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Il visto per lavoratori qualificati, al fine di entrare e rimanere a vivere nel Regno Unito per svolgere attività lavorativa qualificata, eBook di 24 pagine.
ISBN: 9788891660480
Il visto per i lavoratori qualificati consente ai cittadini stranieri di entrare e rimanere a vivere Regno Unito per svolgere attività lavorativa qualificata.
Per ottenere il visto, è necessario che il richiedente ottenga preventivamente un certificato di sponsorizzazione da un datore di lavoro inglese munito di licenza da sponsor rilasciata da Home Office. Il datore di lavoro situato nel Regno Unito, infatti, per poter sponsorizzare e assumere dipendenti stranieri, deve essere stato preventivamente approvato da Home Office.
E’ necessario inoltre che il richiedente ottenga un’offerta per lo svolgimento di un lavoro che rientri nell’elenco delle professioni ammissibili e che gli venga offerto uno stipendio minimo, il cui importo varia a seconda del tipo di lavoro che il richiedente andrà a svolgere una volta entrato nel Regno Unito. Il richiedente deve inoltre essere in grado di parlare, leggere e scrivere l’inglese e solitamente dovrà dimostrare la propria conoscenza dell’inglese al momento della presentazione della domanda. Qualora il soggetto non sia in possesso dei requisiti per richiedere uno skilled worker visa, questi, per poter lavorare nel Regno Unito, dovrà preventivamente richiedere e ottenere un altro tipo di visto.
A cura di:
La nuova informativa trasparenza ai lavoratori: requisiti, rapporti di lavoro interessati e sanzioni; eBook in pdf di 94 pagine.
Aggiornato con la Circolare del 20 settembre 2022 n° 19 del Ministero del Lavoro
In Gazzetta ufficiale del 29 luglio 2022 numero 176, ha trovato spazio il Decreto legislativo 27 giugno 2022 numero 104 recante “Attuazione della direttiva (UE) 2019/1152 del Parlamento europeo e del Consiglio del 20 giugno 2019, relativa a condizioni di lavoro trasparenti e prevedibili nell’Unione europea”.
La norma, in vigore dal 13 agosto 2022, si pone principalmente l’obiettivo di ampliare, seguendo il dettato della normativa europea, il corredo informativo da rendere al lavoratore, già previsto dal Decreto legislativo 26 maggio 1997 numero 152.
Come affermato dal Ministero del lavoro nella Circolare del 20 settembre 2022 numero 19, tale operazione di ampliamento e rafforzamento deve essere "calata nella concretezza del rapporto di lavoro".
Con ciò si vuole segnalare, continua la Circolare, che l'obbligo informativo "non è assolto con l'astratto richiamo alle norme di legge che regolano gli istituti oggetto dell'informativa, bensì attraverso la comunicazione di come tali istituti, nel concreto, si atteggiano, nei limiti consentiti dalla legge, nel rapporto tra le parti, anche attraverso il richiamo della contrattazione collettiva applicabile al contratto di lavoro".
I filoni principali attorno ai quali si sviluppa la riforma (denominata “Decreto Trasparenza”) riguardano:
La seconda parte del Decreto legislativo numero 104/2022 si occupa invece di riconoscere una serie di nuovi diritti materiali, al fine di garantire una maggiore tutela alle condizioni di lavoro.
Ci si concentra in particolare su:
Il testo di legge si conclude poi con alcuni meccanismi di:
Nelle pagine che seguono affronteremo tutti gli aspetti del D.L. Trasparenza in dettaglio, ricordando anche la disciplina previgente, di cui al Decreto legislativo numero 152/1997, in materia di informazioni ai lavoratori, fornendo inoltre un fac-simile di lettera di assunzione, aggiornata alle nuove disposizioni.
Non mancherà poi una disamina sulle caratteristiche peculiari di alcuni istituti, come il lavoro intermittente, il contratto di somministrazione di lavoro, le prestazioni di lavoro occasionali ed il periodo di prova.
Premessa
1. A chi si applica il DL Trasparenza?
1.1.Rapporti di lavoro esclusi
1.2.Come devono essere comunicate le informazioni?
2. Le informazioni da fornire nei rapporti di lavoro
2.1 Le informazioni da fornire ai lavoratori “ante Decreto Trasparenza”
2.2 Le informazioni da fornire ai lavoratori secondo il Decreto Trasparenza
2.3 Consegna delle informazioni
2.4 Informazioni da fornire entro un mese
2.5 Cessazione del rapporto
2.6 Informazioni pubbliche
2.7 Estensione degli obblighi informativi ad altre tipologie contrattuali
2.8 Fac-simile di lettera di assunzione
3. Utilizzo di sistemi decisionali o di monitoraggio automatizzati
3.1 Informativa sull’utilizzo di sistemi decisionali o di monitoraggio automatizzati
3.2 Diritti del lavoratore
3.3 Richiesta di informazioni
3.4 Privacy
3.5 Modifiche
3.6 Come trasmettere le informazioni?
3.7 Estensione ai rapporti di collaborazione
3.8 Sanzioni
4. Prestazioni di lavoro all’estero
4.1 La disciplina ante Decreto Trasparenza
4.2 La disciplina del Decreto Trasparenza
4.3 Modifiche agli elementi del contratto dopo l’assunzione
5. Informazioni ulteriori per determinati rapporti di lavoro
5.1 Lavoro intermittente
5.1.1 Cos’è il lavoro intermittente
5.1.2 Quando si può ricorrere al lavoro intermittente?
5.1.3 Divieti
5.1.4 Durata
5.1.5 Il contratto
5.1.6 Quali adempimenti sono a carico del datore di lavoro?
5.1.7 Trattamento economico e normativo
5.1.8 Garanzia di disponibilità
5.2 Somministrazione di lavoro
5.2.1 Il contratto di somministrazione
5.2.2 Le disposizioni del Decreto Trasparenza
5.3 Prestazioni occasionali
5.3.1 Adempimenti
5.3.2 Quali novità dal Decreto Trasparenza?
6. Prescrizioni minime relative alle condizioni di lavoro
6.1 Periodo di prova
6.1.1 Forma scritta
6.1.2 Durata
6.1.3 Calcolo del periodo
6.1.4 Retribuzione, diritti ed obblighi
6.1.5 Scadenza
6.1.6 Recesso
6.1.7 Decreto Trasparenza
6.2 Cumulo di impieghi
6.3 Prevedibilità minima del lavoro
6.4 Diritto di precedenza
6.5 Formazione obbligatoria
7. Misure di tutela
7.1 Risoluzione delle controversie
7.2 Protezione da trattamento o conseguenze sfavorevoli
7.3 Protezione contro il licenziamento o decisioni pregiudizievoli
8. Il regime transitorio
8.1 Clausola di invarianza finanziaria
9. Le sanzioni
9.1 Cosa prevede l’articolo 19, comma 2
9.2 Pubbliche amministrazioni
Appendice normativa
Aggiornato con la Legge di bilancio 2022 legge n. 234 del 30/12/2021 - art. 1 comma 763. Edizione 2022, pdf di 327 pagine.
