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Metodo registrazione iva

Anch'io credo che trattandosi di nota di credito non ci si possa esimere dal correggere la detrazione, ma non credo che aprire un sezionale e operare in dichiarazione sia la soluzione corretta (nel caso di fatture sarei d'accordo), credo che la soluzione corretta sia riaprire il mese di dicembre registrare la nota di credito e ravvedere il maggior importo.
Potrei farlo ovviamente, non è un problema di interessi e sanzioni anche perche' fortunatamente le lipe non è scaduta.
Ma vorrei capire il principio, in quanto andando per "competenza iva mese" la prassi vuole l' apertura del sezionale per i documenti ricevuti nel 2021 ma non inseriti.
Quindi capisco la soluzione piu' immediata sia di inserirla nella liquidazione di dicembre e pagare la differenza.
 

catia71

Utente
Potrei farlo ovviamente, non è un problema di interessi e sanzioni anche perche' fortunatamente le lipe non è scaduta.
Ma vorrei capire il principio, in quanto andando per "competenza iva mese" la prassi vuole l' apertura del sezionale per i documenti ricevuti nel 2021 ma non inseriti.
Quindi capisco la soluzione piu' immediata sia di inserirla nella liquidazione di dicembre e pagare la differenza.
Perché si tratta di iva che devi restituire essendo una rettifica sull'iva acquisti, non da detrarre....dall'altra parte c'è un fornitore che a sua volta ha stornato quell'iva, dall'iva da versare...beninteso è un mio parere... ma facciamo l'ipotesi che si tratti di una nota di credito con un importo di iva consistente, mentre nel caso di una fattura detrarla in dichiarazione iva non "danneggia" nessuno se non te medesimo, da qui la facoltà di scelta, il rettificare l'iva a credito all'interno della dichiarazione annuale restituendo quell'importo in sede di dichiarazione annuale è come minimo in ritardo. Ripeto, mio modestissimo parere, ma quando si tratta di debito non è mai salutare versare in ritardo.
 
Perché si tratta di iva che devi restituire essendo una rettifica sull'iva acquisti, non da detrarre....dall'altra parte c'è un fornitore che a sua volta ha stornato quell'iva, dall'iva da versare...beninteso è un mio parere... ma facciamo l'ipotesi che si tratti di una nota di credito con un importo di iva consistente, mentre nel caso di una fattura detrarla in dichiarazione iva non "danneggia" nessuno se non te medesimo, da qui la facoltà di scelta, il rettificare l'iva a credito all'interno della dichiarazione annuale restituendo quell'importo in sede di dichiarazione annuale è come minimo in ritardo. Ripeto, mio modestissimo parere, ma quando si tratta di debito non è mai salutare versare in ritardo.
Diciamo si aggira su un importo modesto circa 1.000 euro. Ti ringrazio per la tua informazione, attendendo qualcuno che mi dica se è possibile agire in modo diverso
 
Buongiorno, l'articolo 25 del dpr 633/72 regola la registrazione degli acquisti (la nota credito è una nota di variazione sugli acquisti) - Vi evidenzio il 1° comma:

Il contribuente deve annotare in un apposito registro le fatture e le bollette doganali relative ai beni e ai servizi acquistati o importati nell'esercizio dell'impresa, arte o professione, comprese quelle emesse a norma del secondo comma dell'articolo 17, anteriormente alla liquidazione periodica nella quale e' esercitato il diritto alla detrazione della relativa imposta e comunque entro il termine di presentazione della dichiarazione annuale relativa all'anno di ricezione della fattura e con riferimento al medesimo anno.

Dalla lettura dell'articolo, io resto della mia opinione, ben comprendendo le Vostre ragioni basate essenzialmente sul fatto che sto "allungando i tempi di restituzione del mio debito iva".
Saluti
 

STUDIOCEL

Utente
...detrarre iva di una fattura acquisto magari con 100.000 euro di Iva e facendo finta di niente pensare che registrando la nota di accredito l'aprile dopo magari col totale dei 100.000 euro e quindi tenendo per 4 mesi 100.000 mi pare vada leggermente in contrasto col principio della "prudenza"...io dico addirittura non lecito, con la presenza della nota credito se non prontamente rettificata la detrazione della fattura originaria io penso possiamo essere accusati di detrazione Iva di operazioni inesistenti .
 
Ultima modifica:
...detrarre iva di una fattura acquisto magari con 100.000 euro di Iva e facendo finta di niente pensare che registrando la nota di accredito l'aprile dopo magari col totale dei 100.000 euro e quindi tenendo per 4 mesi 100.000 mi pare vada leggermente in contrasto col principio della "prudenza"...io dico addirittura non lecito, con la presenza della nota credito se non prontamente rettificata la detrazione della fattura originaria io penso possiamo essere accusati di detrazione Iva di operazioni inesistenti .
- stavolta sono io che capisco il tuo pensiero;
- col rimando al principio della "prudenza" mi hai fatto sorridere (senza polemica, anzi in amicizia virtuale);

L'esempio postato da Daniele si riferisce ad una banale dimenticanza, l'esempio postato da te (estremo x capire la logica della tua convinzione) è chiaro ma assai diverso (nell'importo e nella "procedura") - non ti è mai capitato di aver ricevuto un documento il 15 del mese con la liquidazione già chiusa?
Rimandare di un mese il debito iva è scorretto, ma nel caso di Daniele del tutto involontario - nel tuo caso invece c'è la volontarietà di finanziarsi con l'erario...

Note a margine:

1) il 27/12 di ogni anno l'erario vuole l'iva in anticipo, ed è obbligatorio...

