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Aggiornato con la conversione in legge del D.L. 18 del 17 marzo 2020 (Cura Italia).
Mai come in questo periodo il tema degli ammortizzatori sociali è stato così sentito dall’intero sistema produttivo. In occasione della pandemia Covid19 ed alle conseguenti chiusure degli esercizi commerciali e dei siti produttivi il ricorso agli ammortizzatori sociali ha coinvolto praticamente tutto il mondo del lavoro. Un vero stress-test dell’impianto disegnato dal D.lgs 148/15. Il decreto legislativo, inserito nella più ampia manovra passata alla storia come JobsAct, traendo esperienza dalla crisi del 2009 ha previsto al fianco degli ammortizzatori sociali “storici” (il sistema della cassa integrazione ordinaria e straordinaria) una copertura rispetto a settori, fino a quel momento, poco interessati alla gestione di temporanee crisi d’impresa.
Le considerazioni che si possono fare a valle del dramma Coronavirus, ed alle conseguenze che lo stesso ha determinato nel mondo del lavoro ed al nuovo assetto che ne deriva degli ammortizzatori sociali, sono diverse. Partirei dal porre quattro questioni che ritengo primarie:
Sono quesiti importantissimi quelli che ci lascia come eredità la crisi della pandemia del 2020. Per provare a fornire una complessiva, sia pure in termini generali, risposta ritengo che sia necessario partire dalla valutazione di quello che ha funzionato e quello che non ha funzionato in questi mesi.
Avere tanti strumenti differenti suddivisi per tipologia e dimensione d’impresa crea una difficoltà enorme di gestione del sistema obbligando sia gli operatori professionali (consulenti del lavoro) che la PA ad impiantare, conoscere e manutenere sistemi tecnologici differenti. La tecnologia in una situazione del genere diventa un amplificatore di burocrazia. Esattamente il contrario dell’approccio digitale ai problemi. Un sistema non si semplifica trasformando moduli cartacei in digitali, si semplifica utilizzando l’analisi digitale per un suo ripensamento. Quindi uno strumento “tagliato su misura” per ogni impresa non diventa sinonimo di strumento idoneo, al contrario crea una babele di procedure nella quale è difficile districarsi. A tutto ciò deve aggiungersi che il D.lgs 148 ha previsto la creazione di ammortizzatori sociali di comparto, i fondi bilaterali, creati dalle forze sociali di settore. Un simile impianto prevede un presupposto fondamentale.
La chiarezza di chi sia rappresentativo di un settore e quale sia la contrattazione collettiva di effettivo riferimento. Senza di ciò il sistema di finanziamento di questi fondi rischia di entrare in quel complesso di dubbi interpretativi che ha sempre accompagnato gli istituti presenti nella cd. “parte obbligatoria” del CCNL alla stregua degli enti bilaterali, della sanità integrativa o della previdenza complementare. In definitiva se non si parte dalla vigenza erga omnes di talune disposizioni diventa impossibile pretendere la contribuzione e, conseguentemente in un sistema puramente assicurativo, la prestazione.
Veniamo al punto successivo. In mancanza di contribuzione manca la prestazione. Questo è evidente in un impianto assicurativo classico ma il concetto è difficilmente traslabile in un meccanismo di sicurezza sociale in cui il contraente (datore di lavoro) ed il beneficiario (lavoratore) sono soggetti diversi. La prestazione consente di evitare il licenziamento del lavoratore ed il mantenimento del rapporto di lavoro sia pure in fase di temporanea sospensione. Si evita di generare disoccupazione involontaria. Pertanto, in ossequio all’art. 38 Cost., dovrebbe valere, per ogni tipologia di ammortizzatore, il principio dell’automaticità della prestazione fermo restando l’obbligo contributivo del datore di lavoro.
Altro tema importante è quello relativo alla funzione propria degli ammortizzatori sociali.