Esame della normativa che riguarda:
Con questa monografia abbiamo voluto fornire un contributo ai lavoratori che rientrano in Italia ed intendono utilizzare gli sgravi fiscali riconosciuti per incentivarne il rimpatrio.
Ci rivolgiamo quindi ai lavoratori espatriati, alle Aziende, alle Associazioni professionali, alle Organizzazioni sindacali, agli Ordini professionali, alle Università, e in genere a tutti coloro che affrontano i temi direttamente connessi alle problematiche del lavoro estero.
Abbiamo cercato di affrontare queste tematiche, e saminando tutta la normativa in un arco di tempo molto ampio che parte d all'anno 2003 per giungere sino ad oggi. Questo lungo percorso, ci ha offerto la possibilità di osservare come le leggi che si sono avvicendate nel corso del tempo, si siano adeguate e affinate alle reali necessità contingenti, nel contempo abbiano creato problemi applicativi, derivanti dall'intrecciarsi e/o dal sovrapporsi delle norme precedenti con quelle successive.
Sintesi
Premessa.
1. Ricercatori - Le norme per il rientro dei ricercatori dal 2004 al 2008: excursus normativo.
1.1 L’introduzione delle norme e prassi per agevolare il rientro dei ricercatori
2. Ricercatori e docenti - Le norme per il rientro dei ricercatori e docenti dal 2009 al 2021: excursus normativo.
2.1 L’agevolazione riservata ai Ricercatori si estende anche ai Docenti: cosa cambia con il D.L. 185/2008.
2.2 Proroga delle agevolazioni a tutto il 2015 con ricadute fino al 2017: D.L. 78/2010.
2.3 La Legge di Stabilità 2015 amplia ulteriormente la portata delle agevolazioni
2.4 La Legge di Bilancio 2017 rende le agevolazioni permanenti
2.5 D.L. 34/2019 art. 5 commi 4 e 5 (decreto crescita) convertito nella legge 58 del 28/6/2019, incrementa le agevolazioni e supera il problema relativo all'iscrizione all'Aire (16)
2.5.1. Modifiche apportate all'articolo 44 del d.l. 78/2010 - rientro ricercatori/docenti
2.5.2 Mancata iscrizione all'Aire.
2.5.3 Modifiche apportate all'articolo 44 del d.l. 78/2010 - rientro ricercatori/docenti dalla Legge di Bilancio 2022 (L. 30/12/2021 n. 234 art. 1 comma 763)
2.5.4 Ricercatori/docenti: reiterazione del beneficio (Risposta interpello n. 239 del 29/4/22)
3. Lavoratori contro-esodati - Le norme per il rientro dei lavoratori contro-esodati dal 2010 al 2017: excursus normativo.
3.1 Nuovi provvedimenti a favore dei laureati
3.2 La legge di Stabilità 2016 proroga i benefici sino al 31/12/2017.
3.3 Il "Decreto internazionalizzazione" all'articolo 16 comma 2 del D.lgs 147/2015 ridefinisce e rende stabili le agevolazioni contenute nella legge 238/2010.
4. Lavoratori impatriati - Le norme di riferimento per i lavoratori "impatriati" dal 2015 al 2019: excursus normativo.
4.1 Normativa e prassi riferita al "Decreto internazionalizzazione" – Dlgs 147 del 14/9/2015 – art. 16
4.2 Normativa riferita all'articolo 5 commi 1 e 2 - Decreto legge n. 34 del 30/4/2019 (Decreto crescita) modificato in sede di conversione nella legge 58 del 28/9/2019
4.3 Normativa riferita all'articolo 13/ter - Decreto legge n. 124/2019 del 26/10/2019 (Decreto fiscale) convertito nella legge 157 del 29/12/2019
4.4 Legge di Bilancio 2021 (Art. 1 comma 50 - Legge n. 178 del 30/15/2020)
5. Quesiti & Questioni
5.1 Quesiti anteriori all'art. 5 del d.l. 34 del 1/5/19 e all'articolo 13/ter del D.L. 124/2019.
1. Impatriati laureati - restituzione dei benefici
2. I 24 mesi di lavoro all'estero non coincidono con l'iscrizione all'Aire.
3. Impatriati dalla Svizzera - Regimi fiscali privilegiati
4. Impatriati i benefici si certificano sulla Certificazione Unica.
5. Ricercatrice non assunta come tale.
6. Impatriato - precedente distacco e successivo nuovo datore straniero.
7. Impatriato - proveniente da datore di lavoro Usa - assunzione in Italia da parte società del gruppo.
8. Controesodati - problema della continuità del lavoro all'estero.
9. Impatriati - Conciliare i 24 mesi di lavoro all'estero con due anni di residenza estera.
10. Impatriati - Distacco dalla società italiana non è il distacco dalla società straniera.
11. Impatriati residenza in base ai criteri "tie breaker rules"
12. Ricercatore che rientra come impatriato - Non è non iscritto AIRE.
13. Ricercatore che rientra in Italia - Requisiti
14. Impatriato lavoratore specializzato da U.K.
15. Impatriato che non supera il periodo di prova.
16. Ricercatore con due anni di ricerca a cavaliere dei due anni
17. Impatriato dalla Cina con otto anni di esperienza.
18. Impatriato da U.K. - Agevolazione in base all'articolo 16 comma 2 - Con quale procedura?.
19. Impatriati laureata a Basilea che rientra in Italia - decorrenza benefici
20. Rientro in Italia manager con 4 anni all'estero.
21. Impatriati laureati che residenti in Italia non hanno pagato le imposte.
22. Laureato impatriato o contro-esodato? Che confusione.
23. Impatriato laureato che prende la residenza in Italia ma ci lavorava già dal 2015.
24. Impatriati - opzione e distacco.
25. Impatriata dall'Irlanda con laurea può fruire di sgravi?.
26. Impatriati laureati dall'Inghilterra con altro periodo in Spagna.
27. Impatriati. Laureato dal 2014 residente in Svizzera: puo fruire di agevolazioni?.
28. Impatriati - Manager in rientro dalla Germania: è valida la residenza in un residence?.
29. Impatriati: come fare la richiesta al datore di lavoro?.
30. È ancora valida l' opzione prevista per i contro-esodati?.
