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L’autore si prefigge l’obiettivo di dare al lettore un quadro d’insieme chiaro ed esauriente, del regime sanzionatorio tributario e delle ripercussioni a cui il contribuente può andare incontro in caso vengano poste in essere condotte ritenute dal legislatore contra legem.
Nonostante la trattazione parta da un contesto piuttosto teorico, grazie all’ausilio di numerose tabelle esemplificative e all’inserimento di molti casi pratici il lettore viene condotto all’interno delle reali fattispecie delittuose.
Partendo da una breve analisi del sistema tributario e dal più circostanziato contesto penale, l’autore esamina tutte le novità introdotte dal recentissimo decreto fiscale collegato alla Legge di Bilancio 2020 (il D.L. 26 ottobre 2019, n. 124) che ha ampliato da una parte le pene delle diverse fattispecie criminose e dall’altra le soglie di punibilità.
Di particolare rilievo risulta essere l’applicazione ad alcuni reati tributari e solo in previsione di determinati casi specifici della confisca “per sproporzione” o “allargata”, istituto in precedenza previsto e disposto esclusivamente come misura di prevenzione patrimoniale a contrasto della criminalità organizzata di stampo mafioso.
Sempre in ambito penale tributario vengono affrontati i temi della responsabilità amministrativa degli enti, il pagamento del debito tributario, le cause di non punibilità e la prescrizione dei reati.
Infine l’autore, con l'obbiettivo di completare il quadro, approda sul sistema sanzionatorio amministrativo esaminando le violazioni agli obblighi dichiarativi, di fatturazione, registrazione e conservazione nonché in materia di riscossione.
Sistema sanzionatorio penale:
- Reati dichiarativi
- Reati in materia di documenti
- Confisca per sproporzione
- Responsabilità amministrativa degli enti
in ambito penale tributario
- Cause di non punibilità
- Prescrizione
Sistema sanzionatorio amministrativo:
- Violazioni agli obblighi dichiarativi
- Violazioni agli obblighi relativi alla fatturazione, documentazione e registrazione
- Violazioni alla contabilità e alla documentazione fiscale
- Violazioni in materia di riscossione
GIUSEPPE DI FRANCO
Esperto in Diritto Tributario, lavora nell’Amministrazione finanziaria nell’ambito della fiscalità nazionale ed internazionale. Autore di e-book e di articoli fiscali su quotidiani e magazine online di settore.
1 Cenni sul sistema tributario
1.1 Spese ed entrate dell’apparato statale
1.2 Principi costituzionali
1.3 Suddivisione delle entrate tributarie
1.4 Elementi costitutivi del tributo
2 Obblighi dichiarativi
2.1 Dichiarazione tributaria
2.2 Natura giuridica della dichiarazione
2.3 Fedeltà e completezza della dichiarazione
2.4 Il pagamento delle imposte
2.5 La riscossione coattiva
2.6 Irreperibilità del contribuente
3 Natura del fenomeno evasivo
3.1 Il fenomeno dell’evasione fiscale
3.2 Differenza tra evasione ed elusione fiscale
3.3 L’evasione da riscossione
3.4 Differenza tra evasione dichiarativa ed evasione da riscossione
3.5 Le stime dell’evasione fiscale
3.6 Gli illeciti fiscali e i reati tributari
4 Il sistema penale tributario
4.1 Il D.Lgs. n. 74 del 2000
4.2 Il dolo specifico di evasione
4.3 Differenza tra dolo specifico e dolo generico in ambito penale tributario
4.4 Ambito oggettivo e soggettivo del sistema penale tributario
4.5 Il delitto tentato nel sistema penale tributario
5 Nozioni base del sistema penale tributario
5.1 Concetto di “fatture o altri documenti per operazioni inesistenti”
5.2 Concetto di “elementi attivi o passivi”
5.3 Concetto di “dichiarazione”
5.4 Concetto di “fine di evadere le imposte” e di “fine di consentire a terzi l’evasione”
5.5 Concetto di “imposta evasa” e di “soglie di punibilità”
5.6 Concetto di “operazioni simulate oggettivamente e soggettivamente”
5.7 Concetto di “mezzi fraudolenti”
5.8 Prospetto di sintesi
6 Le novità apportate al sistema penale tributario dal decreto fiscale 2020
6.1 Sintesi dell’evoluzione normativa del sistema punitivo tributario
6.2 Relazione governativa
6.3 Sintesi delle novità
7 Novità nei reati dichiarativi
7.1 Dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti
7.2 Dichiarazione fraudolenta mediante altri artifici
7.3 Dichiarazione infedele
7.4 Omessa dichiarazione
8 Novità nei reati in materia di documenti
8.1 Emissione di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti
8.2 Occultamento o distruzione di documenti contabili
9 Reati tributari non modificati
9.1 Omesso versamento di ritenute dovute o certificate
9.2 Omesso versamento di IVA
9.3 Indebita compensazione
9.4 Sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte
9.5 Responsabilità del consulente
10 Applicabilità della confisca ‟per sproporzione”
10.1 Confisca prevista dall’art. 240-bis del codice penale
10.2 Perimetro applicativo della confisca “allargata”
10.3 Reati tributari colpiti dalla confisca “per sproporzione”
11 Responsabilità amministrativa degli enti in ambito penale tributario
11.1 Il D.Lgs. n. 231/2001
11.2 Operatività del sistema “231”
11.3 Estensione della responsabilità degli enti ai reati tributari
12 Pagamento del debito tributario quale causa di non punibilità
12.1 L’art. 13 del D.Lgs. n. 74/2000
12.2 Modifiche introdotte dal D.L. n. 124/2019
12.3 Orientamento giurisprudenziale
13 Prescrizione nei reati tributari
13.1 Il termine di prescrizione come causa di estinzione dei reati
13.2 Novità nella prescrizione dei reati tributari
14 Il sistema sanzionatorio amministrativo
14.1 Architettura normativa di riferimento
14.2 Principi generali
14.3 Cause di non punibilità
14.4 Criteri di determinazione della sanzione
14.5 Il concorso di persone e il c.d. autore mediato
14.6 Il ravvedimento operoso
14.7 Il procedimento di irrogazione
14.8 Decadenza e prescrizione
14.9 Ipoteca e sequestro conservativo
14.10 Impianto sanzionatorio
15 Violazioni agli obblighi dichiarativi
15.1 Omessa presentazione della dichiarazione
15.2 Dichiarazione infedele
15.3 Dichiarazione inesatta e/o incompleta
16 Violazioni agli obblighi relativi alla fatturazione, documentazione e registrazione
16.1 Violazioni agli obblighi di fatturazione e di registrazione di operazioni imponibili
16.2 Violazioni agli obblighi di fatturazione e di registrazione di operazioni non imponibili o esenti
16.3 Violazioni per mancata emissione di ricevute fiscali, scontrini fiscali o documenti di trasporto
16.4 Violazioni agli obblighi di mancata regolarizzazione degli acquisti
17 Violazioni alla contabilità e alla documentazione fiscale
17.1 Omessa tenuta/conservazione di scritture, libri, registri e documenti
17.2 Rifiuto di esibire documenti e registri
18 Violazioni in materia di riscossione
18.1 Omesso, insufficiente o tardivo versamento
18.2 Violazioni in materia di compensazioni
18.3 Versamenti relativi alle ritenute alla fonte
18.4 Incompletezza dei documenti di versamento
In un contesto così incerto e negativo causato dal Covid-19, centinaia di migliaia di imprenditori, artigiani, commercianti, esercenti pubblici, professionisti si sono trovati in Italia, nell’arco di pochi giorni, a dover interrompere il loro lavoro. Ripartire è stato ancora più difficile, tra maggiori costi, dovuti alle misure di sicurezza e alle conseguenze della forzata inattività, e minori ricavi, per la generale caduta del reddito, e l’inevitabile cautela dei clienti.
Di fronte a questo scenario, questa guida intende aiutare tutti gli operatori economici (Pmi, piccoli imprenditori di industria, artigianato, commercio, agricoltura, servizi, e lavoratori autonomi), ed i professionisti che li sostengono, a trovare il percorso più idoneo per il superamento della crisi.
Dopo aver preso atto delle più autorevoli previsioni sul futuro dell’economia (cap. 1), il testo si focalizza sull’analisi delle cause della crisi di impresa (cap. 2), la cui conoscenza, non solo consente di reagire meglio (cap. 3), ma soprattutto permette di individuare quelle misure organizzative e gestionali per il rilancio dell’attività, che costituiscono l’oggetto del cap. 4. Nello sforzo teso al rilancio, è giusto avvalersi delle misure messe in campo dal Governo (cap. 5), senza dimenticare quelle di sicurezza sanitaria (cap. 6), e per meglio attuare le misure è una buona idea seguire la metodologia del Business Plan, descritta in modo pratico nel cap. 7.
Se tutte queste iniziative non fossero sufficienti, non c’è nulla di male nell’avvalersi delle soluzioni alla crisi di impresa, tanto più che esse consentono di continuare l’attività imprenditoriale o professionale. Ecco dunque che l’autore, dopo aver richiamato le novità sulle procedure concorsuali (cap. 8), illustra in modo semplice quelle destinate ai piccoli operatori economici, ossia l’accordo di composizione della crisi (cap. 9) e la liquidazione del patrimonio (cap. 10), per passare poi alle soluzioni previste dal R.D. 267/42 per le Pmi, ovvero il piano di risanamento (cap. 11), l’accordo di ristrutturazione dei debiti (cap. 12), il concordato preventivo (cap. 13).