Il nome stesso “ammortizzatore” evoca la funzione di quel meccanismo che serve ad evitare colpi improvvisi ed a superare dossi o avvallamenti stradali con il minor danno possibile. Sul punto il richiamato D.lgs 148/15 aveva ben introdotto meccanismi che impedissero l’attivazione degli strumenti per funzioni diverse (pensiamo al caso di cessazione dell’attività aziendale) promuovendo in tali circostanze meccanismi di presa in carico del lavoratore da parte dei servizi di ricollocazione con supporto della assicurazione sociale per l’impiego (naspi). Negli anni questi concetti sono stati un po’ lasciati in disparte dal sistema che ha preferito “tornare all’antico” accantonando la ricollocazione dei lavoratori, propria delle politiche attive del lavoro, e privilegiando il sostegno al mancato reddito riprendendo quindi temi di politiche passive del lavoro. Un meccanismo così impostato rende difficile ipotizzare riprese occupazionali visto anche il dichiarato e mai realizzato potenziamento tecnico/organizzativo dei centri per l’impiego ai quali l’avvento della figura dei “navigator” non ha fornito alcun beneficio concreto.
Ultimo tema sollevato è quello relativo al finanziamento degli ammortizzatori sociali.
La questione è molto ampia e delicata. Mi limito solo a segnalare che la risposta dipenderà dalla funzione che il sistema darà agli stessi. Se rimanessero nell’alveo di uno strumento temporaneo di “sicurezza aziendale” il loro costo non potrà che essere a carico delle imprese e dei lavoratori. Se invece si evolvesse a meccanismo di generale ed universale difesa dalla povertà (reddito di cittadinanza), ancorchè temporanea, del lavoratore potrebbe aprirsi un tema di riconsiderare come destinatario del costo non il mondo del lavoro ma l’intera collettività. In questo caso l’aggravio per la fiscalità generale sarebbe compensato dal minor onere per le imprese che potrebbe tradursi con maggior gettito salariale e quindi maggior introito fiscale.
Tematiche ampie e strutturali.
Sicuramente lo stress test Covid19 non passerà inosservato anche in tema di ammortizzatori sociali che saranno probabilmente ristrutturati. Come ogni crisi, anche questa, avrà come conseguenza elementi di miglioramento. L’economista Joseph Schumpeter insegnava che proprio dalla crisi, la cui etimologia greca fa riferimento al cambiamento, deriva ogni miglioramento sociale. Speriamo valga anche questa volta.
Paolo Stern – presidente Nexumstp S.p.A.
1. La Cassa Integrazione Guadagni Ordinaria
1.1 Introduzione
1.2 CIGO – Cassa Integrazione Guadagni Ordinaria
1.3 Causali
1.4 Misura e durata della CIGO
1.5 Come si fa – Procedura di presentazione e rimborso della CIGO
1.6 Decadenza
1.7 Aggiornamento circolare Inps 19 gennaio 2017, n. 9
2. Le integrazioni salariali straordinarie
Premessa: entrata in vigore delle nuove norme
2.1 Campo di applicazione: le imprese ed i lavoratori beneficiari
2.1.1 Le imprese rientranti nel campo di applicazione
2.1.2 Casistiche particolari: imprese operanti in un’area di crisi industriale complessa
2.1.3 Criteri di computo per il raggiungimento del requisito dimensionale e lavoratori beneficiari
2.1.4 Nozione di unità produttiva
2.1.5 Finanziamento
2.2 Causali di intervento e durata
2.2.1 Presupposti e durata
2.2.2 Durata massima complessiva dei trattamenti
2.3 Misura del trattamento ed aspetti previdenziali
2.4 Richiesta dell’integrazione salariale: fase sindacale e procedura amministrativa
2.4.1 Fase sindacale
2.4.2 Fase amministrativa
2.5 Compatibilità della CIGS con altri istituti
2.5.1 Condizionalità, politiche attive del lavoro e le relative sanzioni
2.6 Sanzioni e verifiche circa gli impegni aziendali assunti
2.7 Regime transitorio
2.8 Ammortizzatori sociali in deroga
2.9 Il contratto di solidarietà espansiva
3. I Fondi di solidarietà bilaterali
3.1 Introduzione
3.2 Fondi di solidarietà ordinari
3.3 Fondi di solidarietà alternativi
3.4 FSBA – Fondo alternativo bilaterale per l’artigianato
3.5 MFondi di Integrazione Salariale (da FSR a FIS)
3.5.1 Assegno di solidarietà
3.5.2 Assegno ordinario
3.6 La contribuzione
3.7 Fondo di solidarietà per i lavoratori del credito cooperativo
3.8 Fondo di solidarietà trasporto
3.9 Chiarimenti e novità
4. Misure urgenti in materia di ammortizzatori sociali nel Decreto Cura Italia
4.1 Introduzione
4.2 Cassa integrazione ordinaria e assegno ordinario: nuove proccedure semplificate
4.3 Cassa Integrazione ordinaria in sostituzione di quella straordinaria
4.4 Trattamaneto di assegno ordinario in sostituzione di assegni di solidarietà in corso
4.5 Cassa Integrazione in deroga per le aziende prive di tutela
4.5.1 Fac-simili
4.6 Consultazione e accordo sindacale: modifiche in sede di conversione del decreto
4.7 Novità sulla cassa integrazione in deroga
Appendice
Normativa
Prassi
Le nuove regole dello Smart working tenuto conto delle disposizioni specifiche emanate per affrontare l'emergenza Coronavirus (fino al D.P.C.M. 9 marzo 2020).