31. Impatriato da U.K. laureato si ferma solo 2 anni per poi ripartire , rientra negli sgravi?.
32. Impatriato dal Messico.
33. Impatriato dalla Spagna dove lavora dal 2007, che misura per gli sgravi?.
34. Impatriato ART DIRECTOR, ha diritto se privo dei 5 anni di residenza all'estero?.
35. Impatriato con laurea magistrale quanti anni di lavoro all'estero servono?.
36. Contro-esodati che non hanno esercitato l'opzione conviene fare ricorso?
37. Impatriati: applicabile il comma 1 oppure il comma 2 dell'art. 16 ?.
38. Impatriati: rientro ad agosto - decorrenza dei benefici
39. Impatriato che in Italia non ha ancora un lavoro puo avere l'agevolazione?.
40. Laureati impatriati a regime con il D.Lgs. 147/2015.
41. Impatriati ex articolo 16 c. 2 D.Lgs. 147/2015. Residenza applicazione tie breaker rules?.
42. Confusione tra contro-esodati e impatriati
43. Contro-esodati che non hanno esercitato l'opzione.
44. Ha diritto il laureato che rientra in Italia in base al comma 2 articolo 16 D.Lgs. 147/2015?.
45. Ora non si applica più la legge 238/2010 - Come si tassa l' indennità di trasferimento e alloggio?.
46. Impatriato laureato in U.K. rientra in Italia come autonomo.
47. Rientro in Italia dagli Usa - Benefici per il lavoratore.
48. Contro-esodato dalla Svezia - mancato esercizio dell'opzione.
49. Impatriato residente in Francia con un anno sabbatico nel 2017 in Italia.
50. Impatriato dirigente in Francia con solo 3 anni all'estero.
51. Laureato impatriato che non rimane due anni in Italia.
52. Laureato impatriato dall'Inghilterra.
53. Impatriati. Titolo di studio all'estero - Calcolo dell'agevolazione.
54. Impatriati permanenza residenza all'estero.
55. Controesodati restituzione dei benefici fiscali
56. Dirigente francese assunto in Italia.
57. Impatriati da Hong Kong e dal Regno Unito - Agevolazioni previste.
58. Impatriati, quale documentazione da acquisire da parte del datore?.
59. Contro-esodati dal 2012 - termine fruizione dei benefici
60. Bonus nuove assunzioni - Riduzione contributiva 10% Paesi non convenzionati
61. Legge Stabilità 2016 e agevolazioni per assunzione per l’estero.
5.2 Nuovi quesiti dopo il d.l. 34/2019 (art. 15) e l'articolo 13/ter del D.L. 124/2019.
62. Impatriati - art. 5 D.L. 34 - Benefici specifici per le aziende.
63. Impatriati - art. 5 D.L. 34 - Mancata iscrizione Aire.
64. Impatriati Decreto Crescita - Quando il datore è straniero e in Italia si opera da remoto.
65. Articolo 5 Decreto crescita - Non iscritti AIRE.
66. IMPATRIATI da Singapore - Dubbi sulla portata dell'articolo 13/ter del decreto fiscale che introduce il "Fondo Controesodo"
67. IMPATRIATI - Moglie e figli a Milano - marito in Svizzera.
68. IMPATRIATI - Il rientro in Italia dopo Brexit; non viene precisato se si tratta di "lavoratrice" oppure di "laureata" - Limiti per il 2020.
69. RICERCATORE IMPATRIATO - prima in aspettativa all'estero.
70. IMPATRIATO RICERCATORE che non viene assunto come ricercatore.
71. IMPATRIATI - Decorrenza dei benefici - Non ne avrebbe diritto se ricerca un nuovo lavoro.
72. RICERCATORE non iscritto AIRE - Termini per richiedere il beneficio.
73. IMPATRIATO da Bruxelles assunto da impresa statale.
74. IMPATRIATI il comma 2 articolo 16 non viene abrogato anzi non si è toccato.
75. Impatriati in base all'articolo 5 del decreto crescita - divario tra i beneficiari ante e post
76. Impatriato non iscritto AIRE - Richiesta rimborso dei benefici non fruiti
77. RICERCATORI IMPATRIATI dal 2017 - Nuovi benefici potenziati inapplicabili
78. IMPATRIATI in base all'articolo 13/Ter del DL 124/2019 - Quale criterio adottare?.
79. IMPATRIATO rientrato ante 30/4/2019 dalla Francia. Applicazione ulteriore beneficio previsto dalla LEGGE DI BILANCIO 2021 (art. 1 comma 50)
80. IMPATRIATO terminato di fruire del beneficio al 31/12/2020. Applicazione ulteriore incentivo previsto dalla LEGGE DI BILANCIO 2021 (art. 1 comma 50). Termine per la domanda.
81. IMPATRIATO DA U.K. non laureato rientrerebbe in Italia dal 2020.
82. IMPATRIATI. Applicazione della Legge di Bilancio 2021 per figli a carico o acquisto immobile residenziale
83. IMPATRIATI. Acquisto dell'abitazione residenziale. Proroga dei benefici in base all'articolo 16 comma 3 bis del DLGS. 147/2015.
84. IMPATRIATI Trasferimento a Genova nel 2021 con moglie e figlio già residente all'estero con acquisto dell'abitazione residenziale. Durata dei benefici ordinari e quelli ulteriori quinquennali. Eventuali vantaggi previdenziali
85. IMPATRIATI - Dipendente già agevolato vuole estendere il beneficio per un ulteriore quinquennio applicando l'articolo 1 comma 50 della Legge di Bilancio 2021.
86. IMPATRIATI - Proroga ulteriore quinquennio relativo a parziale immobile ricevuto in eredità.
87. IMPATRIATI - Impatrio infermiera da UK ante 30/04/2021. Benefici depotenziati
88. IMPATRIATI - Eventuale danno pensionistico.
89. IMPATRIATI RICERCATORI - DOCENTI- APPLICAZIONE DELLA LEGGE DI BILANCIO 2022 (L. 30/12/2021, N. 234 ARTICOLO 1 COMMA 763)
90. Decreto crescita- lavoratore con residenza provincia Sud vorrebbe rientrare al Nord.
91. Lavoratore assunto in Italia da datore non residente. Problematiche.
92. Impatriati - Lavoratore assunto in Italia inizialmente come autonomo, vorrebbe optare per il lavoro subordinato
93. Impatriati - Laureato rientrerebbe in base articolo 16 comma 2 Dlgs 147/2015. Dubbi sulla residenza fiscale anteriore al rimpatrio.
94. Impatriati - Decorrenza dei benefici
95. Impatriati - Applicazione "Fondo controesodo" - Acquisizione della residenza il 30/4/2019 - Decorrenza dei benefici
Quarta edizione dell'eBook sul lavoro all'estero, il Best seller di Fisco e Tasse; pdf di 582 pagine.
Oltre 420 risposte a quesiti su:
Questo Manuale vuole fornire ai lettori una chiave di lettura utile ad interpretare le disposizioni di legge, gli accordi e le convenzioni internazionali, che si presentano di volta in volta, all’utente quando si appresta a trattare la complessa tematica che riguarda i lavoratori all’estero.