Attraverso la messa a disposizione di materiale online, viene garantito l’aggiornamento del testo in merito alla conversione in legge del Decreto Rilancio.
MASSIMILIANO DI PACE
È docente universitario dal 1998, e insegna International Trade all’Università di Tor Vergata dal 2010. Ha lavorato in 16 paesi esteri in 5 continenti, ed in qualità di Professore straordinario ha coordinato 2 Mba, uno in Inglese e uno in Russo, oltre a un Bachelor in Spagnolo. Ha pubblicato una ventina di libri in diritto di impresa, economia e politica economica, politiche e diritto comunitario, e oltre 1.100 articoli, di cui più della metà in quotidiani, ed i restanti in riviste economico-giuridiche. Ha svolto docenze presso una decina di università e oltre 1.000 giornate di formazione in un centinaio di enti, tra cui le principali associazioni di categoria, le Camere di Commercio e il mondo della Pa, in materie economiche, aziendali e giuridiche.
PARTE I - COSA CI RISERVA IL FUTURO
CAPITOLO 1 - Le previsioni economiche dopo la crisi del Covid-19
1. Sono utili le previsioni?
1.1 Un esempio dell’inutilità delle previsioni: la pandemia da Covid-19
1.2 Come prepararsi all’imprevedibile
1.3 Perché le previsioni economiche possono essere sbagliate
2. Le previsioni dell’Ocse
2.1 Le previsioni dell’Ocse per l’economia mondiale di giugno 2020
2.2 Le previsioni dell’Ocse per l’Italia di giugno 2020
3. Le previsioni della Commissione europea
3.1 Le previsioni della Commissione europea per l’Ue di maggio 2020
3.2 Le previsioni della Commissione europea per l’Italia di maggio 2020
4. Le previsioni del Fmi
4.1 Le previsioni del Fmi per l’economia mondiale di aprile e giugno 2020
4.2 Le previsioni del Fmi per l’Italia di aprile e giugno 2020
5. Conclusioni
PARTE II - CAPIRE LA CRISI DI IMPRESA PER POTERLA SUPERARE
CAPITOLO 2 - Conoscere la crisi di impresa per reagire efficacemente
1. Rendersi conto della crisi di impresa
1.1 Cominciamo a parlarne della crisi di impresa
1.2 Le tappe per conoscere e capire la crisi di impresa
2. I sintomi della crisi di impresa
2.1 I diversi settori in cui si manifestano i sintomi della crisi di impresa
2.2 I sintomi della crisi nella vendita dei beni e servizi e nel marketing
2.3 I sintomi della crisi nell’acquisizione dei fattori della produzione
2.4 I sintomi della crisi nella produzione dei beni e servizi
2.5 I sintomi della crisi nella logistica
2.6 I sintomi della crisi nella gestione finanziaria
2.7 I sintomi della crisi nella gestione del personale
2.8 I sintomi della crisi nell’amministrazione e contabilità
2.9 I sintomi della crisi nei rapporti con il Fisco e altre Pa
2.10 I sintomi della crisi nella comunicazione e nella gestione legale
2.11 I sintomi della crisi nell’organizzazione
3. Gli indicatori della crisi di impresa
3.1 L’origine degli indicatori della crisi di impresa del Cndcec
3.2 L’impostazione degli indicatori della crisi di impresa del Cndcec
3.3 La tipologia e i valori degli indicatori della crisi di impresa del Cndcec
3.4 Gli indicatori dell’analisi di bilancio che possono rilevare la crisi di impresa
4. La valutazione della gravità della crisi di impresa
5. La definizione giuridica della crisi di impresa
6. L’analisi delle cause della crisi di impresa
6.1 Le difficoltà dell’analisi della cause della crisi di impresa
6.2 Le principali cause della crisi di impresa
6.3 La metodologia per l’individuazione delle cause della crisi di impresa
7. Le possibili conseguenze della crisi di impresa
CAPITOLO 3 - Reagire alla crisi di impresa
1. Come reagire a una crisi di impresa?
1.1 La reazione alla crisi di impresa come sfida
1.2 I possibili esiti della reazione alla crisi di impresa
1.3 I possibili atteggiamenti nei confronti della crisi di impresa
2. Gli errori da evitare nella reazione alla crisi di impresa
3. Le difficoltà nella gestione di una crisi di impresa
4. Gli aspetti psicologici della reazione alla crisi di impresa
4.1 La reazione psicologica alla crisi di impresa
4.2 I motivi per un approccio adeguato alla crisi di impresa
5. Il percorso corretto per reagire alla crisi di impresa
6. I doveri dell’operatore economico in crisi
7. Le condizioni per uscire dalla crisi di impresa
8. I possibili risultati della reazione alla crisi di impresa
PARTE III - SUPERARE LA CRISI DI IMPRESA CON IL RILANCIO DELL’ATTIVITÀ IMPRENDITORIALE O PROFESSIONALE
CAPITOLO 4 - Le misure organizzative e gestionali per superare la crisi di impresa