La L. 22 maggio 2017, n. 81 disciplina:
Nel presente ebook si prenderà in considerazione solo la parte riguardante il lavoro agile alla luce dei d.p.c.m. di marzo 2020, che riguardano l’evento eccezionale e straordinario del COVID-19, c.d. CORONAVIRUS. Nello specifico, si vuol:
Sintesi
1. Lavoro agile e coronavirus ed evoluzione normativa
1.1 Coronavirus e normativa prevista dal Governo
1.2 L. 81/2017: lavoro agile e coronavirus
2. Lavoro agile: nozione e trattamento economico e normativo
2.1 Lavoro agile e definizione
2.2 Coronavirus ed accordo individuale
Comunicazione al lavoratore di avvio di smart working
Autodichiarazione
2.3 Diritti e doveri del lavoratore agile
2.4 Recesso
3. Lavoro agile e sicurezza sul lavoro
3.1 Sicurezza sul lavoro: l. 81/2017 e d.lgs. 81/2008
Modulo
Aggiornato con la Legge di stabilità 2019 e con i più recenti documenti di prassi in materia:
Adottare un piano di Welfare aziendale significa investire nel benessere dei dipendenti.
È infatti appurato che un miglioramento del clima aziendale e del grado di soddisfazione personale rende i lavoratori più produttivi. Il Welfare può quindi rivelarsi un ottimo investimento a medio e lungo termine.
Sempre più di frequente vengono pubblicizzati sui giornali i servizi resi dalle grandi multinazionali ai propri dipendenti: asili nido interni, flessibilità, borse di studio. Tali misure rientrano appunto nel concetto di Welfare aziendale destinato a migliorare la conciliazione tra vita privata e professionale. Ciò dimostra, inoltre, che le aziende che adottano i piani di Welfare traggono profitto non solo in termini di produttività, ma anche in prestigio e popolarità, diventando posti di lavoro più ambiti e attirando lavoratori più qualificati.
Indice
1. Welfare: il benessere in azienda
2. Le misure del welfare aziendale
3. Attivazione del Welfare
3.1 Iter di attuazione
3.2 Condizioni: categorie o generalità dei lavoratori
3.3 Modalità di adozione del Welfare
3.4 Strumenti per l’attuazione del Welfare
3.5 Welfare e Premi di risultato
3.6 Welfare per obiettivi
3.7 Case Study Luxottica
3.8 Case Study :il Welfare in Ducati
4. Agevolazioni per la conciliazione vita-lavoro
5. Schemi ed esempi
5.1 Bozza di questionario
5.2 Bozza di regolamento Welfare aziendale
5.3 Bozza di Contratto integrativo aziendale
6. Normativa
6.1 Interpello Agenzia delle Entrate - Risposta del 25.01.2019 n. 10
6.2 Interpello Agenzia delle Entrate - Risposta del 28.12.2018 n. 164
6.3 Interpello Agenzia delle Entrate - Risposta del 27.12.2018 n. 130
6.4 Circolare Agenzia delle Entrate del 29.03.2018 n. 5/E
Il budget rappresenta uno strumento fondamentale in termine di programmazione aziendale e pianificazione finanziaria, raggiungendo personalizzazioni tipiche e diversificate per ogni azienda in relazione alle specificità delle stesse.
Infatti, le informazioni presenti nel budget non sono sempre uguali, ma si concretizzano nelle corrette informazioni che ogni azienda ha necessità di predisporre in ordine alle proprie necessità.