In questo testo, abbiamo voluto proporre questa materia in modo un po’ inusuale rispetto agli schemi tipici, presentando i temi sotto due prospettive: la prima, vista dall’autore, il quale cerca di seguire una linea di esposizione tradizionale; l’altra, dalla parte degli utenti, ascoltando le loro richieste – sempre molto particolari, puntuali e critiche – cercando di fornire risposte ai loro quesiti, a volte complessi, ma reali.
Questo esercizio è stato utile anche a noi per rilevare lacune alla normativa e oggettive difficoltà incontrate dai cittadini e dalle aziende quando devono affrontare questi temi. In molte occasioni, le risposte fornite affrontano aspetti non solamente fiscali ma anche previdenziali in quanto, non sempre, si possono disgiungere le due tematiche; abbiamo quindi dedicato una parte a sé stante per trattare la tematica previdenziale e assistenziale. Questo rappresenta sicuramente un arricchimento ed un completamento al testo.
Questi ultimi anni sono stati caratterizzati da una contrazione economica interna, dovuta principalmente ad una fase recessiva che ha interessato in larga misura tutto il continente europeo. Per meglio superare questo trend negativo, molte aziende italiane hanno intrapreso un processo di delocalizzazione di parte delle loro attività all’estero, soprattutto in Paesi extra comunitari; ciò ha comportato la necessità di trasferire o di distaccare nei nuovi Paesi parte delle loro maestranze, per poter così avviare i nuovi processi produttivi.
Oltre ai problemi tecnici e strutturali, i datori di lavoro hanno dovuto affrontare aspetti fiscali a loro poco usuali, inerenti alla fiscalità internazionale.
Alcuni di questi temi, pur riguardando i lavoratori, hanno coinvolto le aziende, e nello specifico la direzione della gestione delle risorse umane, la quale ha dovuto affrontare, per gli expatriates, nuove problematiche di carattere gestionale, contrattuale, fiscale e previdenziale.
Da qualche anno, abbiamo voluto fornire un supporto ai lavoratori ed alle aziende tramite i blog ed i forum di FISCO E TASSE, rispondendo ai numerosi quesiti sul rapporto di lavoro estero.
Le tematiche più dibattute riguardano gli aspetti fiscali, procedurali e previdenziali, che sono stati raggruppati su sei capitoli tematici:
Abbiamo quindi focalizzato la nostra attenzione sulle misure attualmente in vigore che riguardano:
Alla fine di ogni capitolo abbiamo inserito i quesiti che riguardano l’argomento trattato, i quali traggono origine dalle esigenze reali proposte dai lettori.
Il dialogo con i lettori, e le circa 420 domande con le relative risposte, poste a corollario di ogni capitolo, sono un sicuro arricchimento a questa complessa materia
Guida in pdf di 116 pagine sul corretto inquadramento dei rapporti di lavoro nello sport dilettantistico senza scopo di lucro (edizione 2022).
Aggiornato con le novità e i chiarimenti inerenti alle prestazioni di lavoro occasionale
Il corretto inquadramento dei rapporti di lavoro nello sport dilettantistico rappresenta una problematica che non ha ancora ottenuto una soluzione chiara ed equilibrata e che pertanto è tuttora fonte di contestazioni e liti giudiziarie. Ciò perché le norme vigenti in materia, per la disciplina degli aspetti civilistici, fiscali e previdenziali, sono numerose e compongono un mosaico complesso e dalla struttura molto delicata.
Oggetto di studio sono le prestazioni lavorative più ricorrenti rese nei confronti di associazioni o società sportive dilettantistiche, di carattere strettamente sportivo o di natura amministrativa e gestionale.
Sono analizzate le condizioni e i requisiti che consentono di collocare tali prestazioni in un ambito specifico e alternativo rispetto a quello del lavoro dipendente (e assimilato), accessorio o autonomo, tenuto conto delle caratteristiche peculiari del settore e della funzione sociale svolta.
Di tali condizioni e requisiti sono considerati sia i punti fermi, alla luce delle consolidate posizioni in dottrina e in giurisprudenza, che le problematiche aperte, ovvero le questioni non ancora univocamente definite. Infine sono passati in rassegna tutti gli adempimenti di carattere fiscale e previdenziale, previsti in riferimento a tale tipologia di rapporti, oltre che quelli disposti dalla legislazione in materia di lavoro.
Nella presente edizione sono stati inseriti gli aggiornamenti ritenuti necessari alla luce delle novità introdotte dal “Decreto Dignità”, di quelle relative all ’entrata in vigore del “Registro CONI 2.0”, delle nuove posizioni assunte dall’Amministrazione Finanziaria attraverso la Circolare 18/E/2018 e, infine, delle nuove regole in materia di adozione del “Regime Forfetario” per i lavoratori autonomi.
È stata aggiornata la rassegna di giurisprudenza e di prassi e sono stati aggiunti alcuni paragrafi per descrivere ulteriori e particolari fattispecie.
È stato infine aggiunto un intero capitolo dedicato alla “Riforma dello Sport”, aggiornato con le modifiche apportate in sede di conversione in legge del Dl 41/2021 e del Dl 73/2021, oltre che con la recente raccolta giurisprudenziale della Cassazione in materia di compensi sportivi.
Sintesi
Premessa
1. La natura del committente
2. La natura del lavoratore
3. Alcuni particolari tipologie di lavoratore
3.1 I dipendenti pubblici
3.2 I membri del Consiglio Direttivo delle asd
3.3 I soci e gli amministratori delle ssd
3.4 I lavoratori non residenti in Italia
4. La natura dell’attività
5. La natura del compenso
6. Il trattamento fiscale e previdenziale agevolato
6.1. Imposizione fiscale e previdenziale
6.2 Gli ammortizzatori sociali e i premi INAIL
7. Gli adempimenti fiscali
7.1 A carico del lavoratore
7.2 A carico del committente
8. Gli adempimenti della legislazione sul lavoro (cenni)
9. Gli accertamenti in materia di lavoro
10. Le indicazioni operative dell'Ispettorato Nazionale del Lavoro e delle Federazioni Sportive Nazionali
11. La giurisprudenza successiva alla Circolare n.1/2016 dell'Ispettorato Nazionale del Lavoro
12. Le Delibere CONI e il registro CONI 2.0
13. Jobs act e lavoro accessorio
14. Legge di stabilità 2016 e regime forfetario IVA
15. Legge di Bilancio 2018
16. Decreto Dignità
17. La Riforma dello Sport
17.1 Introduzione
17.2 Il lavoratore sportivo
17.3 Le prestazioni amatoriali
17.4 Aspetti critici e questioni aperte
17.5 Il Registro Nazionale delle Attività Sportive Dilettantistiche
17.6 Considerazioni finali
17.7 Alcune definizioni
17.8 Quadro di sintesi tabellare
17.9 Le recenti pronunce della Corte di Cassazione in materia di compensi sportivi
Conclusioni
Pacchetto completo (eBook + Circolare) sull'obbligo del Green Pass nei luoghi di lavoro:
1. Premessa
2. Le norme emergenziali (anche) in chiave di salute sui luoghi di lavoro
3. Le coeve disposizioni normative più volte evocate come risolutive
3.1 Il ruolo dell’art. 2087 cod. civ
3.2 La (necessaria) sorveglianza sanitaria
3.3 Le misure di sostegno alle imprese per la riduzione del rischio da contagio nei luoghi di lavoro
4.I Protocolli per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus COVID-19 negli ambienti di lavoro
4.1 Le vaccinazioni anti SARS-CoV-2/ Covid-19 nei luoghi di lavoro
4.2 Strutture sanitarie private o dell'INAIL
4.3 La validazione straordinaria dei DPI
5. (Obbligo o meno di) vaccinazione, Green pass e accessi negli ambienti di lavoro