1. Quadro generale delle iniziative per il superamento della crisi di impresa
2. La reimpostazione dell’idea imprenditoriale
2.1 La definizione di idea imprenditoriale
2.2 Le decisioni da prendere per reimpostare l’idea imprenditoriale
2.3 Le decisioni sul prodotto
2.3.1 La decisione se cambiare o meno il prodotto
2.3.2 Le decisioni relative ai prodotti
2.3.3 Le decisioni relative ai servizi
2.3.4 Le decisioni sulle caratteristiche del prodotto
2.3.5 Le decisioni sulle dimensioni del prodotto
2.3.6 Le decisioni sul nome del prodotto
2.3.7 Le decisioni sulla confezione del prodotto
2.3.8 I fattori da considerare per le decisioni relative al prodotto
2.4 Le decisioni sul prezzo
2.4.1 Le decisioni relative ai prezzi
2.4.2 Le decisioni sulla valuta del prezzo
2.4.3 Le decisioni sul rapporto del prezzo con i costi
2.4.4 Le decisioni sul rapporto del prezzo con quello dei concorrenti
2.4.5 I fattori da considerare per le decisioni relative al prezzo
2.5 Le decisioni sulla scelta del mercato e dei canali commerciali
2.5.1 Le decisioni relative alla place policy
2.5.2 Le decisioni relative al mercato
2.5.3 Le decisioni relative ai canali commerciali
2.5.4 I fattori da considerare per le decisioni relative alla place policy
2.6 Le decisioni sulla promozione
2.6.1 Le decisioni relative alla promozione
2.6.2 Le decisioni relative alle iniziative promozionali
2.6.3 Le decisioni relative alla pubblicità
2.6.4 Le decisioni relative alla comunicazione aziendale
2.6.5 I fattori da considerare per le decisioni relative alla promozione
3. Le misure per la vendita dei beni e servizi
4. Le misure per l’acquisizione dei fattori della produzione
5. Le misure per la produzione dei beni e servizi
6. Le misure per la logistica
7. Le misure per la gestione finanziaria
8. Le misure per la gestione del personale.
9. Le misure per l’amministrazione e la contabilità
10. Le misure per i rapporti con il Fisco e altre Pa
11. Le misure per la comunicazione
12. Le misure per la gestione legale
13. Le misure per l’organizzazione e l’ingresso di nuove figure
14. Conclusioni.
CAPITOLO 5 - Le misure di sostegno agli operatori economici per la crisi del Covid-19
1. L’evoluzione dell’epidemia da Covid-19 e la reazione del Governo italiano
1.1 La nascita dell’epidemia da Covid-19
1.2 I sintomi della malattia Covid-19
1.3 Le prime reazioni in Italia all’epidemia da Covid-19
1.4 La reazione del Governo italiano di fronte all’epidemia da Covid-19
1.5 La reazione del Governo italiano di fronte alla crisi dell’economia
2. Breve presentazione dei Decreti Legge 18/2020, 23/2020, 34/2020 con le misure di sostegno dell’economia
3. Le misure di sostegno in campo finanziario
3.1 Quadro generale delle misure in campo finanziario
3.2 Il prestito decennale per tutti di 30.000 euro con garanzia totale e gratuita
3.3 Il prestito per Pmi con garanzia gratuita del Fondo centrale di garanzia per le Pmi
3.4 Il prestito per tutti con garanzia a pagamento della Sace (Garanzia Italia)
3.5 Il contributo a fondo perduto per gli esercenti attività di impresa e di lavoro autonomo
3.6 Il mantenimento delle linee di credito per le imprese e la moratoria sui prestiti
4. Le misure di sostegno in campo lavorativo e occupazionale
4.1 Quadro generale delle misure in campo lavorativo e occupazionale
4.2 L’ampliamento del campo di applicazione degli ammortizzatori sociali
4.2.1 Quadro generale delle misure
4.2.2 La Cassa integrazione per effetto della crisi da Covid-19
4.2.3 La possibilità di passare dalla Cassa integrazione straordinaria a quella ordinaria
4.2.4 La Cassa integrazione in deroga per effetto della crisi da Covid-19
4.3 I doveri del datore di lavoro per il rispetto dei protocolli di sicurezza sanitaria e la sorveglianza sanitaria dei lavoratori
4.3.1 Quadro generale delle misure
4.3.2 L’applicazione dei protocolli di sicurezza sanitaria
4.3.3 La sorveglianza sanitaria per i lavoratori a rischio
4.4 Le misure di sostegno per l’applicazione dei protocolli di sicurezza sanitaria
4.4.1 Quadro generale delle misure
4.4.2 I contributi alle imprese per la sicurezza e il potenziamento dei presidi sanitari
4.4.3 Le misure di sostegno alle imprese per la riduzione del rischio da contagio nei luoghi di lavoro
4.4.4 Il credito di imposta per l’adeguamento degli ambienti di lavoro alle disposizioni di sicurezza sanitaria
4.4.5 Il credito di imposta per la sanificazione degli ambienti di lavoro
4.5 Le misure per il blocco dei licenziamenti e la flessibilità nei contratti di lavoro
4.5.1 Quadro generale delle misure
4.5.2 Il blocco dei licenziamenti
4.5.3 La possibilità di rinnovare o prorogare i contratti a tempo determinato
4.6 Le misure per lo smartworking nel settore privato
5. Le misure di sostegno in campo fiscale
5.1 Quadro generale delle misure in campo fiscale
5.2 Il credito di imposta per i canoni di locazione di botteghe e negozi
5.3 Il credito di imposta per i canoni di locazione dei luoghi di lavoro
5.4 La riduzione dell’Irap
5.5 L’esenzione dall’Imu per il settore turistico
5.6 L’esonero dalla Tosap per le imprese di pubblico esercizio
5.7 La disapplicazione degli Isa per il periodo di imposta 2020
6. Le misure di sostegno in campo legale
6.1 Quadro generale delle misure in campo legale
6.2 La sospensione degli obblighi civilistici per la riduzione del capitale sociale
6.3 La deroga al principio della continuità dell’attività aziendale per la valutazione delle voci contabili
6.4 La deroga al principio della postergazione dei prestiti dei soci della Srl e della capogruppo
CAPITOLO 6 - Le misure di sicurezza sanitaria per l’epidemia da Covid-19 destinate agli operatori economici
1. Il quadro normativo e regolamentare
2. Le misure igienico-sanitarie per tutti i cittadini (All. 16)
3. Il Protocollo sulle misure per il contrasto dell’epidemia da Covid-19 negli ambienti di lavoro (All. 12)
3.1 Quadro generale delle misure
3.2 L’informazione ai lavoratori
3.3 Le modalità di ingresso in azienda dei dipendenti
3.4 Le modalità di accesso dei fornitori esterni
3.5 La pulizia e la sanificazione in azienda
3.6 Le precauzioni igieniche personali per i lavoratori
3.7 I dispositivi di protezione individuale (Dpi)
3.8 La gestione degli spazi comuni
3.9 L’organizzazione aziendale per la sicurezza sanitaria
3.10 La gestione dell’entrata e uscita dei dipendenti
3.11 La gestione degli spostamenti interni all’azienda, delle riunioni e di altri eventi interni
3.12 La gestione di una persona sintomatica in azienda
3.13 La sorveglianza sanitaria dei lavoratori
3.14 L’aggiornamento del protocollo con le misure di per il contrasto della diffusione del Covid-19 nell’impresa
4. Le Linee guida per la gestione delle attività economiche in condizioni di sicurezza sanitaria (All. 17)
4.1 Quadro generale dei settori destinatari delle indicazioni dell’All. 17
4.2 Le misure per il settore della ristorazione
4.2.1 Introduzione
4.2.2 Gli interventi sull’impostazione delle strutture
4.2.3 Gli interventi sull’organizzazione delle attività
4.2.4 Gli interventi sulla gestione delle attività
4.3 Le misure per il settore delle attività turistiche e della balneazione
4.3.1 Introduzione
4.3.2 Gli interventi sull’impostazione delle strutture
4.3.3 Gli interventi sull’organizzazione delle attività
4.3.4 Gli interventi sulla gestione delle attività
4.4 Le misure per il settore delle strutture ricettive (alberghi, pensioni, B&B, ecc.)
4.4.1 Introduzione
4.4.2 Gli interventi sull’impostazione delle strutture
4.4.3 Gli interventi sull’organizzazione delle attività
4.4.4 Gli interventi sulla gestione delle attività
4.5 Le misure per il settore dei servizi alla persona
4.5.1 Introduzione.
4.5.2 Gli interventi sull’impostazione delle strutture
4.5.3 Gli interventi sull’organizzazione delle attività
4.5.4 Gli interventi sulla gestione delle attività
4.5.5 Le misure specifiche per gli altri trattamenti estetici
4.6 Le misure per gli studi professionali e gli operatori aperti al pubblico (banche, assicurazioni, agenzie immobiliari, ecc.)
4.6.1 Introduzione
4.6.2 Gli interventi sull’impostazione delle strutture
4.6.3 Gli interventi sull’organizzazione delle attività
4.6.4 Gli interventi sulla gestione delle attività
4.7 Le misure per le piscine
4.7.1 Introduzione
4.7.2
Il volume, lungi dal voler offrire una trattazione sistematica di tutte le norme del CCII come farebbe un trattato o un commentario, è stato pensato piuttosto per approfondire criticità e risvolti operativi di quegli aspetti del nuovo impianto normativo che maggiormente impattano sullattività dei soggetti a vario titolo interessati alla prevenzione o al trattamento delle crisi aziendali. Il frutto dellattività svolta dai 30 Autori è dunque un volume composto da ben 23 contributi, suddivisi in 4 parti che riflettono le macro-aree di interesse dei soggetti a cui il volume è rivolto: I. allerta e composizione assistita della crisi; II. strumenti di regolazione della crisi da sovraindebitamento; III. procedure di risanamento per la regolazione della crisi e dellinsolvenza; IV liquidazione giudiziale. Lopera è il secondo contributo sul tema della crisi e del risanamento dimpresa prodotto dal Gruppo di Studio costituito nel 2017 in seno allIstituto per il Governo Societario (IGS), composto da giuristi e aziendalisti con ampia conoscenza e esperienza nel campo delle procedure di regolazione delle crisi aziendali. Lobiettivo con il quale il Gruppo ha operato per affrontare questa nuova sfida intellettuale e professionale è stato quello di individuare ed evidenziare possibili aspetti critici delle nuove disposizioni normative, eventualmente avanzare proposte migliorative o interpretative, approfondire i risvolti pratici e operativi che impatteranno sullattività di imprenditori, organi societari e professionisti a vario titolo coinvolti nelle vicende aziendali. Per garantire la qualità dellopera, tutti i contributi che la compongono sono stati sottoposti al vaglio di un Comitato Scientifico, composto da eminenti accademici che, per ragioni di studio e di pratica professionale, sono riconosciuti tra i massimi esperti nel campo della crisi e del risanamento dimpresa. LIstituto per il Governo Societario (IGS) È un Associazione che ha come obiettivo la promozione dello studio e dellapprofondimento delle tematiche relative al governo societario. Lente è costituito da una pluralità di soggetti che operano, a diverso titolo, nella realtà imprenditoriale. Tra questi, professionisti, imprese, istituzioni ed Università. Listituto si pone come organismo imparziale e indipendente in grado di aggregare competenze ed istanze trasversali per la soluzione di problemi di comune interesse. La sua attività è, pertanto, finalizzata a favorire il confronto e il dibattito sulle problematiche attinenti alla corporate governance, a individuare soluzioni a tali problematiche e a contribuire in modo significativo allo sviluppo di modelli condivisi. La costituzione dellAssociazione deriva dallesigenza di creare in Italia un punto di analisi privilegiata, al quale possano partecipare, in unottica di dialogo continuo, tutti i soggetti coinvolti nel governo societario. Punto dal quale promuovere studi ed iniziative al fine, per un verso, di contribuire a delineare sistemi di buon governo societario, per altro verso, di intervenire in modo dialettico e costruttivo anche sulla definizione della sulla normativa. Lungi dal rappresentare i meri interessi degli associati, dunque, lIstituto si propone quale luogo di confronto e si pone il generale obiettivo di sviluppare una cultura del buon governo societario, non solo attraverso la proposta di soluzione ai problemi, anche interpretativi, ma anche tramite la sensibilizzazione dei diversi soggetti coinvolti. (www.istitutogovernosocietario.it).
Il testo affronta in modo completo la revocatoria fallimentare nei confronti delle banche, privilegiandone laspetto pratico sulla base della più recente giurisprudenza della Cassazione e dei Tribunali italiani. Lopera è rivolta ai curatori fallimentari, ai periti, alle banche, ed ai legali che li assistono. I principali argomenti trattati riguardano i vari aspetti della revocatoria, la difficile convivenza degli articoli 67 e 70 L.F., lanalisi delle varie interpretazioni, esemplificazioni e una pratica check-list. Tutto questo sulla base della legge fallimentare attuale, aggiornata dal D.L. 23/2020 ed anche sulla base della riforma del Codice della Crisi, che entrerà in vigore il 1° settembre 2021, con un accenno alla bozza di decreto correttivo ad oggi nota. Viene esemplificata la concreta impostazione di una azione revocatoria, dalla richiesta del curatore alla CTU, con sviluppo dei conteggi con metodi diversi. Vengono proposte più esemplificazioni numeriche di azioni revocatorie effettuate nella pratica, con relativi conteggi. È riportata anche unampia e aggiornatissima rassegna della giurisprudenza specifica di circa 70 sentenze. Giuseppe Rebecca Dottore commercialista in Vicenza dal 1972. Consulente tecnico dufficio per i Tribunali di Bologna, Bolzano, Ferrara, Mantova, Milano, Padova, Ravenna, Rovigo, Udine, Verona, Vicenza, e per la Corte di Appello di Venezia. È stato componente di numerose Commissioni di studio istituite dal Consiglio Nazionale dellOrdine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili. È autore di oltre ottocento pubblicazioni, principalmente in materia fiscale, societaria, fallimentare e di arbitrato e ha coordinato o partecipato ad opere collettanee. È abitualmente relatore in pubblici convegni. (www.studiorebecca.it).