Si pensi infatti ad un gruppo di aziende piuttosto che ad una azienda multinazionale oppure ad una singola azienda, ognuna di esse avrà rendicontazioni diverse e modalità esplicative diverse.
Il volume vuole essere una guida agli operatori del settore nell’analisi di bilancio, nella registrazione contabile e nel definire il corretto funzionamento di tutto il processo di budget del personale.
Introduzione
1. Il costo del personale in Bilancio
2. Gli elementi contabili del costo del personale
3. La contabilizzazione del cedolino paga
4. Elementi della retribuzione indiretta
4.1 Le ferie
4.2 La contabilizzazione dei permessi
4.3 La contabilizzazione della Tredicesima e della Quattordicesima mensilità
5. Il trattamento di fine rapporto
5.1 Anticipazione del TFR
6. Budget del personale e costo del lavoro
6.1 Il budget del personale
6.2 Le fasi del budgeting
6.2 Elementi essenziali nel predisporre un budget del personale
6.3 Costi della manodopera: dati per la verifica degli scostamenti
7. Sviluppi di costo e tipologie di contabilizzazione
7.1 Retribuzione (e TFR), costi assistenziali e di previdenza complementare
7.2 Contributi INPS e assicurazione INAIL
7.3 Imponibile fiscale e imponibile contributivo
7.4 Welfare aziendale e flexible benefits
7.5 Costo dell’assenteismo
7.6 Il costo delle sanzioni collegate al licenziamento illegittimo
7.7 Irap
8. La predisposizione del piano del budget del personale
Il testo di 44 pagine, in forma di pensieri , aforismi e immagini, è stato pensato e scritto per la lettura veloce. Non è un trattato, ma un invito a porsi domande e a modificare alcune abitudini nell'uso del tempo di lavoro
Nell’epoca della connessione continua e dell’economia delle 24 ore, le professioni consulenziali trovano vantaggi analizzando e, se necessario, modificando la propria gestione del tempo di lavoro.
Questo training in forma di e-book, propone idee, pratiche ed esperienze per favorire una riflessione e per intervenire sull’organizzazione personale con due generi di proposte:
L'e-book è arricchito da illustrazioni che rendono la lettura piacevole e rilassante, favorendo la riflessione anche con lo sguardo.
Autore: Galileo Dallolio
Illustrazioni: Domenico Trombetti
1. Concentrazione in fase di sorpasso
2. Energia organizzativa
3. Immersi nella routine
4. Abitudini di pensiero
5. Generalizzazioni
6. Iperattività? Perché no
7. I piani non sono nulla e la pianificazione è tutto
8. Il meglio è nemico del bene
9. Cosa si intende per attacco virale
10. Motivazione
11. Produttività intellettuale
12. Giornate che cominciano in un modo
13. Disturbo?
14. Identità, indipendenza e connessione continua
15. ‘Vissero infelici perchè costava meno’
16. Parlare di futuro
17. Cinque anni fa, fra cinque anni
18. Aforismi sul tempo
19. L’ansia è uno stato d’animo temporaneo
20. Nove antivirus
21. ‘Concludo un lavoro e la richiamo’
22. Considerazioni per evitare l’effetto ipnotico dello schermo del pc
23. Accumulo di risposte non date
24. ‘La riunione comincia alle 14,42’
25. Pratiche salvatempo
26. La pre-riunione e la riunione
27. Parole ben formate
28. Doppia agenda
29. Parassiti
30. Lavoro e parole
31. Libere associazioni
32. Salva-distrazioni
33. Sicuri di essere stati compresi?
34. La scrittura sinottica
35. Le dispiace se prendo appunti?
36. Discussioni
37. Fissare le idee
38. La disorganizzazione degli altri
39. Abituatevi…
Aggiornato con le modifiche introdotte al DL 4/2019 dalla legge di conversione del 28 marzo 2019 n. 26.
La ratio del presente lavoro è quello di analizzare il campo di applicazione e la procedura del reddito di cittadinanza e della pensione di cittadinanza, disciplinato dagli artt. da 1 a 13 del d.l. 28 gennaio 2019, n. 4, che è entrato in vigore il 29 gennaio 2019.
Il d.l. 4/2019 è stato convertito, con modificazioni, in l. 28 marzo 2019, n. 26, pubblicata in G.U. n. 75 del 29 marzo 2019.