5.1 Obbligo di vaccinazione nell’ambito lavorativo?
6. L’obbligo del green pass per l’accesso ai luoghi e ambienti di lavoro
6.1 Obbligo per il personale sanitario
6.2 Obbligo per il personale scolastico e dell’università
6.2.1 Scuola
6.2.2 Università
6.2.3 Estensione dell’obbligo vaccinale
6.3 La generalizzazione dell’obbligo: il D.L. n. 127/2021 (già novellato in itinere)
6.4 (segue) I nuovi obblighi
6.4.1 Settore pubblico
6.4.2 Magistrati negli uffici giudiziari
6.4.3 Settore privato
6.5 Le imprese con meno di 15 dipendenti
6.6 La nomina degli incaricati e l’accertamento dell’eventuale irregolarità
6.6 Il POO
6.7 Riepilogo delle misure introdotte dal D.L. n. 127/2021
6.8 Alcune osservazioni su possibili criticità
7. La (possibile) responsabilità del datore di lavoro per contagio da Covid-19
8. Gli adempimenti in materia di privacy
8.1 Le indicazioni generali per il trattamento dei dati personali
8.2 Vaccino, green pass e privacy
8.3 Le novità introdotte dal D.L. n. 139/2021
8.4 Gli adempimenti necessari
9. La prima giurisprudenza (legata all’emergenza pandemica)
10. La necessità di una nuova (diversa) gestione aziendale della sicurezza e della salute sul lavoro
10.1 La quarantena e l’isolamento fiduciario
10.2 La gestione del mutato quadro normativo
10.3 L’aggiornamento del DVR
10.4 I meccanismi di trasmissione dell’infezione virale
10.5 Misure di prevenzione e protezione
10.6 La sorveglianza sanitaria
10.7 La tutela infortunistica
10.8 Documentazione medica
10.9 Periodo di inabilità assoluta
10.10 Prova del contagio
11. Smart working emergenziale e sicurezza
Guida operativa e strumenti utili per la gestione del rischio COVID-19 nelle attività commerciali, nelle aziende e nei cantieri aggiornata al decreto legge n. 127 del 21 settembre 2021 (estensione obbligo Green Pass).
Percorso guidato per la realizzazione dei documenti:
Questa pubblicazione è nata allo scopo di fornire strumenti utili e indicazioni da seguire nella gestione dell’emergenza legata alla diffusione dell’infezione da COVID-19 nei luoghi di lavoro e nei cantieri.
Si è voluto dare un taglio pratico al testo, sulla base dell’esperienza maturata nella consulenza dall’inizio della pandemia, con:
utilizzabili per gestire il rischio di contagio da COVID-19.
La nuova edizione del testo è stata redatta alla luce dell’evoluzione della pandemia ma, soprattutto, dell’aggiornamento normativo (ultimo fra tutti l’introduzione dell’obbligo del Green Pass sul luogo di lavoro): gli autori hanno rivisto e adeguato le indicazioni e i file utili per gestire correttamente il rischio di contagio da COVID-19.
Inoltre, anche questa nuova edizione contiene dei documenti in word editabili: check list, esempi di protocolli precompilati, procedure, istruzioni, segnaletica e schede per integrare il POS e il PSC.
Nell'eBook sono riportate le possibili soluzioni pratiche suddividendo le tipologie di imprese in sette gruppi:
Autori
Carmine Moretti
Ingegnere ambientale, è consulente aziendale e titolare dello studio TMA srl di Bologna. Dal 2003 si occupa di sicurezza e salute nei luoghi di lavoro, formazione e ambiente. È consulente per aziende con sedi dislocate in varie regioni del territorio nazionale. Negli ultimi anni ha realizzato e curato diverse pubblicazioni in materia di sicurezza sul lavoro.
Marco Ballardini
Ingegnere ambientale, è consulente aziendale e formatore. Dopo aver lavorato per 10 anni nel settore petrolifero come tecnico specializzato e responsabile di cantiere, dal 2016 ha avviato la collaborazione con lo studio TMA srl di Bologna, occupandosi di consulenza e formazione in ambito sicurezza e salute sul lavoro e sistemi di gestione (ISO 9001 / ISO 14001 / ISO 45001).
1. Introduzione
2. Green Pass
3. Check-list Protocollo aziendale prevenzione contagio COVID-19
4. Protocollo aziendale prevenzione contagio COVID-19 - Aziende
5. Protocollo Aziendale prevenzione contagio COVID-19 - Cantieri
6. Aggiornamento del PSC COVID-19
6.1. Aggiornamento dei Costi della Sicurezza COVID-19
6.2. PSC - Misure specifiche aggiuntive COVID-19
6.3. Compiti del Coordinatore della Sicurezza COVID-19
7. Aggiornamento del POS COVID-19
7.1. POS - Misure specifiche aggiuntive COVID-19
7.2. Adempimenti specifici del Datore di Lavoro COVID-19
8. Documenti editabili allegati all’eBook COVID-19
8.1. Tabella degli adempimenti in base alla tipologia di attività
8.2. Modelli COVID-19
8.3. Procedure COVID-19
8.3.1. Istruzioni COVID-19
8.3.2. Segnaletica COVID-19
eBook in pdf di 93 pag. sulle gestioni previdenziali di autonomi e professionisti ed esonero parziale contributivo 2021, arricchito da alcuni esempi pratici.
Il tema dei contributi previdenziali assume fondamentale importanza nell’ambito della programmazione delle somme da pagare da parte dei contribuenti: l’entrata in vigore di alcuni sistemi di tassazione infatti (regime c.d. “forfettario”, ad esempio) riduce infatti in molti casi sensibilmente il carico fiscale, senza però avere conseguenze anche sul “lato previdenziale”.
Risulta quindi fondamentale, sia per i contribuenti che per i relativi consulenti, avere piena coscienza (e padronanza) della disciplina previdenziale applicabile alle diverse figure professionali e commerciali – INPS (IVS/Gestione separata), casse previdenziali autonome eccetera – al fine di comprendere e calcolare correttamente gli importi da adempiere annualmente per i contributi da versare.