Il libro accompagna il lettore in un percorso organico volto a far conoscere il leasing finanziario a 360 gradi. L’analisi prende il via dalla disciplina contrattuale, focalizzandosi sulle clausole maggiormente utilizzate, sui loro risvolti operativi e sui diversi ambiti di applicazione.
La trattazione prosegue poi in ambito contabile dove recentemente il leasing è stato oggetto di un’evoluzione operata dal principio IFRS 16 sui bilanci chiusi al 31.12.2019. L’obiettivo della nuova disciplina è stato, da una parte quello di incrementare la trasparenza e la comparabilità dei bilanci delle imprese attive nello stesso settore, dall’altro ridurre il livello di discrezionalità precedentemente accordato dallo IAS 17 al redattore del bilancio e l’autore guida il lettore all’interno di questo mutamento.
Cercando di operare una razionalizzazione del sistema, alla luce dei vari interventi normativi e giurisprudenziali susseguitesi sul tema, il libro analizza i vantaggi che derivano dalla fruizione del leasing finanziario all’interno del meccanismo impositivo, sia nel reddito d’impresa che nel reddito di lavoro autonomo.
Arricchisce ulteriormente l’opera un pratico foglio di calcolo per la gestione del leasing ai fini del bilancio e delle imposte sui redditi, ricco di utili funzioni come piano di ammortamento, prospetti annuali e schemi di sintesi.
Parte I - Premesse
1 Definizione giuridica del contratto di leasing
1.1 La qualificazione giuridica del contratto di leasing prima della Legge n. 124/2017
1.2 Le principali tipologie di leasing
1.2.1 Il leasing operativo
1.2.2 Il leasing finanziario
1.2.3 Il leasing traslativo
1.2.4 Il leasing di godimento
1.2.5 Questioni processuali: il rito applicabile
1.3 La qualificazione giuridica del contratto di leasing dopo la Legge n. 124/2017
1.4 Il leasing secondo i Principi contabili nazionali ed internazionali
1.4.1 Rappresentazione in bilancio e Nota integrativa – OIC 12
1.4.2 Rappresentazione in bilancio e Nota integrativa – IFRS 16
Parte II - Disciplina civilistica
2 Il contratto di leasing
2.1 Le parti del contratto di leasing e le rispettive obbligazioni
2.1.1 Il concedente
2.1.2 Il fornitore
2.1.3 L’utilizzatore
2.2 L’oggetto del contratto di leasing
2.3 Le clausole maggiormente usate nei contratti leasing
2.4 Le vicende patologiche del contratto di leasing
2.4.1 La risoluzione del contratto per inadempimento dell’utilizzatore nella Legge n. 124/2017
2.4.2 La risoluzione del contratto per inadempimento del fornitore
2.4.3 La risoluzione del contratto per inadempimento del concedente
2.5 Il perimento e i vizi del bene
2.5.1 Il perimento e i vizi del bene prima della consegna all’utilizzatore
2.5.2 Il perimento e i vizi del bene dopo la consegna all’utilizzatore
3 Le diverse applicazioni del contratto di leasing
3.1 Leasing di beni mobili strumentali
3.1.1 Leasing finanziario di beni mobili registrati: gli autoveicoli
3.1.2 Il leasing nautico
3.1.3 Il leasing di aeromobile
3.1.4 Il leasing informatico
3.1.5 Art leasing
3.2 Il leasing immobiliare
3.2.1 Leasing immobiliare e figure affini
3.2.2 Il leasing immobiliare ad uso commerciale e ad uso abitativo
3.3 Sale and lease back
3.4 Leasing azionario
3.5 Leasing internazionale
4 Il leasing e le procedure concorsuali
4.1 Il leasing e il fallimento
4.1.1 Il fallimento dell’utilizzatore
4.1.2 Il fallimento del concedente
4.1.3 La risoluzione del contratto di leasing ante-fallimento
4.1.4 Il fallimento e la Legge n. 124/2017
4.2 Il leasing e il concordato preventivo
4.2.1 Scioglimento e sospensione
4.2.2 Autorizzazione da parte del giudice delegato o del Tribunale ed effetti
4.2.3 Le conseguenze dello scioglimento del contratto di leasing
4.2.4 Le previsioni del Codice della Crisi d’impresa
4.2.5 Le conseguenze dello scioglimento del contratto di locazione finanziaria secondo il CCRI
4.3 Il leasing e le altre procedure concorsuali
4.3.1 Liquidazione coatta amministrativa
4.3.2 Amministrazione straordinaria delle grandi imprese in stato d’insolvenza
5 La revocatoria del contratto di leasing
5.1 La revocatoria ordinaria del contratto di leasing
5.2 La revocatoria fallimentare e il leasing
5.2.1 La revocatoria del contratto di leasing
5.2.2 La revocatoria della risoluzione del contratto di leasing
5.2.3 La revocatoria dei canoni di leasing
5.3 La revocatoria ordinaria esercitata in sede fallimentare e il leasing
Parte III - Disciplina contabile e fiscale
6 Rilevazione contabile del leasing e criteri fiscali di deduzione
6.1 Le modalità di rilevazione contabile del leasing: il metodo patrimoniale ed il metodo finanziario
6.2 La contabilizzazione del leasing secondo le regole IAS
6.2.1 La contabilizzazione del leasing: il metodo finanziario
6.2.2 La contabilizzazione del leasing operativo: il metodo patrimoniale
6.2.3. Operazioni di vendita e retrolocazione
6.3 La contabilizzazione del leasing secondo le regole civilistiche e gli OIC: il metodo patrimoniale
6.3.1 Gli effetti distorsivi del metodo patrimoniale sulla rappresentazione contabile del leasing
7 Individuazione della data di stipula del contratto ai fini della deducibilità dei canoni
7.1 Premessa
7.2 Durata contrattuale e fiscale del leasing. Criteri di deducibilità
7.3 Durata contrattuale superiore a quella minima fiscale
7.4 Durata contrattuale inferiore a quella minima fiscale
7.5 Implicazioni fiscali alla scadenza del contratto
7.6 Cessione anticipata del contratto
8 Il leasing nella disciplina del reddito d’impresa
8.1 Regole di deducibilità applicabili alle diverse categorie di beni
8.1.1 Leasing di beni mobili strumentali
8.1.2 Leasing di beni immobili strumentali
8.1.3 Leasing di beni immateriali
8.1.4 Leasing di automezzi
8.1.5 Leasing di terreni edificabili
8.1.6 Leasing azionario
8.1.7 Il maxicanone
8.2 Deducibilità degli interessi impliciti nei canoni di leasing
8.3 Le manutenzioni sui beni condotti in leasing
8.3.1 Spese di manutenzione ordinaria su beni di terzi
8.3.2 Spese di manutenzione straordinaria su beni di terzi
8.4 I contributi in conto canoni di leasing
8.5 Super ammortamento
8.5.1 Ambito di applicazione soggettivo
8.5.2 Beni agevolabili
8.5.3 Territorialità dell’investimento
8.5.4 Modalità di deduzione della maggiorazione con riferimento ai beni acquistati in leasing
8.5.5 Condizioni per usufruire dell’agevolazione in caso di leasing e regole di applicazione
8.6 L’iper ammortamento e la maggiorazione del 40 per cento per i beni immateriali
8.6.1 L’iper ammortamento: ambito soggettivo ed oggettivo
8.6.2 Maggiorazione del 40 per cento per i beni immateriali: ambito soggettivo ed oggettivo
8.6.3 Modalità di deduzione della maggiorazione con riferimento ai beni acquistati in leasing
8.6.4 Condizioni per usufruire dell’agevolazione in caso di leasing e regole di applicazione
8.7 La Legge di Bilancio 2018
8.8 Legge di Bilancio 2019 e Decreto Crescita
8.9 Legge di Bilancio 2020
8.10 Il sale and lease back
8.11 Regole di deducibilità per i soggetti IAS adopter
9 Il leasing nella disciplina del reddito di lavoro autonomo
9.1 Regole di deducibilità
9.1.1 Le modifiche all’art. 54 del TUIR. La deroga al principio di cassa
9.2 Leasing dei beni immobili strumentali
9.2.1 Leasing di immobili strumentali ad uso esclusivo
9.2.2 Beni immobili ad uso promiscuo
9.3 Leasing dei beni mobili strumentali
9.3.1 Mezzi di trasporto
9.3.2 Prodotti tecnologici
9.4 Regime IVA dei canoni di leasing per autoveicoli stradali
9.5 Disciplina IRAP dei canoni di leasing
10 Tipologie particolari di leasing
10.1 Il leasing immobiliare abitativo
10.1.1 Differenze con istituti simili
10.1.2 Leasing immobiliare abitativo ai fini IRPEF
10.1.3 Leasing immobiliare abitativo ai fini delle imposte indirette
10.2. Il leasing degli impianti fotovoltaici
10.2.1 Trattamento fiscale dei canoni di leasing
10.2.2 Trattamento fiscale ai fini IVA
10.2.3 Trattamento fiscale ai fini delle imposte di registro
10.2.4 Trattamento fiscale ai fini delle imposte ipocatastali
10.2.5 Trattamento fiscale delle cessioni a società di leasing da ente pubblico
10.3 Il leasing nautico
10.3.1 Trattamento fiscale del leasing di unità adibite ad uso diportistico
10.3.2 Indici di anomalia nei contratti
10.3.3 La giurisprudenza sugli schemi abusi
11 Il leasing e le altre imposte
11.1 Leasing ai fini IRAP
11.1.1 Società di capitali ed enti commerciali
11.1.2 Società di persone ed imprese individuali
11.1.3 Il leasing immobiliare
11.2 Leasing ai fini IUC
11.2.1 Leasing ai fini IMU
11.2.2 Leasing ai fini TASI
11.2.3 Leasing ai fini TARI
Valutare un’impresa sta diventando sempre più argomento di grande rilevanza professionale. Il riconoscimento dello stato di crisi di un’impresa, le differenti operazioni straordinarie realizzabili (fusioni, acquisizioni, spin-off, ricapitalizzazioni, ecc.), gli investimenti di venture capitalist e banche d’affari, pongono costantemente la problematica sui criteri da adottare per effettuare una stima obiettiva del valore del capitale economico.