Acquistando questo eBook avrai diritto a tutti gli aggiornamenti legati ai decreti attuativi, che saranno inviati tramite mail
1. Legge di bilancio 2019 e l. 26/2019
1.1 La legge di bilancio
1.2 D.L. 4/2019 E L. 26/2019
2. L. 26/2019: reddito di cittadinanza
2.1 Reddito di cittadinanza e pensione di cittadinanza: differenze
2.2 Beneficiari e requisiti
2.2.1 Diritto di soggiorno e cittadini UE
2.2.2 Diritto di soggiorno e cittadini extracomunitari
2.3 Beneficio economico
2.4 Durata ed erogazione
2.5 Variazioni della composizione del nucleo familiare e …..
2.5.1 … delle condizioni occupazionali e patrimoniali
2.6 Patto per il lavoro e patto per l’inclusione sociale
2.7 Richiesta del beneficio
2.8 Riconoscimento e verifica del beneficio
2.9 Carta Rdc
2.10 Sanzioni
2.11 Incentivi all’assunzione e Rdc
2.11.1 Altri incentivi e cumulabilità
2.12 Reddito di cittadinanza e reddito di inclusione
2.13 Reddito di cittadinanza e NASpI
2.14 Reddito di cittadinanza ed assegno di ricollocazione
2.15 Reddito di cittadinanza e DIS-COLL.
Pacchetto contenente 2 ebook:
1. Legge di bilancio 2019 e D.L. 4/2019
1.1 Legge di Bilancio
1.2 D.L. 4/2019
2. D.L. 4/2019: riforma pensionistica
2.1. Quota 100
2.2. Pensione anticipata
2.3. Opzione donna
2.4. Presentazione delle domande: artt. 14, 15 e 16 del d.l. 4/2019
2.5. Lavoratori precoci
2.6. Ape Sociale
3. FAQ
3.1 Quota 100
1. D: In quota 100 il requisito dell’età è adeguato agli incrementi alla speranza di vita?
2. D: In quota 100, è possibile cumulare periodi assicurativi presenti su più gestioni?
3. D: La quota 100 comporta l’abrogazione della pensione di vecchiaia?
4. D: Ho 64 anni e 36 anni di anzianità contributiva, ad aprile 2019, posso accedere a quota 100?
5. D: Ho 63 anni e 37 anni di anzianità contributiva, ad aprile 2019, posso accedere a quota 100?
6. D: Avrò 64 anni e 36 anni di anzianità contributiva, ad aprile 2020, posso accedere a quota 100?
7. D: Avrò 62 anni nel 2023 e 38 anni di anzianità contributiva, ad aprile 2019, posso accedere a quota 100?
8. D: Ho 63 anni e 38 anni di anzianità contributiva, a gennaio 2019, posso accedere a quota 100?
9. D: Con quota 100, la mia pensione come viene calcolata?
10. D: Quota 100 è cumulabile con redditi di lavoro dipendente?
11. D: Quota 100 si applica ai dipendenti dell’Arma dei Carabinieri?
3.2 Pensione anticipata
1. D: Con l'entrata in vigore del DL 4-2019 ’ è stata modificata la pensione di vecchiaia?
2. D: E’ stata modificata la pensione anticipata, prevista dall’art. 24, comma 10, del dl. 201/2011, conv. in l. 214/2011?
3. D: Nella pensione anticipata si applica l’adeguamento alla speranza di vita?
3.3 Opzione donna
1. D: Sono una lavoratrice dipendente nata 3 settembre 1958 ed ho 35 anni di anzianità contributiva nel gennaio 2019, posso andare in pensione con opzione donna?
2. D: Sono una lavoratrice dipendente nata 3 settembre 1959 ed ho 35 anni di anzianità contributiva nel gennaio 2019, posso andare in pensione con opzione donna?
3. D: Sono una lavoratrice autonoma nata 3 settembre 1959 ed ho 35 anni di anzianità contributiva nel gennaio 2019, posso andare in pensione con opzione donna?