Inoltre, a seguito dell’emergenza sanitaria ancora in corso nel 2021, il legislatore è intervenuto in ambito previdenziale al fine di garantire, ai soggetti che soddisfano i requisiti richiesti dalla normativa, l’esonero dal versamento dei contributi fino ad un massimo di 3.000 euro a persona (Legge di Bilancio 2021 e Decreto “Sostegni”). Questo, evidentemente, al fine di tutelare i soggetti maggiormente colpiti dall’epidemia da Covid-19, assicurando una più rapida ripresa dei traffici economici.
Lo sgravio dei contributi risulta quindi, alla data odierna, un istituto a cui rivolgere particolare attenzione da parte di contribuenti, in particolare per coloro che, potendone usufruirne, hanno modo di ridurre gli ammontari da versare (o parte di essi). A questo fine risulta però parimenti importante tenere conto della scadenza per la domanda di esonero, fissata ad oggi – fatti salvi ulteriori rinvii rispetto all’originaria scadenza:
Introduzione
1. La Gestione IVS: Artigiani e Commercianti
1.1 Soggetti obbligati
1.1.1 L’Artigiano
1.1.2 Il Commerciante
1.1.3 Esempi
1.1.3.1 Esempio 1
1.1.3.2 Esempio 2
1.1.3.3 Esempio 3
1.2 Premessa su contribuzione Artigiani e Commercianti
1.3 Determinazione della base imponibile
1.3.1 Imprenditori in contabilità ordinaria
1.3.2 Imprenditori in contabilità semplificata
1.3.3 Contribuenti forfetari
1.3.4 Contribuenti in regime dei minimi
1.3.5 Professionisti
1.3.6 Soci di società di persone
1.3.6.1 Esempio operativo
1.3.7 Soci di società di capitali
1.3.8 Riepilogo
1.4 Determinazione della base imponibile: casi particolari
1.4.1 Redditi inferiori al minimale
1.4.2 Inizio o fine attività in corso d’anno
1.4.3 Cessione di azienda
1.5 Determinazione del contributo
1.5.1 Le aliquote contributive
1.5.1.1 Le aliquote contributive – anno 2020
1.5.1.2 Le aliquote contributive (anno 2021)
1.5.2 Il reddito minimale
1.5.2.1 Il reddito minimale – anno 2020
1.5.2.2 Contributo sul reddito minimale – 2020
1.5.2.3 Il reddito minimale – anno 2021
1.5.2.4 Contributo sul reddito minimale – anno 2021
1.5.3 Il reddito massimale
1.5.3.1 Il reddito massimale – 2020
1.5.3.2 Il reddito massimale – 2021
1.6 Termini di versamento
1.7 Modalità di versamento
1.7.1 La causale contributo
1.8 Esempi determinazione IVS
1.8.1 Determinazione IVS: Artigiano
1.8.2 Determinazione IVS: Artigiano con reddito superiore al massimale
1.8.3 Determinazione IVS: Commerciante che ha cessato l’attività in corso d’anno
1.9 Contribuzione e Modello Redditi
1.9.1 Il quadro RR
1.9.2 La deducibilità dei contributi versati
1.10 Esempio completo: impresa familiare artigiana
2. La Gestione Separata INPS
2.1 Premessa
2.2 Soggetti obbligati
2.3 I soggetti esclusi
2.4 Le aliquote contributive
2.5 Il massimale contributivo
2.6 Esercenti arti e professioni iscritti alla gestione separata INPS
2.6.1 La base imponibile
2.6.1.1 Contribuenti forfetari
2.6.1.2 Contribuenti in regime dei minimi
2.6.1.3 Riepilogo
2.6.2 Le aliquote contributive
2.6.3 Il massimale reddituale
2.6.4 Determinazione del contributo
2.6.5 Termini di versamento
2.6.6 Modalità di versamento
2.6.6.1 Causale contributo
2.6.7 Contribuzione e modello redditi
2.6.7.1 Il quadro RR
2.6.7.2 La deducibilità dei contributi versati
2.6.8 Esempio
3. Le casse professionali
3.1 Casse professionali “autonome”
3.2 Soggetti obbligati
3.3 Iscrizione “residuale” alla Gestione separata
4. L’esonero contributivo
4.1 Il quadro normativo di riferimento
4.2 I soggetti destinatari
4.3 I soggetti esclusi
4.4 I requisiti economici
4.4.1 Requisito 1: il calo del fatturato
4.4.2 Requisito 2: il reddito 2019 inferiore 50.000
4.5 Ulteriori requisiti
4.6 Contributi oggetto dell’esonero
4.7 Limite massimo di esonero contributivo
4.8 Presentazione domanda di esonero INPS
4.9 Presentazione domanda di esonero professionisti c.d. ordinistici
4.10 Presentazione domanda di esonero dei lavoratori autonomi e dei collaboratori di cui alla Legge n. 3/2018 in quiescenza
4.10.1 Iscritti alla Gestione separata INPS
4.10.2 Iscritti a Enti gestori di forme obbligatorie di previdenza e assistenza
4.11 Esempio Gestione Artigiani e Commercianti
4.12 Esempio professionista iscritto alla Gestione separata INPS
4.13 Schema riepilogativo: importi oggetto di sgravio e da versare
La disciplina dei licenziamenti all'epoca dell'emergenza sanitaria da Covid-19.
eBook in pdf di 119 pagine aggiornato fino al Decreto Sostegni Bis, D.L. 73/2021 e fac-simili di lettera di licenziamento e di impugnazione.
Mai come quando la crisi si fa sentire pressante, così tanto da indebolire un paese produttivo come l’Italia, ci si rende conto che forse gli strumenti normativi a disposizione non sono in grado di rispondere alle emergenze limitandone i danni.
L’ultimo decennio è sicuramente stato foriero di importanti novità in materia di disciplina del lavoro.
Ricordiamo infatti la prima, in ordine di tempo, delle quattro più recenti riforme in materia di lavoro, anche se non da tutti condivisa e in alcuni casi risultata poco adatta, è stata quella del 2012, la legge n. 92/2012 “Disposizioni in materia di riforma del mercato del lavoro in una prospettiva di crescita” che ha apportato significative novità in materia di disciplina di risoluzione dei contratti di lavoro.
Grazie ad essa sono stati introdotti una serie di interventi, sotto il profilo sia sostanziale che processuale, in tema di licenziamenti individuali, licenziamenti collettivi, dimissioni, risoluzione consensuale del rapporto di lavoro, ammortizzatori sociali e rito del lavoro.
Le novità introdotte dalla Riforma Fornero in materia di licenziamento ed in particolare in materia di licenziamento per giustificato motivo oggettivo, sono state rilevanti, basti pensare alla rigida procedura che il datore di lavoro è tenuto ad osservare preventivamente all’attuazione del licenziamento, oppure alla possibilità, in presenza di talune forme di riscontrata illegittimità del licenziamento, di non reintegrare il lavoratore.