L’autore fornisce un quadro completo di tutti i metodi di valutazione d’impresa, ne identifica gli aspetti positivi e negativi e la loro applicabilità ai casi concreti.
I casi specifici come la valutazione delle imprese edili o delle start-up, delle aziende in perdita, in dissesto finanziario o fallite, le piccole attività stimate con la “regola del pollice”, i vari criteri di stima degli asset specifici come i brevetti o i marchi, sono ampiamente trattati e corredati di molteplici esempi.
Il volume include il software di valutazione EVALUE® che si propone di portare il lettore a una facile comprensione dei meccanismi che sottintendono due metodologie oggi molto utilizzate dagli analisti valutatori (EVA® e DCF).
EVALUE® è uno strumento propedeutico e integrativo di quanto riportato nelle pagine del libro. Inoltre, poiché una delle variabili più complesse, ma di fondamentale importanza per il calcolo del valore, è rappresentata dal costo del capitale investito, il programma elabora un metodo semplice di calcolo del WACC con numerosi automatismi.
Caratteristiche di base
Il software EValue è disponibile sotto forma di “Licenza d’uso” valida su un solo computer.
Il software EVALUE® è un software specialistico, realizzato da Easy Share Finance S.a.S. con l’applicativo Excel di Microsoft® Office, programmato in VBA per determinare il valore dell’impresa. Per il suo corretto utilizzo e funzionalità è necessario installare il tool su un PC in possesso dei seguenti requisiti tecnici:
ATTENZIONE: in mancanza dei requisiti tecnici sopra riportati non sarà possibile procedere all’installazione del software ed alla sua attivazione.
1 Capitale economico e valutazione
1.1 Caratteri generali
1.2 I processi di acquisizione e cessione di azienda
1.3 Valore soggettivo e valore oggettivo
1.4 Sinergie e possibili errori
1.5 Metodologie di valutazione e analisi del rischio
2 I metodi patrimoniali
2.1 Cenni introduttivi
2.2 I metodi patrimoniali semplici
2.3 Gli immobilizzi materiali
2.4 La valutazione degli altri asset
2.5 Le partecipazioni
2.6 Il carico fiscale sulle rivalutazioni
2.7 Il metodo patrimoniale complesso
2.8 Immobilizzi immateriali particolari: oneri pluriennali e avviamento
2.9 Esempio pratico di applicazione del metodo patrimoniale
2.10 Aspetti positivi, negativi e criticità dei metodi patrimoniali
3 I metodi applicati ai flussi di risultato
3.1 Criteri generali
3.2 Valore dell’impresa e struttura finanziaria
3.3 Il teorema di Modigliani-Miller
3.4 Il costo del capitale (WACC)
3.5 Rischio di credito e costo del capitale di debito
3.6 Costo del capitale proprio
3.7 Approfondimenti sul coefficiente Beta
3.8 Il criterio del tasso-opportunità
3.9 Esempio di calcolo del WACC
4 Il metodo reddituale
4.1 Introduzione al metodo reddituale
4.2 Il reddito da capitalizzare
4.3 L’operazione di normalizzazione del reddito
4.4 Il “fattore g” ovvero la previsione di crescita del reddito futuro
4.5 L’orizzonte temporale: rendita perpetua o limitata n anni
4.6 Un esempio di applicazione del metodo reddituale
4.7 Aspetti positivi, negativi e criticità del metodo reddituale
5 I metodi misti
5.1 Introduzione ai procedimenti misti
5.2 Il metodo del valore medio
5.3 Il metodo con stima autonoma del goodwill
5.4 I metodi misti applicati alle aziende con bassa redditività
5.5 Il calcolo del badwill
5.6 I limiti inferiori della valutazione del capitale economico
5.7 Esempi di applicazione dei metodi misti
6 Il metodo finanziario
6.1 Introduzione al metodo finanziario
6.2 I flussi monetari
6.3 L’analisi della metodologia
6.4 Criticità relative all’applicazione del metodo
6.5 Calcolo del valore finale o Terminal value
6.6 Esempio di applicazione del metodo finanziario
7 Il metodo Economic Value Added – EVA®
7.1 Introduzione al metodo EVA®
7.2 Il legame tra EVA® e Market Value Added (MVA)
7.3 Come si calcola EVA®: applicazioni pratiche del metodo
7.4 Esempio di calcolo del capitale economico con EVA®
7.5 Confronto DCF e EVA®
7.6 Previsione delle spese in capitale - CAPEX
8 I metodi diretti
8.1 Introduzione ai metodi diretti
8.2 L’“Ipotesi di Mercato Efficiente”
8.3 Le nuove frontiere: “la finanza frattale”
8.4 I metodi basati sui multipli
8.5 Metodo delle società comparabili
8.6 Il metodo delle transazioni comparabili
8.7 Multipli equity side e asset side
8.8 I metodi empirici, la “regola del pollice”
9 Valutazione di particolari tipi d’impresa
9.1 Introduzione al concetto di valutazione di particolari tipi d’impresa
9.2 La valutazione delle imprese edili
9.3 La valutazione di una società di leasing
9.4 La valutazione di start-up
10 Le valutazioni d’impresa in situazioni di crisi
10.1 Come si determina la crisi d’impresa
10.2 Come gestire la crisi d’impresa: il risanamento
10.3 Valutazione del capitale d’impresa in perdita irreversibile
10.4 Il metodo di rivalutazione totale dei cespiti ammortizzabili
10.5 Il metodo di rivalutazione controllata dei cespiti
10.6 La stima in assenza di rivalutazione dei cespiti
10.7 La valutazione di un’impresa fallita: esempio di perizia di stima
11 Le valutazioni degli intangible asset
11.1 La valutazione degli intangible: principi e finalità
11.2 Metodi di valutazione degli intangible
11.3 Valutazione del portafoglio brevettuale di un’impresa
11.4 E sempio di applicazione del “metodo del costo di riproduzione”
11.5 E sempio di applicazione del “metodo del premium price”
11.6 E sempio di applicazione del metodo “tassi di royalty comparabili”
11.7 Valutazione degli intangible con il metodo DCF e stima del WACC
12 La valutazione d’impresa alla luce dei PIV
12.1 Introduzione ai PIV
12.2 Tematiche fondamentali inerenti alla valutazione
12.3 Le configurazioni di valore ed i loro possibili attributi
12.4 I tassi di sconto nelle valutazioni
12.5 La valutazione d’imprese e rami d’azienda
Bibliografia
APPENDICE: IL SOFTWARE EVALUE®
A. Presentazione contenuti
B. Istruzioni per il funzionamento
C. Istruzioni per il download e l’apertura del programma EVALUE®
Alla luce delle novità introdotte dalla Legge di Bilancio 2020 in materia di tassazione delle auto aziendali, il manuale analizza in maniera dettagliata le questioni tributarie concernenti la gestione dei veicoli aziendali e fringe benefit, dal momento dell’acquisto fino alla vendita, con approfondimenti sull’utilizzo del mezzo, sui costi chilometrici, sulla disciplina IVA, sull’ammortamento e sulle eventuali possibili soluzioni contrattuali e agevolazioni.
L’edizione tiene conto delle tabelle nazionali dei costi chilometrici 2020 elaborate dall’Aci.
L’autore infine, affronta il tema dell’IVA nelle autoscuole recentemente oggetto di intervento legislativo volto a recepire la sentenza della Corte di Giustizia UE.
Il volume si propone come strumento di grande utilità pratica, grazie al supporto di casi risolti al termine di ogni capitolo e della modulistica necessaria per l’autorizzazione alla trasferta e il rimborso chilometrico.
Albino Leonardi
Dottore commercialista, revisore legale e pubblicista.
