta applicabile l’aliquota del 10% ordinariamente
stabilita per le “preparazioni alimentari non nominate né comprese altrove”, ai sensi del n. 80 della stessa tabella A, parte III.

ciao
 
T

turi

Ospite
Re: pizzerie da asporto, x Alberto

Ma certo che puoi dire la tua… solo che io avrei detto: la questione "potrebbe" essere letta così:
Mi scuserai se io mi permetto dissentire dalle tue conclusioni sulla portata della risoluzione…
Io credo che tu non abbia compreso il vero significato della risoluzione ministeriale, che poi non è assolutamente “rivoluzionaria”…ribadisce, infatti, il principio, vecchio quanto il decreto iva, che le cessioni o asporti di prodotti non sono assimilabili alla somministrazione di alimenti e bevande che, ai sensi dell’art. 3, secondo comma, n. 4 del decreto iva, sono considerate prestazione di servizi. Quindi, la questione posta ed a cui si è data soluzione, non è nell’individuazione dell’aliquota iva applicabile, se del 4,8 o 12%, ma nel principio che l’asporto di prodotti è cessione e, pertanto, segue l’aliquota iva propria, non potendo essere assimilabile alla prestazione di somministrazione di alimenti e bevande.
La questione va quindi “letta” così: prestazione o cessione?
Cessione, nel caso di prodotti da asporto….
Ciao

[%sig%]
 
A

alberto

Ospite
Re: pizzerie da asporto, x Alberto

mai detto che sia una somministrazione questa e da trattarsi come tale, il mio intervento era da ricondursi a come si determina l'aliquota iva da applicarsi alle cessioni per asporto di prodotti alimentari.

che fosse una cessione era pacifico (a meno che tu nn mi voglia dire che io nn so cosa sia la differenza tra cessione e somministrazione) in quanto per somministrazione si intende il consumo sul posto (quale le pizzerie, i ristoranti, i bar.. per i quali si parla di somministrazione e relativa iva al 10%)

in questo caso, parlando di cessione per asporto, si trattava di stabilire quale aliquota applicare al prodotto ceduto..
se la pizzeria da asporto cede la lattina di coca cola è ovvio che si applichi il 20%.
Ma qual'è l'aliquota da applicarsi in caso di cessione per asporto della pizza?
nn sicuramente il 10% perchè somministrazione (lo sarebbe pure la cocacola bevuta al banco del bar soggetta al 10%), ma bensi seguendo i criteri spiegati nel mio precedente post..

ciao...... (sto ancora aspettando cmq, quella cosa che mi hai detto mi è rimasta qui)
 
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