2) se emetto una fattura di vendita, poi mi accorgo che è errata e debbo variarla si prospettano 2 situazioni
a - nota di variazione in diminuzione, facoltativa
b - nota di variazione in aumento, obbligatoria

3) se non ricevo fattura da un fornitore entro 4 mesi, devo emettere autofattura - versare l'iva all'erario (che ho già versato al fornitore) per poi potermela detrarre - poi però posso istruire una causa legale per la restituzione...

Nelle note a margine voglio evidenziare che il rapporto erario/contribuente non è proprio bilanciatissimo; l'articolo 25 nulla dice nel caso prospettato da Daniele, se hai documenti e/o circolari in merito ti ringrazio se vorrai condividerle.
Buon fine settimana a tutti
 
Ultima modifica:

STUDIOCEL

Utente
Si ho portato l'esempio all'estremo per cercar di fare comprendere il principio...e mi pare che ti sia chiaro...ma deve anche essere chiaro che 1000 o 100.000 sono la stessa cosa....non 1000 involontari...
Qui si tratta di stabilite se l'iva è esigibile o meno, e secondo me i 1000 parte della fattura rettificata con la nota accredito non lo sono già dal momento di ricezione della nota credito se non anche prima, e non solo con la sua registrazione...
 
- stavolta sono io che capisco il tuo pensiero;
- col rimando al principio della "prudenza" mi hai fatto sorridere (senza polemica, anzi in amicizia virtuale);

L'esempio postato da Daniele si riferisce ad una banale dimenticanza, l'esempio postato da te (estremo x capire la logica della tua convinzione) è chiaro ma assai diverso (nell'importo e nella "procedura") - non ti è mai capitato di aver ricevuto un documento il 15 del mese con la liquidazione già chiusa?
Rimandare di un mese il debito iva è scorretto, ma nel caso di Daniele del tutto involontario - nel tuo caso invece c'è la volontarietà di finanziarsi con l'erario...

Note a margine:

1) il 27/12 di ogni anno l'erario vuole l'iva in anticipo, ed è obbligatorio...

2) se emetto una fattura di vendita, poi mi accorgo che è errata e debbo variarla si prospettano 2 situazioni
a - nota di variazione in diminuzione, facoltativa
b - nota di variazione in aumento, obbligatoria

3) se non ricevo fattura da un fornitore entro 4 mesi, devo emettere autofattura - versare l'iva all'erario (che ho già versato al fornitore) per poi potermela detrarre - poi però posso istruire una causa legale per la restituzione...

Nelle note a margine voglio evidenziare che il rapporto erario/contribuente non è proprio bilanciatissimo; l'articolo 25 nulla dice nel caso prospettato da Daniele, se hai documenti e/o circolari in merito ti ringrazio se vorrai condividerle.
Buon fine settimana a tutti
Buonasera, diciamo dalla normativa è chiaro come venga riportato parla di documento come primo punto, quindi inteso sia nc che ft, io ovviamente parlo del metodo di registrazione per iva per competenza che anche se mi dicono che è la stessa cosa non sono d' accordo in quanto altrimenti non si evidenziava tale normativa.
Sentendo voi e molti impiegati in studi commercialisti, devo essere onesto, non è presente per nulla una linea comune e per questo sono andato direttamente da un commercialista e revisore che mi ha specificato che la regola in cui avevo esposto il quesito e' valida (quindi creare un sezioanle e portarla in detrazione solamente dopo la dichiarazione) ovviamente ho specificato che si tratta di NC e la regola non fa differenza... "per poter inserire nella liquidazione un documento ricevuto devi averlo ricevuto e non puoi considerarlo in un periodo antecedente".
 
- stavolta sono io che capisco il tuo pensiero;
- col rimando al principio della "prudenza" mi hai fatto sorridere (senza polemica, anzi in amicizia virtuale);

L'esempio postato da Daniele si riferisce ad una banale dimenticanza, l'esempio postato da te (estremo x capire la logica della tua convinzione) è chiaro ma assai diverso (nell'importo e nella "procedura") - non ti è mai capitato di aver ricevuto un documento il 15 del mese con la liquidazione già chiusa?
Rimandare di un mese il debito iva è scorretto, ma nel caso di Daniele del tutto involontario - nel tuo caso invece c'è la volontarietà di finanziarsi con l'erario...

Note a margine:

1) il 27/12 di ogni anno l'erario vuole l'iva in anticipo, ed è obbligatorio...

2) se emetto una fattura di vendita, poi mi accorgo che è errata e debbo variarla si prospettano 2 situazioni
a - nota di variazione in diminuzione, facoltativa
b - nota di variazione in aumento, obbligatoria

3) se non ricevo fattura da un fornitore entro 4 mesi, devo emettere autofattura - versare l'iva all'erario (che ho già versato al fornitore) per poi potermela detrarre - poi però posso istruire una causa legale per la restituzione...

Nelle note a margine voglio evidenziare che il rapporto erario/contribuente non è proprio bilanciatissimo; l'articolo 25 nulla dice nel caso prospettato da Daniele, se hai documenti e/o circolari in merito ti ringrazio se vorrai condividerle.
Buon fine settimana a tutti
Quindi a questo punto, dopo aver indicato quanto sopra, credo che inserirlo a gennaio e pagare l' iva nella liquidazione di gennaio e non aspettare la denuncia è un errore formale, in quanto vado a pagarla prima.
 

STUDIOCEL

Utente
Gran confusione...


per poter inserire nella liquidazione un documento ricevuto devi averlo ricevuto e non puoi considerarlo in un periodo antecedente
cosa vuoi dire? ...visto che la nota accredito hai detto di averla ricevuta a dicembre... .

Forse non l'hai ancora capito che l'iva è detraibile se esigibile...nel momento che ricevo una nota credito so che quella parte di iva della fattura non è più esigibile...
 
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