1. Soggetti e veicoli interessati
1.1 Introduzione
1.2 I soggetti interessati
1.3 Attività di impresa
1.3.1 Strumentalità dell’auto: prime approssimazioni
1.3.2 Il concetto di inerenza e quello di afferenza
1.4 Attività di lavoro autonomo
1.5 Autoveicoli interessati
1.5.1 Le norme del codice della strada
1.5.2 Altri mezzi di trasporto
1.5.3 Aeromobili, navi e imbarcazioni da diporto
1.5.4 Veicoli per il trasporto promiscuo di persone e cose
1.5.5 Le auto “uso-ufficio”
1.6 I veicoli ad uso promiscuo secondo la normativa fiscale
1.7 I veicoli ad uso promiscuo secondo la normativa comunitaria
1.8 Conseguenze delle regole comunitarie sulle immatricolazioni
• Casi risolti
• Corte di Cassazione – Ordinanza 28 marzo 2013, n. 7896
2. L’acquisto dell’auto
2.1 Introduzione
2.2 Trattamento ai fini dell’IVA
2.2.1 I principi
2.2.2 Le limitazioni
2.2.3 Limitazioni soggettive: le società di pura intestazione
2.2.4 Limitazioni soggettive: soggetti con operazioni attive in tutto o in parte non assoggettate ad IVA
2.2.5 Il pro rata di detrazione
2.2.6 Variazione del pro rata di detrazione
2.2.7 Limitazioni oggettive
2.2.8 Limitazioni totali
2.2.9 Limitazioni parziali
2.2.10 Limitazioni oggettive: schema di riferimento
2.2.11 Rettifica della detrazione
2.2.12 Trattamento dell’IVA non detratta
2.2.13 Trattamento dell’IVA non detratta: modalità
2.2.14 Contabilizzazione dell’IVA non detratta
2.2.15 Trattamento ai fini delle imposte sui redditi
2.2.16 Stop al regime di esenzione da IVA nelle autoscuole
2.3 Trattamento ai fini delle imposte sui redditi
2.3.1 Il regime vigente
2.3.1.1 Le conseguenze sul leasing
2.3.2 Ammontare deducibile
2.3.3 Deducibilità totale
2.3.3.1 Le auto “merce”
2.3.4 Strumentalità del bene
2.3.5 Le auto dimostrative
2.3.6 Deducibilità parziale
2.3.7 Agenti e rappresentanti
2.3.8 Il limite maggiorato di deducibilità è tassativo
2.4 Le modifiche dal 2013
2.4.1 Inderogabilità dei nuovi limiti di deduzione
2.5 Locazione e noleggio dell’auto
2.6 Contratti full service
2.7 Acquisti in leasing
2.7.1 Le regole dal 2014
2.7.2 “Superammortamenti” e leasing
2.8 L’acquisto in leasing nella disciplina dell’IVA
2.8.1 La cessione del contratto di leasing nella disciplina dell’IVA
2.8.2 Profilo Irap del contratto di leasing
2.8.3 (Segue) Calcolo della quota indeducibile degli interessi
2.9 Il car-sharing
2.10 Ammortamento dell’ammontare deducibile
2.11 L’acquisto intracomunitario dell’auto
2.11.1 Operazioni intracomunitarie relative a mezzi di trasporto
2.11.2 Mezzi di trasporto “nuovi”
2.11.3 Assolvimento dell’IVA da parte dell’acquirente privato
2.11.4 Cessione intracomunitaria di mezzi di trasporto
2.11.5 Acquisto in leasing all’interno dell’Ue
2.11.5.1 Le regole dal 2013
2.12 Agevolazioni per i disabili
2.12.1 Agevolazioni ai fini dell’IVA
2.12.2 Agevolazioni per altre imposte
2.13 Le agevolazioni per le auto elettriche
• Casi risolti
3. Utilizzo dell’auto
3.1 Introduzione
3.2 Il quadro normativo di riferimento
3.2.1 Spese di impiego, manutenzione e riparazione nelle imposte sui redditi
3.2.2 Spese di impiego, manutenzione e riparazione nell’attuale regime
3.2.2.1 Spese di impiego, manutenzione e riparazione nel precedente regime
3.2.2.2 Spese di impiego, manutenzione e riparazione: un quadro di sintesi
3.2.3 Plafond di deducibilità delle spese per il caso delle auto
3.2.4 Plafond di deducibilità delle spese: casi particolari
3.2.5 Plafond di deducibilità delle spese nel caso del leasing
3.3 Spese di impiego e manutenzione nell’IVA
3.3.1 La scheda carburante
3.4 Utilizzo dell’auto da parte del dipendente
3.4.1 Utilizzo dell’auto da parte del dipendente: conseguenze per l’impresa
3.4.2 Utilizzo dell’auto da parte del dipendente: norme antielusive
3.4.3 Utilizzo dell’auto da parte del dipendente: conseguenze IVA
3.4.4 Utilizzo dell’auto da parte del dipendente: uso non promiscuo
3.4.5 Utilizzo dell’auto da parte del dipendente: conseguenze per il dipendente
3.4.6 Utilizzo dell’auto da parte del dipendente: uso esclusivamente lavorativo
3.4.7 Utilizzo dell’auto da parte del dipendente: uso promiscuo
3.4.8 Utilizzo dell’auto da parte del dipendente: uso personale
3.4.8.1 Le regole dal 2020
3.4.9 Utilizzo dell’auto propria da parte del dipendente
3.4.9.1 Le regole per la “trasferta breve”
3.4.10 Utilizzo dell’auto propria da parte del dipendente: problematiche Irap
3.5 Utilizzo dell’auto da parte dell’amministratore
3.5.1 Le disposizioni per gli amministratori
3.5.2 Norme previgenti
3.5.3 Utilizzo dell’auto da parte dell’amministratore: uso personale
3.5.4 Utilizzo dell’auto da parte dell’amministratore: uso promiscuo
3.5.5 Utilizzo dell’auto da parte dell’amministratore: uso aziendale
3.6 Auto ai soci
3.7 Annotazione sulla carta di circolazione
3.7.1 L’annotazione a carico dei noleggiatori
3.7.1.1 Il “subcomodato”
• Casi risolti
4. La vendita dell’auto
4.1 Introduzione
4.2 La vendita dell’auto nell’IVA
4.2.1 Alternatività IVA - imposta di registro
4.2.2 Assetto vigente
4.2.3 I dubbi sul leasing
4.2.4 Vendita delle auto sulle quali si è detratta l’imposta
4.2.5 Vendita delle auto con atto di acquisto “senza IVA evidenziata”
4.2.6 Regime del margine: nozioni fondamentali
4.2.7 Regime IVA delle vendite di auto: quadro di sintesi
4.3 La vendita dell’auto nelle imposte sui redditi
4.3.1 Plusvalenze fiscali e plusvalenze civili
4.3.2 Cessione a titolo oneroso
4.3.3 Destinazione a finalità estranee
4.3.4 Indennizzo mediante risarcimento
4.4 L’irrilevanza dei “superammortamenti”
• Casi risolti
5. Costi chilometrici
5.1 Le tariffe Aci
5.1.1 Le regole dal 2020
L’edizione – aggiornata con le novità fiscali derivanti dal D.L. n. 119/2018, convertito in Legge n. 136/2018, dalla Legge di Bilancio 2019 (Legge 30 dicembre 2018, n. 145) e dalla Legge di Bilancio 2020 (Legge 27 dicembre 2019, n. 160) – tiene conto anche dei numerosi provvedimenti legislativi intervenuti nel corso degli ultimi anni e delle varie interpretazioni fornite dalla giurisprudenza, dall’Amministrazione Finanziaria e dagli Enti di ricerca e studi più autorevoli.
Impreziosiscono ulteriormente l’opera le prefazioni curate da Fabrizia Lapecorella (Direttore Generale delle Finanze - Ministero dell’Economia e delle Finanze) e da Massimo Tezzon (Segretario Generale dell’Organismo Italiano di Contabilità - OIC).
Il volume è destinato soprattutto a coloro (professionisti, amministratori o responsabili amministrativi di aziende) che redigono il bilancio di esercizio in conformità alla normativa civilistica, integrata e interpretata dai Principi contabili nazionali, ma è utile anche a chi intende approfondire la materia della Ragioneria, costituendo, in sostanza, una guida pratica ed efficace per una corretta rilevazione e valutazione di tutte le operazioni contabili-gestionali, con la relativa disciplina fiscale.
La trattazione si articola in varie parti: la prima parte analizza dettagliatamente i principi generali di redazione e le singole voci dello Stato Patrimoniale e del Conto Economico, evidenziandone anche gli aspetti fiscali, oltre che contabili.
Successivamente è stato dato rilievo alla struttura ed al contenuto della Nota Integrativa, di cui si propone anche uno schema di redazione.
È stata quindi data importanza all’esposizione del prospetto di Rendiconto finanziario, nel rispetto delle informazioni richieste dall’art. 2427 del Codice civile.
Un’apposita sezione è dedicata alla redazione del bilancio in forma abbreviata, con un esempio di Nota Integrativa semplificata. A seguire, è stata esaminata la Relazione sulla gestione e le Relazioni dei Sindaci e del soggetto incaricato della Revisione legale dei conti, con relativi esempi.
Non manca, infine, l’analisi della procedura di chiusura dei conti – con particolare attenzione alle modalità di correzione di errori – e del corretto procedimento di approvazione del bilancio e della sua modalità di presentazione.
Paolo Moretti
Presidente dell’Istituto per il Governo societario (IGS), Dottore Commercialista e Revisore legale dei conti, Presidente della Fondazione Accademia Romana di Ragioneria “Giorgio Di Giuliomaria”, già Consigliere nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili, già Docente presso l’Università LUISS Guido Carli, presso la ex Scuola Superiore dell’Economia e delle Finanze e presso la scuola dello Sport del CONI, già Professore di Economia aziendale e di Matematica e Osservazioni scientifiche.
