Re:INTERPELLO SUI BENI STRUMENTALI. Per Roberto
Prendo atto di una risoluzione che a mio parere, sebbene non conosca ancora la motivazione, non è condivisibile.
Mi riesce, davvero, difficile dare un senso logico alla detta evidente, ingiustificata iniquità. Io trovo che l’ assenza di analoga previsione normativa per il professionista (art. 65, comma 3-bis, del tuir) può tradursi, solo e soltanto, non nel disconoscimento del costo dei beni strumentali impiegati nell’esercizio dell’attività professionale, ma nella perdita (quanto mai iniqua) delle quote d’ammortamento relative agli anni in cui non esercitava l’attività professionale.
E' irrazionale riconoscere, cito ad esempio, il costo per l'acquisto di un computer effettuato, magari, qualche mese prima dell'inizio dell'attività, se impiegato nell'esercizio dell'attività di vendita ambulante di semi di zucca in luogo di quella di Avvocato. Eppoi, l’omessa di analoga previsione normativa, per i professionisti, del transito alla sfera professionale dei beni provenienti dalla sfera privata, non comporta, siccome non espressamente previsto, “sic et simpliciter", il disconoscimento del costo! Del costo di un bene inerente al conseguimento degli incassi. Ma dov'è scritto che il professionista non può impiegare, pena la perdita del costo, nell'esercizio dell'attività professionale, beni strumentali provenienti dalla sfera privata! E se così fosse perché, allora, giacché esclusi dalla determinazione analitica del reddito, dovrebbero concorrere alla determinazione sintetica degli incassi?
Io credo che per il caso di cui si discute è ancora presto per pensare di potere scrivere la parola fine ad una questione per me improponibile.
Sebbene in presenza di una risoluzione di parere contrario, io non avrei alcuna difficoltà a trattare la questione in sede contenziosa.
Ti sarei grato se m'inviassi il testo della risoluzione.
Grazie.
Ciao
T.