Queste novità hanno inciso in misura significativa in particolare sulle risoluzioni dei rapporti di lavoro alle quali si applica l’art. 18 della legge n. 300 del 1970.
Da qui si sono susseguite una serie di normative che hanno in qualche modo aggiustato il tiro, tutte con lo scopo di ridisegnare il mercato del lavoro proprio in un momento in cui tutte le certezze si stavano perdendo, dove il tasso di disoccupazione raggiungeva i massimi storici, a confronto di alcuni paesi nella nostra Europa dove invece le assunzioni correvano e corrono velocemente.
Ecco quindi il susseguirsi della Riforma Giovannini-Letta, della legge Poletti ed infine, anche se siamo certi che non sarà sicuramente l’ultima riforma, il cosiddetto Jobs Act, il cui impianto normativo si è completato con I Decreti Legislativi che hanno consentito l’attuazione a regime della Riforma.
Se da un punto di vista strutturale e normative quindi l’ultimo decennio ha riformato radicalmente la normative in materia di disciplina del lavoro, il 2020 e 2021 sono anni segnati profondamente da un tipo diverso di emergenza, quella legata alla pandemia per Covid-19 che purtroppo evidenzierà i propri effetti nefasti anche nel futuro e di cui purtroppo anche in materia di lavoro ci si è dovuti occupare al fine di salvaguardare I diritti di entrambi le parti in gioco ovvero dei datori di lavoro e dei lavoratori dipendenti, Parti duramente colpite entrambi dall’emergenza sanitaria.
Lo spirito quindi di questo lavoro è quello di capire come la normativa sui licenziamenti si inserisca in un contesto di crisi economica e produttiva resa ancora più profonda per effetto dell’emergenza sanitaria, momento storico che chiede inevitabilmente un approccio particolare con interventi adeguati a contenere la crisi.
Analizzeremo conseguentemente quali siano le azioni più idonee da porre in atto in un’ottica di ripresa e di salvaguardia del mercato del lavoro nella sua totalità partendo dalla valutazione dell’efficacia degli attuali strumenti di ammortizzatori sociali attivabili, individuando anche laddove si riscontrassero, le criticità degli stessi e conseguentemente le nuove misure sperimentali o strutturali da adottare nel futuro.
Premessa
1. I motivi che portano all’estinzione del rapporto di lavoro per licenziamento
1.1 Licenziamento per giusta causa
1.2 Licenziamento per giustificato motivo
1.2.1 Il giustificato motivo soggettivo
1.2.2 Giustificato motivo oggettivo
2. Licenziamenti individuali e licenziamenti collettivi
3. La riforma Jobs Act
3.1 I Decreti Attuativi
3.2 Gli Ammortizzatori Sociali
3.2.1 Naspi - La Nuova Assicurazione Sociale per l’impiego
3.2.2 Dis-Coll
3.2.3 Asdi- Il Nuovo Assegno di Disoccupazione (Titolo III, art. 16)
4. Licenziamento post Jobs Ac
4.1 La procedura dei licenziamenti
4.2 La tutela reale e la tutela obbligatoria
4.2.1 La tutela reale
4.2.2 La tutela obbligatoria
4.4 I licenziamenti
4.4.1 Licenziamento discriminatorio
4.4.2 Licenziamento disciplinare
4.4.3 Giustificato motivo oggettivo
4.4.4 Per motivi di salute
4.4.5 Licenziamenti con vizi di forma
4.4.6 I licenziamenti collettivi per riduzione di personale
4.4.7 La revoca del licenziamento
4.4.8 Il rito speciale di impugnazione dei licenziamenti
4.4.9 Jobs Act – articolo 18 e dipendenti pubblici
4.4.10 La nuova conciliazione volontaria
4.4.11 Il contratto di lavoro a tempo indeterminato e a tutele crescenti
5. Il ticket licenziamento
6. Il licenziamento all'epoca del Covid-19
7. Lo sblocco dei divieti
8. Le raccomandazioni di primavera della Commissione Europea del 02.06.2021
9. Covid-19: situazioni particolari
10. Le conseguenze in caso di licenziamento illegittimo Covid-19 9
Appendice
FAC SIMILE LETTERA DI LICENZIAMENTO PER MOTIVI OGGETTIVI
FAC SIMILE LETTERA DI LICENZIAMENTO PER GIUSTA CAUSA
FAC SIMILE LETTERA DI IMPUGNAZIONE DI LICENZIAMENTO
FAC SIMILE RICORSO PER IMPUGNATURA DI LICENZIAMENTO
Aggiornato con la conversione in legge del D.L. 18 del 17 marzo 2020 (Cura Italia).
Mai come in questo periodo il tema degli ammortizzatori sociali è stato così sentito dall’intero sistema produttivo. In occasione della pandemia Covid19 ed alle conseguenti chiusure degli esercizi commerciali e dei siti produttivi il ricorso agli ammortizzatori sociali ha coinvolto praticamente tutto il mondo del lavoro. Un vero stress-test dell’impianto disegnato dal D.lgs 148/15. Il decreto legislativo, inserito nella più ampia manovra passata alla storia come JobsAct, traendo esperienza dalla crisi del 2009 ha previsto al fianco degli ammortizzatori sociali “storici” (il sistema della cassa integrazione ordinaria e straordinaria) una copertura rispetto a settori, fino a quel momento, poco interessati alla gestione di temporanee crisi d’impresa.
Le considerazioni che si possono fare a valle del dramma Coronavirus, ed alle conseguenze che lo stesso ha determinato nel mondo del lavoro ed al nuovo assetto che ne deriva degli ammortizzatori sociali, sono diverse. Partirei dal porre quattro questioni che ritengo primarie:
Sono quesiti importantissimi quelli che ci lascia come eredità la crisi della pandemia del 2020. Per provare a fornire una complessiva, sia pure in termini generali, risposta ritengo che sia necessario partire dalla valutazione di quello che ha funzionato e quello che non ha funzionato in questi mesi.
Avere tanti strumenti differenti suddivisi per tipologia e dimensione d’impresa crea una difficoltà enorme di gestione del sistema obbligando sia gli operatori professionali (consulenti del lavoro) che la PA ad impiantare, conoscere e manutenere sistemi tecnologici differenti. La tecnologia in una situazione del genere diventa un amplificatore di burocrazia. Esattamente il contrario dell’approccio digitale ai problemi. Un sistema non si semplifica trasformando moduli cartacei in digitali, si semplifica utilizzando l’analisi digitale per un suo ripensamento. Quindi uno strumento “tagliato su misura” per ogni impresa non diventa sinonimo di strumento idoneo, al contrario crea una babele di procedure nella quale è difficile districarsi. A tutto ciò deve aggiungersi che il D.lgs 148 ha previsto la creazione di ammortizzatori sociali di comparto, i fondi bilaterali, creati dalle forze sociali di settore. Un simile impianto prevede un presupposto fondamentale.