1 Il bilancio d’esercizio delle imprese
1 Il bilancio redatto secondo le regole del Codice civile, i Principi contabili e la disciplina fiscale
1.1 Introduzione
1.2 Schema del bilancio e Principi di redazione
1.3 I postulati del bilancio
1.3.1 I principali postulati di redazione del bilancio
2 Composizione e schemi del bilancio d’esercizio
3 Stato Patrimoniale
3.1 Schema dell’Attivo di Stato Patrimoniale
3.2 Analisi delle voci dell’Attivo di Stato Patrimoniale
A) Crediti verso soci per versamenti ancora dovuti, con separata indicazione della parte già richiamata
B) Immobilizzazioni, con separata indicazione di quelle concesse in locazione finanziaria
B) I. Immobilizzazioni immateriali
B) I. 1) Costi di impianto e di ampliamento
B) I. 2) Costi di sviluppo
B) I. 3) Diritti di brevetto industriale e diritti di utilizzazione delle opere dell’ingegno
B) I. 4) Concessioni, licenze, marchi e diritti simili
B) I. 5) Avviamento
B) I. 6) Immobilizzazioni in corso e acconti
B) I. 7) Altre
B) II. Immobilizzazioni materiali
B) II. 1) Terreni e fabbricati
B) II. 2) Impianti e macchinari
B) II. 3) Attrezzature industriali e commerciali
B) II. 4) Altri beni
B) II. 5) Immobilizzazioni in corso e acconti
B) III. Immobilizzazioni finanziarie, con separata indicazione, per ciascuna voce dei crediti, degli importi esigibili entro l’esercizio successivo
B) III. 1) Partecipazioni
B) III. 2) Crediti
B) III. 3) Altri titoli
B) III. 4) Strumenti finanziari derivati attivi
C) Attivo circolante
C) I. Rimanenze
C) II. Crediti, con separata indicazione, per ciascuna voce, degli importi esigibili oltre l’esercizio successivo
C) II. 1) Crediti verso clienti
C) II. 2), 3), 4), 5) Crediti verso imprese controllate, collegate, verso controllanti, verso imprese sottoposte al controllo delle controllanti
C) II. 5-bis) Crediti tributari
C) II. 5-ter) Imposte anticipate
C) II. 5-quater) Verso altri
C) III. Attività finanziarie che non costituiscono immobilizzazioni
C) IV. Disponibilità liquide
D) Ratei e risconti
3.3 Analisi delle voci del passivo di Stato Patrimoniale
A) Patrimonio netto
A) I. Capitale
A) II. Riserva da sovrapprezzo delle azioni
A) III. Riserve di rivalutazione
A) IV. Riserva legale
A) V. Riserve statutarie
A) VI. Altre riserve, distintamente indicate
A) VII. Riserva per operazioni di copertura dei flussi finanziari attesi
A) VIII. Utili (perdite) portati a nuovo
A) IX. Utile (perdita) dell’esercizio
A) X. Riserva negativa per azioni proprie in portafoglio
B) Fondi per rischi e oneri
B) 1) Fondo per trattamento di quiescenza e obblighi simili
B) 2) Fondo per imposte, anche differite
B) 3) Fondo per strumenti finanziari derivati passivi
B) 4) Altri
C) Trattamento di fine rapporto di lavoro subordinato
D) Debiti, con separata indicazione, per ciascuna voce, degli importi esigibili oltre l’esercizio successivo
D) 1) Obbligazioni
D) 2) Obbligazioni convertibili
D) 3) Debiti verso soci per finanziamenti
D) 4) Debiti verso banche
D) 5) Debiti verso altri finanziatori
D) 6) Acconti
D) 7) Debiti verso fornitori
D) 8) Debiti rappresentati da titoli di credito
D) 9) Debiti verso imprese controllate
D) 10) Debiti verso imprese collegate
D) 11) Debiti verso controllanti
D) 11-bis) Debiti verso imprese sottoposte al controllo delle controllanti
D) 12) Debiti tributari
D) 13) Debiti verso istituti di previdenza e sicurezza sociale
D) 14) Altri debiti
E) Ratei e risconti
4 Il Conto Economico
4.1 Lo schema di Conto Economico
4.2 Analisi delle voci del Conto Economico
A) Valore della produzione
A) 1) Ricavi delle vendite e delle prestazioni
A) 2) Variazioni delle rimanenze di prodotti in corso di lavorazione, semilavorati e finiti
A) 3) Variazione dei lavori in corso su ordinazione
A) 4) Incrementi di immobilizzazioni per lavori interni
A) 5) Altri ricavi e proventi, con separata indicazione dei contributi in conto esercizio
B) Costi della produzione
B) 6) Per materie prime, sussidiarie, di consumo e di merci
B) 7) Per servizi
B) 8) Per godimento di beni di terzi
B) 9) Per il personale
B) 10) Ammortamenti e svalutazioni
B) 10) a) Ammortamento delle immobilizzazioni immateriali
B) 10) b) Ammortamento delle immobilizzazioni materiali
B) 10) c) Altre svalutazioni delle immobilizzazioni
B) 10) d) Svalutazione dei crediti compresi nell’attivo circolante e delle disponibilità liquide
B) 11) Variazioni delle rimanenze di materie prime, sussidiarie, di consumo e merci
B) 12) Accantonamento per rischi
B) 13) Altri accantonamenti
B) 14) Oneri diversi di gestione
C) Proventi e oneri finanziari
C) 15) Proventi da partecipazione, con separata indicazione di quelli relativi ad imprese controllate e collegate e di quelli relativi a controllanti e a imprese sottoposte al controllo di queste ultime
C) 16) Altri proventi finanziari
C) 17) Interessi e altri oneri finanziari, con separata indicazione di quelli verso imprese controllate e collegate e verso controllanti
C) 17-bis) Utili e perdite su cambi
D) Rettifiche di valore di attività e passività finanziarie
D) 18) Rivalutazioni
D) 19) Svalutazioni
D) 19) a) Svalutazioni di partecipazioni
D) 19) b) Svalutazioni di immobilizzazioni finanziarie che non costituiscono partecipazioni
D) 19) c) Svalutazioni di titoli iscritti nell’attivo circolante che non costituiscono partecipazioni
D) 19) d) Svalutazioni di strumenti finanziari derivati
20) Imposte sul reddito dell’esercizio, correnti, differite e anticipate
21) Utile (perdite) dell’esercizio
2 Le operazioni contabili di chiusura del bilancio d’esercizio
1 Le operazioni di chiusura dei conti
1.1 Premessa
1.2 Correzione di errori
3 La Nota Integrativa
1 Introduzione
2 Le funzioni della Nota Integrativa
3 Criteri di valutazione
4 Movimentazione delle immobilizzazioni dell’attivo e del passivo
5 Analisi delle voci del Conto Economico e dello Stato Patrimoniale
6 Le agevolazioni per le società che redigono il bilancio in forma abbreviata e delle micro-imprese
7 Contenuto tabellare della Nota Integrativa
4 Il Rendiconto finanziario
1 Introduzione
2 Casi particolari di flussi finanziari
5 Il bilancio in forma abbreviata e delle micro-imprese
1 Bilancio in forma abbreviata e l’obbligo di nomina dell’organo di controllo nelle S.r.l.
1.1 Introduzione
1.1.1 Il bilancio in forma abbreviata
1.1.2 Obbligo di nomina dell’organo di controllo o del revisore
1.2 I postulati e le semplificazioni
1.3 Schema di Stato Patrimoniale abbreviato
1.4 Schema di Conto Economico abbreviato
1.5 Nota Integrativa del bilancio semplificato
1.6 Struttura minimale della Nota Integrativa abbreviata
2 Il bilancio delle micro-imprese
2.1 Introduzione
2.2 Le semplificazioni
2.3 I criteri di valutazione
2.4 Aspetti fiscali
6 Le Relazioni al bilancio
1 La Relazione sulla gestione
2 Le Relazioni degli Organi di controllo
2.1 Premesse
2.2 Le funzioni dell’organo di controllo
2.2.1 La Relazione del Collegio Sindacale
2.2.2 Il contenuto della relazione di revisione
2.3 La Relazione dei Sindaci con incarico esclusivo di vigilanza (art. 2403, co. 1, c.c.)
2.4 Conferimento dell’incarico di revisione legale dei conti, ai sensi dell’art. 13 del D.lgs. n. 39/2010
3 La revisione legale dei conti: alcune note in merito a revoca, dimissioni e risoluzione consensuale dell’incarico di revisione
3.1 Premessa
3.2 Le cause di cessazione anticipata dell’incarico di revisione
3.3 La revoca per giusta causa
3.4 Le modalità di revoca
3.5 Le dimissioni
3.6 Le modalità di dimissioni..
3.7 La risoluzione consensuale del contratto di revisione
3.8 L’efficacia delle cause di cessazione anticipata
3.9 Gli obblighi di comunicazione
3.10 Il divieto di nuovo incarico
3.10.1 L’inapplicabilità ai sindaci
7 Procedura di approvazione del bilancio d’esercizio
1 Procedura di approvazione del bilancio d’esercizio
1.1 Convocazione dell’Assemblea per l’approvazione del bilancio d’esercizio
1.2 Facsimile di Verbale di Assemblea ordinaria per l’approvazione del bilancio
8 Conclusioni
La normativa antiriciclaggio è stata recentemente modificata dalla V Direttiva europea (Direttiva UE 2018/843), recepita in Italia dal D.Lgs. 4 ottobre 2019, n. 125.
Il legislatore nazionale è intervenuto anche con il Decreto fiscale 2020 a fissare nuovi limiti al contante, con aggiornamento delle sanzioni in caso di violazione delle soglie.
In questa edizione, l’Autore presenta le novità più rilevanti in materia, indirizzate ai professionisti, in modo schematico e operativo.
Sono presenti altresì modelli di estratti di verbali di contestazione elevati contro alcuni professionisti, per violazioni degli obblighi di adeguata verifica, conservazione e segnalazione di operazioni sospette, con relative ipotesi di risposta e difesa.
Il testo è corredato da utili rimandi alle Regole tecniche emanate dagli Ordini professionali nel corso del 2019 (e in vigore dal 1° gennaio 2020 per i commercialisti), nonché agli orientamenti della Guardia di Finanza.