4. D: Nell’opzione donna, il requisito anagrafico è soggetto all’adeguamento alla speranza di vita?
3.4 Ape sociale
1. D: Qual è il requisito anagrafico per poter usufruire dell’APE sociale?
2. D: L’APE sociale ha subito modifiche dal d.l. 4/2019?
3. D: Usufruisco dell’ASDI posso avere accesso all’APE sociale?
4. D: Agli operai dell’agricoltura è possibile applicare l’APE sociale?
5. D: Esiste l’APE sociale donna?
6. D: All’APE sociale possono accedere colore che i si trovino in stato di disoccupazione?
7. D: L’indennità dell’APE sociale è compatibile con la percezione di redditi da lavoro?
8. D: A quanto ammonta lì’indennità dell’APE sociale?
4. Normativa.
D.L. 28 GENNAIO 2019, N. 4.
Prassi
1. Legge di bilancio 2019 e D.L. 4/2019.
1.1 La legge di bilancio.
1.2 D.L. 4/2019.
2. D.L. 4/2019: reddito di cittadinanza.
2.1 Reddito di cittadinanza e pensione di cittadinanza: differenze.
2.2 Beneficiari e requisiti
2.2.1 Diritto di soggiorno e cittadini UE.
2.2.2 Diritto di soggiorno e cittadini extracomunitari
2.3 Beneficio economico.
2.4 Durata ed erogazione.
2.5 Variazioni della composizione del nucleo familiare e
2.5.1 … delle condizioni occupazionali e patrimoniali
2.6 Patto per il lavoro e patto per l’inclusione sociale.
2.7 Richiesta del beneficio.
2.8 Riconoscimento e verifica del beneficio.
2.9 Carta Rdc.
2.10 Sanzioni
2.11 Incentivi all’assunzione e Rdc.
2.11.1 Altri incentivi e cumulabilità.
2.12 Reddito di cittadina e reddito di inclusione.
2.13 Reddito di cittadinanza e NASpI
2.14 Reddito di cittadinanza ed assegno di ricollocazione.
Pacchetto contenente due eBook in formato PDF:
Indice eBook: Decreto Dignità 2018 dopo la Legge di Conversione
Premessa.
1. Misure per il contrasto al precariato.
1.1 Stretta sui contratti a termine - Articolo 1.
1.1.1 Ridotta da 36 a 24 mesi la durata massima dei contratti a tempo determinato.
1.1.2 Le causali obbligatorie. 1.2 Esonero contributivo per favorire l'occupazione giovanile – Articolo 1-bis.
1.2.1 Taglio per tutti i datori di lavoro privati 1.2.2.
Agevolazioni anche per la trasformazione dei contratti 1.3 Nuovi vincoli per lo staff leasing – Articolo 2.
