Nell'accezione fiscale che, credo, sia quello che le interessi sapere, si dice “consumatore finale” di chi
consuma un bene non nella fase intermedia dello scambio ma in quella finale, ossia non più suscettibile di traslazione.
Mi riesce, davvero, difficile comprendere tutte le dissertazioni tra condominio e condomino (per Franz sarebbe una questione d'accento), considerato che la qualità di consumatore finale può essere assunta anche da un imprenditore allorché non immette i beni e servizi nel processo produttivo o distributivo…
Ora, a prescindere che il condominio non è una persona giuridica (ma è mai possibile?) bensì una comunione di beni e d'accordo che da qualche anno è sostituto d'imposta, io mi domando e vi domando: ma cosa c'entra tutto questo argomentare tra condomino e condominio col consumatore finale e dov’è il “professionista” allorché si discute di cose che niente hanno a che vedere con la nutella ed i cavatelli…?
Un saluto
T.