Ranieri Razzante
Professore e Avvocato, Dottore Commercialista e Revisore dei Conti, insegna “Legislazione antiriciclaggio” e “Sociologia e Politica dei Mercati illegali” nell’Università di Bologna. È consulente della Commissione Parlamentare Antimafia e Presidente dell’Associazione Italiana Responsabili Antiriciclaggio (www.airant.it). Direttore del Centro di Ricerca su Sicurezza e Terrorismo di Roma (www.crstitaly.org). Ha fondato e presiede la società Ius Consulting srl in Roma (www.iusconsulting.it). È autore di numerosi volumi, articoli e saggi in materia di diritto dei mercati e degli intermediari finanziari, legislazione antiriciclaggio e antimafia (ranierirazzante.it).
1 Il fenomeno riciclaggio e il reato di riciclaggio
1.1 La fattispecie penale
1.2 Il concetto di reato presupposto
1.3 Il concetto di “proventi” oggetto del riciclaggio
1.4 L’autoriciclaggio
2 Il sistema delle fonti
2.1 L’evoluzione delle fonti
2.2 La direttiva 91/308/CEE
2.3 La direttiva 2001/97/CE
2.4 Il decreto legislativo n. 56 del 2004
2.5 I decreti ministeriali 3 febbraio 2006, n. 141, n. 142 e n. 143
2.6 La direttiva 2005/60/CE e il suo recepimento
2.7 La direttiva 2015/849 e il suo recepimento: il d.lgs. 90/2017 cenni e rinvio
2.8 La direttiva 2018/843 e il suo recepimento: il d.lgs. 125 del 4 ottobre 2019 cenni e rinvio
3 Il GAFI
3.1 Natura e finalità
4 I principi generali della normativa antiriciclaggio
5 Le autorità interessate
5.1 Ministero dell’Economia e delle Finanze
5.2 L’Unità di Informazione Finanziaria
5.3 Amministrazioni interessate, Ordini professionali e Forze di polizia
6 Limitazione all’uso del contante e dei titoli al portatore
6.1 L’articolo 49 del decreto antiriciclaggio n. 231/2007
6.2 Le operazioni “frazionate”
6.3 Assegni e altri titoli al portatore
6.4 Infrazioni alla normativa e apparato sanzionatorio
6.5 Infrazioni ed efficacia degli atti
7 I soggetti obbligati: i professionisti
7.1 Gli altri obbligati: cenni
7.2 I professionisti obbligati
8 L’adeguata verifica della clientela
8.1 Aspetti generali
8.2 L’adeguata verifica per professionisti e revisori contabili
8.3 Modalità di applicazione dell’obbligo di adeguata verifica
8.4 Obblighi semplificati e rafforzati di adeguata verifica
8.5 Adeguata verifica da parte di terzi
8.6 La circolare n. 83607/2012 della Guardia di Finanza e successivi aggiornamenti
9 Conservazione e registrazione dei dati e delle informazioni
9.1 La registrazione per i professionisti
9.2 La circolare n. 0210557/2017 della Guardia di Finanza e quella MEF del 6 luglio 2017
10 La segnalazione di operazioni sospette
10.1 Anomalie e valutazione
10.2 Le segnalazioni dei professionisti
10.3 La circolare n. 83607/2012 della Guardia di Finanza
10.4 Tutela della riservatezza
10.5 Divieto di comunicazione
10.6 La normativa vigente in materia di protezione dei dati personali ed i decreti antiriciclaggio e contro il finanziamento del terrorismo
10.7 Il Garante per la protezione dei dati personali e il contrasto al finanziamento del terrorismo
11 Gli indicatori di anomalia
11.1 Definizione
11.2 L’articolo 3 del provvedimento recante gli indicatori di anomalia per i professionisti
11.3 Specifici indicatori di anomalia per i professionisti
11.4 Il provvedimento recante gli indicatori di anomalia per le società di revisione e revisori legali con incarichi di revisione su enti di interesse pubblico
11.5 La formazione
12 Gli organi di controllo
12.1 L’art. 46 del d.lgs. n. 231/2007
13 Impianto sanzionatorio del d.lgs. n. 231/2007
14 L’autovalutazione dei rischi
14.1 L’autovalutazione
Decreto legislativo 21 novembre 2007, n. 231 - Attuazione della direttiva 2005/60/CE concernente la prevenzione dell’utilizzo del sistema finanziario a scopo di riciclaggio dei proventi di attività criminose e di finanziamento del terrorismo nonché della direttiva 2006/70/CE che ne reca misure di esecuzione
Il volume prende in esame l’introduzione dell’obbligo generalizzato della redazione del bilancio sociale, inserito all’interno della Riforma del Terzo Settore, in particolare per le imprese sociali.
Il bilancio sociale serve a raccontare la propria storia aziendale, associativa o cooperativistica, con esso si diventa più facilmente riconoscibili e ci si distingue all’interno della comunità, per questo motivo il libro rappresenta uno strumento utilissimo anche per imprese ed enti di piccole dimensioni.
Il testo vuole dare una panoramica, anche con esempi concreti, su “cosa” è oggi il bilancio sociale sia nel mondo profit che nel mondo no profit, costituendo un ausilio per chi vi si approccia per la prima volta ma anche per chi da anni affronta la redazione di questo documento.
Grazie alla parte dedicata ad una ipotesi di lavoro, il libro rappresenta una vera e propria guida operativa, indispensabile per districarsi nell’ ampio spettro di possibilità redazionali; pur non essendoci disposizioni “prescrittive” infatti, gli autori individuano una serie di capitoli che necessariamente devono comporre il bilancio sociale per il raggiungimento delle sue finalità.
Nel suo interno si troverà:
› una parte introduttiva con le definizioni di bilancio sociale;
› i modelli di riferimento attualmente in uso;
› i riferimenti normativi, bibliografici e sitografici;
› casi pratici a confronto nel mondo no profit;
› casi pratici mondo profit.
1 Introduzione
1.1 Il significato di ‘rendicontare’
1.2 La definizione dei valori e la ‘mission’
1.3 Comunicazione e democrazia nello sviluppo di buone pratiche
1.4 La ricerca di una ‘definizione’ di bilancio sociale
1.5 I principi generali del bilancio sociale
1.6 Struttura del bilancio sociale: ipotesi di lavoro
2 Bilancio sociale nel mondo no profit
2.1 Soggetti
2.2 Regime transitorio
2.3 Cosa cambia?
2.4 Il bilancio sociale nel no profit
2.5 Peculiarità
2.6 In pratica
2.7 Riferimenti
2.8 Accenno: enti locali e bilancio sociale
2.9 Conclusioni
3 Bilancio sociale nel mondo profit
3.1 Introduzione
3.1.1 Cosa si intende per RSI
3.1.1.1 I destinatari della RSI
3.1.1.2 Vantaggi e svantaggi
3.1.1.3 La struttura operativa
3.1.1.4 Gli obiettivi della RSI per uno sviluppo sostenibile
3.2 I numeri della responsabilità sociale di impresa in Italia
3.2.1 Territorio/finanziamenti
3.2.2 La responsabilità sociale nel mondo, un interesse sempre maggiore
3.2.3 La RSI ed i rapporti tra aziende profit e imprese sociali
3.2.3.1 Il progetto LOIEs
3.2.3.2 I risultati alla luce delle teorie aziendaliste
3.2.3.3 Conclusioni e sviluppi futuri
3.3 Il bilancio sociale
3.3.1 Trasparenza
3.3.2 Rispetto degli interessi delle parti interessate o stakeholder
3.3.3 Rispetto del principio di legalità
3.3.4 Rispetto delle norme internazionali di comportamento
3.3.5 Rispetto dei diritti umani
3.4 Redazione
3.4.1 Mission, attività e strategie dell’organizzazione
3.4.2 Metodologie per costruire la mission d’impresa
3.4.3 L’identificazione degli stakeholder
3.4.4 Valore aggiunto
3.5 Modelli di gestione aziendale innovativi
3.5.1 Lo standard SA 8000
3.5.2 Lo standard AA1000
3.5.3 Lo standard ISO 26000
3.5.4 Global reporting initiative (GRI)
3.5.5 Istituto europeo per il bilancio sociale (IBS)
3.5.6 Gruppo di studio sul bilancio sociale (GBS)
3.6 Il bilancio sociale come strumento di management
3.6.1 La funzione comunicativa del bilancio sociale
3.6.2 Conseguenze negative della rendicontazione sociale
3.6.3 Bilancio sociale e bilancio d’esercizio a confronto
3.7 Caso bilancio sociale Ferrero
3.7.1 Introduzione
3.7.1.1 Il Gruppo in sintesi
3.7.1.2 Le persone
3.7.1.3 Il Pianeta
3.7.1.4 Mappatura degli stakeholder
3.7.1.5 Obiettivi raggiunti e da raggiungere
3.7.2 I consumatori
3.7.2.1 La nutrizione
3.7.2.2 L’innovazione.
3.7.2.3 La qualità
3.7.2.4 La comunicazione responsabile
3.7.3 Le donne e gli uomini Ferrero
3.7.3.1 La fondazione Ferrero
3.7.3.2 Il Progetto Imprenditoriale Michele Ferrero
3.7.3.3 Kinder + Sport
3.7.4 La catena del valore
3.7.4.1 Le pratiche agricole sostenibili Ferrero
3.7.4.2 Il cacao
3.7.4.3 L’olio di palma
3.7.4.4 Le nocciole
3.7.4.5 Latte e uova da galline allevate a terra
3.7.4.6 Lo zucchero
3.7.5 Le certificazioni
3.7.5.1 ISO 14001 e 50001
3.7.5.2 Risparmio energetico
3.7.5.3 Evitare gli sprechi
3.7.5.4 Gestione delle risorse idriche
3.7.5.5 Emissioni di CO2