1.3.1 Tetto del 30% per i contratti a tempo determinato.
1.3.2 Durata massima di 24 mesi anche per i contratti di somministrazione a tempo determinato.
1.3.3. Arriva il reato di somministrazione fraudolenta.
1.4 Novità per il lavoro occasionale – Articolo 2-bis.
1.4.1 Autocertificazione per le agevolazioni sul limite del compenso massimo annuo.
1.4.2 Le innovazioni per agricoltura e turismo.
1.4.3. Torna il pagamento anche in contanti
1.5 Indennità licenziamento ingiustificato e incremento contribuzione contratto tempo determinato – Articolo 3
1.5.1 Indennità più alta per i licenziamenti ingiustificati
1.5.2 Contributi più alti di 0,5 punti per i rinnovi dei contratti a termine.
1.6 Disposizioni in materia di diplomati magistrali - Articolo 4.
1.6.1 Concorso ad hoc con riserva.
2. Misure per il contrasto alla delocalizzazione e la salvaguardia dei livelli occupazionali
2.1 Stop alla delocalizzazione produttiva – Articolo 5.
2.1.1 Sanzioni pesanti per arginare un fenomeno in crescita.
2.1.2 Divieti ad ampio raggio.
2.1.3 In caso di trasferimento fuori dall'ambito dell'Unione europea.
2.1.4 In caso di delocalizzazione in ambito UE.
2.1.5 I controlli alle amministrazioni che hanno concesso il beneficio.
2.1.6 Confermata la normativa attuale di recupero per i benefici già concessi
2.1.7 Privilegio di Stato sui crediti
2.1.8 Le regole per le imprese controllate.
2.2 Stop ai licenziamenti per le imprese che hanno avuto aiuti di Stato – Articolo 6.
2.2.1 Gli aiuti all'occupazione.
2.2.2 Decadenza dal benefico per chi taglia l'occupazione del 50%.
2.2.3 Recupero da parte delle amministrazioni che hanno concesso i benefici
2.2.4 I fondi restituiti finalizzati al sostegno di nuova occupazione.
2.2.5 Le nuove regole solo per i nuovi finanziamenti
2.3 Recupero dell’iper ammortamento in caso di cessione o delocalizzazione degli investimenti - Articolo 7
2.3.1 Il passaggio all'industria 4.0.
2.3.2 Solo strutture produttive in Italia.
2.3.3 Recupero senza sanzioni e interessi
2.3.4 Solo investimenti futuri
2.3.5 Confermata la validità degli investimenti “sostitutivi”
2.4 Limiti all'utilizzo del credito d’imposta ricerca e sviluppo per gli acquisti di brevetti infra gruppo - Articolo 8
2.4.1 Le agevolazioni per marchi e brevetti
2.4.2 La stretta sugli acquisti infragruppo.
3. Misure per il contrasto alla ludopatia.
3.1 Niente più pubblicità per giochi e scommesse - Articolo 9.
3.1.1 La lotta alla ludopatia.
3.1.2 Le maxi sanzioni
3.1.3 Le sanzioni per finanziare il fondo contro le ludopatie.
3.1.4 Salve le campagne in corso.
3.1.5 Aumento del PREU in più step.
3.1.6 Formule di avvertimento e stop ai giochi per i minori
4. Misure in materia di semplificazione fiscale.
4.1 Stop al vecchio redditometro per i controlli dal 2016 in poi– Articolo 10.
4.1.1 Potenziare la lotta all'evasione.
4.1.2 Aggiornamento dei parametri
4.1.3 Il decreto abrogato.
4.2 A febbraio 2019 l'ultima scadenza dello spesometro – Articolo 11.
4.2.1 Le date per la trasmissione delle fatture.
4.2.2 Appuntamento a febbraio.
4.2.3 Stop ai registri IVA per chi è obbligato allo spesometro.
4.2.4 Proroga al 1° gennaio 2019 per la fatturazione elettronica per le cessioni di carburante.
4.3 Professionisti fuori dallo split payment - Articolo 12.
4.3.1 Torna l'IVA sulle fatture.
4.4 Proroga della compensazione delle cartelle esattoriali con i crediti nei confronti della pubblica amministrazione - Articolo 12-bis.
4.4.1 Compensabili i carichi affidati fino a fine 2017.
5. Disposizioni finali e di coordinamento.
5.1 Stop alle società dilettantistiche lucrative – Articolo 13.
5.1.1 Niente più forma societaria.
6. Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 12 luglio 2018, n. 87, recante disposizioni urgenti per la dignità dei lavoratori e delle imprese.
Il d.l. 12 luglio 2018, n. 87, è stato convertito, con modifiche, nella L. 9 agosto 2018, n. 96, pubblicata in G.U. n. 186 del 11 agosto 2018, il quale contiene disposizioni urgenti per la dignità dei lavoratori e delle imprese. In particolare, contiene misure che:
Nel presente ebook si prenderà in considerazione solo la parte riguardante
eBook di 53 pagine + modulistica essenziale da utilizzare per rendere operativo lo Stage dal momento dell'attivazione al momento della conclusione.
Con il presente lavoro si intende illustrare l’istituto dello stage e fornire alle aziende e agli studi professionali informazioni e indicazioni operative per avviare e gestire con successo l’inserimento di uno stagista.
Lo stage o tirocinio formativo e di orientamento, può essere definito come un periodo d’inserimento in azienda da parte di chi ha terminato o sta terminando il proprio ciclo di studi, al fine di realizzare momenti di alternanza tra studio e lavoro, nell’ambito dei processi formativi con lo scopo di agevolare le scelte professionali mediante la conoscenza diretta del mondo del lavoro.
In buona sostanza è uno strumento utile per fare esperienza da parte degli studenti che hanno la possibilità di avere un primo contatto col mondo del lavoro ovvero, per i disoccupati e gli inoccupati che, in questo modo, possono rispettivamente ricollocarsi o entrare nel mondo del lavoro acquisendo specifiche competenze ed infine per i soggetti con disabilità fisica o psichica, beneficiari della normativa sul collocamento obbligatorio, per il loro inserimento lavorativo.