La chiarezza di chi sia rappresentativo di un settore e quale sia la contrattazione collettiva di effettivo riferimento. Senza di ciò il sistema di finanziamento di questi fondi rischia di entrare in quel complesso di dubbi interpretativi che ha sempre accompagnato gli istituti presenti nella cd. “parte obbligatoria” del CCNL alla stregua degli enti bilaterali, della sanità integrativa o della previdenza complementare. In definitiva se non si parte dalla vigenza erga omnes di talune disposizioni diventa impossibile pretendere la contribuzione e, conseguentemente in un sistema puramente assicurativo, la prestazione.
Veniamo al punto successivo. In mancanza di contribuzione manca la prestazione. Questo è evidente in un impianto assicurativo classico ma il concetto è difficilmente traslabile in un meccanismo di sicurezza sociale in cui il contraente (datore di lavoro) ed il beneficiario (lavoratore) sono soggetti diversi. La prestazione consente di evitare il licenziamento del lavoratore ed il mantenimento del rapporto di lavoro sia pure in fase di temporanea sospensione. Si evita di generare disoccupazione involontaria. Pertanto, in ossequio all’art. 38 Cost., dovrebbe valere, per ogni tipologia di ammortizzatore, il principio dell’automaticità della prestazione fermo restando l’obbligo contributivo del datore di lavoro.
Altro tema importante è quello relativo alla funzione propria degli ammortizzatori sociali.
Il nome stesso “ammortizzatore” evoca la funzione di quel meccanismo che serve ad evitare colpi improvvisi ed a superare dossi o avvallamenti stradali con il minor danno possibile. Sul punto il richiamato D.lgs 148/15 aveva ben introdotto meccanismi che impedissero l’attivazione degli strumenti per funzioni diverse (pensiamo al caso di cessazione dell’attività aziendale) promuovendo in tali circostanze meccanismi di presa in carico del lavoratore da parte dei servizi di ricollocazione con supporto della assicurazione sociale per l’impiego (naspi). Negli anni questi concetti sono stati un po’ lasciati in disparte dal sistema che ha preferito “tornare all’antico” accantonando la ricollocazione dei lavoratori, propria delle politiche attive del lavoro, e privilegiando il sostegno al mancato reddito riprendendo quindi temi di politiche passive del lavoro. Un meccanismo così impostato rende difficile ipotizzare riprese occupazionali visto anche il dichiarato e mai realizzato potenziamento tecnico/organizzativo dei centri per l’impiego ai quali l’avvento della figura dei “navigator” non ha fornito alcun beneficio concreto.
Ultimo tema sollevato è quello relativo al finanziamento degli ammortizzatori sociali.
La questione è molto ampia e delicata. Mi limito solo a segnalare che la risposta dipenderà dalla funzione che il sistema darà agli stessi. Se rimanessero nell’alveo di uno strumento temporaneo di “sicurezza aziendale” il loro costo non potrà che essere a carico delle imprese e dei lavoratori. Se invece si evolvesse a meccanismo di generale ed universale difesa dalla povertà (reddito di cittadinanza), ancorchè temporanea, del lavoratore potrebbe aprirsi un tema di riconsiderare come destinatario del costo non il mondo del lavoro ma l’intera collettività. In questo caso l’aggravio per la fiscalità generale sarebbe compensato dal minor onere per le imprese che potrebbe tradursi con maggior gettito salariale e quindi maggior introito fiscale.
Tematiche ampie e strutturali.
Sicuramente lo stress test Covid19 non passerà inosservato anche in tema di ammortizzatori sociali che saranno probabilmente ristrutturati. Come ogni crisi, anche questa, avrà come conseguenza elementi di miglioramento. L’economista Joseph Schumpeter insegnava che proprio dalla crisi, la cui etimologia greca fa riferimento al cambiamento, deriva ogni miglioramento sociale. Speriamo valga anche questa volta.
Paolo Stern – presidente Nexumstp S.p.A.
1. La Cassa Integrazione Guadagni Ordinaria
1.1 Introduzione
1.2 CIGO – Cassa Integrazione Guadagni Ordinaria
1.3 Causali
1.4 Misura e durata della CIGO
1.5 Come si fa – Procedura di presentazione e rimborso della CIGO
1.6 Decadenza
1.7 Aggiornamento circolare Inps 19 gennaio 2017, n. 9
2. Le integrazioni salariali straordinarie
Premessa: entrata in vigore delle nuove norme
2.1 Campo di applicazione: le imprese ed i lavoratori beneficiari
2.1.1 Le imprese rientranti nel campo di applicazione
2.1.2 Casistiche particolari: imprese operanti in un’area di crisi industriale complessa
2.1.3 Criteri di computo per il raggiungimento del requisito dimensionale e lavoratori beneficiari
2.1.4 Nozione di unità produttiva
2.1.5 Finanziamento
2.2 Causali di intervento e durata
2.2.1 Presupposti e durata
2.2.2 Durata massima complessiva dei trattamenti
2.3 Misura del trattamento ed aspetti previdenziali
2.4 Richiesta dell’integrazione salariale: fase sindacale e procedura amministrativa
2.4.1 Fase sindacale
2.4.2 Fase amministrativa
2.5 Compatibilità della CIGS con altri istituti
2.5.1 Condizionalità, politiche attive del lavoro e le relative sanzioni
2.6 Sanzioni e verifiche circa gli impegni aziendali assunti
2.7 Regime transitorio
2.8 Ammortizzatori sociali in deroga
2.9 Il contratto di solidarietà espansiva
3. I Fondi di solidarietà bilaterali
3.1 Introduzione
3.2 Fondi di solidarietà ordinari
3.3 Fondi di solidarietà alternativi
3.4 FSBA – Fondo alternativo bilaterale per l’artigianato
3.5 MFondi di Integrazione Salariale (da FSR a FIS)
3.5.1 Assegno di solidarietà
3.5.2 Assegno ordinario
3.6 La contribuzione
3.7 Fondo di solidarietà per i lavoratori del credito cooperativo
3.8 Fondo di solidarietà trasporto
3.9 Chiarimenti e novità
4. Misure urgenti in materia di ammortizzatori sociali nel Decreto Cura Italia
4.1 Introduzione
4.2 Cassa integrazione ordinaria e assegno ordinario: nuove proccedure semplificate
4.3 Cassa Integrazione ordinaria in sostituzione di quella straordinaria
4.4 Trattamaneto di assegno ordinario in sostituzione di assegni di solidarietà in corso
4.5 Cassa Integrazione in deroga per le aziende prive di tutela
4.5.1 Fac-simili
4.6 Consultazione e accordo sindacale: modifiche in sede di conversione del decreto
4.7 Novità sulla cassa integrazione in deroga
Appendice
Normativa
Prassi