Il tirocinio o stage (vocabolo francese) costituisce quindi un periodo di formazione on the job finalizzato a facilitare la conoscenza diretta del mondo del lavoro e permettere di realizzare un’importante esperienza pratico-professionale che va ad arricchire il curriculum personale mentre, allo stesso tempo, consente alle imprese di poter inserire una nuova risorsa in azienda al fine di trasferirgli specifiche competenze ad un costo relativamente basso.
Nota: negli ultimi anni questo strumento ha conosciuto una diffusione molto alta e a livello nazionale, dal periodo 2012 al 2016, le attivazioni di tirocini extracurriculari sono aumentate del 71% da 185.802 a 317.588 unità. L'incidenza dei tirocini sul totale dei rapporti di lavoro avviati nell'annualità di riferimento (ivi inclusi gli stessi rapporti di tirocinio) è raddoppiata, salendo dall'1,7 % nel 2012 al 3,2 % nel 2016.
Premessa
1. Le tipologie di stage più comuni alla luce della normativa vigente
1.1 Le nuove linee guida 2017 in materia di tirocini
1.2 L'oggetto delle nuove linee guida
1.3 I soggetti coinvolti nel tirocinio
1.4 Durata, sospensione e interruzione del tirocinio
1.5 Numero dei tirocini attivabili
1.6 Importo dell'indennità di partecipazione
1.7 Obblighi assicurativi
1.8 Obblighi in materia di sicurezza sul lavoro
1.9 La documentazione necessaria e le figure principali per l'attivazione del tirocinio
1.10 Novità in materia di Tirocini in mobilità interregionale
1.11 Novità: le Sanzioni previste e il Dossier individuale
2. Le categorie degli stage extracurriculari
2.1 tirocini di formazione e orientamento
2.2 Stage dei corsi di formazione professionalizzanti
2.3 Stage di extracomunitari residenti all’estero
2.4 Lo stage per stranieri cittadini UE
2.5 Lo stage per disabili e portatori di handicap
2.6 Tirocini formativi e di orientamento per non occupati
2.7 Tirocini formativi estivi
3. Alternanza scuola lavoro: le differenze rispetto allo stage
4. Garanzia giovani: nuove opportunità per le aziende che attivano tirocini
5. Gli attori dello stage: analisi delle caratteristiche principali
6. Attivazione: i vantaggi per le imprese e per gli studi professionali
7. La gestione operativa
7.1. Riepilogo dei punti da seguire
7.2 Focus sui documenti: la convenzione e il progetto formativo
7.3 L'indennità di partecipazione
7.4 Il monitoraggio dell’ispettorato del lavoro e la disciplina sanzionatoria
7.5 Gli obblighi assicurativi: INAIL e responsabilità civile
7.6 Le comunicazioni obbligatorie: avvio, proroga e cessazione
7.7 La sicurezza sul lavoro
7.8. La figura del tutor aziendale
7.9 Gli strumenti di valutazione dello stage
8. I controlli dell'ispettorato nazionale del lavoro in materia di tirocini
9. Le fonti normative
9.1 La normativa nazionale
9.2 Le discipline regionali
10. La modulistica: i FAC simili da utilizzare
10.1 Fac simile convenzione cittadini italiani ed UE
10.2 Convenzione di tirocinio di formazione professionale destinato a cittadini non appartenenti all’unione europea e residenti all’estero
10.3 Convenzione di tirocinio di formazione ed orientamento a beneficio di cittadini non appartenenti all'Unione Europea residenti all'estero - n.___.
10.4 Convenzione individuale di tirocinio extracurriculare n° ___ (ai sensi della DGR n. 825 del 25.10.13 e del DDUO n° 10031 del 5.11.13)
10.5 Convenzione collettiva di tirocinio extracurriculare n° ___ (ai sensi della DGR n. 825 del 25.10.13 e del DDUO n° 10031 del 5.11.13)
10.6 Fac simile modulo nomina tutor aziendale
10.7 Fac simile modello proroga sospensione e interruzione dello stage
10.8 Fac simile modello comunicazione trasferta tirocinante
10.9 Fac simile comunicazione variazione orario stage
10.10 Fac simile relazione periodica attività di stage a cura del tirocinante
10.11 Fac simile scheda valutazione periodica tutor aziendale
10.12 Fac simile relazione stage tirocinante
10.13 Scheda di Valutazione di stage a cura dell’Azienda
Appendice
Accordo Stato Regioni del 25 Maggio 2017